Valfornace

Sisma, niente sarà più come prima: siamo forti, non invincibili. Fate presto

Sisma, niente sarà più come prima: siamo forti, non invincibili. Fate presto

Sono passati pochissimi giorni da quando due violente scosse di terremoto hanno cambiato per sempre la provincia di Macerata. Eppure, c'è la sensazione condivisa che i riflettori su quella che è senza ombra di dubbio una tragedia immane, si stiano già spegnendo. Forse si sono già spenti. Eppure, qui niente sarà più come prima.Il giorno dopo il terremoto di agosto, abbiamo mangiato amatriciane solidali anche per colazione, in ogni posto d'Italia. Dopo L'Aquila tutti i grandi artisti italiani hanno inciso anche una canzone. Oggi i fari sono accesi solo su Norcia e Cascia. Abbiamo visto decine e decine di volte le immagini delle suore che vengono accompagnate fuori. Non abbiamo visto un fotogramma su una Muccia devastata, su una Pieve Torina fantasma, su una San Severino a pezzi. Qualcuno vi ha detto che a Cessapalombo ci sono state intere frazioni isolate per giorni? Niente di tutto questo. E non cominciamo col solito buonismo e con le frasi di circostanza per cui "adesso non è il momento di fare polemiche" e "ora bisogna stare tutti uniti". Sì, tutti uniti ci stiamo. Noi cittadini e solo noi. Perchè altre attenzioni non ne vediamo. Certamente, non vogliamo pensare che Acquacanina o Muccia siano un bacino elettorale troppo esiguo, non sia mai. Francamente, delle visite "private" (che poi che senso abbia definire privata una visita di un capo di Stato) ce ne facciamo poco. Molto poco.E non dimentichiamoci che solo poche settimane fa, questi stessi territori avevano subito un altro durissimo colpo con l'apertura della superstrada fino a Foligno per via della quale paesi interi venivano tagliati fuori dal traffico veicolare, con le comprensibili conseguenze ricadute negative su un tessuto economico già fragile. Però, vuoi mettere... arrivare a Foligno e metterci un quarto d'ora di meno... Oggi la stragrande maggioranza di questi paesi non esiste più.Tutti i media aprono con "una forte scossa di terremoto è stata avvertita a Roma"... quasi che vien voglia di scusarsi coi romani se il terremoto ci ha devastato e si è avvertito anche nella capitale... Sentiamo dire troppo spesso "Meno male, non ci sono stati morti", quasi fosse una sorta di appagamento, una excusatio non petita, di fronte a un dramma che invece coinvolge migliaia di persone. E più calano le luci dei media, più cresce il numero della gente che per colpa di questo sisma ha perso la casa, la cosa più cara e a cui tutti siamo più legati nella vita. No, non ci sono stati morti. Ma c'è una provincia in ginocchio, devastata nel suo cuore più bello, distrutta non solo nelle macerie dei crolli ma anche nell'anima. Chi scrive è sufficientemente vecchio per ricordarne diversi di terremoti forti, ma, anche questa sensazione comune, come quello di mercoledì sera alle 21.18 non si era mai sentito prima. Siamo provati tutti, dagli anziani ai bambini che hanno visto cadersi addosso qualsiasi cosa nelle loro case: sono cicatrici indelebili nell'anima che non si potranno mai cancellare.E poi, inutile girarci intorno, c'è un entroterra che rischia molto concretamente l'estinzione. Il tempo che sarà necessario per ricostruire quanto è stato devastato, potrebbe essere letale per paesi dove l'età media è alta e di lavoro ce n'è sempre meno. Non solo Castelsantangelo, Ussita e Visso, ma Camerino, Muccia, San Ginesio, Ripe San Ginesio, Pieve Torina, Pievebovigliana, Treia, Serravalle, Matelica, Castelraimondo, Gagliole, Colmurano, Caldarola, Serrapetrona, Loro Piceno, Pollenza, Cessapalombo, Camporotondo, Belforte, Cingoli, Sarnano, Gualdo, Fiastra, Monte San Martino, Penna San Giovanni, Pioraco, Sefro, Fiuminata, Monte Cavallo, Acquacanina, Bolognola, le stesse Tolentino e San Severino dove centinaia e centinaia di persone non hanno più una casa. E poi quella splendida Camerino, profondamente provata e ferita dal terremoto del 1997, capace di rialzarsi e ripartire, di creare un polo universitario di eccellenza in tutta Italia e nel mondo. E' quasi commovente lo sforzo immane del rettore Flavio Corradini nel cercare di diffondere tranquillità agli studenti e alle loro famiglie. Corradini, un rettore dinamico e "mediatico" è stato sempre attentissimo a fornire l'immagine più bella di Camerino e della sua Università, riuscendo sotto il suo rettorato a raggiungere probabilmente i migliori picchi di sempre per l'ateneo camerte, sia sotto l'aspetto qualitativo che quantitativo. Il rettore è persona profondamente intelligente e colta e sa che questo colpo sarà durissimo da assorbire per quella che è una fabbrica di cultura, ma anche un volano fondamentale e determinante per l'economia di tutto l'entroterra.L'Università di Camerino deve diventare il simbolo della forza della nostra gente, della capacità di rimboccarsi le maniche e di saper offrire qualcosa che non si trova da nessun'altra parte nel nostro Paese. Anche la cultura e la preparazione che offre Unicam non si trovano in nessun'altra Università: lo dicono dati nazionali, non certo noi giornalisti di provincia. E che nessuno pensi di strappare l'Università a Camerino: lì nasce tanti secoli fa e lì deve rimanere, sotto la guida illuminata di Flavio Corradini. Questa è una battaglia che porteremo avanti senza soluzione di continuità, perchè la provincia di Macerata deve continuare ad avere i suoi due poli di eccellenza universitaria, ognuno con le sue specializzazioni, ognuno con le sue peculiarità. La storia non si cancella: neanche un sisma devastante può cancellarla. E da quella storia oggi si deve ripartire, facendo dell'Università di Camerino il traino di una rinascita difficile, ma non impossibile per gente come noi.Stringe il cuore vedere tanti sindaci che lontani dalle luci della ribalta ma con le mani sporche e i capelli impolverati, si affannano per dare una mano ai loro concittadini, per infondere speranza, per provare a dare un pizzico di tranquillità. Sono veri "eroi", costretti ad affrontare un'emergenza imprevista e imprevedibile, senza più un ufficio, senza più nessuna certezza sul futuro della loro terra. Vicino non hanno avuto e non hanno nessuno. Devono combattere contro una burocrazia soffocante, contro un dramma sociale ed economico senza pari. Se dovessimo essere più realisti del re, non possiamo nasconderci dietro le frasi di circostanza e i meme sui social dove "ce la faremo" "ci riprenderemo" "non molliamo". Stavolta rialzarsi sarà dura: da Tolentino in poi c'è il rischio concreto dello spopolamento definitivo, dell'estinzione di perle rare e dal valore inestimabile. Un patrimonio immenso è stato perso per sempre, è sotto gli occhi di tutti. Già dopo le scosse di agosto, superando la burocrazia si sarebbe potuto salvare tanto. Non è stato fatto nulla e oggi non si può più tornare indietro. Per non parlare di edifici pubblici inaugurati non più di tre-quattro anni fa e oggi inagibili: quando saranno aperte le inchieste dalle procure per trovare i responsabili di certi scempi?Oggi dobbiamo urlarlo tutti insieme: nel cratere sismico siano inserite tutte, tutte le città e i paesi colpiti. Si faccia in fretta, si faccia subito. La nostra gente non chiede soldi. Chiede una parvenza di normalità. Siamo marchigiani, maceratesi, tignosi, ignoranti, ma fiaccati nell'anima e nel corpo. Non ci abbandonate. 

