La solidarietà di questi duri mesi post sisma passa anche attraverso piccoli gesti di condivisione. Sono tanti i commercianti di Camerino, così come degli altri comuni colpiti dal terremoto, che hanno visto i loro negozi distrutti o gravemente danneggiati. In molti non si sono arresi ed hanno cercato immediatamente locali alternativi presso cui ripartire con l’attività: impresa indubbiamente complicata data la carenza di locali agibili, i divieti della zona rossa ed il boom delle richieste.È a questo punto che è scattata la solidarietà da parte di alcuni dei commercianti meno colpiti che si sono resi disponibili a condividere i propri locali con i colleghi meno fortunati. E' successo a Cinzia Braghetti, titolare del negozio di abbigliamento 0-16 SKJ Line, completamente distrutto dal crollo della torre di Santa Maria in via, ora attivo a fianco di Pop Informatica in via D’Accorso 25/27 (ex locali MIPS). I ragazzi di Pop Informatica hanno accettato senza esitazioni la proposta di condivisione dei locali per dare un segnale forte di fiducia nella ripresa dell’economia della città, soprattutto in vista delle festività natalizie.“Abbiamo pensato che in una situazione di emergenza come questa, essere solidali è fondamentale.” Afferma Francesco Maccari, responsabile di Pop Informatica. “Camerino deve tornare a vivere con tutte le sue attività aperte e funzionanti. Solo così possiamo richiamare i tanti che sono ancora fuori città e che stentano a rientrare. Siamo felici che Cinzia si sia appoggiata da noi e le facciamo un grandissimo in bocca al lupo per ripartire alla grande”.Un bell’esempio di condivisione, una storia sincera di solidarietà.
“Gli studenti del Divini aiutano gli studenti del Divini”. E’ questo il titolo di una interessante proposta presentata al sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, dagli alunni della classe 4G, e dai colleghi del triennio della stessa sezione oltre che da quelli della 3E, in occasione di un incontro voluto dalla scolaresca e svoltosi alla presenza della dirigente dell’Istituto Tecnico Tecnologico Statale, Rita Traversi, e dei docenti Carlo Corneli, Paola Fiori e Mariano Maponi nella sede provvisoria ospitata presso il plesso “Alessandro Luzio”.“L’idea che è venuta a noi ragazzi – ha spiegato, facendosi portavoce per tutti, l’alunno Carlo Soverchia – è stata quella di acquistare una struttura prefabbricata in legno, una casetta, da destinare quale dimora a una famiglia di cinque o sei persone che magari si trovi oggi in difficoltà a causa del sisma. Prioritariamente vorremo aiutare la famiglia magari di un ragazzo iscritto al nostro Itts”.Gli studenti del “Divini” hanno già lanciato una raccolta fondi, attivando di fatto un crowdfunding su internet, cui collegheranno anche altre iniziative come i mercatini di Natale a qualche festa d’istituto, magari anche una lotteria. Altri iscritti all’Itts si sono già mossi, o si stanno muovendo diversamente: chi ha potuto ha chiesto subito l’aiuto di società e imprese come nel caso di chi ha bussato alla porta di una importante ditta di calcestruzzi per farsi promettere la realizzazione del basamento in cemento su cui sarà poggiato il prefabbricato.“Nel progetto – spiegano a scuola – saranno coinvolti anche ex studenti del Divini”.Soddisfazione per l’intraprendenza mostrata dai giovani studenti è stata subito espressa dal sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, che ha immediatamente sposato l’iniziativa e si è dichiarata pronta a mettere a disposizione un’area o comunque a far in modo che la procedura amministrativa e autorizzativa per sistemare il prefabbricato sia la più spedita possibile.“Questi gesti, soprattutto perché pensati dai giovani per altri giovani – ha spiegato – vanno sposati in pieno. Sono orgogliosa della proposta che mi è arrivata dai ragazzi dell’Itts, giovani molto motivati che stanno facendo veramente tanto per la società. In questo prestigioso istituto San Severino ha da sempre visto nascere e crescere menti dalla grande creatività e comunque studenti che si sono molto bene inseriti nel mondo del lavoro arrivando a diventare anche capitani di grandi e importanti imprese. Siamo ancora all’inizio ma il progetto promettere realmente bene e speriamo tutti che prima di Natale ci siano importanti novità”.
