Occhi di ghiaccio e voce profonda. Salvatore Anacondia ha riportato le proprie testimonianze di vita in un’intervista a “Le Iene”. Conosciuto ai più con il soprannome di “Manomozza”, si è pentito da ex boss della Sacra Corona Unita, dopo aver commesso più di 70 omicidi. Oggi risiede nel Maceratese, dove ha aperto diversi ristoranti.
Dopo aver raccontato a Giulio Golia come è entrato a far parte delle organizzazioni criminali e della perdita della mano che gli è valsa il soprannome, Anacondia ha rilasciato dichiarazioni scioccanti sui suoi molteplici omicidi.
Proiettili in fronte, “sangue a fontana”, esplosioni del cranio. I suoi occhi, capaci di destare attonimento anche nella iena Giulio Golia, ne hanno viste davvero di ogni. “Ammazzare una persona per me era come bere un caffè”, afferma l’ex boss. Di un solo omicidio però “Manomozza” oggi si pente.
“Si chiamava Giovanni”. Lo avevano scambiato per un informatore delle forze dell’ordine. “Lo caricammo dietro la macchina e lo bruciammo nella fornace in cui polverizzavamo tutti i cadaveri”.
Una parte di reclusione in carcere, che definisce “la mamma di tutte le mafie”, dove non si è fatto mancare nulla, dalle armi alle droghe, con tanto di cene sfarzose a base di pesce e annaffiate di champagne. Poi nel 1992 decide di collaborare con la giustizia, spiegandone il motivo nell’intervista.
“Viene mia moglie in carcere al colloquio e mi chiede perché ho deciso di metter su famiglia se volevo fare il boss mafioso e che per colpa mia stava morendo mio figlio a causa di un deperimento organico per mancanza di affetto paterno. Ho rinunciato alla mia vita per viverla a fianco alla mia famiglia. La strada vecchia l’ho abbandonata. Oggi sono l’uomo più tranquillo del mondo, ma non mi devono risvegliare”, ha concluso.
Importante colpo allo spaccio locale quello messo a segno dagli agenti del commissariato di pubblica sicurezza di Senigallia. Nella giornata di martedì è stata sequestrata una notevole partita di cocaina e marijuana che avrebbe fruttato decine di migliaia di euro.
Nei guai è finita una persona trovata in compagnia di un noto assuntore di stupefacenti. È stato proprio questo particolare a far scattare l'alt dei poliziotti della volante a un'auto in transito nei pressi di un supermercato di Senigallia. Il conducente non aveva nulla con sé, mentre addosso al trasportato sono state trovate cinque dosi di cocaina pronte per lo spaccio.
La perquisizione è stata quindi estesa anche alla sua abitazione: gli agenti hanno rinvenuto un ingente quantitativo di cocaina, più di 300 grammi, e circa 90 grammi di marjuana, oltre a tutto il materiale necessario per il confezionamento delle dosi. La droga, una volta pronta per essere immessa sul mercato locale, avrebbe permesso di raccogliere circa 30 mila euro. Tutto il materiale è stato sequestrato mentre l'uomo è stato tratto in arresto.
Questa mattina è scomparso nella sua casa romana Antonio Mele, in arte Melanton. Era nato a Galatina (Lecce) il 13 luglio 1942 e viveva con la famiglia a Roma. È stato direttore artistico della Biennale Internazionale dell'Umorismo nell'Arte e del Museo della Caricatura di Tolentino dalla 16esima alla 22esima edizione.
Grazie alla sua sagacia organizzativa ha dato un forte impulso negli anni di fine secolo sia alla Biennale che alle diverse edizioni di mostre personali dedicate ai più grandi umoristi italiani e allestite negli anni pari in cui non si teneva la stessa rassegna umoristica.
Grazie anche a lui si deve l’arrivo a Tolentino di Federico Fellini, Nino Zà, Mordillo, Altan, Forattini, Bucchi, Giarratana, Trojano, De Angelis, Bruna, Staino solo per citarne alcuni senza dimenticare Patch Adams.
Come aveva fatto Luigi Mari negli anni '60 e '70, Melanton era riuscito anche grazie alla sua giovialità ed empatia a creare a Tolentino, in occasione della Biennale, un vero e proprio punto di incontro tra tutti i più importanti artisti, dando vita ad un vero e proprio cenacolo di grandi umoristi.