03/11/2016 15:41
Pievebovigliana, nuova scosse e un malore: crisi cardiaca per un anziano

Pievebovigliana, nuova scosse e un malore: crisi cardiaca per un anziano

''Un anziano di 84 anni che dormiva nel garage di casa ha avuto una crisi cardiaca, ed è stato portato nell'ospedale di Camerino per accertamenti. Ho nuovi crolli nella zona rossa: nella Chiesa di Santa Maria Assunta, una casa privata, e a Colle Fiano''.Lo dice all'ANSA il sindaco di Pievebovigliana Sandro Luciani, in un primo bilancio dei danni fatti dalla scossa di magnitudo 4.8 della notte scorsa. ''Unica buona notizia: oggi arriva il primo container per gli uffici del Comune''. (Ansa)

03/11/2016 10:29
Sisma, AAto 3: "Sospensione pagamento bollette energia elettrica, gas e acqua"

Sisma, AAto 3: "Sospensione pagamento bollette energia elettrica, gas e acqua"

L’AEEGSI, a seguito degli eventi sismici del 26 e 30 di ottobre del 2016 che hanno colpito tutto il maceratese, ha disposto la sospensione del pagamento delle bollette per la fornitura di energia elettrica, gas e quelle relative al servizio idrico integrato.“Mi preme ringraziare tecnici e operai – dice il Presidente dell’AAto 3 Francesco Fiordomo – che in questi giorni drammatici stanno lavorando incessantemente per garantire il servizio idrico. Le aziende di gestione operanti nel territorio montano (ASSEM di San Severino Marche e ASSM di Tolentino), in stretto coordinamento con le forze dell’ordine, i vigili del fuoco e la Protezione Civile si sono prontamente attivate per garantire un adeguato livello dei servizi idrici, non solo nei comuni direttamente gestiti ma in tutte le realtà duramente colpite dal terremoto”.Dal 31 ottobre è stato messo fuori servizio l’Acquedotto del Nera per un eccessivo intorbidimento delle acque, in attesa che l’acqua torni limpida. Tra oggi e domani l’Acquedotto verrà ripristinato. Questa è la situazione nei vari comuni I Comuni di Tolentino, Caldarola, Camporotondo, Cessapalombo e Serrapetrona non rilevano problemi di approvvigionamento idrico né sono state emesse ordinanze di non potabilità dell’acqua.Non si riscontrano criticità di approvvigionamento idrico né di non potabilità nei Comuni di Montecavallo e Fiordimonte e Serravalle del Chienti.Nei Comuni di Castelsantangelo sul Nera ed Ussita è stato chiuso l’acquedotto pubblico ma i Comuni risultano totalmente evacuati.Nel Centro storico del Comune di Camerino (comunque totalmente evacuato), per ordine del COC (centro operativo comunale) è stata sospesa la distribuzione idrica al fine di evitare rotture ed allagamenti. Non si rilevano ulteriori criticità negli altri quartieri del Comune.Per i Comuni di Belforte del Chienti e Pievetorina si riscontrano criticità nell’approvvigionamento a causa di perdite che ancora non sono state identificate e quindi non è stato possibile ripararle. I serbatoi sono vuoti (per Pievetorina n. 3 serbatoi risultano anche lesionati) e nelle prossime ore potranno presentarsi casi di assenza di acqua nelle abitazioni. Attualmente la risorsa idrica è assicurata alla popolazione tramite la fornitura di acqua imbustata e bottiglie di acqua minerale.Nel Comune di Visso è stata emessa un’ordinanza di non potabilità. L’acqua è garantita nel campo di accoglienza da n. 2 autobotti e da una fornitura di acqua imbustata e bottiglie di acqua minerale.Nei Comuni di Fiastra, Pievebovigliana e Sefro non si riscontrano criticità di approvvigionamento ma si riscontrano problemi di qualità dell’acqua. La distribuzione è assicurata dalla fornitura di acqua imbustata e bottigliette di acqua minerale.Nei comuni di San Severino Marche, Castelraimondo, Fiuminata, Gagliole e Pioraco non si riscontrano problemi di approvvigionamento. Si evidenzia un intorbidimento dell’acqua proveniente dalla sorgente San Chiodo che tuttavia, a seguito delle analisi del 31.10, non ha compromesso la potabilità dell’acqua. 

02/11/2016 18:14
Sisma, raccolta fondi per la popolazione di Pievebovigliana

Sisma, raccolta fondi per la popolazione di Pievebovigliana

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato da parte del comune di Pievebovigliana circa la raccolta fondi per la popolazione colpita dal sisma. "A seguito dell’eccezionale evento sismico iniziato lo scorso 26 ottobre, che ha reso inagibile l’intero patrimonio immobiliare, il Comune di Pievebovigliana comunica l’apertura di una sottoscrizione a favore della popolazione locale terremotata. Chiunque volesse contribuire può effettuare un versamento sul conto di tesoreria comunale aperto presso la Nuova Banca delle Marche S.p.a. filiale di Pievebovigliana  IBAN: IT 81 D 06055 69070 000000001498. In seguito verrà resa pubblica la destinazione di tutti i  fondi raccolti. Si ringrazia anticipatamente, a nome dell’Amministrazione comunale e dell’intera cittadinanza, tutti coloro che vorranno partecipare all’iniziativa. Il Sindaco e l’Amministrazione Comunale di Pievebovigliana"

02/11/2016 14:50
Il terremoto di Norcia - Preci: "occorre studiare le caratteristiche della faglia così come si è realmente mostrata"

Il terremoto di Norcia - Preci: "occorre studiare le caratteristiche della faglia così come si è realmente mostrata"

