Tutto avvenne alle 3 sul viadotto della Terni-Orte, nella notte del 7 agosto 2000 quando una Audi con a bordo 5 giovani provenienti da Roma, sbandò schiantandosi contro il guardrail.
Un incidente senza conseguenze, tanto che i cinque ragazzi scesero dal veicolo nel buio pesto della notte. Proprio allora, vedendo sopraggiungere una vettura, due di loro, Marco Vesprini di Porto sant’Elpidio di 28 anni e Marco Vittori di Amelia, 27 anni, per mettersi al sicuro, scavalcarono il guardrail alto circa mezzo metro.
Il viadotto, denominato “il Seditore”, era però privo di protezioni anti scavalco e senza segnalazione; I due giovani precipitarono nel vuoto per più di 25 metri perdendo la vita
A seguito di questa morte assurda, i familiari proposero due cause civili ed una penale nei confronti di Anas, una delle quali, riguardante il Vittori, si è conclusa oggi a Terni.
I giudici hanno valutato che i due giovani agirono per mettersi in salvo, e che sul tratto era totalmente assente l’illuminazione, oltre che di tutti quei dispositivi che consentissero ai giovani di capire che tra le due carreggiate non vi fosse altro che il vuoto escludendo di fatto ogni sorta di concorso di colpa invocata dalla difesa.
La sentenza quindi ha condannato Anas (ora Gruppo Ferrovie dello Stato, n.d.r.) al risarcimento dei danni quantificati in 908mila euro a favore dei famigliari di Marco Vittori.
La stessa Anas ha comunque prontamente impugnato la sentenza di fronte alla Corte di Appello di Perugia che ha già fissato l’udienza per il 13 giugno.
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