"Un'amministrazione lontana dai diritti dei cittadini e lontana dal principio di difesa del territorio. Oggi, dopo due mesi dal consiglio comunale, non abbiamo avuto risposta su quanto discusso e deciso dal Tar delle Marche". È quanto afferma Guido Rossi, consigliere di minoranza del comune di Ussita in merito alla mozione presentata durante il consiglio comunale dello scorso 20 giugno riferita alla sentenza del Tar Marche del dicembre 2023 che ha sentenziato "l'annullamento della delibera consiliare datata 29 aprile 2021 - sottolinea Rossi -, con la quale la maggioranza capitanata dalla sindaca Bernardini, aveva deliberato l'acquisizione forzata dei terreni dove sono state costruite le Sae".
"Questo nonostante l'impegno (sottoscritto) della Protezione Civile della Regione Marche con il quale si impegnava a restituire ai legittimi proprietari il bene al termine del contratto e nonostante la contrarietà dei proprietari dei terreni", puntualizza il consigliere di minoranza.
"Dopo la lettura dell'interrogazione e dopo aver chiesto alla dottoressa Bernardini, quali fossero le iniziative in essere dalla maggioranza a seguito della sentenza, la stessa ha ripetuto per l'ennesima volta che la delibera di acquisizione forzata dei terreni, nonostante la contrarietà dei proprietari, è dovuto ad un obbligo imposto dalla Regione Marche - prosegue il consigliere di minoranza -. Ha anche dichiarato che non procederà all'annullamento finché non avrà la notifica ufficiale dell'atto, praticamente una sindaca con le idee poche chiare e/o magari in attesa di qualche illuminazione dall'alto".
"Stranamente il Comune non si è costituito in giudizio, cosa normale o d'obbligo, per chi vuole difendere una scelta politica fatta da tutti i consiglieri di maggioranza e difesa fortemente dagli stessi ma non riconosce come esecutiva la sentenza. Mi sono preso la briga di inviare copia della sentenza a tutto il Consiglio comunale, con la speranza che qualche consigliere prenda iniziativa su questa questione e al prefetto di Macerata per quanto di competenza", conclude Rossi.
Continua l'estate di "Croc - Una specie di cinema", rassegna che si svolge fino al 30 agosto 2024 nell'incantevole Area Caraceni di Ussita. Il mese di agosto si apre con un doppio appuntamento imperdibile.
Venerdì 9 agosto, alle 21.15, sarà proiettato il documentario "Tutto è qui", un’opera italiana del 2022 diretta da Silvia Luciani. Il film, che ha vinto il Premio UNIPOP come Miglior documentario al Glocal Film Festival 2024, sarà presentato alla presenza della stessa regista. "Tutto è qui" narra la resistenza post-terremoto e l'appartenenza alla propria terra, attraverso le storie di Federica, un’educatrice, e Maria, un’anziana signora. Nonostante il sisma abbia devastato il loro mondo esteriore, entrambe le donne non vogliono abbandonare il luogo dove hanno costruito la loro vita. Il documentario offre una visione autentica e fantasiosa della realtà, filtrata dagli occhi dei bambini dell’asilo nel bosco gestito da Federica. La storia si sviluppa attraverso le quattro stagioni, tra lavoro, attese, giochi e piccole cose quotidiane, con una speciale attenzione all'infanzia come punto di osservazione della realtà degli adulti. Le musiche di Francesco Magnelli e Ginevra Di Marco rendono ancora più intenso il racconto.
Il giorno successivo,sabato 10 agosto alle 21.15, sarà la volta di "Il popolo delle donne", un documentario italiano del 2023 diretto da Yuri Ancarani. Presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nelle Giornate degli Autori 2023, il film vede la partecipazione della psicoterapeuta e psicoanalista Marina Valcarenghi, con musiche di Caterina Barbieri. "Il popolo delle donne" esplora il rapporto fra la crescente affermazione sociale delle donne e l’aumento della violenza sessuale maschile. Valcarenghi, con un passato nel giornalismo e nella politica e quarantacinque anni di lavoro clinico alle spalle, offre una riflessione su come l’insicurezza femminile persista nonostante le conquiste di autonomia economica e sociale.
Il documentario mette in luce anche il lavoro pionieristico di Valcarenghi nella psicoanalisi carceraria, con particolare riferimento alla sua esperienza nei penitenziari di Opera e Bollate. Dopo la proiezione, ci sarà un incontro con Le Plurali editrici e un dialogo con la psicologa Margherita Carlini, in collaborazione con Action Aid Italia e ENEL Cuore.