In queste ore si susseguono notizie ed ipotesi su quanto sta accadendo nel Centro Italia. Dopo il sisma si ipotizza di tutto. Confusione, notizie falsate, bombardamento mediatico sensazionalistico. Questo è quello che non vogliamo. Alimenta il panico ed il senso di incertezza in una popolazione già stremata. Doveroso ci appare un contributo scientifico serio sulla attuale situazione. E non possiamo non chiederlo al prof. Emanuele Tondi, che a pochi giorni dal terremoto di Amatrice del 24 Agosto aveva indicato la zona tra Norcia e Preci come la possibile area epicentrale di futuri terremoti distruttivi (http://www.picchionews.it/il-geologo-tondi-intervista-choc-sapevamo-dal-2009-che-il-terremoto-avrebbe-colpito-in-quel-punto/ PUNTO 5: “Da una personale valutazione, se si verificasse questa seconda evenienza, la zona che ha la probabilità maggiore di generare un terremoto è quella a nord di Norcia, nell’area di Preci”). “Innanzitutto l’unica certezza che c’è sempre stata e che resta ferma nel marasma di informazioni è che non può essere previsto quando un terremoto colpirà. Il nostro territorio, come ormai tristemente di conoscenza comune, è ampiamente e fortemente sismico e ciò che sta accadendo si è verificato già nel passato. Purtroppo abbiamo avuto secoli per prepararci ma non l'abbiamo fatto. Stiamo accusando il colpo di anni di ritardo nella messa in sicurezza delle strutture e del territorio. In secondo luogo, la geologia, giovane scienza in evoluzione, ci ha fornito una base di dati da utilizzare, dati che però devono essere progressivamente aggiornati studiando i fenomeni naturali quali appunto i movimenti delle faglie. I terremoti di Amatrice e Preci non sono stati previsti in termini temporali; sulla base dei concetti scientifici che riguardano la meccanica delle faglie, erano state individuate le faglie candidate a riattivarsi prima di altre, ovviamente sempre in termini probabilistici, perché le variabili, come sappiamo, sono molte. Questo tipo di analisi, permetterebbe di ottimizzare ed indirizzare con criteri tecnico-scientifici (e magari non politico-clientelari) le opere di prevenzione (miglioramento ed adeguamento sismico degli edifici), che ovviamente non possono essere svolte in tutta Italia contemporaneamente. Il concetto a cui mi riferisco è più o meno quello sviluppato dal laboratorio sismologico dell’Università di Berkeley in California: http://seismo.berkeley.edu/blog/2008/10/10/earthquake-probabilities-in-the-bay-area.html. Chiaramente stiamo sempre parlando di probabilità, che non è una certezza, come dimostrato dall’evento del 30 mattino di magnitudo 6,5, considerato improbabile ma che si è invece verificato. Per concludere, quando si afferma che c’è il rischio dell’attivazione di altre faglie (e questo lo dicono tutti), visto che si sa dove sono, si può dire anche quali sono. Bisognerebbe avere un po’ più di coraggio ad utilizzare i risultati delle ricerche scientifiche in questo campo. Valutare la pericolosità sismica con gli stessi criteri per un area in cui il terremoto è avvenuto l'altro ieri o 400 anni fa, ai giorni nostri, è un concetto superato. “ Doveroso appare da parte nostra ringraziare il prof. Tondi per la pazienza con cui ci fa partecipi di concetti scientifici ignoti ai più, facendo crescere in tutti noi la consapevolezza del rischio sismico e quindi la richiesta prioritaria di prevenzione. Questa è l’informazione che dobbiamo richiedere agli studiosi, non miracoli o risposte salvifiche, ma la verità ricavabile dal dato oggettivo. Abbiamo conosciuto il presupposto da cui la geologia muove: non ci sono certezze quanto ai terremoti in termini di previsioni temporali. Le faglie si sanno dove sono, quanta energia massima possono rilasciare, ma non si può stabilire con certezza né quando né con quale frequenza si attiveranno. In molti si chiedono ora cosa ci si può aspettare. Due sono le risposte che si possono dare. La prima viene dalla scienza e su questo risponde Tondi: “Si sono avuti eventi multipli “mainshocks” sempre lungo la stessa zona di faglia, quella che si estende da Pescara del Tronto fino a nord di Castel Sant’Angelo, nota come il Sistema di Faglie del Monte Vettore-Monte Bove. Con l’evento del 24 Agosto si è attivata la porzione meridionale, poi il 26 Ottobre si è attivata la parte centro-settentrionale e il 30, purtroppo, si è riattivata in tutta la sua lunghezza, con il terremoto di magnitudo 6,5, il più forte degli ultimi 300 anni in questa zona dell’Appennino centrale. Ora occorre studiare al più presto e nella forma più approfondita possibile le caratteristiche della faglia così come si è realmente mostrata ed estendere i risultati di questi studi, laddove possibile, ad altre faglie dormienti che potrebbero riattivarsi. Rendere il dato che la scienza naturale ci offre il più certo e sicuro possibile ai fini della sua utilizzazione in chiave di prevenzione e non, come erroneamente si vuol credere o ci si vuole illudere, in termini di previsione”. La seconda risposta ve la forniamo noi e deve venire dalle istituzioni e da noi collettività: cominciare a costruire una differenza per il futuro, PRIORITA' NAZIONALE sicurezza in termini di risposta ai sismi ma anche al dissesto idrogeologico. Oggi è un terremoto. Domani sarà un alluvione. E noi stessi rendiamoci protagonisti: investiamo in prevenzione, formiamoci e pretendiamo che l'informazione in funzione di prevenzione continui e diventi un "modello stabile". Tutti: amministrazioni, aziende e cittadini. La prevenzione pretendiamola e facciamola. Sequenza sismica iniziata il 24 Agosto 2016 ed epicentro dell’ultimo evento di magnitudo 6,5 del 30 Ottobre 2016 (da www.ingv.it) Nastro scuro alla base della faglia a Nord del Monte Vettore che indica la sua riattivazione di oltre mezzo metro in superficie (da Paolo Galli, https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10210570561410750&set=g.50026449082&type=1&theater). Dettaglio del movimento lungo la faglia (da Paolo Galli, https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10210570561410750&set=g.50026449082&type=1&theater) "Spostamento sulla faglia di oltre un metro" (da Paolo Galli, https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10210570561410750&set=g.50026449082&type=1&theater)

31/10/2016 17:49
Terremoto: i residenti potranno riscuotere la pensione in tutti gli uffici postali attivi sul territorio nazionale

Terremoto: i residenti potranno riscuotere la pensione in tutti gli uffici postali attivi sul territorio nazionale

Già attivi diversi Uffici Postali mobili dalle ore immediatamente successive alle scosse telluriche nei centri maggiormente colpiti. In particolare Poste Italiane è intervenuta nelle località di Visso e Castelraimondo (orario 8.20-13.35 ed il sabato 8.20-12.35), Pieve Torina, Ussita, Pievebogliana, Muccia (orario 8.20-13.45 ed il sabato 8.20-12.45). Nelle prossime ore sarà servita da struttura mobile anche la località di Castelsantangelo sul Nera. Gli uffici mobili osserveranno i seguenti orari: da lunedì a venerdì dalle 8.20 alle 13.35 e il sabato dalle 8.20 alle 12.35Per quanto riguarda la città di Camerino, è stato riaperto l’ufficio postale di Camerino1. L’ufficio postale è stato potenziato con uno sportello aggiuntivo l’ufficio postale. Aperto già da oggi (31 ottobre) con i seguenti orari: da lunedì a venerdì dalle 8.20 alle 13.35 e il sabato dalle 8.20 alle 12.35. Poste Italiane d’intesa con Inps ha disposto la circolarità del pagamento delle pensioni erogate dall’Istituto e dal Ministero dell’Economia e Finanze. I pensionati residenti nelle zone colpite dal sisma potranno quindi riscuotere le somme in un qualsiasi Ufficio postale attivo sul territorio nazionale. L’agevolazione riguarda anche chi percepisce l’assegno di disoccupazione, che potrà perciò essere riscosso ovunque in Italia. Poste Italiane ha stabilito per i residenti nelle aree colpite dal sisma – e in accordo con le banche partner – la sospensione immediata del pagamento delle rate dei mutui e dei  prestiti  in corso su esplicita richiesta degli interessati. Saranno inoltre bloccate tutte le attività di recupero crediti e di sollecito dei pagamenti indirizzate a persone che vivono nei centri terremotati. La sospensione è operativa per i pagamenti futuri, non ancora addebitati sul conto. Tra le altre misure imminenti ci sarà anche l’eliminazione delle commissioni sui prelievi da sportelli automatici postali e bancari della zona e dell’azzeramento delle commissioni relative a prelievi eseguiti con carte riconducibili agli uffici postali presenti nell’area del sisma, a prescindere dal luogo in cui sia avvenuta l’operazione. Poste ha poi predisposto l’attivazione del servizio “Seguimi” che prevede la consegna della corrispondenza al recapito delle persone temporaneamente trasferiti anche attraverso il Dipartimento della Protezione Civile o le strutture che si occupano delle gestione dell’emergenza. I cittadini interessati potranno fornire il loro indirizzo provvisorio telefonando al numero verde gratuito di Poste Italiane 803160, che invierà tutte le informazioni alla Centrale operativa. I portalettere e le strutture operative di Poste Italiane daranno tutte le indicazioni sulla raccolta delle informazioni relative al nuovo domicilio dei cittadini. Poste Italiane, attraverso l’operatore telefonico PosteMobile, d'intesa con il Dipartimento della Protezione Civile, ha riattivato la numerazione solidale 45500 per la raccolta fondi a favore della popolazioni di Umbria e Marche colpite dal terremoto.Tutti i clienti PosteMobile possono donare 2 euro tramite l’invio di un SMS.

31/10/2016 16:37
Sisma, crolli e panico anche a Pievebovigliana

Sisma, crolli e panico anche a Pievebovigliana

Il terremoto non ha risparmiato nemmeno Pievebovigliana che, dopo la scossa di questa mattina, ha registrato dei crolli importanti sia al centro storico che in alcune frazioni.Non si registrano vittime ma la popolazione è in gran parte senza casa. Sono in molti ad essere partiti per la costa. Anche il sindaco Luciani si unisce all'appello di molti altri sindaci di poter avere dei container per gli sfollati.

