Querelata dal sindaco di Matelica che si era sentito diffamato da dei post su Facebook, il giudice ha deciso di archiviare il procedimento contro Roberta Nocelli, presidente Quartiere San Rocco di Matelica e vice presidente Fabiani Calcio. "Il 25 aprile 2016 il giudice del tribunale di Macerata ha stabilito di archiviare definitivamente la querela che il Sindaco di Matelica, Alessandro Delpriori, aveva sporto, nel mese di gennaio dello scorso anno, contro di me e contro altri due cittadini matelicesi, per alcuni post scritti sul social network Facebook, sentendosi diffamato. In questa vicenda" racconta Roberta Nocelli "il Sindaco è stato difeso dall'avvocato Alessandro Casoni, nonchè presidente del consiglio comunale di Matelica, eletto nel maggio 2014 in seno alla lista che ha visto vittorioso proprio Alessandro Delpriori. Il giudice nel provvedimento ha stabilito che si è trattato di critica politica, ritenendo infondata la querela e aggiungendo che le motivazioni presenti nelle memorie depositate dal mio avvocato, Milena Maggi, supportano integralmente la ragionevole archiviazione. Oltre alla critica politica sono emersi fatti oggettivi: Alessandro Delpriori nell'anno 2014 ha dichiarato soltanto i redditi derivanti dal suo incarico di Sindaco pro tempore del Comune di Matelica, percepiti da maggio a dicembre 2014, per un toltale di € 8455,00 come si evince dal suo modello UNICO 2015 pubblicato su un sito internet di un ente pubblico, accessibile a chiunque navighi sul web. Delpriori è stato quindi del tutto privo di reddito prima della sua elezione alla carica di Sindaco, da gennaio a maggio 2014, non avendo percepito nessuna remunerazione dalla sua professionalità di critico storico dell'arte. Cosa, che era stata rimarcata nella memoria difensiva depositata. Ci tengo a ricordare che a partire dal gennaio 2015 l'indennità di carica da Sindaco è stata percepita dal primo cittadino per intero rispetto a quella del 2014, allora dimezzata per volontà della maggioranza e che oggi è di circa 2370€ al mese per un totale di 28400€ annui. Concludo dicendo che in tanti mi hanno domandato se avessi fatto una contro querela, la risposta è no, poiché ritengo puerile querelare persone per futili motivi".
La Dott.ssa Roberta Preziotti, Prefetto di Macerata, ha fatto visita al Comando Provinciale della Guardia di Finanza. Accolta con gli onori militari dal Colonnello Amedeo Gravina, l’Alta Autorità di Governo ha visitato la caserma intitolata “Allievo Finanziere Livio Cicalè, M.A.V.M. (Mem.)”, sede del Comando Provinciale, del Nucleo di Polizia Tributaria e della Compagnia, recentemente inaugurata alla presenza delle più alte cariche del Corpo e, in particolare, con il ruolo di “madrina”, dalla Dott.ssa Preziotti.Presenti i Comandanti dei Reparti e delle Articolazioni dipendenti, il Prefetto ha assistito ad una breve presentazione, con cui il Colonnello Amedeo Gravina ha illustrato l’organizzazione territoriale e le tematiche più rilevanti relative alle attività svolte dalla Guardia di Finanza nella provincia: dal contrasto all’evasione ed all’elusione fiscale, agli interventi in materia di tutela della spesa pubblica, alle indagini in tutti i settori che evidenziano fenomeni di criminalità economico-finanziaria, nonché al concorso al mantenimento della sicurezza interna ed esterna del Paese.In materia logistica ed infrastrutturale, il Comandante Provinciale ha voluto ricordare l’importanza dell’investimento realizzato dalla Guardia di Finanza per potenziare la presenza delle Fiamme Gialle nella provincia di Macerata, a presidio della sicurezza economico-finanziaria e per corrispondere al meglio alla domanda di equità fiscale e legalità proveniente dai cittadini e dagli operatori economici onesti.A conclusione della visita, il Prefetto ha manifestato il proprio apprezzamento per la qualificata attività svolta dalle Fiamme Gialle maceratesi nei molteplici e diversificati settori istituzionali, costante tutela di legalità e sicurezza della collettività provinciale.
