Ha creato grande clamore il servizio di Rai news (qua il link) che denuncerebbe un giro di prostituzione minorile a Macerata.
Giro di prostituzione nel quale sarebbero coinvolte persone della Macerata bene e che utilizzerebbero come manovalanza immigrati, nigeriani, dediti al traffico di stupefacenti. Questo quanto detto da una ragazza, che nel servizio resta anonima e che denuncia fatti avvenuti circa 10 anni fa quando, drogata da un suo compagno di classe, sarebbe stata condotta in un casolare in campagna. Qui la giovane avrebbe trovato uomini appartenenti all'alta società, insospettabili dediti a questo tipo di festini.
Una situazione che la vittima ha anche denunciato all'epoca ma che è stata archiaviata senza nessuna attenzione e che oggi, dopo l'orrore di Pamela, la ragazza ha deciso di raccontare ai microfoni della trasmissione.
Una fiaccolata in memoria di Pamela Mastropietro e per chiedere giustizia per il suo barbaro omicidio si sta svolgendo oggi a Roma, città di origine della ragazza. La 18enne venne uccisa e il suo corpo nascosto in due trolley alla fine di gennaio. Era ospite di una comunità dalla quale si era allontanata volontariamente. Per la sua uccisione sono indagati tre giovani, Innocent Oseghale, Desmond Lucky e Lucky Awelima. Dei due non c'è traccia nell'appartamento di via Spalato dove si è consumato il delitto. Per chiarire la loro posizione, sono stati effettuati nuovi accertamenti scientifici su abiti e scarpe, mentre Oseghale ha fornito più versioni sull'accaduto, prima autoaccusandosi, poi dirigendo altrove le responsabilità. La famiglia della ragazza è ancora in attesa di rivedere la salma e poter celebrare il funerale.
In migliaia si sono mossi da via Saluzzo a piazza Re di Roma. "Io non sono complice del silenzio. Basta con le vittime dimenticate, con l'insicurezza nei nostri quartieri", è lo slogan della manifestazione con in prima fila la mamma di Pamela, Alessandra Verni e lo zio Marco Valerio Verni e a cui ha preso parte anche il sindaco di Roma, Virginia Raggi.
Il ventiquattrenne del Gambia ferito con un'arma da taglio nel sottopasso del parcheggio davanti allo Sferisterio potrebbe essere l'autore di un tentativo di furto in un garage di Corso Cairoli. Questa notte, infatti, al 113 é giunta la segnalazione di una violazione di proprietà privata, secondo cui un uomo di colore era stato visto mentre tentava di scavalcare un cancello ed accedere all'interno di un garage privato. Le ricerche della polizia, però, avevano dato esito negativo fino a quando, un'ora più tardi, il 113 veniva contattato per il soccorso di una persona ferita in via Cincinelli.
E' qui che gli uomini della Questura sono risaliti alle generalità del ventiquattrenne, che era già stato soccorso dai sanitari del 118 (non vera, dunque, l'indiscrezione secondo cui il ragazzo si era recato da solo al pronto Soccorso). Il giovane ha tuttavia raccontato di essere stato aggredito da ragazzi di carnagione chiara e di essere stato rapinato del portafogli e del telefono cellulare. Entrambi gli oggetti, però, sono stati ritrovati proprio all'interno della proprietà privata dove un'ora prima era stato segnalato un tentativo di furto.
Sono in corso indagini da parte della Squadra Mobile al fine di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti.
Il ventiquattrenne del Gambia, intanto, é stato dimesso dall'Ospedale con una prognosi di dieci giorni, necessari per guarire le ferite ad una gamba e al volto riportate a seguito dell'aggressione. (Gallery)
Con il passare delle ore emergono nuovi particolari circa l'episodio di violenza avvenuto questa notte a Macerata (qui). Confermata l'indiscrezione che la persona ferita é un africano, ha 24 anni e proviene dal Gambia, mentre gli inquirenti stanno vagliando diverse ipotesi investigative. Secondo una di queste, stando ad alcune testimonianze, il giovane era stato sorpreso mentre tentava di forzare lo sportello di un'auto con un piede di porco. Alcuni ragazzi lo avrebbero a quel punto aggredito, pestandolo e picchiandolo con lo stesso arnese da scasso. Fino a quando é saltato fuori un coltello.
