Rissa tra due bande di giovani in Corso Dalmazia: individuati e denunciati cinque responsabili dopo una serrata attività d'indagine condotta dai poliziotti del commissariato di pubblica sicurezza di Civitanova Marche.
I fatti risalgono allo scorso sabato 19 marzo (leggi qui). I cinque soggetti identificati, di età compresa tra i 19 e i 30 anni, dovranno rispondere del reato di rissa aggravata, avvenuta in pieno centro cittadino. Per rimanere impuniti, durante la colluttazione con la banda rivale, avevano il volto travisato da cappucci e sciarpe.
L’attività d’indagine della Polizia di Stato, condotta con l’ausilio dell'arma dei carabinieri e della guardia di finanza, dopo minuziosi accertamenti, ha permesso di stringere il cerchio intorno ai responsabili dei gravi fatti, alcuni dei quali provenienti da fuori provincia. Tra questi, anche un giovane che, durante la rissa, aveva brandito una sedia aggredendo il commerciante Mauro Malatini. Oltre che per il reato di rissa aggravata, il ragazzo è stato denunciato anche per il reato di lesioni personali.
L’attività investigativa si inserisce nel contesto dell’implementazione di mirati servizi di prevenzione e controllo del territorio delle forze dell'ordine definiti nel tavolo tecnico tenutosi in Questura, secondo quanto condiviso in Prefettura nel comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto Flavio Ferdani.
Accusato di non aver dichiarato vincite al gioco online, gli tolgono il reddito di cittadinanza ma era vittima di furto d'identità: arriva l'assoluzione per un cittadino di Maltignano. Il Gup di Ascoli Piceno Matteo Di Battista ha accolto le richieste di assoluzione presentate dal pubblico ministero Cinzia Piccioni e dall’avvocato Cantalamessa perché "il fatto non sussiste".
Dalle indagini condotte dalla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno, con la determinante collaborazione dell’Ufficio di Pg dell'Agenzia delle Dogane e Monopoli Marche, è stato accertato come - a seguito di querela - l'imputato sia stato vittima di un furto di identità digitale.
"La giustizia e la verità si impongono". Così l'avvocato Francesca Maria Cantalamessa del foro di Ascoli Piceno commenta con soddisfazione la sentenza. "Ora il mio assistito dovrà richiedere che gli venga corrisposto il reddito di cittadinanza non goduto per tutto il periodo di durata delle indagini e del processo - aggiunge -, inoltre concluse le indagini contro il vero reo potrà costituirsi parte civile per richiedere il risarcimento di tutti i danni subiti, compreso il fatto di essere finito sotto processo ingiustamente".
I soci di un'associazione sportiva dilettantistica (Asd) del Fermano avrebbero incassato illecitamente oltre 250mila euro di indennità, legate al cosiddetto decreto "Cura Italia" per contributi di sostentamento di alcune categorie provate dalla pandemia dal Covid-19, in gran parte spettanti invece ai giovani sportivi tesserati del tutto ignari delle richieste.
Lo hanno scoperto i finanzieri del Comando provinciale di Fermo che, nell'ambito di attività istituzionale a contrasto dell'indebito accesso alle misure di sostegno erogate dallo Stato, hanno segnalato alla Procura tre persone per i reati di falsità materiale commessa da privato e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
Lo scenario è quello dei sostegni destinati dal decreto n. 18 del 17 marzo 2020 varato per aiutare categorie professionali messe a dura prova della pandemia con limitazioni degli introiti e, a volte, la sospensione delle attività, come nel caso di centri e impianti sportivi, i primi a essere interdetti con le restrizioni sanitarie e conseguenti problemi anche per i lavoratori.
Le indagini della finanza dopo la rilevazione di anomalie nei cassetti fiscali di giovani associati a un'Asd del Fermano nei quali risultava una Certificazione Unica emessa per loro da Sport e Salute spa relativa all'erogazione di una somma riconducibile al contributo mai richiesto né percepito.
