Sono 130 in totale i Comuni di Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo che figurano nel cratere sismico: il commissario per la ricostruzione Vasco Errani firmerà la nuova ordinanza lunedì 14 novembre.Lo ha annunciato lo stesso Errani negli incontri avuti con il presidente delle Marche Luca Ceriscioli e i sindaci del Fermano, dell'Ascolano e della provincia di Ancona. Oltre ai 62 Comuni già inseriti nell'ordinanza emessa dopo il sisma del 24 agosto, ce ne sono altri 68 che hanno subito danni con le scosse di ottobre.
Prima spruzzata di neve a Ussita, Visso, Sarnano e Bolognola, i comuni della montagna maceratese colpiti dal sisma, anche se per ora le precipitazioni non sono scese sotto gli 800 metri. ''Stamani avevo due centimetri di neve sul tetto dell'auto - dice il sindaco di Visso Giuliano Pazzaglini -, ma poi per fortuna si è sciolta''.''Fa freddissimo - spiega il sindaco di Sarnano Franco Ceregioli -, siamo sui 3 gradi''. Paesaggio prenatalizio anche a Ussita, conferma il sindaco Marco Rinaldi (ANSA).
C'è comprensibile grande interesse intorno al decreto legge firmato ieri dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la ricostruzione post terremoto. Il decreto non contiene ancora l'elenco dei Comuni inseriti nel cosiddetto "cratere", per il quale è stato incaricato il commissario straordinario Vasco Errani. Per questo decreto legge sono già stato depositati ieri gli emendamenti "per gli interventi urgenti a favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del Centro Italia". A spiegare le richieste fatte al governo sono i parlamentari marchigiani del Partito Democratico. "Intenso è stato il lavoro dei parlamentari marchigiani PD" spiega Lodolini "per migliorare il provvedimento.Il decreto è in discussione al Senato e per evitare ulteriori modifiche quando approderà alla Camera con la necessità di restituirlo ai senatori per una seconda votazione i deputati del Partito Democratico hanno ritenuto bene di fornire da subito utili indicazioni.I senatori del PD hanno presentato una ventina di emendamenti.Fra le proposte più significative si segnalano:1. possibilità per il Commissario Straordinario di estendere l’elenco dei Comuni del c.d. “cratere” sulla base di parametri prefissati, riferiti a dati oggettivi di entità del danno rilevato e del numero dei residenti evacuati al termine della fase di redazione delle schede di rilevamento;2. possibilità di cumulare il contributo del 50 per cento (previsto per le seconde case fuori dal cratere e dai Centri storici) della parte restante della spesa con le misure di detrazione fiscale concesse per gli interventi di ristrutturazione edilizia, di efficientamento energetico e di adeguamento antisismico degli edifici (per le seconde case dei Comuni del cratere e nei Centri storici di tutti gli altri il risarcimento è già previsto al 100%);3. innalzamento dei limiti della S.O.A. da 150.000 a 300.000 euro per favorire la partecipazione agli appalti delle piccole e medie imprese locali;4. riconoscimento ai Sindaci dei Comuni che sono ormai impegnati a tempo pieno di una indennità speciale di funzione, per la durata delle gestione Commissariale, pari a quella percepita per la carica alla data del 24 agosto 2016;5. possibilità di utilizzo dei fondi per le scuole anche alla riprogrammazione del Piano triennale di edilizia scolastica 2017-2019;6. estensione fino al soddisfacimento dell’intero fabbisogno delle forniture per l’acquisizione di moduli abitativi per gli allevatori;7. deroghe alle imprese agricole colpite dagli eventi sismici per la conclusione dei procedimenti amministrativi autorizzatori e di accesso agli aiuti, con particolare riferimento ai tempi di presentazione della documentazione;8. accesso anche ai titolari di reddito di impresa industriale, commerciale, del turismo, agli esercenti attività agricole e ai titolari di reddito di lavoro autonomo, che hanno sede operativa o domicilio fiscale nonché il proprio mercato di riferimento nei comuni del “cratere”, ai contributi già previsti dal decreto purchè dimostrino di aver subito un danno economico diretto dagli eventi sismici del 24 agosto 2016 e successivi;9. messa a carico della gestione Commissariale delle spese degli ERSU per garantire la sicurezza e la continuità dei servizi relativi al diritto allo studio universitario e di quelle relative agli interventi di adeguamento sismico e messa in sicurezza delle residenze studentesche universitarie;10. interventi