Punta il coltello al viso di una mamma con il suo bimbo piccolo al parco per sottrarle pochi spiccioli: in manette per rapina aggravata un 35enne italiano, residente nell'Anconetano. A dare seguito al provvedimento cautelare della custodia in carcere, martedì scorso, sono stati i carabinieri della stazione di Porto Recanati, guidati dal luogotenente Guido De Giorgi.
Le indagini sono partite dalla denuncia di una donna di origini marocchine che, nella sera del 3 novembre 2023, riferì ai carabinieri di essere stata avvicinata da un uomo armato di coltello, mentre si trovava in un parco con il proprio bambino piccolo.
Il malfattore, brandendole il coltello al viso, le avrebbe intimato di consegnare i pochi contanti che aveva con sé. La donna, intimorita e preoccupata soprattutto per l'incolumità del proprio piccolo, non ha esitato a consegnare all'uomo i suoi pochi averi, richiedendo, subito dopo, l'intervento dei militari.
Le indagini serrate partite subito dopo la denuncia, effettuate dai carabinieri della stazione di Porto Recanati e coordinate dalla Procura della Repubblica di Macerata, si sono basate sull’esame dei sistemi di videosorveglianza della zona, sulla descrizione del rapinatore fornita dalla vittima, e sulla raccolta di alcune testimonianze.
L'autore dell'efferato gesto è stato inchiodato da un vistoso tatuaggio sul braccio, notato dalla vittima durante la rapina, e dettagliatamente descritto ai carabinieri. L'uomo, che al momento dell’esecuzione della misura si trovava già in carcere per aver commesso altre rapine, dovrà rispondere dinanzi all’autorità giudiziaria anche di questo ulteriore atto delittuoso.
Fermato dopo una violenta lite aggredisce i poliziotti e danneggia l'auto. Nella tarda serata di ieri gli agenti della volante sono intervenuti in un esercizio pubblico sito in viale Trieste, a Macerata, in quanto un cittadino aveva segnalato all'interno del locale due soggetti successivamente identificati per un 55enne e un 42enne entrambi domiciliati in città che poco prima avevano avuto un alterco.
Nella circostanza uno dei due aveva preso a calci la vetrina del negozio danneggiandola. Le due persone segnalate sono rintracciate in strada dai poliziotti della volante intervenuta e alla vista degli agenti un soggetto si è scagliato contro l'autovettura della polizia danneggiando il cofano.
Accompagnato in questura, il soggetto ha continuato on il suo comportamento molesto cercando più volte di aggredire gli operatori di polizia. Per questi motivi il 42enne è stato denunciato all'autorità giudiziaria per i reati di resistenza, violenza e oltraggio a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato.
Controlli alla stazione ferroviaria di Macerata: denunciato un 23enne: è l'esito dei servizi antidroga svolti lunedì scorso dalla squadra mobile. Nell'occasione i poliziotti hanno proceduto all'identificazione - tra gli altri - di due ragazzi di origine nigeriana, i quali non hanno fornito spiegazioni sulla loro presenza in stazione. I due soggetti, rispettivamente di 31 e 23 anni, sono stati sottoposti a perquisizione personale, all'esito della quale in possesso del più giovane dei due sono stati trovati due involucri contenenti hashish ed eroina nonché denaro suddiviso in banconote di piccolo taglio per un totale di 150 euro. Al termine degli accertamenti, il 23enne è stato denunciato per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
Montegranaro - Dopo una richiesta d'intervento al 112, i carabinieri della locale stazione dell'Arma hanno arrestato in flagranza un 40enne del Fermano che aveva aggredito in centro l'ex convivente, procurandole ferite guaribili in 15 giorni medicate nel presidio medico di Tolentino, durante un incontro occasionale.
La donna aveva già sporto denuncia contro di lui presso un altro corpo di polizia. L'arrestato è stato accompagnato nella propria abitazione dopo le formalità di rito, come disposto dall'autorità giudiziaria, informata dalla stazione dei carabinieri di Montegranaro che è incaricata delle indagini.
