35 anni, nato a Casablanca e residente a Monte San Giusto. Sposato e padre di quattro figli. Amante sicuramente dei motori visto quanto traspare dal suo profilo Facebook, in cui molte foto lo ritraggono a bordo di diverse moto. Operaio presso la NeroGiardini di Monte San Pietrangeli da circa 15 anni, era rientrato a lavoro pochi giorni fa dopo un lungo periodo di assenza. Su di lui ora, piantonato all’Ospedale di Civitanova Marche, pende l’accusa di omicidio stradale plurimo aggravato in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto. Oltre al reato penale, per lui ci sarà anche la sanzione amministrativa per circolazione senza assicurazione dell’auto.
Stiamo parlando di Marouane Farah, il giovane che ieri sera era alla guida dell’Audi A6 che, stando a una prima ricostruzione, sarebbe finita contromano lungo la Strada Statale 16, a Porto Recanati, mentre procedeva a folle velocità, andando a scontrarsi frontalmente contro la Peugeot 208 sulla quale viaggiavano Gianluca Carotti, Elisa Del Vicario e i loro due bambini, di 10 e 8 anni.
Per mamma Elisa e papà Gianluca l’impatto è stato fatale e hanno perso la vita sul colpo, mentre i due bambini sono ricoverati al Salesi di Ancona in gravi condizioni ma non in pericolo di vita.
Marouane Farah era già finito in carcere lo scorso 13 aprile dopo una maxi operazione dei Carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo di Macerata, che portò al sequestro di 225 chilogrammi di hashish. Il 35 enne era stato poi rilasciato ed era sottoposto all’obbligo di firma.
Insieme a lui ieri sera, a bordo dell’Audi, c’erano anche due suoi connazionali ricoverati sempre all’Ospedale di Civitanova Marche, rimasti feriti come lui nell’impatto.
Il 35enne è stato sottoposto agli esami alcolemici e tossicologici e sembra che, al momento dell'impatto, fosse ubriaco e sotto l'effetto di droga. Gli inquirenti stanno anche perquisendo la sua abitazione di Monte San Giusto, dove sembra sia stato rinvenuto dell'hashish.
L'alpinista, un uomo di Senigallia di 43 anni, F.M. le sue iniziali, era intento a risalire il Monte Bicco, una delle montagne del massiccio del Monte Bove, quando è scivolato lungo la parete Nord ed è riuscito a fermarsi solo dopo duecento metri.
L'uomo, ben attrezzato con ramponi, picozza e casco ha riportato traumi e contusioni ferendosi anche sul polpaccio con i ramponi appunto, nel tentativo di frenare la sua corsa.
L'uomo era da solo e, avendo perso durante il ribaltamento il proprio cellulare, non è stato in grado di chiedere aiuto in un primo momento. La fortuna ha voluto che alcuni escursionisti hanno sentito le urla e hanno prontamente raggiungo il malcapitato e allertato i soccorsi.
Immediato è scattato l'allarme e il Soccorso Alpino della Regione Marche che, con l'aiuto di Icaro, ha recuperato il 43enne e l'ha trasportato all'Ospedale Torrette di Ancona.
Dopo il tragico incidente di Porto Recanati che è costato la vita a Gianluca Carotti e Elisa Del Vicario (leggi di più), il sindaco di Castelfidardo Roberto Ascani proclama il lutto cittadino attraverso un commosso ricordo espresso tramite la propria bacheca Facebook.
"Il dolore per la tragedia - scrive il sindaco - si frappone alla rabbia per le circostanze che hanno strappato la vita di Gianluca ed Elisa. Dalle notizie che arrivano sembra che il peggiore dei balordi abbia ucciso il meglio della nostra comunità".
"Due genitori splendidi, sempre pronti ad aiutare gli altri e a sorridere alla vita stanotte ci hanno lasciato. Non certo per fatalità. Dichiaro il lutto cittadino in segno di vicinanza ai familiari e ai tanti amici coinvolti". Cordoglio e sdegno al quale si unisce una comunità intera.