La rassegna, organizzata da C.A.S.A. – Cosa Accade Se Abitiamo, gode del patrocinio del Comune di Ussita, del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, dell'Università degli Studi di Camerino (UNICAM) e della Fondazione Marche Cultura – Film Commission. Il prezioso supporto del Gruppo Regionale C.A.I. Marche, ActionAid Italia/ENEL Cuore, Ottopermille della Chiesa Valdese e Distilleria Varnelli rende possibile questa iniziativa culturale. Numerose collaborazioni arricchiscono ulteriormente il festival, tra cui Occhio Nascosto dei Sibillini, Nuovi Mondi Festival, Anonima Impresa Sociale-PostModernissimo, Proloco 7.1 Ussita e Montelago Celtic Festival.
Ogni serata sarà preceduta, a partire dalle 19.30, da un aperitivo al BarCroc, un'occasione per incontrarsi e discutere dei film in programma.
"We Trota" è il primo trota festival d'altura che si svolgerà sabato 27 e domenica 28 luglio nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini presso il Saliere Sibillini Mountain Lounge, a 1550 metri d'altezza. Un weekend dedicato al pesce simbolo della montagna, ricco di eventi enogastronomici, dibattiti, show cooking, esposizioni, attività per adulti e bambini.
Arrivati a Frontignano sarà possibile posteggiare la propria auto nei grandi parcheggi della partenza della seggiovia Le Saliere; da qui è possibile prendere la comoda seggiovia o arrivare con piacevole camminata di circa mezz'ora. Ad accogliere gli avventori uno scenario unico e incontaminato con una vista mozzafiato sul monte Bove e sui Monti Sibillini. La seggiovia sarà in funzione sabato dalle ore 9.00 alle ore 20.30 e domenica dalle ore 9.00 alle ore 22.00. (Per chi prenota la cena del sabato sera, il rientro in seggiovia si terrà al concudersi della cena).
Qui di seguito il programma dettagliato:
Giovane ciclista soccorsa in eliambulanza dopo una brutta caduta in mountain bike. È quanto avvenuto nel pomeriggio, intorno alle 16:00, a Frontignano di Ussita. La ragazza, dopo aver perso il controllo della bici, ha impattato violentemente a terra, accusando dei dolori alla schiena e alla testa.
Gli uomini del soccorso alpino della stazione di Macerata, in collaborazione con gli operatori del 118, dopo averla raggiunta e stabilizzata sul posto, hanno richiesto l’intervento dell'eliambulanza, precedentemente occupato in un'altra missione.
Affidata alle cure dell'equipaggio dell'elisoccorso, l'infortunata è stata trasportata presso l'ospedale di Macerata: non si trova in gravi condizioni. Sul posto presenti anche i vigili del fuoco.
Prosegue la rassegna cinematografica "Croc - Una specie di cinema", che anima l'estate dell'entroterra maceratese fino al 30 agosto 2024 all’Area Caraceni di Ussita (MC), con l’appuntamento di venerdì 12 luglio. Giunta alla sua quarta edizione, la manifestazione, come sempre organizzata da C.A.S.A. – Cosa Accade Se Abitiamo, offre un ricco programma di dodici proiezioni, anteprime e incontri all'aperto con ospiti da tutta Italia.
Venerdì alle 21.15 sarà la volta del documentario "Sting Like a Bee" diretto da Leone Balduzzi. Presentato al Festival dei Popoli 2023 e al CPH:DOX di Copenaghen, il film sarà introdotto dalla produttrice Camilla Gazzola, accompagnata dalle protagoniste del documentario. In collaborazione con Action Aid Italia e ENEL Cuore, "Sting Like a Bee" va oltre il semplice racconto cinematografico, diventando un viaggio che dà voce alla comunità di adolescenti dei piccoli paesi del centro e sud Italia. La pellicola segue un gruppo di ragazzi e ragazze, uniti dalla passione per le Api Piaggio, mentre percorrono le strade della periferia italiana, cercando il loro posto nel mondo. La fusione di realtà e finzione crea un ritratto autentico e commovente della gioventù e delle loro aspirazioni.
Dopo "Sting Like a Bee", la rassegna continuerà venerdì 19 luglio sempre alle 21.15 con la proiezione della commedia nera "Castelrotto", diretta da Damiano Giacomelli. Il film, presentato al Torino Film Festival 2023, vede la partecipazione di attori del calibro di Giorgio Colangeli, Fabrizio Ferracane, Denise Tantucci, Antonella Attili, Mirko Abbruzzetti e Giorgio Montanini. Alla proiezione sarà presente anche il regista Damiano Giacomelli, offrendo al pubblico un'opportunità unica per approfondire la genesi del film e le sue tematiche.
