Un tragico incidente stradale si è verificato nella prima mattinata di oggi, mercoledì 23 luglio, lungo la strada provinciale Mezzina, nel territorio comunale di Montegranaro. Un motociclista di circa 35 anni, Giacomo Diomedi, residente a Bivio Cascinare e volontario della Croce Verde di Civitanova , ha perso la vita in seguito a una violenta collisione con un'autovettura.
L’impatto è avvenuto intorno alle ore 8. Secondo una prima ricostruzione, la moto condotta dalla vittima e un’auto guidata da una donna si sono scontrate per cause ancora in corso di accertamento. L’urto è stato particolarmente violento e le condizioni del centauro sono apparse da subito estremamente gravi ai sanitari del 118, giunti tempestivamente sul posto.
Nonostante i prolungati tentativi di rianimazione, l’uomo è andato in arresto cardiaco e non ha più ripreso conoscenza. Contestualmente era stato allertato anche l’elisoccorso, atterrato poco dopo nella zona, ma purtroppo il decesso è sopraggiunto prima che potesse essere disposto il trasferimento in ospedale.
Sul luogo del sinistro sono intervenuti anche i vigili del fuoco e i carabinieri della Compagnia competente, ai quali è affidato il compito di ricostruire con precisione la dinamica dell’accaduto. La strada provinciale è stata temporaneamente chiusa al traffico per consentire i rilievi e la messa in sicurezza dell’area.
È ancora avvolta da dubbi e interrogativi la tragedia avvenuta nel pomeriggio del 17 luglio scorso a Porto Sant’Elpidio, dove un uomo di 56 anni, cittadino austriaco, ha perso la vita dopo essere precipitato con un parapendio a motore nell’area di una struttura ricettiva, nei pressi di una piscina frequentata da turisti.
L’autopsia, eseguita ieri mattina sul corpo dell’uomo, ha escluso la presenza di lesioni cardiache riconducibili a un arresto cardiaco, ma non può escludere con certezza un malore improvviso. Un’ipotesi che resta plausibile, soprattutto considerando che durante la caduta il 56enne non avrebbe effettuato alcuna manovra evasiva né avrebbe tentato di allertare le persone presenti nella zona dell’impatto. Il parapendio è rimasto con il motore accseso e l'acceleratore al minimo fino al momento della caduta, segnali che farebbero pensare a un mancato intervento cosciente da parte del pilota.
L’assenza di qualsiasi tentativo di controllo del mezzo — come l’uso delle corde direzionali del paracadute — rafforza l’ipotesi che l’uomo possa aver perso conoscenza in volo. L’impatto è stato fatale: il 56enne ha riportato gravi lesioni alla colonna vertebrale, con conseguente rottura del midollo osseo.
Nei prossimi giorni, un tecnico incaricato eseguirà una perizia tecnica sul parapendio e sul sistema di paracadute, per accertare eventuali malfunzionamenti e chiarire ulteriormente la dinamica dell’incidente.
Potenza Picena - I Carabinieri della Stazione locale hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di un uomo di 36 anni, residente nello stesso comune, accusato di reiterati episodi di atti persecutori.
L’indagine, condotta dai militari sotto il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata, ha preso avvio dopo numerose segnalazioni da parte delle vittime, tra cui anche vicini di casa, che hanno denunciato comportamenti minacciosi e persecutori. In alcuni casi, l’uomo avrebbe aggravato le sue condotte facendo uso di oggetti atti ad offendere, generando un clima di paura e tensione nel contesto condominiale e di quartiere.
Gli elementi raccolti nel corso dell’attività investigativa hanno permesso agli inquirenti di delineare un quadro accusatorio coerente e circostanziato, che ha portato il G.I.P. del Tribunale di Macerata a emettere la misura cautelare.
Il 36enne è stato quindi accompagnato in una struttura sanitaria del territorio, dove resterà agli arresti domiciliari sotto sorveglianza elettronica mediante braccialetto.