Nella notte tra sabato e domenica, a seguito degli appositi servizi svolti dal personale della compagnia Carabinieri di Tolentino, al fine della prevenzione di reati commessi in particolari ricorrenze, come il Carnevale, all'ingresso dei palazzetti dello sport di Tolentino e San Severino Marche sono stati eseguiti controlli, che hanno dato esiti relativi all'uso di stupefacenti ed abuso di bevande alcoliche.
I Carabinieri hanno sequestrato modeste dosi di stupefacenti e segnalato alla competente autorità giudiziaria ed amministrativa cinque giovani, tra i quali due minorenni.
Sono Gianluca Carotti, 47 anni, ed Elisa Del Vicario, 40 anni, le vittime del tremendo incidente mortale consumatosi dopo la mezzanotte sulla Statale Adriatica, a Porto Recanati. I due bambini che viaggiavano insieme a loro - 10 anni la figlia di lui e 8 anni il figlio di lei, avuti da precedenti relazioni - sono ricoverati negli ospedali Torrette e Salesi di Ancona in gravi condizioni, ma non si trovano in pericolo di vita.
La giovane coppia stava tornando a Castelfidardo - città nella quale entrambi risiedono - dopo aver partecipato ad una festa di Carnevale, prima di venire travolta dalla folle corsa di un'Audi A6 nera che ha completamente invaso la loro corsia procedendo contromano.
A bordo della vettura che ha colpito frontalmente la loro Peugeot 208 c'erano tre marocchini, che circa cinquanta metri prima si erano resi autori di un ulteriore incidente. Proprio per abbandonare il prima possibile il luogo del sinistro, si sono diretti - procedendo contromano - in direzione Civitanova Marche. L'Audi non risultava essere provvista di assicurazione.
Dopo aver superato l'Hotel Regina arriva il tremendo frontale con la Peugeot: un impatto violento che causa la morte di Gianluca ed Elisa. Nell'incidente è rimasta coivolta anche una terza vettura: la Ford Kuga nella quale si trovavano gli amici della coppia deceduta, rimasti illesi.
I tre marocchini al momento risultano ricoverati in codice giallo, con lievi ferite. Il magistrato Enrico Riccioni ha disposto l'arresto del conducente della vettura Marouane Farah (ecco chi è), classe 1985 e residente a Monte San Giusto, per omicidio stradale. L'uomo ha numerosi precedenti penali per furto.
Un terribile incidente è avvenuto poco fa intorno all' 1,00 ungo la S.S.16, all'altezza dell'Hotel Regina nel comune di Porto Recanati.
Per cause ancora da accertare, tre automobili si sono violentemente scontrate tra loro.
Tremendo è stato l'impatto, sul posto sono accorse immediatamente le ambulanze del 118, unitamente ai Vigili del Fuoco e alla Polizia Stradale.
Purtroppo si registrano due morti: un uomo e una donna che erano all'interno di una delle due auto coinvolte nell'incidente, che sono stati estratti dalle lamiere dal personale dei Vigili del Fuoco.
All'interno dello stesso veicolo c'erano anche due bambini che non si trovano in pericolo di vita.
Si registrano altri feriti, di cui uno in gravi condizioni trasportato all'ospedale Torrette di Ancona.
La Statale è stata momentaneamente chiusa al traffico e la Polizia Stradale sta compiendo i rilievi del caso.
Le due vittime erano residenti a Castelfidardo.
(Servizio in aggiornamento)
Attimi di terrore per una giovane, che è stata inseguita da due uomini in sella ad uno scooter, i quali hanno iniziato ad infastidirla. Dopo varie insistenze uno di loro è sceso dal mezzo, così la ragazza spaventata si è rifugiata dentro una parrucchieria.
Il fatto si è verificato, nel tardo pomeriggio di due giorni fa, in via Ariosto nel quartiere San Marone.
La giovane era uscita da una parrucchieria, quando le si sono avvicinati due uomini di carnagione scura in sella ad un motociclo, e hanno iniziato ad importunarla. La ragazza li ha dapprima ignorati, ma quando uno di loro è sceso dallo scooter per avvicinarsi a lei, quest'ultima si è rifugiata in lacrime all'interno del salone di acconciatura. A quel punto i due hanno desistito dandosi alla fuga, e nel frattempo la ragazza ha atteso i familiari all'interno dell'esercizio commerciale.