Sempre sotto la sua direzione, la Biennale e il Museo hanno promosso diverse mostre tra cui l’esposizione alla Columbus University di New York, al Festival del Cinema di Avignone, al Festival dei Due Mondi a Spoleto e al Museo Martini di Pessione.
Molti i saggi critici che ha curato e che sono stati inseriti nei cataloghi e nelle tante pubblicazioni che ha coordinato negli anni di direzione artistica della Biennale e non solo. Giornalista, disegnatore e autore satirico, collaboratore di numerosi giornali italiani e stranieri (fra cui "Il Corriere Canadese"), è stato anche redattore del "Marc'Aurelio" e del nuovo "Travaso", vignettista del "Satyricon" di Repubblica, disegnatore politico del Quotidiano di Lecce. Per molti anni ha curato una rubrica fissa sul mensile dell’Arma dei Carabinieri.
Impegnato nell'umorismo puro, giocoso e surrealista come nella satira sociale, Melanton esprimeva i suoi “messaggi" attraverso un linguaggio grafico essenziale e incisivo, sempre intriso di ammiccante ironia.
Presente con i suoi disegni su molti libri di satira, di giochi e di racconti per bambini (ha illustrato 6 favole e una torta - premiato a Bordighera - e per la Rai una serie di dieci Fiabe di Italo Calvino), ha ricevuto importanti riconoscimenti fra cui la Targa d'Oro e il Dattero d'Argento al Salone dell'Umorismo di Bordighera, la Targa d'Argento al World Cartoon di Skopie e il prestigioso Premio del Consiglio d'Europa a Berlino.
Ha a lungo collaborato con Fabio Santilli nel progetto la "Tentazione Comica" ed è stato tra i fondatori del centro Studi e del Premio Galantara oltre che di altre importanti rassegne. Alcune sue opere sono ospitate in diversi musei tra cui ovviamente il Miumor, il Museo della Caricatura di Tolentino, a Forte dei Marmi, a Montreal, al Museo di Storia Contemporanea di Bonn e in esposizioni tematiche in Belgio e Romania.
Antonio Mele era un artista a tutto tondo che oltre ai disegni umoristici ha avuto successo anche grazie ai suoi componimenti poetici. Ha pubblicato diversi volumi con le raccolte delle sue poesie tra cui “A mio padre scrivo”, “Aspetta, luna…”, “Poesie di terra”, “Da un altro cielo”, “Il tempo contadino”.
L'Accademia di Ca’ dei Carraresi, a Treviso, ha promosso un seminario di poesia in suo onore e nell’occasione, lo scrittore e saggista Renzo Demattè, riprendendo un giudizio già manifestato dallo storico dell’arte Federico Zeri, ha detto: “Antonio Mele-Melanton esprime la sua poliedrica personalità creativa in campi diversi, con un impegno istintuale e intellettuale appassionato e coinvolgente, intriso di valori propriamente umanistici, e sempre segnato da un gusto del gioco e dell’ironia, che invita pienamente alla riflessione e al sorriso". Ha vinto, fra gli altri, il “Premio Leonforte”, il “Premio Peltuinum” e il “Premio Rabelais” di poesia sul vino.
"Con la scomparsa di Antonio Mele - ricorda il sindaco Mauro Sclavi - si chiude una pagina importante della nostra Biennale. Resteranno, fortunatamente i suoi disegni e i suoi scritti che ci invitano, anche oggi a sorridere, ad affrontare la vita con quel piglio positivo che era proprio dello stesso Melanton. La nostra città e la Biennale e il Miumor devono molto al suo lavoro e alla sua professionalità.
"Sicuramente ha dato un forte impulso alla costante crescita della cultura dell’arte umoristica e satirica, trasformando Tolentino nella 'Civiltà del Sorriso', facendo conoscere e apprezzare anche oltre i confini nazionali sia la Biennale che il nostro Museo. È stato uno dei più importanti umoristi italiani che ha lasciato davvero un segno indelebile nell’arte satirica. Ci mancheranno il suo sorriso, la sua brillante intelligenza e la sua 'graffiante' matita che con pochi tratti decisi riusciva sempre a divertirci e farci riflettere sulla nostra quotidianità. Alla moglie Teresa e alle figlie Paola e Annalydia il mio personale cordoglio, quello dell’Amministrazione comunale e della città tutta". I funerali si terranno a Roma nei prossimi giorni.
