Le sue idee le aveva palesate sin dal giorno immediatamente successivo alla sua nomina. E, ora, le ha messe nero su bianco in una lunga intervista rilasciata a Repubblica. Piero Farabollini, successore di paola De Micheli nel ruolo di commissario straordinario per la ricostruzione, usa l'eleganza e un po' di "politichese imparato in fretta" per sottolineare la necessità di cambiare rotta, anche bocciando, se dovesse servire, un modello (quello dell'Emilia Romagna) che a quanto pare non é applicabile al cratere del sisma del 2016.
La strada da seguire, secondo il geologo di Unicam chiamato al difficile compito di avviare concretamente la ricostruzione, appare ben consapevole delle tante difficoltà a cui dovrà andare incontro e sembra aver già scelto "il suo esercito": i sindaci. Il primo nemico da combattere é la burocrazia, ossia tutto quel sistema di norme e carteggi che, di fatto, sta paralizzando un territorio già fin troppo sofferente e seriamente a rischio sotto il profilo dello spopolamento. l'idea appare quella di ricalcare, con le dovute modifiche, l'organizzazione della ricostruzione nelle Marche e nell'Umbria dopo il sisma del 1997. Clicca qui per l'intervista integrale pubblicata da Repubblica.
Quella che doveva essere un passeggiata conoscitiva in alcuni luoghi simbolici di Frontignano di Ussita, in programma per oggi, si è trasformata a causa del maltempo in una lunga chiacchierata davanti al fuoco, per parlare del futuro della frazione, diventata famosa come località sciistica e turistica e ascoltare le testimonianze di alcuni residenti. L'iniziativa, a cura di C.A.S.A (Cosa Accade se abbiamo), rientra in Due, nel denso calendario di appuntamenti e manifestazioni organizzato da Terre in Moto per ricordare i due anni trascorsi dalle scosse di fine ottobre 2016, che devastarono in particolare l'alto Maceratese.
Nel pomeriggio a Corridonia la Società Operaia di Mutuo Soccorso ha presentato il sentazione di Sul Fronte del Sisma, progetto di ricerca Emidio di Treviri con i ricercatori Michele Serafini e Marta Menghi.
(Fonte Ansa)
“La rete di distribuzione elettrica nel territorio del Comune di Ussita si trova in pessime condizioni, tale da causare frequenti sospensioni nell’erogazione di energia e presentare un certo grado di rischio in prospettiva dell’arrivo della stagione invernale – dichiara il Sindaco Vincenzo Marini Marini - “la particolarità di Ussita, unica tra tutte le comunità colpite dai terremoti del 2016, consiste nella circostanza che il Comune è il proprietario della rete di distribuzione elettrica perché il Comune stesso, fin dagli inizi del ‘900, produce energia tramite centrali idroelettriche. Il Comune, il cui territorio è stato devastato dai terremoti del 2016, non ha più alcuna delle entrate su cui poteva far affidamento in tempi ordinari e non è quindi in grado di effettuare i necessari investimenti sulla rete di distribuzione elettrica. Questa particolarità di Ussita, un caso unico tra i Comuni del cratere, ha comportato problemi notevoli al Comune e, soprattutto, potrebbe creare notevoli difficoltà alla comunità che si trova alloggiata nelle SAE atteso l’approssimarsi dell’inverno. Negli altri Comuni del cratere la gestione delle linee elettriche è stata garantita, correttamente, dall’ENEL che è stata sempre presente e sempre ha risposto alle esigenze delle comunità. Ad Ussita, ovviamente, né l’ENEL né altri sono intervenuti poiché l’attività di manutenzione avrebbe dovuto essere effettuata dal Comune ma in quel periodo la valle di Ussita era deserta, tutta la comunità era sulla costa in attesa fossero costruite le SAE e, soprattutto, il Comune doveva far fronte all’emergenza”.
Il terremoto infatti ha costretto tutta la comunità di Ussita ad abbandonare la valle e quindi non sono state effettuate le normali manutenzioni sulle linee elettriche, come banalmente il taglio dei rami degli alberi che toccano i fili elettrici e le manutenzioni delle cabine, per quasi due anni.