La rassegna gode del patrocinio del Comune di Ussita, del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, dell'Università degli Studi di Camerino (UNICAM) e della Fondazione Marche Cultura – Film Commission. Il prezioso supporto del Gruppo Regionale C.A.I. Marche, ActionAid Italia/ENEL Cuore, Ottopermille della Chiesa Valdese e Distilleria Varnelli rende possibile questa iniziativa culturale. Numerose collaborazioni arricchiscono ulteriormente il festival, tra cui Occhio Nascosto dei Sibillini, Nuovi Mondi Festival, Anonima Impresa Sociale-PostModernissimo, Proloco 7.1 Ussita e Montelago Celtic Festival.
Dal 28 giugno al 30 agosto, l'Area Caraceni di Ussita, situata ai piedi dell’imponente Monte Bove, sarà il suggestivo palcoscenico della quarta edizione di "Croc Una specie di cinema", rassegna cinematografica organizzata da C.A.S.A. – Cosa Accade Se Abitiamo. Una rassegna che si protrarrà lungo l'estate dell'entroterra maceratese attraverso dodici proiezioni, anteprime e incontri all'aperto in compagnia di ospiti da tutta Italia.
I dodici film esploreranno temi cruciali e attuali, tra i quali la controversa relazione tra esseri umani e natura, le disparità di genere, il vivere nei piccoli paesi. Ogni proiezione sarà accompagnata da incontri con ospiti legati ai film, presentazioni di libri e approfondimenti a cura dei partner di Croc. Il rapporto con la natura sarà centrale in film come "La Canzone della Terra" (28 giugno) di Margreth Olin e prodotto da Wim Wenders, che ci guiderà attraverso le suggestive vallate norvegesi in quella che è stata definita “l'esperienza naturalistica-cinematografica più sorprendente del 2024”, e in "Grizzly Man" (26 luglio) di Werner Herzog, che racconta la triste storia di Timothy Treadwell, arrivato in Alaska per documentare, vivere e studiare il famoso orso grigio del Nord America.
Le disparità di genere saranno affrontate in "Il Popolo delle Donne" (10 agosto) di Yuri Ancarani, grazie all’esperienza della prima psicanalista italiana a lavorare in carcere con detenuti in isolamento per omicidio, e in "Cholitas" (30 agosto) di Pablo Iraburu e Jaime Murciego, che narra l'emancipazione di cinque donne indigene boliviane attraverso la nota spedizione sull'Aconcagua, la montagna più alta d'America.
La vita nei piccoli paesi sarà esplorata in tre titoli ambientati in Appennino: "Sting Like a Bee" (12 luglio) di Leone Balduzzi, con protagonista un gruppo di ragazzi e ragazze accomunati dalla passione per le Api Piaggio, in "Castelrotto" (19 luglio) del regista marchigiano Damiano Giacomelli, un revenge movie sulle fake news ambientato in provincia di Fermo, e in "Tutto è qui" (9 agosto) di Silvia Luciani che racconterà la storia, ambientata nei luoghi colpiti dal terremoto del 2016, di due donne che trovano un nuovo destino grazie ai bambini e alle bambine dell’asilo del bosco di San Ginesio.
A Ferragosto, "Un Mondo a Parte" (15 agosto) di Riccardo Milani con Antonio Albanese e Virginia Raffaele, ci farà sorridere e anche riflettere grazie alla storia di un maestro elementare trasferitosi dalla giungla romana nel Parco Nazionale d’Abruzzo, che si troverà a cercare in tutti i modi di salvare una piccola scuola.
Il linguaggio dell’animazione verrà esplorato in due appuntamenti pensati per i più piccoli: lo storico capolavoro giapponese "La Città Incantata" (5 luglio) di Hayao Miyazaki e "Il Mio Amico Robot" (16 agosto) di Pablo Berger, in nomination agli Oscar 2024. "Kissing Gorbaciov" (23 agosto) di Luigi D’Alife e Andrea Paco Mariani racconta l’incredibile tour dei CCCP che dal Salento arrivò a Mosca, squarciando la cortina di ferro tra Occidente e Urss a suon di rock e punk.
Infine "Palazzina Laf" (24 agosto), esordio alla regia di Michele Riondino con Elio Germano, vincitore di 3 David di Donatello e ambientato nel complesso siderurgico dell’Ilva di Taranto: un film dal solido impianto civile e dagli echi grotteschi e arrabbiati che rimandano a “La classe operaia va in paradiso” di Elio Petri.