Scoperta una discoteca abusiva allestita in un locale di piazzale Mercurio a Piediripa di Macerata. A scovarla sono stati gli agenti della polizia locale di Macerata in seguito ad alcune indagini avviate nei giorni precedenti all’operazione, eseguita in collaborazione con i carabinieri della sezione Radiomobile del NORM della Compagnia di Macerata e la Stazione di Macerata, e scattata sabato 2 marzo, intorno alle 19.30, e terminata il giorno dopo alle 8.30 del mattino.
Appena arrivati nella zona, all’esterno della discoteca abusiva agli agenti si è presentato il proprietario del locale che immediatamente ha contattato telefonicamente i due organizzatori della serata, identificati in un 41enne tolentinate e un 38enne originario di San Severino Marche ma residente a Civitanova Marche che sono stati denunciati.
All’interno del locale commerciale – un seminterrato e per questo motivo passato inosservato fino all’altro giorno – le forze dell’ordine hanno trovato circa duecento persone, tutte di età compresa tra i 20 e i 25 anni provenienti dall’hinterland maceratese e dal fermano, dj alla consolle, una zona adibita alla somministrazione di alimenti e bevande, camerieri, addetti al guardaroba e buttafuori.
Gli agenti dell’Unità operativa Commercio, Controllo e Coesione Sociale, che ha effettuato il controllo, ha identificato in totale 14 lavoratori, che prestavano opera a vario titolo, e la loro posizione è ora al vaglio della polizia locale che sta valutando anche la contestazione di verbali amministrativi che riguardano la somministrazione di alcolici senza licenza, la somministrazione abusiva senza SCIA, l’effettuazione di pubblico spettacolo senza titolo, violazioni al divieto di fumare per un totale di circa 7.000,00 euro di sanzioni amministrative e, infine, la segnalazione all'Agenzia delle entrate per gli introiti della serata senza ricevute.
“Un’operazione precisa e puntuale della nostra polizia locale, in sinergia con i carabinieri di Macerata, che è il risultato di un lavoro intenso di verifiche, controlli e approfondimenti sul territorio, a tutela della sicurezza pubblica e per contrastare comportamenti illeciti – ha commentato il sindaco Sandro Parcaroli -. Ci auguriamo che questo fatto rappresenti anche un monito per le giovani generazioni nel comprendere, tra le altre cose, le corrette modalità di divertimento che devono sempre andare di pari passo con la sicurezza, sotto ogni aspetto”.
Al termine dell’ispezione ai due organizzatori sono state contestati l’inosservanza delle prescrizioni a tutela dell’incolumità pubblica, la totale mancanza delle norme antincendio e quella del possesso dell’attestazione di agibilità del locale.
“L’Amministrazione comunale, unitamente ai carabinieri, ha a cuore l’incolumità pubblica e la tutela della collettività, in questo caso di giovani, per evitare situazioni di rischio – commenta l’assessore alla Sicurezza Paolo Renna -. Per cui esprimo grande soddisfazione per il lavoro che gli agenti della polizia locale insieme ai carabinieri hanno portato brillantemente a compimento sventando una situazione potenzialmente pericolosa”.
Al termine dello sgombero i locali sono stati posti sotto sequestro preventivo. Sono comunque in itinere ulteriori accertamenti e sul caso sarà l'Autorità giudiziaria a definire gli eventuali provvedimenti fermo restando la presunzione di innocenza delle persone coinvolte.
“Sempre alta l’attenzione, su tutto il territorio comunale, a tutela dei giovani e in questo caso specifico per evitare un’altra ‘Lanterna Azzurra’ nel senso che se si fosse palesata una situazione di emergenza il panico avrebbe creato un deflusso improvviso impossibile da gestire visto che l'unica via di fuga erano le scale, rischiando di creare una situazione simile a quella accaduta a Corinaldo - interviene il comandante della polizia locale Danilo Doria -. Quella eseguita tra sabato e domenica è stata un’attività che si lega a quelle che mettiamo in campo e portiamo avanti con Life Addicted il progetto dedicato alle nuove generazioni per contrastare l’incidentalità stradale connessa all’uso di alcol e droghe. Voglio ringraziare i colleghi e i carabinieri per il lavoro svolto in sinergia e che, grazie alla stretta collaborazione, ha portato a un risultato importante”.