Lo stesso giovane avrebbe riferito di essere stato aggredito da un gruppo di persone di carnagione chiara, senza specificarne i motivi.
Si sarebbe presentato al Pronto Soccorso intorno alle 5 del mattino, da solo, ma rimane da accertare, tuttavia, se il ragazzo sia stato ferito proprio con l'arma o se i tagli riportati possono essere stati procurati dai vetri di una bottiglia rotta. Intanto, gli uomini della Questura avrebbero sequestrato un piccolo coltello, un oggetto in ferro e un giaccone.
Non sono gravi le condizioni dell'uomo investito questa mattina a Camerino, in via D'Accorso, davanti alla sede dell'agenzia Mediolanum. L'uomo stava camminando sul piazzale dell'area commerciale quando un furgone in retromarcia lo ha urtato, provocandone la caduta. Immediata la chiamata ai soccorsi da parte delle persone che hanno assistito alla scena e dello stesso conducente del veicolo. Sul posto sono intervenuti i volontari della Croce Rossa, che hanno provveduto al trasporto presso il vicino Pronto Soccorso.
Sono al lavoro senza sosta ormai dall'alba di oggi gli uomini della Questura di Macerata, nel tentativo di ricostruire quanto accaduto questa notte e chi e per quale motivo ha ferito con un coltello un extracomunitario. La vittima, attualmente, é ricoverata in ospedale e non si hanno notizie sulla sua identità e sulle sue condizioni di salute. Sembrerebbe, tuttavia, che il ragazzo sia entrato al Pronto Soccorso sulle sue gambe, probabilmente accompagnato fino al presidio da qualcuno che gli ha prestato le primissime cure dileguandosi immediatamente dopo. Ma si tratta, lo ripetiamo, di indiscrezioni che non hanno ancora trovato conferme. Così come non ha trovato conferma nemmeno la notizia che il giovane avrebbe raccontato di essere stato aggredito da quattro persone di carnagione bianca.
Particolari che, certamente, saranno accertati nel corso delle prossime ore, quando gli stessi inquirenti (se i medici lo riterranno opportuno) ascolteranno formalmente il ferito. Intanto, al setaccio ci sarebbero anche le immagini di varie telecamere di sorveglianza presenti nella zona in cui si presume sia cominciata la rissa che poi é degenerata. (leggi qui)
Quello che invece é certo é che le tracce di sangue non sono state trovate solo sulle scale del sottopasso davanti allo Sferisterio. Ce ne sono, e tante, anche in Vicolo degli Orfanelli, fino al parcheggio, lungo via Severini. Sono stati gli stessi cittadini, questa mattina, a chiamare le forze dell'ordine, con gli uomini della scientifica che si sono subito messi al lavoro per provare a ricostruire, proprio partendo dalle tracce di sangue, quanto accaduto in questa ennesima notte di violenza a Macerata.
L'appello comparso in rete parla di un tentativo di truffa avvenuto ieri mattina, giovedì 12 aprile, davanti alla chiesa di San Marone e chiede di avvisare genitori, nonni e persone anziane in genere, vittime preferite dei delinquenti.
La truffa è abbastanza nota e ne abbiamo sentito parlare molte volte in televisione ma, rivolta a persone anziane, ingenue ed abituate a fidarsi del prossimo, spesso purtroppo va a segno.
Il funzionamento è il seguente: si sceglie la vittima, la si avvicina e le si dice che un familiare ha l'assicurazione scaduta, spacciandosi per un gande amico. Se questa non venisse pagata immadiatamente, si rischierebbe una sanzione molto elevata e per essere più convincenti, si inscena una telefonata con il familiare della persona che si sta circuendo.
