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Cronaca Ancona

Vaccini bluff, l'inchiesta si allarga. Clienti no vax e mediatori: è caccia ai complici

Vaccini bluff, l'inchiesta si allarga. Clienti no vax e mediatori: è caccia ai complici

Da una settimana dall’inizio dell’inchiesta sui vaccini bluff al Paolinelli (Leggi qui), l’inchiesta si allarga a macchia d’olio. Sono cinquanta misure cautelari eseguite finora, una ventina di persone indagate a piede libero, una raffica di perquisizioni e il sequestro di 18mila euro, come presunto profitto dell’attività corruttiva. Nelle mani degli investigatori della Squadra Mobile sono finiti, oltre che a documenti, intercettazioni, filmati delle spycam installate all’hub, almeno una quarantina di dispositivi elettronici, appartenenti agli indagati, che dovranno essere analizzati. Un quadro probatorio che però potrebbe rappresentare solo la base di un’inchiesta destinata ad allargarsi, dato che ancora si cercano altri eventuali clienti no vax, procacciatori e chi era conoscenza del giro illecito contestato dalla procura.  

Il gip Masini, nell’ordinanza di custodia cautelare, indica in Emanuele Luchetti,  l’operatore sanitario che si occcupava delle false vaccinazioni, come il fulcro attorno al quale "ruota l’intero sistema illecito volto a garantire l’ottenimento del Green Pass a chi non ne abbia altrimenti diritto e non voglia sottoporsi alla vaccinazione. Emanuele Luchetti è il vaccinatore corrotto che accetta denaro o promessa di denaro per compiere atti contrari ai suoi doveri d’ufficio". Per fare ciò, dice sempre il gip, ha bisogno di intermediari "capaci di diffondere, nei rispettivi ambiti di lavoro e conoscenze, le possibilità offerte, dietro compenso, dal Luchetti", I presunti  intermediari si trovano attualmente ai domiciliari.

Finti vaccini, veri approfittatori. Persone disposte sganciare fino a mille euro per poter mettersi in tasca senza fatica il Green pass. Un giro, quello scoperchiato dalla Procura di Ancona, tutt’altro che chiuso. D’altronde le carte dell’inchiesta parlano chiaro. Nelle duecento pagine di ordinanza con cui il pm Ruggero Dicuonzo ha chiesto e ottenuto dal Gip del tribunale di Ancona le cinquanta misure cautelari (45 obblighi di dimora, una custodia in carcere e 4 ai domiciliari), è evidente il coinvolgimento di altre persone che hanno avuto un ruolo più o meno attivo nella vicenda.

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