Tutti con la fascia tricolore per sostenere i propri sindaci e per rappresentare simbolicamente ognuno la propria comunità. Sit-in di protesta in piazza Santi Apostoli questa mattina a Roma di un nutrito gruppo di terremotati del Centro Italia riuniti nel comitato spontaneo di cittadini apartitici "Quelli che il terremoto..." nato in difesa delle popolazioni colpite.
Tra gli striscioni esposti in piazza alcuni recitano: "Montanari sì, fessi no" e "Ad Amatrice la scossa, a Roma datevi una mossa". "Siamo qui per manifestare la nostra amarezza - dice Peppe Mariani, imprenditore marchigiano di Roccafluvione, tra gli organizzatori della manifestazione - per come è stata gestita tutta questa emergenza. Siamo molto arrabbiati e per tanti motivi. Che fine hanno i soldi versati per solidarietà dagli italiani? Dove sono le casette e i moduli abitativi che ci avevano promesso? Non possiamo più aspettare chiacchiere e parole, vogliamo finalmente i fatti". (Ansa)
Furto in abitazione nel tardo pomeriggio di ieri a Macerata. I malviventi hanno colpito in una casa di via Cincinelli. Dopo aver forzato una finestra, si sono introdotti nell'appartamento da dove hanno rubato denaro contante e gioielli per diverse migliaia di euro. Il bottino è comunque ancora in fase di stima.
Nella casa non erano presenti telecamere nè sistemi di allarme. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Macerata che hanno dato avvio alle indagini.
Denunciato a piede libero un civitanovese di quarantadue anni per furto.
I fatti risalgono alla settimana scorsa, quando l'uomo, nei pressi della stazione ferroviaria, ha rubato dalle mani di una signora di quarantuno anni il telefono cellulare, per un valore di circa centodieci euro. Il ladro è fuggito a piedi, ma grazie alla descrizione della donna e alle indagini dei carabinieri di Civitanova l'uomo è stato identificato e denunciato.
Non ci sarebbero sopravvissuti nell'incidente dell'elicottero del 118 è precipitato nell’Aquilano, tra il capoluogo e Campo Felice. A bordo c'erano sei persone: il pilota, il copilota, un medico, 2 membri del Soccorso alpino, e lo sciatore che stavano trasportando all’ospedale dell’Aquila.
Lʼapparecchio è caduto da 600 metri in fase di recupero di un ferito su un campo da sci nei pressi del Gran Sasso. Aperta un'inchiesta sulla tragedia.
Dopo diversi anni giunge alla fine la storia dell'uomo che lasciava bigliettini ingiuriosi contro un magistrato per tutto il centro Italia (leggi qui).
In molti si sono ritrovati nella cassetta delle lettere un biglietto giallo o l'hanno visto appeso sui pali della luce lungo la strada: nessuna pubblicità, ma un'accusa feroce contro un magistrato scritta in caratteri stampati su cartoncino: "Attenzione! Importante! Il magistrato vi paga milioni per finire in galera il più tardi possibile. Per false denunce pagherete con quello che avevate prima del suo arrivo. Il magistrato confessa: che era consapevole di fregarvi 'per salvarsi lui' ha pagato e rovinato voi. Non vi basterà la vita per pagare i danni causati dalla carogna. Il balordo ringrazia per la beffa!!! ".
Ieri pomeriggio, durante il giro di pattuglia del territorio, i carabinieri della compagnia di Civitanova hanno fermato un uomo, proprio mentre lasciava i suoi volantini gialli nelle cassette delle lettere a Montecosaro. Si tratta di una persona residente a Terni, denunciata per diffusione di notizie false: sembra che abbia vissuto una brutta storia giudiziaria finita male, ma sono ancora in corso tutte le indagini per comprendere cosa lo abbia spinto per anni e anni a diffondere in giro per l'italia qui volantini.
Un grido di dolore straziante. Una famiglia divisa, un padre che non vede il figlio di 15 mesi da due settimane, un'azienda che rischia di morire insieme al bestiame. E nessuno sembra far niente per porre rimedio a una situazione che sembra assurda per quanto gravissima. A parlare è Marianna Paris (nella foto il fratello Giovanni).
"L’azienda agricola di mio padre, Costantino Paris, di pura razza marchigiana, una delle più grandi delle Marche comprende 120 capi tra madri e figli, una trentina di pecore e una ventina di capre.