specifici per l’Università di Camerino: a) spese di trasporto degli studenti a carico dello Stato; b) contributo straordinario per la fruizione dello streaming audio-video a supporto dell’attività didattica; c) la cessione a titolo non oneroso all’Università del presidio militare delle “Casermette” di Torre del Parco di Camerino e di proprietà del Demanio dello Stato per la creazione di un Polo scientifico-tecnologico a supporto delle attività di formazione e ricerca finalizzate all’innovazione delle imprese e delle Pubbliche Amministrazioni; d) contributo straordinario di 5 milioni per alloggi per universitari; e) bonus annuo fino a 1.000 euro per studente per la locazione di alloggi nel Comune di Camerino o in altro dell’Unione dei Comuni Montana della Marca di Camerino;11. esonero per i Comuni dall'obbligo di alimentare il Fondo di solidarietà comunale per il triennio 2017-2019;12. riconoscimento delle perdite ai Comuni proprietari di centrali idroelettriche o di impianti sportivi in concessione dichiarati inagibili totalmente o parzialmente e proroga di un anno dei termini per la manutenzione tecnica ordinaria e straordinaria.13. possibilità per i Comuni, ricorrendo prioritariamente alle graduatorie a tempo indeterminato e poi a quelle a tempo determinato dei Comuni e delle Province-Enti di Area Vasta della stessa regione, di assumere personale a tempo determinato;14. sostegno economico fino a 50.000 euro al coniuge e ai familiari delle vittime degli eventi sismici;15. rateizzazione dei tributi e dei mutui, ora sospesi, per 36 mesi (attualmente 18); 16. estensione dei termini di sospensione dei procedimenti giudiziari a tutti i Comuni dei Circondari di Macerata, Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Spoleto.La proficua collaborazione che ha visto impegnati i parlamentari marchigiani del PD per elaborare le proposte ha cercato di cogliere le istanze dei tanti amministratori locali, delle Categorie produttive, delle OO.SS., del mondo delle professioni e delle Università per migliorare la qualità e l’efficacia degli interventi del decreto-legge che, ovviamente dovrà essere coordinato con quello di imminente pubblicazione.L’auspicio, ovviamente" concludono i parlamentari del Pd "è che le tante proposte trovino ora accoglimento e che si giunga ad una rapida approvazione del provvedimento".
È stato completato il trasferimento ad Ancona dell'archivio storico comunale di Visso, uno dei comuni della provincia di Macerata devastati dal terremoto. Sono stati così salvati 500 metri lineari di carte che coprono un periodo cronologico tra il XV e il XX secolo. Si tratta di pergamene, faldoni e registri.Una documentazione molto ricca, che conserva la memoria storica di Visso, e che ora si trova presso la sede dell'Archivio di Stato di Ancona. L'operazione è stata condotta dai tecnici delle squadre di rilevamento danni dell'Unità di crisi delle Marche, assistiti dai restauratori dell'Istituto centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio archivistico e librario, dal sovrintendente e dai funzionari della Sovrintendenza Archivistica e Bibliografica dell'Umbria e delle Marche e dal personale dell'Archivio di Stato di Ancona. Con loro i vigili del fuoco, i carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale, i militari dell'Esercito italiano e la Protezione civile di Ancona (ANSA).
Sto visitando i piccoli centri straziati dal terremoto e raccogliendo storie e testimonianze dei pochissimi che lì sono sono rimasti. Oppure di quelli che se ne sono temporaneamente andati, ma sono tornati per svuotare le proprie case, ormai inagibili. Stanno tutti in fila davanti al container o al furgone. Aspettano pazientemente il loro turno al freddo (già da ieri mattina ad Ussita, in quota c'era neve), riempiono l'automobile dei propri oggetti, poi se ne vanno in silenzio. Protagonisti assoluti, in questa fase, i Vigili del Fuoco, che ho cercato di osservare da vicino. Entrano nelle case pericolanti e restituiscono ai proprietari i loro oggetti personali. Detta così pare facile, ma ci sono situazioni in cui è già pericoloso aprire un portone perché crolli giù tutto. Mi interessa stare con loro anche quando non sono operativi. All'ora di pranzo, per esempio, vanno tutti al "Vecchio Mulino" a Casavecchia di Pievetorina. Uno, due, a volte pure tre turni. Tavoli che si svuotano e, in un attimo si riempiono. Vengono da tutta Italia.Serena ha cominciato a collezionare le strisce della provincia