“L’assenza di manutenzione – prosegue Marini Marini - ha in parte danneggiato sia linee che cabine su cui ora si dovrebbe intervenire e con urgenza, per evitare cessazioni nell' erogazione dell’energia elettrica. Se a tale considerazione si aggiunge il fatto che l’attività di distribuzione di energia elettrica negli ultimi anni ha sempre rappresentato un costo per il Comune, si giunge alla ovvia conclusione che è opportuno procedere alla vendita di tale attività. In merito all’ ipotesi di vendita sorge il problema, ed è su questo che chiediamo attenzione e sostegno, della normativa di settore che prevede che gli utilizzatori delle reti siano tali in virtù di una concessione – e il Comune di Ussita è appunto concessionario – e che tale concessione, per espressa disposizione di legge, non possa essere modificata fino al 2025. Se il Comune di Ussita non si trovasse nella situazione in cui si trova, si sarebbe potuto fare affidamento sulle entrate ordinarie (che ora non vi sono più) ma, soprattutto, il Comune avrebbe adottato il miglioramento della rete di distribuzione quale sua priorità, convogliando su di esso, per questo periodo, tutti gli sforzi. Tuttavia la situazione in cui si trova Ussita, purtroppo, impone molte altre priorità. Una soluzione possibile, stando a contatti informali con il Ministero dello Sviluppo Economico, potrebbe essere quella della sub-concessione ad un soggetto terzo ma tale soluzione, che è appunto un' eccezione al principio generale, può essere seguita solo se la situazione è di assoluta e chiara anomalia rispetto alla normalità”.
Gli impianti funiviari di Frontignano. Gli impianti di Frontignano sono di proprietà del comune di Ussita che ne sostiene i costi e incassa i ricavi. Questa attività però, pur essendo molto importante per l’indotto che crea, è stata sempre in perdita. Le perdite ammontano a circa 300mila euro l’anno in media negli ultimi 20 anni. A fronte di questi costi, sostenuti dal Comune di Ussita, vi sono stati molteplici vantaggi per l’indotto non solo sulla comunità di Ussita ma anche su quelle di molti comuni vicini. Gli impianti, inoltre, richiedono anche attività di promozione e possibilità di collegamento al di fuori di Ussita. Per tutte queste ragioni il Sindaco sta valutando la possibilità di affidare la gestione degli impianti funiviari al consorzio Contram, che si occupa di trasporti in tutta la provincia di Macerata. “Sembra ci sia interesse da parte di Contram – dichiara Marini Marini - e penso che, se si raggiungerà un accordo, ci sarà maggior coordinazione tra il sistema dei trasporti pubblici locali, il trasporto su gomma e quello a fune e anche i costi, così come già avviene da sempre per i benefici, sarebbero redistribuiti su tutto il territorio, dato che Contram è partecipata da tutta una serie di Comuni della provincia e anche dalla Regione. La terza ragione, molto importante, è che grazie alla gestione Contram si potrà avere una attività di promozione e una sinergia vera ed effettiva: lungo tutta la vallata del Chienti chiunque, facendo un biglietto, potrà salire sul pullman con bicicletta, sci o solo con zaino e scarponi, essere portato a Frontignano e sempre con quel biglietto salire sulla seggiovia, fare un’escursione, riscendere, fare la spesa ad esempio a Visso o Ussita e poi tornare da dove proveniva. In tal modo vi sarà una migliore offerta dei servizi al turismo su una zona molto ampia; basti pensare solamente alle decine di migliaia di turisti che frequentano la costa marchigiana e che avranno la possibilità di venire a scoprire i Sibillini”.
Rischio Idrogeologico. La terza tematica che Ussita fa rilevare sono i lavori da effettuare per la messa in sicurezza dal rischio idrogeologico. “È particolarmente importante, e l’ho molto apprezzato, che la Regione abbia deciso che tutti i diversi interventi in tale campo saranno gestiti in modo organico e coordinato tra Castelsantangelo sul Nera, Ussita e Visso. L’auspicio è che sia consentito alla Regione di operare in tempi rapidi perché senza la mitigazione del rischio idrogeologico non è possibile avviare con serenità attività in una zona davvero molto - quasi troppo - ampia. Del resto, le somme sono state stanziate. Si consideri inoltre che, quale effetto secondario, spendendo questi fondi si attiveranno anche le imprese e il lavoro”.
La provincia di Macerata è il territorio marchigiano che ha riportato maggiori danni in seguito al sisma del 2016. Un evento che nei suoi risvolti inevitabili ha messo in ginocchio l’economia dell’intero comparto provinciale. Una situazione che ha spinto i senatori Leu Laforgia, Grasso, De Petris e Errani a presentare un’interrogazione al Senato per chiedere al Ministro del Lavoro se intenda attuare politiche industriali e di sviluppo, volte al rilancio delle aree colpite dal terremoto. Oggetto dell’interrogazione anche il job act, dopo che ne è stata più volte ventilata l’ipotesi di cancellazione da parte del Governo.