Siamo l’unica azienda di Ussita ad essere con gli animali fuori: le altre hanno tutti i capi al coperto, anche se insistono a chiedere tenso strutture. Rientriamo nel sisma che ci ha colpito ad agosto e già allora la nostra stalla era considerata inagibile. A quel tempo si parlava di puntellatura da fare, ma nessuno ha mai provveduto a farlo. Abbiamo richiesto la tenso struttura ma ad oggi ancora non sono state montate per motivi che ancora ignoriamo.
Sta di fatto che con il terremoto di ottobre la struttura non ha retto e sono crollate due pareti. Allo stato attuale ci troviamo con tutti gli animali all’aperto con temperature che variano dai -15 ai -20.
Io con la mia famiglia" dice Marianna "siamo stati evacuati ad ottobre e ci troviamo un un villaggio a Porto Sant’Elpidio.
Mio fratello con mio marito vivono a Vallestretta di Ussita in un container singolo frutto di una donazione, arrivato a Vallestretta e allacciato solo a fine dicembre dopo ripetuti solleciti.
Io non so di chi è la colpa di tutto questo: so solamente che noi non facciamo i politici e non facciamo i dirigenti, eppure ci stiamo prendendo responsabilità e danni che loro non si vogliono prendere.
Ora i nostri animali sono in mezzo a due metri di neve, mio fratello e mio marito stanno cercando di portargli il foraggio necessario considerando che fino a ieri nessuno aveva raggiunto la frazione per liberare le strade e consentire di arrivare agli animali, per cui loro con i nostri mezzi agricoli hanno dovuto impiegare le loro braccia e la loro forza per portare il fieno alle bestie.
Per non far morire il bestiame stiamo cercando di farle mangiare di più ma non è semplice, abbiamo i vitelli di fuori e si avvicinano i primi parti.
Abbiamo richiesto l’esercito, fermo a Pieve Torina ma non si è visto nessuno. Siamo abbandonati a noi stessi. E’ ora che qualcuno incominci a muoversi non solo attraverso le parole: la protezione civile le istituzioni cosa stanno facendo? Dove sono?
Capisco che ora ci sono nuove emergenze, ma le emergenze devono essere affrontate con cognizione di causa e in maniera concreta, non all’insegna dell’incapacità, della lungaggine e del lassimo.
Ci hanno fatto la proposta di portare i nostri animali in strutture messe a disposizione nell’entroterra marchigiano. Beh, io a questo rispondo che queste persone non sanno cosa dicono e non conscono minimamente la realtà per affermare ciò.
I nostri animali sono allo stato brado: è da maggio che sono fuori è già difficle per noi avvicinarli, figuriamoci portarli in altre strutture. E poi la nostra vita è a Ussita. Hanno spopolato i paesi portandoci nella costa con la forza: non permetteremo che ciò avvenga per i nostri animali e il nostro futuro.
Ad oggi quello che più mi spaventa è che le ammistrazioni e i politici ci hanno tolto le nostre libertà e il nostro futuro, hanno diviso le nostre famiglie (mio marito sono 15 giorni che non vede il nostro bambino di 15 mesi). Sta a loro decidere se dobbiamo vivere o morire. Siamo in attesa di una loro burocratica decisione, non senza lottare fino in fondo, ci sentiamo come se stessimo in guerra ma noi siamo pronti a combattere".
E a queste parole, francamente, è ben difficile aggiungere altro...
Gianluca Pasqui alza la voce. E chiede chiarezza. "Voglio sapere dal Governo come tutelare i miei concittadini": parole dure, ma sintomatiche di un Sindaco allarmato dai comunicati diffusi negli ultimi giorni.
"Lavoriamo sodo e lavoriamo ogni giorno per tornare alla normalità. Quotidianamente" spiega il sindaco di Camerino "mi assumo la responsabilitá di tutti i Vigili del Fuoco che stanno effettuando puntellamenti, messe in sicurezza e sopralluoghi nel centro storico, così come la responsabilitá dei tecnici che verificano gli edifici inagibili e delle persone che effettuano il recupero dei beni.
Va bene che i sindaci hanno le spalle grosse e sono abituati a sostenere il peso di chi gioca alla scaricabarile, ma alla luce delle affermazioni della Commissione Grandi Rischi pretendo di sapere dal Governo come devo comportarmi e cosa devo fare a tutela dei miei concittadini e di tutte quelle persone che sono impegnate in questi giorni di emergenza nelle zone più a rischio della mia cittá".
