Hanno trafugato mobilia e oggetti di antiquariato per un valore di svariate decine di migliaia di Euro, poi si sono dati alla fuga facendo perdere le loro tracce. Ad agire é stata certamente una banda di professionisti. I malviventi, infatti, sapevano benissimo sia come accedere alla villa, sia che cosa avrebbero dovuto portare via, lasciando sul posto il resto. hanno selezionato pezzi del '700 e quadri nella villa di Cingoli che appartiene ai discendenti di Papa Pio VIII.
E' qui, in contrada Botontano, che é stato messo a segno il furto, fruttato alla banda un bottino decisamente ingente ai danni della famiglia Castiglioni, proprietaria della villa. Sull'accaduto indagano i carabinieri.
“Giustizia per Pamela”: questo lo striscione affisso nella notte in più di cento città italiane, fra cui Civitanova e Macerata in via Spalato, dai militanti di CasaPound Italia, che hanno voluto lanciare un chiaro messaggio di solidarietà alla famiglia di Pamela Mastropietro, dopo le novità processuali nel procedimento a carico dei tre immigrati coinvolti nell’orrendo omicidio.
“Anche se non c’è stata ancora alcuna sentenza e il procedimento è ai suoi primi passi – commenta Cpi – tutto lascia pensare che sia in corso un tentativo di attenuare il quadro e ricondurre la morte di Pamela a una sorta di ‘delitto passionale’. Il segnale che arriva dalle decisioni del tribunale del riesame, che ha escluso lo stupro da parte di Oseghale e ha lasciato in carcere i suoi due presunti complici solo per il reato di spaccio, è esattamente questo.
Sentir parlare di ‘clima amicale’ o di ‘rapporto consensuale’ fra la diciottenne sotto effetto di eroina e il suo carnefice ci sembra aberrante. Per non parlare del silenzio mediatico da parte dei buonisti sempre pronti a condannare la violenza sulle donne, tranne quando a perpetrarla sono gli immigrati”. Per CasaPound, inoltre, “c’è un problema di sensibilità nei confronti della famiglia di Pamela, costretta ad apprendere dai giornali gli sviluppi della vicenda, senza alcun riguardo verso la memoria della ragazza uccisa. È intollerabile che la dignità di una famiglia italiana che ha subito una tale tragedia possa essere calpestata mediaticamente e, forse, anche giudiziariamente, solo perché la sorte degli italiani lascia indifferenti coloro che formano l’opinione pubblica in questo Paese”.
"Manca solo l'invasione delle cavallette!". C'è tutta l'amarezza e l'ironia, ma anche tutta la rassegnazione di un territorio massacrato, nella battuta sentita questa mattina al bancone di un bar. Si commentava, chiaramente, l'ennesimo accanimento della natura verso il territorio del Maceratese, con pioggia e grandine che ormai da oltre dodici ore stanno creando seri disagi alla circolazione e non solo.
Per i Vigili del Fuoco é stata una nottata di interventi continui da Macerata fino a Visso. Ieri, soprattutto nell'area montana, protagonista é stata la grandine, con chicchi di dimensioni superiori anche a due centimetri, come dimostrano molte foto circolate su Facebook e non solo.
Questa notte e questa mattina, invece, protagonista é stata la pioggia, che ha provocato allagamenti su molti comuni dell'entroterra. I disagi maggiori si sono registrati a Tolentino, dove lo scenario che si é presentato in contrada Paterno é stato spaventoso. La carreggiata completamente invasa dal fango e il traffico letteralmente bloccato. L'assessore alla Viabilità del comune di Tolentino, Giovanni Gabrielli ha dichiarato: "fate attenzione percorrendo le strade delle nostre contrade; in mezzo alla carreggiata si possono trovare anche delle pietre di medie dimensioni. Si sta cercando di ripristinare la normalità un po' ovunque, ma le risorse umane sono insufficienti per i disagi diffusi. Le contrade più colpite sono Paterno, Regnano, Sant'Andrea, San Rocco, cantine allagate in viale Benaducci. Siate collaborativi. Grazie".
