I Vigili del Fuoco del Comando Provinciale sono intervenuti nella notte, alle 4 circa, per la caduta di alcuni massi di notevoli dimensioni che ha interessato un capannone industriale lungo la strada provinciale 209 Valnerina nel Comune di Visso.La caduta dei massi dalla parete di roccia sovrastante lo stabile ha provocato danni ad alcuni mezzi pesanti parcheggiati nei paraggi, nonché alla struttura stessa del capannone.Interessata marginalmente l’abitazione connessa, mentre porzioni di roccia hanno raggiunto anche la sede provinciale 209 Valnerina, evento che ne ha consigliato la temporanea chiusura al traffico per motivi di sicurezza.Non si registrano danni alle persone.L’intervento della squadra dei Vigili del Fuoco di Visso con l’autopompa, è valso alla evacuazione temporanea dei residenti, sei persone, e al recupero degli animali domestici.Questa mattina si valuterà appieno l’entità del distacco della roccia dalla parete.
Una assurda storia tutta italiana arriva da Macerata, dove un ragazzo in macchina ha notato un cucciolo di volpe ferito, quasi certamente investito da un'auto, e ha chiesto aiuto. Dal racconto del protagonista, nessuno è intervenuto, con una lunga serie di scaricabarile, tanto che alla fine il giovane ha dovuto, col cuore a pezzi, lasciare la povera bestiolina ai margini della strada abbandonata al suo destino.E' successo tutto ieri sera, poco prima delle 22, quando Luca Montenovo stava scendendo da Macerata verso Sambucheto quando a Madonna del Monte, all'altezza del canile, ai margini della strada ha notato un cucciolo di volpe che sicuramente era stata investita da una macchina: "ho notato che aveva le gambe posteriori rotte" racconta Luca, aggiungendo "Mi sono fermato immediatamente. La volpe a fatica ha attraversato la strada e poi si è accasciata nel greppo. Subito ho chiamato dei miei amici per farmi aiutare sul da farsi.Abbiamo chiamato il 118 per farci passare il servizio veterinario di turno e la signora al centralino ci ha detto di chiamare l'accalappiacani. Conoscendolo personalmente lo abbiamo contattato e lui ci ha risposto che poteva venire solo per amicizia, ma che una volta presa non avrebbe saputo dove portare l'animaletto e così ci ha dato il numero del veterinario di turno. Quando lo abbiamo chiamato, il dottore ci ha detto che non era di sua competenza, ma bensì della polizia provinciale. Dato che di notte la polizia provinciale non ha reperibilità, abbiamo chiamato al 1515 la Forestale. Anche qui, ci è stato detto che non era compito loro, ma del veterinario di turno. A quel punto ci siamo rivolti ai carabinieri telefonando al 112. Ma anche i carabinieri ci hanno detto che doveva venire il veterinario di turno con l'accalappiacani.Abbiamo richiamato il veterinario di turno e quando ci ha risposto proprio scocciato che non era compito suo. Ci siamo rivolti nuovamente ai carabinieri e ci hanno detto che doveva assolutamente intervenire. Abbiamo richiamato la Forestale e la signora che ci ha risposto ci ha detto che purtroppo non potevano fare nulla perchè era una situazione che doveva svolgere la polizia provinciale con i veterinari di turno. Come ultima chance, abbiamo telefonato alla polizia al 113, raccontando tutto quello che avevamo fatto e quello che ci era stato risposto.Sono rimasto allibito dal menefreghismo da tutte quest'altre autorità, perchè quello che avevamo fatto era tutto giusto. Con grande dolore abbiamo dovuto lasciare questo cucciolo di volpe nel greppo da sola, non sapendo che fine abbia fatto. Per fortuna che bisogna soccorrere gli animali in difficoltà: per due ore siamo stati in cinque persone lungo una strada buia, con il rischio di essere investiti noi e le nostre auto. Possiamo ringraziare soltanto l'accalappiacani che si è reso disponibile, ma non avrebbe saputo dove portarla".
Fino al completo ripristino della sicurezza stradale, essendo danneggiata una parte delle mura storiche, è disposto il divieto di transito veicolare e pedonale in Viale XXX Giugno per il tratto di strada dall'intersezione con Via A. Caselli.In pratica non è percorribile il tratto di viale XXX Giugno che va dall’incrocio con via Caselli fino all’ex Mattatoio. Tutto il traffico veicolare sarà deviato per via Caselli.Subito si andrà ad intervenire per mettere in sicurezza la prte delle mura danneggiate dal terremoto per riportare la situazione alla normalità.
Alcuni minuti fa a Macerata, la "volante" è intervenuta in viale Don Bosco ove poco prima una giovane era stata derubata della propria borsa che aveva lasciato in auto. La ragazza era scesa dal mezzo dopo averlo posteggiato e mentre stava pagando il biglietto relativo alla sosta nella vicina apposita macchinetta. Approfittando del fatto che l'auto era stata lasciata aperta, ignoti si sono introdotti all'interno del mezzo rubando la borsa che era sul sedile. Dalle descrizioni fornite dalla donna, non si esclude che possa trattarsi di due tossicodipendenti le cui ricerche hanno sinora dato esito negativo. Indagini in corso.
