Appignano festeggia l’Epifania con lo spettacolo “A notte de Natà” della Compagnia Valenti di Treia, venerdì 6 gennaio alle ore 16,30 nella Chiesa di Gesù Redentore ad ingresso libero.
"Abbiamo voluto offrire alla nostra comunità uno spettacolo brillante, dove la tradizione sacra del Natale viene messa in scena con gli elementi del presente tramite il linguaggio che più identifica e valorizza le nostre radici e la nostra appartenenza al territorio, il dialetto, una eredità della nostra storia". - Ha dichiarato il sindaco di Appignano Mariano Calamita – Invitiamo la cittadinanza e tutti i visitatori a festeggiare insieme l’Epifania nella suggestiva scenografia della Chiesa di Gesù Redentore. Ringrazio in particolare Don Gianluca per la grande disponibilità dimostrata" .
L’opera teatrale “A notte de Natà” della Compagnia Valenti, diretta da Francesco Facciolli, prende spunto e contenuto dalla tradizione sacra e profana del Natale, la tradizione popolare. Lo spettacolo spazia dal sacro al profano e racconta tutta l’aura della festa di Natale attraverso scritti antichi e moderni. I testi sono stati attinti da una ricerca approfondita che si è avvalsa dell’opera di raccolta di Giovanni Ginobili, mirabile curatore delle tradizioni locali e di altri scritti realizzati da Fabio Macedoni e curati dal regista Francesco Facciolli.
La narrazione teatrale viene accompagnata, per la prima volta, da musiche e canti dal vivo. “A notte de Natà” è uno spettacolo di divertimento e di riflessione – ha spiegato il regista Francesco Facciolli – In questa commedia c’è molto di serio e c’è molto di comico-brillante, è uno specchio fedele della vita, attraversata da momenti diversi ed opposti che scandiscono le giornate di ognuno di noi. Il tutto nella notte della magia divina nella quale Gesù nasce dove la tradizione e la fede, la spiritualità e la carnalità si incontrano per assistere alla Nascita Santa.”
Il sottotitolo “ Tutte ‘e vestje sa parlà” è stato un altro elemento di ispirazione, si racconta infatti in un proverbio locale che la notte di Natale, in occasione della nascita santa, tutte le bestie abbiano la facoltà di parlare fra loro; il proverbio, quindi, è diventato il titolo ed il sottotitolo della commedia.
“La scelta dell’allestimento nella Chiesa del Gesù Redentore come luogo di rappresentazione non è casuale in quanto l’argomento trattato è legatissimo alla tradizione cattolica del nostro territorio e della nostra spiritualità. - Hanno commentato gli autori dello spettacolo Fabio Macedoni e Alessandra D’Oria - Va ricordato inoltre che il teatro nasce proprio sui sagrati delle chiese per raccontare le sacre scritture. Una scelta peraltro incoraggiata ed avallata anche dai vescovi Nazzareno Marconi e Francesco Massara”.
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