Gli accertamenti eseguiti su delega della Procura avrebbero svelato un ingegnoso sistema posto in essere dall'Asd: avrebbe presentato l'istanza per accedere al beneficio in nome e per conto di oltre 50 collaboratori sportivi, totalmente inconsapevoli come confermato dai "destinatari" dei contributi e dalla documentazione esaminata.
Le condotte illecite sono al vaglio dell'autorità giudiziaria e, sulla base del principio di presunzione di innocenza, l'eventuale colpevolezza sarà definitivamente accertata solo ove interverrà sentenza irrevocabile di condanna.
(Fonte Ansa)
Scoppia una furibonda lite tra il sindaco e un cittadino: disposta la revoca del porto d'armi e il sequestro. Il fatto è avvenuto in un piccolo comune dell’entroterra maceratese.
In base a un ricostruzione, un uomo si recato al municipio per verificare alcuni atti quando ha incontrato il sindaco. A quel punto - sempre in base alle testimonianze - a causa di vecchie ruggini tra i due è iniziata una discussione animata che è sfociata in un’escalation di insulti e minacce. Subito dopo il fatto, i due contendenti hanno denunciato il tutto alle forze dell'ordine.
Sono intervenuti i carabinieri della stazione di Pieve Torina, i quali hanno disposto le procedure di revoca delle armi e del possesso per entrambi. A seguito delle denunce, si aprirà a breve un'indagine atta a determinare le colpe e le responsabilità dei coinvolti.
Guasto alla linea trasmittente, circolazione ferroviaria in tilt sulla linea Civitanova Marche - Fabriano. È quanto si sta registrando a partire dalle ore 7:50 di questa mattina.
A distanza di oltre un'ora dall'insorgenza della problematica, verificatasi nel tratto tra Montecosaro e Morrovalle, la circolazione permane rallentata. "È in corso l'intervento dei tecnici", comunica Trenitalia in una nota.
I treni regionali hanno, nel frattempo, subito limitazioni di percorso o cancellazioni come nel caso del convoglio (il treno regionale 23837, ndr) partito dalla stazione di Civitanova Marche alle 7:59. Convoglio che trasportava numerosi pendolari in viaggio per l'entroterra per ragioni scolastiche e di lavoro, ai quali è stato destinato un autobus sostitutivo in partenza da Montecosaro.
Autobus, però, con troppi pochi posti rispetto al numero di viaggiatori presenti, tanto che è stato predisposto l'arrivo di un secondo pullman, acuendo il malcontento dei pendolari. Soppresso anche il treno regionale 23839, in partenza alle 8:39 da Civitanova Marche.
++ AGGIORNAMENTO ++
Alle 11 il guasto è alla linea è stato sistemato e la circolazione ferroviaria è potuta tornare alla normalità.
I carabinieri della stazione di Marzocca nel tardo pomeriggio di ieri, su segnalazione della Polfer, hanno salvato in extremis una giovane che voleva togliersi la vita. Tragedia sfiorata a Senigallia. L' hanno ritrovata poco dopo le 18, avvistandola in lontananza lungo la linea ferroviaria in un tratto nascosto, scelto appositamente per non essere notata. La donna, che abita nella cittadina ed ha 30 anni, si era stesa sui binari del treno in attesa del passaggio di un convoglio. I militari hanno provveduto immediatamente a bloccare il transito di tutti i treni, per poi calarsi e trarla in salvo. Questione di minuti: se il ritrovamento fosse avvenuto poco dopo, per la donna non ci sarebbe stato piu nulla da fare, visto l'imminente passaggio di un treno.Trasportata al Pronto Soccorso di Senigallia, il personale l'ha visitata ed è stata sottoposta alle cure del caso.
Un uomo è morto la scorsa notte in un incidente stradale avvenuto intorno all'una lungo l'autostrada A14, sulla carreggiata sud nel tratto tra Pesaro e Fano, al km 156+500. Si tratta di Matteo Faggiani, un 42enne di Cagli (Pesaro Urbino), che era alla guida di una Volkswagen Polo.