Nella nottata di ieri il sindaco di Civitanova Marche Tommaso Claudio Corvatta ha accompagnata la polizia municipale durante i giri di controllo al fine di rilevare eventuali irregolarità intorno ai locali e durante lo svolgimento delle operazioni di vendita del pesce al porto all'alba.Inizialmente i controlli si sono concentrati intorno al Donoma, noto locale della movida notturna civitanovese sottolineando che questi controlli si ripeteranno nel tempo. Lo stesso, in una nota pubblicata su facebook ha reso note le modalità:"Abbiamo cominciato a verificare la situazione per escogitare rimedi con il Comandante dei Vigili. Questi controlli non saranno una prassi, ma si ripeteranno. Con il Comandante Vignoni e l'Ufficiale Micucci siamo partiti alle 3,30 dal comando. Prima tappa il Donoma e dintorni: parcheggi irregolari e chiasso all'uscita del locale ma non abbiamo rilevato particolari situazioni di degrado. Primissimo incontro con il consigliere Livio De Vivo, utente del Donoma Sound Theater and Food. Alcune auto colte in divieto di sosta sono state multate. In piazza molte auto erano parcheggiate nell'area riservata ai pedoni e sono state tutte multate".I controlli si sono poi spostati al mercato ittico dove i vigilanti non hanno rilevato nessuna irregolarità.Il Sindaco conclude infine con un'immagine romantica: " L'ultima foto, alle 5 di stamattina, salutando l'alba dal porto e... la giornata ricomincia."
Rallentamenti al traffico lungo la superstrada 77 in direzione mare - monti si sono verificati questa mattina a causa di un incidente nel quale sono rimaste coinvolte due vetture.Le due auto viaggiavano nella stessa direzione di marcia, quando tra gli svincoli di Montecosaro e Morrovalle sono entrate in collisione per cause al vaglio della polizia stradale intervenuta sul posto. Ad avere la peggio è stata una giovane al volante di uno dei due mezzi che è stata estratta dall'auto dai vigili del fuoco: è stata trasportata in ospedale dal 118 ma fortunatamente le sue condizioni non sono gravi.Per rimuovere i due mezzi, una corsia è stata chiusa al traffico che ha subito inevitabili rallentamenti.
Personale e mezzi dei Vigili del Fuoco di Macerata sono intervenuti questo pomeriggio in alle ore 18,20 circa, nel Comune di Montefano (MC) in Via della Vittoria per domare un incendio di una autovettura Citroen C3 Picasso alimentata a GPL.Nessun ferito o danni a strutture.
"Scusi, ho dimenticato i soldi in macchina. Torno subito. Le lascio in pegno la mia patente di guida." Queste pressappoco le parole che un 49enne della provincia di Macerata, non nuovo a simili truffe, ha riferito al gestore di un esercizio abilitato alle ricariche postepay, sempre nella provincia maceratese. L’uomo, dopo aver ricaricato circa 100 €, e dimostrandosi affabile, guadagnandosi così la fiducia dell’esercente, se ne è guardato bene dal fare ritorno. Anzi, per architettare al meglio l' azione, ha ben pensato di andare dai carabinieri di un'altra zona denunciando lo smarrimento della patente. Ma i carabinieri di Pollenza, ai quali il gestore si era rivolto per segnalare la truffa di cui era rimasto vittima, non hanno impiegato molto ad identificare l’autore il quale, oltre alla truffa, dovrà rispondere anche di falso.
Con profondo dolore l'Associazione Nuova Salvambiente di Sforzacosta ha reso nota la scomparsa del presidente Antonio Gismondi, che da anni si batteva in prima persona per la salute delle persone, per la salubrità dell'aria e contro l'inceneritore Cosmari.Gismondi è deceduto oggi, in seguito ad una lunga malattia che non gli ha lasciato scampo. Negli anni, grazia alla sua umanità, alla sua passione e al suo senso civico era divenuto il punto di riferimento delle battaglie ambientaliste della comunità locale. Era inoltre riuscito a riunire insieme le persone in associazioni di volontariato come Salvambiente e Nuova Salvambiente. Nonostante la malattia ha seguito fino all'ultimo, fin quando ha potuto, la leadership dell'associazione.
