Pasta "del Conero" prodotta con grano canadese. Per i legali nessuna frode
"Nessun inganno, nessuna frode, ma solo una pasta di qualità prodotta come tante altre nelle Marche". E' il commento dell'ufficio legale della B. & G. Alimentare alla notizia della conclusione di un'inchiesta della Procura di Macerata, dopo i controlli del Corpo Forestale dello Stato, che hanno accertato che della pasca fresca era stata realizzata con grano canadese e messicano.
"Ci riserviamo quindi di parlare con la Procura della Repubblica che procede per i doverosi approfondimenti - si legge in una nota - ma intanto ci preme informare i consumatori che negli accertamenti effettuati a seguito dell'indagine condotta dalla Stazione Forestale del Conero e dalla Sezione della Polizia Giudiziaria presso il Tribunale di Macerata è risultato come: 'non sia stato rilevato nessun illecito per quanto riguarda la qualità e la salubrità delle materie prime e dei prodotti dell'Azienda'". Per "l'asserita comunicazione ingannevole", l'uffico legale rende noto che è stato archiviato un procedimento dell'Asur sull'uso del marchio Pasta del Conero: "diversa è la funzione del marchio rispetto all'etichetta. La normativa prevede invece che le specifiche informazioni, come il luogo di produzione debba essere indicato nell'etichetta".
Era venduta come "Pasta del Conero", ma secondo gli accertamenti svolti dal Corpo Forestale dello Stato era prodotta con semola di grano duro canadese e messicano e con uova provenienti da fuori regione. Nei giorni scorsi la Procura della Repubblica di Macerata ha concluso le indagini preliminari a carico del responsabile legale di una ditta con sede nel Comune di Matelica che produce pasta all'uovo: la dicitura lasciava intendere ai consumatori che fosse stata prodotta con ingredienti, lavorazioni o almeno in un sito produttivo riconducibili al territorio del Monte Conero. Ma dai controlli non è emerso alcun legame del genere. Nessun illecito invece per la qualità e la salubrità delle materie prime e dei prodotti dell'azienda, che produce diverse tipologie di pasta commercializzate con diversi marchi. L'indagine è scaturita da alcune segnalazioni di cittadini residenti nell'area del Conero, che lamentavano concorrenza sleale e scarsa trasparenza nell'etichettatura del prodotto (ANSA).
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