Per cause ancora in corso di accertamento, l'auto si è ribaltata ed è stata centrata in pieno da un pulmino che stava sopraggiungendo. Sul luogo sono intervenuti i vigili del fuoco e la polizia stradale della sezione di Fano per i rilievi, oltre al personale dell'Asp.
Un sacerdote 70enne è stato trasportato all'ospedale di Macerata con una ferita d'arma da taglio all'addome. L'allarme è scattato nel pomeriggio di lunedì, intorno alle 19:00, in un comune dell'entroterra.
Sul posto, oltre ai sanitari del 118, sono giunti i carabinieri di zona ai quali è spettato il compito di ricostruire l'esatta dinamica di quanto accaduto.
Non sembrano esserci dubbi sul fatto che si sia trattato di un gesto autolesionistico.
Incidente stradale, nel pomeriggio di oggi, all’interno della galleria Monte Secco dell'autostrada A14 nel territorio comunale di Grottammare, direzione sud. In base a una ricostruzione, un camion in transito ha tranciato involontariamente un cavo penzolante.
Lo stesso, ricadendo verso il basso, ha colpito diversi veicoli danneggiandoli lievemente. Si sono inevitabilmente formate delle code e il traffico ne ha in parte risentito. Sul posto gli agenti della polizia autostradale di Porto San Giorgio per risalire all'identità del conducente del mezzo pesante.
(Foto di repertorio)
Perde il controllo dell’auto che finisce fuori strada e si ribalta: conducente trasportato a Torrette. L’incidente si è verificato, intorno alle 15, sul viadotto Madonna di Bistocco, a Caldarola, in direzione Capolapiaggia.
L'automobilista - un 69enne del posto - ha riportato diversi traumi e quindi gli operatori sanitari hanno deciso di trasportarlo in elisoccorso all'ospedale regionale. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri per i rilievi del caso.
Richiedono il rilascio del permesso di soggiorno senza presentare la documentazione richiesta: la polizia smantella un sodalizio criminale che ha portato nel territorio maceratese 21 cittadini di nazionalità albanese, a partire dal mese di luglio 2022.
IL FATTO - Le richieste sono state presentate da lavoratori entrati sul territorio italiano per esclusivi motivi di turismo e sprovvisti sia di visto d’ingresso per motivi di lavoro subordinato (necessario per l’ottenimento del titolo), che dell’indicazione relativa al datore di lavoro e al domicilio.
Tutte le istanze per l'ottenimento del permesso di soggiorno, peraltro, sono state inoltrate da uno stesso ufficio postale, sito a Civitanova Marche. La Questura ne ha disposto l'archiviazione per assoluta carenza di requisiti di legge.
L'OPERAZIONE - A seguito di articolati accertamenti posti in essere dal personale dell'ufficio immigrazione, in collaborazione con i carabinieri del nucleo Ispettorato del Lavoro di Macerata, sono stati individuati i possibili cantieri dove potevano essere stati impiegati i lavoratori, nonché il probabile datore di lavoro: un cittadino albanese operante nel settore dell'edilizia.
Durante i successivi controlli effettuati nei comuni di Tolentino e Civitanova Marche, è stata riscontrata la presenza di 13 cittadini stranieri destinatari del provvedimento di rigetto del permesso di soggiorno. Stavano tutti svolgendo attività lavorativa, sprovvisti di documenti. Il loro domicilio era situato in un casolare tra le campagne di Montecosaro e Civitanova Marche, all’interno del quale sono stati rinvenuti i documenti e gli effetti personali dei lavoratori.
Acquisiti ulteriori riscontri, si è proceduto alla denuncia in stato di libertà nei confronti del loro datore di lavoro e del commercialista della ditta, per aver avuto alle proprie dipendenze più lavoratori stranieri privi del permesso di soggiorno.