Con l'ausilio di strumenti tecnici come il “Police Control”, gli agenti della Polizia Municipale di Tolentino in questi giorni hanno aumentato i controlli su strada accertando numerose violazioni soprattutto in merito a veicoli non revisionati o addirittura che circolavano senza alcuna copertura assicurativa.Intanto sono iniziati anche i servizi in orario serale con l’impiego di due pattuglie e quattro agenti. Lo scorso fine settimana sono stati controllati 50 veicoli e sono stati identificati i conducenti e gli occupanti. Sono state elevate 17 sanzioni per violazione del codice della strada. Inoltre sono stati accertati 15 veicoli con revisione scaduta e 2 senza assicurazione.Molto importanti anche i controlli effettuati il martedì in occasione del mercato settimanale. Grazie all’impiego di pattuglie in borghese sono state fermate due donne straniere di etnia rom intente ad adescare due persone anziane. Dai primi accertamenti sono risultate pregiudicate con parecchi precedenti ed una di essa era ricercata dalla Polizia di Perugia per la notifica di alcuni atti giudiziari. Le due donne sono state segnalate alla Questura per l’avvio delle pratiche del foglio di allontanamento da Tolentino.Infine è stato anche identificato un giovane writer intento a realizzare una sua opera in un parcheggio pubblico.Intensificati anche i controlli per prevenire l’abbandono dei rifiuti e il conferimento errato, specie nelle zone rurali.Il Comandante Rocchetti sottolinea che "Apportando piccole modifiche ai protocolli operativi sulla gestione degli strumenti a disposizione si stanno conseguendo ottimi risultati. L'ausilio di applicazioni informatiche integrate nelle pattuglie ci permette di controllare a 360 gradi i veicoli che circolano nel territorio e di poter fare interventi mirati. I sequestri amministrativi ultimamente sono all'ordine del giorno e le sanzioni erogate in merito a revisioni ed assicurazioni sono state oltre cento solo nell'ultimo mese. Terremo comunque alta l'attenzione continuando a monitorare il territorio anche in orari notturni, nonostante l'organico ridotto ai minimi termini."L'assessore alla Sicurezza Giovanni Gabrielli nel complimentarsi con l'intero Corpo per il lavoro che si sta svolgendo ricorda che lui stesso ha voluto in prima persona che la Polizia Locale venisse dotata di queste moderne strumentazioni precisando che la cittadinanza sta notando un netto cambio di rotta.
Aveva attrezzato un casolare di campagna per coltivare centinaia di piante di marijuana, ma è stato scoperto e arrestato dalla polizia.A finire in manette un 55enne di Pollenza, Giuliano Maccari.Nel'ambito di altri contesti investigativi, sempre mirati al contrasto delle sostanze stupefacenti, gli agenti della Questura hanno notato strani movimenti nei pressi dell'abitazione di Maccari. A quel punto, sono stati predisposti mirati servizi di appostamento che hanno consentito di evidenziare tutta una serie di elementi: un casolare rurale nella campagna maceratese, provvisto di apparecchiature e dotazioni di climatizzazione incompatibili per lo stato piuttosto precario del fabbricato. Questi elementi hanno portato al sospetto che il 55enne avesse approntato all'interno di locali di pertinenza della propria abitazione, una importante coltivazione di marijuana.Inoltre, i pedinamenti sull'arrestato lo vedevano quotidianamente entrare all'interno di un garage e restare all'interno per diverse ore senza mai uscire. Raccolti sufficienti elementi a riscontro dell'attività investigativa, nella mattinata di ieri la polizia ha fatto irruzione nel casolare procedendo alla perquisizione dei locali. Già dalla soffitta sono state rinvenute chiare e inequivocabili tracce di marijuana che in quel posto era stata essiccata su dei fili appositamente tesi. Infatti, sono stati rinvenuti diversi grammi di sostanza sparpagliati al suolo, insieme a piccoli rami della stessa specie. al piano terra, invece, gli agenti si