Così come Pasqui, anche i sindaci di Ascoli e Fabriano hanno chiesto cosa fare al Governo. "Mi assumo la responsabilità di riaprire domani le scuole di Ascoli Piceno perché sono nelle condizioni in cui erano prima del terremoto del 24 agosto. Alla luce dell'allarme della Commissione Grandi Rischi, ho però scritto al presidente del consiglio Gentiloni, al ministro Fedeli, a Errani e Curcio chiedendo loro di dirmi se la mia decisione è amministrativamente corretta o se, in assenza dei certificati di vulnerabilità che non abbiamo per nessun edificio scolastico, come del resto praticamente in tutta Italia, devo tenerle chiuse e dichiarare finito anche l'anno scolastico" ha affermato il sindaco di Ascoli Guido Castelli. ''Scaricare sui sindaci responsabilità che è impossibile sostenere è il sintomo di un Paese malato'' ha detto invece il sindaco di Fabriano Giancarlo Sagramola. ''Ho fatto quello che posso fare: ho disposto che in tutte le scuole di ogni ordine e grado e in tutti gli uffici pubblici si effettuino prove di evacuazione ogni settimana. Non posso certo rafforzare le strutture''.
Spara dall'auto alle tortore e finisce nei guai. I fatti si sono verificati a Macerata sabato pomeriggio, quando la “Volante” della Polizia è intervenuta nella zona della Stazione Ferroviaria dove era stata segnalata la presenza di una persona che aveva appena esploso un colpo di fucile dall’interno della propria autovettura.
Sul posto gli agenti hanno raccolto le dichiarazioni di un testimone dell’accaduto apprendendo che poco prima un anziano, giunto nei pressi della propria abitazione a bordo di un’autovettura di piccola cilindrata, rimanendo al posto di guida, e senza scendere quindi dal mezzo, aveva esploso un colpo di fucile contro alcune tortore che si erano posate vicino a casa sua.
Il testimone aveva subito urlato all’indirizzo dell’uomo il quale, dopo aver riposto l’arma all’interno dell’abitacolo, si era allontanato alla svelta a bordo della sua auto.
Gli accertamenti espletati dagli agenti, hanno consentito di rintracciare l’uomo, 85enne, il quale ha ammesso tutto. L'anziano è risultato essere titolare di licenza da caccia scaduta, motivo per cui è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per il reato di porto abusivo di armi oltre che per incauta custodia di armi. All’atto del controllo infatti, l’uomo anzichè in luogo idoneo e sicuro, deteneva i propri due fucili ancora all’interno dell’autovettura. Allo stesso sono state anche contestate altre violazioni della normativa sulla caccia avendo sparato nei pressi di abitazioni e dall’interno di un veicolo. Le armi e il relativo munizionamento sono stati sequestrati.
C'è inevitabilmente e comprensibilmente apprensione nella popolazione, dopo il comunicato stampa della Commissione Grandi Rischi dove (qui) non viene esclusa la possibilità di nuovi eventi sismici fino a magnitudo 7. Sul web c'è un tourbillon di articoli dove si conferma o si smentisce questa comunicazione che, al di là di tutto, ha contribuito a ingenerare ulteriore paura in gente che ha già dovuto sopportare il peso di uno sciame sismico che appare infinito.
Resta comunque un dato di fatto: viviamo in una zona sismica e potenzialmente sempre a rischio. A questo proposito, esiste una mappa (qui) che mostra come è stato classificato dalla Protezione Civile il territorio del nostro Paese in base alla probabilità che in quell’area possa verificarsi un sisma di forte intensità. La scala nazionale, su cui si basa la colorazione della mappa, va da 1 (maggiore pericolo) a 4 (minore pericolo). L'obiettivo è ridurre gli effetti dei terremoti attraverso la prevenzione.
Denunciati due ragazzi residenti nella provincia di Fermo, nati rispettivamente nel ’93 e nel ’96, fermati questa notte dai Carabinieri della Compagnia di Civitanova mentre erano a bordo di una Clio.
All’alt dei militari il passeggero è sceso dalla macchina e fuggito, mentre il conducente è stato fermato poiché sono stati trovati degli attrezzi atti allo scasso nell’auto, oltre alla chiave di una Mercedes che potrebbe essere quella di una macchina rubata pochi giorni fa.