Inoltre, un cittadino albanese sorpreso in un cantiere edile di Civitanova Marche è stato soggetto a provvedimento di espulsione emesso dal prefetto di Macerata, cui è seguito un provvedimento di intimazione alla partenza volontaria emesso dal questore di Macerata.
Tenta il furto a scuola: denunciato dai poliziotti dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della Questura di Macerata un uomo di 34 anni, residente in provincia e già conosciuto alle forze dell’ordine per i suoi numerosi trascorsi.
IL FATTO - Verso le ore 13:00 di domenica, una “Volante” è intervenuta in via Cioci, presso l’Istituto d’Arte Cantalamessa, dove era scattato l’allarme. Immediatamente giunti sul posto, i poliziotti dopo aver scavalcato la recinzione per effettuare un controllo, hanno intercettato un uomo che, alla loro vista, ha tentato di fuggire. Subito bloccato, è avvenuta l’identificazione.
Secondo una prima ricostruzione l’uomo, dopo aver scardinato alcune porte dell’istituto scolastico e raggiunto un distributore di cibi e bevande, aveva divelto la cassetta di sicurezza con l’intenzione di impossessarsi del denaro contante presente al suo interno. È, quindi, scattata la denuncia in stato di libertà per il reato di furto aggravato.
Il sindaco Franco Capponi e l'amministrazione comunale di Treia esprimono, a nome dell’intera comunità, le più sentite condoglianze alla famiglia di Giulio Innocenzi, venuto a mancare nella giornata di domenica: "Vogliamo esprimere la nostra vicinanza alla famiglia per la perdita di un uomo straordinario per sensibilità, lucidità, responsabilità e correttezza".
Sopravvissuto ai lager nazisti, Giulio è stato instancabile testimone di quell'orrore che ha raccontato nei numerosi incontri con le scuole di Treia, nei convegni e in un libro di memorie.
Il suo messaggio è stato instancabilmente profuso fino a quest’anno per la Giornata della memoria, estremamente lucido a 95 anni, raccomandando ai giovani di impegnarsi affinché quello che allora è successo (la demolizione della condizione umana, il genocidio, le disumane e barbare eliminazioni del nemico solo perchè appartenenti a "razze diverse" le deportazioni di milioni di donne e bambini Ebrei, le insopportabili torture a chi la pensava diversamente) non possa più accadere.
Giulio era nato a Camerino, residente a Treia da tantissimi anni, veterinario di grandi capacità ed esperienza, era uno dei sopravvissuti ai campi di concentramento tedeschi. Spesso ha ripercorso la sua storia con gli studenti dell'istituto comprensivo Paladini di Treia nella "Giornata della Memoria", affinché resti vivo il ricordo di ciò che è stato. L'amministrazione comunale aveva consegnato insieme all’allora dirigente scolastica Angela Fiorillo una targa conferendogli il riconoscimento di "Testimone della storia".
All’epoca della sua deportazione Giulio Innocenzi aveva solo sedici anni e la spensieratezza di un ragazzo che andava a scuola (frequentava il liceo). È stato prigioniero nel campo di concentramento e lavoro di Düsseldorf.
Un cane e tre gatti morti per sospetto avvelenamento hanno fatto scattare l’intervento dei carabinieri forestali nei parchi di San Severino Marche. I militari del nucleo cinofilo antiveleno del Parco di Chiusi della Verna, dipendente dal reparto carabinieri del Parco Foreste Casentinesi, insieme ai colleghi del comando stazione carabinieri forestali di San Severino Marche, con il cane labrador Titan condotto dal brigadiere Nicola Gonfiacani, hanno perlustrato le aree verdi pubbliche nel rione Uvaiolo e nel rione Glorioso alla ricerca di eventuali altri ‘bocconi’ avvelenati. In tutta la zona il Comune aveva subito informato i proprietari affiggendo cartelli di avviso.