Un incendio è divampato intorno alle 22,00 nell'esterno di un casolare nella frazione di San Claudio a Corridona, in zona di campagna.
Per cause in corso di accertamento, delle strepaglie, miste a legna, che si trovavano all'esterno dell'abitazione hanno preso fuoco. Le fiamme si sono propagate in fretta nell'area circostante. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco per spegnere l'incendio e mettere in sicurezza la zona.
Non si registrano feriti.
(Foto di Giammario Scodanibbio)
Un curioso furto è avvenuto nella notte di ieri, intorno alle 23 circa, a Civitanova.
Un individuo si è introdotto al piano terra di una palazzina nella zona dell'Ospedale, e dopo aver rovistato dappertutto ha sottratto dall'appartamento un prosciutto intero.
Dopo il furto, il malvivente ha tentato di entrare in un altro appartamento della stessa palazzina dove c'era una donna che dormiva. L'arrivo del marito però ha messo in fuga il ladro.
Sull'accaduto indagano le forze dell'ordine.
Due giovani ballerine si sono azzuffate questa mattina, alle prime luci dell’alba, in una via di Civitanova Marche.
Le due, una russa e una rumena, che lavorano entrambe in un night di Trodica di Morrovalle, hanno iniziato prima con insulti e offese per poi passare alle mani. Ancora da chiarire i motivi dell’accesa e violenta discussione tra le due ragazze, fatto sta che una delle due è finita in Ospedale. Una terza giovane si è “intromessa” tra le due nel tentativo di dividerle ma è stata colpita anche lei e trasferita al nosocomio maceratese.
La Polizia è subito intervenuta sul posto e spetterà ora agli uomini del Commissariato chiarire con esattezza quanto accaduto tra le due giovani.
La denuncia arriva via social da una cittadina indignata che ha riportato la scena, vista personalmente, poco prima di mezzogiorno al parco di Santa Croce, "a 250 metri dal luogo dello scempio fatto a Pamela".
"Con quanta noncuranza - scrive la signora - un nigeriano spaccia droga al Parco di Santa Croce, in pieno giorno, sotto i miei occhi. Scambia la dose in cambio di 50 euro con un ragazzo a malapena 20enne. Lo spacciatore mi guarda e se ne frega altamente della mia presenza seduta in panchina".
"Questi individui - continua la denuncia - seminano morte ai nostri figli senza nemmeno averne il minimo pudore. È questo il senso civico di accoglienza, tanto voluto dai perbenisti, di questi "esseri" a casa nostra?"
Oltre all'irritazione, tra i commenti, traspare evidente anche la rassegnazione a queste situazioni fuori controllo e quando qualcuno le chiede se abbia denunciato il fatto alle autorità, la testimone dello spaccio risponde serafica: "non serve nemmeno chiamare la Polizia, tanto dopodomani lo rilascerebbero libero. Ci sono spesso i poliziotti, non è questo il punto. Quello è uno che consegna la roba, un cretino come tanti che, una volta presi, vanno tenuti in galera, non lasciati liberi dopo 24 ore".
Scontro frontale nel primo pomeriggio di oggi, quando erano le 15:00, lungo la Strada Cingolana, nella frazione Camporota del territorio comunale di Treia.
Due mezzi, un'auto, una Lancia Musa guidata dal parroco di Appignano Don Pio, e un furgono, si sono scontrati frontalmente.
Immediato è scattato l'allarme e i sanitari del 118, insieme all'automedica, ai Vigili del Fuoco di Macerata e alla Polizia Locale, sono giunti sul posto per prestare le prime cure del caso ai tre occupanti dei mezzi.
Il bilancio dell'incidente è di una persona trasportata all'Ospedale di Macerata in codice giallo: le sue condizioni non sembrano preoccupanti.
La Procura della Repubblica di Macerata ha richiesto al GIP l’emissione del giudizio immediato cautelare nei confronti di Ramadani Shevalj, accusato dei delitti di tentato omicidio aggravato dalla premeditazione, dalla crudeltà e dai motivi obietti e futili; di lesioni personali gravi con indebolimento del senso della vista dell’occhio sinistro da 10/10 a 6/10, aggravato dall’utilizzo di sostanze corrosive-acido muriatico e da arma da taglio; porto abusivo di armi fuori dall’abitazione per attingere alla vita. L’udienza di primo grado è fissata per il prossimo 16 aprile.
