I carabinieri forestali del nucleo "Parco" di Fiastra hanno effettuato un’importante attività di polizia giudiziaria, che ha portato all'individuazione dei responsabili dell’abbandono, nel Parco Nazionale dei "Monti Sibillini", di 40 quintali di rifiuti speciali non pericolosi.
I militari, dopo aver verificato nel comune di Valfornace, in località Isola, la presenza di un grosso cumulo di rifiuti, hanno iniziato una serrata attività investigativa, che ha consentito loro di risalire ai responsabili dell’abbandono.
Un attento e costante monitoraggio della zona unita all'analisi del materiale abbandonato (composto da terre e rocce da scavo frammiste a conglomerato cementizio e a rifiuti edili) hanno indirizzato i carabinieri forestali a svolgere indagini nei confronti di aziende che operano nel settore edile.
Indagini che hanno portato all'identificazione della ditta responsabile dell'illecito smaltimento: sono stati deferiti per abbandono di rifiuti speciali non pericolosi all'autorità giudiziaria il titolare e l'esecutore materiale dell'abbandono. Rischiano l’arresto da tre mesi a un anno o l’ammenda fino a 26mila euro.
Estate nel segno della lotta agli stupefacenti, al caro carburanti, alla contraffazione, all'abusivismo commerciale e ai prodotti non sicuri per la Guardia di Finanza di Macerata. Il comando provinciale, infatti, ha potuto contare sul rinforzo di 4 unità di personale assegnate nell’ambito del piano per il potenziamento dei servizi di vigilanza estiva.
L'attività si è sviluppata su tutto il territorio provinciale, con particolare attenzione riservata alle stazioni ferroviarie, alle fermate dei mezzi di trasporto su gomma, ai luoghi di aggregazione e al tratto costiero, che essendo le zone più movimentate rappresentano quelle più esposte al rischio di criminalità.
Nel complesso, sono stati sequestrati circa 6 chili di sostanze stupefacenti (hashish, marijuana e cocaina) e 15 piante di cannabis, con due persone arrestate, dodici denunciati a piede libero alla competente autorità giudiziaria e 24 assuntori, sorpresi con modica quantità, segnalati alla locale Prefettura.
Notevole è stata anche l'attenzione avuta nel prevenire e reprimere i traffici illeciti in genere, con particolare riguardo al settore dell’abusivismo commerciale, della sicurezza prodotti e del commercio di articoli contraffatti, a tutela dei consumatori.
Il dettaglio di queste attività è stato di 4 interventi in materia di marchi contraffatti, con 269 articoli sequestrati e 4 persone denunciate a piede libero alla competente autorità giudiziaria; di 10 interventi in materia di sicurezza prodotti, con 17.084 articoli sequestrati e 10 persone segnalate alla locale Camera di Commercio; 15 interventi in materia di abusivismo commerciale, con 10.721 articoli sequestrati e 15 persone segnalate alla competente autorità comunale.
Per quanto riguarda le attività svolte in materia di prezzi dei carburanti praticati al consumo, i finanzieri maceratesi hanno effettuato 28 controlli presso distributori stradali, finalizzati alla verifica del rispetto delle previste comunicazioni al portale Osservaprezzi Carburanti, della corrispondenza dei prezzi praticati alla pompa rispetto a quelli riportati sui cartelli esposti e dell’esposizione del prezzo medio regionale, introdotto dal Governo a partire dal primo agosto per contrastare le speculazioni, migliorare la concorrenza e far abbassare i prezzi.
Le irregolarità riscontrate sono state in tutto 22, di cui 13 per l’omessa comunicazione al portale Osservaprezzi Carburanti, 7 per la mancata o incompleta esposizione dei prezzi e 2 per l'irregolare tenuta del registro di carico e scarico dei carburanti.
Due persone tradotte in carcere, una in detenzione domiciliare e una denuncia in stato di libertà: è il risultato dei controlli messi in piedi dai carabinieri della Compagnia di Tolentino in questi primi giorni di ottobre.