Una iniziativa supportata anche da alcune notizie apparse sulla stampa in questi giorni che non fanno altro che confermare ed evidenziare questo quadro di preoccupante crisi economica. Il 22 ottobre è uscito sul quotidiano “Il Resto del Carlino”, nelle pagine di Macerata, un articolo che sottolinea come in provincia di Macerata su 1200 assunzioni previste, l’86% di esse risultino essere a tempo determinato e solo il 14% a tempo indeterminato. Assunzioni che nel 56% dei casi riguardano il settore dei servizi e le imprese con meno di 50 dipendenti che si confermano comel’ossatura dell’apparato produttivo del territorio.
In un altro articolo uscito sulla stessa testata, a firma di un’altra giornalista, viene denunciata la cancellazione di diecimila posti di lavoro e la chiusura di oltre duemila imprese, con un tasso di disoccupazione stimato all’8%, che arriva a toccare punte del 15,4% nel caso dei giovani.
Un quadro critico che ha spinto i senatori Leu a sollecitare il Governo sul rilancio industriale e occupazionale della zona.
Si è tenuta il 24 ottobre, nella sede della Delegazione Pontificia per il Santuario della Santa Casa di Loreto, la riunione della Conferenza Episcopale Marchigiana.
In apertura dei lavori, i Vescovi hanno accolto per un primo incontro il nuovo Commissario Straordinario del Governo per la ricostruzione, Piero Farabollini. Mons. Stefano Russo, vescovo di Fabriano e Segretario generale della CEI, ha illustrato la situazione concernente i danni provocati dal terremoto agli edifici di proprietà ecclesiastica. Il Presule ha fatto unexcursus su quanto le Diocesi sono finora riuscite a realizzare per gli interventi di messa in sicurezza. Il Commissario ha assicurato la massima collaborazione per la soluzione delle problematiche manifestate e avviare l’auspicata ricostruzione. «Le risorse e coperture economiche e finanziarie per la ricostruzione al momento ci sono - ha detto il Dott. Farabollini - anche se dovranno essere ulteriormente incrementare in futuro».
Il Presidente della CEM, mons. Piero Coccia, arcivescovo di Pesaro, a nome dei presenti, ha ringraziato il Commissario per aver accolto l'invito e auspicato che il dialogo prosegua nel clima di reciproca collaborazione e condivisone.
L'Arcivescovo di Ancona, mons. Angelo Spina ha fatto il punto sulla situazione del Pontificio Seminario Regionale di Ancona, che accoglie 30 seminaristi provenienti dalle diverse diocesi e affidato alla cura del Rettore, don Claudio Marchetti coadiuvato da don Francesco Savini e don Daniele de Angelis. Mons. Mons. Spina ha anche parlato della progettazione dell'Anno Francescano in Ancona per l'ottavo centenario della presenza di San Francesco in Ancona, dal cui porto partì per recarsi a San Giovanni d'Acri, oggi Akko e poi a Damietta in Egitto dove avvenne lo storico incontro con il Sultano.
Su proposta dell'Arcivescovo di Fermo, mons. Rocco Pennacchio, l’assemblea ha nominato come secondo patrono stabile del Tribunale Ecclesiastico Inter- diocesano di Fermo l'avv. David Andrea Ciarrocca.
Mons. Giovanni D'Ercole, vescovo di Ascoli Piceno e delegato della CEM per la comunicazione e cultura, riallacciandosi al tema della precedente Assemblea Generale dei Vescovi Italiani del maggio scorso, ha presentato una prima bozza di proposta organica per rendere la comunicazione della Chiesa delle Marche più condivisa, efficace e rispondente alle attuali esigenze dell’evangelizzazione, avviando una riflessione che proseguirà nei prossimi mesi.
A conclusione dell’incontro i componenti della Conferenza Episcopale Marchigiana hanno espresso vivo apprezzamento per il lavoro svolto che proseguirà in futuro al dr. Renato Poletti, Direttore Generale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha illustrato gli obbiettivi del Tavolo di Concertazione per il “recupero e la valorizzazione della Via Lauretana”. I vescovi hanno anche ringraziato per l’impegno profuso l’Arcivescovo di Loreto, mons. Fabio Dal Cin, presidente dello stesso tavolo di concertazione.