sono trovati di fronte ad un grosso armadio apparentemente vuoto. Percependo però chiaramente l'inconfondibile odore della marijuana e avendo rinvenuto grossi contenitori con delle tracce all'interno, la polizia ha approfondito le ricerche.Una volta rimosso l'armadio, si sono trovati davanti una doppia porta artigianalmente ricavata che consentiva l'accesso a un locale di quattro vani tutti pieni zeppi di piante di marijiuana di notevoli dimensioni e differente grado di maturazione. Un'altra stanza, invece, era stata adibita a vivaio nel quale c'erano centinaia di piantine pronte ad essere trapiantate.L'impianto clandestino era stato arredato con attrezzatura costosa montata a regola d'arte. I locali sono risultati adeguatamente refrigerati con condizionatori, areati da una dozzina di ventilatori, riscaldati da una trentina di lampade ad alto voltaggio. Il sistema di irrigazione automatico era presente e funzionante in ogni vaso, con tanto di ricircolo dell'acqua. Ogni vaso conteneva da due a quattro piante.Il laboratorio era quindi diviso in quattro distinte aree corrispondenti alle diverse fasi di maturazione: in due di esse c'erano complessivamente quattro bancate composte da 48 vasi ognuna dove erano impiantate 563 piante di marijuana, tutte pronte per essere tagliate, lavorate e immesse sul mercato dello stupefacente. Nella terza, adibita ad incubatrice, sono stati rinvenuti 7 contenitori in plastica trasparente con all'interno complessivamente 454 piantine di marijuana. Infine, all'ultima area c'erano 4 piante madri ad alto fusto e 11 più piccole su altrettanti vasi. In totale sono state sequestrate circa un migliaio di piante piccole, medie e grandi, con fogli e quaderni cartacei dove venivano riportate indicazioni in merito alle tecniche di lavorazione della marijuana.L'impianto era alimentato tramite un allaccio abusivo alla linea esterna dell'Enel. (nella foto il vice questore aggiunto Alessandro Albini)
La vicenda degli insetti nella pasta in un ipermercato della grande distribuzione di Civitanova pare sia giunta al termine. Ad aver sollevato il caso era stato il consigliere regionale della Lega Nord Marzia Malaigia indicando tipo di pasta, numero di lotto e punto vendita dello stesso.A seguito della segnalazione della Malaigia, l'Area Vasta, Dipartimento di Igiene e Prevenzione degli Alimenti si era attivata per effettuare i controlli su quella marca e su altre marche di pasta. Così, è pervenuta alla consigliera Malaigia la comunicazione del dottor Stefano Colletta, direttore del competente Dipartimento dell'Area Vasta 3, nella quale si afferma che sono state tolte dalla libera vendita le confezioni oggetto dell'esposto ed esaminate dagli operatori sanitari stessi.Il controllo è stato di tipo visivo ed ha riguardato, sempre visivamente, anche altre marche di pasta e in tutti i casi il rapporto finale è stato di esito negativo.La Malaigia esprime soddisfazione per le verifiche effettuate e ringrazia il competente Servizio Igiene auspicando al contempo una più serrata collaborazione in queste particolari situazioni
Allarme fra i commercianti di Camerino per banconote false. Pare, infatti, che siano state rinvenute banconote da 10 euro contraffatte nei dispositivi cambiamonete. Le banconote in questione sono peraltro falsificate in maniera grossolana e facilmente identificabile, tanto che nel biglietto viene addirittura riportata la dicitura "Fac - simile".Il problema – stando alle notizie diffuse – è che alcune apparecchiature cambiamonete non riconoscendo bene la reale autenticità della banconota inserita, funzionino pure con le false banconote ed eroghino soldi buoni.Il fatto è accaduto come già detto a Camerino in una lavanderia self service e prontamente segnalato dalle vittime dal raggiro sui social network.Solo pochi giorni fa un ventenne di Montecassiano (leggi l'articolo) era stato fermato dalla polizia e trovato in possesso di tremila euro in banconote false.