Le indagini proseguono per approfondire eventuali ulteriori responsabilità e garantire la piena tutela delle persone coinvolte.
Fine settimana di controlli intensificati per la sezione Polizia Stradale di Macerata, che ha svolto un’operazione straordinaria lungo le principali arterie provinciali, con particolare attenzione alla zona costiera e alla "movida" di Civitanova Marche.
Gli agenti hanno operato con il supporto di un laboratorio mobile della Forensic Lab Service, che ha consentito di effettuare analisi di secondo livello della saliva direttamente su strada, grazie alla presenza di personale sanitario specializzato.
Tra i 34 conducenti controllati – tra cui professionisti del trasporto pubblico come tassisti, autisti di autobus e NCC – è emerso un caso particolarmente grave. Un tassista 50enne, proveniente dalla provincia di Ancona e diretto a Civitanova Marche, è risultato positivo sia alla cocaina che all’alcol. Il veicolo è stato immediatamente sequestrato ai fini della confisca e la patente ritirata, con contestuale segnalazione all’Autorità Giudiziaria.
Dai 30 screening preliminari eseguiti, quattro conducenti sono risultati positivi all’assunzione di cocaina e cannabis. Nel corso dell’intero weekend, sono stati controllati 100 veicoli e sono state ritirate 10 patenti di guida: 7 per guida in stato di ebbrezza, 3 per guida sotto effetto di sostanze stupefacenti o psicotrope. Altre 2 patenti sono state ritirate per gravi violazioni al Codice della Strada. Nel complesso, sono stati decurtati 217 punti dalle patenti dei trasgressori ed elevate 54 sanzioni amministrative.
Si è spento all’età di 97 anni monsignor Giuseppe Tozzi, figura storica della diocesi di Camerino-San Severino Marche, che ha dedicato 72 anni al sacerdozio e al servizio della Chiesa locale.
A darne l’annuncio è stato l’Arcivescovo Francesco Massara, insieme al Presbiterio e ai familiari, che hanno voluto ricordare con gratitudine il lungo e instancabile ministero sacerdotale di Mons. Tozzi, svolto quasi interamente all’interno della diocesi.
Mons. Tozzi ha ricoperto nel corso della sua vita numerosi incarichi di rilievo: assistente spirituale della F.U.C.I. maschile e della G.I.A.C., professore al seminario, insegnante di religione alle Scuole Superiori, segretario dell’Arcivescovo D’Avack, confessore straordinario delle Sorelle Povere di Santa Chiara e cappellano dell’Istituto Teresiano.
È stato inoltre vicario generale della Diocesi dagli anni Sessanta al 1990, segnando profondamente la vita pastorale e amministrativa dell’intera comunità diocesana.
Numerose anche le parrocchie servite da Mons. Tozzi in qualità di parroco o collaboratore: San Venanzio, la Cattedrale di Camerino, Santa Maria in Via, Sant’Antonio di Visso, Rocca d’Ajello e Letegge, realtà in cui ha svolto il suo ministero fino a oltre i 90 anni.
Oltre al servizio pastorale, ha dato impulso a iniziative di grande rilievo come la Fondazione ORAC e ha diretto a lungo la Fondazione MA.SO.GI.BA, segno del suo impegno anche sul piano sociale e culturale.
L’ultimo saluto a Mons. Tozzi sarà dato martedì 22 luglio, con la messa esequiale presieduta dall’Arcivescovo alle ore 15:30 nella chiesa di Sant’Anatolia, detta "della Pieve", a Esanatoglia. La camera ardente è allestita presso la Basilica di San Venanzio.
La diocesi intera si stringe in preghiera nel ricordo di un sacerdote che ha saputo unire rigore, fede e dedizione al servizio di Dio e della comunità. Il suo esempio resta un punto di riferimento per intere generazioni di fedeli, religiosi e laici.