La persona che ha messo in atto questo tentativo di raggiro ieri mattina, è un uomo sui 40/50 anni, di corporatura normale, alto all'incirca un metro e ottanta, con i capelli corti, brizzolati e la barba di qualche giorno che ha chiesto ad una signora anziana, 300 euro per l'assicurazione del figlio che altrimenti ne avrebbe dovuti pagare 2000 di sanzione.
Fortunatamente, la donna ha sospettato qualcosa ed ha pensato bene di chiamare il figlio che le ha consigliato di tornare a casa e di non aprire a nessuno, mentre, nel frattempo, venivano allertate le forze dell'ordine. Il truffatore, probabilmente ha intuito che non c'era trippa per gatti ed ha mollato il colpo, ma è probabile che tenti di nuovo con altre persone, quindi fino a quando non verrà individuato, prestate la massima attenzione.
Un uomo di colore è stato ricoverato questa notte all'Ospedale di Macerata con ferite da arma da taglio. Non si arresta la scia di sangue nel capoluogo, con l'ennesimo episodio di violenza che turba questo risveglio nella cittadina.
Le informazioni, per ora, sono molto poche. Sembrerebbe, comunque, che l'uomo avesse avuto una lite poco prima in Corso Cairoli. Una rissa con altri ragazzi (secondo indiscrezioni di carnagione bianca) che si è trascinata fino al sottopasso davanti allo Sferisterio. È qui che sarebbe saltato fuori un coltello, con il quale l'uomo è stato ferito.
Sul posto, questa mattina, gli uomini della Questura per i rilievi e gli accertamenti del caso. (Aggiornamento e altre foto)
I Carabinieri della stazione di Corridonia hanno arrestato un 39enne pugliese. L’uomo, condannato per reati in materia di droga, era stato affidato ai servizi sociali per espiare la pena. Ma stava violando le prescrizioni e così l’ufficio di sorveglianza di Ancona ha deciso di revocargli il beneficio e di far espiare la pena in carcere. Da qui l'intervento dei Carabinieri e il successivo trasferimento dell'uomo presso il carcere di Fermo.
I carabinieri della stazione di Pollenza hanno denunciato a piede libero per detenzione di stupefacenti un giovane 22enne, della zona, incensurato.
I costanti controlli disposti dal comando per la prevenzione e la repressione di reati in materia di stupefacenti, hanno condotto i militari della stazione di Pollenza ad eseguire una perquisizione domiciliare con l’ausilio dei Carabinieri Cinofili della Compagnia di Pesaro.
La scelta investigativa si è dimostrata vincente. Infatti, nell’abitazione del giovane i militari, grazie anche al “fiuto” del cane antidroga, hanno rinvenuto oltre 200 grammi di marijuana, un grammo di eroina, un flacone di metadone e materiale per il confezionamento dello stupefacente.
La droga ed il materiale sono stati sequestrati. L’attività dei militari continuerà anche nei prossimi giorni.
Ha perso il controllo della sua Alfa Romeo mentre procedeva lungo l'arteria viaria che collega Macerata alla frazione di Pierdiripa e si é scontrato con una pensilina all'altezza dell'autorivendita Mosca. Tanta paura, ma per fortuna nessuna ferita per l'automobilista protagonista, questa mattina, del singolare incidente. Sul posto, oltre ai sanitari del 118, sono dovuti però intervenire anche i Vigili del Fuoco, poiché l'auto era alimentata a Gpl e con l'impatto si era sparso un preoccupante odore di gas. Una squadra del comando di Macerata ha provveduto a bonificare il mezzo e mettere in sicurezza l'area.
Un vero e proprio appartamento dello spaccio al sedicesimo piano dell'Hotel House. Lo hanno scoperto questa mattina i Carabinieri, impegnati in un massiccio servizio di controllo straordinario che é cominciato proprio all'interno del palazzone multietnico e che é ancora in corso sul territorio comunale di Porto Recanati. Al sedicesimo piano, i Militari dell'Arma hanno trovato, all'interno di un appartamento che era stato abusivamente occupato, evidenti tracce di materiali utili al confezionamento di droga, oltre a strumenti solitamente utilizzati per il consumo della stessa. Non c'erano, però, gli occupanti, che probabilmente avenao lasciato quelle mura già da alcuni giorni. l'appartamento é stato sottoposto a sequestro.