Carabinieri e agenti della Polizia municipale impegnati all'alba in un intervento di contrasto al degrado nella zona retrostante la stazione ferroviaria. Due pattuglie, una dei militari, l'altra dei vigili, sono entrati in azione intorno alle 6 di questa mattina all'area ex Ceccotti. Hanno fermato nel corso dell'operazione quattro persone, due italiani e due romeni senza fissa dimora, che dormivano o bivaccavano sotto i porticati del complesso edilizio Terzo millennio. Tutti e quattro sono stati identificati e sgomberati. L'intervento è arrivato anche in seguito ad una richiesta di intervento, firmata da circa 80 residenti, inviata nei giorni scorsi all'attenzione di sindaco, Prefettura, Questura, Carabinieri e Commissariato di pubblica sicurezza. Nella missiva si segnalava il degrado del sito, a causa dell'abituale presenza di nomadi e senzatetto abituati a pernottare sotto le palazzine e ad espletare bisogni all'aperto. Si indicavano inoltre le frequenti liti tra ubriachi ed incontri tra tossicodipendenti per l'assunzione di stupefacenti. I firmatari chiesto di adottare misure di prevenzione, sorveglianza e repressione per il ripristino dell'ordine pubblico e la salvaguardia del decoro. "Non è il primo intervento di questo genere e non sarà l'ultimo – commenta il sindaco Tommaso Claudio Corvatta, che sulla situazione riguardante il retro della stazione ferroviaria ha riferito anche alla Prefettura di Macerata – i controlli mirati nelle zone di difficoltà e degrado del territorio comunale proseguiranno anche nelle prossime settimane".
Il piccolo Simone Storani purtroppo continua con un altro ricovero. Le sue condizioni sono peggiorate e deve essere operato d’urgenza domani mattina.Dopo il tremendo incidente domestico di quattro anni fa che ha cambiato la sua vita e quella della sua famiglia, Simone si è sottoposto a molte operazioni, in un primo momento ha ricevuto le cure in Germania, poi grazie alla mobilitazione di Lucia Annibali e successivamente del programma delle Iene, il piccolo Simo è stato preso in cura dal dottor Edoardo Caleffi, direttore della struttura complessa di Chirurgia Plastica e Centro Ustioni dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma.A distanza di anni, maceratesi e non, hanno condiviso il dolore e la speranza con la famiglia con raccolte fondi, regali e anche un semplice post su Facebook. Ora non resta a tutti che sperare e, per chi ha fede, di pregare che presto Simone stia meglio.
La Guardia di Finanza di Porto Recanati ha sviluppato un’indagine che ha portato alla scoperta di un laboratorio per la realizzazione di capi di abbigliamento recanti marchi contraffatti operante all’interno dell’Hotel House. Sequestrati capi di abbigliamento, etichette, cliché, punzonatrici e macchine da cucire.I finanzieri della Tenenza di Porto Recanati hanno inferto un altro importante colpo alla produzione ed al commercio di prodotti contraffatti. Elaborando una serie di elementi acquisiti nel corso dell’ordinaria attività operativa, i militari sono riusciti ad individuare un altro appartamento, situato al sedicesimo piano dell’Hotel House, trasformato in laboratorio clandestino per il confezionamento di capi di abbigliamento contraffatti.Sono stati rinvenuti giubbotti, borse e maglieria già pronti e confezionati per la commercializzazione recanti marchi contraffatti delle più note griffe oltre a etichette, punzoni, bottoni e quant’altro serve per far diventare un anonimo capo di abbigliamento in un prodotto griffato.Oltre 20.000 articoli sequestrati, oltre a punzonatrici, macchine da cucire e addirittura una stampante a caldo per imprimere i loghi dei marchi contraffatti su abbigliamento in pelle.Un senegalese di 38 anni, in regola con il permesso di soggiorno ed in possesso di partita IVA per il commercio ambulante di abbigliamento è stato denunciato a piede libero alla competente A.G. Il valore commerciale della merce sequestrata è stata stimata in oltre 70 mila euro.L’operazione conferma il ruolo della Guardia di Finanza nella tutela della correttezza del mercato e in particolare nel contrasto alla contraffazione, i cui profitti, com’è noto, sono in gran parte destinati ad alimentare le organizzazioni criminali.La stessa, inoltre, risponde in maniera efficace alla necessità di presidiare costantemente il territorio costiero al fine di contrastare ogni tentativo di infiltrazione malavitosa.