Entra nel negozio del centro commerciale armato di taglierino, si fa consegnare l'incasso e poi scappa. E' successo intorno a mezzogiorno e mezzo nei locali che ospitano Terranova al Corridomnia nella zona industriale di Corridonia.L'uomo, con il volto travisato, ha fatto irruzione nell'esercizio commerciale e ha intimato alla commessa di consegnargli il denaro contenuto nella cassa. Una volta presi i soldi, è fuggito con un bottino che si aggira intorno ai 300 euro. Immediato l'allarme e poco dopo sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno avviato le ricerche del rapinatore, al momento senza esito.
Tre donne sono state soccorse e salvate dalla polizia a Macerata in via Santa Chiara dopo che una lavatrice era andata a fuoco, propagando le fiamme a tutta la casa. Una Volante della Questura è intervenuta sul posto dopo una segnalazione al 113.Gli agenti si sono precipitati dentro per mettere in salvo gli occupanti dell'appartamento e, nonostante la tromba delle scale fosse invasa da un fumo impenetrabile, sono riusciti ad entrare e a mettere subito in salvo due donne trovate nell'atrio. I poliziotti sono poi saliti ai locali al primo piano da cui veniva il fumo e hanno scoperto la lavatrice in fiamme. Anche se non sembrava esserci nessuno ed il fittissimo fumo rendeva impossibile una verifica accurata, gli agenti hanno avuto l'accortezza di gridare se fosse rimasto qualcuno all'interno. Dopo vari tentativi ha risposto una donna di 72 anni, la padrona di casa, che è stata portata fuori di peso. I poliziotti hanno poi domato le fiamme con l'estintore prelevato dall'auto di servizio.
Nella sala dell’agriturismo San Michele in contrada Pianibianchi a Tolentino, si è svolto un incontro pubblico che ha visto riunite diverse persone autoconvocatesi: lo scopo è stato quello di confrontarsi tra diverse competenze tecniche (geologo, ingegnere, architetto, commercialista, ecc.), amministrative e le esperienze dei cittadini in questa prima fase post – emergenziale. Tra i presenti sono emerse diverse questioni da sottoporre all’Amministrazione comunale ed alla Protezione civile, oltreché delle regole per tutti noi cittadini : - Reperire risorse per incrementare la presenza di certificatori di agibilità , ossia tecnici abilitati a compilare le schede AeDES, in modo da completare la mappatura dei sopralluoghi e quindi dei reali bisogni e costi della ricostruzione entro tempi ragionevoli . - Finanziare gli studi di micro zonazione sismica per comprendere come intervenire sul costruito in quelle zone che hanno dimostrato una evidente fragilità del sottosuolo , amplificando la magnitudo del terremoto. - Importante privilegiare la spesa riguardante la sicurezza delle strutture edilizie, rispetto ad altri costi inerenti le opere di finitura estetiche, riducendo al minimo la vulnerabilità degli edifici pubblici e privati . - Rendere più efficace la comunicazione tra l’Amministrazione comunale ed i cittadini : sono necessarie informazioni di taglio pratico per evitare lungaggini burocratiche e per impedire situazioni equivoche. Saranno utili quanto prima delle riunioni da convocare in ogni quartiere, rivolte anche a chi temporaneamente è domiciliato fuori città, per ritrovare lo spirito di vicinato e cercare delle soluzioni insieme su come riprendere le relazioni di vita. - Organizzare una serie di incontri , nei primi giorni del gennaio 2017, propedeutici alla ricostruzione per esaminare le migliori pratiche che sono state adottate in altre crisi sismiche; invitando gli esperti ad illustrarle alla cittadinanza. - Quegli edifici di uso pubblico (incluse le chiese) che sono stati restaurati e ristrutturati dal 1997 ad oggi, vanno esaminati con attenzione per come hanno reagito a fronte delle sollecitazioni sismiche e vanno individuate con trasparenza le cause dei danni prodotti . - I piani comunali di protezione civile devono essere aggiornati alla luce delle numerose carenze emerse in questa occasione, anche nel coordinamento tra i vari uffici. Inoltre non si possono protrarre a lungo le situazioni di promiscuità e di scarse condizioni igienico - sanitarie nei cosiddetti “centri di accoglienza”. Ci saranno altri appuntamenti e saranno aperti alla partecipazione di tutti coloro che vorranno essere dei … Terremotati e Terremotate consapevoli e attivi.