Dopo un’approfondita azione di verifica e controllo fortunatamente si sono potuti escludere ulteriori pericoli e i due giardini, nel frattempo chiusi al pubblico, sono così tornati pienamente fruibili. I due parchi, peraltro, sono frequentati anche dai bambini che risiedono nei due popolosi rioni.
A far scattare l’allarme, e il pronto intervento dei carabinieri forestali di San Severino Marche guidati dal maresciallo Eleonora Zampini, erano stati, nei giorni scorsi, il sospetto avvelenamento da rodenticidi di un cane, nell’area verde di Uvaiolo, e di 3 gatti in quella del quartiere Glorioso, oltre che di un altro paio di segnalazioni ma alle quali non sono poi seguiti rinvenimenti di carcasse.
Il comando dei carabinieri forestali settempedani, subito attivatosi insieme al Comune, ha quindi chiesto l’intervento dell’unità cinofila antiveleno, un cane addestrato alla ricerca di veleno capace di mostrare al conduttore la presenza di esche sul territorio.
Le aree per ora si intendono bonificate anche se non si è ancora riusciti a risalire ai responsabili degli assurdi episodio. In entrambi i siti le indagini sono comunque in corso. I responsabili potrebbero essere perseguiti per una serie di reati: uccisione animali e maltrattamento animali oltre che getto di cose pericolose. Si tratti di reati che, va ricordato, sono puniti dal nostro codice penale.
Vale la pena ricordare, infine, che chiunque abbia messo, anche nel proprio giardino o orto, delle esche per topi o per lumache deve comunque assicurarsi che le stesse non possano essere ingerite da altri animali con l'ausilio di contenitori appositi. Coloro i quali non osserveranno questi attenzioni rischiano di essere considerati responsabili degli stessi reati.
Non c'è stato nulla da fare per Valentina Renzi, l'anziana di 83 anni, che sabato mattina mentre attraversava la strada con il suo cagnolino al guinzaglio è stata travolta da un'auto. La donna era ricoverata all'ospedale di Torrette in progrosi riservata.
L'impatto violentissimo era avvenuto a Senigallia, in via Po, all'altezza del cavalcavia. La vittima è stata sbalzata a terra e il suo cagnolino è morto sul colpo. A guidare l'auto che ha investito la signora Renzi una 72enne di Senigallia che avrebbe riferito di non aver visto la donna. Ora, con la morte della vittima, l'automobilista è indagata per omicidio stradale.
È morto per una malattia che non gli ha lasciato scampo il luogotenente Andrea Battistini, 53 anni, carabiniere in servizio nel comando di Tolentino e segretario provinciale del sindacato italiano militari carabinieri. Tutta l’Arma è in lutto. Battistini era di origini abruzzesi ma viveva a Tolentino. Lascia la moglie Edda (molto nota per la sua attività di produzione di pasta fresca) e i figli Lucrezia ed Emanuele. Tra i precedenti incarichi l’Anticrimine del Ros di Ancona, il servizio presso la stazione di Appignano, presso quella di San Lorenzo in Lucina, a Roma, e il Nucleo radiomobile della capitale.
Sono trascorsi quattro anni dall'incidente stradale che ha interrotto la vita di Huub Pistoor, a pochi chilometri da Jesi. Era un cittadino olandese, da molti anni residente nelle Marche. La Corte Europea dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo ha accolto il ricorso presentato a luglio dalla famiglia contro l'archiviazione decisa dalla Procura di Ancona.
Un rimorchio si era staccato da una motrice e aveva ucciso Huub Pistoor, ingegnere elettronico a Jesi, AAG Accompagnatore di Alpinismo Giovanile del CAI sezione di Ancona, socio della Scuola Popolare di Filosofia di Macerata.