I presuli auspicano che il progetto dei “Cammini Lauretani” possa proseguire in quella necessaria armonia di intenti tra Comunità religiosa e Comunità civile indispensabile a valorizzare il percorso di fede che la storia e la devozione popolare hanno assegnato alla “Via lauretana”.
Le due giornate del 26 e del 30 ottobre del 2016 colpirono un territorio già gravemente ferito dalle scosse di due mesi prima arrivando ad interessare un’area imponente in quattro regioni diverse, l’intero Appennino centrale si era letteralmente spaccato in due.
Sono trascorsi due anni da quelle tragiche giornate e questo eterno post terremoto che forse non è mai veramente iniziato non riempie più le cronache dei giornali e delle televisioni, che salvo qualche rara eccezione, tornano stancamente sull’argomento solo in occasione di ricorrenze particolari. Nel frattempo la ricostruzione e la rassegnazione hanno andamenti opposti: la prima è immobile come le pietre su cui è oramai cresciuta rigogliosa l’erba, mentre la seconda aumenta associata ad una frustrazione che rischia di distruggere il patrimonio umano e immateriale di questi luoghi. [...] Tutto questo in un contesto politico in cui il governo precedente ha lasciato macerie (e non in senso metaforico), mentre per quello attuale la ricostruzione sembra l’ultimo dei problemi [...]
Ma perché proprio Due? Perché non sono solamente gli anni trascorsi da quelle scosse, due sono anche gli schieramenti politici che si sono avvicendati nella gestione di quanto è accaduto, due sono gli eventi sismici (agosto e ottobre 2016) che ci hanno stravolto la vita, due sono le giornate di quell’autunno 2016 che nessuno di noi dimenticherà, due sono gli scenari possibili che il nostro territorio si trova davanti, ma soprattutto due sono le possibili reazioni tra cui scegliere: accettare lo stato delle cose come ineluttabile e inamovibile o provare a riprendere in mano il proprio futuro e quello del nostro Appennino. Il messaggio che vorremmo trasmettere è chiaro: non vogliamo arrenderci agli anni e ai governi che passano! Per questo crediamo sia necessaria una presa di parola collettiva, perché abbiamo il dovere di provare a smuovere questo immobilismo perenne che ci avvolge tutti. Per questo ogni incontro, ogni singola parola, ogni iniziativa non può prescindere da una forte critica della gestione passata e presente. [...]
In lingua inglese due si traduce con “dovuto”, forse dovremmo far riferimento anche a questo per ricordarci che quando pretendiamo una ricostruzione ed un futuro degno non facciamo altro che chiedere qualcosa che ci spetta, che è doveroso, come collettività.
Vi aspettiamo quindi, dal 26 al 30 ottobre, dalla costa adriatica che ha visto l’esodo forzato di migliaia di uomini e donne fino ai Sibillini, per raccontare il recente passato ma soprattutto per immaginare e riprendersi un futuro.
Nel link il programma integrale delle iniziative http://terreinmotomarche.blogspot.com/2018/10/due-non-arrendersi-agli-anni-e-ai.html
"Spero non sia una rottura, c'è la volontà mia e della struttura commissariale e penso del Governo di collaborare e di colloquiare: serve una condivisione adeguata che non è per chi governa ma per i cittadini". Con queste parole il commissario straordinario per la ricostruzione post sisma Piero Farabollini ha commentato lo scontro tra il governo e le Regioni terremotate che si sono sentite declassate dall'emendamento del decreto Genova. Secondo quanto afferma una nota congiunta emessa dai governatori di Marche, Umbria e Lazio, i vertici regionali verrebbero esautorati dal potere di condivisione circa le ordinanze commissariali e la loro funzione "declassata a potere consultivo". Riguardo, invece, le polemiche che hanno alimentato il dibattito politico nazionale circa un maggiore aumento di difformità e abusi causato dall'emendamento, il neo commissario straordinario ha osservato che il suo compito tecnico è quello di rilanciare la ricostruzione snellendo la burocrazia, mentre spetta al governo assumersi l'onere e l'onore di prendere decisioni politiche. (fonte ANSA)