LORO PICENO - Lunedì scorso, la pattuglia dei carabinieri di Loro Piceno ha effettuato verifiche presso una struttura dove trovano alloggio anche numerose persone impiegate nella ricostruzione post-sisma. Tra gli ospiti, appena arrivati da fuori regione e in attesa di registrazione, è stato controllato un 65enne residente in Lombardia, che è risultato destinatario di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura presso il Tribunale di Como, a seguito di condanna per il reato di furto.
I militari hanno, pertanto, eseguito il provvedimento dell’autorità giudiziaria e tradotto l’uomo al carcere di Fermo, dove dovrà espiare la pena residua di quattro mesi di reclusione.
SAN GINESIO - Analogo provvedimento, il giorno seguente, è stato eseguito dai carabinieri di San Ginesio nei confronti di un cinquantasettenne, condannato per maltrattamenti verso familiari e per tentata estorsione: reati commessi nel 2016. L’uomo espierà la condanna a tre anni di reclusione presso la casa circondariale di Fermo.
A seguito di condanna, sempre il 3 ottobre, i militari ella stazione di San Ginesio hanno eseguito il provvedimento della Procura di Macerata che, sulla base dell'ordinanza del Tribunale di Sorveglianza, ha stabilito l’applicazione della detenzione domiciliare nei confronti di un quarantottenne, a seguito di condanna per reati contro il patrimonio. L’uomo dovrà scontare la pena residua di quattro mesi.
TOLENTINO - Infine, l’aliquota radiomobile della compagnia di Tolentino ha denunciato un quarantacinquenne di Recanati, trovato nel pomeriggio di ieri in città, nonostante gli fosse stato notificato un divieto di ritorno nel comune. La misura di prevenzione era stata recentemente ottenuta perché, oltre ai numerosi precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, l'uomo era stato denunciato il mese scorso dai carabinieri per aver rubato dalla cassetta delle offerte all’interno della Chiesa di San Nicola.
La città di Macerata in lutto per la scomparsa di Mauro Marzi. L’uomo aveva 65 anni e lottava da un anno contro una grave malattia che non gli ha lasciato scampo. Una grande passione la pallavolo, mantenuta per decenni in vari ruoli, l'impegno in politica e nell'attività sindacale nell'Unimc.
Marzi ha legato parte de la sua vita allo sport collaborando anche con altre importanti società maceratesi come la Cus Macerata, Pallavolo Macerata e la Lube Volley (di cui è stato secondo allenatore in Serie A nelle stagioni 1995/96 e 2000/01).
“Ha sempre vissuto l’impegno nel volley con grande passione, da giocatore prima e poi come allenatore – scrive in post su Facebook la società sportiva Pallavolo Macerata – Ha lasciato un indelebile ricordo, durante gli anni nei quali ha guidato le squadre giovanili e la prima squadra nel ruolo di secondo e primo allenatore”.
A esprimere il cordoglio anche il rettore dell’Università John McCourt che dalla pagina ufficiale scrive: “È con grande tristezza che abbiamo appreso dell’improvvisa e prematura scomparsa del nostro collega. Al figlio e a tutti i suoi cari va l’abbraccio sentito di tutta la Comunità universitaria”. Marzi lascia il figlio Giulio e la moglie Paola.
Nei giorni scorsi una donna ucraina di 43 anni era stata deferita all'Autorità giudiziaria per aver incendiato, martedì scorso, una lettiga all'interno degli ospedali Riuniti di Ancona (leggi qui).
Un atto grave che aveva provocato allarme e timore tra il personale medico e i numerosi pazienti presenti nelle sale d'attesa dell'ospedale, tanto da far evacuare l'area, con chiusura temporanea del presidio medico a causa del pericolo di propagazione delle fiamme e del fumo, che di fatto impedivano lo svolgere delle attività di soccorso.
In relazione a questo fatto, il questore di Ancona Cesare Capocasa ha emesso il provvedimento del Foglio di via obbligatorio nei confronti della donna. La 43enne, con precedenti giudiziari, spiega la questura, "è da ritenersi persona socialmente pericolosa e la vicenda occorsa ha fatto sì che i cittadini ed il personale sanitario ivi presenti avvertissero una sensazione di insicurezza e di sdegno per l'immotivato quanto grave gesto".