Altro arresto per violenze di genere da parte dei carabinieri della Stazione di Porto San Giorgio i quali, durante un servizio di pattugliamento hanno individuato e arrestato un 37 anni, residente a Porto San Giorgio e con precedenti penali.
L'arresto è scattato in ottemperanza a un ordine di carcerazione emesso dall'ufficio esecuzioni penali della Procura generale presso la Corte di Appello di Ancona. Il 37enne era condannato a scontare una pena di 4 anni e 2 mesi di reclusione per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e violenza sessuale, commessi tra il 2012 e il 2016 nel Comune di Osimo.
Dopo le formalità l'arrestato è stato trasferito nella casa di reclusione di Fermo, a disposizione dell'autorità giudiziaria incaricata del caso, informata dalla stazione di Porto San Giorgio che ha condotto l'arresto.
Un sodalizio criminale italo-polacco commercializzava, sia sui canali tradizionali sia sul web, pezzi di ricambio d'auto rubati. È stato individuato grazie a sinergie operative messe in campo dal gruppo della guardia di finanza e dalla polizia stradale di Ascoli Piceno che hanno denunciato i tre presunti responsabili per i reati di ricettazione, riciclaggio, contraffazione, frode nell'esercizio del commercio e omesse dichiarazioni in materia di Iva e imposte dirette.
L'attenzione dei due reparti investigativi si è concentrata su alcuni magazzini della zona industriale di Ascoli all'interno dei quali, a seguito delle perquisizioni, coordinate dalla locale Procura, sono stati rinvenuti, esaminati e catalogati migliaia di pezzi di ricambio, consistenti in airbag, centraline elettroniche, cruscotti, sterzi, un motore usato completo, parti di carrozzeria varie ed altro materiale, tutti di recente costruzione, appartenenti a numerosissimi brand automobilistici.
Per centinaia di questi pezzi di ricambio è stata determinata la provenienza illecita, da auto precedentemente rubate in tutta Italia.Le vetture venivano private della componentistica di pregio, e i pezzi stoccati nel Piceno per la commercializzazione.
La vendita al pubblico, secondo le indagini, avveniva in un negozio di Ascoli ma, parallelamente, era stata affiancata anche l'attività di vendita online tramite siti web creati per lo specifico scopo, con spedizioni in numerose località del territorio nazionale. I pezzi d'auto rubati venivano rivenduti come nuovi a prezzi di gran lunga inferiori a quelli di mercato, a scapito però della sicurezza.
La guardia di finanza ha ricostruito analiticamente i redditi conseguiti e non dichiarati dal sodalizio criminoso per circa sei milioni di euro in termini di reddito imponibile ai fini delle imposte dirette e circa 1,3 milioni di euro di Iva dovuta. I siti web utilizzati per la commercializzazione sono stati oscurati, e tutta la componentistica rinvenuta è stata sottoposta a sequestro.
Omicidio Pamela Mastropietro: diventa definitiva la condanna all'ergastolo per Innocent Oseghale, accusato di omicidio e di violenza sessuale in relazione alla morte della 18enne romana, uccisa a Macerata il 30 gennaio del 2018.
Lo ha stabilito la quinta sezione penale della Cassazione, rigettando il ricorso dell'imputato. La Suprema Corte aveva già riconosciuto Oseghale colpevole per l'omicidio, ma restava da definire la questione dello stupro che diventava centrale per confermare il massimo della pena.
La Corte di Cassazione ha rigettato, dunque, il ricorso presentato dai difensori Simone Matraxia e Umberto Gramenzi. Nei primi due gradi di giudizio Oseghale era stato condannato all'ergastolo per omicidio, violenza sessuale, distruzione e occultamento di cadavere.
Nella requisitoria la Pg, Francesca Maria Loy, ha spiegato che la "sussistenza della violenza sessuale si basa sulla prova logica", ribadendo che il ricorso della difesa è da considerare "inammissibile, almeno nella parte in cui la sentenza ha smentito che il rapporto sessuale è avvenuto nel sottopasso, ma nell'abitazione" ed è escluso che si sia "trattato di un rapporto consensuale".