Ha pagato 500 euro credendo di assicurare il proprio veicolo, ma dietro la schermata di un sito apparentemente affidabile si nascondeva una truffa ben congegnata. Vittima del raggiro un operaio di 62 anni, residente a Recanati, che si è rivolto ai Carabinieri dopo aver scoperto che la polizza assicurativa stipulata online era in realtà inesistente.
A seguito della querela, i militari della Stazione di Recanati hanno avviato un’indagine di natura bancaria e tecnica, riuscendo in breve tempo a risalire all’intestataria del conto su cui era stato effettuato il bonifico: si tratta di una giovane donna di 19 anni, residente a Portici, in provincia di Napoli, ora denunciata all’autorità giudiziaria per truffa aggravata.
La truffa è avvenuta tramite una falsa piattaforma assicurativa online. L’uomo, convinto della regolarità dell’offerta, ha effettuato un versamento da 500 euro su un conto corrente indicato dai presunti assicuratori. Soltanto nei giorni successivi, non ricevendo alcun documento ufficiale, ha capito di essere stato ingannato.
L’Arma dei Carabinieri rinnova l’invito ai cittadini a prestare la massima attenzione nelle transazioni online, soprattutto quando si tratta di contratti o offerte a prezzi particolarmente vantaggiosi. In caso di dubbi, è fondamentale contattare preventivamente le forze dell’ordine o rivolgersi ai canali ufficiali delle compagnie assicurative.
Controlli serrati dei carabinieri del Comando provinciale di Macerata nel fine settimana appena trascorso, con particolare attenzione alla circolazione stradale nelle ore notturne. Le pattuglie delle sezioni radiomobili di Macerata e Civitanova Marche hanno intensificato le verifiche per contrastare la guida sotto l’effetto dell’alcol, portando alla denuncia di tre automobilisti per guida in stato di ebbrezza.
A Macerata, due episodi distinti hanno visto protagonisti due residenti della città. Il primo caso si è verificato intorno alle ore 4:00, quando un 46enne è stato fermato per un controllo. Il test alcolemico ha evidenziato un tasso di 1,36 g/l, quasi tre volte superiore al limite consentito. L’uomo è stato denunciato e, poiché ha esibito la patente in formato elettronico, non è stato possibile procedere al ritiro immediato. Il veicolo è stato affidato a una persona idonea.
Sempre nel capoluogo, alle 1:30, i militari sono intervenuti in seguito a un sinistro stradale con feriti. Alla guida, un 36enne anch’egli residente a Macerata, risultato positivo all’alcol test con un valore di 1,31 g/l. In questo caso è scattato il ritiro della patente, mentre l’auto è stata consegnata a terzi.
Il terzo intervento è avvenuto a Civitanova Marche: alle 5:00 del mattino, i carabinieri dell'aliquota radiomobile hanno fermato un 41enne di Corridonia a bordo della sua auto. Anche per lui, il test ha rilevato un tasso alcolemico di 1,50 g/l (triplo rispetto al limite consentito). L’uomo è stato denunciato, la patente ritirata e il veicolo affidato a persona idonea.
Momenti di tensione nella serata di ieri al porto turistico di Ancona, dove un uomo in evidente stato di alterazione alcolica ha creato disordini, aggredendo verbalmente e fisicamente gli agenti intervenuti.
Il fatto è accaduto in via Mattei: il protagonista è un cittadino ucraino di 50 anni, sbarcato ubriaco da uno yacht ormeggiato nell’area portuale. Dopo aver infastidito il personale della sicurezza presente in zona, è tornato a bordo dell’imbarcazione. L’episodio ha reso necessario l’intervento della Polizia, che ha raggiunto il porto per verificare la situazione.
Gli agenti, una volta a bordo, hanno chiesto al comandante dello yacht i documenti di tutti i passeggeri. Il 50enne, nel frattempo, ha continuato a minimizzare quanto accaduto, ma il suo comportamento è peggiorato: ha iniziato a inveire contro i poliziotti, rifiutando di fornire le proprie generalità. Durante il tentativo di accompagnarlo in Questura, ha opposto resistenza attiva cercando anche di mordere gli agenti.
