Stato di emergenza e blocco delle tasse per i territori coinvolti dal terremoto
Il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato di emergenza e i primi 50 milioni necessari e il blocco tasse per i territori coinvolti dal terremoto. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio Matteo Renzi nel corso di una conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri.
Il premier ha sottolineato: "Quello che è accaduto con il sisma dell'Italia centrale "è sempre un momento che fai fatica ad accettare, prima di essere politici siamo essere umani", per questo "la condivisione del dolore e dell'emozione e' la priorita'". Renzi invita a superare le divisioni politiche: "L'Italia, tutta assieme - sottolinea - può fare un salto di qualità con un progetto che non sia limitato alla gestione dell'emergenza". E lancia un progetto: "Non basta essere all'avanguardia dell'emergenza, possiamo avere una visione per la 'casa Italia' che sia capace di affermare la cultura della prevenzione, dobbiamo riuscire ad essere seri con noi stessi sulle bonifiche sul dissesto idrogeologico, sulle questioni infrastrutturali e su altri temi, dall'efficienza energetica alla diffusione della banda larga".
Un progetto - prosegue - "che sia serio e non sia un elenco di parole. Una operazione in cui chiamare insieme tutti i principali attori del nostro Paese, dalle associazioni di categoria ai sindacati, dal mondo dell'associazionismo fino per ragionare un progetto che sia il più serio e sistematico". Sull'emergenza di queste ore inoltre il premier spiega: "E' una priorità continuare a lavorare, assicurare un posto in cui dormire, gestire nel rispetto del territorio la possibilità delle persone di restare vicini alle loro radici, che è un diritto di queste donne e questi uomini. Accanto a questo primo tema, c'è però il tema della ricostruzione di quei borghi. Non ci sarà la cinquantesima festa dell'Amatriciana, ma vogliamo che quei luoghi abbiano la possibilità di avere un futuro e non essere solo un ricordo", ha aggiunto. Poi ricordando il sisma del 2009 che colpì il Capoluogo abruzzese: "Il nostro governo è quello che ha rimesso in moto gli investimenti a L'Aquila. Oggi ci sono 93 cantieri aperti, nel 2014 si è ripartiti perchè prima era tutto bloccato. I soldi ci sono, vanno spesi bene. E' sciacallo il corrotto e il corruttore che ruba i soldi messi per la ricostruzione". Il consiglio dei ministri ha approvato inoltre, in via preliminare, quattro decreti della riforma della Pa. Tra questi, c'è il riordino della dirigenza pubblica. Vi sono anche norme sulle camere di commercio, enti di ricerca, e sul comitato paralimpico del Coni. Il Cdm, previsto alle 18, raccontano, è iniziato un'ora dopo per mettere a punto gli ultimi dettagli alle misure sulla riforma delle dirigenza pubblica.
Sono 204 i morti finora estratti dalle macerie del comune di Amatrice. Lo ha detto il sindaco Sergio Pirozzi il quale ha poi ribadito come secondo i calcoli manchino all'appello almeno altre 15 persone tra le quali due bambini nel centro storico, a Via Cola. L'ultimo aggiornamento ufficiale del Dipartimento della Protezione Civile parla di 250 morti. Il numero dei feriti ospedalizzati è salito a 365. Fabrizio Curcio, capo del Dipartimento della Protezione Civile, teme però che il bilancio in termini di vittime, possa essere di dimensioni peggiori di quello dell'Aquila dove i morti furono 309".
Sono in particolare le vittime ad Amatrice che nelle ultime ore fanno crescere il triste bilancio dei morti. Sempre ad Amatrice c'è stato il primo arresto per sciacallaggio. I carabinieri hanno arrestato un 45enne originario di Napoli, pluripregiudicato, che tentava di introdursi in un'abitazione forzandone la porta con un cacciavite. Visti i militari, l'uomo si è dato alla fuga. Bloccato, ha ingaggiato una colluttazione con i carabinieri, che lo hanno arrestato. I militari hanno riportato lievi lesioni, guaribili in 6 giorni. (Ansa)
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