E a proposito di attività di prevenzione all’interno di Life Addicted, sempre nella giornata di sabato dalle 19 alle 22, gli agenti della polizia locale di Macerata hanno effettuato con l’etilometro 18 controlli su altrettanti conducenti di veicoli, risultati tutti negativi al test, nelle zone della stazione ferroviaria e via Pancalducci.
Pre-partita sfortunato per un tifoso della Recanatese. Prima del match con il Pescara è infatti caduto e ha sbattuto la testa su un supporto in ferro presente nella tribuna dello stadio Tubaldi di Recanati. L’uomo è stato prontamente soccorso e trasportato in ambulanza all'ospedale.
Paura per una nuvola di fumo che si è sprigionata all'interno di un pullman con a bordo una trentina di ragazzi in viaggio sullA14 in direzione sud in territorio di Grottammare .
I giovani sono comunque scesi dal mezzo senza che nessuno sia rimasto ferito. A intervenire, poco dopo le 16.15, i vigili del fuoco del distaccamento di San Benedetto del Tronto al chilometro 304.
All'arrivo sul posto, quando i giovani erano già fuori dal mezzo, i vigili hanno controllato l'autobus in cui non è stato rivenuto alcun incendio: il fumo che si è diffuso potrebbe essere riconducibile ad un guasto meccanico. In attesa dell'arrivo di un bus sostitutivo per il trasporto delle persone sono stati disposti i mezzi dei vigili del fuoco a protezione dei giovani fermi in strada. Sul posto è intervenuta anche la polizia autostradale di Porto San Giorgio.
Controlli nei cantieri stradali lungo la nuova statale "Muccese": 6mila euro di sanzioni amministrative e una sospensione dell'attività. Nei giorni scorsi sono stati ispezionati dalla Polstrada, infatti, alcuni cantieri posti lungo la nuova Ss 256, destinata alla realizzazione della Pedemontana, nei territori dei comuni di Camerino, Castelraimondo e Matelica.
Il 100% dei cantieri sottoposti ad esame è risultato irregolare per violazioni afferenti l’inottemperanza delle prescrizioni imposte per l'esecuzione delle opere in sicurezza, così come disciplinato dal codice della strada.
Ad un sito, in particolare, è stata imposta la sospensione dei lavori: sono ancora in corso accertamenti finalizzati al riscontro circa la regolarità delle autorizzazioni possedute. Al termine dei controlli, come previsto dalle specifiche normative, gli agenti della polizia stradale hanno imposto il ripristino delle regolari condizioni di lavoro a salvaguardia della sicurezza e dell’incolumità pubblica.
Rimane irreperibile per tre anni, trovato a casa di un parente a Morrovalle. In manette 35enne italiano, che dal 2021 era stato colpito da un ordine di carcerazione per delitti contro la famiglia. Ad arrestarlo sono stati i carabinieri della locale stazione, rintracciandolo in un'abitazione alla periferia del paese, a seguito di una serrata attività di ricerca e di indagine svolta dai militari, che da diverso tempo erano sulle sue tracce. Condotto presso il carcere di Ancona, dovrà espiare la pena di un anno e sette mesi di reclusione.
I carabinieri di Recanati, inoltre, hanno tratto in arresto un cittadino italiano di 56 anni, colpito da un ordine di carcerazione per reati contro il patrimonio, poichè resosi responsabile di numerose truffe. Dovrà scontare una pena di 7 anni.
A Porto Potenza, invece, i militari della locale stazione, hanno dato esecuzione, anche in questo caso, ad un ordine di carcerazione, traendo in arresto una donna di 78 anni responsabile del reato di bancarotta fraudolenta. L'anziana donna, espierà la propria pena di tre anni presso la propria abitazione in regime di detenzione domiciliare, in ragione dell'avanzata età.
L'attività svolta, si inserisce nell’ambito dell’attività preventiva e di polizia giudiziaria, posta in essere nel fine settimana dai carabinieri della compagnia di Civitanova Marche, nel corso della quale sono stati controllati circa 100 automobilisti ed elevate numerose contestazioni per violazioni del codice della strada, in un caso con il sequestro dell’autoveicolo del trasgressore. Sono state, poi, deferite all’autorità giudiziaria due persone, poichè sorprese alla guida in evidente stato di ebbrezza alcolica, con conseguente ritiro della patente di guida.