Tra pochi giorni riapriranno le scuole. Tanta è la preoccupazione per le famiglie che, dopo il sisma del 24 agosto, temono per l’incolumità dei propri figli che dovranno frequentare le lezioni, spesso, in edifici vecchi e a volte persino non sicuri.Il sindaco di Sarnano, Franco Ceregioli, ha voluto far luce su questa questione tanto delicata per il suo paese che ha subito danni dopo il terremoto. Con un lungo post su Facebook il primo cittadino ha spiegato qual è la situazione reale degli edifici scolastici con la massima trasparenza: “Il giorno stesso del sisma mi sono recato,” scrive il sindaco “ insieme al nostro ufficio tecnico, presso tutti gli edifici scolastici (materna, elementare, media, palestra) al fine di verificare lo stato degli immobili: la situazione era apparsa subito estremamente confortante in quanto, anche ad un occhio non tecnico come il mio, non emergeva la presenza di danni consistenti. Ovviamente, non potendo e non volendo limitarci ad un primo esame sommario, abbiamo richiesto che venisse effettuata una verifica su detti edifici sia da parte dei Vigili del Fuoco che dei tecnici della Protezione Civile Regionale, competenti alla redazione delle schede Aedes”.Dalle verifiche effettuate è emerso che tutte le strutture sono agibili, sarà necessario effettuare alcuni lavori che non interessano parti strutturali quali: consolidamento di un divisorio nella scuola elementare, piccole riprese di tamponature nella scuola media e nella palestra. Tali interventi non pregiudicheranno l’inizio dell’anno scolastico per la scuola elementare, mentre potrebbe slittare di qualche giorno per gli alunni delle medie. Si sta valutando, comunque, la possibilità di effettuare detti interventi anche in contemporanea alle lezioni, cercando di ridurre al minimo il disagio per docenti e studenti.Ceregioli ha voluto rispondere a chi sostiene che il Comune sta nascondendo la verità e che bisognerebbe chiudere le scuole a prescindere dal loro stato: “Sono convinto che la maggior parte delle persone, vorrei dire la totalità, soprattutto dei genitori, sia in assoluta buona fede preoccupata, visto che i loro figli tra qualche giorno inizieranno l'anno scolastico all'interno degli edifici scolastici in questione (preoccupazione che condivido anche io da genitore, visto che anche mio figlio è tra questi), ma questa preoccupazione non deve spingerci alla irrazionalità, perché da questa – soprattutto se qualcuno non altrettanto in buona fede la alimenta – non verrà mai nulla di positivo e costruttivo”“I nostri edifici scolastici – lo dico con estrema chiarezza – non sono antisismici,” continua nel suo post il sindaco “semplicemente in quanto all'epoca della loro costruzione la normativa oggi vigente non c'era (e magari tra trent'anni ciò che noi oggi consideriamo antisismico, non lo sarà più). Non sono antisismici come non lo è almeno il 90% degli edifici (pubblici o privati, destinati ad abitazione o ad attività economiche) del nostro territorio, ma ciò non significa che siano per definizione luoghi insicuri. Le nostre scuole hanno resistito al sisma del 1997 (non vado più indietro nel tempo); successivamente sono state oggetto di interventi di miglioramento sismico; oggi hanno affrontato quest'altro terremoto, sicuramente più violento. È vero che gli eventi passati non contano più e che ognuno fa storia a sé, ma da questa storia recente dobbiamo partire se vogliamo fare un discorso "razionale" sulle nostre scuole”.I soggetti intervenuti per la verifica degli stabili, oltre ai tecnici del Comune, sono i Vigili del fuoco, Protezione Civile, quindi non personaggi politici ma figure istituzionali deputati alle verifiche post sisma e il loro giudizio è stato unanime “le nostre scuole sono tutte agibili, non avendo questo terremoto (che penso a memoria di tutti sia stato il più violento mai ricordato) danneggiato nemmeno minimamente le parti strutturali”. Il Comune ha anche incaricato un tecnico esterno per un ulteriore verifica, cercando il più possibile di essere certi della sicurezza.Di fronte a tutto ciò i cittadini di Sarnano si pongono in maniera differente: chi si fa guidare dalla paura, e dunque dall’irrazionalità, chi invece cerca di essere il più razionale possibile. Per aiutare i propri concittadini Ceregioli ricorda che “. I verificatori della Protezione Civile non sono marionette al soldo del politico di turno, ma sono persone che, sotto la propria diretta responsabilità, attestano che, non un locale qualsiasi, ma un edificio scolastico dove andranno decine di ragazzi è agibile o non lo è. Anche solo pensare che il loro giudizio possa essere condizionato da fattori esterni, come le "pressioni" di un Sindaco, mi darebbe il voltastomaco. Così come del tutto fuori dalla realtà delle cose (oltre che dalle norme giuridiche) è il solo pensare che si possano "d'imperio" chiudere degli edifici appena dichiarati agibili, sulla base di chissà quale presupposto logico, senza peraltro pensare che ci sono Comuni disastrati e ben più disgraziati in cui le scuole sono davvero inagibili e non si ha nessuna certezza sul se e sul quando verranno rese nuovamente agibili”.Bisogna quindi tenere presente che le scuole di Sarnano sono nella stessa situazione in cui erano il 23 agosto, prima del terremoto, con lo stesso livello di sicurezza. Forse una considerazione non sufficiente in questo momento, ma bisogna partire da questa considerazione per continuare la vita nel paese.Il primo cittadino a concluso sottolineando che “un argomento delicato come questo, affrontato in un momento ancora più delicato come quello che stiamo vivendo in questi giorni, prevalga in tutti il buon senso e la serenità di giudizio”.
Incidente stradale alle prime luci del mattino.Questa mattina, circa alle 6, una Fiat Punto e un Doblò si sono scontrati in un frontale all’altezza di Villa Verde Fiore di Appignano, lungo la strada provinciale. I due conducenti, uno di 25 anni e l'altro di 41, sono stati soccorsi dai Vigili del Fuoco e dal 118 ed entrambi sono stati portati all’ospedale di Macerata, viste le loro gravi condizioni.Ancora non è certa la dinamica dell’incidente.
Situazione ogni giorno più critica a Tolentino, dove le continue scosse di terremoto continuano a causare il rischio di crolli. In pericolo c'è da oggi anche lo storico Torrione di fronte alla Concattedrale di San Catervo.Approfonditi controlli nella giornata odierna hanno portato ad accertare che esiste il pericolo di crollo della struttura: i merli risultano lesionati così come quelli di Porta Marina. Per questo motivo tutta la zona è stata transennata. Chiuso anche il passaggio pedonale che dal Torrione scende fino davanti al Formaggino del Foro Boario e chiuso pure il marciapiede del ponte di San Catervo, lato cartiera, per il pericolo di crollo dei merli del Torrione.