Il Giudice per le Indagini Preliminari, il dottor Claudio Bonifazi, letti gli atti ed esaminata la richiesta di giudizio presentata dal P.M in data 13 gennaio 2018, ha disposto quindi nei confronti del 33enne macedone, rinchiuso presso il Carcere di Ancona, il procedere con giudizio immediato. Il fascicolo è stato inviato alla segreteria per gli adempimenti di competenza e in particolare per la trasmissione, unitamente alla richiesta del fascicolo contenente la notizia di reato, la documentazione relativa alle indagini espletate e i verbali degli atti eventualmente compiuti davanti al giudice per le indagini preliminari.
Come si ricorderà, lo scorso 17 novembre, il 33enne macedone, irregolare sul territorio nazionale, aveva prima gettato dell’acido addosso alla sua ex compagna, Alina Pavel, in viale Indipendenza. La donna, dopo essersi rifugiata nel ristorante “Tonno e Salmone” era stata raggiunta dall’uomo e quest’ultimo le aveva inferto anche numerose coltellate al fine di ucciderla. Solo il ristoratore del ristorante ha poi evitato il peggio, soccorrendo la donna.
“Ci aspettiamo una giustizia veloce e una pena esemplare a tutela di Alina e un inequivocabile segnale perché quello che è successo non possa più accadere a nessuna altra donna che rifiuta un uomo – il commento del legale della vittima, Oberdan Pantana -. Un uomo che, per punizione, prima è diventato aguzzino e poi carnefice di Alina che oggi è viva e può continuare a essere la madre di suo figlio solo grazie a un miracolo, cioè l’intervento del ristoratore.”
L’udienza di primo grado è fissata per il prossimo 16 aprile. Alina rimarrà ora in Romania e non tornerà più in Italia se non per partecipare al processo.
La Procura di Macerata ha aperto anche un secondo procedimento penale nei confronti del 33enne macedone per i reati commessi in precedenza nei confronti della donna: stalking, violenza sessuale e un precedente episodio di tentato omicidio che Alina aveva denunciato.
"Un atto per sollecitare il contrasto della mafia nigeriana" quello presentato dalla capogruppo regionale Elena Leonardi, di Fratelli d'Italia.
"Sono ormai diverse le regioni colpite da questa piaga che si sta pericolosamente diffondendo e che spesso funge da manovalanza per le mafie nostrane o sta autonomamente occupando intere piazze dello spaccio e della prostituzione. La denuncia viene dalla stessa Direzione Investigativa Antimafia, che nelle sue ultime relazioni cita proprio le Marche e anche il caso specifico della povera Pamela come luoghi e fatti legati a questa potente e pericolosa nuova forma di criminalità" - spiega la Leonardi che prosegue: "quella nigeriana è una delle mafie fra le più attive nel traffico di sostanze stupefacenti e nello sfruttamento della prostituzione, reati che spesso vedono alla loro base delitti altrettanto gravi come il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, la tratta di esseri umani e la riduzione in schiavitù."
"Ricordo - prosegue la rappresentante del partito della Meloni - la denuncia e le indagini addirittura dell'FBI americano che ha sollevato il caso del traffico di organi umani legato alle attività della mafia nigeriana a Castelvolturno. Riti tribali e vodoo sono apparsi ora anche nelle cronache locali, sappiamo che sono alcuni degli strumenti utilizzati per assoggettare col terrore queste persone, questa nuova agghiacciante scoperta sommata ad altri gravi fatti avvenuti sul nostro territorio sono segnali che anche nella nostra regione la politica deve porre la propria attenzione al fenomeno, condannandolo fermamente e combattendolo con tutti i mezzi."
"Lo stillicidio quotidiano di arresti di trafficanti, pusher, corrieri, spacciatori e sequestri di sotanze come si afferma sugli organi di informazione, evidenzia come le Marche siano un terreno di conquista – prosegue Leonardi - per gli ingenti traffici di stupefacenti nei quali spesso vengono investititi i proventi che derivano dallo sfruttamento della prostituzione."