Si è spento mercoledì scorso a Singapore, all'età di 68 anni, Massimo Coppari, originario di Macerata e cresciuto nel quartiere della Pace.
Per motivi di lavoro, aveva lasciato la sua città natale all’età di 23 anni, intraprendendo una lunga e brillante carriera in diversi paesi africani e in Turchia. Per 42 anni, aveva vissuto e lavorato in Nigeria come dirigente della Trevi Foundation, dove si era guadagnato il rispetto e l’ammirazione di colleghi e collaboratori.
Il feretro, che rientrerà domani a Bologna, sarà accolto dalla Croce Verde e trasferito al centro funerario di Sforzacosta. Qui, i parenti e gli amici potranno rendere l’ultimo saluto fino a giovedì. Venerdì mattina, alle ore 11, si terrà il funerale nella chiesa della Pace, il quartiere dove Coppari era cresciuto e dove aveva conservato i suoi affetti più cari. Prima e dopo la cerimonia, ci sarà un rinfresco presso il bar Pistello.
Massimo Coppari lascia la moglie, la mamma e il fratello, a cui vanno le condoglianze di tutta la redazione.
I vigili del fuoco sono intervenuti poco dopo le ore 10:00 lungo la strada statale 76 per una segnalazione di fumo all'interno della galleria Gola della Rossa Nord, in direzione Ancona, nel territorio comunale di Serra San Quirico. La squadra di Fabriano giunta sul posto ha ispezionato l'intero tunnel senza trovare incendi in corso. La causa del fumo potrebbe essere riconducibile ad un'auto ferma nella piazzola di emergenza, senza proprietario, che potrebbe aver avuto un guasto meccanico. Sul posto il 118, Anas, polizia stradale e carabinieri. La strada è stata riaperta al traffico intorno alle 12:30.
I carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Ascoli Piceno, del Nucleo Operativo della Compagnia di Osimo e quelli della locale Stazione, a Orte, dando, esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Ancona, hanno arrestato un uomo di 53 anni del luogo, ritenuto responsabile di quattro rapine in danno di altrettanti istituti bancari (tre consumate e una tentata).
La complessa attività d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ancona, ha preso le mosse da una rapina, perpetrata nel settembre del 2022 in danno della filiale di un noto istituto bancario di Camerano: due persone, con il volto coperto da passamontagna, avendo fatto accesso mediante effrazione di una finestra, riuscirono a farsi consegnare, da uno dei dipendenti, 140.000 euro.
Le successive indagini effettuate dai militari della Compagnia osimana in sinergia con i colleghi del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Ancona, hanno consentito di raccogliere elementi in ordine alla partecipazione dell’uomo, già noto alle forze dell’ordine, in altro analogo episodio: una tentata rapina in danno di un istituto di credito ad Acquasparta nel Ternano, posta in essere nel gennaio del 2023, quando i componenti della “batteria” fecero un foro nella parete perimetrale della filiale, non riuscendo nel loro intento per l’intervento dei Carabinieri della Compagnia di Terni, che riuscirono a identificare l’uomo e a localizzare una struttura ricettiva dove alloggiavano due complici.
Il Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Ascoli Piceno è riuscito, poi, a raccogliere elementi di reità in ordine alla partecipazione dell’uomo in altre due rapine, poste in essere in danno di altrettanti istituti di credito, rispettivamente a Grottammare nell’ottobre 2022 e San Benedetto del Tronto a novembre dello stesso anno. In questi due episodi, sempre con il volto coperto da passamontagna e armati di taglierino, dopo aver fatto accesso nelle filiali mediante effrazione delle finestre, riuscirono a farsi consegnare la somma complessiva di 141.500 euro, per poi darsi alla fuga.
L’attività d’indagine ha evidenziato come l’uomo ricoprisse, nell’ambito della “batteria”, un essenziale ruolo nella preparazione dei colpi, come "basista" e come "palo", occupandosi, in primo luogo, degli aspetti logistici. Si procede in stato di libertà per altre 4 persone, ritenute appartenenti alla medesima compagine e, a vario titolo, coinvolte negli episodi di reato citati.