di provenienza. Serena è la proprietaria, assieme a sua sorella Silvia. Ha il viso acqua e sapone incorniciato da capelli lunghi e rossi. Sorride e non si ferma mai un istante a riposare. Un giovanissimo vigile del fuoco di Biella, l'altro giorno, per poterle parlare un po' - l'ho visto io - si è dovuto mangiare quattro piatti di mezze maniche alla carbonara. Mi piace guardarli da vicino i vigili del fuoco. Sono tre generazioni (nonno, padre e figlio) che, a tavola, parlano, si confrontano, scherzano, ma che materialmente, da soli, reggono in piedi tutta questa malferma Nazione. Se poi li ringrazi, ti guardano quasi sorpresi e ti rispondono: "dovere"! L'emergenza ha cambiato pure la geografia dei paesi. La principale strada di collegamento ha preso il posto della piazzetta. Ormai diventata inagibile, in piena zona rossa, è presidiata a distanza dai militari armati. Il municipio sta dentro due tende e l'ufficio postale in un tavolo accanto al camion dei pompieri. Per accedere a Visso e quindi a Ussita e Castello c'è bisogno di un pass. Servono un timbro e due firme. Poliziotti al check point controllano minuziosamente il permesso sul cruscotto delle auto di chi passa. È tutto militarizzato. Forse fin troppo. L'altro giorno, per esempio, ho assistito ad una scena che mi ha fatto molto riflettere. La racconto perché vorrei riflettessero pure le cosiddette autorità. Dunque siamo a Visso al comando dei Vigili del Fuoco. Entra un signore che vorrebbe un pass per recarsi a Castelsantangelo sul Nera. È un commerciante di generi alimentari, prodotti tipici locali, in particolare. L'agente gli chiede in quale località precisa si debba recare e da quale fornitore. Lui farfuglia qualcosa , ma si capisce che a quella domanda non vuol rispondere. Il pompiere insiste, facendogli presente che è nel suo interesse comunicarglielo. In caso di pericolo o di necessità saprebbero come rintracciarlo. La discussione diventa una trattativa in piena regola. "Io te lo direi pure - dice, ad un certo punto, il commerciante - ma sono sicuro che il mio fornitore non vuol farvi sapere dove sta. Ha paura che lo portiate via da dove si trova adesso". A sentire quelle parole mi si apre un mondo e con esso un uragano di interrogativi. Qualcosa nella comunicazione e nelle informazioni non ha funzionato. Ci sono allevatori che, pur di sfuggire alla burocrazia, si sono dati alla macchia manco fossero partigiani che dovessero scappare da un rastrellamento nazista. Perché qualche nostro concittadino ha la percezione che, dopo la sventura del terremoto, lo Stato lo stia braccando e perseguitando? Era tanto difficile prevedere ragionevoli eccezioni alla severa regola delle evacuazioni di questi piccolissimi centri? Non conoscere, ma soprattutto non rispettare le sensibilità (per quanto bizzarre possano apparire) di questi piccolissimi imprenditori che chiamiamo affettuosamente montanari non è già una sconfitta in partenza sulla faticosa strada della ricostruzione? Domande retoriche che non avrei mai voluto porre. Mi auguro che si provveda al più presto e con tutta la ragionevolezza possibile a riparare questo vulnus che ha ferito gravemente il tessuto sociale. Un'altra gravissima circostanza da segnalare e a cui occorre porre subito rimedio è quella della lievitazione abnorme dei prezzi dei camper e delle roulotte. Me lo hanno raccontato a Pieve Torina. Ho visto con i miei occhi roulotte vecchie di anni e decisamente sudicie e malmesse vendute, dopo il terremoto a 6/7mila euro. O camper pronti per la rottamazione, ma rimessi, miracolosamente, in vendita ai senzatetto che si ostinano a non voler lasciare il loro paese. Mi hanno pure detto di una roulotte noleggiata per 100 euro al giorno (con 80 euro dormi e fai colazione in un hotel 4 stelle) per un'intera settimana, solo perché il poveretto non poteva assolutamente allontanarsi dai suoi animali. A chi dovrebbero rivolgersi le vittime di queste vere e proprie estorsioni? Esiste un garante dei terremotati - stiamo parlando di circa trentamila persone, stavolta - a cui possano arrivare questo genere di segnalazioni affinché non si ripetano mai più? La Regione Marche, nella sua facoltà ed autonomia legislativa potrebbe sin da subito provvedere almeno a questa minima, ma fondamentalmente tutela. Con i mezzi di comunicazione moderni, social network compresi, tanti soprusi e tante ingiustizie potrebbero essere risparmiate.Facciamo in modo che lo facciano e più in fretta possibile...