"È ciò che mi aspettavo da sei anni. È quello che speravo, la mia battaglia non finisce qui su eventuali altre responsabilità" - ha detto Alessandra Verni, la madre di Pamela Mastropietro dopo la sentenza della Cassazione - . La donna è apparsa visibilmente commossa.
Entra in casa della nonna con la forza, la spintona facendola cadere a terra e poi le ruba un piccolo salvadanaio. Un 30enne osimano, con problemi di tossicodipendenza, che prima dell'aggressione aveva più volte minacciato la donna e distrutto suppellettili in casa, ha ripetuto l'ennesima condotta violenta ed è stato poi arrestato dagli agenti delle Volanti del Commissariato di Osimo per il reato di rapina pluriaggravata ai danni dell'anziana nonna.
La vittima dell'aggressione da qualche tempo aveva deciso di non far più entrare nella sua casa il nipote tossicodipendente, disoccupato e più volte aggressivo in preda ai fumi dell'alcool o sotto l'effetto di droghe. Impietosita dal tono della richiesta del 30enne di voler parlare con lei, aveva appena socchiuso l'uscio dell'appartamento quando l'uomo ha spalancato con veemenza, l'ha spintonata, dirigendosi in camera da letto per prendere i risparmi della donna.
Con fatica, la nonna, in seguito medicata in pronto soccorso, si era rialzata e aveva chiesto aiuto a gran voce, richiamando l'attenzione dei vicini che hanno allertato le forze dell'ordine. All'arrivo dei poliziotti, la donna era sotto shock e il nipote si trovava in camera da letto dopo essere rientrato in casa. Il salvadanaio è stato trovato vuoto; sono in corso indagini per recuperare il denaro. il 30enne è stato arrestato e trasferito nel carcere anconetano di Montacuto a disposizione del pm, dopo la convalida dell'arresto.
Il Tribunale ha confermato la custodia cautelare in carcere, ritenendo sussistente il pericolo della reiterazione di condotte violente e predatorie ai danni dei parenti più prossimi per la necessità di conseguire il denaro necessario ad acquistare droga o alcool.
Scontro violento tra due auto: la strada rimane chiusa al traffico. È quanto avvenuto questa mattina, poco prima di mezzogiorno, lungo la provinciale 360 "Arceviese", nel territorio comunale di Ostra Vetere. Ancora da ricostruire l'esatta dinamica del sinistro, ai cui rilievi procedono gli agenti della polizia locale.
Fortunatamente per gli occupanti delle vetture, soccorsi in loco e in maniera tempestiva dai sanitari del 118, non c'è stata alcuna grave conseguenza fisica. Notevoli, invece, sono stati i disagi alla circolazione con l'arteria che è rimasta chiusa al traffico sino al completamento della messa in sicurezza del tratto, operata dai vigili del fuoco del distaccamento di Senigallia, e alla rimozione dei veicoli incidentati.
Colpo da oltre 16mila euro in un’azienda agricola: denunciati in sette, a vario titolo, per furto e favoreggiamento personale. È il risultato delle indagini condotte dai carabinieri di Treia nel corso della settimana appena trascorsa. Il colpo è stato messo a segno nel giugno del 2023, all’interno di un’azienda del territorio treiese dalla quale erano stati rubati un carroponte del valore di 15mila euro e un aratro del valore di 1.500 euro.
Il lavoro dei militari ha permesso di individuare un 43enne, pregiudicato, residente nella provincia di Fermo, mentre le altre sei persone, tutti cittadini italiani di età compresa tra 20 e 57 anni, domiciliati in provincia, omettendo di fornire elementi utili alle indagini - acquisiti poi diversamente dagli investigatori - hanno riferito false informazioni nel tentativo di eludere la ricerca dei colpevoli portata avanti dagli inquirenti e favorendo, di fatto, l’autore del furto. Tutti sono stati deferiti, in stato di libertà, alla Procura della Repubblica di Macerata presso la quale dovranno rispondere dei reati contestati.