L’uomo è stato infine bloccato e condotto in Questura, dove è stato denunciato per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, oltre che per rifiuto di fornire le proprie generalità.
La Guardia di Finanza ha eseguito un maxi sequestro di prevenzione antimafia per un valore complessivo di circa 3,3 milioni di euro nei confronti di un imprenditore della provincia di Macerata, ufficialmente nullatenente. Secondo gli inquirenti, i beni sarebbero stati accumulati nell’arco di vent’anni attraverso una lunga serie di reati tributari e societari.
Il provvedimento è stato disposto dall’Ufficio Misure di Prevenzione del Tribunale di Ancona ed eseguito dai Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ancona, con indagini coordinate dalla Procura di Macerata.
Nel dettaglio, i riscontri economico-patrimoniali condotti dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Ancona hanno portato alla luce una significativa sproporzione tra i redditi dichiarati e i capitali impiegati per l’acquisto di numerosi beni. Le indagini hanno permesso di accertare che l’imprenditore, sebbene formalmente privo di redditi, disponeva in realtà di un ingente patrimonio.
I beni sequestrati comprendono 34 unità immobiliari nella provincia di Macerata – tra appartamenti, magazzini e relative pertinenze – due auto di lusso Porsche, diverse disponibilità finanziarie, nonché quote di tre società: un’agenzia immobiliare, un’agenzia viaggi e un ristorante.
È stato inoltre disposto un sequestro per equivalente su due ulteriori appartamenti, ceduti in passato a soggetti terzi ritenuti in buona fede.
L’imprenditore è sospettato di aver accumulato il proprio patrimonio attraverso una lunga serie di attività illecite, tra cui frodi carosello nel commercio di autoveicoli e bancarotte fraudolente nel settore.
Non è certo passata inosservata, sabato pomeriggio, la presenza di Luca Traini in un campo di calcetto a Macerata, dove ha disputato una partitella insieme ad alcuni amici. L’uomo, tornato di recente in libertà vigilata dopo aver scontato parte della condanna per la sparatoria del 2018 – quando armato di pistola sparò per le vie della città ferendo sei persone di origine africana – sta seguendo un percorso di reinserimento sociale, che comprende anche attività ricreative e progetti lavorativi.
Particolarmente rilevante è stata la presenza, nello stesso impianto sportivo, di Alessandra Verni, madre di Pamela Mastropietro, la giovane brutalmente uccisa a Macerata nel gennaio del 2018, pochi giorni prima del gesto criminale di Traini. I due si sono salutati, senza particolari interazioni, ma la loro vicinanza – anche solo fisica – in un luogo pubblico ha inevitabilmente suscitato forte attenzione.
Terminata la partitella, Traini si è fermato per una pizzata in compagnia, sempre sotto l’occhio attento di chi monitora il suo percorso di reinserimento. L’uomo, oggi residente a Tolentino, è impegnato in attività supervisionate che dovrebbero accompagnarlo verso un graduale rientro nella società, come previsto dalle normative in tema di giustizia riparativa e misure alternative alla detenzione.
L’episodio riporta sotto i riflettori due nomi che, per ragioni tragiche e profondamente diverse, hanno segnato la storia recente della città di Macerata.
Apprensione questa mattina sul Monte Sibilla, dove un’escursionista si è infortunata durante una camminata a quota elevata, in un punto impervio del percorso situato a circa due ore di marcia dal rifugio. L’allarme è scattato intorno alle 10:00 alla Sala operativa del Comando dei vigili del fuoco di Ascoli Piceno, che ha immediatamente attivato i soccorsi.