30/10/2016 17:14
Falcucci allo stremo: "Così è da morire... non ce la facciamo più!"

Falcucci allo stremo: "Così è da morire... non ce la facciamo più!"

"Così è da morire, non ce la facciamo più. E' un continuo, un continuo, un continuo!". Si sfoga così il sindaco di Castesantangelo sul Nera Mauro Falcucci dopo l'ultima scossa di terremoto, di magnitudo 4.2. "Abbiamo dovuto chiudere anche il Comune, che era già parzialmente inagibile. Ma con queste scosse, e la gente che sale e scende ogni volta per paura, non si può nemmeno più lavorare. Adesso aspettiamo un modulo per ospitare gli uffici".''La scossa? certo che l'abbiamo sentita, ma ormai piove sul bagnato...quasi tutto il paese è zona rossa, ho 866 sfollati, negli alberghi della costa o in altre strutture, il 70% delle case è inagibile''. Lo dice all'ANSA il sindaco di Pievebovigliana Sandro Luciani, dopo il sisma di magnitudo 4.2 registrato alle 18.24 a pochi km da qui, fra Norcia, Preci, Castelsantangelo sul Nera e Visso. (Ansa)

29/10/2016 19:17
Terremoto: già attivati gli Uffici postali mobili a Visso e Pievetorina

Terremoto: già attivati gli Uffici postali mobili a Visso e Pievetorina

Per garantire la continuità dei servizi nelle località dove il sima ha reso inagibili gli uffici postali, da questa mattina (29 ottobre), sono già operativi gli Uffici postali Mobili a Visso e Pievetorina, in provincia di Macerata, ubicati proprio nelle adiacenze della sede originaria, ora inagibile.Aperti tutti i giorni, dotati di collegamento satellitare alla rete, gli Uffici Mobili offrono i principali servizi: il versamento o il prelievo da conto corrente e libretto postale, l’invio o il ritiro di vaglia e bonifici, il pagamento di bollettini e la riscossione della pensione.Intanto Poste Italiane sta lavorando in stretta collaborazione con la Protezione Civile e le altre Istituzioni per assicurare la continuità dei servizi postali e finanziari ai cittadini dei comuni colpiti. I tecnici di Poste Italiane sono impegnati a verificare l’efficienza delle strutture e delle tecnologie per ripristinarne la piena funzionalità in tempi brevi. Poste Italiane ha attivato immediatamente tutte le azioni necessarie a garantire il recapito ai cittadini della corrispondenza ordinaria e a firma, anche in caso di loro trasferimento dal comune di residenza ad altro domicilio o ricovero temporaneo. Poste ha predisposto infatti l’attivazione gratuita del servizio “Seguimi”, che prevede la consegna della corrispondenza al nuovo recapito delle persone trasferite dai comuni colpiti dal sisma per via della dichiarazione di inagibilità delle proprie abitazioni. Il servizio sarà applicato ai residenti nei comuni di Visso, Castelsantangelo sul Nera, Ussita, Tolentino, San Severino Marche, Castel Raimondo, Fiordimonte e Camerino, in provincia di Macerata.I cittadini interessati potranno fornire il loro nuovo indirizzo telefonando al numero verde gratuito 803.160 di Poste Italiane. Le informazioni saranno inviate alla Centrale operativa che provvederà a sua volta al reindirizzamento della corrispondenza. Saranno inoltre i portalettere e le strutture operative di Poste a poter dare indicazioni riguardanti la raccolta delle informazioni relative al nuovo domicilio dei cittadini.

29/10/2016 17:06
Sisma, 583 sfollati trasferiti in hotel della costa

Sisma, 583 sfollati trasferiti in hotel della costa

Sono stimati fra 4 e 5 mila gli sfollati delle Marche dopo il terremoto del 28 ottobre che vanno sistemati in hotel o strutture alternative.Ieri sera sono stati trasferiti in alberghi della costa, a Porto Sant'Elpidio, Civitanova Marche e San Benedetto del Tronto, 583 persone: 18 da Castelsantangelo sul Nera, 30 da Fiordimonte, 122 da Pievebovigliana, 252 da Pieve Torina, 161 da Visso. Lo rende noto il Centro di coordinamento regionale. I trasferimenti proseguono in collaborazione con il Dipartimento nazionale della Protezione civile e su segnalazione dei sindaci. Molti gli aspetti di cui tenere conto in queste operazioni: le condizioni di salute dei terremotati, disabilità, fragilità di vario tipo, la frequentazione delle scuole, che non può essere interrotta. La priorità è la tutela dei tessuti sociali delle singole realtà coinvolte nel terremoto. Le Ferrovie dello Stato faranno arrivare nel pomeriggio nella stazione di Fabriano 5 vetture letto in grado di ospitare fino a 250 persone (ANSA).

28/10/2016 14:00
Pievebovigliana, una città fantasma che ci riprova

Pievebovigliana, una città fantasma che ci riprova

Due sole attività commerciali rimaste parzialmente attive (la pizzeria Il Cortile e l’Angolo del Pane), Via Roma e Via del  Castello zone rosse interdette al transito anche pedonale, negozi chiusi anche nella zona della piazza Vittorio Veneto, la caserma dei Carabinieri inagibile, Il Comune inagibile, le attività di ristorazione e di accoglienza turistica con le strutture fortemente danneggiate, il vicino motel Carnevali chiuso così come il supermercato, le frazioni tutte indistintamente a terra e infine le Chiese tristemente chiuse.Pievebovigliana è stata colpita al cuore e ridotta quasi a paese fantasma."Sarà una ripresa difficilissima - dicono dal Comune della cittadina - e saranno necessarie tutte le forze fisiche e morali per rivedere la luce. le abitazioni in primis senza dimenticare le attività economiche che rappresentano il futuro. Ci proveremo insieme agli amici di Fiordimonte e degli altri marchigiani oggi in grande difficoltà! Ci aiuterà anche Sant’Emidio che i nostri nonni ci invitavano ad invocare! Ieri nella piazza di Pieve , di fronte all’edificio comunale, si è svolta una riunione alla quale hanno partecipato i sindaci Luciani e Citracca insieme all’avvocato Costanzi della Regione Marche per chiarire le modalità assistenziali per i cittadini che non hanno più una abitazione disponibile e le procedure per ottenere la verifica degli immobili danneggiati". 

28/10/2016 13:14
Sisma, evacuati 240 pazienti fra ospedali e Rsa

Sisma, evacuati 240 pazienti fra ospedali e Rsa

Una corsa contro il tempo, fra scosse e panico, per portare via i pazienti dagli ospedali delle Marche lesionati dalle scosse di ieri sera, e gli anziani dalle case protette e le Rsa inagibili. Sono 239 le persone che la Protezione civile delle Marche è riuscita a ricollocare a tempo di record in strutture provvisorie fra ieri sera e questa mattina.Questo il quadro delle evacuazioni, reso noto dal Centro di coordinamento regionale. A Visso l'Hotel Cristallo, semidistrutto, ospitava già provvisoriamente dal 24 agosto 25 anziani, sono stati trasferiti in altre sedi, 19 in una struttura a Casette Verdini. Altri sette sono in via di sistemazione a Pievebovigliana. A Caldarola 24 anziani disabili del luogo residenti in case lesionate sono stati trasportati nel palazzetto dello Sport comunale in attesa di ricollocazione in strutture più idonee. (Ansa)

27/10/2016 14:28
Sono venti i Comuni maceratesi colpiti dal sisma: distrutta la cartiera a Pioraco - VIDEO -

Sono venti i Comuni maceratesi colpiti dal sisma: distrutta la cartiera a Pioraco - VIDEO -

