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Farah non può muoversi, il magistrato andrà in Ospedale: domani la convalida dell'arresto

Farah non può muoversi, il magistrato andrà in Ospedale: domani la convalida dell'arresto

È piantonato giorno e notte dagli uomini della Polizia nella camera blindata al piano terra del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Civitanova Marche, Marouane Farah, il 34enne marocchino accusato di omicidio stradale plurimo aggravato.

Una finestra con le grate lo divide dal mondo esterno, mentre una porta blindata e un vetro oscurato lo separano dagli agenti di Polizia che lo controllano 24 ore su 24. Lui non può vedere cosa succede oltre il vetro e non può ricevere visite, solo quelle del suo avvocato. Solo gli agenti di Polizia possono aprire o chiudere la porta blindata se un medico o un infermiere devono entrare all’interno della stanza.

Marouane Farah è intubato, non mangia in modo autonomo ma con le flebo, porta il busto e si lamenta spesso per i dolori. Non riesce ad andare autonomamente in bagno e quindi richiede spesso la presenza degli infermieri.

È stata fissata la data di convalida del fermo: il magistrato incontrerà Farah, assistito dal suo legale, domani mattina, all’Ospedale di Civitanova Marche.

Nel frattempo iniziano a emergere altri particolari sulla vita del 34enne marocchino. Padre di quattro bambini, l’uomo, lo scorso 4 settembre 2017, si era reso protagonista di una rissa ai danni di cinque giovani del Fermano. L’episodio avvenne a Grottammare e Farah, secondo quanto raccontato dai giovani di Fermo, che hanno denunciato l’accaduto, quella sera era insieme a sei suoi connazionali.

Tutto è partito all’interno di un locale di San Benedetto del Tronto, dove i giovani marocchini avrebbero iniziato a importunare la ragazza della comitiva fermana: da lì è partito un acceso battibecco poi terminato all’interno del locale.

I giovani fermani, una volta usciti, sono stati seguiti dalla comitiva di marocchini che hanno iniziato a speronarli con l’auto. I cinque sono stati costretti ad accostare e fermare l’auto e a quel punto Farah e i suoi connazionali hanno aperto le portiere della vettura dei ragazzi Fermani e hanno colpito uno di loro alle spalle fino a ridurlo in fin di vita. Un altro giovane era stato trascinato nell’auto dei marocchini per essere picchiato mentre un altro era riuscito a difendersi.

Un episodio che è tornato alla mente dei ragazzi di Fermo domenica scorsa, quando hanno appreso il nome dell’uomo la cui Audi A6 si è scontrata contro la Peugeot 208 di Gianluca Carotti ed Elisa Del Vicario e dei loro due bambini, causando la morte della coppia.

 

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