Con il provvedimento adottato dal questore la donna ha l'obbligo di presentarsi all'Autorità Locale di Pubblica Sicurezza della località di residenza e inoltre ha il divieto di far ritorno nel territorio del Comune di Ancona per un periodo di 3 anni.
Tolentino in lacrime per la scomparsa di Ritvana Doko. La giovane mamma, di origini albanesi, si è spenta questa mattina, poco prima delle 5, a soli 34 anni. Fatale un terribile male contro il quale stava combattendo da tempo. Ritvana lascia il marito Marion, i due figli Ilenia ed Edoardo, la mamma Bukuroshe, il papà Hajdar, la sorella Eliona e il fratello Fatjon. I funerali avranno luogo sabato 7 ottobre, alle ore 10:30, nella Chiesa dello Spirito Santo, muovendo dalla Casa Funeraria Rossetti in Via La Malfa a Tolentino.
Tolentino in lutto per la scomparsa di Don Vittorio Serafini. Il parroco si è spento all'età di 82 anni, proprio nella giornata in cui si celebra San Francesco, parrocchia della quale è stato sacerdote per molti dei suoi oltre 55 anni di sacerdozio. Don Vittorio lascia il fratello Renato, la cognata Mariella, i nipoti Andrea, Elidia, Gabriele, Antonella, Giuliano, Micaela e Giorgio. I funerali si svolgeranno venerdì 6 ottobre, partendo dalla Casa del Commiato Salvatori, per giungere nella Basilica di San Nicola dove, alle ore 15:00, sarà celebrata la funzione religiosa.
"Per molti anni - sottolinea il sindaco di Tolentino Mauro Sclavi in una nota di cordoglio - Don Vittorio è stata la guida spirituale della nostra città. Vicario del Vescovo ha retto e animato la Parrocchia di San Francesco divenendo il punto di riferimento di tante famiglie e di tanti giovani. Ha svolto un importante lavoro pastorale anche all'interno del clero cittadino e non solo. Molto rilevante anche la sua attività di insegnante nelle scuole cittadine, dove ha contribuito a formare diverse generazioni di giovani".
"Di lui ci mancheranno la sua straordinaria umanità, la sua propensione nell'aiutare il prossimo e chi era in stato di bisogno o difficoltà e il suo sorriso - ha concluso Sclavi -. È stato un esempio di fede, disponibilità, sempre aperto alla comprensione e al dialogo. Tutta la comunità tolentinate che lui ha tanto amato e sostenuto nel nome del Signore, lo ricorderà con grande affetto e nostalgia, cercando di seguire il suo esempio".
I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Osimo, unitamente ai colleghi della Compagnia di Ancona, hanno tratto in arresto un ventitreenne anconetano, dando esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Il provvedimento, emesso dal gip del Tribunale di Ancona, scaturisce dalle indagini concluse dal Nucleo, le cui risultanze sono state condivise dalla Procura della Repubblica. Le indagini hanno consentito di acquisire a carico del giovane, già noto alle forze dell'ordine, forti indizi di colpevolezza per i reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, con sequestri effettuati, dal mese di marzo, per più di 7,5 chili di hashish.
A marzo, a Numana, è stato sequestrato, in un appartamento da lungo tempo disabitato, un borsone contenente 22 panetti di hascisc, per un peso di 2,2 chili. Sempre nel corso delle indagini, a maggio e luglio ad Ancona, il Nucleo Operativo di Osimo e i militari della Compagnia dorica hanno arrestato in flagranza di reato altre due persone, trovate in possesso rispettivamente di quasi 300 grammi di hashish e di più di 5 chili dello stesso stupefacente, ceduto, in entrambe le occasioni, dal giovane anconetano.
L'arrestato, dopo il fotosegnalamento, è stato condotto alla casa circondariale di Ancona. Il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari, sottolineano i carabinieri: eventuali responsabilità penali saranno valutate dall'autorità giudiziaria.
Questa mattina, i carabinieri del reparto operativo investigativo del nucleo hanno arrestato una coppia di spacciatori, un 51enne imprenditore edile e la sua compagna 56enne, per spaccio di sostanze stupefacenti in concorso tra loro.
La coppia è stata arrestata su esecuzione di ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere e agli arresti domiciliari, emessa dal G.i.p. del Tribunale di Macerata.
