L'appello di Michele Borri: "A Serrapetrona rischiamo di perdere un patrimonio..."
Da Michele Borri, consigliere con delega a Cultura e Turismo del Comune di Serrapetrona, riceviamo
Castel San Venanzo, una piccolissima frazione del Comune di Serrapetrona, sul ciglio di uno sperone del Monte Letegge sorge la ex chiesa parrocchiale di San Lorenzo.
La fortificazione dell’abitato di Castel San Venanzo avvenne nei primi anni del XIV secolo ad opera dei Da Varano, Signori di Camerino, che la consacrarono al nome del santo protettore della loro città. L’antica chiesa di San Lorenzo, di stile romanico, è nel cuore di tutti gli abitanti del nostro piccolo comune.
Salendo lungo la strada provinciale Serrapetrona -Torre beregna appena si arriva nel cuore del piccolo abitato, si nota subito che qualcosa è cambiato; i pochi abitanti del luogo hanno dovuto abbandonare le proprie case, ovunque silenzio; dalla strada che domina la vallata si nota la grande ferita aperta sul timpano lato ovest della chiesa che già di suo dà un idea del disastro che si è compiuto, iniziato la sera del 26 ottobre e ampliatosi con la tremenda scossa della mattina del 30 ottobre.
Al suo interno la chiesa conteneva numerosi capolavori, tra i quali spicca la splendida tavola della Crocifissione di Giovanni Angelo di Antonio, natio di Bolognola del XV secolo, che grazie all’intervento tempestivo dei carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Ancona, del responsabile dei beni culturali dell’Arcidiocesi di Camerino arch. Luca Maria Cristini e del tecnico comunale Paolo Mariantoni sono stati recuperati e riposti al sicuro in un deposito di proprietà del Comune di Serrapetrona; ora ciò che rimane da salvare è l’intera struttura dell’edificio e il campanile che stanno collassando lentamente, rischiando di invadere anche la strada adiacente, minacciando l’incolumità pubblica e portando alla distruzione degli splendidi affreschi della scuola di Camerino presenti nella parete destra e dell’antico organo costruito nel 1844 da Francesco Pasquetti di Roma.
È molto difficile descrivere cosa si può provare entrando adesso in questo edificio che fino a pochi giorni fa riusciva nell’intento di far rimanere estasiato qualsiasi visitatore varcasse il portone principale per le tante bellezze artistiche custodite, curato e ripulito in ogni dettaglio dalla locale Confraternita del S.S Sacramento e dagli affezionati abitanti del luogo guidati dal parroco don Aronne Gubinelli; soltanto tristezza e amarezza nel vedere distrutto, in pochi secondi, una delle eccellenze artistico - culturali del nostro paese.
Si può soltanto sperare in un intervento tempestivo da parte degli addetti ai lavori, per cercare di porre freno ai gravi danni subiti, che si amplificano continuamente ad ogni scossa, anche di bassa intensità, e tutelare l’incolumità di chiunque si trovi a passare lungo la strada.
A chiedere questo non è la voce di un singolo amministratore ma quella di un intero paese, Serrapetrona, che fino ad oggi, in questo difficile momento, è sempre rimasta inascoltata.
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