"Esenzione fiscale totale, bollette comprese, per almeno tre anni per tutte le persone che hanno perso tutto col sisma. Non vogliamo una semplice sospensione per tre, quattro mesi".A chiederlo è Matteo Salvini che questa mattina è in visita a Norcia e agli altri centri dell'Umbria, delle Marche e del Lazio colpiti dai terremoti del 24 agosto e del 30 ottobre scorso. "Il commissario alla ricostruzione Errani ha detto che l'Europa non permetterà l'esenzione dei tributi? E chi se ne frega, noi siamo noi, noi siamo l'Italia" ha detto il leader della Lega Nord, secondo il quale "se Renzi è in guerra con l'Ue, allora si faccia carico anche di questa battaglia. Noi lo sosterremo". (Ansa)
Dall'ex presidente del consiglio comunale di Tolentino, Mauro Sclavi, arriva una proposta destinata a sollevare inevitabili discussioni.Sclavi, infatti, ha scritto una lettera aperta al ministro dell'Interno Angelino Alfano, al prefetto di Macerata Roberta Preziotti e al sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi, nella quale invita le istituzioni a spostare lungo la costa i migranti alloggiati in abitazioni agibili delle zone colpite dal sisma, per lasciare le case alla gente del posto rimasta senza casa e consentirle di raggiungere più agevolmente i luoghi di lavoro."Dopo le prime fasi dell’emergenza" scrive Sclavi "sarà necessario prestare attenzione alle famiglie ed ai lavoratori sfollati, perché l’attuale sconvolgimento dovuto al sisma sta mettendo a dura prova la nostra proverbiale forza e laboriosità.Considerando che molti concittadini sono stati costretti a mettersi in salvo sulla costa ed in altri luoghi molto lontani dalle abitazioni e dal posto di lavoro, ". Spostando i rifugiati sulla costa, le strutture da loro occupate, che risulteranno agibili potrebbero essere destinate a coloro che garantiscono una normale attività lavorativa e che al momento compiono centinaia di chilometri. Le nostre aziende vivono del lavoro degli operai che se pur spauriti e senza casa continuano a lavorare con la caparbietà e l’abnegazione che caratterizza da sempre la gente delle Marche".
Un’altra operazione per salvare i tesori di Visso. Ieri l’Esercito ha operato nei locali dell’archivio storico, fortemente danneggiato dal sisma, per recuperare libri e documenti.Le operazioni sono state seguite da Mario Squadroni, Soprintendente dei beni archivistici delle Marche-Umbria e un rappresentante dell' istituto centrale del restauro della patologia del libro, per la tutela del materiale d'interesse artistico lì conservato. All’opera dieci uomini e donne in divisa per la delicata estrazione. Libri e documenti sono stati posi trasportati nell’archivio di Stato di Ancona.Secondo i dati della Difesa sono oltre 1300 i militari, uomini e donne, impegnati nell’aiuto alle amministrazioni e alle popolazioni colpite dal sisma.
"A me più che moduli sembrano dei bunker”. Li ha definiti così gli alloggi provvisori per i suoi cittadini il sindaco di Bolognola Cristina Gentili.Il progetto della Protezione Civile prevede moduli da tre posti con servizi in comune, quindi bagni, docce, lavanderia e cucina. Il modulo standard ospita 48 persone, di dimensione 46 per 26 metri, oppure da 96 con una metratura più ampia.Sarebbe una sistemazione provvisoria in attesa delle casette di legno , ma chi può eviterà questa soluzione cercando opzioni alternative, come utilizzare le seconde case o quelle dichiarate agibili con la procedura denominata Fast, cioè la prima ricognizione rapida effettuata in fase di emergenza.Il progetto container è stato illustrato ieri ai sindaci dei comuni maceratesi che rientrano nel cratere sismico, ma non sembra aver convinto molto gli amministratori presenti alla riunione.
Prende avvio, nelle Marche, la campagna di vaccinazione antinfluenzale per la stagione 2016-2017. Nel corso della settimana i vaccini antinfluenzali, inizieranno a essere somministrati dai medici di Medicina generale e dai Servizi vaccinali dell'Asur.La Regione Marche garantirà l'offerta gratuita della vaccinazione antinfluenzale a tutti coloro che si trovano nelle strutture di accoglienza e quanti altri, nelle zone terremotate, ne faranno richiesta, rivolgendosi agli operatori sanitari presenti sul posto.A seguito degli ultimi eventi sismici, il sistema sanitario regionale ha ulteriormente potenziato l'assistenza sanitaria per raggiungere, in modo capillare, tutta la popolazione ospitata nelle strutture alberghiere del litorale e nelle strutture emergenziali allestite localmente dai Comuni.Molti medici volontari si sono già resi disponibili per agevolare la vaccinazione dei cittadini anche nel caso si trovino al di fuori del comune di provenienza.(ANSA)
Si è svolto oggi presso il Multiplex di Piediripa l’incontro tra i rappresentanti de la protezione Civile regionale e nazionale ed i Sindaci dei comuni della Regione Marche per l'illustrazione della scheda "Sisma Fast".