Il provvedimento scaturisce a seguito di una lunga e complessa attività di indagine, condotta dai carabinieri, che ha permesso di ricostruire un'intensa e fiorente attività di spaccio, posta in essere dalla coppia nel periodo compreso tra giugno 2021 e maggio 2023.
I militari hanno documentato nel citato periodo che, in almeno di più di mille occasioni, gli arrestati hanno smerciato, a numerosi assuntori abituali, circa 250 grammi di eroina. Dall'attività di spaccio, la coppia ha tratto un illecito profitto superiore a 25.000 euro.
Dopo l'arresto, l'uomo è stato condotto nella casa circondariale Montacuto di Ancona, mentre la donna è stata sottoposta alla misura degli arresti domiciliari a Macerata.
Intervento della polizia locale e dei vigili del fuoco, questa mattina poco dopo le ore 12,30, nei pressi della frazione di Pitino di San Severino Marche per un incendio che si è sviluppato nel cassone posteriore di un furgone compattatore dei rifiuti del Consmari, un Iveco Daily, impegnato nel normale giro di servizio per la raccolta porta a porta della carta.
Il conducente del mezzo, un settempedano, è riuscito a fermare lo stesso al centro della carreggiata ma in un luogo sicuro lontano dalle abitazioni e da altre situazioni che avrebbero potuto creare ulteriore pericolo.
Sul posto è prontamente intervenuta una pattuglia della polizia locale insieme a una squadra dei Vigili del Fuoco che è riuscita a spegnere le fiamme e ad evitare che le stesse si propagassero alla cabina dell’autocarro. Non risultano feriti.
Giornata di ordinaria follia per una 43enne ubriaca, residente a Bologna, che ieri ad Ancona prima ha molestato i passanti davanti ad un negozio in piazza della Repubblica, davanti al Teatro delle Muse, poi ha litigato con la titolare che ha chiamato la polizia locale.
La donna in stato di ebbrezza, ucraina e residente a Bologna, si è scagliata prima contro gli agenti della polizia locale, poi contro quelli della polizia stradale e infine ha reagito anche all'intervento degli operatori della Croce Gialla. Per portarla via è stato necessario l'arrivo dell'auto medica e di una blanda sedazione.
La stessa, però, non è stata sufficiente a fermarla: una volta trasportata al Pronto Soccorso dell'ospedale di Torrette, ha dato fuoco con un accendino al materasso e al cuscino della lettiga su cui si trovava nell'area di accesso.
Le fiamme sono state subito spente da un infermiere con un estintore. La sala è stata subito evacuata (c'erano una cinquantina di persone) e non si sono registrati né feriti né intossicati.
Prima la fuga di gas e poi la deflagrazione che ha ferito gravemente un uomo di circa 40 anni. Due squadre dei vigili del fuoco di Ascoli Piceno sono intervenute intorno, alle ore 19, nella frazione di Porchia a Montalto delle Marche per un esplosione in un appartamento.
Per cause in corso di accertamento, presumibilmente per una fuga di gas, si è verificato uno scoppio che ha causato danni agli infissi con espulsione degli stessi verso l’esterno ed il ferimento della persona presente all’interno.
Dopo la messa in sicurezza della zona interessata e la verifica dello stato dei fatti nell’immobile, non sono stati accertati danni alla struttura.
Il ferito – un uomo di 40 anni di origini straniere - è stato subito trasportato in eliambulanza all’ospedale regionale di Torrette ad Ancona per le gravi lesioni riportate.
Investe un ciclista e fugge. È caccia al pirata della strada che con la sua auto ha travolto, nella serata di oggi, un uomo di 35 anni in sella alla bici per poi darsi alla fuga.
Il fatto è avvenuto, intorno alle 20, sul ponte che collega Civitanova Marche a Porto Sant'Elpidio.
Lanciato l'allarme sono accorsi sul posto i mezzi di soccorso del 118. I sanitari, dopo le prime cure del caso, hanno trasportato il ferito all'ospedale di Civitanova in codice rosso. Sul caso indaga la polizia stradale intervenuta per i rilievi.
Da chiarire l'esatta dinamica dell'incidente.