(in aggiornamento)
Ingiusta detenzione, ora è pronto a chiedere il risarcimento allo Stato italiano. Lucky Awelima, il 27enne nigeriano accusato insieme a Desmond Lucky di aver partecipato all’omicidio e alla distruzione del cadavere di Pamela Mastropietro chiederà i danni per aver passato dal 10 febbraio al 24 aprile, giorno in cui gli è stato notificata una seconda misura cautelare per spaccio, oltre due mesi in carcere ingiustamente.
E' dei giorni scorsi, infatti, la notizia secondo cui il procuratore Giovanni Giorgio, a seguito dei risultati dei Ris e dell’esperto informatico, ha chiesto e ottenuto dal Gip la revoca della misura cautelare per Awelima e per Desmond Lucky in relazione alle contestazioni originariamente mosse in riferimento all’omicidio.
Quando l'avvocato Giuseppe Lupi, il legale di Awelima, entrerà in possesso dei documenti presenterà l’istanza di riparazione per ingiusta detenzione.
Un camion che trasportava galline ha perso il carico questa mattina mentre transitava in località Cantagallo. Solo a leggerlo viene un po' da sorridere, per la coincidenza delle sciagurate protagoniste e del nome del luogo in cui hanno incontrato la cattiva sorte.
Ma é tutto vero. Ed é accaduto questa mattina. In contrada Cantagallo, appunto, nel territorio del comune di Pollenza. A causa delle disastrose condizioni del manto stradale, reso viscido e insidioso dalla pioggia caduta incessantemente per tutta la notte, un camion che trasportava galline ha sbandato, perdendo il carico. Inevitabilmente a pagarne le spese sono state le povere bestie, rimaste senza vita sulla carreggiata.
A segnalare l'episodio un automobilista che si trovava a transitare nella zona.
Ha parcheggiato l'auto in uno degli stalli al lato di viale Martiri della Libertà, ha tolto le chiavi dal cruscotto e quindi ha aperto lo sportello per scendere. In quel momento arrivava un autobus di linea che non ha potuto evitare lo sportelo, colpendolo che la fiancata all'altezza del parafango anteriore. Questo secondo una prima ricostruzione dell'episodio che si è verificato nella prima serata di oggi a Macerata. Nessuna conseguenza per i passeggeri e per l'automobilista. Sul posto i carabinieri per i rilievi del caso.
Erano a bordo di uno scooter rubato. Quando i carabinieri, impegnati in controlli lungo la provinciale 361 nei pressi di San Severino, hanno intimato a conducente e passeggero di fermarsi, i due, a bordo del ciclomotore, hanno cercato di darsi alla fuga. Una fuga spericolata durata alcuni chilmetri, finché i due non hanno abbandonato il mezzo e hanno cercato di allontanarsi a piedi atraverso i campi, per venire poi bloccati dai carabinieri. Il conducento dello scooter, un pregudicato 22enne residente a Treia, è stato arrestato (ora è ai domiciiari) per ricettazione e per resistenza. Il mezzo a due ruote, infatti, è risultato rubato a San Severino il 2 aprile scorso. Il passeggero, una 19enne, è stata trovata con due etti di hashish addosso ed è stata segnalata alla Prefettura.