Nel suo atto la Leonardi ricorda anche "il caso del funerale di Emanuel Chidi Namdi, il profugo morto nella rissa di Fermo del 5 luglio 2016, nel quale sembra siano intervenuti membri della setta Black Axe, la medesima pericolosa setta citata dalla Direzione Investigativa Antimafia; questi soggetti erano perfettamente riconoscibili, afferma una informativa delle Forze dell'Ordine, perchè tutti indossanti abiti dal colore rosso e nero al fine, verosimile, di rendergli manifestamente onore."
La capogruppo di Fratelli d'Italia condivide "il pensiero di diversi studiosi che affermano il fatto che per lungo tempo nelle Marche si è sottovalutato il fenomeno della presenza stabile e sempre più radicata delle organizzazioni di matrice mafiosa italiane e straniere: le Marche sono anche uno dei terreni privilegiati di reinvestimento speculativo dei proventi delle attività delittuose, specie nei settori delle infrastrutture, dell'edilizia, della grande distribuzione, della ristorazione e del turismo alberghiero."
Nalla mozione pertanto la Leonardi "chiede alla Giunta Regionale di attivarsi presso il Governo Nazionale al fine di assumere iniziative urgenti, anche di normative specifiche, per potenziare le attività di indagine e contrasto efficace sul territorio marchigiano della mafia nigeriana. Chiede al contempo un impegno da trasmettere al Governo Italiano di specializzare le Procure Antimafia con uffici ad hoc per il contrasto della feroce e violenta mafia nigeriana. Si chiede infine una ferma azione di condanna da parte della Regione nei confronti di un fenomeno che rischia di radicarsi pericolosamente sul nostro territorio."
Maria Raffaella Abbate, capo della Squadra Mobile di Macerata, e Lorenzo Sabbatucci, Commissario di Civitanova Marche, hanno illustrato questa mattina, nel corso di una conferenza stampa presso la Questura di Macerata, una importante operazione, coordinata dal Sostituto Procuratore Enrico Riccioni, che ha permesso di dare esecuzione a una custodia cautelare in carcere nei confronti di Bledar Pjetri, 31enne di origine albanese, incensurato, regolare sul territorio nazionale, accusato di estorsione continuata, tentata estorsione e lesioni gravi ai danni di un cittadino italiano, titolare del TOP Night Club di Civitanova Marche, in via Martiri di Belfiore.
Lo scorso 27 gennaio, proprio all'esterno del locale, gli uomini del Commissariato di Polizia erano intervenuti in seguito a un'aggressione ai danni del titolare del night, che aveva riportato una frattura nasale con un prognosi di 21 giorni.
La celere attività investigativa della Squadra Mobile e del Commissariato di pubblica sicurezza di Civitanova Marche, basata sulla visione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza della Città e sull'ascolto di moltissimi testimoni, ha portato alla luce che il titolare del locale era vittima di estorsione da circa un anno. Il 31enne albanese infatti, non pagava mai gli ingressi nel night, consumava gratuitamente ed esercitava al contempo una forma di intimidazione verso il titolare del locale anche con una pistola, detenuta illegalmente e mai rinvenuta.
Il 31enne era arrivato anche ad avanzare una richiesta di 5mila euro al titolare del night che, a causa delle pressanti intimidazioni, non era mai riuscito a denunciare quanto stava accadendo nel suo locale. La somma, a detta dell'arrestato, doveva essere corrisposta in cambio della "protezione garantita" al locale. Dopo l'aggressione del 27 gennaio, il 31enne albanese aveva anche tentato di introdursi nuovamente all'interno del night, ma era stato prontamente allontanato.
L'arrestato è stato rinchiuso presso il Carcere di Montacuto nella giornata di ieri.
L'incidente era avvenuto lo scorso 3 febbraio nel garage dell'abitazione privata della donna, una 46enne della frazione di Sambucheto, in provincia di Montecassiano.
La donna era stata travolta dalla vettura finendo schiacchiata contro il garage ed era stata trasportata in condizioni molto gravi all'Ospedale Torrette di Ancona.