(E.L.)
Continuava a spacciare nonostante fosse agli arresti domiciliari. Per questo motivo i carabinieri della stazione di Corinaldo hanno tratto in arresto un 49enne del posto, per il reato previsto dall'art 73 del Testo Unico stupefacenti.
L'uomo, già pregiudicato, era agli arresti in casa: tramite una perquisizione domiciliare, è stato trovato in possesso di 220 grammi circa di sostanza stupefacente, risultata poi essere cocaina che evidentemente avrebbe dovuto rifornire la piazza di spaccio locale.
L'arrestato è stato portato dai militari della Compagnia di Senigallia nella circondariale di Ancona, come disposto dall'autorità giudiziaria, in aggravamento della misura restrittiva già in essere.
Nella serata di lunedì, presso l’Hotel Mondial di Porto Recanati, la locale Confartigianato ha organizzato un incontro con l’amministrazione comunale e le attività commerciali della città per discutere delle novità del Piano urbano della mobilità ciclistica "Biciplan".
Tra i partecipanti Riccardo Golota, responsabile ufficio marketing di Confartigianato, il sindaco Andrea Michelini, l’assessore all’urbanistica e mobilità Lorenzo Riccetti, l’assessore alle politiche del lavoro Stefania Stimilli. In collegamento l’architetto Alessandro Tursi che ha illustrato il piano indicandone in prima battuta le finalità.
Quest’ultimo, secondo quanto riferito, prevedrebbe una serie di interventi per rendere più efficiente, sicura e sostenibile la mobilità urbana: si propone di incentivare l’utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto alternativo all’auto, sia per le necessità quotidiane che per le attività ricreative e turistiche. Inoltre, il piano mirerebbe a migliorare la sicurezza dei pedoni, a salvaguardare il patrimonio naturale e ambientale del territorio e infine a valorizzare i beni culturali presenti, con lo scopo di favorire lo sviluppo del turismo locale.
Tutto questo, in sintesi, si realizzerebbe dal punto di vista urbanistico attraverso la chiusura al traffico della parte centrale di Corso Matteotti che diventerebbe area pedonale h24 con un conseguente cambio della viabilità: dall’attuale doppio senso di marcia si passerebbe a senso unico in uscita.
Un piano della mobilità che ha trovato contrari, quasi all'unanimità, tutti i commercianti titolari di un’attività lungo corso Matteotti che ieri sera, ognuno con la sua personale esperienza di lavoro e di vita, hanno esposto le loro motivazioni d’opposizione.
Una coralità super partes che chiede fiduciosa, al di là delle ideologie e schieramenti, un confronto autentico, in direzione di una reciproca collaborazione. Questo per evitare una situazione troppo spesso frequente in Italia: ossia ritrovarsi a discutere su un provvedimento che è già stato deciso con scadenze annesse e imposte e che, dunque, renderebbe solo apparente la natura collettiva degli incontri.
Un primo dissenso è stato espresso da una signora che ha posto in evidenza come la proposta di chiudere il corso e di lasciare gli unici due sottopassi come punti di ingresso o uscita della città sia fortemente discutibile da un punto di vista della sicurezza stradale: "Quando piove spesso il sottopasso si allaga, quindi non è raccomandabile in caso di calamità. Mi muovo a tutte le ore del giorno in auto per andare a lavorare e in una situazione meteorologica di forti piogge mi sono trovata a non poter prendere il sottopasso".
Anche la proposta di indirizzare parte della viabilità lungo la Nazionale ha sollevato non poche proteste: una mobilità che allontana sempre più il passaggio dal centro e che andrebbe a riversarsi su una strada già molto trafficata di per sé. E "in caso di incidente?". Un interrogativo che si pongono in molti, non solo i residenti.
Poi, tra i partecipanti si è levata un'altra voce da parte di una commerciante che a Porto Recanati ha diverse attività e che, proprio a causa di politiche passate riguardanti la mobilità, ha subito dei danni consistenti: "Una l’ho dovuta chiudere proprio per colpa di una strada interrotta dalla precedente amministrazione. Quindi non se ne fa una questione politica; chiudendo il transito alle auto e rendendo pedonale proprio la strada dalla quale si prende il cavalcavia, dal giorno dopo i miei incassi sono crollati. Basti pensare ad Ancona col suo corso pieno di catene, privo di ogni senso di eleganza, di qualità, e senza un giro di persone che passeggiano: è sempre vuoto, nonostante l’area pedonale”.