I comuni interessati dal nuovo sisma sono Visso, Ussita, Pievetorina, Acquacanina, Montecavallo, Fiastra, Pievebovigliana, Caldarola, Camerino, Muccia, Serrapetrona, Cingoli, Matelica, San Severino Marche, San Ginesio, Tolentino, Fiuminata, Castel Sant'Angelo sul Nera, Sefro e Pioraco. E' la prima rilevazione del Cor (Centro operativo regionale), che ha dato questa informazione al Dicomac. Il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli insieme al capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio e al commissario per la ricostruzione Vasco Errani sta incontrando gli amministratori dei Comuni colpiti per valutare l'esatto numero degli sfollati che da una prima stima risultano diverse migliaia e organizzare al meglio le risposte alle esigenze più immediate di assistenza alla popolazione. Manca acqua a Sefro, Camerino e Pievetorina e i tecnici stanno provvedendo a ripristinare il servizio. (Ansa) Danni enormi alla cartiera di Pioraco: una prima stima parla di circa 10 milioni di euro di danni. Gli impianti produttivi sono andati completamente distrutti. Decine le persone rimaste senza lavoro. https://www.youtube.com/watch?v=xnuInKnifEM

27/10/2016 13:47
Ricostruzione: tutti i dettagli del decreto governativo e le slide presentate in conferenza stampa

Ricostruzione: tutti i dettagli del decreto governativo e le slide presentate in conferenza stampa

Tempi lunghi per la ricostruzione e 15 Comuni del Maceratese inseriti nel cosiddetto “cratere”.  Sono due degli elementi emersi durante la conferenza stampa terminata poco fa a Palazzo Chigi alla presenza del sottosegretario Claudio De Vincenti, del commissario per la ricostruzione Vasco Errani, del capo nazionale della protezione civile Curcio e del presidente della Regione Marche Ceriscioli.I Comuni della provincia di Macerata compresi nel decreto sono Acquacanina, Bolognola, Castelsantangelo sul Nera, Cessapalombo, Fiastra, Fiordimonte, Gualdo, Penna San Giovanni, Pievebovigliana, Pieve Torina, San Ginesio, Sant’Angelo in Pontano, Sarnano, Ussita, Visso. In questa zona, compresa anche nel programma delle “aree interne”, saranno finanziati al 100% gli interventi di ricostruzione sia per le prime che per le seconde case. Fuori dal cratere, invece, come già emerso nei giorni scorsi, il contributo sarà del 100% per le prime case e del 50% per le seconde. I danni dovranno ovviamente essere certificati dalle schede Aedes.  In tutto il Governo stanzia nell’immediato 200 milioni di euro per far partire il processo di ricostruzione, oltre ad altri 100 di credito d’imposta.Confermate le misure già emerse, come il prestito d’onore per le imprese danneggiate, la centrale unica di committenza, mentre le stazioni appaltanti saranno i 4 uffici della ricostruzione, il ministero dei Beni culturali e quello delle infrastrutture. Verrà poi istituito un elenco speciale per i professionisti che lavoreranno nella ricostruzione. “Questo – ha spiegato Errani – consentirà un sistema di controllo, con a capo l’Anac, che controllerà le gare a monte per assicurare al massimo trasparenza e legalità”. In totale il Governo stanzierà 35 milioni di euro per il 2016 per le Regioni Lazio, Umbria, Abruzzo e Marche per agevolazioni alle imprese danneggiate dal sisma. Sono previsti contributi in conto capitale per chi decide di aprire nuove imprese in queste zone, oltre ad un contributo dell’Inail per imprese e lavoratori di 30 milioni. Inoltre altre misure saranno attivate attraverso i fondi del Piano di sviluppo rurale e del Fesr. Per i Comuni è prevista una deroga al pareggio di bilancio.Il commissario straordinario ha poi fatto capire che i tempi per la ricostruzione saranno lunghi. “Partiremo dai danni cosiddetti B, quelli più lievi, al più presto. Per il resto bisogna ricordare che per ricostruire un centro storico bisogna fare una pianificazione urbanistica. Qui – ha aggiunto – si sperimenta una cosa nuova: non si fanno qui i moduli. Qui si costruiscono delle case, temporanee, ma case, di alta qualità. E’ una scelta che va a merito della protezione civile, che non sull’onda delle spinte di oggi e dell’emergenza, ma con una programmazione, ha cercato di dare una risposta strategica. Stiamo costruendo il provvisorio perché dia qualità subito”.Qui sotto le slide del decretoslide_terremoto_20161011  

11/10/2016 17:06
L'assessore Sciapichetti frena gli allarmismi: "Tutti i danni saranno risarciti totalmente"

L'assessore Sciapichetti frena gli allarmismi: "Tutti i danni saranno risarciti totalmente"

Ha destato comprensibile apprensione la diramazione, a questo punto ufficiale, dei Comuni inseriti dal Governo nel cosiddetto "cratere sismico" all'interno del decreto sulla ricostruzione post-terremoto approvato questa mattina. I Comuni della provincia di Macerata compresi nel decreto sono Acquacanina, Bolognola, Castelsantangelo sul Nera, Cessapalombo, Fiastra, Fiordimonte, Gualdo, Penna San Giovanni, Pievebovigliana, Pieve Torina, San Ginesio, Sant’Angelo in Pontano, Sarnano, Ussita, Visso.Un elenco con esclusioni "eccellenti" come, ad esempio, Camerino e Tolentino o la stessa Macerata. A gettare acqua sul fuoco della polemica che si è già aperta è l'assessore regionale Angelo Sciapichetti che sottolinea come tutti i danni saranno risarciti: "La provincia di Macerata con i suoi 14 Comuni inseriti nell'elenco del cosiddetto cratere è quella tra tutte, che ha visto riconosciuto il maggior numero di Comuni e quindi di danni. Va sottolineato comunque che tutti coloro, residenti nei comuni non compresi nell'elenco, saranno comunque risarciti totalmente dei danni avuti dal sisma, purché certificati delle apposite schede Aedes compilate dai rilevatori autorizzati"."In pratica la differenza tra chi sta nel cratere e tra chi risiede nei comuni fuori dall'elenco è questa: chi sta nel cratere avrà  il risarcimento dei danni al 100% della prima e della seconda casa. Chi sta fuori avrà il risarcimento della prima casa al 100% della seconda casa al 50% se non ubicata nel centro storico, altrimenti del 100% come gli altri. Voglio ricordare che nel terremoto di Marche e Umbria di 20 anni fa, le seconde case non furono finanziate".Sul piede di guerra, però, il sindaco di Camerino, Gianluca Pasqui: "Le anticipazioni sul decreto per la ricostruzione emanato dal Governo ci lasciano profondamente amareggiati. Da quanto apprendiamo, infatti, Camerino ed altri comuni dell’entroterra Maceratese sono stati esclusi dal così detto “cratere”. Si tratta di una esclusione che, se confermata, farebbe gridare allo scandalo, non solo perché i danni riportati nella nostra cittadina sono evidenti e sotto gli occhi di tutti, ma anche perché la Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità, non molti giorni fa, una mozione per destinare i risparmi della Camera ai comuni terremotati tra i quali, appunto, compariva anche la città di Camerino.Siamo convinti che si sia trattato di un errore o di una disattenzione che potrà essere sanata nei prossimi giorni. In ogni caso invitiamo il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, il commissario per la ricostruzione, Vasco Errani, e gli altri rappresentanti del Governo a venire a trovarci a Camerino (cosa mai avvenuta fino ad oggi), così da darci modo di mostrare loro di persona quanti e quali danni il sisma dello scorso 24 agosto ha provocato nella nostra città".