"È fondamentale dare un impulso alla ricostruzione ed eliminare quei colli di bottiglia che fino ad oggi hanno in parte ostacolato alcuni processi": è quanto ha detto il nuovo commissario straordinario Piero Farabollini, in visita a Norcia. Con lui il sottosegretario ai Beni culturali, Gianluca Vacca.Per Farabollini "c'è la necessità di dare risposte immediate al territorio". "Faremo di tutto - ha aggiunto - per trovare le soluzioni necessarie perché la ricostruzione prenda il via davvero. I due anni che sono trascorsi dal sisma sono stati lunghi ma anche necessari per dare metodologie e indicare le procedure. Adesso che le abbiamo acquisite dobbiamo cercare di rimuovere gli ostacoli che impediscono di applicare nell'immediato le stesse procedure".Farabollini ha anche sottolineato che intenderà portare avanti il compito a cui è stato designato "in collaborazione con i territori e con i sindaci". (Ansa)
Una terza edizione speciale per il progetto #RipartidaiSibillini, nato all'inizio dell'ottobre 2016 per supportare le comunità colpite dal terremoto.L'ideatore Luca Tombesi, blogger e promotore del territorio, insieme ai suoi collaboratori ha infatti scelto di dedicare la due giorni, in programma sabato 20 e domenica 21 ottobre, ad esperienze dirette con allevatori, produttori, guide, proprietari di strutture ricettive, gestori di rifugi e persone impegnate a vario titolo nella valorizzazione dell'area montana.“Quest'anno ci siamo per così dire allargati - spiega Tombesi - nei contenuti e anche nella denominazione: la terza edizione del social tour si chiamerà #RipartidaiSibilliniExperience, proprio a rimarcare la volontà di far trascorrere almeno un'intera giornata ai blogger e agli instagramer che abbiamo invitato accanto a qualcuno che sui Sibillini vive e ha scelto di continuare ad investire”.Nell'elenco degli ospiti (“Tutti rigorosamente a titolo gratuito”, rimarca Tombesi) figurano nomi come gli instagramers Aivenn, Kilbilla, Danny_Vero, Panguizzo e bloggher come Simona Sacri, Milly Bimbi e Viaggi, Racconti di Marche, I Viaggi dei Mesupi e molti altri.Il progetto si avvale anche della fondamentale collaborazione della community Igers Marche, a partire dai gruppi delle province maggiormente danneggiate dal terremoto, vale a dire Macerata, Fermo ed Ascoli Piceno. Numerose le tappe programmate, che toccheranno i Comuni di Amandola, Montefortino, Sarnano, Roccafluvione, Smerillo, Montefalcone, Cessapalombo, Ussita.“Un grazie di cuore va a tutti quelli che ogni anno ci permettono di realizzare questa iniziativa - conclude Tombesi -, dall'associazione Sibillini Segreti e Sapori a quanti, condividendone il senso, ci supportano mettendo a disposizione mezzi, pasti, posti letto e, soprattutto, la loro passione per queste terre meravigliose. Noi, consapevoli di questa profondità umana e culturale, andiamo avanti continuando a pubblicare immagini, video e testi che, almeno dal nostro punto di vista, raccontino quanto sia necessario insistere sulla ricostruzione post sisma e, soprattutto, investire con ancora più determinazione su tutte le forme di turismo praticabili in queste zone”.
L’Assemblea d’Ambito Territoriale Ottimale n. 3 Marche Centro – Macerata ha approvato all’unanimità 2 importanti provvedimenti.Con il primo provvedimento sono stati aggiornati i documenti di pianificazione del servizio idrico integrato attraverso i quali sono state recepite le ultime novità regolatorie introdotte dall’Autorità nazionale (ARERA) in termini di adeguamento degli standard tecnici di qualità del servizio. Sono stati in particolare individuati obiettivi incentivanti per i gestori operanti nel territorio nel prossimo biennio al fine di garantire un servizio di qualità sempre migliore.
Ma certamente il provvedimento che desta maggiore interesse è l’approvazione dell’articolazione tariffaria unica d’Ambito. Grazie ad un lungo e complesso iter istruttorio avviato alla fine dello scorso anno è stato possibile definire una struttura dei corrispettivi unica che verrà applicata in gran parte dell’ATO 3 Macerata.