Nei primi giorni della scorsa settimana i carabinieri della stazione di Corridonia hanno, inoltre, proceduto all'arresto di un cittadino corridoniense di 36 anni. L'uomo, pregiudicato, è stato raggiunto da un ordine di carcerazione dovendo espiare una pena residua pari a due anni, sei mesi e venti giorni di reclusione, alla quale è stato condannato poiché si era reso responsabile di diversi reati contro il patrimonio consumati ad Ascoli Piceno tra il 2010 e il 2012. Una volta rintracciato, è stato tradotto presso la casa circondariale di Fermo.
Continua ad essere massima l'attenzione dei carabinieri della Compagnia di Macerata sul fronte della sicurezza stradale. Nella notte di sabato, i militari del nucleo radiomobile, nel corso di un controllo alla circolazione avvenuto in piazza Mameli, hanno fermato una Citroen Picasso. La condotta di guida del conducente, un 20enne residente nel capoluogo, aveva destato qualche dubbio e le consuete verifiche hanno confermato i sospetti dei carabinieri.
Sottoposto alla prova dell’etilometro in dotazione alla pattuglia, il giovane ha evidenziato un tasso alcolemico pari a 1.08, poco più del doppio rispetto alla soglia limite. Pertanto, gli è stata ritirata la patente di guida e la sua incauta condotta è stata segnalata alla Procura della Repubblica di Macerata.
I controlli, nei primi giorni della scorsa settimana, hanno interessato, inoltre, anche i velocipedi che sempre più spesso vengono visti girare per le strade cittadine. Durante specifici servizi è stato sorpreso un cittadino pakistano di 23 anni, residente a Macerata, che scorrazzava per le vie cittadine alla guida di una bici con pedalata assistita. Proprio la velocità del veicolo aveva insospettito i militari che, nutrendo sospetti sul fatto che il mezzo fosse stato modificato, li ha indotti ad approfondire il controllo.
In effetti la bici era dotata di uno strumento che fungeva da acceleratore e le verifiche effettuate preso la Motorizzazione Civile hanno permesso di accertare la non conformità del veicolo alle norme del codice della strada che, per la velocità massima costante è stata, in assenza di pedalata, pari a 19 km/h, rientrando nella categoria dei ciclomotori. Il mezzo è stato sottoposto a sequestro e al giovane 'ciclista' sono state contestate diverse sanzioni amministrative tra le quali la mancanza del certificato di circolazione, assenza di copertura assicurativa, guida senza patente, guida senza casco, per un importo pari ad 6.128 euro.
"Avevo parcheggiato in piazza ma ora non c’è più, mi hanno rubato l’auto". Individuati dopo 5 mesi entrambi gli autori del furto. L'allarme era scattato lo scorso 11 agosto, alle ore 21:30, quando un cittadino tolentinate ha allertato la centrale operativa del comando carabinieri di Tolentino a seguito del furto della sua Fiat Punto, lasciata posteggiata in piazza Martiri di Montalto, in centro, e sparita al suo ritorno.
I militari della centrale operativa e della stazione di Belforte del Chienti, che avevano effettuato il primo intervento, in collaborazione con la stazione di Tolentino e la polizia locale, hanno subito visionato le immagini dell’impianto di videosorveglianza del comune e hanno potuto ricostruire che due soggetti erano saliti a bordo del mezzo intorno alle 19:10, per poi allontanarsi rapidamente in direzione mare.
Si trattava probabilmente degli stessi uomini che, poco prima, in un ristorante poco distante, avevano iniziato un’animata discussione, poiché pretendevano di essere serviti prima dell'apertura della cucina.
Grazie alle immagini estrapolate dal circuito di videosorveglianza, il 13 agosto successivo, due agenti della polizia locale, transitando in via Nazionale, hanno notato un uomo con fattezze corrispondenti ad uno degli autori del furto, un cinquantenne egiziano, impiegato edile in uno dei cantieri della città.
