San Severino, saluti romani alla cerimonia per Ines Donati: cinque denunciati per apologia del fascismo
Cerimonia per il centenario di Ines Donati a San Severino Marche: denunciati cinque partecipanti per aver fatto il saluto romano Nel pomeriggio del 9 novembre 2024, a San Severino Marche, si è svolta una cerimonia commemorativa per il centenario della morte di Ines Donati, figura controversa del periodo fascista. L'evento, organizzato dall'Associazione Aries, ha avuto luogo presso il monumento dei caduti e ha visto la partecipazione di poco più di 20 persone.
La manifestazione è stata regolarmente preavvisata e si è svolta sotto il controllo di un adeguato dispositivo di ordine pubblico, coordinato dalla polizia di Stato, dall'arma dei carabinieri e dalla polizia locale di San Severino Marche. Durante la cerimonia, dopo una breve allocuzione da parte di uno degli organizzatori, alcuni partecipanti hanno risposto al "presente" con il cosiddetto "saluto romano".
L’immediata attività info/investigativa da parte della Digos della questura di Macerata ha permesso di acquisire immagini, tramite video e fotografie, che hanno identificato cinque soggetti tra i 60 e i 75 anni di età, di cui quattro residenti nella provincia di Macerata, e uno in un’altra provincia delle Marche. I cinque sono stati denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata per violazione dell'art. 5 della Legge nr. 645/52 (Legge Scelba) e dell'art. 2 della Legge nr. 205/93 (Legge Mancino), che puniscono la propaganda fascista e che sanziona gli atti di discriminazione razziale, etnica e religiosa.
Sulla vicenda è intervenuto, tra gli altri, anche l'Anpi. Il comitato provinciale ha espresso profonda indignazione per la vera e propria liturgia fascista che ha avuto luogo ieri a San Severino Marche.
"Dal punto di vista giudiziario, spetta alla magistratura valutare i reati connessi all’accaduto. Tuttavia, sul piano politico, non possiamo che esprimere la più ferma condanna".
"Ricordare i Caduti riproponendo il saluto del regime che ha fatto della violenza, del razzismo, del sessismo, dell'omicidio e della guerra la propria identità, è un atto offensivo nei confronti di tutti i Caduti. Il loro sacrificio andrebbe invece onorato attraverso la promozione di una cultura della pace".
"I 60 milioni di morti causati dalla Seconda guerra mondiale, scatenata dal fascismo e dal nazismo, insieme alle vittime delle guerre in Albania e in Africa, sono la prova più chiara della natura devastante del fascismo. Ancora oggi, questo drammatico bilancio dovrebbe spingerci a riflettere sulle idee di chi, a quel regime e a quei valori, rende omaggio".
"Una città insignita della Medaglia d'Oro al Valore Civile per il contributo dato alla Resistenza non può tollerare simili celebrazioni vergognose. Ci auguriamo che tutte le forze politiche di San Severino Marche esprimano una condanna chiara e risoluta, così come auspichiamo una presa di posizione altrettanto netta da parte delle Istituzioni".
"Affermare che “si rende omaggio a uomini morti per i loro ideali” non è accettabile in uno spazio pubblico, tanto meno in un contesto monumentale, quando gli ideali in questione sono stati, consapevolmente, la causa della morte di milioni di persone".
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