Ieri il triste epilogo, la 46enne dopo un mese di agonia non ce l'ha fatta ed è morta.
La donna, prima della sua morte, aveva dato il consenso per la donazione degli organi. All'Ospedale Torrette si sta attendendo lo svolgimento dell'esame autoptico per procedere, successivamente, all'espianto. Lascia un figlio di 15 anni.
Una ragazza è stata investita da un'auto, con alla guida un uomo con tasso alcolemico superiore di due grammi per litro.
L'investimento si è verificato intorno alle 19 di questa sera a Matelica in via De Magistris.
La giovane, una 19enne del luogo, stava attraversando la strada, quando per cause in corso di accertamento, è stata urtata da una macchina ed ha battuto la testa cadendo a terra. I sanitari del 118 giunti sul luogo, l'hanno trasportata all'ospedale di Camerino.
Arrivati sul posto i Carabinieri, oltre alla Polizia Municipale, hanno sottoposto il conducente dell'auto, un 53enne di Castelraimondo all'alcoltest, ed è risultato che aveva un tasso alcolico superiore di due grammi per litro (il limite è di 0,5 grammi per litro). All'uomo è stata ritirata immediatamente la patente e sequestrato il veicolo. Le condizioni della ragazza non sarebbero gravi.
Verrà eseguita questa mattina all’obitorio di Civitanova Marche, dopo il conferimento degli incarichi, l’autopsia sul corpo della bambina pakistana di 40 giorni morta la notte tra martedì e mercoledì.
La bambina, che viveva all’Hotel House con la famiglia, era stata portata al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Civitanova Marche perché aveva dei conati di vomito. “È stata disposta l’autopsia per fare chiarezza sulle cause della morte della neonata – spiega l’avvocato Achille Castignani, legale dei genitori della bambina -. La neonata aveva una lieve candidosi del cavo orale ed era disidratata, ma nulla di più.”
“I miei assistiti sono stati iscritti nel registro degli indagati come atto dovuto per partecipare all’autopsia di questa mattina – conclude Castignani -: in questo modo anche noi potremmo assistere all’esame autoptico, nominando un nostro consulente.”
Sarà il Dottore Giuliano Tombesi il rappresentante della famiglia della piccola di 40 giorni morta la notte tra martedì e mercoledì. L’autopsia stabilirà esattamente le cause del decesso e farà chiarezza su alcuni punti.
Tracce di salmonella nelle salcicce. È questo l'esito dell'accertamento compiuto dai carabinieri del Nas su un lotto campione di salsicce, messe in vendita da una macelleria presente all'interno di un discount della provincia di Macerata. Le analisi svolte in laboratorio sugli insaccati hanno rivelato la presenza di salmonella: batterio che dovrebbe essere del tutto assente negli alimenti.
Le indagini susseguenti hanno portato alla denuncia a piede libero del titolare della macelleria e del produttore delle salsicce.
Nei giorni scorsi, i militari della Stazione dei Carabinieri di Camerino sezione Forestale, nel corso di un servizio di controllo sulla gestione di rifiuti da parte di aziende, hanno individuato nel comune di Treia, nelle pertinenze di un'azienda manufattiera, un deposito incontrollato di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, costituiti da fusti esausti di solventi, contenenti in parte sostanze oleose ed in parte stracci e carta assorbente sporchi, scarti di resina termoindurente e cisterne in plastica usurate.
Il volume dei rifiuti rinvenuti è stato stimato in circa 40 metri cubi; essi sono stati sottoposti a sequestro penale e contestualmente sono stati informati gli Enti Amministrativi competenti, per l’adozione delle misure di bonifica dell’area.
La condotta messa in atto dall’azienda, costituisce una violazione alla norme sulla gestione dei rifiuti previste dal decreto Legislativo n.152/2006 “Testo Unico in Materia Ambientale”.
Il titolare è stato deferito all’ autorità Giudiziaria ed ora rischia la pena dell’arresto da sei mesi a due anni e un’ammenda da duemilaseicento a ventiseimila euro.
Il controllo è stato eseguito unitamente a Carabinieri del N.I.L. (Nucleo Ispettorato del Lavoro), i cui esiti di accertamento sono in fase di definizione.