Civitanova, Morrovalle, Corridonia e Monte San Giusto centri delle suole "made in Pakistan": evasione fiscale da 21 milioni di euro
E’ in via di conclusione l’operazione “Jhelum”, che, per alcuni mesi, ha visto impegnati tutti i Reparti del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Macerata in un’azione coordinata contro l’illecita penetrazione di aziende straniere nel tessuto economico locale.
L’attenzione dei finanzieri è partita da un’analisi del contesto produttivo con la finalità di individuare ed aggredire fenomeni pericolosi per l’economia legale. In questa provincia, il sistema industriale è ad elevata vocazione manifatturiera, decisa specializzazione produttiva territoriale e fortissima concentrazione delle attività, con la presenza di ben quattro distretti industriali nei tradizionali comparti del “Made in Italy” (soprattutto Pelle, Cuoio e Calzature). La presenza di distretti particolarmente importanti e la sussistenza di una vivace geografia commerciale lungo la costa, hanno portato, nel tempo, allo sviluppo di forme di illecita penetrazione di aziende straniere, sia manifatturiere che commerciali, che hanno prodotto ingenti danni all’economia ed alle entrate erariali, in quanto operanti in concorrenza sleale ed in sistematica evasione fiscale e contributiva. Già il fenomeno delle aziende cinesi, presenti da tempo in questa provincia, era stato affrontato con decisione, e con particolare attenzione al settore del commercio. L’attività di contrasto è stata diretta, soprattutto, nell’ambito della commercializzazione di prodotti non sicuri (non in regola con le disposizioni del Codice del Consumo), massicciamente operata nei numerosi centri commerciali, proliferati negli ultimi anni sempre lungo la costa.
Analogamente, nel settore manifatturiero, il fenomeno decisamente più preoccupante è costituito da aziende gestite da soggetti di origine pakistana, che, attraverso la pedissequa evasione fiscale ed il mancato rispetto delle normative giuslavoristiche, operano una concorrenza sleale che distorce le regolari dinamiche di mercato. Va precisato che, di ciò, si avvantaggiano anche imprenditori nazionali, i quali, affidando commesse a queste aziende che operano nell’illegalità, riescono, a loro volta, a praticare prezzi più vantaggiosi, ponendosi sul mercato in maniera più competitiva. Non a caso, infatti, queste aziende non sono diffuse su tutto il territorio provinciale, ma sono concentrate nei comuni del distretto industriale della calzatura: Civitanova Marche, Morrovalle, Corridonia e Monte San Giusto.
Per scardinare il fenomeno, tutt’altro che trascurabile, ma in grado di creare grave turbamento all’economia legale, con gravissime ricadute in termini di evasione fiscale, l’operazione messa a punto dal Comando Provinciale ha comportato l’esecuzione di 22 attività ispettive a carico di altrettante aziende gestite da pakistani. Gli interventi eseguiti, avviati autonomamente come attività amministrative tributarie, sono sfociati in indagini di polizia giudiziaria coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata. Tra i risultati più rilevanti fino ad oggi conseguiti, si segnalano: la constatazione di violazioni all’IVA (commesse con l’emissione di fatture per operazioni inesistenti) con il conseguente recupero a tassazione per oltre 21 milioni di euro, la scoperta di 3 evasori totali, l’individuazione di 10 lavoratori completamente “in nero” e la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 19 persone. L'operazione è stata diretta dal Tenente Colonnello Andrea Magliozzi, Comandante del Nucleo di Polizia Tributaria di Macerata.
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