Aggressione razzista al Mamamia di Senigallia: "Calci, pugni e poi una coltellata". Coinvolto anche un buttafuori
Una vera e propria aggressione razzista quella andata in scena sabato sera all'esterno del locale Mamamia di Senigallia. La nota discoteca dell'anconetano era stata chiusa lo scorso 27 ottobre, su disposizione del questore dorico, a causa delle troppe liti: una chiusura di dieci giorni che aveva fatto saltare anche la serata di Halloween. La riapertura era prevista appunto per sabato 9 novembre e così è stato.
Protagonista dello spiacevole episodio avvenuto è un 22enne di Osimo. "Ero al Mamamia per un concerto insieme ad alcuni amici - racconta -. A un certo punto sono uscito per prendere una boccata d'aria e perché avevamo lasciato delle bottiglie fuori dal locale, come fanno molti ragazzi dato che non è possibile portarle all'interno. A quel punto ho sentito uno dei buttafuori rivolgersi a me con degli epiteti razzisti e molto violenti. Ho tirato fuori la mia carta d'identità per far vedere al buttafuori che sono nato in Italia e a quel punto lui mi ha afferrato per un braccio e mi ha scaraventato a terra, senza motivo." Da quel momento inizia l'incubo del 22enne: non solo parole ma calci, pugni e anche un coltello.
"A quel punto altre tre persone, tre clienti della discoteca, si sono uniti al buttafuori e hanno iniziato a picchiarmi mentre ero a terra - continua il giovane ancora sconvolto -. Dopo un po' sono riuscito ad alzarmi e fuggire e, solo dopo, mi sono accorto che ero stato raggiunto anche da una profonda coltellata al fianco destro. Sono andato in ospedale e, oltre ai punti di sutura per la ferita da arma da taglio, i medici hanno riscontrato anche due costole crinate."
Il 22enne di Osimo ha documentato quanto accaduto sui suoi canali social.
(La foto della ferita da arma da taglio è stata volutamente oscurata)
Commenti