Dopo essere stato fermato, è stato sottoposto a perquisizione domiciliare. Qui i carabinieri del nucleo operativo tolentinate e gli agenti della polizia locale hanno rinvenuto i capi di abbigliamento utilizzati la sera del furto. In seguito si è giunti anche all'identificazione del complice, raffrontando le foto di alcuni colleghi di lavoro del fermato, con le immagini dell’impianto del Comune.
Per raccogliere un quadro probatorio completo a carico del complice e al fine di ritrovare l’auto rubata, i carabinieri hanno chiesto un tabulato del traffico telefonico di entrambi i complici, che, incrociando i dati della Società Autostrade, hanno consentito di verificare che le utenze, la sera del furto, avevano svolto un tragitto compatibile con l'evento e avevano poi raggiunto la Puglia, dove è residente uno dei correi, 39enne.
L'auto era poi tornata nelle Marche e, dopo poco tempo, è stata restituita al legittimo proprietario, poiché rintracciata ad Ancona da personale della polizia di Stato. I due uomini sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Macerata per il reato di furto e potranno presentare le proprie difese in sede processuale.
Almeno 15 furti d'auto in un mese a partire dalla seconda decade di settembre 2023. I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Osimo, insieme ai militari della Compagnia di Cerignola, hanno arrestato tre giovani di Cerignola, di età compresa tra i 22 e 25 anni, in esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip di Ancona e di Ascoli Piceno, su richiesta delle rispettive Procura.
Contestato il furto aggravato in concorso di numerose vetture asportate in tutte le province delle Marche (tre i furti registrati a Civitanova). L'indagine è partita dopo alcuni furti d'auto, commessi ad Ancona e Falconara Marittima, dalla seconda decade del settembre scorso.
Dalle verifiche è emerso che un gruppetto degli autori dei colpi, composto da non meno di quattro persone, partiva in tarda serata da Cerignola, avvalendosi di staffette, per compiere furti nelle Marche. Dopo un sopralluogo, rubavano di notte le auto, con effrazione e sostituzione delle centraline.
Uno degli indagati, alla guida del veicolo staffetta, apriva la strada al conducente del veicolo rubato, avvertendolo, con telefoni dedicati, dell'eventuale presenza delle forze dell'ordine lungo il tragitto.
Nella notte del 20 settembre 2023, a Sirolo, gli indagati erano stati fermati da un equipaggio del Norm di di Osimo e identificati. Nella notte del 24 ottobre successivo, i carabinieri avevano seguito l'auto con a bordo gli odierni indagati fino a Fano: grazie al contributo della locale Compagnia, la squadra era stata fermata e trovata in possesso di 4 centraline per auto e di attrezzi creati appositamente per l'apertura dei veicoli. Le auto asportate, una volta giunte nel Foggiano, venivano smontate e i ricambi messi in vendita sul mercato illecito.
Il valore delle auto rubate ammonta a circa 350mila euro. I tre arrestati sono stati trasferiti nella Casa Circondariale di Foggia; per una quarta persona indagata, si procede in stato di libertà. Il provvedimento eseguito è "misura cautelare disposta in sede d'indagini preliminari, contro cui è ammesso mezzo d'impugnazione e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva".
Incidente mortale nelle campagne di Camporotondo di Fiastrone, dove l'83enne Romano Compagnucci ha perso la vita a seguito del ribaltamento del trattore sul quale lavorava. È successo nel pomeriggio di oggi, poco prima delle 16:30, in un terreno di proprietà in contrada Colvenale.
Ancora da chiarire l'esatta dinamica di quanto avvenuto, agli accertamenti procedono i carabinieri della stazione di Belforte. A dare l'allarme sono stati dei muratori che lavoravano in un cantiere vicino al terreno, richiamati dalle urla d'aiuto di Compagnucci.
Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 ed i vigili del fuoco del distaccamento di Tolentino, ma a nulla sono serviti i soccorsi e i lunghi tentativi di rianimazione: l'uomo è deceduto. In un primo momento era stato allertato anche l'arrivo dell'elisoccorso, poi rivelatosi inutile e tornato alla base senza poter caricare il ferito. Il corpo dell'83enne è stato restituito ai familiari per il funerale. Compagnucci, che prima della pensione lavorava in una tipografia a Piediripa di Macerata, lascia due figli: Lucia e Michele.