Il criminologo Alessandro Meluzzi chiede l'intervento a Macerata del ministro della Giustizia, sottolineando come sulla morte di Pamela Mastropietro, avanzi l'ombra della volontà di insabbiare la vicenda. Lo spunto per la sua invettiva via Facebook è la decisione del Tribunale del Riesame di Ancona di revocare la misura cautelare in carcere nei confronti di Desmond Lucky e Lucky Alewima per quanto attiene l'accusa di omicidio e villipendio di cadavere. I due rimangono in carcere con l'accusa di spaccio. "Questa vicenda è veramente tragica, getta una luce sinistra sulla stessa capacità dello Stato di proteggerci da un'invasione di una crimonialità pericolosissima di cui questa vicenda è solo la punta dell'iceberg". "La tesi è che ci sia stato un legame amicale tra Pamela e Oseghale. Ma quale legame amicale con una ragazza ridotta in quel modo, oltraggiata, fatta a pezzi, abbandonata in due valigie? Siccome Oseghale non può aver fatto da solo, se gli altri due indagati, come ha stabilito il tribunale non c'erano, chi c'era? Chi è stato con Oseghale? E le intercettazioni in carcere? Tutto quanto in questa vicenda è terrificante". Meluzzi che ha annunciato anche l'intenzione di mettersi a disposizione della parte civile come consulente, sottolinea anche che "se questa battaglia tra la civilità del diritto e il bene del nostro popolo contro la mafia nigeriana e criminalità organizzata verrà perduta, sarà perduto anche il nostro Paese. Credo che il Csm e il ministro della Giustizia debbano interessarsi di questa vicenda, una vicenda che si cerca di archiviare, visto che l'attenzione ora si è spostata sull'omicidio del giovane maliano, visto che si avvicina agosto, visto che nessuno si occupa del Park Hotel, visto che residenza dei migranti rende di più della droga". Dietro questa vicenda e la supposta volontà di chiuderla, per Meluzzi, ci sono gli interessi dei poteri forti. E per questo invita gli onesti a ribellarsi a tutto questo."Pamela è stata uccisa una, due, tre volte. Siamo stati incapaci di proteggerla, prima mentre si aggirava piena di psicofarmaci e poteva essere abusata da chiunque, e adesso, neppure di vendicarla, ma fare giustizia ed evitare che altre ragazze facciano la stessa fine è qualcosa che grida giustizia e ci chiede di difendere insieme la nostra Patria, legge, il Paese i nostri figli e le nostre figlie, è il momento di farlo, dopo potrebbe essere troppo tardi".
Sono iniziate nel primo pomeriggio di oggi le operazioni di messa in sicurezza, mediante demolizione, della palazzina sita in via Settempeda, al civico numero 102, danneggiata dalle scosse di terremoto dell’ottobre 2016. Nel fabbricato, dichiarato totalmente inagibile a seguito di un sopralluogo tecnico fin dall’ottobre 2016, vivevano otto famiglie di condomini fatte immediatamente sgomberare con Ordinanza del Sindaco, Rosa Piermattei.
A seguito di una valutazione da parte della commissione del Gruppo Tecnico di Sostegno si era deciso di demolire l’edificio anche per via della sua posizione a ridosso della Sp. 361 “Septempedana”.Le opere di abbattimento sono state affidate dall’ufficio Sisma del Comune di San Severino Marche all’impresa Pro.Ge.Co. Costruzioni Generali con sede a Muccia.
Botte nello scuola bus. E’ tornato con un occhio nero a casa un bambino di Montecosaro la cui madre ha denunciato l’accaduto sui social network, sottolineando come episodi analoghi siano stati segnalati, in diverse occasioni in passato, dalla donna stessa agli uffici comunali, “ma non è stato fatto niente” scrivono i genitori nel messaggio con il quale chiede che chi di dovere intervenga per porre fine a questa situazione.
Sempre secondo quanto riportato dali genitori, il bambino avrebbe ricevuto il colpo nel bus, al ritorno a casa, alla presenza anche di un assistente. Se si sia trattato o meno di bullismo, è ancora tutto da verificare.
Si è ribaltato in prossimità di una curva il furgone di una ditta di spedizioni che da Camerino stava procedendo verso Castelraimondo. Al momento di affrontare la curva, il conducente ha perso il controllo del mezzo che, appunto, si è ribaltato.
Sul posto vigili del fuoco e carabinieri, illeso l'autista. Da accertare le cause dell'incidente.