Il Presidente Fiordomo commenta così: “Sono estremamente soddisfatto della conclusione positiva e della votazione favorevole all’unanimità di questo provvedimento e penso sia una decisione per certi versi storica. A partire da oggi, saranno applicate le stesse tariffe a più dell’80% delle utenze sul nostro territorio, superando le ingiustificate differenze presenti fino ad oggi. Questo provvedimento è un ulteriore passo avanti verso il gestore unico d’ambito, grazie al quale potranno essere attuate le economie di scala e di scopo necessarie per una riduzione delle tariffe attuali.”“Assicurare la realizzazione dell’ingente Piano degli interventi previsti nei prossimi anni - continua Fiordomo - servirà per erogare un servizio con livelli di qualità sempre crescenti. Gli investimenti previsti permetteranno un adeguamento delle infrastrutture, soprattutto in termini di riduzione delle perdite idriche.” L’articolazione unica d’ambito verrà applicata in tutta la fascia collinare e marittima dell’ATO 3, con decorrenza dal 1° gennaio 2018. Rimane esclusa la parte montana nei cui comuni continuerà ad essere applicata la struttura tariffaria previgente.
Di questo e di altri temi riguardanti il Servizio idrico integrato si discuterà sabato 13 mattina ad Osimo, nella Sala maggiore del Palazzo comunale dalle 10.00 alle 12.30 in occasione della Giornata della Trasparenza dell’AATO 3.
"Niente da eccepire sulle qualità professionali del nuovo commissario straordinario per la ricostruzione, Piero Farabollini. Ci chiediamo, però, se un tecnico possa avere l'autorevolezza e l'esperienza necessarie a mettere ordine nel caos rappresentato oggi da quattro presidenti di Regione, palazzo Chigi e Protezione civile. Occorre rivedere le procedure e disboscare la giungla burocratica che impedisce alle pratiche per la ricostruzione di andare avanti. Occorre passare dall'ordinario allo straordinario, dalla logica del sospetto tipica di uno Stato etico a quella della responsabilità tipica di uno Stato liberale. Occorre uscire dall'inerzia che dopo i fallimentari governi del Pd caratterizza oggi la maggioranza gialloverde. Farabollini può contare sul sostegno di Forza Italia, speriamo ardentemente abbia la forza di cambiare passo". Lo scrive in una nota il senatore di Forza Italia eletto nelle Marche Andrea Cangini. (Ansa)
Dal segretario di Articolo1 - Movimento Democratico e Progressista, Massimo Montesi, riceviamo e pubblichiamo:
"Dall’11 settembre ancora nessuna notizia sul nuovo Commissario Straordinario per la ricostruzione. Le indiscrezioni che appaiono sulla stampa locale dicono, al di là dei nomi che emergono, che comunque non si prende atto che serve una svolta nella struttura della ricostruzione, e che non si andrà alla nomina di più Commissari, che per quanto riguarda le Marche significa ancora una volta essere obbligati a seguire le sorti e le decisioni delle altre Regioni. Manca la consapevolezza che quelli del 2016 sono stati più sismi e che le Marche, per le devastazioni subite, numero delle persone coinvolte, numero degli immobili da ricostruire, comunità intere da rigenerare; hanno dei tratti di originalità nelle esigenze e nelle modalità di intervento.
Nel frattempo è stato pubblicato un ulteriore decreto riguardante il sisma, e anche qui è mancato il coraggio e la lungimiranza. Nessun intervento a proposito della differenziazione degli interventi all’interno del cratere, tanto sbandierata dai rappresentanti dell’attuale maggioranza; né per la semplificazione; e soprattutto nessun intervento né dotazioni finanziarie, per quanto riguarda gli oltre 700 tecnici assunti temporaneamente negli uffici sisma dei Comuni e della regione; i cui incarichi ad oggi scadono a fine anno. In assenza di queste persone e di atti decisivi per il rinnovo dei loro incarichi, a breve, la ricostruzione, che con tanta lentezza, stenta a partire, diventa una presa in giro".
Massimo Montesi
Art. 1 Mdp Marche
Il Biologo e Professore Simone Gatto, fondatore del "Camoscio dei Sibillini Trekking" mentre seguiva con il binocolo al tramonto, ieri 28 settembre, nella zona Nord-Est dei Sibillini caprioli, cervi e cinghiali si è imbattuto in una scena fantastica, difficile da vedere in pieno sole.
Un branco di 4/5 lupi appenninici per circa 5-10 minuti ha giocato fra di loro tranquillamente a poche centinaia di metri da una strada asfaltata e cosa ancora più soprendente a poche centinaia di metri da un trattore in azione con altri 2 contadini li vicino.
Tutto questo lo ha potuto osservare comodamente dall'auto e ha anche potuto scattare alcune foto documentative con il suo teleobbiettivo da circa 800 metri di distanza.
