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La vergogna delle offese "social" a Pamela e alla sua famiglia: pronte decine di querele

La vergogna delle offese "social" a Pamela e alla sua famiglia: pronte decine di querele

Offese ignobili verso una ragazza ammazzata a 18 anni e verso la sua famiglia. Un qualcosa di indecente che non poteva passare inosservato. Tanto che lo zio di Pamela Mastropietro, l'avvocato Marco Valerio Verni, ha iniziato a preparare diverse denunce verso chi, pensando di poter approfittare della rete, si è reso protagonista di commenti inqualificabili.

"E mentre oggi sono a lavoro per preparare qualche denuncia-querela contro chi ha offeso vigliaccamente ed in maniera abominevole mia nipote Pamela, con commenti, qui su Fb, oltre ogni umana decenza, voglio condividere con voi questa notizia" scrive Verni "anche per rispondere a chi, confondendo le acque, voglia dare del fascista a chi, semplicemente, chieda il rispetto delle regole.

Nessuno, vedete, è contrario all’accoglienza, ma essa va saputa fare e, soprattutto, ci vuole la volontà, tanto di chi accoglie (noi: e credo che la abbiamo sufficientemente dimostrata), quanto di chi viene accolto ad integrarsi (cosa che, invece, non mi risulta che ci sia spesso… anzi).
Accogliamo donne, bambini ed anziani che scappano dalle guerre, ma i muscolosi ventenni dovrebbero essere disposti anche a rimanere nella loro terra a combattere e, eventualmente, anche a morire, per cambiare quel mondo di cui denunciano la mancanza di diritti, proprio come fecero i nostri avi, morendo (anche appena diciottenni, o meno, come nella Prima Guerra mondiale: proprio ieri leggevo del sacrificio dei “ragazzi del 99”) e scontrandosi in una sanguinosa guerra fratricida (tra repubblichini e partigiani), come accaduto nel Secondo Conflitto. Grazie a loro, ci fu consegnato uno Stato democratico e di diritto, con dei confini che dovrebbero essere ritenuti sacri.

Recentemente la stampa ha parlato di una indagine nei confronti del GUS (Gruppo Umana Solidarietà), di Macerata, dedito all’accoglienza di migranti, accusato di aver evaso un qualcosa come quasi undici milioni di euro tra IVA e tasse non pagate, nel periodo 2011-2015. Rispettiamo, come al solito, il principio di presunzione di non colpevolezza, in attesa degli sviluppi, ma è una notizia di cui tener conto".

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