Si tratta della scheda tecnica per il rilevamento sui fabbricati per l’agibilità sintetica post-terremoto. "Fast" sta infatti per "Fabbricati per l’Agibilità Sintetica post-Terremoto".
In merito alla richiesta dei moduli abitativi per i piccoli comuni è stata evidenziata l'esigenza di procedere al censimento dei fabbricati danneggiati nel minor tempo possibile e d'ausilio è appunto la scheda Fast.
Legata alla compilazione della scheda è la relativa procedura che è stata attivata in conseguenza della pubblicazione del documento della Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento di protezione Civile del 4 novembre 2016 (prot. n. CENS/TERAG 16/0059235) e che si concretizza in una rapida ricognizione o su singoli edifici o indifferentemente su tutti i fabbricati che si trovano in aree perimetrate che sono preventivamente indicate dai Sindaci.
Erano presenti il Capo della Protezione civile Regionale di Cesare Spuri e l''ingegnere Dolce del Dipartimento della Protezione Civile Nazionale.
E' stato innanzitutto chiarito che la compilazione della scheda FAST non sostituisce la scheda Aedes. Anzi, laddove l'edificio
La scheda FAST (nella versione 01/2016) ha un’unica facciata che ricalca la prima facciata della scheda Aedes ed in cui vanno inserite le seguenti informazioni sull'edificio che si è verificato:
Identificativo dell’edificio Mappa dell’aggregato strutturale Caratteristiche geometriche Destinazione d’uso Struttura portante Giudizio/Esito FAST
In quest ultimo caso le opzioni possibili sono:
◦ AGIBILE ◦ NON UTILIZZABILE ◦ NON UTILIZZABILE SOLO PER RISCHIO ESTERNO ◦ SOPRALLUOGO NON ESEGUITO, in questo caso occorre specificare il motivo per cui non è stato possibile condurre il sopralluogo.
La scheda non serve nel caso in cui i sindaci abbiano già provveduto al censimento ed alla dichiarazione di inagibilità a mezzo ordinanze.
Di seguito il link per scaricare la scheda
http://www.protezionecivile.gov.it/resources/cms/documents/Scheda_FAST.pdf
Questa mattina la Protezione Civile, i Vigili del Fuoco e la Soprintendenza Beni Culturali sono riusciti nell'operazione di salvataggio dei beni artistici di Visso.Molte le opere tratte in salvo che erano nel Museo Diocesano, tra cui i dipinti delle Dodici Sibille e alcune sculture lignee.
Fermateli! Subito. Con pene esemplari.In questo momento di emergenza totale, dove migliaia di persone non hanno più casa e cercano una sistemazione che, purtroppo, molto probabilmente si protrarrà per mesi e mesi, ci troviamo di fronte a uno scenario condito da un continuo pericolo di sciacallaggio e proprietari di immobili che vorrebbero affittare o vendere ad un prezzo molto superiore al canone di mercato, approfittando dell’esigenza abitativa di migliaia di persone.L’allarme sciacallaggio arriva anche dal sindaco di Belforte, Roberto Paoloni, che scrive "Considero sciacalli anche chi chiede cifre indecenti per affittare casa a chi ha perso la propria ed è in mezzo la strada".Si vocifera di rincari consistenti, percentuali importanti. In un momento come questo, invece, sarebbe opportuno mantenere un livello normale di prezzo per non mettere in difficoltà chi soffre per un disagio grave come il terremoto. Ci sarebbe addirittura chi, per liberarsi degli inquilini e rimettere sul mercato gli immobili a prezzi più alti, ha “stracciato” contratti di locazione regolari. Fortunatamente, accanto al rialzo dei prezzi, ci sono anche proprietari che si sono messi una mano sul cuore e hanno addirittura abbassato il canone richiesto. Segnalazioni arrivano anche per rialzi improvvisi del prezzo di noleggio di camper e roulottes.Insomma, dopo gli enormi danni all’economia locale causati dal sisma, il mattone è diventato inevitabilmente il bene più pregiato. Per chi ha pensato di speculare sui drammi anche dei suoi stessi concittadini il sindaco di Belforte non trova altra definizione che “sciacalli”.