Il gip del Tribunale di Ancona, competente per il primo reato temporaneamente addebitato e, a causa del vincolo della continuazione, chiamato ad esprimersi anche sugli altri delitti, nel condividere le valutazioni fatte dalla locale Procura della Repubblica, ha sottolineato la minuziosa organizzazione, le collaudate modalità operative, la determinazione e l’audacia dimostrate, tutti indici di elevata professionalità e pericolosità degli indagati. A conclusione delle indagini l’arrestato è stato tradotto nella Casa Circondariale di Viterbo.
Penna San Giovanni e Gualdo in lutto per la morte di Enzo Battaglioni, da tutti conosciuto come "lu barbetta'". Si è spento a 81 anni, soltanto due mesi dopo la moglie. È stato il barbiere di due generazioni e più.
I suoi locali erano il punto di riferimento di bambini, adolescenti, ragazzi e anziani. "Da lui potevi sapere tutto di tutti. Era la memoria storica e, per paradosso, se ne è andato in silenzio dopo che ormai da quasi due anni una malattia gli aveva tolto la memoria", ricordano gli amici.
Persona molto saggia ed equilibrata in ogni occasione. Da lui transitavano politici di ogni orientamento partitico: non lesinava critiche costruttive ed obiettive cercando sempre la conciliazione. Personaggi di livello (un sindaco in particolare) solo da lui si recavano per sistemare barba e capelli. Ai ragazzi offriva i suoi tagli moderni e alla moda. Da lui ci si aggiornava su tutto: politica, pettegolezzi, tradimenti, affari, investimenti, consulenze, intermediazioni immobiliari.
La sua carriera è iniziata a 14 anni come ragazzetto di bottega: "Ha sempre - sottolineano gli amici - avuto il cruccio di non aver potuto tramandare il proprio mestiere alle giovani generazioni, che non condividevano i suoi sacrifici".
Rovinosa caduta con la bici: 58enne trasportato a Torrette. Il fatto si è verificato, poco prima delle 11 di oggi, nei pressi di Canfaito, nel territorio comunale di Matelica.
Per cause da chiarire, l'uomo ha perso il controllo della bicicletta ed è caduto a terra battendo la testa sull'asfalto. Nell’impatto il 58enne ha riportato diversi traumi.
Lanciato l’allarme sono accorsi sul posto gli operatori sanitari del 118, i quali, valutata la situazione, hanno deciso di allertare l’eliambulanza. L’elicottero del soccorso ha poi trasferito il paziente all’ospedale di Torrette in codice rosso (da prassi in questi casi).
La Procura di Vicenza, al termine dell'inchiesta sulle false vaccinazioni anti-Covid, ha chiesto il rinvio a giudizio per la cantante 'Madame', e per la tennista Camila Giorgi, oltre a 19 altri indagati.
L'obiettivo di chi si affidava a studi medici compiacenti era quello di ottenere il green pass, per poter svolgere ogni attività nell'epoca della pandemia.
Tra gli indagati, figura il medico Erich Volker Goepel, finito agli arresti domiciliari nel 2022. Le persone per le quali il pm Gianni Pipeschi chiede il processo sono accusate, a vario titolo, dei reati di falso ideologico (è il caso di Madame e Giorgi), e corruzione e peculato. Altri quattro indagati, fra i quali la dottoressa Daniela Grillone Tecioiu, hanno chiesto il patteggiamento della pena.
Una donna di 40 anni, di origine straniera, è precipitata dalla terrazza di un hotel di Civitanova Marche nel primo pomeriggio di sabato. Soccorsa, è stata trasportata in gravissime condizioni all'ospedale dorico di Torrette.
Sul luogo sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Civitanova. Si sarebbe trattato di un gesto volontario. Il fatto è successo nella struttura ricettiva in cui la donna, già seguita dai servizi sociali per la sua condizione di fragilità, risiedeva da qualche mese.
L'impatto al suolo, dopo un volo di diversi metri, è stato violento e ha provocato alla quarantenne traumi e fratture multiple. I sanitari del 118 hanno immediatamente predisposto l'arrivo dell'eliambulanza, che ha trasferito la paziente d'urgenza al nosocomio di Ancona, dove è ricoverata con prognosi riservata.