11/10/2016 14:37
Pievebovigliana: “Luoghi e processi della produzione in età protoindustriale. Dalla storia al recupero”

Pievebovigliana: “Luoghi e processi della produzione in età protoindustriale. Dalla storia al recupero”

Il prossimo 14 e15 ottobre si svolgerà a Pievebovigliana, nella sala consiliare del Palazzo Comunale, il convegno nazionale di studio “Luoghi e processi della produzione in età protoindustriale. Dalla storia al recupero”.Si tratta di un importante evento culturale dalla forte valenza scientifica, organizzato dal Comune di Pievebovigliana e dal Museo della civiltà contadina “Silvio Centioni”, con il patrocinio dell’Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale (AIPAI), dell’Università Politecnica delle Marche e dell’Università degli studi di Camerino. Alla realizzazione dell’evento collaborano anche il Consiglio Regionale delle Marche e la Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata.Il convegno, curato sotto il profilo scientifico dal prof. Augusto Ciuffetti (Università Politecnica delle Marche) e dal prof. Roberto Parisi (Università degli studi del Molise), è legato al recente recupero della gualchiera-tintoria Cianni di Pievebovigliana, il cui sito originario risale al XVIII secolo. Si tratta di un esempio di opificio protoindustriale di grande importanza, unico nel suo genere nelle Marche. Intorno al recupero di questa manifattura, dei suoi stabili, dei canali idraulici ruota un ambizioso progetto di ecomuseo, del tutto innovativo ed originale nel panorama dell’Italia centrale. Per l’occasione, venerdì 14 ottobre, alle ore 19,30, è prevista una visita guidata al sito, appositamente illuminato.Il convegno si aprirà venerdì alle ore 15, con i saluti del Sindaco di Pievebovigliana Sandro Luciani, del Rettore dell’Università di Camerino prof. Flavio Corradini, dell’Assessore regionale Manuela Bora e del Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata Rosaria Del Balzo Ruiti.Partendo dal caso specifico di Pievebovigliana e dal dibattito storiografico che si è sviluppato negli ultimi decenni sull’archeologia industriale e sulla storia del patrimonio protoindustriale, Augusto Ciuffetti e Roberto Parisi illustreranno l’idea di aprire un laboratorio permanente di studio su paesaggi e archeologie della produzione dell’età protoindustriale. Seguiranno alcuni interventi di metodo e teoria con Aldo Castellano (Politecnico di Milano), Manuel Ramello (AIPAI) e Alberto Guenzi (Università di Parma). Nella seconda parte del pomeriggio i relatori presenteranno una galleria di casi-studio estesa a tutto il territorio italiano; sono previsti gli interventi di Renato Sansa (Università della Calabria), Silvia Tardella (AIPAI), Barbara Galli (Politecnico di Milano), Giuseppe Guanci (AIPAI), Rossella Del Prete (Università del Sannio), Francesca Castanò (Seconda Università di Napoli). La presentazione di casi-studio nazionali continuerà la mattina del giorno successivo, con gli interventi di Luca Mocarelli (Università di Milano-Bicocca), Marianna Astore (Università Politecnica delle Marche-Fondazione G. Fedrigoni Istocarta), Manuel Vaquero Piñeiro (Università di Perugia), Valeria Bacci (SabinArte), Clara Verazzo (Università di Chieti-Pescara), Edoardo Currà (Università di Roma-La Sapienza). Seguirà una tavola rotonda intitolata “Per una contaminazione di saperi e pratiche. Confronto di idee su storia, conservazione e valorizzazione del patrimonio protoindustriale”, alla quale, oltre ai relatori, parteciperanno anche Giovanni Luigi Fontana, presidente dell’AIPAI (Università di Padova) e Renato Covino (Università di Perugia). 

10/10/2016 08:50
26 settembre 1997: il terremoto che sconvolse Marche e Umbria

26 settembre 1997: il terremoto che sconvolse Marche e Umbria

Fu il primo grande terremoto dopo quello del 1980 in Irpinia ed ebbe grande ripercussione mediatica. Erano le 2:33 della notte tra il 25 e il 26 settembre 1997, quando la prima scossa di quello che si sarebbe rivelato essere un terremoto devastante, colpì l’Italia centrale, e in particolare l’Umbria e le Marche. Con una magnitudo 5.5 e un’intensità pari all’ottavo grado della scala Mercalli, ebbe luogo lungo l’asse della dorsale montuosa degli Appennini, proprio tra le due regioni. La prima scossa avvenne alle 2.33 di notte con epicentro Cesi (nei pressi di Colfiorito e Serravalle del Chienti). La scossa, di magnitudo 5.8, svegliò mezza Italia centrale e causò due vittime. Due anziani morirono per il crollo della loro abitazione.Alle 11:40 del mattino arrivò la scossa più forte, che andò a peggiorare la situazione disastrosa già creata dalla prima. Proprio mentre i tecnici eseguivano sopralluoghi sulle case danneggiate dal sisma della notte ed i giornalisti arrivavano nell’area dell’epicentro per documentare i danni ed intervistare gli sfollati, poco prima di mezzogiorno una nuova scossa sconvolgeva l’area. Stavolta più forte, di magnitudo 6.1, e con epicentro ad Annifo (Perugia), pochi chilometri al nord di Cesi, dove c’era stata la prima grande scossa. La nuova scossa, il cui ipocentro venne localizzato ad una profondità di 10 km, diede il colpo finale a tanti edifici già danneggiati nella notte.Ma quello era solo l’inizio: l’Umbria e le Marche furono interessate per diversi mesi da un’incessante sequenza sismica, che si manifestò con migliaia di scosse localizzate in una ampia fascia che si estende per 50 Km tra le località di Gualdo Tadino e Nocera Umbra, a Nord, e di Sellano e Norcia, a Sud. Le scosse ripetute e frequenti danneggiarono per settimane queste regioni. Secondo i dati raccolti dalla Protezione Civile, i comuni colpiti dal sisma furono quarantotto fra cui, in Umbria, Assisi, Gubbio, Foligno, Norcia, Valfabbrica, Gualdo Tadino, Nocera Umbra e Sellano; nelle Marche, invece, i danni più rilevanti si registrarono nei comuni di Serravalle del Chienti, Camerino, Fiordimonte, Castelsantangelo sul Nera. Il bilancio successivo vide 11 morti, 100 feriti e più di 80.000 abitazioni ed edifici danneggiati, tra cui anche la basilica di San Francesco d’Assisi.  I danni principali furono arrecati proprio al patrimonio storico-artistico di cui queste regioni sono ricchissime: la cima del campanile della cattedrale di Foligno, la storica torre di Nocera Umbra, i numerosi musei e teatri storici, il complesso francescano di Assisi, appunto, dove i danni più gravi si ebbero nella Basilica superiore: andò persa buona parte del suo soffitto affrescato.

26/09/2016 15:50
Sisma, l'orgoglio di tredici sindaci: "Non c'è solo un Comune con i danni. Basterebbe dare un'occhiata alla cartina delle Marche"

Sisma, l'orgoglio di tredici sindaci: "Non c'è solo un Comune con i danni. Basterebbe dare un'occhiata alla cartina delle Marche"