“Voglio spiegare bene a tutte le famiglie la situazione. Abbiamo aspettato i nuovi sopralluoghi degli uffici tecnici del Comune insieme agli ingegneri delle squadre della Protezione civile regionale per avere un quadro chiaro della situazione e prendere le decisioni necessarie - spiega il sindaco Romano Carancini. - Sabato, domenica e lunedì, dopo le ultime scosse, hanno verificato di nuovo tutte le scuole, stanza per stanza, con un’attenzione e una professionalità encomiabile. Insieme sono concordi nel dichiarare la sicurezza delle scuole del Comune di Macerata, ad eccezione di due criticità importanti: l’inagibilità parziale del Convitto e l’inagibilità della Mestica.”Continua il sindaco: “Immediatamente ci siamo messi subito al lavoro con grande spirito di squadra, Amministrazione, dirigenti scolastici, Provincia, per trovare una soluzione a un’emergenza di questa portata che coinvolge oltre 600 studenti. Dopo aver esaminato tutte le possibilità, le nuove sedi scolastiche sono state individuate per la Mestica nella struttura dell’Istituto salesiano, anticipando di un anno il percorso che era già avviato in collaborazione con i Salesiani e che presto sarà formalizzato in un accordo. Invece, per il Convitto la nuova sede provvisoria è individuata nell’attuale sede dell’Istituto professionale “Ivo Pannaggi”, messo a disposizione dalla Provincia. Come si comprende, le operazioni messe in campo sono complesse e molto impegnative. A questo proposito faremo di tutto per mettere subito a disposizione gli spazi didattici necessari. Tuttavia, i tempi dei traslochi richiederanno di posticipare di qualche giorno l’inizio della scuola per il Convitto e la Mestica, e presto sarà emessa apposita ordinanza.”Conclude il sindaco: “ Voglio ringraziare il presidente Pettinari, i dirigenti scolastici, i Salesiani, la protezione civile, gli uffici tecnici, l’amministrazione, che hanno compreso la grave situazione di emergenza e hanno subito messo in campo un grande spirito di collaborazione. Alle famiglie e al personale della scuola chiediamo lo stesso spirito e la stessa collaborazione per un sereno inizio di anno scolastico.”I sopralluoghi di controllo nelle 23 scuole cittadine, compresi i 5 asili nido, sono stati eseguite dagli ingegneri degli uffici tecnici comunali e dalle squadre della Protezione civile regionale per le situazioni più critiche, accompagnati dai dirigenti scolastici, dal sindaco, dall’assessore all’edilizia scolastica Paola Casoni e dall’assessore alla scuola Stefania Monteverde, per verificare le condizioni delle singole aule e degli interi edifici dopo le ulteriori scosse seguite al terremoto del 24 agosto scorso. Via libera dei parte dei tecnici nella maggioranza delle scuole. In quasi tutte sono necessari interventi di risanamento degli intonaci e delle filature dei tramezzi che saranno eseguiti prima dell’inizio dell’anno scolastico. Richiedono un lavoro di risanamento più lungo di qualche settimana due aule nella scuola “E. De Amicis” e due aule nella scuola “D. Alighieri”: per una migliore efficacia dei lavori stessi gli studenti saranno provvisoriamente spostati in altre aule dello stesso plesso. Sono state dichiarate l’inagibilità parziale della struttura del Convitto Nazionale “G. Leopardi” e dell’intero immobile della scuola primaria “Montessori” e della scuola secondaria di primo grado “E. Mestica”. In particolare per la scuola di via dei Sibillini, rispetto alle prime verifiche effettuate, sono stati riscontrati peggioramenti delle lesioni già esistenti dovuti al continuo movimento provocato dallo sciame sismico. Stessa situazione per il Convitto dove, nonostante la parte che ospita le elementari e la mensa non presenti criticità grazie all’intervento di recupero cui è stata sottoposta terminato nel 2009, i tecnici per maggiore sicurezza ritengono necessario un intervento strutturale nella parte non risanata nel precedente intervento. Pronta la risposta del Comune sulle sedi alternative per studenti, insegnanti e personale amministrativo, in modo da garantire immediatamente a tutti l’avvio delle lezioni quanto prima. Per quanto riguarda la scuola di Via Sibillini, i 250 studenti della scuola secondaria di primo grado e i 90 studenti della scuola “Montessori”, verranno trasferiti nei locali dell’istituto salesiano di viale don Bosco, anch’esso sottoposto a ricognizione. La scuola d’infanzia “Montessori” viene trasferita provvisoriamente nella sede di Via Panfilo. Il Convitto, in questo caso i ragazzi sono 259, scuola primaria e scuola secondaria di primo grado, saranno trasferiti nella sede dell’Istituto Professionale I. Pannaggi che a sua volta viene trasferito in altra sede dall’amministrazione provinciale. In via di definizione la sede per ospitare i 48 convittori che si avvalgono del Convitto nazionale di Macerata per frequentare le scuole nel nostro territorio.L’amministrazione comunale ha segnalato alla Protezione civile tutte le scuole di Macerata che sono state interessate da danni, lievi e meno lievi, compreso l’Istituto San Giuseppe che in questi giorni ha avviato lavori di risanamento prima del regolare inizio della scuola.Per avere ulteriori informazioni si ricorda il servizio Filo Diretto sulla home page di www.comune.macerata.it