"Siamo commercianti, viviamo di quello che facciamo - dice la titolare di un locale del Corso -. Se tutti noi siamo contro queste misure un motivo c’è. Tutti viviamo a Porto Recanati, tutti vogliamo il bene di questo paese ma c’è anche un aspetto che è imprescindibile: Corso Matteotti è un centro commerciale a cielo aperto, campiamo di attività che non sono solo vetrine ma sono anche famiglie che devono vivere".
"Le chiusure, le limitazioni del traffico e le attività commerciali lungo il corso, purtroppo non possono coesistere - aggiunge la commerciante -. Non basta che Porto Recanati abbia il mare per essere attraente, la rendiamo bella anche noi con le nostre attività; senza quest’ultime Porto Recanati non sarebbe più la stessa. Se l’inquinamento acustico e lo smog fossero tali da dover obbligare una chiusura, la mia coscienza mi farebbe tacere ma noi non siamo a questo punto. Ammenoché non prevediate la nascita di parcheggi a funghi o un accesso facile a persone anziane, a bambini, disabili o la nascita di un polo strategico extraurbano, per noi il Biciplan è la distruzione del commercio”.
In ogni caso, la cittadinanza non demonizza il Biciplan in toto. L'idea di attuare dei lavori a favore di una zona pedonale e ciclabile nel tratto del lungomare Scarfiotti, che unisce Scossicci a Porto Recanati, e della realizzazione di tre parcheggi in quell’area è stata ben accolta.
Dunque rimane una questione aperta che attende sicuramente un ulteriore confronto tra i cittadini di Porto Recanati e la giunta comunale; una questione che Giorgio Menichelli, segretario generale della Confartigianato, vuole riportare a stretto giro sul tavolo di discussione.
Provoca un incidente e si dà alla fuga: 41enne identificato e sanzionato. È successo la notte tra sabato e domenica scorsi. In base a una ricostruzione della polizia, un'autovettura Renault Megane, proveniente dal lungomare nord di Civitanova Marche, omettendo di dare la precedenza nell'immettersi sulla Statale Adriatica, ha urtato violentemente contro un'autovettura Nissan Micra condotta da un uomo di 48 anni residente nel Pesarese, che da nord andava verso sud, tanto da provocargli un testacoda ma, fortunatamente senza arrecargli lesioni personali.
L'autore del sinistro stradale, un cittadino dell'Est Europa di 41 anni residente nel basso Maceratese, anziché fermarsi si è dileguato verso sud. Grazie all'intervento di una pattuglia della polizia stradale, impegnata nei servizi di prevenzione delle "stragi del sabato sera" che si trovava a controllare la zona, dopo una sequenza di accertamenti e riscontri, è stato possibile risalire all'autore della fuga che, nel frattempo, aveva raggiunto la sua abitazione. Per la fuga e la mancata precedenza l'uomo è stato sanzionato con la decurtazione di 9 punti sulla patente di guida ed una somma pari a 524,67 euro.
Rubano una moto di grossa cilindrata e fuggono da Sefro a Frosinone: denunciati due pregiudicati. Si tratta di una coppia, composta da un trentaquattrenne e da una trentasettenne, che - a ridosso del Ferragosto - si sono introdotti nel garage di un noto ristorante di Sefro e, approfittando della confusione e del fatto che i titolari fossero indaffarati a servire i clienti ai tavoli, sono riusciti a portare via una motocicletta.
Entrambi con precedenti penali, hanno poi fatto perdere le proprie tracce riuscendo a far partire la due ruote per poi allontanarsi precipitosamente. Tramite un lungo lavoro e la visione di decine di telecamere di sorveglianza, i carabinieri della stazione di Pioraco sono riusciti a ricostruire l’intera fuga del mezzo arrivando a ritrovarlo nei pressi di Frosinone, ovvero ad oltre 250 chilometri da dove era avvenuto il furto. Uomo e donna sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Macerata.