 I sindaci di Acquacanina, Bolognola, Camerino, Castelsantangelo sul Nera, Fiastra, Fiordimonte, Montecavallo, Muccia, Pieve Torina, Pievebovigliana, Serravalle di Chienti, Ussita, Visso, hanno lanciato un appello affinchè parte della provincia di Macerata, colpita duramente dal terremoto, non si trovi da sola a dover curare "ferite profondissime". Questo il testo dell'appelloNon c’è un comune danneggiato dal sisma, ma c’è un intero comprensorio che ha subito danni importanti e che merita considerazione. O chi di dovere entra in questa logica, oppure il terremoto avrà prodotto più disastri di quanti ne abbiamo già contati.Il nostro è un appello - ai vertici della Regione Marche, al Governo e a chi è stato chiamato a gestire l’emergenza e la ricostruzione - per evitare che una parte della nostra Provincia si trovi da sola a curare ferite profondissime. La nostra gente è abituata a rimboccarsi le maniche, a lavorare senza pubblicismi e a non piangersi addosso, ma questa dignità e questo senso di orgoglio non possono essere usati da chi ci governa per minimizzare e sottovalutare i danni che il sisma del 24 agosto scorso ha provocato nei nostri comuni.Non accettiamo che il territorio che governiamo sia stato tenuto fuori dal provvedimento per le defiscalizzazioni in favore delle popolazioni terremotate e non accetteremo disegni arbitrari per inserire o escludere interi territori dalla cartina geografica già tristemente disegnata dal sisma in maniera inequivocabile e non interpretabile. Il terremoto ha purtroppo provocato danni dove i danni sono evidenti e per questo invitiamo chi di dovere a fare visita ai nostri comuni, tra i nostri sfollati e tra le lesioni delle nostre abitazioni private e dei nostri edifici pubblici, tra le nostre attività commerciali in ginocchio. Vedremo, poi, chi avrà il coraggio (o la faccia tosta) di venirci a raccontare che i nostri comuni non sono nel così detto “cratere del sisma” e chi avrà il coraggio di escluderci da quei tavoli in cui si deciderà il da farsi e si programmerà l’auspicata ricostruzione.Già a seguito del terremoto del 1997 abbiamo pagato a caro prezzo e sulla nostra pelle scelte scellerate in base alle quali sono stati destinati fondi a territori che il sisma l’avevano visto solo al telegiornale, privando invece i nostri comuni della possibilità di finanziare tutte le opere necessarie o anche, ad esempio, quelle per le seconde case. Viviamo in piccole cittadine che vivono del così detto “turismo di rientro” e non tollereremo in nessun modo, questa volta, che la nostra economia venga bastonata e la nostra dignità umiliata.Quello delle seconde case (impropriamente chiamate così in quanto sono tali solo sotto il profilo fiscale e non patrimoniale) è solo un esempio e potremmo farne tanti altri. Siamo, tuttavia, proiettati al futuro e al bene di questi nostri comuni in prospettiva e non intendiamo piangere o fare polemica sul passato, ma pretendiamo che il passato, con i suoi tremendi errori, sia tenuto in considerazione per agire in maniera diversa e più produttiva, liberando quindi opportunità per la nostra gente e per il nostro territorio ed evitando sprechi che l’Italia non può certo permettersi.Inserire Castelsantangelo sul Nera tra i sette comuni di “Fascia A” è sicuramente il riconoscimento dei tanti danni che questo comune ha avuto – risultando anche epicentro di alcune scosse – ma è nello stesso tempo un prendere in giro la gente della montagna, compresa quella della stessa Castelsantangelo, se poi ignoriamo che Visso e Ussita vivono la stessa situazione o se siamo, ad esempio, esclusi dalle defiscalizzazioni o dall’esenzione delle bollette per la fornitura dell’energia elettrica, come anche dai tavoli in cui si stabiliranno i criteri della ricostruzione. Qui non c’è un comune con i danni, ma c’è un territorio intero danneggiato e troviamo imbarazzante dover precisare qualcosa che invece la logica, magari dando una occhiata ad una cartina delle Marche, avrebbe dovuto suggerire.Siamo pronti, come sempre, a rimboccarci le maniche, a lavorare a testa bassa per ricostruire e liberare opportunità, ma chi pensa di escluderci – magari per una qualche incomprensibile dinamica politica – sappia che venderemo cara la pelle, con la stessa determinazione e la stessa dignità che da sempre caratterizzano la nostra gente.

09/09/2016 14:11
La “Madonna in Trono con Bambino” torna a splendere a Pievebovigliana

La “Madonna in Trono con Bambino” torna a splendere a Pievebovigliana

Sabato 13 agosto, presso il Museo Civico “R. Campelli” di Pievebovigliana, alle ore 17,30 sarà presentata, al termine di un lungo e complesso intervento di restauro, la “Madonna in Trono con Bambino” del XV-XVI secolo. L’opera è stata donata al Comune dall’Ambasciatore d’Italia in Croazia Adriano Chiodi Cianfarani, la cui famiglia è originaria di Pievebovigliana.Dopo i saluti istituzionali del Sindaco di Pievebovigliana Sandro Luciani, dell’Assessore alla Cultura della Regione Marche Moreno Pieroni e dello storico dell’arte Pierluigi Moriconi, della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle Marche, il programma prevede gli interventi di Stefano Papetti (Università degli Studi di Camerino), Direttore dei Musei di Ascoli Piceno, di Gianfraco Paci (Università degli Studi di Macerata), dello storico Dino Jajani e dello stesso Adriano Chiodi Cianfarani. Coordina la giornata Paolo Pinti.Alle 19 è previsto un intermezzo musicale a cura dell’Accademia dei Musici, con il maestro Claudio Veneri che suonerà il pianoforte storico “J. Promberger” appartenuto a Filippo Marchetti, conservato nel Museo Storico del Territorio di Pievebovigliana. Alle 19,45 si svolgerà, infine, la visita guidata alla sala del Museo “R. Campelli” dove è stata collocata l’opera.Al termine della manifestazione sarà offerto un aperitivo.Nella Sala Consiliare del Palazzo Municipale, resa preziosa dalle opere del maestro Gino Marotta, nello stesso giorno, alle ore 21,30, si svolgerà il concerto “La Musica dell’Amore al pianoforte Promberger – Vienna 1835. L’amore cantato da musicisti e poeti nei salotti europei del ‘700 e dell’800”, organizzato dal Comune di Pievebovigliana e dall’Accademia dei Musici – Polo Musicale Internazionale di Fabriano. Insieme a Claudio Veneri che suonerà il pianoforte storico, si esibirà il mezzosoprano Roberta Salvoni. Il programma prevede musiche di Mozart, Beethoven, Schubert. 

09/08/2016 10:22
La provincia diventa Canterville: il fantasma della quinta lista aleggia fra Formica e Pettinari

La provincia diventa Canterville: il fantasma della quinta lista aleggia fra Formica e Pettinari