Un contributo di 90.000 euro destinato ad un intervento sociale immediato, da individuare, di concerto con le istituzioni locali, il più presto possibile. E’ quanto CGIL CISL UIL Marche hanno messo a disposizione delle comunità duramente colpite dal sisma del 24 agosto scorso, tra i vari interventi a tutela del lavoro e di solidarietà alla popolazione terremotata. Avviata una campagna informativa nei luoghi di lavoro di tutta la regione per sostenere la sottoscrizione nazionale promossa da CGIL CISL UIL e Confindustria, che prevede un contributo volontario pari ad un’ora di lavoro da parte dei lavoratori e un analogo contributo da parte delle imprese. I fondi raccolti saranno destinati, come in altri casi di calamità, a sostegno delle popolazioni, con interventi su servizi e strutture di pubblica utilità, in accordo con le istituzioni locali e con le autorità preposte alla ricostruzione nelle regioni colpite dal sisma.A tutela del lavoro Cgil Cisl Uil Marche hanno inoltre chiesto, a livello regionale e nazionale, l’intervento di ammortizzatori sociali in deroga per i lavoratori occupati in attività fortemente danneggiate o distrutte dal sisma, in prevalenza piccole imprese agricole, di allevamento, di trasformazione alimentare, oltre che di turismo e servizi. La Regione, con cui sono già fissati incontri specifici sul tema, può autorizzare in questa prima fase il trattamento di cassa integrazione in deroga per i dipendenti di imprese del turismo, del commercio, dell’artigianato, del settore agricolo e delle aziende industriali che non hanno accesso agli ammortizzatori sociali ordinari o che li hanno esauriti. Ci sono però limiti all’utilizzo in termini di durata (max 3 mesi di utilizzo), settori, risorse disponibili. Il sindacato pertanto chiede al Governo un provvedimento che preveda l’allungamento a 12 mesi del periodo massimo di cassa integrazione per i dipendenti delle aziende danneggiate, l’estensione della cig agli stagionali e a chi non ha maturato l’anzianità, ai lavoratori residenti o dimoranti nei Comuni colpiti dal sisma, che si siano trovati nella impossibilità di recarsi al lavoro per gravi motivi familiari o seri danni alla abitazione.Al contempo Cgil Cisl Uil chiedono anche la sospensione fino al 31 dicembre 2016 dell’efficacia dei provvedimenti di licenziamento, adottati in conseguenza della crisi sismica nel territorio e applicando anche a questi lavoratori l’intervento della Cig in deroga. Si attende ora che al pressing dei sindacati e delle regioni colpite, risponda il Governo con un decreto specifico e uno stanziamento ad hoc per gli ammortizzatori sociali per le aree terremotate.CGIL CISL UIL Marche mettono, inoltre, a disposizione dei cittadini ospitati nelle tendopoli o comunque colpiti dal sisma, operatori sindacali specializzati nel fornire informazioni e assistenza per pratiche ed obblighi amministrativi.
In merito alla proposta dei parlamentari del Pd a firma dei deputati Carrescia, Manzi, Lodolini, Morani e Stella Bianchi e i senatori Morgoni e Amati presentata al premier Renzi, al commissario straordinario per il terremoto Vasco Errani ed al presidente della Regione Marche con la richiesta di allargare con urgenza l’elenco dei Comuni dell’area del cratere, inserendo solo quello di Castelsantangelo sul Nera, il Sindaco di Ussita ing. Marco Rinaldi in una nota esprime tutto il suo dissenso per la sommaria ed imprecisa analisi fatta sulla reale situazione del territorio, “Ritengo la Vostra richiesta di includere solo il Comune di Castelsantangelo sul Nera tra quelli dell’area del “cratere”, assolutamente offensiva nei confronti del Comune di Ussita e della Cittadinanza tutta, - ha dichiarato il Sindaco Rinaldi - sia per l’oggettiva situazione orografica del nostro territorio, finitimo a quello epicentrale, sia per i danni reali che all’interno del territorio stesso hanno subito strutture pubbliche strategiche ed attività economiche pubbliche e private. Ancora una volta debbo, ahimè, constatare che il nostro Comune è stato ignorato e maltrattato da Chi, per dovere istituzionale, dovrebbe invece rappresentarlo a livello nazionale e regionale con la lealtà che la situazione attuale impone. Non a caso nessuno di Voi Onorevoli e Senatori e nessun rappresentante della Regione Marche, dal 24 agosto ad oggi è venuto a constatare di persona lo stato della realtà della nostra vallata.”
