L'odio del web sulla mamma di Pamela che risponde: "Non sapete quanto piango da sola. Vorrei dire tante cose ma non posso"
Un odio feroce. Frasi di una cattiveria senza confine che probabilmente non si direbbero neanche al peggior nemico.
Contro Alessandra Verni, la mamma di Pamela Mastropietro, negli ultimi giorni si è scatenata una campagna denigratoria inaudita. A scatenare i "giustizialisti" della tastiera, una foto che ritrae Alessandra e il compagno dopo la nevicata a Roma con una palla di neve in mano.
Un sorriso inaccettabile per la morale internettiana, dove tutti sono pronti a giudicare e a puntare il dito. Anche contro una mamma che ha perso una figlia 18enne e l'ha rivista per l'ultima volta fatta in venti pezzi, scuoiata dentro due valigie. Nessuna vergogna, nessuna remora nello scrivere frasi che riportiamo nelle immagini allegate. Addirittura, c'è una tizia per la quale avrebbe sofferto di più lei quando le è morto il coniglio (sic! non stiamo scherzando...) che Alessandra per la scomparsa di Pamela.
In un post, Alessandra Verni si sfoga e dice "Sapete quanto piango da sola tutti i giorni? Sapete il dolore atroce che si prova dentro? Sapete le cose che vorrei dire ma non posso per le indagini per far aprire gli occhi anche a voi? Sapete che così non è più vita. Sapete la forza che mi sta dando mia figlia Pamela per scoprire tutta la verità e la sporcizia che ruotano intorno a noi? Sapete o non sapete un ca...? Non smetterò mai di gridare in tv, sui social, per strada, fino ad arrivare finalmente in tribunale per avere giustizia". Insomma, la mamma di Pamela dice senza mezzi termini di essere a conoscenza di cose che, al momento, non possono essere dette per non intralciare le indagini. E forse solo grazie a lei, alla sua tenacia, al suo apparire in tv "coi capelli fatti" (neanche fosse una parrucchiera...) un giorno, immaginiamo non troppo vicino, qualcuno dirà la verità su come è morta Pamela, su chi l'ha ammazzata e su cosa c'è dietro.
Per chiudere, condividiamo e sottoscriviamo un pensiero del collega Carmelo Abbate pubblicato sulla pagina Facebook di Quarto Grado: "Per nessuna ragione al mondo sarebbe mai dovuta finire sul banco degli imputati, il suo posto era in quello delle vittime.
Eppure Alessandra non ha nascosto il tunnel che ha dovuto attraversare insieme con la figlia Pamela, la quale non è stata abbandonata per strada dalla famiglia fino a quando un giorno è stata uccisa. A qualcuno forse sfugge che pur nelle difficoltà, la sua famiglia le è sempre stata vicina, tanto che Pamela si trovava in una comunità specializzata, non in una casa occupata.
Ho letto tante critiche per quello che ho detto ieri sera in diretta, qualcuno mi ha addirittura definito immorale. Immorale? Mah!
Ribadisco: personalmente ho vissuto le parole di Alessandra come una grande dimostrazione di dignità.
Poi, capisco, sempre più giudicare è meglio che fottere".
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