Erano in casa, invece, i quattro magrebini (tutti con permesso di soggiorno) che avevano occupato un appartamento del dodicesimo piano e che ora, dopo l'intervento dei carabinieri, sono stati denunciati per occupazione abusiva. Sono solo i primi risultati, questi, della massiccia operazione di controllo dei Carabinieri alla quale sta partecipando anche un velivolo del Quinto Nucleo Elicotteri di Pescara (il video). Anche in questo caso l'appartamento é stato sottoposto a sequestro.
Impegnati nel servizio di prevenzione e controllo anche i Carabinieri Forestali, che stanno passando al setaccio i casolari e i terreni e che, proprio all'interno di una vecchia cascina, hanno rinvenuto due furgoni risultati rubati nel corso del 2017 in provincia. In entrambi i furgoni sono state trovate tracce di materiale ferroso e rame e questo lascia supporre che i due veicoli siano stati utilizzati per compiere furti sul territorio.
Attualmente sono in corso posti di blocco e servizi di controllo in varie zone della cittadina costiera.
E’ stata "tradita" dallo stesso smartphone che aveva rubato. Localizzata e identificata. I Carabinieri della stazione di Macerata hanno denunciato alla Procura della Repubblica una donna di origini sudamericane, 43enne, per ricettazione.
Dopo la denuncia di una giovane maceratese per il furto del proprio apparecchio cellulare, infatti, i carabinieri hanno dato corso ad un’attività investigativa che ha permesso di localizzare il telefono. I militari hanno eseguito una perquisizione nell’abitazione della donna rinvenendo lo strumento oggetto di furto, che è stato restituito alla legittima proprietaria.
Sono gravi le condizioni di M.M, quarantaciquenne di Montecassiano, rimasto ferito questa mattina nell'incidente che si é verificato lungo la A14 ed in cui hanno perso la vita due motocilisti toscani. Lo schianto é avvenuto intorno a mezzogiorno, nel tratto tra Grottammare e Pedaso, a pochi km dalla stazione di servizio Piceno. Per cause in corso di accertamento, i due motociclisti hanno tamponato l'auto che li precedeva (una Fiat 500) che avrebbe rallentato di colpo. Caduti a terra, i due centauri sarebbero poi stati travolti da un autoarticolato che non é riuscito ad evitarli. I due sono morti, mentre un terzo motociclista si é miracolosamente salvato ed ha riportato ferite non gravi. Purtroppo, però, nello schianto é rimasto coinvolto anche un secondo camion, quello guidato, appunto, dal quarantacinquenne di Montecosaro. L'autista, di cui per ora sono note solo le iniziali (M.M), é attualmente ricoverato in gravi condizioni all'Ospedale Regionale Torrette di Ancona.