Una squadra da terra è stata inviata verso il punto segnalato, ma vista la complessità dell’intervento e la distanza dal rifugio, si è reso necessario anche il supporto aereo. È quindi intervenuto l’elicottero Drago del Reparto volo dei Vigili del Fuoco di Pescara, specializzato in operazioni di recupero in alta quota.
L’escursionista, una volta individuata, è stata issata a bordo con il verricello dal personale del Drago e trasportata in volo fino alla piazzola di atterraggio della caserma di via del Commercio ad Ascoli, dove ad attenderla c’erano i sanitari del 118 con un’ambulanza pronta al trasferimento in ospedale.
I carabinieri della stazione di Cingoli hanno eseguito un ordine di carcerazione nei confronti di un 51enne residente in città, condannato in via definitiva per il reato di bancarotta fraudolenta in concorso.
L’uomo è stato raggiunto nei giorni scorsi da un provvedimento emesso dall'autorità giudiziaria, che ha disposto la carcerazione per l’espiazione della pena residua di 3 anni di reclusione, relativa a fatti già accertati in sede processuale.
Dopo le formalità di rito svolte presso la caserma dei Carabinieri di Cingoli, l’arrestato è stato accompagnato presso la Casa Circondariale di Fermo, dove rimarrà a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Scene di caos hanno sconquassato un tranquillo pomeriggio a Recanati. Un uomo di 49 anni, in evidente stato di alterazione psicofisica dovuta all’assunzione di sostanze stupefacenti, ha dato in escandescenze in casa dopo un acceso diverbio con la madre.
L’allarme è scattato nel pomeriggio di sabato, quando al numero unico di emergenza (112) è giunta una richiesta d’intervento. Sul posto sono arrivati i carabinieri della stazione di Montelupone, in supporto al personale del 118.
Secondo quanto ricostruito, l’uomo, visibilmente agitato, ha iniziato a lanciare oggetti di ogni tipo, devastando completamente il garage di casa e generando una situazione di grave pericolo sia per sé che per le altre persone presenti.
All’arrivo dei militari, l’uomo ha inizialmente mostrato un comportamento collaborativo. Tuttavia, poco dopo ha rifiutato le cure mediche e ha reagito con forza sia nei confronti degli operatori sanitari che dei carabinieri.
Durante le concitate fasi dell’intervento, uno dei militari è stato colpito al volto, riportando lievi lesioni personali. Con non poche difficoltà, l’uomo è stato infine trasportato all'ospedale di Civitanova Marche per ricevere le cure necessarie. Al termine dell’intervento, è stato denunciato per i reati di lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale.
Tolentino è stata teatro di un’intensa attività di controllo del territorio, disposta nel pomeriggio di ieri dal questore di Macerata, Luigi Mangino, e coordinata in sede di comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto. L’operazione, finalizzata al contrasto della criminalità diffusa e al presidio delle aree maggiormente esposte a fenomeni di degrado urbano, ha visto il coinvolgimento di diversi reparti: Polizia di Stato, Squadra Mobile, Arma dei Carabinieri, Reparto Prevenzione Crimine della Polizia di Stato di Perugia e Polizia Locale di Tolentino.
Durante i controlli, sono state identificate circa 60 persone e verificati oltre 30 veicoli. In un caso, un giovane alla guida di uno scooter ha ignorato l’alt imposto dagli agenti e si è dato alla fuga, abbandonando il mezzo poco dopo per rifugiarsi all’interno di un edificio inagibile, danneggiato dal sisma e abbandonato. La fuga, tuttavia, è durata poco: il ragazzo, un ventenne italiano di origine straniera residente a Tolentino, è stato prontamente rintracciato dagli agenti.
All’interno del portaoggetti dello scooter sono stati rinvenuti un martello, una modica quantità di hashish e uno smartphone risultato smarrito da un altro giovane e di cui il fuggitivo si era indebitamente appropriato. Il giovane è stato quindi segnalato alla Prefettura di Macerata per uso personale di sostanze stupefacenti, mentre lo scooter è stato sottoposto a fermo amministrativo. Contestualmente, è scattata anche la denuncia a piede libero per il reato di resistenza a pubblico ufficiale. Il martello è stato sequestrato e il telefono cellulare restituito al legittimo proprietario.