E' scomparso la notte scorsa all'ospedale di Perugia ad appena 47 anni il maresciallo capo dei carabinieri Massimo Massaccesi. Da tempo combatteva contro la leucemia.Il maresciallo Massaccesi era a capo della Stazione dei carabinieri di Nocera Umbra, ma in provincia di Macerata era conosciutissimo e amato per la sua sensibilità e gli straordinari tratti umani. Per tanti anni, infatti, Massimo Massaccesi ha prestato servizio per la Compagnia dei carabinieri di Camerino, dove era operativo anche nelle tremende giornate del terremoto del settembre 1997.Lascia i genitori, la moglie Annalisa e due figli Giacomo e Massimo Maria di 8 e 5 anni. Poche settimane fa ad Assisi si era visto con il Comandante Generale dell’Arma Tullio Del Sette. Si era detto fiducioso, era convinto di farcela, voleva tornare al suo posto. Amava il suo lavoro, adorava la divisa e si sentiva di servire con fedeltà l’Arma dei Carabinieri. Stamattina è arrivato in visita all’obitorio dell'ospedale Silvestrini il sottosegretario al Ministero dell’Interno Gianpiero Bocci. Ha portato le condoglianze ai famigliari, stringendo in un commosso abbraccio i genitori. I funerali si svolgeranno lunedì 2 maggio, alle ore 15, presso la Chiesa di Santa Apollinare in Capodacqua di Assisi.
Sarebbe stata una overdose fatale a uccidere Gessica Pagliaccio, una donna di 37 anni di Civitanova.Il cadavere della 37enne, conosciuta negli ambienti della tossicodipendenza, è stato rinvenuto questa mattina da un'amica nella stanza di un bed and breakfast. Inutile l'intervento dei sanitari del 118 che hanno potuto solo constatare l'avvenuto decesso della donna.Disposte dalla Procura della Repubblica di Macerata l’ispezione cadaverica e l’autopsia per stabilire con certezza le cause della morte.
Tragedia intorno alle 17 in un parcheggio di via Chinnici, nel quartiere Vergini.Un uomo, un 75enne residente non lontano dal punto in cui si è materializzato il dramma, è stato trovato morto, ucciso da un colpo di arma da fuoco. Gli inquirenti non hanno dubbi sul fatto che l'uomo si sia ucciso sparandosi un colpo di pistola ed è anche la più probabile.Alcuni ragazzi che stavano lavorando su una moto in un garage vicino, hanno visto l'uomo appoggiato alla ringhiera del parcheggio mentre fumava una sigaretta. Poi sono rientrati in garage e hanno sentito una botta secca, quasi certamente il colpo di pistola, ma non gli hanno dato troppo peso. A scoprire il cadavere, invece, è stata una signora che portava a spasso il cane.
Nell’ambito di un' attività investigativa, i carabinieri di Cingoli hanno eseguito una perquisizione nell’abitazione di un uomo 70enne, abitante nella provincia maceratese. L’uomo deteneva, illegalmente poiché non titolare di licenza, alcune cartucce da caccia.Ora dovrà rispondere di illecita detenzione di munizionirata.
Con uno stratagemma, dopo aver suonato il campanello, abbracciano affettuosamente un'anziana e le sfilano la catenina d'oro dal collo.E' successo ieri pomeriggio a Tolentino, nel quartiere Foro Boario, in un'abitazione vicina alla cartiera. Quattro anziani stavano tranquillamente giocando a carte in casa, quando qualcuno ha suonato alla porta. La padrona di casa è andata ad aprire e si è trovata di fronte due donne sulla quarantina, ben vestite, una con i capelli raccolti, che hanno iniziato a riempirla di complimenti e ad abbracciarla in maniera apparentemente calorosa e affettuosa: "Somiglia tanto alla mia povera nonna... com'è bella signora" e via dicendo. Tutto si è svolto nel giro di un paio di minuti: le due donne di sono allontanate in direzione del Formaggino.L'anziana si è resa conto quasi subito del fatto che gli abbracci altro non erano stati che un modo per sfilarle la catenina dal collo. Ha iniziato ad urlare e mentre un'amica chiamava i carabinieri, un'altra ha cercato di inseguire le due ladre ma senza successo.Dalla descrizione fatta ai militari, sembra che le due donne siano state identificate e non siano nuove a episodi di questo tipo. Entrambe, inoltre, abiterebbero a Tolentino pur essendo originarie di un Paese estero. Le indagini sono in corso, ma della collanina, ovviamente, nessuna traccia.