Cade in data odierna la prima ricorrenza della “Giornata del Mare”, recentemente istituita con la riforma del Codice della Nautica da diporto, entrato in vigore nel mese di Febbraio; a partire da oggi, è individuato il giorno 11 Aprile di ogni anno quale giornata dedicata alla cultura del rispetto del mare inteso come risorsa di immenso valore economico, culturale, ricreativo ed ambientale. Appare singolare come, proprio in occasione di tale ricorrenza, i militari dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Civitanova Marche abbiano dovuto sanzionare un illecito in cui si sono imbattuti durante le ronde periodiche in banchina, riguardante un fenomeno purtroppo molto diffuso: quello dell’abbandono di rifiuti in ambito portuale. Tale deprecabile malcostume solitamente riguarda rifiuti di piccola taglia ed assimilabili agli urbani, che purtroppo molto spesso finiscono in mare e quivi rimangono anche per molti anni. Apprezzabili sforzi sono stati compiuti dall’Amministrazione comunale, che ha installato numerosi cestini per la raccolta differenziata in tutta l’area, e dai militari che periodicamente segnalano ai preposti le situazioni che esulano l’ordinarietà. Non è però del tutto inedita, seppur bizzarra, la situazione cui hanno assistito i militari di pattuglia: a pochi metri dallo scalo pubblico di alaggio e varo erano abbandonati due divani rossi, un po’ logori ma integri. Appena segnalata la situazione e visionate le registrazioni delle telecamere di sorveglianza installate nel porto, è stato semplice per i militari individuare i responsabili e convocare presso il Comando il proprietario del mezzo usato – insieme ad un complice - per il trasporto del pesante carico. Una volta giunto in caserma, al trasgressore (un commerciante locale) è stata contestata una sanzione amministrativa - per violazione al Testo Unico dell’Ambiente - di 600 euro, ben superiore alla irrisoria spesa che lo stesso avrebbe potuto spendere per prenotare il ritiro dei rifiuti ingombranti a domicilio ad opera della ditta concessionaria del servizio di raccolta dei rifiuti. L’abbandono di rifiuti ingombranti in porto non è un fenomeno inedito: negli anni passati sono state recuperate lavatrici, sanitari, piccoli scafi, otocopiatori, frigoriferi ed altri manufatti di vario genere. Rispetto al passato però, oltre all’ausilio della migliorata tecnologia che consente di individuare i responsabili, c’è una sempre maggiore volontà di contrastare tali cattive abitudini e di tutelare l’ordine ed il decoro urbano e portuale. Il personale della Guardia Costiera intensificherà, nei prossimi giorni, i controlli in materia.
Un ventenne di origini kosovare residente a Sarnano é stato arrestato in flagranza di reato mentre si faceva consegnare 160 Euro da una delle sue vittime. Ma, ad attenderlo, c'erano i carabinieri della stazione di Sarnano che ormai da giorni lo stavano tenendo d'occhio e controllavano i suoi movimenti.
Il ragazzo, incensurato, operaio di appena 20 anni, era infatti da settimane oggetto di una attività d'indagine avviata a seguito di alcune segnalazioni secondo cui estorceva denaro ad alcune vittime per poter finanziare il suo vizio del gioco. In particolare, il ventenne é riuscito con continue minacce e in alcuni casi anche percosse a sfruttare per quattro anni (dal 2014) un suo coetaneo, facendosi consegnare una somma complessiva pari a circa 7000 Euro.
Fino a quando la vittima ha trovato la forza di raccontare tutto. E i Carabinieri hanno teso la trappola. Dopo l'ennesima richiesta, al momento della consegna della somma pattuita (160 euro), ha trovato i militari dell'Arma, che hanno fatto scattare le manette. Per il ventenne é stata disposta la misura degli arresti domiciliari, in attesa dell'udienza di convalida dell'arresto. Sarà difeso dall'avvocato Alberto Cristallini.
Gli agenti della SquadraMobile di Macerata nel pomeriggio di ieri hanno notificato in carcere un ordine di cattura ad un cittadino di origini albanesi di 28 anni emesso dal Tribunale di Macerata.
L’uomo infatti, oggetto di una complessa e delicata indagine condotta dalla Polizia di Stato, dopo la fine del rapporto con una donna italiana dalla quale aveva avuto due figli, a causa del suo comportamento violento, sulla scorta delle indagini svolte dalla Polizia, era stato colpito da un provvedimento emesso dall’A.G. con il quale gli era stato fatto divieto di avvicinarsi sia alla sua ex, sia al nuovo compagno di quest’utima, un giovane anch’esso di origini albanesi.
Nonostante fosse gravato da tale divieto, alcuni giorni fa l’albanese ha affrontato ancora una volta il suo “rivale” che, con la complicità di un altro soggetto anch’esso albanese, ha colpito ripetutamente il rivale con una sbarra di ferro, procurandogli lesioni giudicate guaribili in 30 giorni dai sanitari del pronto soccorso. Motivo, questo. per cui era stato tratto in arresto in flagranza di reato.