Gli appartamenti dati in locazione dalle persone fisiche sono 545, quelli gestiti invece dalle 10 agenzie immobiliari coinvolte 479, per giri di affari - rispettivamente - di 4.471.121 e 1.095.350 euro, con l’aggiunta di Iva non versata per 444.493 euro. Complessivamente si arriva a poco più di 6 milioni di euro. Quasi tutto, rigorosamente, in nero. Sono le cifre dell’operazione Black House, effettuata dagli uomini del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Udine, che ha scoperto un giro enorme di affitti estranei a qualsiasi tipo di imposta nella località turistica di Lignano Sabbiadoro, cuore pulsante dell’estate in Friuli. Tanti i corregionali che affittavano con queste modalità - sui 396 privati identificati 139 sono udinesi, 58 pordenonesi, 10 goriziani e 13 triestini -, ma i protagonisti della vicenda arrivano un po’ da tutta Italia. Sono coinvolti infatti residenti nelle province di Bergamo, Belluno, Bologna, Brescia, Como, Catania, Macerata, Milano, Piacenza, Padova, Rimini, Roma, Trento, Torino, Treviso, Varese, Venezia, Vicenza e Verona. Non mancano nemmeno i residenti all’estero, che per la precisione sono 4.In alcuni casi i proprietari omettevano parzialmente di dichiarare i redditi, mentre nelle situazioni di maggior gravità gli immobili risultavano completamente locati “in nero”. Di questi ultimi le posizioni più eclatanti sono quelle di un nucleo familiare residente nella provincia di Macerata - che ha locato senza pagare un euro di tasse 33 appartamenti, ricevendo canoni per 226.985 euro. Un singolo proprietario di Lignano Sabbiadoro ne aveva locati 19, ricevendo canoni per 186.049 Euro, e un altro di Treviso - con 10 appartamenti - aveva intascato 207.843 euro. L’azione operativa è stata orientata alla scoperta di patrimoni immobiliari, talvolta cospicui, destinati a villeggianti per i quali, anche sfruttando la limitata durata dei contratti e l’estemporanea presenza dei locatari - spesso stranieri -, i proprietari degli immobili non dichiaravano i canoni percepiti. L’operazione è stata pianificata a seguito di una preliminare attività di analisi della realtà economica, che registra oltre 5 milioni di presenze turistiche durante la stagione estiva. In questo ambito sono stati condotti, mediante specifici applicativi informatici, un rilevamento e una mappatura “quantitativa/analitica” degli immobili presenti nell’area del comprensorio di Lignano potenzialmente destinabili alle attività di locazione. Il monitoraggio ha permesso di censire circa 27.000 immobili: tenuto conto della popolazione residente - circa 6.000 persone - e delle unità che risultano locate o dichiarate come seconde case -5.000 -, è emersa la situazione palesemente anomala di circa 16.000 unità immobiliari apparentemente inutilizzate dai proprietari. Avvalendosi di un database appositamente realizzato sono stati pertanto condotti una serie di interventi che hanno portato all’individuazione di 1.024 unità immobiliari locate a vacanzieri in contesti estranei al fisco.
Tragedia a Civitanova dove un uomo di 47 anni, Dino Silenzi, è stato trovato senza vita nella sua abitazione in contrada Migliarino.Silenzi si è impiccato all'interno della villa, un tempo proprietà della sua famiglia (il papà Enzo era titolare della Due Esse di Morrovalle), della quale utilizzava personalmente una mansarda. Da due giorni dell'uomo non si avevano notizie: oggi, verso l'ora di pranzo, la tragica scoperta.Subito sono stati allertati i soccorsi, ma per Silenzi oramai non c'era più nulla da fare: i sanitari ne hanno soltanto potuto constatare l'avvenuto decesso. Si sta cercando di stabilire l'orario della morte. Sul posto anche i carabinieri per i rilievi di rito. Sembra che il 47enne da qualche tempo avesse problemi legati alla depressione che lo avrebbero portato al gesto estremo.
Da Belforte arriva un accorato consiglio per la ricostruzione delle scuole ai sindaci delle città devastate dal sisma del 24 agosto. A parlare è l'architetto Mario Sensini che ha scritto una lettera aperta ai primi cittadini Stefano Petrucci di Accumoli, Sante Stangoni di Acquasanta Terme, Sergio Pirozzi di Amatrice, Aleandro Petrucci di Arquata del Tronto e Francesco Nelli di Cittareale.La proposta dell'architetto Sensini di superare lo stereotipo del "dov'era e com'era", ipotizzando un polo scolastico unitario, capace di unire le forze e realmente utile alla crescita della popolazione e del territorio.Questo il testo della lettera aperta:"Sono un giovane pensionato-architetto che non si rassegna, ho dedicato gran parte della mia attività alla “cosa pubblica” attraversando anche le problematiche della ricostruzione del sisma Umbria/Marche del 1997, mi sento di darVi un suggerimento su un argomento: LE SCUOLE; - argomento che ho avuto modo di approfondire anche di recente, per un’iniziativa del comune dove abito, in merito all’accorpamento delle scuole dell’Istituto comprensivo “Simone De Magistris” di Caldarola (MC) - argomento che, per quanto Vi riguarda, ha a che fare con lo slogan “Com’era e dov’era”, slogan che si credeva definitivamente archiviato e che, invece, è riemerso con forza anche all’indomani del terremoto che ha colpito le Vostre terre.Ci ha messo “un carico” anche l’architetto, senatore a vita, Renzo Piano con sue dichiarazioni post-terremoto alla stampa: “ricostruire tutto dov’era e com’era, preservando i centri storici, rispettando l'attaccamento alle case antiche, quel fortissimo rapporto affettivo che fa parte della nostra storia, della nostra natura umana, della nostra identità”. Ovviamente si è aperto un dibattito a distanza sulla questione, “Penso che sia necessario ricostruire lì dove le case erano, per mantenere il tessuto urbano e la socialità esistente, per non mandare via la popolazione”, afferma il presidente del consiglio nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, Giuseppe