(Foto di repertorio)
Controlli a tappetto della polizia stradale lungo la costa maceratese nel weekend appena trascorso.
Nel corso del servizio, che si è svolto a Civitanova Marche, sono state ritirate 21 patenti di guida per guida in stato di ebbrezza alcolica, di cui 5 a uomini di età compresa tra 18 e i 27 anni, 11 ad altrettanti uomini con un’età superiore ai 28 anni; 3 patenti di guida sono state ritirate a donne di età compresa tra 18 e i 27 anni, mentre 2 patenti di guida sono state ritirate a donne con un’età superiore ai 28 anni
In totale sono stati decurtati 230 punti. Sono state elevate complessivamente 22 sanzioni al codice della strada.
Cerca di scappare alla vista dei militari. Nella serata del 20 gennaio scorso, nell’ambito dei quotidiani controlli effettuati all’Hotel House , i carabinieri della stazione di Porto Recanati - guidati dal luogotenente Vito De Giorgi - hanno denunciato alla procura della Repubblica un cittadino pachistano di 40 anni, irregolare sul territorio italiano, per il reato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.
Lo straniero, alla vista dei militari che effettuavano dei controlli alle abitazioni abusivamente occupate, sui vari piani del mega fabbricato, ha tentato di allontanarsi al fine di evitare il controllo, destando, così attenzione dei carabinieri che riuscivano a bloccarlo.
L’uomo, una volta perquisito è stato trovato in possesso di 10 dosi di sostanza stupefacente, del tipo cocaina ed hashish, già confezionate e pronte per la vendita. Il 40enne stato denunciato alla procura della repubblica, mentre lo stupefacente è stato sequestrato.
L’attività di polizia si inserisce in una serie di controlli serrati e costanti che, da tempo, l’arma dei carabinieri esegue presso l’Hotel House, non solo con scopi repressivi, ma soprattutto al fine di dimostrare ai cittadini che vi risiedono, la vicinanza dello stato e delle istituzioni, in attuazione un progetto di ripristino della legalità, di intesa con la prefettura di Macerata e le altre forze dell’ordine.
Accusa un malore improvviso e si accascia a terra in una zona impervia: cacciatore recuperato dai vigili del fuoco. L'allarme è stato lanciato questa mattina, intorno alle 10:30, in contrada Messieri, nel territorio comunale di Ripatransone.
L'uomo si è sentito male durante una battuta di caccia. Una volta giunti sul posto gli operatori dei vigili del fuoco di San Benedetto del Tronto sono scesi nel canalone in cui si trovava il cacciatore e, con l'ausilio di una barella, lo hanno riportato in superficie per consegnarlo alle cure dei sanitari. L'uomo, 79 anni, è stato trasferito per accertamenti al pronto soccorso dell'ospedale di San Benedetto del Tronto.
A fuoco un negozio di fiori, paura nella notte. L'allarme è scattato in via Alighieri, a Grottammare, quando - intorno all'una - è andato in fiamme il magazzino dell'attività commerciale. A lanciare l'sos sono stati i residenti.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di San Benedetto del Tronto con nove uomini e l'ausilio di tre mezzi: un'autopompa, un'autobotte e una campagnola. Le operazioni di spegnimento si sono protratte per diverse ore.
L'incendio è stato estinto soltanto verso le quattro. I vigili del fuoco hanno, in seguito, provveduto alla verifica della struttura e a disporre l'accessibilità ai locali fino al ripristino delle normali condizioni di igienicità e sicurezza. Non è stato possibile salvare la merce presente all'interno del locale, andata distrutta con le fiamme.
Un corpo ridotto allo stato scheletrico è stato rinvenuto nel pomeriggio di sabato in un casolare nel territorio di Castelplanio, in provincia di Ancona.