Considerato il comportamento pericoloso del giovane, dimostratosi incurante del divieto che gli era stato imposto di avvicinarsi al compagno della sua ex, l’Autorità Giudiziaria, a seguito della segnalazione della Polizia, ha immediatamente disposto la revoca della misura di divieto di avvicinamento e la custodia cautelare in carcere. Inoltre, l’autorità giudiziaria ha emesso un’Ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’uomo. Entrambi i provvedimenti sono stati notificati in carcere da parte degli uomini della Squadra Mobile.
I due uomini si erano già affrontati nei giorni scorsi ed in alcuni casi erano venuti anche alle mani. Dopo la notifica del provvedimento emesso dall’autorità giudiziaria, con cui si faceva divieto di avvicinamento alla sua ex e all’attuale compagno della donna, il comportamento dell’uomo era diventato però molto più violento fino all’epilogo dei giorni scorsi quando, a seguito dell’ennesima colluttazione, il rivale è rimasto seriamente ferito.
Ultimo giorno di lavoro, sul terreno all'ombra dell'Hotel House, per Dogan, il cane della Polizia di Stato che ormai da quarantotto ore sta passando al setaccio l'area in cui, nelle scorse settimane, erano stati trovati resti umani. Dogan, addestrato specificamente per tracce ematiche e resti umani, ha, di fatto, confermato i sospetti degli uomini della Questura. Ossia che su quel terreno non c'é più nulla da trovare. Oggi é stato utilizzato, proprio per scandagliare ogni centimetro di terriccio, anche un georadar, ma le ricerche hanno dato esito negativo. Tanto che, secondo quanto é dato sapere, questo sarà l'ultimo pomeriggio di lavoro.
Poi, la palla passerà definitivamente ai laboratori di Roma e Macerata incaricati di eseguire gli accertamenti sui circa 60 reperti rinvenuti all'interno di quello che ormai é noto come il pozzo degli orrori e nell'area circostante. E' ancora in corso anche il lavoro di catalogazione e si dovrà, prima di tutto, stabilire quanti di quei frammenti ossei siano effettivamente di corpi umani. la certezza, almeno in questa fase, c'é solo per alcuni di questi reperti, che sono comunque pochi rispetto alla totalità delle ossa di un corpo umano. Un fatto, questo, che accresce i dubbi degli inquirenti e che, inevitabilmente, porta a chiedersi come e dove possano essere le altre parti.
Difficile, quindi, avanzare ad oggi ipotesi di qualunque tipo, anche se il timore che quei resti possano appartenere alla quindicenne Cameyi Mosammet si fanno sempre più stringenti con il passare delle ore.
Nella giornata di ieri 10 aprile, i carabinieri, durante i controlli avvenuti nella zona portuale di Civitanova Marche, dopo aver notato degli strani movimenti, hanno fermato e denunciato a piede libero un minorenne di 16 anni per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Con lui, sono stati controllati altri cinque minorenni e, nelle vicinanze, i carabinieri hanno rinvenuto circa 2 grammi di marjiuana e un grinder, noto arnese per tritare sostanze stupefacenti. I ragazzi sono stati sottoposti a perquisizione anche con l'aiuto del personale femminile della Polizia. Tra gli indumenti del minorenne denunciato i militari hanno rinvenuto inoltre altre tracce di marjiuana e un bilancino di precisione.
I militari hanno proceduto poi alla perquisizione dell'abitazione del ragazzo denunciato e anche qui hanno trovato tracce di sostanze stupefacenti.
Al termine dell'operazione tutti i ragazzi sono stati ricondotti dalle proprie famiglie.
Muore a Monte San Giusto dopo essere caduto dallo scooter. È accaduto stasera a Monte San Giusto lungi la strada provinciale 46 intorno alle 19.45. La vittima, un anziano, è caduto dal mezzo probabilmente a causa di un malore. L'impatto a terra dell'uomo non è stato infatti molto violento.
Sul luogo il personale del 118 che ha provato a lungo rianimare l'uomo anche se purtroppo per lui non c'è stato nulla da fare.