Cappochin che aggiunge: “Non sarà possibile ricostruire con gli stessi materiali: sarà necessario utilizzare criteri antisismici, poi, però, con le finiture si potrà riproporre il contesto urbano che c’era prima, almeno nei centri storici” è certamente una precisazione sul tema “Dov’era, ma non com’era” in opposizione al “Com’era e dov’era”. “Serve un cantiere lungo due generazioni - ha dichiarato ancora Renzo Piano a La Repubblica – e con un respiro internazionale, contributi dal mondo intero perché la straordinaria bellezza dell'Italia non appartiene solo a noi, è un patrimonio dell'umanità”. ”Parliamo – ha specificato - di un intervento progettato su 50 anni e su due generazioni in tutta la dorsale degli Appennini, la spina dorsale dell'Italia da Nord a Sud".Cari Sindaci, tutto questo lasciamolo al dibattito culturale, nel frattempo, la mia modesta esperienza sul campo mi permette di indicarVi un percorso lontano dagli slogan e diretto ad affrontare con efficacia le problematiche della ricostruzione all’interno di quell’interesse sul “patrimonio dell’umanità” di cui parla Renzo Piano; affrontate il tema della ricostruzione, non solo al di fuori degli slogan, ma anche al di fuori di tutti quei limiti burocratico-istituzionali rappresentati dai confini amministrativi di comuni, province, regioni che da tempo non corrispondono più alla realtà del nostro Paese. Allargate la Vostra attenzione ai territori per mettere al centro del dibattito locale le possibili azioni di rigenerazione degli stessi; Vi accorgerete subito come cambia il punto di vista, l’identità dei luoghi sarà preservata, dice il commissario straordinario Errani, ma il suo punto di vista è diverso.All’interno di questo quadro di tipo territoriale ci sono le SCUOLE, nel Vostro ambito territoriale ci sono due Istituti Comprensivi, uno ad Amatrice che comprende anche le scuole di Accumoli e Cittareale sotto la provincia di Rieti, l’altro a Acquasanta Terme che comprende anche le scuole di Arquata del Tronto, sotto la provincia di Ascoli Piceno. La popolazione in età scolastica compresa tra 3 e 13 anni, in totale, è inferiore alle 600 unità (552 il dato del sito tuttitalia.it) con un minimo di 21 ragazzi a Cittareale ed un massimo di 218 ad Acquasanta Terme.La dimensione è quella giusta per uscire dal tema della ricostruzione ed entrare nel campo della rigenerazione con un polo scolastico unitario che assorba i due Istituti comprensivi, un polo scolastico da realizzare insieme come risposta unitaria per rafforzare proprio quell’identità di cui parla il commissario Errani che altrimenti rimarrebbe confinata all’interno delle singole municipalità con effetti del tutto marginali rispetto a quel patrimonio dell’umanità di cui parla il senatore a vita. Nei Vostri territori, lungo la vallata del Tronto, ho avuto modo di riscontrare aree dismesse, aree che presentano tutti i requisiti per partecipare a quel processo di rigenerazione senza dover ricorrere all’occupazione di nuovo suolo; non cadete nella “trappola” del dibattito “com’era e dov’era”, cogliete questa “dolorosa occasione” per unire le Vostre forze e rimuovere tutti quegli ostacoli, culturali, politici, burocratici che frenano il rinnovo del nostro Paese nel nome della conservazione di un’identità che molto spesso si traduce in arretratezza, ignoranza, emarginazione e presidio di un territorio che non è più in grado di offrire qualcosa di veramente utile per la crescita della sua popolazione. Cari sindaci, Vi prego di leggere attentamente il programma e le linee guida del MIUR per le scuole innovative, capirete subito che quelle linee guida non potrebbero mai trovare applicazione in una piccola scuola di paese, mentre in ambito territoriale rappresenterebbero quell’alternativa ai “non luoghi” che caratterizzano la dispersione catturando l’attenzione di grandi e bambini. Per darvi una dimensione concreta di come potrebbe essere un polo scolastico di 5/600 ragazzi vi allego alcune immagini di un’idea progettuale, una sorta di studio-ricerca che aveva come obiettivo la riunificazione in un unico sito di tutte le scuole dell’Istituto comprensivo distribuite su cinque comuni, si tratta di una grandezza comparabile con le esigenze dei Vostri territori; ovviamente l’iniziativa, nonostante un atto di assenza del MIUR, si è bloccata per ragioni che, ad essere generosi, potremmo definire di tipo campanilistico; è doveroso annotare che oggi, le scosse che dal 24 di agosto fanno tremare anche il nostro territorio hanno reso inagibili diversi edifici scolastici oggetto di programmi di trasformazione in funzione del nuovo polo.Cari sindaci, Vi saluto con un abbraccio di solidarietà augurandovi un buon lavoro per la rigenerazione dei Vostri territori".
A Sarnano il Comune ha decretato l'agibilità degli edifici scolastici che però dovranno comunque essere sottoposti a piccoli interventi di sistemazione.Ecco cosa si legge nel comunicato dell'amministrazione comunale:"Si comunica che, all'esito delle verifiche effettuate dai tecnici della Protezione Civile Regionale e dei Vigili del Fuoco, gli edifici scolastici di proprietà comunale (scuola materna, scuola elementare, scuola media e palestra comunale) sono tutti risultati agibili, con prescrizione di minimi e limitati interventi di sistemazione di parti non strutturali (consolidamento di un divisorio nella scuola elementare, piccole riprese di tamponature nella scuola media e nella palestra).Mentre i lavori alla scuola elementare non dovrebbero pregiudicare il regolare inizio delle lezioni, i tempi per l'effettuazione dei lavori alla scuola media, visto l'approssimarsi del 15 settembre, potrebbero comportare un lieve differimento della data di inizio delle lezioni: ci si riservano ulteriori comunicazioni in merito non appena effettuato l'ulteriore sopralluogo per la definizione della tempistica dei lavori".