Meredith e Pamela, due ragazze che non sono potute diventare donna. Uccise brutalmente per una ragione che rimane poco chiara, tanto per una che per l’altra. Vittime di omicidio in due città simili, città medio piccole, sede di Università, con molti giovani, che mettono a nudo i loro limiti solo di fronte a delle tragedie che risuonano oltre i propri confini, per diventare anche mondiali come nel caso di Meredith. E allora emerge che entrambe le città non sono calme come si credeva o voleva credere, che c’erano o ci sono zone franche sulle quali, dopo, non si può che stringere. Anche se con i delitti non c’entrano direttamente. Ma rendono ancora più fosco e allarmante il quadro. E quindi si corre ai ripari, si prende consapevolezza, per quanto a caro prezzo. Due delitti e più di un dubbio, nel caso di Meredith ormai praticamente definitivo, per Pamela ancora da chiarire.
Meredith Kercher è stata uccisa l’1 novembre del 2007 nella sua stanza da studentessa a Perugia. Accoltellata più volte, lasciata senza vita sul pavimento, coperta, forse per pudore, con il piumone del letto, chiusa dentro la cameretta dell’appartamento che divideva da poche settimane con due ragazze italiane e una americana, Amanda Knox. Indagata, processata, condannata e poi assolta in via definitiva, dopo dieci anni. Con lei Raffaele Sollecito, il ragazzo, altrettanto giovane, con cui si frequentava a quel tempo. Un terzo indagato, Rudy Guede, è stato condannato, l’unico, in via definitiva. Ma per concorso nell’omicidio, che a guardare bene, vuol dire che lui c’era: era nell’appartamento, ha avuto contatti con Meredith, ha tentato un approccio sessuale (consensuale ha sempre detto lui, ma il suo racconto non è stato mai creduto dai giudici). Ma, dicono le sentenze, non ha ucciso materialmente la studentessa inglese. Meredith è stata uccisa, da Rudy in concorso con altre persone che, dieci anni dopo, non sono Amanda Knox e Raffaele Sollecito. C’è una verità giudiziaria che giustizia sembra non consegnare alla famiglia, perché, al netto delle letture e dalle sfumature, chi ha ucciso Meredith non ha pagato per quanto commesso. Sta pagando Rudy che, probabilmente, conosce la verità su quella drammatica notte e, forse, avrebbe potuto raccontarla tutta, ma non l’ha fatto. Ha raccontato molto, ricostruito quei giorni, modificato versioni, ammesso quello che non poteva smentire: che era in casa. Non da solo, ha sempre detto. Perché, nel suo racconto, due persone, un ragazzo e una ragazza, che forse erano Amanda e Raffaele in un’altra versione, c’erano. Erano arrivate mentre lui era in bagno e, anzi, lo avevanp aggredito quando si erano visti scoperti. Questa versione dei fatti non è stata ritenuta attendibile, poteva raccontare tutta la verità? Per lui la verità è questa, non ce ne sono altre. E dopo dieci anni il mistero è ancora in parte mistero.
