68 lavoratori in nero identificati e regolarizzati e 21 attività sospese per utilizzo di lavoro sommerso
Un’importante attività di vigilanza degli Ispettori del Lavoro e del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro della Direzione Territoriale del Lavoro di Macerata, ha dato un fondamentale esito nelle azioni a contrasto del lavoro sommerso secondo le direttive del Ministero del Lavoro.
I vari accessi ispettivi eseguiti in tutto il territorio provinciale, nei mesi di gennaio e febbraio hanno portato risultati di rilievo e sicuramente apprezzabili in termini assoluti quale efficace azione di contrasto al lavoro irregolare: sono stati identificati ben 68 lavoratori in nero, in prevalenza di etnia straniera. Le attività imprenditoriali sospese – con apposito provvedimento di sospensione per utilizzo di personale “in nero” in misura pari o superiore al 20% dei presenti – sono state 21, tutti i provvedimenti sono stati revocati, con relativa regolarizzazione del personale irregolare e con contestuale pagamento della somma prevista per legge. Sono stati 22 i soggetti datori di lavoro deferiti all’Autorità Giudiziaria per i reati inerenti la normativa del lavoro, sicurezza nei luoghi di lavoro, e lo sfruttamento di manodopera clandestina e minorile. In particolare sono stati individuati e sanzionati laboratori manifatturieri (tomaifici e abbigliamento) di etnia cinese, completamente sconosciuti, con all’interno il 100% di lavoratori “in nero”.
Inoltre, a conclusione dell’attività ispettiva iniziata nel mese di novembre 2015 presso un centro commerciale cinese di Civitanova Marche, nel corso della quale sono stati identificati 5 lavoratori totalmente in nero, è stato deferito il titolare per aver impiegato una minore che non avendo concluso il periodo obbligatorio d’istruzione non poteva essere impiegata come dipendente.
Numerosi i controlli presso i locali notturni “night club” della provincia nei quali sono stati identificati 80 lavoratori, tra addetti e figuranti di sala, di cui ben 22 sono risultati non formalmente assunti e, conseguentemente, sono state applicati; anche in tale occasione sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria alcuni gestori che impiegavano personale straniero senza regolare permesso di soggiorno per lavoro subordinato e inadempienti rispetto alle norme inerenti la sicurezza nei luoghi di lavoro. Complessivamente sono state irrogate sanzioni pecuniarie amministrative per oltre 150 mila euro.
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