Durante il servizio, è stata inoltre ispezionata un’abitazione inagibile, sospettata di essere utilizzata come rifugio di fortuna. Il proprietario è stato contattato per provvedere alla messa in sicurezza dell’area.
Blitz dei Carabinieri in una struttura ricettiva del comune di Sarnano, al centro di un controllo congiunto condotto dai militari della Stazione locale, del Nucleo Ispettorato del Lavoro (NIL) di Macerata e del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (NAS) di Ancona.
Durante l’intervento, i Carabinieri hanno identificato 35 persone alloggiate nella struttura, tutte impiegate a vario titolo nel settore della ricostruzione post-sisma del 2016. I controlli hanno fatto emergere numerose irregolarità sia di tipo lavorativo che sanitario.
Sul fronte delle violazioni in ambito lavorativo, il Nucleo Ispettorato del Lavoro ha contestato tre infrazioni all’amministratore unico della struttura. Due di queste sono penali, per mancata informazione sui rischi connessi alle mansioni svolte e per l’omessa predisposizione di misure di soccorso, con un’ammenda complessiva di 13.500 euro. La terza, di tipo amministrativo, riguarda la presenza di un lavoratore in nero, con una sanzione di 12.500 euro e la conseguente sospensione dell’attività imprenditoriale.
A queste si aggiungono le gravi mancanze riscontrate dai Carabinieri del Nas: carenze igienico-sanitarie e l’assenza delle procedure di conservazione Haccp, fondamentali per la sicurezza alimentare. Per queste violazioni sono state elevate ulteriori sanzioni per 3.000 euro e la struttura è stata segnalata all’Azienda Sanitaria Territoriale di Macerata per i provvedimenti prescrittivi del caso.
Il comando provinciale dei Carabinieri di Macerata ha annunciato che, per garantire la sicurezza dei lavoratori e tutelare gli utenti delle strutture ricettive del territorio, saranno intensificati i controlli con il supporto delle unità specialistiche dell’Arma.
È stato raggiunto da una misura cautelare con divieto di avvicinamento e controllo tramite braccialetto elettronico un 24enne residente a Porto Recanati, accusato di stalking e lesioni personali aggravate ai danni della sua ex compagna.
Il provvedimento è stato eseguito dai Carabinieri della Stazione locale dopo che il giovane, già noto alle forze dell’ordine, era stato denunciato all’autorità giudiziaria in seguito alla querela sporta dalla vittima, una 22enne del posto.
La ragazza ha raccontato di aver subito, per quasi un anno dopo la fine della relazione, molestie, minacce e atti persecutori tali da provocarle uno stato d’ansia e un drastico cambiamento delle proprie abitudini quotidiane.
La situazione è precipitata nei giorni scorsi quando, in pieno centro a Porto Recanati, in piazza Brancondi, il 24enne ha avvicinato l’ex compagna, insultandola pesantemente e passando poi alle mani. La giovane ha riportato ferite tali da richiedere l’intervento del pronto soccorso di Civitanova Marche.
Valutando la gravità dell’episodio e il quadro indiziario, il GIP del Tribunale di Macerata ha disposto per l’uomo il divieto assoluto di avvicinarsi alla vittima, imponendo una distanza minima di 500 metri e la sorveglianza mediante braccialetto elettronico.
Operazione ad ampio raggio quella condotta nel pomeriggio di ieri a Civitanova Marche, dove la Polizia di Stato, su disposizione del questore di Macerata Luigi Mangino, ha attuato un servizio straordinario di controllo del territorio. L’attività rientra negli obiettivi condivisi in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, con un focus specifico su immigrazione clandestina e prostituzione.