Grave incidente con parapendio all’Aeroclub di Sarnano. L’allarme è scattato nel primo pomeriggio, intorno alle 14, quando un uomo, di origine svizzera, è precipitato con il mezzo di volo leggero da un’altezza di circa 5 metri.
Immediatamente il personale sanitario del 118 è intervenuto sul posto per soccorrere il 57enne. L’uomo era in fase di atterraggio quando, per cause in corso di accertamento, è precipitato a terra. Vista la dinamica dell’accaduto e le lesioni riportate è stato necessario anche l’intervento dell’eliambulanza che ha traportato il ferito a Torrette.
Sequestrata un’azienda agricola e denunciato il titolare. La scorsa settimana i carabinieri di Tolentino, unitamente ai militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Macerata e del Gruppo carabinieri Tutela del Lavoro di Venezia, hanno effettuato il controllo di un’impresa agricola di San Ginesio, di circa 60 ettari di terreno con coltivazione di foraggio e allevamento di circa 300 bovini da latte.
All’arrivo dei carabinieri è emersa subito la presenza di due braccianti indiani irregolari sul territorio nazionale, impiegati illegalmente. Il datore di lavoro e titolare della società agricola è stato pertanto deferito all’Autorità Giudiziaria per l’impiego di manodopera clandestina.
Contestualmente è apparsa subito evidente una grave violazione in materia ambientale, poiché sul posto era presente un esteso invaso artificiale, di circa 600 metri quadrati e appositamente scavato nel terreno, privo di qualsivoglia impermeabilizzazione, nel quale venivano fatti convogliare con una pompa tutti i reflui zootecnici derivanti dalla conduzione della stalla con conseguente e inevitabile percolato nel terreno sottostante.
I militari hanno pertanto richiesto l’intervento dei carabinieri Forestali di Sarnano, i quali hanno immediatamente proceduto alla contestazione della violazione della normativa ambientale in materia di rifiuti e al sequestro preventivo della “discarica” di liquami e del sistema di pompaggio dei reflui.
Oltre a questo i militari dei reparti speciali in materia di lavoro hanno rilevato violazioni sulla sicurezza, dall’aggiornamento del DVR, alla mancanza di formazione e informazione dei lavoratori, all’assenza della designazione del medico competente e del responsabile del servizio di prevenzione e protezione dei rischi; vi erano inoltre svariate omissioni come il mancato invio dei lavoratori alle visite periodiche e relative alla valutazione dei rischi; è stata poi rilevata la presenza di lastre in acciaio per coprire l’area in cui i reflui della stalla andavano a confluire nella vasca di contenimento; tali lastre lasciavano aperture pericolose per i braccianti impiegati. Mancavano infine le certificazioni di conformità di impianto elettrico e messa a terra, cisterna del gasolio per il rifornimento dei mezzi agricoli, di silos per il mangime e struttura metallica delle stalle.
Attese le gravi violazioni e carenze in materia di sicurezza i carabinieri hanno proceduto al sequestro preventivo dell’azienda agricola, con applicazioni di prescrizioni e ammende penali che prevedono il pagamento di oltre 120.000 euro.
Al titolare e legale rappresentante della società, cinquantenne originario della zona, è stata applicata anche la maxi sanzione amministrativa per lavoro sommerso, di 32.500 euro, di recente introduzione legislativa, con la finalità di contrastare il fenomeno sul piano nazionale, anche nel settore agroalimentare.
Tamponamento in superstrada: il traffico va in tilt con code chilometriche. L'incidente si è verificato lungo la strada statale 77 "Della Val di Chienti", poco dopo le 8 di questa mattina, all'altezza dello svincolo di Montecosaro direzione Foligno
A scontrarsi, per cause in corso di accertamento da parte dei carabinieri, sono state un’auto e un mezzo pesante.
Lanciato l’allarme sono intervenuti sul posto i mezzi di soccorso del 118 e dei vigili del fuoco. Il bilancio è di un ferito – il conducente dell’auto – trasportato all’ospedale di Civitanova per accertamenti. Le sue condizioni non destano, tuttavia, particolari preoccupazioni. Si registrano disagi alla circolazione stradale.