Ora siamo di fronte a una scelta di campo. Assodato che (con tutto il doveroso rispetto) due morti per una tromba d'aria a Roma occupano più spazio nei media di 30mila persone sfollate, dobbiamo decidere se piangerci addosso e commiserarci con le vite da ricostruire o se capire una volta per tutte che viviamo in un territorio dove il terremoto è di casa e può manifestarsi in qualsiasi momento e imparare a conviverci. Che significa provare anche ad esorcizzare la paura, comprensibile ed umana, ma spesso alimentata da link, articoli, post sui social che non fanno altro che aumentare l'ansia in una popolazione colpita come non mai nella storia da un evento, comunque, naturale.Dall'inizio della sequenza sismica, dal 24 agosto, si sono susseguite qualcosa come 24mila scosse di terremoto. E dal 24 agosto sono tornati in auge "santoni" e "veggenti" che ogni giorno, in piena sequenza, pontificano: "Presto sicuramente ci sarà una scossa...". Ma va? Veramente? Roba da non credere. Così come è roba da non credere che ad ogni scossa superiore allo spostamento di un divano da parte dell'inquilino del piano superiore, parta la corsa all'articoletto acchiappaclick che solitamente finisce con "... torna la paura". No, la paura non torna. La paura c'è ed è il sentimento più naturale e umano che si possa avere in queste situazioni. Però dobbiamo evitare di tornare al medioevo e alla superstizione. Siamo piombati in una situazione dove si crea allarme se si sentono due cani abbaiare o se le temperature sono sopra la media stagionale. Ogni tuono durante un temporale diventa un allarme catastrofe. E' ora di finirla: e qui anche noi media dobbiamo giocare la nostra parte, per quanto ci è possibile. A noi spetta il compito di amplificare la nostra richiesta di aiuto alle istituzioni, di non spegnere i riflettori sul dramma che stiamo passando, di metterci a disposizione tutte le risorse che saranno necessarie per (provare a) ripartire. Non forniamo aiuto a nessuno scrivendo due righe su "nuova scossa 3.5 a Preci". Anzi, continuando a scrivere queste cose, rischiamo di allontanare ancora di più le persone che invece dobbiamo tornare ad attrarre con le nostre bellezze storico-architettoniche (le poche che si sono salvate, dopo i colpevoli ritardi seguiti alla scossa del 24 agosto), con i nostri paesaggi unici e con le specialità eno-gastronomiche che ci hanno resi famosi nel mondo. La scossetta l'abbiamo sentita tutti qui e più o meno tutti abbiamo l'app che ci dice in tempo quasi reale magnitudo ed epicentro. Non amplifichiamola.La crisi sismica che stiamo attraversando è la più importante dal 1703: è evidente che si è trattato di qualcosa di epocale. Ma proprio per questo dobbiamo renderci conto che le scosse che si stanno susseguendo rientrano nella normalità. Non sono ovviamente un tecnico, ma ho acquisito in questi giorni dialogando a lungo con studiosi decisamente ferrati in materia, elementi sufficienti per poter affermare che dopo un evento talmente forte come quello di domenica scorsa, le repliche, i cosiddetti aftershocks, si manifesteranno anche con magnitudo superiore al 4 di questa sera e potranno farlo per diverse settimane, forse mesi. Nel 1997 la crisi sisma durò quasi un anno. Si tratta di eventi che rientrano nella assoluta normalità dopo quanto si è verificato. Nessuna faglia nuova si è attivata, niente cavalieri dell'apocalisse in arrivo. Non possiamo conoscere ovviamente l'imponderabile ma dobbiamo affidarci alla scienza e a chi questi fenomeni li studia per mestiere da anni. Gli stessi che dopo L'Aquila ci avevano avvertito con precisione millimetrica che il terremoto avrebbe colpito poi a Norcia - Preci. Ci sono studi precisi (dei quali disponiamo e sui quali sta lavorando Francesca Testella) che pubblicheremo nelle prossime ore e che indicano come l'allerta era stata data con ampio preavviso. Sono studi scientifici. Non allarmismi probabilistici che chiunque di noi oggi come oggi potrebbe lanciare. Chiunque può scrivere un bel post su facebook "siamo convinti che nell'arco di 24-48 ore ci sarà un evento di magnitudo superiore a 3" e poi dire di averlo previsto. Viviamo in zona sismica e vi ripropongo la mappa completa della classificazione sismica dei Comuni marchigiani.Nel 2003 sono stati emanati i criteri di nuova classificazione sismica del territorio nazionale, basati sugli studi e le elaborazioni più recenti relative alla pericolosità sismica del territorio, ossia sull’analisi della probabilità che il territorio venga