A supportare l’operazione anche un equipaggio della polizia locale, con il compito di verificare situazioni urbanistiche e amministrative. Durante i controlli, gli agenti hanno ispezionato due immobili nel centro cittadino, dove sono state identificate otto donne, tra cui quattro italiane, una di origine ucraina, una rumena e due cubane. Tutte sono risultate in regola con le norme sul soggiorno.
Sono attualmente in corso accertamenti da parte della polizia locale per approfondire la destinazione d’uso degli immobili e la presenza delle necessarie autorizzazioni comunali, anche alla luce del numero elevato di posti letto rinvenuti all’interno delle stanze ispezionate, che potrebbe far ipotizzare irregolarità edilizie.
Nel corso dei pattugliamenti, concentrati anche in zone della città con maggiore incidenza di criminalità diffusa e presenza di cittadini stranieri irregolari, è stato rintracciato un 45enne di origine nigeriana, già destinatario di un decreto di espulsione emesso nel 2019 dal Prefetto di Macerata.
L’uomo è stato accompagnato presso l’Ufficio Immigrazione della Questura, dove gli è stato notificato un nuovo provvedimento di espulsione, per poi essere trasferito al Centro di Permanenza per i Rimpatri di Potenza, in vista del rimpatrio.
L’operazione si è conclusa con oltre 60 persone identificate, circa 50 di nazionalità straniera, 3 esercizi pubblici controllati, 2 persone sottoposte a rilievi fotodattiloscopici e il rintraccio di un cittadino extracomunitario irregolare.
Proseguiranno nelle prossime settimane – fanno sapere dalla Questura – ulteriori controlli a sorpresa, con l’obiettivo di garantire sicurezza, legalità e decoro urbano in un territorio ad alta frequentazione, soprattutto nel periodo estivo.
Ha appena 21 anni e lavorava come operatore socio-sanitario, assistendo un paziente ricoverato all'ospedale di Macerata, ma è finito nei guai per un gesto tanto rapido quanto grave. È stato infatti denunciato dai carabinieri un giovane residente nella zona, sorpreso a sottrarre il portafogli a un anziano di 81 anni originario di Urbisaglia, ricoverato al pronto soccorso.
Secondo quanto ricostruito dai militari della sezione radiomobile della Compagnia di Macerata, la vicenda ha preso avvio da una segnalazione giunta al 112: era stato denunciato il furto di un portafogli ai danni di un paziente ricoverato presso il pronto soccorso maceratese.
Arrivati sul posto, i carabinieri hanno attentamente esaminato le immagini del sistema di videosorveglianza ospedaliero. Le riprese rivelano che il portafogli dell'anziano è caduto dalla tasca mentre veniva trasferito in corsia. A quel punto l'operatore socio‑sanitario - invece di restituirlo - l'ha recuperato e nascosto con disinvoltura nella propria borsa.
Il 21enne è stato individuato e sottoposto a controllo. All'interno della sua borsa il portafogli è stato ritrovato intatto, con all'interno i documenti personali del paziente e 215 euro in contanti. Il materiale è stato restituito immediatamente al legittimo proprietario, che ha ringraziato con emozione i carabinieri e il personale sanitario intervenuti.
Al termine delle operazioni, il giovane oss è stato denunciato in stato di libertà all'autorità giudiziaria per furto aggravato, aggravante legata al fatto che il reato è stato commesso all’interno di una struttura sanitaria e ai danni di una persona fragile.
Sono stati denunciati all’autorità giudiziaria un 27enne egiziano, residente a Milano, e un 39enne libico, domiciliato a Tolentino, coinvolti nella violenta rissa scoppiata il 15 luglio scorso tra piazzale Europa e via della Pace, a Tolentino.
L’episodio era avvenuto nel tardo pomeriggio e aveva richiesto l’immediato intervento dei Carabinieri del Nucleo Radiomobile e della Stazione locale, allertati da alcuni cittadini. All'arrivo delle forze dell’ordine, i due uomini si stavano ancora affrontando con violenza, attirando l’attenzione di numerosi passanti.