Aveva in casa un telefonino rubato ed è finito nei guai per ricettazione. I carabinieri di Monte San Giusto hanno denunciato a piede libero un pregiudicato 40enne del posto, a seguito delle indagini svolte dopo alcuni furti che si erano verificati su auto in sosta vicino ad un campo sportivo durante le partite e gli allenamenti di una squadra di una calcio.I ladri avevano rubato pochi spiccioli e un telefono cellulare. Attraverso l’analisi dei dati tecnici dell’apparecchio, i militari hanno individuato un numero che corrispondeva al soggetto poi segnalato. La perquisizione nell’abitazione dell’uomo ha permesso di rintracciare il telefono che è stato restituito al legittimo proprietario.
I militari della Stazione dei carabinieri di Apiro hanno denunciato a piede libero alla Procura di Macerata un 23enne della provincia di Ancona per guida sotto l’effetto di stupefacenti.Il giovane era rimasto coinvolto in un incidente, fortunatamente senza gravi conseguenza. Sul posto sono intervenuti per i rilievi i carabinieri di Apiro i quali si sono resi conto che qualcosa non quadrava ed hanno richiesto per il conducente l’esame tossicologico, avendo anche appreso che il giovane, unitamente ad acluni coetanei – passeggeri del veicolo e che, come il conducente non avevano riportato importanti lesioni – erano stati ad una festa dove, secondo le indagini, sarebbero “circolati” stupefacenti.L’iniziale sospetto si è tramutato in realtà quando l’esito degli esami ha dato risultato positivo.
I carabinieri della Stazione di Monte San Giusto hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Macerata per furto aggravato una 50enne residente lungo la costa per furto aggravato di prodotti di bellezza.La donna era entrata in una farmacia di Monte San Giusto e, approfittando della distrazione del personale addetto, si era impossessata di cosmetici per un valore di circa 100 euro.Scoperto il furto e sporta denuncia ai carabinieri, sono partite le indagini che, attraverso la visione delle telecamere a circuito chiuso della zona, hanno permesso di individuare e poi identificare l’autrice del reato.
L'ironia può essere certamente un modo per esorcizzare la paura. E così, un giovane allevatore di Pievebovigliana, Mario Aureli, titolare dell'azienda agricola biologica Aureli Maccario, questa mattina ha festeggiato la nascita di due vitellini e li ha "battezzati" con due nomi sicuramente simbolici per il momento che si sta passando: Sisma e Scossa.La notizia arriva direttamente dalla pagina Facebook di Aureli che scrive "Ore 5.00... Domenica mattina... Invece di andare a ballare sono in stalla... come al solito, ma ne vale la pena!! Una vacca... Due gemelli... Un maschio e una femmina... Dato il periodo... quali nomi migliori di SISMA e SCOSSA???".E questi due vitellini possono rappresentare certamente un simbolo per la rinascita dell'entroterra devastato dal terremoto.