interessato in un certo intervallo di tempo (generalmente 50 anni) da un evento che superi una determinata soglia di intensità o magnitudo.Il provvedimento detta i principi generali sulla base dei quali le Regioni, a cui lo Stato ha delegato l’adozione della classificazione sismica del territorio (Decreto Legislativo n. 112 del 1998 e Decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001 – “Testo Unico delle Norme per l’Edilizia”), hanno compilato l’elenco dei comuni con la relativa attribuzione ad una delle quattro zone, a pericolosità decrescente, nelle quali è stato riclassificato il territorio nazionale. Zona 1 – E’ la zona più pericolosa. Possono verificarsi fortissimi terremoti Zona 2 – In questa zona possono verificarsi forti terremoti Zona 3 – In questa zona possono verificarsi forti terremoti ma rari Zona 4 – E’ la zona meno pericolosa. I terremoti sono rari Dei Comuni in provincia di Macerata, sei sono stati inseriti in fascia 1: Castelsantangelo sul Nera, Monte Cavallo, Muccia, Pieve Torina, Serravalle di Chienti e Visso. Tutti gli altri risultano inseriti nella zona 2.E' chiaro e evidente che con questa "bestia" dobbiamo imparare a convivere: viviamo in una zona altamente sismica. Che si "balli" spesso è non solo normale ma anche probabile. La paura è naturale ma per provare a tornare alla normalità dobbiamo esorcizzarla. E soprattutto dobbiamo pretendere che le nostre case siano ricostruite con severi criteri antisismici ed evitare che il sisma possa diventare una scusa per spogliare il territorio di servizi essenziali. Basta col terrorismo mediatico, non continuiamo a farci del male.P.S.: firmato uno sfollato
Visso si gemella con Recanati, nel nome di Giacomo Leopardi, che dal Colle dell'Infinito vedeva la montagna ora devastata dal terremoto. Presente il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, il sindaco di Recanati Francesco Fiordomo e il primo cittadino di Visso Giuliano Pazzaglini hanno sottoscritto un protocollo d'intesa per progetti culturali e turistici tra le due realtà. A Visso fra l'altro sono conservati un centinaio di manoscritti leopardiani, fra cui gli autografi dell'Infinito e Alla Luna. "Viviamo giorni difficili, nei quali i marchigiani sanno dare il meglio di sé - ha detto Ceriscioli -. Ho trovato sindaci di grande forza di fronte all'emergenza e città come Recanati che hanno subito offerto aiuto''. L'idea del gemellaggio è sostenuta dall'azienda IGuzzini e da Adolfo Guzzini. A Natale, ha annunciato, ''porteremo qui la luce della speranza: una luce pulsante che dalla piazza principale del paese si leverà al cielo per far veder che a Visso ci sono vita, cuore e anima''.
Dopo Diego della Valle e la Tod's, anche Adolfo Guzzini e la sua azienda scendono in campo a sostegno della comunità marchigiana ferita dal terremoto. Guzzini ha annunciato oggi a Visso una donazione pari a 100.000 euro al comune, e altre azioni a supporto dell'economia locale.IGuzzini, impresa leader mondiale nel settore dell'illuminotecnica, sostituirà i tradizionali regali natalizi con prodotti alimentari della tradizione maceratese. In una fase più avanzata della ricostruzione, iGuzzini installerà nel centro della piazza di Visso una luce pulsante diretta verso il cielo, ''simbolo di un cuore vitale che continua a battere, e illuminerà la piazza e la Collegiata di Santa Maria''. (Ansa)
Difficile capire quanto possa tenere quel poco che è rimasto in piedi, ancor più difficile immaginare come verrà fatta la ricostruzione: ripartendo da zero o salvando il salvabile? Oltre al colpo d’occhio desolante, passeggiando per le vie del centro di Visso si rimane impressionati dal silenzio, rotto soltanto dal transito lento dei mezzi di soccorso e delle poche automobili a cui Vigili del Fuoco e Polizia concedono il passaggio. In larga parte sono persone che devono raggiungere Ussita ma anche chi vorrebbe controllare lo stato della propria abitazione.Lungo via Cesare Battisti troviamo una famiglia che qui aveva una seconda casa. Il sisma l’ha aperta sul davanti come se qualcuno l’avesse cannoneggiata. Due Vigili del Fuoco hanno provato ad entrare ma è stato impossibile tirar su le serrande “troppo pericoloso forzarle – ci dice uno di loro – e anche la porta è bloccata dal peso sovrastante, c’è il rischio che venga giù tutto”.Alcuni degli edifici rimasti in piedi, ma comunque seriamente lesionati, sono quelli che erano stati ricostruiti dopo il sisma del 1997. Dai tetti delle case file di tegole si sporgono pericolosamente nel