Sempre alta l’attenzione dell’Arma nei confronti dei vari fenomeni criminali e della sicurezza stradale, specie alla luce delle nuove norme che hanno introdotto i reati di omicidio e lesioni stradali. E’ proprio per questo che, nella tarda serata di ieri e fino all’alba di oggi, la Compagnia di Tolentino ha messo in campo un imponente dispositivo con l’impiego di otto pattuglie che hanno avuto il compito di scandagliare l’abitato e le zone circostanti.In particolare lo scopo di tanto spiegamento di forze è stato principalmente quello di esercitare una forte azione di prevenzione per dissuadere i malintenzionati; i controlli a tappeto, che hanno riguardato non soltanto le persone e i mezzi in circolazione, sono stati rivolti anche ai locali notturni ed agli esercizi pubblici in generale dove si possono ritrovare persone di diversa provenienza e di ogni risma. I militari guidati dal Maggiore Lamusta hanno così identificato circa 80 persone ed elevate alcune contravvenzioni, una delle quali per guida in stato di ebbrezza. Infatti, soltanto ad un giovane di Tolentino è stata ritirata la patente e sanzionato con 500 euro di ammenda, per aver guidato con un tasso alcolemico di oltre 0,70 g/l.I controlli ai locali pubblici sono stati rivolti anche all’accertamento della posizione lavorativa dei dipendenti. Nel complesso sono risultati tutti in regola, eccetto qualche posizione sulla quale i Carabinieri stanno approfondendo gli accertamenti.
Non pronuncia mai la parola complotto nel corso della conferenza stampa. E non lo fa neanche il suo legale, l'avvocato Diego Perrone. Eppure, tirando le somme di una conferenza stampa che ha fortemente voluto, Giuseppe Cerolini lascia intendere proprio questo: chi ha svolto le indagini sulle attività delle sue aziende avrebbe cercato di incastrarlo."Voglio portare a conoscenza di fatti molto gravi che riguardano le indagini sulle mie attività. Sono sconcertato e preoccupato" ha esordito Cerolini prima di lasciare la parola al suo avvocato che ha aggiunto"Ci sono dei passaggi poco chiari nelle indagini e adesso riusciamo a comprenderli meglio".Ma partiamo dalle dichiarazioni ufficiali che l'imprenditore civitanovese ha rilasciato in copia alla stampa.Dopo le note vicende giudiziarie che hanno coinvolto Cerolini Giuseppe e la sua società e per rispondere alle sollecitazioni che gli sono pervenute dagli organi di stampa in merito ad una presa di posizione riguardo il futuro delle aziende e dei dipendenti, Cerolini ha voluto chiarire queste vicende usando esprimendosi cosi:"Ho sempre avuto piena fiducia nell'operato della magistratura e soprattutto nei confronti dell'attività svolta dalla Procura della Repubblica di Macerata che, nonostante i reiterati sequestri ai danni delle aziende amministrative dal sottoscritto, ha dimostrato sensibilità imprenditoriale allorchè, a pochi giorni dalla nomina dell'amministratore giudiziario, il dr. Alessandro Benigni, ha confermato pubblicamente, in qualità delle predette attività imprenditoriali, il sottoscritto, chiarendo di "non avermi mai estromesso dalla gestione delle stesse".Quindi, il silenzio, serbato in occasione della vicenda giudiziaria che mi vede diretto protagonista, è stato dettato da una totale fiducia nei confronti dell'attività degli inquirenti che si è spinta a tal punto da suggerire al sottoscritto di affrontare queste vicende solo nelle opportune sedi giudiziarie, lavorando con impegno e sacrificio al solo fine di mantenere la continuità economica ed aziendale delle attività, in un così difficile momento storico.Tuttavia, a prescindere dall'attività di indagine in senso stretto e dai provvedimenti adottati a riguardo, intendo esternare la mia preoccupazione ed il mio sconcerto, scaturito dall'aver appreso recentemente ed indirettamente, che determinati soggetti, i quali materialmente hanno svolto indagini nei miei confronti e sulle mie aziende, si sono resi autori di fatti gravi, anzi gravissimi- peraltro già sottoposti al vaglio dell'autorità inquirente- che ove accertati, getterebbero ombre sulla legittimità del loro operato e, quindi, spero possano essere valutati ed approfonditi