Decisione sulla cannabis light dei Giudici dorici, il Questore Pignataro: "La sentenza della Cassazione è chiara e va rispettata"
“Come fedele servitore dello Stato non posso commentare atti processuali che non conosco eeche che hanno portato i giudici del Tribunale del Riesame di Ancona a disporre la restituzione di parte dei prodotti sequestrati, quindi non posso pronunciarmi su un qualcosa che non conosco. Sarà mia cura documentarmi". Così il Questore di Macerata Antonio Pignataro sulla decisione della sezione Riesami e Appelli di Ancona che ha rimescolato le carte sulla questione della cosiddetta cannabis light. I Giudici dorici, lo scorso 10 giugno, hanno stabilito che i prodotti a base di cannabis “al fine di sortire un effetto stupefacente, debbano avere un quantitativo minimo di principio attivo tetraidrocannabinolo (THC) pari almeno allo 0,5%”.
"Al momento, posso dire che la sentenza della Corte di Cassazione in Sezioni Unite è chiara e va assolutamente rispettata in uno Stato di diritto, in quanto garantisce libertà e sicurezza e fiducia nelle Istituzioni - ha spiegato il Questore Pignataro -. Sento comunque il dovere di sottolineare che i giudici di legittimità nell’ultima pronuncia a Sezioni Unite hanno più volte ribadito che il valore percentuale di principio attivo non rileva in alcun modo per la determinazione dell’effetto stupefacente. Sorprende pertanto come la pronuncia del Riesame di Ancona parli della percentuale dello 0,5% di principio attivo (Thc) e non della capacità ad indurre effetti stupefacenti (peraltro nell’ambito del principio di offensività)."
"Inoltre vorrei ricordare come le Sezioni Unite affermino con forza il principio secondo cui la commercializzazione di derivati della cannabis (foglie e infiorescenze, resine, olio) è vietata a prescindere e rappresenta illecito penale perseguibile ai sensi dell’art.73 dpr 709/90 che elenca tassativamente le condotte illecite tra cui la vendita e la cessione di sostanze stupefacenti" conclude il Questore Pignataro.
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