La verità, la stessa che dovrebbe raccontare Innocent Oseghale, il principale indagato per l’uccisione di Pamela Mastropietro nell’appartamento di via Spalato a Macerata, il cui corpo fatto a pezzi è stato chiuso in due trolley e abbandonato in campagna. Per Desmond Lucky e Lucky Awelima, presunti complici, proprio ieri è stata revocata la custodia cautelare per le accuse più gravi a loro carico: omicidio, vilipendio, distruzione e occultamento di cadavere (ma non significa, ha spiegato il procuratore capo Giovanni Giorgio, che le contestazioni siano decadute). Restano in carcere con l’accusa di spaccio di eroina. Eroina che anche Pamela avrebbe assunto, ma che non ne ha provocato la morte, dicono i periti della Procura. Pamela è stata uccisa con due coltellate all’addome, poi fatta a pezzi con perizia e rapidità. Opera di una sola persona? Oseghale ha fatto da solo o ha agito in concorso con qualcun’altra come fu contestato a Rudy Guede (e come di fatto rimane nell’impianto dell’accusa)? Forse quel qualcun altro, se non fossero Lucky e Awelima, è il proprietario di quel profilo genetico che i Ris, come risulta da una delle loro perizie, hanno isolato sul corpo della 18enne. Uccisa per quale motivo? Si tratta di un movente sessuale? Anche se la violenza sessuale è stata esclusa dal gip. E allora ha ucciso per paura? Pamela si è sentita male dopo aver assunto eroina e chi era con lei ha perso la testa? Ma chi era con lei? Oseghale dice che con lui c’era Awelima la mattina del 30 gennaio. Di essere uscito quando Pamela era ancora viva e di averla già trovata nei trolley al ritorno O meglio, lo dice in una delle differenti versioni che ha fornito, coinvolgendo gli altri indagati per poi addossarsi su di lui tutte le responsabilità e quindi cambiare ancora. Dov’è la verità, appunto?Per Meredith ormai è “tardi”, due sentenze definitive cristallizzano la situazione, pure nei dubbi. Per Pamela siamo ancora alle indagini
Scritte sui muri contro il Ministro dell'Interno e contro il Questore di Macerata. Sono state scoperte la notte scorsa dagli agenti della Questura che hanno subito avviato le indagini per risalire ai responsabili.
Gli inquirenti stanno vagliando la possibilità che gli autori delle scritte possano essere stati immortalati dalle telecamere di sorveglianza presenti nei paraggi.
A seguito di elaborate indagini, gli uomini della Digos della Questura di Macerata diretta dal Vice Questore Maria Nicoletta Pascucci, hanno individuato e denunciato cinque soggetti ritenuti responsabili di furto aggravato ai danni dell’autogrill “Sirio Grill” situato sulla superstrada 77 all’altezza di Corridonia.
Il 10 febbraio scorso i cinque, che viaggiavano a bordo di un pullman diretto a Napoli, di ritorno da Macerata dove avevano partecipato alla nota manifestazione,si sono fermati nell’area di servizio, insieme ad altre persone. I soggetti denunciati sono entrati all’interno dell’autogrill dove, approfittando della confusione e della presenza di un solo dipendente, si sarebbero impossessati di merce di vario genere tra cui bottiglie, alimentari, bevande, peluche e oggettistica varia.
A seguito dell’esame dei video ripresi dalle telecamere a circuito chiuso istallate all’interno dei locali, gli uomini della Digos sono riusciti ad identificare cinque soggetti resisi responsabili del fatto criminoso, di età compresa tra 22 e 28 anni e residenti nella città di Napoli. I cinquei sono stati deferiti tutti all’Autorità Giudiziaria per il reato di furto aggravato in concorso tra loro.
Un pericoloso latitante di origini tunisine di 25 anni, senza fissa dimora, pluripregiudicato per reati connessi allo spaccio di sostanze stupefacenti é stato tratto in arresto dalla Polizia di Civitanova Marche, guidata dal Commissario Capo Lorenzo Sabatucci.
Nei confronti dell’uomo, la Corte di Appello di Ancona aveva emesso un Ordine di Cattura a seguito di articolate indagini condotte dagli uomini del Commissariato di Civitanova Marche che avevano individuato il tunisino, dedito allo spaccio, proprio nella zona della cittadina rivierasca.
