Guerriglia urbana a Castelraimondo, ma è solo sfida di softair: giovani denunciati per procurato allarme
Finta guerriglia urbana a Castelraimondo: sei giovani organizzano una competizione di softair senza autorizzazione. Nella serata di venerdì 2 febbraio, i residenti della zona industriale di Piani di Lanciano, nel comune di Castelraimondo, sono stati testimoni di scene che hanno fatto temere il peggio. Alcuni giovani, con il volto travisato e armati di pistole, si sono affrontati nelle vie e tra i capannoni della zona, scatenando il panico tra i cittadini. I residenti, preoccupati per la propria sicurezza, hanno immediatamente allertato i carabinieri, che si sono prontamente mobilitati.
Le pattuglie del nucleo radiomobile della compagnia carabinieri di Camerino, insieme a quelle delle stazioni di Castelraimondo e Matelica, sono arrivate sul luogo dei fatti, dove hanno trovato i sei giovani ancora presenti e pronti ad abbandonare le armi. Al momento dell'intervento, i ragazzi hanno deposto le pistole a terra in segno di resa.
La situazione è stata chiarita poco dopo l'arrivo dei militari. I protagonisti dell'incidente, tutti di età compresa tra i 21 e i 24 anni, avevano organizzato una partita di softair, senza autorizzazione né preavviso, in una zona industriale apparentemente deserta. Le armi in loro possesso, pur essendo perfette repliche di armi da fuoco, erano in realtà ad aria compressa, utilizzate per simulare uno scontro tattico.
Nonostante la natura di gioco delle armi, l'episodio ha suscitato allarme tra la popolazione, che ha temuto che si trattasse di un conflitto armato. Per tale motivo, i sei giovani sono stati identificati e denunciati all'autorità giudiziaria per il reato di procurato allarme.
A seguito dell'incidente, i carabinieri hanno colto l'occasione per sensibilizzare i giovani sull'importanza di rispettare le normative in materia di sicurezza e di non intraprendere iniziative simili senza le dovute autorizzazioni. Le forze dell'ordine hanno inoltre evidenziato i pericoli che tali attività comportano, non solo per la comunità, ma anche per i partecipanti stessi, dato che le armi utilizzate in queste simulazioni sono perfettamente simili a quelle reali.
++ AGGIORNAMENTO ++
L'Associazione sportiva dilettantistica "A.s.d.s.a.c. Il Cassero Bsb" di Castelraimondo, in una nota, comunica la propria totale estraneità ai fatti oggetto dell'articolo "non risultando alcuno dei propri tesserati coinvolto negli eventi in questione".
L'Associazione stessa, difatti, "opera in piena conformità al quadro normativo vigente, essendo munita di tutte le autorizzazioni, certificazioni e coperture assicurative previste dalla legge per l'esercizio dell'attività sportiva dilettantistica, nel rispetto delle disposizioni emanate dal Coni". Ovvero, "l’attività sportiva viene svolta esclusivamente in aree previamente autorizzate dalle competenti autorità; nel rispetto dei protocolli di sicurezza federali; sotto la supervisione di istruttori qualificati e con dotazioni tecniche conformi alle normative di settore".
"A.s.d.s.a.c. Il Cassero Bsb" di Castelraimondo nella nota "stigmatizza fermamente ogni forma di esercizio abusivo della disciplina, che oltre a configurare potenziali profili di illiceità, arreca un significativo nocumento all'immagine di uno sport praticato da migliaia di tesserati nel territorio nazionale". Infine, conferma la prosecuzione "nella sua attività di promozione della disciplina sportiva del softair nel rigoroso rispetto del quadro normativo vigente, garantendo ai propri associati la pratica dell'attività in condizioni di assoluta sicurezza e legalità".
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