Lavoratori impiegati in nero, mancanza delle misure minime di sicurezza: questo è quanto scoperto dai carabinieri del Nucleo operativo e Radiomobile di Tolentino, insieme ai colleghi della locale Stazione e dai militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Ancona, a seguito di un controllo svolto all'istituto comprensivo Don Bosco, nella sede principale in piazza Don Bosco a Tolentino.Nella scuola, danneggiata dal sisma e dichiarata inagibile classe "B" al primo piano, sono infatti in corso i lavori di manodopera edilizia finalizzata allo scopo del ripristina dell'agibilità. I carabinieri, al momento dell'intervento, hanno trovato sul posto gli operai e l'amministratore unico della ditta che sta svolgendo i lavori che ha sede locale a Loreto in via Carpine 1.L'accertamento ha evidenziato la presenza di lavoratori utilizzati completamente in nero, oltre alla mancanza di misure minime di sicurezza, compresa la mancata erezione di barriere protettive all'altezza delle buche provocate dai crolli seguiti al sisma, comportando di conseguenza seri pericoli per i lavoratori.L'amministratore unico è stato denunciato e gli sono state contestate multe e sanzione per oltre 7500 euro. Del fatto è stata informata l'autorità giudiziaria competente.
La Regione Emilia Romagna continua nell’invio di pattuglie di rinforzo al comando della Polizia municipale del Comune di San Severino Marche in questo periodo di emergenza terremoto. Nelle scorse ore c’è stato un nuovo cambio della guardia con la partenza, dopo una settimana di lavoro, degli agenti Stefano Piva e Katia Pinelli della Polizia Locale del Comune di Modena.Uomini e mezzi sono utilizzati per il pattugliamento dinamico del centro storico e delle tantissime frazioni del Comune. Il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha voluto personalmente incontrare gli agenti per ringraziarli della preziosa opera prestata a favore della popolazione colpita dal terremoto.
I sindaci dei comuni terremotati di Marche, Umbria, Abruzzo e Lazio, insieme al commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani e al capo della Protezione civile nazionale Fabrizio Curcio, prenderanno parte il 9 dicembre alle 21, nella Basilica di Loreto, a una messa per le popolazioni terremotate concelebrata dal segretario di Stato card. Pietro Parolin, dal card. Edoardo Menichelli, presidente della Conferenza episcopale marchigiana e dal card. Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale umbra.Interverranno anche mons. Domenico Pompili, vescovo di Rieti, della cui Diocesi fa parte anche il comune di Amatrice, e l'arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Domenico Boccardo. Al termine ci sarà una processione solenne di tutti i sindaci al seguito dell'immagine originale della Madonna di Loreto. "Si tratta di un momento di grande solennità e raccoglimento - ha detto il presidente di Anci Marche Maurizio Mangialardi - al quale noi sindaci ci avviciniamo con grande partecipazione" (ANSA).
Il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha inviato una segnalazione al capo dipartimento della Protezione Civile, al Commissario delegato alla ricostruzione, al presidente della Regione Marche e al presidente di Anci Marche, in merito alle notizie e alle segnalazioni con le quali alcuni cittadini denunciano un incremento notevole delle richieste per l’affitto delle abitazioni agibili.“Ciò potrebbe essere dovuto – ha scritto il sindaco nella segnalazione – a un perverso effetto collaterale dell’importante opportunità che il Governo ha voluto mettere a disposizione dei cittadini terremotati con il contributo per l’autonoma sistemazione. Al Comune – precisa il primo cittadino settempedano – sono giunte solo segnalazioni verbali senza riscontri concreti ma, se confermata, questa tendenza andrebbe contrastata subito”.Immediata la risposta da parte del capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, che in riscontro alla segnalazione del sindaco di San Severino Marche ha fatto sapere di aver informato il comando generale della Guardia di Finanza.