Per tutta la mattina e il pomeriggio di ieri, con l’impiego di più pattuglie, gli agenti del Commissariato hanno setacciato la città alla ricerca dell’uomo. Un lavoro non facile, visto che il venticinquenne risultava senza fissa dimora, ma alle 19.15 il ricercato è stato individuato proprio a Civitanova Marche in Via Cairoli. Catturato, é stato successivamente associato alla Casa Circondariale di Montacuto a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Avevano messo a segno uno dei loro colpi anche a Potenza Picena, facendo saltare il bancomat dell'Unicredit di Porto Potenza, il 20 gennaio scorso. Ora i Carabinieri della Compagnia di Larino, con la collaborazione della Compagnia di Civitanova Marche per la fase investigativa, hanno dato esecuzione a 3 misure cautelari in carcere, emesse dal Gip di Larino, nei confronti di tre pregiudicati di nazionalità italiana, responsabili in concorso di tentata rapina e furto aggravato ai danni di bancomat e detenzione di materiale esplosivo.
L’attività investigativa condotta dai Carabinieri di Larino è partita a seguito del furto perpretato il 7 gennaio 2018 a San Giuliano di Puglia (CB) alla locale agenzia della BCC ove, con la tecnica della cd “Marmotta” , era stato fatto esplodere il bancomat. Si tratta di un parallelepipedo in ferro riempito di polvere pirica, delle esatte dimensioni delle aperture, che veniva inserito con l'aiuto di un palanco all'interno del bancomat per poi innescare e la deflagrazione.“Le indagini poi si sono incrociate con quelle della Compagnia di Civitanova Marche per il furto, con la stessa tecnica, al Bancomat della filiale della Banca Unicredit di Porto Potenza Picena (MC), avvenuto il 20 gennaio 2018.
Gli arrestati sono anche responsabili del furto al Bancomat della filiale delle Poste di Bonefro (CB) del 27 gennaio 2018. In quell’occasione venne arrestato il basista della banda, in flagranza di reato di favoreggiamento personale, presso la propria azienda agricola sita in Rotello (CB), dove furono sequestrate due auto utilizzate per i sopralluoghi.
Le indagini comunque non sono concluse, sopratutto per verificare se il gruppo avesse un basista anche nella provincia Maceratese.
Attività sospesa e 7100 euro di sanzioni amministrative da pagare. E' quanto accaduto ad un ristoratore di origini cinesi residente a Civitanova Marche a seguito dei controlli eseguiti dai Carabinieri della città rivierasca in collaborazione con il Nucleo Ispettorato del Lavoro.
L'uomo, un 33enne che gestisce un ristorante a Civitanova, impiegava due lavoratori in nero su dieci dipendenti totali e all'interno delle cucine del suo locale é stato trovato anche un lavoratore straniero privo di permesso di soggiorno.
Arrestato nella giornata di ieri a Montelupone un italiano di 70 anni, domiciliato nello stesso Comune.
L'uomo dovrà scontare due anni e 8 mesi di reclusione per favoreggiamento all'immigrazione clandestina. E' stato trasferito nella Casa Circondariale di Fermo.
Un camion che trasportava balle di carta compressa ha perso parte del carico mentre transitava in viale Cesare Battisti. Parte del carico si è riversata in mezzo alla strada, mentre un'altra parte è finita fra motrice e rimorchio, rendendo impossibile per il mezzo pesante ripartire.
Sul posto è intervenuta la Polizia Municipale di Tolentino che ha provveduto alla chiusura di viale Cesare Battisti. Sono arrivati anche i vigili del fuoco per rimuovere il carico caduto e consentire, così, la riapertura di una delle strade maggiormente trafficate della città.
Vince alle slot machine e lascia la vincita nella gettoniera. Si allontana per consumare un drink ed un altro cliente della sala slot prende il suo posto, usando il denaro della sua vincita. Ne nasce un litigio che degenera ben presto e si chiude con l'uomo al pronto soccorso, con il setto nasale rotto.
E' accaduto in un bar in via Silvio Pellico a Civitanova Marche, con i carabinieri che ora stanno acquisendo le immagini del circuito di videosorveglianza per procedere alla denuncia di un cittadino dell'est europa. Si tratterebbe del ragazzo che ha prima utilizzato i soldi lasciati dal cliente precedente e che alle rimostranze di quest'ultimo ha replicato alzando le mani.