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Cronaca Civitanova Marche

Ora Cerolini attacca: "Credo di essere al centro di un complotto"

Ora Cerolini attacca: "Credo di essere al centro di un complotto"

Non pronuncia mai la parola complotto nel corso della conferenza stampa. E non lo fa neanche il suo legale, l'avvocato Diego Perrone. Eppure, tirando le somme di una conferenza stampa che ha fortemente voluto, Giuseppe Cerolini lascia intendere proprio questo: chi ha svolto le indagini sulle attività delle sue aziende avrebbe cercato di incastrarlo.

"Voglio portare a conoscenza di fatti molto gravi che riguardano le indagini sulle mie attività. Sono sconcertato e preoccupato" ha esordito Cerolini prima di lasciare la parola al suo avvocato che ha aggiunto"Ci sono dei passaggi poco chiari nelle indagini e adesso riusciamo a comprenderli meglio".

Ma partiamo dalle dichiarazioni ufficiali che l'imprenditore civitanovese ha rilasciato in copia alla stampa.

Dopo le note vicende giudiziarie che hanno coinvolto Cerolini Giuseppe e la sua società e per rispondere alle sollecitazioni che gli sono pervenute dagli organi di stampa in merito ad una presa di posizione riguardo il futuro delle aziende e dei dipendenti, Cerolini ha voluto chiarire queste vicende usando esprimendosi cosi:

"Ho sempre avuto piena fiducia nell'operato della magistratura e soprattutto nei confronti dell'attività svolta dalla Procura della Repubblica di Macerata che, nonostante i reiterati sequestri ai danni delle aziende amministrative dal sottoscritto, ha dimostrato sensibilità imprenditoriale allorchè, a pochi giorni dalla nomina dell'amministratore giudiziario, il dr. Alessandro Benigni, ha confermato pubblicamente, in qualità delle predette attività imprenditoriali, il sottoscritto, chiarendo di "non avermi mai estromesso dalla gestione delle stesse".

Quindi, il silenzio, serbato in occasione della vicenda giudiziaria che mi vede diretto protagonista, è stato dettato da una totale fiducia nei confronti dell'attività degli inquirenti che si è spinta a tal punto da suggerire al sottoscritto di affrontare queste vicende solo nelle opportune sedi giudiziarie, lavorando con impegno e sacrificio al solo fine di mantenere la continuità economica ed aziendale delle attività, in un così difficile momento storico.

Tuttavia, a prescindere dall'attività di indagine in senso stretto e dai provvedimenti adottati a riguardo, intendo esternare la mia preoccupazione ed il mio sconcerto, scaturito dall'aver appreso recentemente ed indirettamente, che determinati soggetti, i quali materialmente hanno svolto indagini nei miei confronti e sulle mie aziende, si sono resi autori di fatti gravi, anzi gravissimi- peraltro già sottoposti al vaglio dell'autorità inquirente- che ove accertati, getterebbero ombre sulla legittimità del loro operato e, quindi, spero possano essere valutati ed approfonditi con solerzia ed incisività".

In sostanza, Cerolini, tramite un esposto presentato alla Procura della Repubblica, sostiene che possano esserci state delle violazioni di legge nella conduzione delle indagini che lo riguardano, "e il risultato finale in realtà potrebbe essere stato pensato prima". L'avvocato Perrone ha apertamente parlato di "comportamenti non in linea con i canoni investigativi che potrebbero far pensare a un risultato finale delle indagini già stabilito in precedenza". E, sottolinea il legale, "non si tratta di chiacchiere da bar. Se chiamato, Cerolini andrà tranquillamente a spiegare tutto alle autorità competenti e porterà riscontri oggettivi e motivazioni valide".

In pratica, per dirla in poche parole, Cerolini è stato portato a conoscenza del fatto che le stesse persone che hanno condotto le indagini sulle sue aziende, finanzieri delegati dalla Procura, avrebbero già in passato utilizzato un modus operandi per così dire "anomalo" e a loro carico sarebbe stato sporta una denuncia al vaglio della stessa Procura di Macerata. In base a questo, l'imprenditore civitanovese chiede chiarezza in quanto convinto che anche nell'indagine che lo riguarda siano stati tenuti comportamenti "non adeguati alle linee guida che vengono impartite dalla Procura per lo svolgimento delle indagini stesse".

"Ho delle certezze, altrimenti non sarei qui" ha sottolineato ancora Cerolini, ribadendo la massima e totale fiducia sia nell'operato della Procura di Macerata che nella Guardia di Finanza, visto che a mettere in atto determinati comportamenti sarebbero state solo alcune persone, nello specifico quelle che hanno condotto le indagini. L'obiettivo? Non è chiaro. Perlomeno non ancora. Di certo c'è che sia l'imprenditore che il suo legale chiedono che venga fatta luce con solerzia e con i dovuti approfondimenti. Perrone non ha voluto (nè potuto) aggiungere ulteriori particolari per non pregiudicare le indagini e per non "fare un favore" alle persone coinvolte, ribadendo l'auspicio che "presto venga fatta chiarezza, nella convinzione che le aziende di Cerolini sono molto serie".

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