“Sono stati 103 i provvedimenti di sospensione delle attività imprenditoriali: 33 per aver impiegato manodopera irregolare in misura superiore al 10% del totale dei lavoratori presenti; in alcuni casi la percentuale di lavoratori “in nero” riscontrata è stata pari al 100%; 70 per le gravi violazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro”. Questi sono solo alcuni dei dati resi noti dai carabinieri del Nil di Macerata (Nucleo Ispettorato del lavoro) riguardo alle attività di controllo.
I militari,in un anno, hanno effettuato controlli nei confronti di oltre 300 aziende operanti in diversi settori produttivi della provincia: dall’agricoltura, all’edilizia, alla logistica e alla ristorazione.
La costante azione di contrasto al lavoro sommerso, che danneggia i lavoratori ai quali vengono negati i diritti assistenziali e previdenziali, e le aziende che rispettano le regole costrette a fronteggiare la concorrenza sleale degli operatori che intendono abbattere illegalmente i costi di gestione del personale, ha consentito di individuare complessivamente 370 «irregolari» e 103 lavoratori “in nero” a fronte di oltre 1300 lavoratori individuati.
In alcuni casi le violazioni riscontrate sono risultate talmente gravi da dover intervenire, in accordo con la Procura della Repubblica di Macerata, al sequestro preventivo delle unità operative, al fine di inibire il protrarsi delle violazioni e soprattutto per impedire il prosieguo delle attività lavorative delle maestranze a fronte del grave pericolo per la loro incolumità.
Per le irregolarità riscontrate sono state contestate sanzioni amministrative e ammende complessive per circa 550.000 euro. Settanta imprenditori sono stati deferiti all’autorità giudiziaria per non aver rispettato gli obblighi della formazione e informazione e per la mancata sorveglianza sanitaria dei lavoratori dipendenti. Si sono registrati casi di sorveglianza sanitaria attestata falsamente da datori di lavoro con la complicità di compiacenti professionisti, segnalati anch’essi all’autorità giudiziaria.
Sono 18 i titolari di azienda segnalati alla autorità giudiziaria per l’impiego di lavoratori “clandestini” e per il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Le indagini, scaturite dall’approfondimento investigativo sulle istanze di emersione presentate ai sensi del regolamentato “Flussi 2021”, hanno consentito l’individuazione di numerose richieste presentate da datori di lavoro prive dei requisiti necessari e avanzate a fronte di corresponsione di importanti somme di denaro richieste ai cittadini stranieri.
ll Nil di Macerata, nel 2023, è stato impegnato, inoltre, nel contrasto del fenomeno del “caporalato”. A tal proposito è stata svolta una assidua attività preventiva e repressiva di contrasto al fenomeno dello sfruttamento del lavoro e dell’intermediazione illecita massimizzando lo sforzo operativo nei settori ritenuti particolarmente sensibili e interessati dallo sfruttamento lavorativo.
Le indagini di polizia giudiziaria, coordinate dalla procura della Repubblica di Macerata, hanno consentito di denunciare otto persone, di cui una sottoposta a misura cautelare in carcere, per violazioni penali in materia di lavoro, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Nel corso delle indagini sono stati individuati 80 lavoratori impiegati in condizioni di sfruttamento da parte dei “caporali” che, con continue vessazioni e minacce, si sono approfittati del loro stato di bisogno sottopagandoli ed esponendoli a gravi rischi per la salute.
Nel 2023,inoltre, a seguito di attività d’indagine eseguite e in accordo con la Procura della Repubblica di Macerata, sono stati concessi,inoltre, due permessi di soggiorno a lavoratori sfruttati che hanno consentito loro l’inizio di una nuova vita lavorativa, riuscendo a garantire assistenza e protezione anche con l’ausilio delle organizzazioni di volontariato.
Sono stati effettuati sei sequestri preventivi, adottate una misura cautelare in carcere e due misure cautelari interdittive. Le attività ispettive e investigative sono state svolte dai carabinieri del Nil di Macerata, in costante sinergia con i carabinieri del Comando Provinciale di Macerata e il Servizio Ispettivo del locale Itl.
Assalto nella notte al bancomat dell'ufficio postale di Santa Maria Apparente, in via Silvio Pellico, a Civitanova Marche. I malviventi fuggono senza il bottino.