Secondo quanto ricostruito, la lite sarebbe nata per futili motivi, degenerando rapidamente in uno scontro fisico. Il cittadino libico avrebbe spruzzato spray urticante contro il rivale e gli avrebbe scagliato contro prima una transenna stradale in metallo, poi una traversa in ferro prelevata da un’impalcatura di un cantiere adiacente. In risposta, l’egiziano avrebbe lanciato una bottiglia di vetro contro l’avversario.
Entrambi sono stati condotti in caserma per l’identificazione e per gli accertamenti di rito. Hanno rifiutato il ricovero ospedaliero, ma sono stati medicati sul posto dal personale del 118.
Durante le perquisizioni personali e domiciliari, a carico del 39enne libico è stata rinvenuta una dose di hashish, immediatamente sequestrata. L’uomo è stato inoltre segnalato alla Prefettura come assuntore di sostanze stupefacenti.
Al termine delle indagini, i Carabinieri hanno denunciato il libico per percosse, porto abusivo di arma impropria, rimozione dolosa di dispositivi di sicurezza da cantiere e alterazione di segnaletica in area pubblica. Il 27enne egiziano è stato invece denunciato per lesioni personali aggravate.
Infine, i militari hanno inoltrato al questore di Macerata la richiesta di foglio di via obbligatorio per entrambi: se accolto, i due saranno allontanati dal comune di Tolentino e non potranno farvi ritorno per un periodo fino a tre anni.
Operazione di controllo sul territorio da parte della Polizia Locale nella giornata di giovedì 17 luglio, con particolare attenzione alle attività commerciali. L'intervento ha portato all’individuazione di diverse irregolarità in due esercizi, uno del settore alimentare e uno dei servizi alla persona.
Nel primo caso, un’attività alimentare situata in via Cesare Battisti è stata sanzionata per occupazione abusiva di suolo pubblico. Gli agenti hanno riscontrato che una parte dello spazio esterno era utilizzata per l’esposizione di prodotti senza la necessaria autorizzazione comunale. Dopo le verifiche, è stata elevata una sanzione amministrativa di 866 euro e il titolare è stato invitato a ripristinare la regolarità dell’area.
Successivamente, il controllo ha riguardato una parrucchieria in via della Pace, dove sono state identificate sei persone presenti all’interno del locale, tutte regolarmente soggiornanti in Italia. Tuttavia, durante l’ispezione sono emerse irregolarità amministrative.
Non risultava esposta la Scia (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), documento obbligatorio per l’esercizio dell’attività. Inoltre, non era presente il responsabile tecnico, figura necessaria per legge per garantire la regolarità dei servizi. Gli operatori, inoltre, non risultavano in possesso dei requisiti previsti per svolgere attività di acconciatura. Per queste violazioni è stata prevista una sanzione amministrativa da 1.000 a 5.000 euro.
Sono stati anche raccolti ulteriori elementi che fanno ipotizzare altre irregolarità, attualmente al vaglio degli enti competenti. La documentazione acquisita sarà trasmessa agli uffici preposti per gli approfondimenti del caso.
Durante l’attività è emerso anche un elemento critico legato al domicilio indicato da alcuni presenti: la struttura risulterebbe non idonea ad ospitare un numero così elevato di persone. Anche su questo fronte sono in corso le verifiche.
A commentare l’operazione è stato il sindaco di Tolentino, Mauro Sclavi, che ha voluto ringraziare pubblicamente il comandante e tutto il corpo di polizia locale: “Un lavoro svolto con professionalità e dedizione. Ringrazio il nostro corpo di Polizia per le operazioni portate a termine, che confermano la nostra continua attenzione alla sicurezza e al rispetto delle regole”. I controlli proseguiranno nei prossimi giorni in coordinamento con le altre forze dell’ordine, nell’ottica di una vigilanza sempre più efficace e capillare sul territorio.