I due giovani, di cui uno a piede libero ma noto alle autorità, sono stati denunciati per il ritrovamento ingiustificato degli attrezzi, ma potrebbero anche essere aggiunti, come capi di accusa, il furto e la ricettazione.
I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Macerata hanno denunciato un cittadino senegalese di 30 anni residente a Tolentino per vendita di capi di abbigliamento contraffatti.
I militari, durante un servizio specifico di concerto col personale della polizia municipale, hanno controllato il giovane che vendeva a Macerata capi di abbigliamento “griffati” ma che di griffato non avevano nulla.
Sono stati sequestrati sette giubbotti invernali e il 30enne è stato denunciato alla Procura, oltre che multato per vendita ambulante senza licenza.
Allarme rientrato pochi minuti prima della mezzanotte. La donna di cui non si avevano più notizie (qui) dalla prima serata di domenica, è stata ritrovata dai vigili del fuoco non distante dal capannone da dove si era allontanata dopo, sembra, un litigio con i familiari.
La donna, 34 anni, sta bene ma è stata accompagnata in ospedale per gli accertamenti di rito in situazioni come queste. Scongiurato quindi il peggio: i vigili del fuoco, insieme a polizia e carabinieri, per oltre tre ore avevano ispezionato tutta la zona, specialmente quella a ridosso del fiume Potenza. Non veniva, infatti, esclusa l'ipotesi di un gesto estremo. Poi, poco prima della mezzanotte, gli sforzi da parte di tutti coloro che si sono adoperati nelle ricerche sono stati premiati: il ritrovamento da parte dei vigili del fuoco ha fatto tirare un grosso sospiro di sollievo a familiari e amici della donna.
Momenti di forte apprensione quelli che si stanno vivendo in queste ore nella zona di Passo di Treia. Da quanto si è appreso, e le notizie sono ancora estremamente frammentarie, si sarebbero perse le tracce di una donna di circa 35 anni che questa sera, dopo aver litigato con i genitori, si è allontanata senza dare più notizie.
In questo momento sul posto, un capannone lungo la strada che porta a San Severino, ci sono vigili del fuoco, carabinieri e polizia.
Il capannone si trova esattamente al confine fra i Comuni di San Severino e Treia, fra località Berta e contrada Vallonica.
Le ricerche in questo momento si stanno concentrando soprattutto lungo il fiume Potenza. Sul posto sono arrivati i sommozzatori dei vigili del fuoco che stanno decidendo come operare. Illuminata con le cellule fotoelettriche in particolare l'area di una chiusa.
IN AGGIORNAMENTO
AGGIORNAMENTO DEFINITIVO - RITROVATA LA DONNA SCOMPARSA (qui)
C'è preoccupazione per le condizioni in cui versa un pilone che sostiene un cavalcavia della superstrada 77, direzione monti - mare, all'altezza di Campolarzo, frazione del Comune di Camerino. A seguito delle scosse di terremoto di agosto e ottobre, la struttura, già piuttosto usurata, appare lesionata in diversi punti e la situazione è stata segnalata all'Anas, ente che si occupa della manutenzione della superstrada.
Il pilone, però, come dimostrano le immagini, appare piuttosto mal messo e arrivano da più parti sollecitazioni affinchè ci siano controlli approfonditi che rassicurino sulla sua tenuta.
"Nella zona di Campotosto c'è il secondo bacino più grande d'Europa con tre dighe, una delle quali su una faglia che si è parzialmente riattivata e ci possono essere movimenti importanti di suolo che cascano nel lago, per dirla semplice è 'l'effetto Vajont'". Lo ha detto al Tg3 Sergio Bertolucci, presidente della Commissione Grandi Rischi, aggiungendo che "se si avverte un aumento del rischio, bisogna immediatamente renderlo trasparente alle autorità e alla popolazione".
"Sarebbe - ha aggiunto l'esperto - pericolosissimo abbassare la guardia, soprattutto per scuole, ospedali e, appunto, le dighe". Nella riunione dell'altro ieri la Commissione Grandi rischi aveva messo in guardia dalla possibilità di nuove scosse, anche fino a magnitudo 6-7, nelle zone contigue all'ultimo terremoto. (Ansa)
Un controllo di routine si è traformato in una multa parecchio salata per il proprietario di un night che si trova a Civitanova Marche.