"Ora lo Stato italiano dovrà rispondere e dare spiegazioni riguardo al sistema delle revisioni dei mezzi pesanti (mezzi in quelle condizioni non avrebbero dovuto circolare ma avevano invece superato la revisione) e anche riguardo all'archiviazione (la Procura ha ritenuto responsabile solo il conducente moldavo e non sono state accertate le responsabilità dei titolari della società di trasporto proprietari dei mezzi e di chi si era occupato di revisione e manutenzione)", spiegano i familiari della vittima augurandosi che "la Giustizia negata in Italia possa essere garantita in sede europea a chi si sentiva profondamente cittadino europeo".
La compagna Gioia Bucarelli afferma: "Una prima tappa importante, una vittoria collettiva di cittadini, Associazioni, familiari di vittime, persone che credono nel cambiamento, in una strada senza violenza. Era ciò che auspicavamo per una questone di principio, per onorare le tante vite perse sulle strade, per sollecitare impegno, attenzione alla prevenzione, rispetto e Giustizia per tutte le vittime".
Riceviamo e pubblichiamo lo sfogo di un automobilista che affida alle nostre pagine
"Sono le otto di sera, mi immetto in ss77 a Morrovalle, si è fatto tardi e mi sembra la soluzione piu veloce. Il navigatore mi dice che in sei minuti sarò a Piediripa.
Entro in superstrada e trovo un muro di auto, le ultime con le quattro freccie, quelle immediatamente avanti con il motore spento.
Inizia così un calvario che mi porterà a percorrere gli 8,2 km di strada in quasi due ore senza alcuna indicazione.
Ovviamente il focus della questione è nel tratto con i cantieri (la segnaletica dice così) dove sembrerebbe che una macchina si sia fermata. Ma nessuno chiude il tratto che, di fatto, si è gia chiuso da se. Nessuno segnala che il tratto è paralizzato e rimarrà tale per ben due ore. Le auto continuano ad incolonnarsi e ad entrare in superstrada trovandosi lo stesso muro di veicoli che avanzano a singhiozzo qualche centimetro alla volta
Gli automobilisti sono inferociti. "bastava che una pattuglia ci avesse fatto uscire all'uscita precedente (Morrovalle n.d.r.)" esclama un automobilista diretto a Foligno a cui risponde un'altro esausto utente "speriamo che non si accorgano che ci sono incidenti ogni giorno, altrimenti non possono mettere l'autovelox e ci faranno pagare il pedaggio".
Un sipario comico/drammatico degno di "benvenuti al Sud" che lascia l'amaro in bocca a quanti, come me, sono stati ostaggi per due ore a causa di un auto ferma, in ciò che oramai è un incubo chiamato superstrada"
Il furto è avvenuto nella serata di ieri, tra le 21.30 e la mezzanotte, presso il lungomare sud di Civitanova Mrche, di fronte al ristorante "I due Re" mentre i proprietari stavano lavorando. Si tratta di una Range Rover Sport grigio scuro del 2016, parcheggiata in via Massimo D'Azeglio, di fronte al ristorante.
I proprietari si sono accorti del furto al termine del lavoro, quando uscendo hanno trovato l'altra auto di loro proprietà con la targa a terra. L'ipotesi più probabile è che, essendo la vettura parcheggiata vicino alla Range Rover, abbia subito un urto durante il furto e sia stata danneggiata.
Questa mattina la proprietaria Michela Malatini ha sporto denuncia ai carabinieri. Si spera che, con l'aiuto delle telecamere della zona, le indagini portino all'individuazione dell'autore del reato.
Distributori di sigarette sotto attacco degli hacker solidali con Alfredo Cospito. In varie parti d'Italia sui video delle macchinette sono comparse scritte come "Fuori Alfredo dal 41bis", mentre i pacchetti potevano essere acquistati a dieci centesimi, tanto che i tabaccai sono stati costretti a disattivare le macchine.
Gli episodi sono stati segnalati nelle Marche, al momento, a: Matelica, Fabriano, Pesaro e San Benedetto del Tronto. A quanto risulta, i distributori automatici colpiti sarebbero tutti di uno stesso marchio.