Sarnano chiede ufficialmente lo stato di emergenza. Il sindaco Franco Ceregioli questa mattina ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, al Ministro dell'Interno Angelino Alfano, al Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, all'Assessore regionale Angelo Sciapichetti ed al Commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani (quest'ultimo per il tramite della Prefettura di Macerata) al fine di inserire anche Sarnano tra quelli gravemente danneggiati per i quali è stato decretato lo stato di emergenza.Infatti, come noto, non solo Sarnano, ma tutti i Comuni del maceratese non sono ad oggi inseriti tra quelli per i quali sono stati adottati i primi provvedimenti emergenziali, pur essendo la Provincia di Macerata – come chiaramente emerso nella riunione dello scorso 2 settembre con la Protezione Civile Regionale a Castelsantangelo sul Nera – pesantemente stata coinvolta dagli effetti del sisma del 24 agosto 2016."In proposito" afferma Ceregioli "sono giunte rassicurazioni verbali circa l'inserimento dei Comuni danneggiati del maceratese tra quelli per i quali verrà dichiarata l'emergenza, ma ho comunque ritenuto opportuno formalizzare una richiesta in tal senso, descrivendo, seppur con estrema sintesi, i danni che il Comune di Sarnano ha subito (peraltro ancora provvisori visto che debbono ancora essere esaminate circa il 30% delle segnalazioni di danno pervenute in Comune)".Nella missiva inviata alle autorità si legge "Evidenziamo gravissimi danni agli edifici pubblici e moltissimi edifici privati presenti sul territorio comunale, nel centro storico ed abitato (diversi condomini evacuati) ed in particolare nelle frazioni principali (Giampereto, Piobbico, Bisio, Schito, Gabella Nuova, San Cassiano ….). In località Gabella Nuova, appunto, è stato evacuato un centro residenziale per disabili. A tutt’oggi abbiamo ricevuto oltre 550 richieste di sopralluoghi urgenti e dalle prime verifiche dei tecnici, tuttora in corso, circa il 35% dei fabbricati risultano inagibili e da sgomberare. Sono state già emesse/notificate ed in corso di predisposizione 164 ordinanze di inagibilità/sgombero, per un totale di 203 persone allontanate dalle proprie abitazioni (6% della popolazione residente). Lo stato di emergenza ha reso necessario la presenza ed assistenza continua della Protezione Civile Comunale e dei Vigili del Fuoco della Provincia di Macerata".
Nella giornata di sabato scorso, i militari del Nucleo Mobile della Compagnia della Guardia di Finanza di Civitanova Marche, hanno messo a segno due operazioni di servizio nel settore degli stupefacenti.Una prima attività ha interessato un soggetto italiano residente a Porto Potenza Picena trovato in possesso di gr. 27,3 di cocaina, semi di canapa, un bilancino di precisione e altro materiale strumentale per il confezionamento e lo spaccio di stupefacenti oltre a diverse banconote false da 50 euro. Il soggetto, già noto alle forze dell’ordine e con diversi precedenti specifici è stato tratto in arresto e per lui l'autorità giudiziaria inquirente ha disposto la misura degli cautelare degli arresti domiciliari.Nel corso della seconda operazione è stata invece individuata una piantagione di marijuana in una impervia zona nella campagna vicino a Montecanepino, frazione di Potenza Picena. Sono state sequestrate oltre 100 piante di cannabis con un’altezza di oltre 2 metri e tratto in arresto, in flagranza di reato, un soggetto che aveva organizzato l’attività illecita.Nel corso della perquisizione svolta dai militari all’interno degli stabili adiacenti alla coltivazione, sono stati individuati e sottoposti a sequestro materiale ed apparecchi strumentali alla coltivazione e lavorazione delle citate piante. In particolare sono stati rinvenuti numerosi contenitori di prodotti fitochimici per accelerare la crescita delle piante nonché deumidificatori, per essiccare le piante.Gli inquirenti hanno stimano in oltre 200.000 euro il volume d’affari dell’illecita attività, se portata a termine. Un giovane di origine albanese, già noto alle forze dell’ordine per specifici precedenti, è stato arrestato ed associato alla Casa Circondariale di Camerino a disposizione del’Autorità Giudiariza inquirente.
Il 4 settembre i tecnici della Protezione civile della Regione Marche delegati dal Di. Coma.C. di Rieti (Direzione di Comando e Controllo del Dipartimento Protezione Civile Ministero Interno) accompagnati dai tecnici dell’Ufficio Tecnico hanno verificato tutte le scuole comunali di Tolentino secondo il seguente ordine di risultato: Scuola Lucatelli agibile; palestra scuola Lucatelli agibile; asilo nido comunale Cucciolo agibile; istituto comprensivo Don Bosco agibile; scuola Grandi agibile; scuola Rodari agibile; scuola King agibile; asilo nido Green agibile.Di fatto i tecnici della protezione Civile hanno confermato il giudizio di agibilità già dato nei primi giorni dopo il terremoto dai tecnici del Comune di Tolentino. Tutti gli edifici sono agibili e quindi le lezioni si svolgeranno regolarmente.