Arrestato, nella mattinata di oggi, sabato 3 dicembre, un cittadino marocchino, 27enne, residente in provincia di Macerata. L’operazione è stata condotta dai Carabinieri del Reparto Operativo di Macerata, nell’ambito dei mirati controlli per contrastare il diffuso fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, disposti dal Comando Provinciale maceratese.I militari, al termine di una prolungata attività di osservazione e pedinamento, hanno bloccato il 27enne nei pressi dell’uscita autostradale di Fano, alla guida della propria autovettura e hanno trovato, abilmente nascosti all’interno di un borsone, tre panetti incellofanati del peso complessivo 3,450 chili di Marijuana. L’arrestato è stato, quindi, associato alla casa circondariale di Pesaro, a disposizione della competente Procura della Repubblica presso il Tribunale di quel centro, mentre lo stupefacente è stato sottoposto a sequestro.
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del personale dell’ITT “E. Divini” di San Severino Marche:"Tutto il personale dell’ITT “E. Divini” di San Severino Marche, dalla dirigenza, al personale ATA, al corpo docente, al comitato studentesco, esprime la più viva preoccupazione per il destino del proprio Istituto, vista l’inerzia delle Istituzioni, chiamate e sollecitate più volte a dare risposte concrete alla grave emergenza.Pensando in primis alle esigenze di studenti e famiglie in ordine alla formazione, che la scuola si sente in obbligo di fornire, la dirigenza e i docenti sono stati concordi nel dover agire in emergenza e dover quindi prendere decisioni urgenti, ma pur sempre razionali.Siamo disposti tutti a lavorare anche in condizioni difficili, purché praticabili, pur di fornire quel servizio che spetta ai nostri ragazzi e per rispondere alla situazione di emergenza.Chiediamo però in modo chiaro e deciso che le autorità competenti forniscano la loro risposta concreta, esprimendosi tempestivamente e ufficialmente riguardo al sito, in cui iniziare da subito i lavori per la messa in posa dei moduli/prefabbricato, per i quali ci risulta sia stata già inoltrata richiesta da parte dell’Amministrazione Provinciale.Facciamo presente che, per quanto si sia riusciti presso una scuola dell’Infanzia e Primaria detta “A. Luzio”, già fortemente criticata dai genitori dei bambini, ad intraprendere, dal 17 novembre ad oggi, un cammino di “normalizzazione”, che ha permesso in modo graduale agli studenti di rientrare in classe, permangono forti criticità e problematiche aperte: inidoneità delle aule e degli spazi per normativa relativa a cubatura, metri quadrati e capienza, non idoneità dei servizi igienico-sanitari e soprattutto assenza di spazi collettivi e di laboratori che sono parte indispensabile del curriculum e dell’identità di un Istituto Tecnico come il nostro, anche in base alla riforma scolastica in corso; infine il disagio di operare in due sedi non attigue, una delle quali promiscua con altro Istituto cittadino.Rischiamo che tali criticità, insorte in un periodo dell’anno scolastico particolarmente importante per l’attività di orientamento, possano implicare una grave perdita di nuove iscrizioni, che può essere scongiurata solo dall'assicurazione di ricostruzione da parte degli organi di competenza, con immediato avvio delle procedure necessarieSottolineiamo che il nostro Istituto era stato già identificato per la ricostruzione dei laboratori, con progetto dell’Amministrazione Provinciale di Macerata in accordo con la Protezione Civile, approvato e in via di attuazione nella sede storica dell’Istituto, perché ubicato in sede strategica per interventi in caso di calamità.Siamo compatti nel dire che l’Istituto Tecnico "Divini" non si sposterà da San Severino e in nessun modo il personale, supportato dagli Organi Comunali e soprattutto da studenti e famiglie, permetterà che ulteriori e gravi ritardi compromettano una istituzione così importante e di lunga tradizione nel nostro territorio e che si possa rischiare di impoverire l’entroterra maceratese, cancellandone l’identità economica, storica e socio-culturale e togliendo dignità a territori che hanno dato tanto alla Nostra Regione e al Paese intero".