vuoto, simbolo dell’equilibrio instabile che aleggia su quel poco che è rimasto del bellissimo borgo medievale.Luigi Bisesto, il poliziotto che ci scorta, ci dice di camminare al centro perché quassù lo sciame sismico si fa sentire con regolarità e “la notte scorsa una scossa ha fatto gelare il sangue a tutti”.A destra e sinistra una teoria di macerie e di antichi palazzi sulle cui facciate corrono fenditure profondissime. E’ così fino all’incrocio con Largo Filippo Corridoni, qui c’era un distributore, ora un intero edificio è crollato sopra le pompe di carburante e il risultato è uno scorcio quasi surreale.Impossibile addentrarsi oltre, via Giuseppe Rosi è transennata, e subito dopo l’arco medievale si scorgono detriti e massi: il cuore del borgo ferito a morte.Alle nostre spalle c’è un bar, entriamo nel pergolato, sedie e tavoli impolverati. Solo un pacchetto di sigarette e una bottiglia a testimoniare il passaggio dell’uomo.“Guardate qui - il poliziotto indica la vetrata - io li toglierei ma non ne ho il coraggio” sono due fantocci di pezza che sembra che se la ridano. Come dargli torto, mettono inquietudine, l’unica parvenza umana rimasta a Visso è impagliata ed esibisce un sorriso che sa di beffa. Non tocchiamo niente, ce ne andiamo con l’anima pesante.
Intorno alle ore 7:30 di questa mattina, le 19 persone appartenenti alle organizzazioni della Croce Bianca, Croce Rossa, Bacini montani e Corpo permanente dei vigili del fuoco, partite in serata da Bolzano, sono giunte nelle destinazioni di Visso, Fiastra e Tolentino.Queste località in provincia di Macerata, duramente colpite dal sisma, sono quelle individuate dalla precedentemente inviata squadra di ricognizione dell'Agenzia per la Protezione civile provinciale. Con questo viaggio, come spiega una nota dei vigili del fuoco, sono stati forniti i primi 10 container richiesti come aiuto. Attualmente il personale é impegnato nelle operazioni di scarico e montaggio dei container inviati (ANSA).
Il nuovo decreto sulla ricostruzione delle aree terremotate è stato finalmente approvato, salvo intese, questa mattina dal Consiglio dei Ministri, ma la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è prevista per lunedì prossimo.
A quanto appreso i punti principali riguarderebbero innanzitutto la delimitazione del c.d. cratere del sisma e l’indicazione dei nuovi comuni ivi ricompresi, da aggiungere ai 62 già precedentemente inseriti nell’elenco.
Per quanto riguarda la popolazione dei luoghi terremotati invece, dovrebbero essere introdotte procedure semplificate per edifici con danni lievi per permettere il rapido rientro nelle abitazioni. Per chi non potrà tornare nella propria casa, in vista dell’avvicinarsi dell’inverno, il decreto prevederebbe che il Dipartimento della protezione civile acquisisca ed installi rapidamente i container in accordo con i Comuni circa le aree dove collocarli.
Per il patrimonio storico e culturale, i Comuni potranno procedere direttamente alla messa in sicurezza previa comunicazione al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
Introdotta la possibilità per i Comuni di assumere a tempo determinato personale di tipo tecnico ed amministrativo per il disbrigo dei procedimenti ed anche la Protezione civile e la struttura del Commissario straordinario alla ricostruzione saranno potenziate e rafforzate.
Quanto invece al ripristino della viabilità delle infrastrutture il compito di provvedervi spetta all’Anas. Il provvedimento dovrebbe intervenire anche sulla scuola disponendo misure urgenti per la prosecuzione delle attività didattiche.
Infine, sempre a quanto appreso, sarebbero stati stanziati circa 11 milioni di euro per la ripresa delle attività zootecniche.
"Ripartire al più presto con scuola e attività produttive per far tornare quanto prima possibile questi territori alla normalità. L'impegno della Regione Marche prosegue in costante confronto con le popolazioni colpite dal terremoto per affrontare l'emergenza e trovare insieme le migliori soluzioni per il territorio.Questo momento deve vederci tutti uniti, istituzioni e cittadini insieme, per ricostruire e tornare a vivere". Così il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mastrovincenzo, che ha accompagnato oggi nel maceratese la Presidente della Camera, Laura Boldrini. Presenti l'assessore alla Protezione civile, Angelo Sciapichetti, Roberto Oreficini della Protezione civile nazionale, il consigliere regionale Francesco Micucci, il prefetto di Macerata Roberta Preziotti. (ANSA).