Ignoti nella notte hanno fatto saltare la cassa prelievi di Poste Italiane con della polvere pirica, utilizzando la cosiddetta tecnica della 'marmotta'. A lanciare l’allarme sono stati alcuni residenti della zona che, intorno, alle 3, hanno udito un boato con del fumo denso sprigionarsi lungo la via.
Sul posto è intervenuta la polizia di Stato che ha acquisito i filmati delle telecamere di videosorveglianza. Sono in corso le indagini. Non è escluso che gli autori del colpo possano essere gli stessi che hanno agito qualche giorno fa a Porto Potenza Picena. Da un primo inventario sembra che i ladri siano fuggiti senza sottrarre nulla.
I carabinieri del NIL (Nucleo Ispettorato del Lavoro) di Macerata nell’ultimo periodo hanno eseguito una serie di controlli a opifici, esercizi commerciali e attività per la cura della persona, procedendo alla sospensione di sei unità operative imprenditoriali e a un sequestro preventivo.
Nello specifico in due distinti interventi hanno proceduto nel comune di Civitanova Marche al sequestro preventivo di un’attività di barberia gestita da un cittadino di nazionalità egiziana, che era stata già oggetto di sospensione nel mese scorso, per aver impiegato manodopera irregolare e senza permesso di soggiorno, nonché per gravi violazioni in materia di sicurezza e per non aver mai provveduto alla redazione dei documenti obbligatori inerenti la sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro.
In accordo con la Procura di Macerata, considerato che il titolare ha disatteso il provvedimento di sospensione, si è proceduto al sequestro preventivo dell’immobile. Nel comune di Montecosaro i carabinieri del NIL di Macerata, unitamente a militari della locale Stazione, hanno proceduto alla sospensione di un opificio a gestione cinese per gravi violazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.
Al termine del controllo sono state elevate 17 sanzioni inerenti violazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro quali l’omessa redazione del documento di valutazione dei rischi, l’omessa visita medica dei lavoratori, omessa consegna dispositivi individuali di protezione, omessa informazione dei lavoratori.
Nel comune di Morrovalle, unitamente alla polizia locale, i carabinieri del Nil hanno proceduto al controllo di tre attività etniche di commercio al dettaglio di alimenti. Al termine degli accertamenti le tre attività e sono state sospese e si è provveduto a elevare 15 sanzioni inerenti violazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e in particolare l’omessa redazione del documento di valutazione dei rischi, l’omessa visita medica dei lavoratori, omessa consegna dispositivi individuali di protezione, omessa informazione dei lavoratori.
Erano circa le 20 quando un furgone ed una Fiat Panda, per cause ancora da verificarsi, si sono scontrati frontalmente all'incrocio del centro fiere di Villa Potenza, a Macerata, sembrerebbe durante una manovra di svolta.
Sul posto i i vigili del fuoco del comando provinciale che, unitamente agli operatori sanitari del 118 accorsi immediatamente con due ambulanze, hanno estratto gli occupanti e provveduto alle prime cure.
Entrambi i conducenti, dopo essere stati stabilizzati, sono stati trasportati al pronto soccorso dell"ospedale di Macerata in codice rosso.
Presenti anche i carabinieri di Macerata, cui spetterà ricostruire la dinamica di quanto avvenuto. La strada è stata ridotta a senso unico in direzione Sambucheto per permettere le operazioni di soccorso e bonifica.
Gravi episodi di violenza fisica e psicologica che sarebbero stati posti in essere dal marito nei confronti della moglie con episodi vessatori consistiti in lesioni e gravi minacce di morte: in una occasione l'uomo avrebbe minacciato la donna imbracciando un fucile, detenuto legalmente.
Per questi motivi, nei giorni scorsi, i carabinieri della stazione di Cagli hanno eseguito la misura cautelare degli arresti domiciliari, con controllo elettronico a distanza (cosiddetto braccialetto elettronico), emessa dal gip di Urbino su richiesta della locale Procura nei confronti dell'uomo ritenuto responsabile di maltrattamenti aggravati e di lesioni personali aggravate ai danni della moglie convivente.
I militari hanno ricostruito i fatti ascoltando i testimoni e documentando gli episodi vessatori. Nell'immediatezza, i carabinieri hanno provveduto al ritiro cautelare dell'arma, e il controllo eseguito ha permesso di riscontrare la disponibilità di munizioni detenute in maniera irregolare, per le quali dovrà rispondere di fronte al giudice.