Prima le scosse di terremoto, poi il fallimento dell’azienda dove lavoravano. Un uno-due micidiale al volto di circa 150 dipendenti della Tombolini. Ma se ad assestare il primo colpo è stata la natura, sul secondo pesa, come un macigno, la responsabilità dell’uomo e della burocrazia. Un cocktail esiziale che ha costretto 150 lavoratori a marciare contro il tribunale (un tempo luogo di giustizia) e contro l’istituto di previdenza sociale.È stato infatti l’INPS a presentare istanza di fallimento contro la Tombolini verso cui vantava crediti di centinaia di migliaia di euro. Il tribunale, accogliendo l’istanza, ha dichiarato il fallimento, mettendo in mezzo ad una strada quasi 150 dipendenti, per la maggior parte donne. L’interesse meritevole di tutela, dunque, è stato il credito dell’istituto e non (l’evangelico) pane quotidiano. Un pane, peraltro reso duro e pure insudiciato dalla polvere e dal fango prodotti dal crollo di solai o tramezzi delle case di queste - doppiamente - sfortunate lavoratrici.Con loro, ed in prima fila i sindaci interessati: Ornella Formica di Colmurano e Paolo Giubileo di Urbisaglia.Una vicenda diventata ormai simbolo di massima ingiustizia (fatti salvi i cavilli propri del latinorum dei giuristi) che grida ovunque vendetta, ma che giorno dopo giorno, si sta spegnendo sotto la somma, colpevole indifferenza di tutte le istituzioni pubbliche. Anche di quelle più alte. Pure ieri la vicenda è stata rappresentata in tutta la sua paradossale drammaticità al premier Renzi, ma niente.Colposamente latitante appare la Regione Marche che avrebbe dovuto intervenire anche suggerendo un provvedimento ad hoc, in sede di conversione del decreto sul terremoto. Invocando, casomai ve ne fosse stato bisogno, perfino il primo articolo della Costituzione a protezione e tutela dei lavoratori terremotati. Invece silenzio.Un silenzio pesante che la dice lunga sul reale interesse della politica per le complicate vicende dell’entroterra.Ad onor del vero, l’unica che sembra aver preso a cuore la situazione delle tantissime operaie è l’Onorevole Irene Manzi, ma abbiamo la sensazione che, come nel caso del cementificio di Castelraimondo, sia stata ancora una volta, lasciata dolosamente sola.È giunto il momento che la politica regionale, piuttosto che balbettare stantii slogan - come continua inutilmente a fare da troppo tempo il governatore Ceriscioli - si muova e lo faccia in fretta.È stucchevole e fuori luogo celebrare nelle calde stanze del Consiglio Regionale pompose giornate contro la violenza sulle donne con tanto di interviste, aperitivi e stuzzichini, quando dopo solo ventiquattro ore, a pochi chilometri da Ancona, ci sono donne che piangono disperate perché la giurisprudenza toglie loro e all'improvviso il pane di bocca. Se i politici regionali non lo hanno ancora capito, è ora che qualcuno, prima o poi glielo dica. Qui in montagna si combatte ogni giorno per guadagnarsi da mangiare. Dei party celebrativi che organizzate in Ancona, francamente, non sappiamo che farcene.Se la politica ha ancora un senso, un ruolo ed una funzione, faccia sentire la sua voce forte e chiara una volta per tutte: in deroga ai cavilli, ma in sintonia con il buon senso, con la doverosa solidarietà alle tante lavoratrici – già piegate dalle scosse di terremoto – faccia in modo che possano al più presto tornare in fabbrica per portare a casa, ai loro figli, il meritato pane quotidiano.Tutto il resto, oltre che incomprensibile, fa rabbrividire…