Fra l'altro mentre questo branco giocava e si stava muovendo pian piano nelle radure stavano uscendo nello stesso istante caprioli e cervi. Ecco le foto
''E' grave quello che è successo ad Ussita domenica dalle ore 22:10 ore senza energia elettrica fino alle 8 del mattino. Se fosse successo d'inverno non osiamo pensare alle gravissime conseguenze''. E' quanto si legge in una nota della minoranza al comune di Ussita, Insieme per la Ricostruzione su quanto accaduto tra domenica e lunedì nel paesino terremotato.
''Quando è andata via la corrente - continua la nota - tutto si è spento in particolar modo nelle Sae dove funziona tutto con l'elettricità. In inverno, a Ussita, le temperature sono rigide e se, dentro una SAE, si spengono i riscaldamenti, si fa presto ad andare sotto zero dentro casa, e anche di molto''.
Il Comune di Ussita produce la propria corrente ma non la gestisce perchè la gestione è affidata a una ditta esterna, la ASSEM, che ha assorbito anche il personale che una volta lavorava per il Comune. ''Chiederemo conto di quanto accaduto - conclude la nota - sia al sindaco che ai vertici di Assem perchè ciò non accada più''.
Una scossa di terremoto di magnitudo 3.6 è stata registrata alle 23:57 di ieri in provincia di Macerata.
Secondo i rilevamenti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a 7 km di profondità ed epicentro 4 km a est di Ussita. Non si segnalano al momento danni a persone o cose. (Ansa)
Nel weekend appena trascorso il Camoscio dei Sibillini Trekking, con le sue Guide Professioniste Associate a AIGAE (Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche), ha concentrato le sue escursione nel territorio comunale di Ussita, dove è presente la sua Sede Operativa, sede inagibile a causa del terremoto. In collaborazione con il B&B Il Borgo di Visso (l’unica struttura turistica dove poter pernottare in tutta la Valnerina marchigiana), il Ristorante La Mezzaluna e il Bar Due Monti di Ussita, ha organizzato due giorni di trekking sulle creste attorno a Ussita, ammirando sabato il fantastico tramonto dalla Cima del Monte Careschio (nella zona sud-ovest dell’Altopiano di Macereto) e poi la domenica facendo la spettacolare cresta del Monte Bove.
Qui sul Bove, anche questa domenica, come giovedì scorso i clienti hanno potuto ammirare 4 splendide specie animali, fra cui la grande colonia di camosci che vive oramai qui con circa 100 esemplari, la coppia di aquile reali che nidifica sul Monte Bove e per ben due giorni differenti uno stormo dei rarissimi avvoltoi grifoni, che in teoria non nidificano nei nostri Monti Sibillini ancora, ma la loro colonia di nidificazione sul Velino sta aumentando sempre più di numero da quando è stata reintrodotta a partire dagli anni ’80 e sempre più frequentemente vengo avvistati stormi in cerca di carogne (gli avvoltoi si mangiano solo animali già morti), questo fa ben sperare che in un futuro non troppo lontano si crei in maniera spontanea una colonia di nidificazione anche sulle pareti rocciose dei nostri Monti Sibillini. Per finire si è udito chiaramente e a lungo il verso del Corvo Imperiale, con un storia di reintroduzione simile anche lui al grifone, ma quest’ultimo già tornato stabilmente a nidificare sui Sibillini da qualche anno dopo un secolo di assenza.
Si smarrisce in montagna mentre è fuori per un'escursione. È accaduto nel tardo pomeriggio di ieri, un uomo che non riusciva a ritrovare il sentiero per tornare a casa ha allertato i carabinieri che, a loro volta, hanno richiesto l'intervento dei vigili del fuoco.
L'uomo è stato ritrovato dalla squadra di terra dei vigili, nella tarda notte, lungo il sentiero che dal Farnio conduce a Pizzo Berro.
Monitoraggio costante della Provincia riguardo all'andamento delle opere di ricostruzione sulle strade di propria competenza ricadenti nel cuore del cratere.
Il Presidente Pettinari, accompagnato dal Dirigente dell'Ufficio Tecnico dell'Ente, l'ing. Mecozzi, nella giornata di ieri ha visitato alcuni dei tanti cantieri aperti sulle strade provinciali più compromesse dell'alto maceratese.
Con certezza molti lavori saranno ultimati prima del prossimo inverno.
“Ho avuto modo di accertare personalmente – riferisce Pettinari – che le opere di ricostruzione sui cantieri visitati procedono secondo le scadenze fissate nel crono programma.”