I carabinieri della Compagnia di Civitanova Marche nella tarda notte tra sabato e domenica hanno effettuato un controllo in un locale, controllo che si è trasformato in 12 mila euro di multa. All'interno del night, infatti, state state sorprese a lavorare senza contratto due ragazze, una extracomunitaria e senza permesso di soggiorno, l'altra, invece, comunitaria. Il proprietario è stato dunque denunciato a piede libero e multato con una sanzione di 12mila euro.
Curioso episodio questa mattina, fortunatamente senza conseguenze per nessuno, a Macerata dove un pulmino senza nessuno a bordo si è sfrenato ed ha terminato la sua corsa fermandosi quasi verticalmente.
Il pulmino, da quanto si è appreso, aveva trasportato alcuni bambini alla Chiesa della Pietà. Quando i piccoli sono stati fatti scendere, il mezzo ha iniziato a prendere velocità fino a fermarsi in fondo alle scalette vicine alla chiesa. Danni, quindi, solo al mezzo e nessuno, per fortuna, si è fatto male.
Assaltato il bancomat della filiale Carifermo, in via Santa Croce a Recanati.
E' accaduto stanotte, intorno alle 2.30, quando dei malviventi hanno prima rubato un camion parcheggiato nei pressi della filiale e, utilizzandolo come ariete, hanno poi sfondato la vetrina del bancomat asportandone, grazie all'ausilio di alcune corde, il dispositivo. I ladri sono poi fuggiti, stando al racconto di alcuni testimoni, a bordo di un furgone e di un'Audi.
Il bottino risale a diverse decine di migliaia di euro che si vanno a sommare ai danni della struttura.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Civitanova che stanno indagando sull'accaduto per risalire, anche attraverso l'aiuto di telecamere posizionate sul territorio, ai colpevoli.
Potrebbe non essere finita, è quanto ritiene la commissione Grandi Rischi, che si è riunita per fare il punto della situazione dopo le scosse di terremoto che hanno nuovamente colpito il Centro Italia. "Ad oggi non ci sono evidenze che la sequenza sismica (unica dal 24 agosto scorso) sia in esaurimento".
La Commissione ha identificato tre aree vicine alla faglia principale responsabile della sismicità in corso, che non hanno registrato terremoti recenti di grandi dimensioni e, si legge in una nota, "hanno il potenziale di produrre terremoti di elevata magnitudo (M6-7)". Questi segmenti - localizzati rispettivamente sul proseguimento verso Nord e verso Sud della faglia del Monte Vettore-Gorzano e sul sistema di faglie che collega le aree già colpite dagli eventi di L'Aquila del 2009 e di Colfiorito del 1997 - "rappresentano aree sorgente di possibili futuri terremoti".
Sempre la Commissione Grandi Rischi in intesa con il capo del Dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio avverte: i terremoti che dal 24 agosto scorso si sono succeduti nell'Appennino centrale hanno prodotto "importanti episodi di fagliazione superficiale che ripropongono il problema della sicurezza delle infrastrutture critiche, quali le grandi dighe".
Un'unica sequenza sismica, che non dà segni di esaurirsi, che ha colpito su una lunghezza complessiva di oltre 70 km ed ha avuto sino ad ora quattro momenti principali di rilascio sismico: il 24 agosto, con l'evento di M6 di Amatrice; il 26 ottobre, con due eventi principali di M5.4 e M5.9 che hanno esteso la sismicità verso nord; il 30 ottobre, con l'evento di M6.5 che ha ribattuto la zona a cavallo degli eventi precedenti; il 18 gennaio, con 4 eventi ravvicinati di magnitudo da 5.0 a 5.5, su una lunghezza di circa 10 km nella parte meridionale della sequenza, nell'area di Montereale, che si ricongiungono alla sismicità aquilana del 2009.
Nella mattinata di ieri, durante il normale servizio di controllo del territorio, in piazza Pizzarello a Macerata, nei pressi del terminal degli autobus, gli agenti della “Volante” hanno controllato un giovane appena 18enne che alla vista dell’auto di servizio aveva tentato di defilarsi.
Addosso al ragazzo gli agenti hanno rinvenuto alcuni grammi di marijuana, motivo per cui la perquisizione è stata estesa anche all’abitazione situata nella zona di Loro Piceno. Durante le operazioni sono stati trovati alcuni ulteriori grammi della stessa sostanza stupefacente, un bilancino di precisione e alcune centinaia di euro in contanti per il cui possesso il giovane non forniva giustificazioni plausibili. Tutto è stato sottoposto a sequestro, mentre il ragazzo è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.