Più forti del sisma. Anche se la terra trema, loro vogliono continuare ad alimentare l’amore per i luoghi dove sono cresciuti e che ora sono la cornice dei loro ricordi, decidendo di ripartire proprio dalla loro città del cuore: Tolentino.È la storia di due giovani tolentinati, Michele Passarini, imprenditore trentunenne che gestisce dei supermercati a Civitanova, e Laura Tassi, 30 anni, mamma a tempo pieno della piccola Emma. In questo difficile momento, con centinaia di persone che vivono il disagio e il dolore di non avere più una casa e l’ansia per un futuro ancora incerto, la storia della giovane famiglia di Tolentino che ha deciso di ripartire dal proprio territorio diventa esempio di coraggio e un segno in più per sperare.Da pochi giorni Michele e Laura hanno acquistato una proprietà nella campagna tolentinate affidandosi all’architetto Alessia Scarpeccio e al geometra Ezio Fiastrelli per il progetto di recupero di un fabbricato dismesso che diventerà il punto di partenza per costruire il loro futuro. Per cercare la giusta motivazione e intraprendere questo cammino non c’è voluto molto. Hanno fatto la cosa più semplice, si sono guardati intorno. “In questa città – spiega Michele – sono cresciuto. Ho passato la mia infanzia tra parco Isola d’Istria e le vie del centro storico di Tolentino”. In questi stessi luoghi Laura e Michele si sono conosciuti e hanno iniziato il loro cammino insieme, poi con l’arrivo della piccola Emma, hanno deciso di costruire qui anche il futuro della bambina, tra le dolci colline del paesaggio maceratese in una città che sono sicuri non si arrenderà e tornerà quella di un tempo dove “tutto – ricorda Laura - era a portata di mano e i servizi funzionavano. Una città dove era piacevole frequentare gli amici di sempre e vivere le attività nel centro, una città dove vogliamo ricreare lo stesso clima”. Un messaggio forte, di speranza e voglia di ricominciare, che esprime la tenacia e la determinazione di una giovane famiglia che crede nella propria terra e ha deciso di puntare sulla ripresa del territorio.
Prezzi lievitati, con richieste che sfiorano quelle delle principali vie di grandi città. Una situazione, questa, con cui ormai da tempo fanno i conti molti cittadini, che si sono trovati a dover cercare una nuova abitazione o nuovi locali commerciali dopo il sisma dello scorso ottobre. La Protezione Civile nazionale, attraverso l’ingegner Fabrizio Curcio, ha fatto sapere che si sta provvedendo ad un protocollo con la Guardia di Finanza poiché la problematica non interessa la sola città di Camerino, ma riguarda tutti i comuni colpiti dal sisma.Intanto, il sindaco di Camerino, Gianluca Pasqui, ha scritto alla Procura della Repubblica di Macerata per segnalare quanto sta accadendo anche nella sua città e per, oltre alla condanna morale, chiedere di verificare se vi sono gli estremi di reato e punibilità verso quei proprietari che da ottobre hanno significativamente alzato le richieste sopra le consuete cifre di mercato.“Nel corso dei vari incontri con la popolazione – si legge nella nota del sindaco di Camerino, Gianluca Pasqui – alcuni cittadini hanno rappresentato lo sconsiderato e ingiustificato aumento dei canoni di locazione chiesti da alcuni proprietari di abitazioni e/o locali a coloro che, in conseguenza dell’inagibilità della propria abitazione e/o sede lavorativa, sono stati costretti a reperire alloggi per la propria famiglia o nuove sedi per la loro attività. Il suddetto comportamento, se vero, assumerebbe la caratteristica di una azione di “sciacallaggio”. Si chiede di verificare se nei suddetti comportamenti, qualora accertati, ci siano gli estremi di reato e di punibilità ai sensi del codice penale”.