E per fortuna che le provincie erano state abolite e non contavano più niente... Spettacolo puro stamattina di fronte all'ufficio del segretario della provincia di Macerata, Silvano Marchegiani, per la presentazione delle liste e delle candidature alla presidenza dell'ente. Ma partiamo dalla cronaca spicciola e dai numeri: i candidati alla presidenza sono due, il sindaco di Colmurano Ornella Formica e il presidente uscente Antonio Pettinari. Le liste presentate, invece, sono quattro: una di riferimento al Partito Democratico in appoggio alla Formica, una di riferimento all'Udc in appoggio ad Antonio Pettinari, una bipartisan dei sindaci dell'Alto Maceratese e una "identitaria" che fa riferimento ad amministratori del centrodestra.Lista "Sindaci Insieme"Capolista Pasqui Gianluca (sindaco di Camerino), Baroni Mario (Muccia), Castelletti Claudio (Fiastra), Cecoli Pietro (Monte Cavallo), Citracca Massimo (Fiordimonte), Falcucci Mauro (Castelsantangelo Sul Nera), Gentili Cristina (Bolognola), Gentilucci Alessandro (Pieve Torina), Luciani Sandro (Pievebovigliana), Pazzaglini Giuliano (Visso), Ricottini Giancarlo (Acquacanina), Santamarianova Gabriele (Serravalle del Chienti).Lista "Per la nostra terra delle armonie"Antognozzi Tarcisio (San Severino), Ceresani Francesco (Tolentino), Ghezzi Valeriano (Monte San Martino), Elisei Giordano (Montecassiano), Lippi Leonardo (Cingoli), Marinelli Renzo (Castelraimondo), Massi Gentiloni Silverj Alessandro (Tolentino), Tacconi Ivano (Macerata), Torresi Giovanni Battista (Pioraco), Ubaldi Rosalba (Porto Recanati).Lista "Territori Maceratesi"Catena Leonardo (Montecassiano), Iezzi Lidia (Civitanova), Micozzi Paolo (Macerata), Marcolini Enrico (Macerata), Acquaroli Francesco (Morrovalle), Montesi Massimo (Matelica), Tamburrini Stefania (Corridonia), Scorcelli Mirco (Recanati).Lista "Civica di centrodestra"Zura Flavio (Mogliano), Bracaccini Francesco (Montefano), Brugnola Debora (Esanatoglia), Farina Giulio (Montecassiano), Leoni Giampiero (Mogliano), Renna Paolo (Macerata), Zura Puntaroni Luigi (San Severino). Ma cosa è successo fra le 11.55 e le 12.30 di oggi negli uffici della provincia? Pare che, ma la cosa sarebbe praticamente certa, in ballo ci fosse una quinta lista capitanata dal sindaco di Treia Franco Capponi. Che però - che sfiga - non sarebbe stata presentata in tempo. Anzi, non sarebbe stata presentata affatto perchè chi doveva portarla entro le dodici in provincia sarebbe arrivato in ritardo. Una lista "fantasma" dunque? Neanche troppo, perchè sembra che a farne parte erano Capponi Franco (Treia), Castellani Edi (Treia), Savi Alessia (Treia), Spolentini Adriano (Treia), Palmieri Fernando (Treia), Roselli Leonardo (Camporotondo). Sei candidati. Il numero minimo per presentare una lista. Al che sorge una domanda: ma perchè la lista di riferimento al Partito Democratico è composta da soli otto nomi? Ma lasciamo gli interrogativi alla fine. Si racconta, per i corridoi della provincia tramutati nel castello di Canterville, che aleggi ancora la presenza di questa fantomatica lista di cui tutti sanno ma nessuno parla. Nessuno, a parte i cavalieri, novelli ghostbusters, dell'Udc. Sì, perchè si mormora neanche troppo a bassa voce, che alle 11.59 nel corridoio antistante l'ufficio del segretario, si sia materializzato il senatore Mario Morgoni (Pd) il quale avrebbe, con una busta in mano, fatto capolino alla porta di Marchegiani come a dire "guarda che sono qua...". Malignità. Senza dubbio. Ma lasciamo il racconto, nella sua versione, all'assessore provinciale Leonardo Lippi."Noi abbiamo presentato la lista abbondantemente nei termini previsti. A quel punto, siamo rimasti per salutare i componenti delle altre liste. In fondo, è una competizione elettorale dove non ci sono nemici ma avversari. Sono arrivati i presentatori della lista di centrodestra, poi la lista dei sindaci della montagna e infine quella del Pd. Alle 12 meno un minuto, la funzionaria della provincia ha chiesto se fossero presenti altre persone che dovevano presentare delle liste, in quanto avrebbe fatto fede l'orario in cui il segretario avesse verificato la loro presenza all'interno della provincia. Alla porta ha bussato il senatore Morgoni chiedendo non so cosa al segretario ed è uscito con una busta in mano. Poi si è messo in un ufficio adiacente quello del segretario con altre due persone che conosco personalmente: l'assessore di Treia Davide Buschittari e il dipendente del Comune di Treia Francesco Foglia che sono arrivati intorno alle 12.10 circa (trafelati, ndr). Nel mentre, il consigliere comunale del Pd di Macerata, Alessia Scoccianti, faceva avanti e indietro dall'ufficio del segretario a quello in cui si trovavano Morgoni e i due treiesi. Posso affermare, anche perchè a sostengo c'è una documentazione fotografica difficilmente confutabile, che all'interno della stanza si stesse facendo attività burocratica come timbrare fogli e mettere firme. Insieme a lei c'era anche il nostro capogruppo Massimo Montesi. Poi è arrivato l'architetto Montalboddi della direzione provinciale del Pd. A un certo punto, la delegata presentatrice dell'Udc, Rosalba Ubaldi, ha fatto protocollare una lettera-esposto al segretario e alla Questura, nella quale si faceva presente che essendo trascorso il termine per la presentazione delle liste, qualsiasi altra presentazione sarebbe arrivata fuori tempo massimo e che non c'era nessuno titolato a presentarne altre. Devo sottolineare che il senatore Morgoni, non essendo consigliere comunale nè tantomeno sindaco, non avrebbe avuto alcun titolo a presentare nessuna lista. Una volta che la Ubaldi ha protocollato il suo esposto, l'assessore Buschittari ha bussato alla porta del segretario chiedendo se poteva presentare la lista, ma essendo trascorsi i termini e non essendoci nessuno prima di mezzogiorno, il segretario non poteva far altro che rispondere che avrebbe accolto la presentazione della lista che, però, poi sarebbe stata inevitabilmente non ammessa essendo decorsi i termini. E' evidente che questa lista faceva capo a Franco Capponi, altrimenti non si spiegherebbe la presenza dell'assessore Buschittari che, fra l'altro, è un iscritto Udc. Saranno loro, non certo io, a dover spiegare cosa sia successo. Però, vedendo che il Pd ha otto candidati, forse viene da pensare che quattordici dentro una lista da dodici non ci sarebbero entrati, quindi era meglio spacchettarla in due... Adesso bisognerà vedere quali teste di serie sono rimaste fuori".Ovviamente, ben diversa la versione del senatore Mario Morgoni, uscito dalle sale della provincia dopo le 13.30. Prima, lo stesso Morgoni era stato protagonista di un vivace faccia a faccia con Lippi che gli chiedeva conto della sua presenza negli uffici della provincia, chiedendo che la porta restasse aperta e arrivando ad invitare il senatore ad uscire, chiedendo l'intervento della Polizia Provinciale. "Io non devo rendere conto a nessuno. Stavo discutendo con delle persone nel rispetto delle regole, mentre qualcuno pretende di sapere quali erano i motivi e l'oggetto dell'incontro aprendo le porte e addirittura chiedendomi di uscire. Finchè si scherza va bene, ma non bisogna superare certi limiti. Io mi sono dato da fare e messo in prima linea per sostenere la lista del Pd e la candidatura alla presidenza dell'area vasta. Non devo spiegare niente: io mi confronto con tutti dal funzionario del Comune di Treia al segretario di Civitanova. Se un senatore della Repubblica del Pd non può parlare con un assessore dell'Udc è una nuova regola. Io non ho messo nè firme nè timbri. La candidatura di Ornella Formica alla guida dell'area vista, insieme alla lista guidata da un sindaco come Leonardo Catena rappresentativo del territorio, esprime il senso più profondo di questa realtà fatta di piccoli Comuni, di questo cambiamento importante che c'è stato dalla provincia all'area vasta. Meno politica e più rappresentazione diretta degli interessi dei territori: noi abbiamo cercato di farlo con le candidature. Ornella Formica, sindaco di Colmurano, capace di portare quelle problematiche che in provincia di Macerata sono le più importanti, diffuse e anche molto serie, è l'emblema di quella che è la nostra idea di area vasta: costruire dentro questo nuovo organismo una collaborazione che sia anche più ampia di quelli che sono i confini di partito. Chi tende ad esasperare la questione sotto l'aspetto politico, ignora che questo cambiamento normativo ha ridimensionato fortemente la connotazione politica della provincia e ha dato invece alla nuova area vasta una configurazione di carattere amministrativo-istituzionale. Ragionare in termini di una realtà che non c'è più, potrebbe essere molto dannoso per il nostro territorio. Bisogna lavorare in termini di collaborazione sui problemi, al di là di quella che è la dialettica politica".  

08/08/2016 14:04
Copyright © 2020 Picchio News s.r.l.s | P.IVA 01914260433
Registrazione al Tribunale di Macerata n. 4235/2019 R.G.N.C. - n. 642/2020 Reg. Pubbl. - n. 91 Cron.