"CROC Una specie di cinema" promette di essere un evento che non solo celebra il grande schermo, ma anche il dialogo, l'incontro e la riflessione, portando storie e visioni da tutto il mondo nel cuore dei Monti Sibillini. In queste terre, segnate dal sisma del 2016, dove l'aggregazione e lo scambio sociale sono diventati più rari, il festival rappresenta un'opportunità preziosa per tenere viva la comunità e contrastare la tendenza all'abbandono delle zone dell'entroterra e dei piccoli centri.
Tutte le proiezioni si svolgeranno nell'incantevole Area Caraceni di Ussita, immersa nella natura e all'ingresso del paese. Gli spettatori sono invitati a portare con sé una sedia o un cuscino e una coperta per affrontare le temperature serali della montagna. In caso di maltempo, le proiezioni saranno rimandate a data da destinarsi. Le serate inizieranno alle 19:30 con un aperitivo al BarCROC, durante il quale sarà possibile incontrare gli ospiti, mentre le proiezioni inizieranno alle 21:15 (incontri a seguire).
La manifestazione gode del patrocinio del Comune di Ussita, del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, dell'Università degli Studi di Camerino (Unicam) e della Fondazione Marche Cultura – Film Commission, con il prezioso supporto del Gruppo Regionale C.A.I. Marche, ActionAid Italia/ENEL Cuore, Ottopermille della Chiesa Valdese e Distilleria Varnelli. Importanti collaborazioni arricchiscono il festival, tra le quali: Occhio Nascosto dei Sibillini, Nuovi Mondi Festival, Anonima Impresa Sociale-PostModernissimo, Proloco 7.1 Ussita e Montelago Celtic Festival.
Per ulteriori informazioni, è possibile contattare gli organizzatori ai numeri 339-8145712 o 347-1274628, oppure via email all’indirizzo casa@portodimontagna.it
Due incidenti si sono registrati, in mattinata, nell'entroterra maceratese e hanno avuto come sfortunati protagonisti due ciclisti, soccorsi in eliambulanza. Il primo in ordine di tempo, poco prima delle 10:45, è avvenuto all'interno del Bike Park di Frontignano, nel territorio comunale di Ussita.
Sul posto è intervenuto prontamente il personale del 118 per fornire le cure necessarie: a seguito dei traumi riportati dall'uomo, un 31enne, i sanitari hanno ritenuto opportuno richiedere l'ausilio dell'elisoccorso. Successivamente, il ferito è stato trasferito in codice rosso presso l'ospedale regionale Torrette di Ancona.
Stessa sorte è capitata a un 40enne, tra i partecipanti della Granfondo Terre dei Varano. L'uomo è scivolato ed è caduto a terra all'altezza della frazione Pontelatrave di Camerino, intorno alle 11. Anche in questo caso, considerate le sue condizioni, è stato predisposto il trasferimento in eliambulanza all'ospedale regionale di Ancona.
Rifunzionalizzare uno spazio per trasformarlo in un punto di riferimento per il comprensorio turistico montano di Ussita e dei Monti Sibillini. È l’obiettivo dell'intervento che riguarda la ex palestra di danza classica adiacente il palazzetto dello sport di Frontignano. L’Ufficio Speciale Ricostruzione, infatti, ha approvato il progetto esecutivo che riguarda il manufatto sito in via Pian dell’Arco, per un importo totale di 1.402.639 euro. A rivestire il ruolo di soggetto attuatore sarà il Comune.
«Voglio ringraziare il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, l'Ufficio speciale ricostruzione e il sindaco Silvia Bernardini per questo progetto che conferma la massima attenzione alla montagna ed al suo sviluppo - dichiara il commissario straordinario alla ricostruzione Guido Castelli -. La montagna marchigiana rappresenta il perno intorno al quale sviluppare la strategia di rinascita dell’Appennino centrale colpito dal sisma. Una risorsa dal grande potenziale che deve essere valorizzata attraverso il sostegno dei fondi sisma e del programma “NextAppennino”».
Dopo la riparazione dei danni causati dal sisma (concentrati soprattutto su partizioni interne e tamponature esterne) ed il cambio di destinazione, diventerà una struttura ricettiva con bar e ristorante. All’interno, dunque, si prevede la funzione di locale ristoro dotato di cucina, spogliatoi e servizi igienici oltre ai relativi servizi accessori, spazi connettivi e di deposito. Un luogo di accoglienza, dunque, che potrà altresì essere utilizzato, in caso di necessità, come punto di aggregazione sociale per la comunità. Oltre al miglioramento sismico, l’edificio verrà anche efficientato a livello energetico.
