Un cittadino pakistano, residente a Sambucheto di Recanati, è stato arrestato per estorsione aggravata. L’uomo, che lavora presso l’azienda agricola “Girasole”, già nota alle forze dell’ordine e agli inquirenti per una indagine dello scorso settembre (LEGGI QUI), è un capo reparto e avrebbe minacciato i dipendenti dicendo loro che se non gli avessero consegnato metà dello stipendio li avrebbe fatti licenziare.
Il cittadino pakistano avrebbe minacciato due braccianti africani che si sono rifiutati di consegnare all’uomo la cifra richiesta. I due lavoratori si sono quindi rivolti alla Polizia. Venerdì i due hanno avvertito il capo reparto che lo avrebbero pagato ma al momento del passaggio dei soldi sono intervenuti i poliziotti.
L’uomo, agli arresti domiciliari, ieri ha fornito la sua versione al giudice Claudio Bonifazi. Il cittadino pakistano ha spiegato che i braccianti avevano necessità di inviare soldi all’estero, per i familiari, e che quindi chiedevano a lui di anticiparli. Il capo reparto appuntava tutti i movimenti in denaro su un quaderno che poi consegnava al proprietario. Se quest’ultimo dava l’ok lui consegnava i soldi e successivamente avveniva la restituzione. L’uomo ha anche riferito che i due braccianti lo avrebbero minacciato di mandarlo in galera e che si erano rifiutati di consegnargli l’ultimo prestito avvenuto.
Il pm Rosanna Buccini ieri ha chiesto la detenzione in carcere per il cittadino pakistano. Il gip ha convalidato l’arresto e l’ha rimesso in libertà.
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