con solerzia ed incisività".In sostanza, Cerolini, tramite un esposto presentato alla Procura della Repubblica, sostiene che possano esserci state delle violazioni di legge nella conduzione delle indagini che lo riguardano, "e il risultato finale in realtà potrebbe essere stato pensato prima". L'avvocato Perrone ha apertamente parlato di "comportamenti non in linea con i canoni investigativi che potrebbero far pensare a un risultato finale delle indagini già stabilito in precedenza". E, sottolinea il legale, "non si tratta di chiacchiere da bar. Se chiamato, Cerolini andrà tranquillamente a spiegare tutto alle autorità competenti e porterà riscontri oggettivi e motivazioni valide".In pratica, per dirla in poche parole, Cerolini è stato portato a conoscenza del fatto che le stesse persone che hanno condotto le indagini sulle sue aziende, finanzieri delegati dalla Procura, avrebbero già in passato utilizzato un modus operandi per così dire "anomalo" e a loro carico sarebbe stato sporta una denuncia al vaglio della stessa Procura di Macerata. In base a questo, l'imprenditore civitanovese chiede chiarezza in quanto convinto che anche nell'indagine che lo riguarda siano stati tenuti comportamenti "non adeguati alle linee guida che vengono impartite dalla Procura per lo svolgimento delle indagini stesse"."Ho delle certezze, altrimenti non sarei qui" ha sottolineato ancora Cerolini, ribadendo la massima e totale fiducia sia nell'operato della Procura di Macerata che nella Guardia di Finanza, visto che a mettere in atto determinati comportamenti sarebbero state solo alcune persone, nello specifico quelle che hanno condotto le indagini. L'obiettivo? Non è chiaro. Perlomeno non ancora. Di certo c'è che sia l'imprenditore che il suo legale chiedono che venga fatta luce con solerzia e con i dovuti approfondimenti. Perrone non ha voluto (nè potuto) aggiungere ulteriori particolari per non pregiudicare le indagini e per non "fare un favore" alle persone coinvolte, ribadendo l'auspicio che "presto venga fatta chiarezza, nella convinzione che le aziende di Cerolini sono molto serie".
Dopo l’arresto, avvenuto l’altro ieri sera, di un dj morrovallese di 40 anni, sorpreso in possesso di sostanze stupefacenti pronte per la movida maceratese, con tanto di bilancino di precisione al seguito, anche ieri i controlli delle Volanti della Questura per debellare la microcriminalità non si sono fermati.I controlli, coordinati dal Dirigente dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, Commissario Capo Tommasi, hanno visto l’identificazione di decine di persone, tra cui numerosi pregiudicati.A Villa Potenza, il servizio è stato predisposto con l’effettuazione di posti di blocco anche con l’impiego di unità cinofile antidroga.Nell’occasione un 20enne di Montecassiano, che ha subito ingenerato dei sospetti nei poliziotti in quanto particolarmente agitato e nervoso, è stato sottoposto a perquisizione personale e veicolare: il controllo approfondito del mezzo ha permesso di individuare più di tremila euro di denaro falso, perfetta riproduzione di quello vero con tanto di ologrammi e filigrana indistinguibili sia alla vista che al tatto. A tradire il giovane sono stati la serie ed il numero delle banconote, tutte assolutamente identiche. Il denaro, nonostante sia stato abilmente occultato tra il bracciolo ed il sedile della propria autovettura una Alfa 159, tanto che per scovarlo c’è voluto una buona mezz’ora, è stato recuperato e sottoposto a sequestro penale. L’uomo è stato deferito in stato di libertà perché incensurato. L’autovettura sulla quale viaggiava è stata sequestrata perchè sprovvista di copertura assicurativa e con attestazione falsa attestante l’avvenuta revisione.
Volano stracci... e non solo dal quarto piano di un condominio in viale Matteotti.Un litigio scoppiato questo pomeriggio fra i componenti di una famiglia di immigrati senegalesi è degenerato al punto che dalla parte che guarda verso i garage del palazzo sono iniziati a piovere vestiti, oggetti e anche una sedia. Inevitabile l'intervento di una pattuglia dei carabinieri che ha cercato di riportare la calma in casa.