Carancini definisce scandalosa l'inchiesta di Quarto Grado sugli spacciatori, Nuzzi non ci sta: "venga a dircelo in faccia"
Nell'ultima puntata di Quarto Grado, la trasmissione d'inchiesta di Mediaset, si è tornati a parlare dell'omicidio di Pamela Mastropietro con dei chiarimenti sulla cartella clinica cancellata, che sembra esistere in due versioni, una delle quali perfettamente leggibile, come mostrato dall'avvocato della Pars all'inviata della trasmissione. Anche se il caso sembra chiarito, resta comunque il dubbio del perché ne sia circolata una copia illeggibile.
Sono state poi trasmesse le parole dell'interrogatorio di Innocent Oseghale, l'unico degli imputati che ha deciso di parlare, ma che di fatto non ha detto niente di utile per le indagini, professandosi innocente, dicendo di non sapere niente né della morte di Pamela, né del depezzamento del cadavere, né dell'abbandono dei due trolley, negando anche cose emerse ed appurate dagli inquirenti durante le indagini.
Si è parlato anche del servizio andato in onda nella puntata precedente, nel quale era stato filmato l'acquisto di una dose di eroina da uno spacciatore nigeriano. Servizio che aveva suscitato comprensibilmente molta indignazione, perché dopo tutto quello che è successo a Macerata, la situazione sembra essere identica a prima ed è scandalosa la facilità con cui si spaccia e si riesca a reperire eroina.
Il conduttore, raccontando quanto accaduto dopo la messa in onda del servizio, ha parlato anche delle parole del sindaco di Macerata, che avrebbe definito la cosa come "un'inchiesta vergognosa". Parole che Nuzzi bolla come non degne di replica alle quali reagisce dicendo di non volersi arrabbiare ed invitando Carancini in trasmissione affinché possa dirgliele in faccia. "Anche perché - continua il giornalista - è vergognoso il silenzio che c'è su questo spaccio che continua a mietere vittime".
Carancini chiamato in causa anche da Sabrina Scampini, ospite fissa della trasmissione, che definisce "vergognoso il suo silenzio nei confronti di certe situazioni e il suo farsi sentire solamente quando gli fa comodo farlo", aggiungendo inoltre: "come giornalista ho il dovere di dire le cose che non tornano e come cittadina, ho il diritto di pretendere di vivere in un posto sicuro, dove non sia possibile acquistare eroina in una piazza".
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