Il cadavere potrebbe essere verosimilmente quello di Andreea Rabciuc, la 27enne scomparsa nella zona di Montecarotto, a circa un chilometro dal luogo dove è stato rinvenuto il corpo. A consolidare l'ipotesi che si tratti di Andreea sono i resti dell'abbigliamento: un giubbotto e le scarpe.
Per l'identificazione ufficiale ci vorrà però l'esame del Dna. La ragazza si era allontanata a piedi all'alba del 12 marzo del 2022, dopo una serata trascorsa con amici e il fidanzato Simone Gresti, con cui aveva litigato, in una roulotte.
Ma di lei si erano perse completamente le tracce: inutili gli appelli della madre e degli amici, sui social o su 'Chi l'ha visto?', vari gli avvistamenti a Milano o Roma, finiti però nel nulla.
Sul posto i carabinieri, i vigili del fuoco, la pm della Procura di Ancona Irene Bilotta e l'avvocato Emanuele Giuliani, legale di Simone Gresti che è l'unico indagato per sequestro di persona e spaccio di stupefacenti.
Per quasi due anni la zona circostante è stata battuta da carabinieri e soccorritori, ma il corpo è stato trovato a meno di un chilometro di distanza, in un fabbricato fatiscente che si trova sullo stesso lato della strada Montecarottese lungo la quale la ragazza, secondo il racconto degli amici e del fidanzato Simone Gresti, si era allontanata a piedi.
Pochi giorni dopo la scomparsa le ricerche si sarebbero svolte anche nel casolare, dove però nessuno aveva visto il corpo. Che peraltro forse si trovava in una parte dell'immobile inagibile e quindi non controllata. Trra le ipotesi, tutte ancora da verificare, è che il cadavere sia stato portato lì in un secondo momento.
È uno dei tanti interrogativi della vicenda di Andreea: resta l'interrogativo principale, cioè le cause del decesso. Ma anche in questo caso saranno necessari ulteriori accertamenti e l'autopsia, anche se il cadavere è ridotto quasi allo stato scheletrico.
Il fidanzato Simone Gresti "è distrutto", ha detto la scorsa notte il suo legale, l'avvocato Emanuele Giuliani che ha assistito agli accertamenti di polizia scientifica nel fabbricato.
I vigili del fuoco del distaccamento di San Benedetto del Tronto sono intervenuti, intorno alle 12, alla fine del raccordo autostradale 11 per lo scontro tra due vetture.
Una volta sul posto, i pompieri hanno soccorso due persone rimaste bloccate all’interno di una delle vetture. Pe estrarle, e metterle a disposizione dei sanitari, si è reso necessario l’uso di specifiche attrezzature in dotazione. I tre occupanti dell’altra macchina erano usciti all’esterno autonomamente. Successivamente è stata messa in sicurezza l’intera zona incidentale.
Nelle stazioni di Fabriano e San Severino Marche sono state controllate complessivamente 140 persone, di cui 58 minori, 38 extracomunitari. 5 le pattuglie impiegate con 11 uomini
Si è conclusa il 19 gennaio scorso l’operazione “Alto Impatto”, che ha visto impegnati nei controlli straordinari gli uomini della polizia ferroviaria di Fabriano, in collaborazione con le unità cinofile della polizia di Stato e il personale di FS Security.
Svolti ormai periodicamente, i controlli straordinari hanno come obiettivo anche quello di incrementare la percezione di sicurezza in ambito ferroviario e la fiducia dei cittadini nelle istituzioni grazie alla maggiore visibilità sul territorio delle forze dell’ordine.
In questi giorni, muniti anche di smartphone e metal detector, gli agenti del compartimento polizia ferroviaria sono stati particolarmente impegnati nelle varie stazioni delle tre regioni di competenza territoriale, allo scopo contrastare le fenomenologie delittuose in ambito ferroviario, in particolare, al contrasto dell’illegale presenza sul territorio nazionale di cittadini extracomunitari e di minori non accompagnati, nonché alla prevenzione degli imbrattamenti con graffiti perpetrati in danno dei convogli lasciati in sosta negli scali.