Lavori edili mai eseguiti, o fatti in parte e per un valore inferiore al reale, pagati con soldi pubblici a un cartello di imprese amiche in cambio di una serie di utilità.
La Polizia di Stato di Ancona ha eseguito cinque ordinanze di custodia cautelare: una nei confronti di un dipendente pubblico in servizio al Comune di Ancona e quattro nei confronti di imprenditori del settore dell'edilizia. Le indagini sono iniziate un anno fa, nell’autunno del 2018, e gli indagati sono ritenuti responsabili di corruzione aggravata.
Al centro del sistema c'era proprio il dipendente del Comune: per gli inquirenti, l'uomo non rispettava il principio di rotazione di inviti e assegnazioni dei lavori e liquidava i compensi in modo "diretto e sistematico" alla stessa rosa di ditte amiche. Sono anche emersi, in seguito alle indagini, altri fatti delittuosi che hanno coinvolto altri trenta indagati, a vario titolo per i reati di abuso d'ufficio, falsità materiale e ideologica in atti pubblici, turbata libertà degli incanti e in materia ambientale, truffa aggravata ai danni dello Stato finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche, rifiuto di atti d'ufficio. Eseguite da parte della Polizia anche numerose perquisizioni.
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