E' a buon punto la sistemazione della strada Visso – Castel Sant'Angelo dove, per accorciare i tempi di ripristino, la Provincia, che ne ha curato la progettazione e la direzione, ha frazionato l'opera di ricostruzione in tre distinti interventi.
Hanno avuto inizio in questi giorni gli ultimi lavori dell'appalto ANAS con l'apertura del cantiere per la sistemazione della galleria di Visso.
Prosegue l'asfaltatura sulla Sarnano – Sassotetto nel tratto di strada Maddalena – Pintura.
Sempre nel sopralluogo di ieri è stato appurato che sono state ultimate le opere di sistemazione del ponte sulla strada Braccio Macereto unica via per raggiungere Ussita nelle ore notturne quando la strada Visso – Ussita è chiusa al traffico mentre sono in corso altri importanti interventi di messa in sicurezza della stessa provinciale nel tratto Macereto – Sant'Ilario.
Sono iniziati questa mattina i lavori riguardanti la messa in sicurezza della galleria sulla provinciale 135 Visso-Ussita. Quelle appena avviate sono opere già programmate ed appaltate ed inserite nel primo lotto del ripristino della provinciale in questione.
I lavori erano stati in un primo momento sospesi per trovare una soluzione meno impattante per i Comuni di Visso e Ussita.
“La Provincia – spiega il Presidente Pettinari – si è fatta carico di organizzare diversi incontri tra i Comuni interessati e l’Anas per trovare una soluzione che evitasse la chiusura totale della galleria durante i lavori di ripristino così come era stato ipotizzato nel progetto originario.
Una soluzione, quella inserita nel progetto iniziale, che avrebbe di fatto isolato il Comune di Ussita ed una parte del Comune di Visso. Problemi sarebbero stati creati anche per quei turisti, amanti della montagna, che avrebbero desiderato raggiungere quelle località godibili tanto d’estate quanto d’inverno.
La decisione definitiva assunta – spiega ancora il Presidente - è stata quella di creare nei tratti interessati dai lavori un senso unico alternato regolato dalle 6 del mattino alle 24 della sera; la totale chiusura è stata invece prevista soltanto per le ore notturne e cioè dalla mezzanotte alle sei del mattino. La totale chiusura nella notte consentirà di eseguire quei lavori che non possono essere effettuati durante il giorno quando è previsto il transito. Sarà comunque garantito il passaggio dei mezzi di soccorso in qualunque ora.”
Una soluzione operativa che, come si legge nell’ordinanza della Provincia, permette di rendere meno gravoso il transito su una strada strategica per la viabilità di quella zona mantenendo al tempo stesso un alto livello di sicurezza tanto per gli automobilisti quanto per gli operai che lavoreranno pure durante il transito degli automezzi.
"Va dato atto – aggiunge il Presidente – all’ANAS di aver rimodulato il progetto tenendo conto delle esigenze delle popolazioni della zona rinviando l’inizio dei lavori dopo il periodo estivo appena terminato".
Dalle 24 di stanotte alle 6 del mattino, quando la strada sarà chiusa, il traffico verrà deviato sulla provinciale Braccio Macereto.
"Siamo perfettamente d'accordo con il presidente dell' Uncem Marco Bussone e il sindaco di Carrega Ligure. I piccoli paesi di montagna con pochi abitanti, e a maggior ragione come i piccoli paesi colpiti dal terremoto non possono pagare le stesse tasse dei centri e delle città più grandi. Serve una fiscalità' peculiare e differenziata''. Lo scrive in una nota Maria Teresa Nori, segretario regionale di Federcontribuenti Marche sostenendo l'appello dell' Unione dei Comuni e Comunità Montane.
''Già nello scorso mese di giugno - continua Maria Teresa Nori - proposi un sottosegretario alla montagna proprio per avere una discontinuità nei rapporti tra territori e stato centrale. La montagna ha tanto da offrire ma tanto deve essere curata e sostenuta. Figuriamoci centri come Ussita, Visso, Castelsantangelo sul Nera, Pieve Torina che hanno grossi problemi dopo il sisma dell'ottobre 2016''. Per Maria Teresa Nori bisogna istituire ''zone a fiscalità di vantaggio'' oppure ''zone economiche speciali'', e dunque facciamo appello come Federcontribuenti Marche ai rappresentanti regionali, al ministero degli Affari Regionali, al ministero dell'Economia per fare un tavolo ''con l'Uncem e l'Anci per iniziare un percorso condiviso per un futuro sviluppo economico dei territori montani e in particolari quelli colpiti dal sisma''.