Esce di strada mentre viaggia all'altezza di Sarrocciano di Corridonia, salta un fosso e finisce nel recinto di una casa colonica dove danneggia altre tre auto (una di questa finisce contro la cuccia di un cane uccidendo la povera bestia che si trovava all'interno) prima di terminare la sua corsa dalla parte opposta contro una rete di recinzione.E' successo questa sera intorno alle 22 , quando una Chrysler guidata da un 55enne, per cause ancora in corso di accertamento, è uscita di strada e, come se fosse un proiettile impazzito, ha causato numerosi danni, oltre al ferimento della persona che si trovava al volante. Immediati sono scattati i soccorsi: l'autista della Chrysler è stato portato in ambulanza dal 118 in ospedale: come da prassi, è stato anche sottoposto all'alcooltest. Niente da fare, invece, per il cane rimasto coinvolto nella incredibile carambola. Sul posto anche i carabinieri di Corridonia per tutti i rilievi di rito.
Molti hanno passato il pomeriggio davanti al teatro Don Bosco di Macerata per curiosità, nel tentativo di vederlo di persona e magari mandargli un saluto, altri invece avrebbero voluto contestarlo, e infine noi giornalisti avremmo voluto che facesse il punto della situazione sul post-sisma. Matteo Renzi invece ha preferito non comparire per nulla.Tutti lo aspettavano davanti l’ingresso ma la scorta l’ha fatto entrare dal retro, direttamente in automobile. Dentro ad attenderlo c’erano i sindaci e i tecnici dei comuni colpiti dal sisma. A quel punto, almeno noi giornalisti e operatori televisivi pensavamo di poter entrare, ad impedirci l’accesso però ci ha pensato la polizia perché l’incontro, c’è stato detto, era rigorosamente a porte chiuse. Salvo che per esponenti del Pd. Sorge il dubbio: si parlava di terremoto o di referendum?Rimaniamo tutti perplessi compresa la gente che lo aspettava da tre quarti d’ora. Un meeting blindato sarebbe stato comprensibile se all’incontro avessero partecipato solo il Capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio e il Commissario per la ricostruzione Vasco Errani, insomma figure tecniche. Assieme a loro sul palco del Teatro però c’era il Presidente del Consiglio, la più alta carica di Governo, e lui sì avrebbe dovuto rispondere ai cittadini e agli operatori dell’informazione.Confidavamo di incontrarlo al termine della riunione. Per sicurezza, questa volta, ci siamo tutti spostati all’ingresso posteriore. Quando è iniziato il trambusto e si è capito che Renzi stava per uscire, la polizia ha aperto il cancello agli operatori dell’informazione che sono stati intruppati tutti dietro ad una transenna. C’era chi avrebbe voluto chiedergli delle prossime mosse del Governo, rassicurazioni sui contributi per l’autonoma sistemazione ma niente; tempistiche riguardo l’arrivo di eventuali moduli e casette di legno ma niente. Matteo Renzi è un puntino lontano, sale in auto e sfreccia verso Ancona dove ad attenderlo c’è la campagna referendaria a favore del sì.Dall’Ansa riusciamo a sapere che nel corso del dell’incontro il Premier ha rassicurato i primi cittadini che quella che avverrà “Non sarà solo una ricostruzione di mura e di abitazioni, ma anche per il futuro di questa regione”. Per le scuole il premier ha invitato i sindaci a confidare in senso assoluto sulla soluzione di tutti problemi perché i finanziamenti, ha ribadito, ci sono. Ed entro 15 giorni saranno emanati nuove ordinanze e provvedimenti.Insomma Renzi ha voluto tranquillizzare la platea sulla gestione dell’emergenza e sulla ricostruzione. Di sicuro non ha tranquillizzato i cittadini e i giornalisti che fino all’ultimo lo hanno aspettato davanti al teatro Don Bosco. E la cosa, ve lo assicuriamo, non è stata affatto gradita.(foto dalla rete)https://www.youtube.com/watch?v=uz7ujPlAMpM