Il Commissario alla Riparazione e Ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli ha firmato il decreto con cui si trasferiscono 830 mila euro all'Ufficio Ricostruzione della Regione Marche per gli interventi su due scuole di Esanatoglia, in provincia di Macerata. Si tratta in particolare della scuola media C.A. Dalla Chiesa e della scuola primaria "Diotallevi" (compresa la palestra annessa).
“L’avanzamento delle scuole è uno degli obiettivi che ci siamo dati fin da inizio mandato e che stiamo realizzando, grazie a uno sforzo condiviso con il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, l'Ufficio speciale ricostruzione e con i Comuni e le Province che svolgono il delicato ruolo di soggetti attuatori - dichiara il Commissario Castelli -. In questo caso il plauso va anche al sindaco Luigi Nazzareno Bartocci, che con la ricostruzione delle scuole di Esanatoglia sta assicurando un servizio fondamentale per la comunità e la residenzialità delle famiglie”.
Il trasferimento approvato rappresenta il primo acconto del 20%, su un contributo complessivo di oltre 4 milioni di euro, previsto dall’Ordinanza speciale 31 che è dedicata proprio alla ricostruzione e riparazione di tutti gli edifici scolastici danneggiati dal terremoto del 2016. Il trasferimento è avvenuto in seguito alla richiesta del Comune di Esanatoglia per avviare le attività di progettazione e le procedure per l'inizio dei lavori.
Quattro eroine in cerca di attrice. E la trovano, in Paola Giorgi. Fillide, Briseide, Fedra, e Ipermestra sono le mitiche ‘Heroides’ ovidiane che torneranno in vita grazie al volto e alla performance dell’artista marchigiana, pronta ad impersonarle in ‘Giura che senza me mai più godrai’, in scena il prossimo 9 giugno a Ussita e tra i titoli più interessanti del Festival dell’Appennino edizione 2024. Più che uno spettacolo, una ‘lezione-spettacolo’, format ormai collaudato nel felice connubio artistico tra Paola Giorgi e Cesare Catà, che in questi ultimi anni hanno narrato in chiave innovativa ed originale molti personaggi universali della letteratura e della mitologia.
Prodotta da Bottega Teatro Marche, ‘Giura’ è una performance che sta già facendo parlare di sé fin dalla sua anteprima di Jesi e, ribaltando totalmente il paradigma del racconto della donna, si prepara ad attestarsi come una delle ‘perle’ più significative messe in scena da questa operosa compagnia indipendente, guidata da Agnese Paolucci e con direttore artistico la stessa Giorgi, che si sta distinguendo nel panorama della produzione teatrale di qualità.
Musicata da Ludovica Gasparri, la performance di Giorgi e Catà trasforma la celebre opera in distici elegiaci di Ovidio in quattro piccoli monologhi, nei quali ciascuna eroina viene immaginata rivolgersi al proprio uomo lontano. Quattro donne diverse, quattro diversi tipi di rapporto uomo-donna, impersonati da una sola attrice in scena che, nel tempo sospeso della lezione-spettacolo, diventa ciascuna di loro, ripercorrendone le parole, gli entusiasmi e i terrori, secondo una narrazione critica originale che contestualizza le loro storie.
E che, soprattutto, le rende assolutamente consapevoli, in modo inedito, della loro femminilità. Una cifra, questa, distintiva, nei lavori di Paola Giorgi, non nuova a portare in scena personaggi di donna per analizzare il tema del ‘femminile’ da molteplici angolazioni. Un lavoro mai facile, tanto più oggi. ‘Giura che senza di me più non godrai’, oltre alla data di Ussita (per la quale il Festival dell’Appennino ha allestito un servizio di bus navetta prenotabile all’indirizzo www.festivaldellappennino.it), sarà riproposto anche il prossimo 6 luglio a Macerata, nell'ambito della Rassegna Buon'Estate, organizzata da Comune di Macerata, AMAT in collaborazione con Lagrù
Saccheggiano case distrutte dal sisma: foglio di via per i sette autori del maxi furto. A fermarli sono stati i carabinieri della Compagnia di Camerino nel corso di un’operazione avvenuta lo scorso 17 maggio, ma resa nota soltanto nella giornata di oggi.
I setti uomini sono stati intercettati a bordo dei propri mezzi da lavoro mentre erano intenti a fare ritorno nel Casertano con la refurtiva trafugata nelle case di Ussita danneggiate dal terremoto. La successiva perquisizione ha consentito ai militari dell’Arma di recuperare oggetti per un valore complessivo di circa ventimila euro: gruppi elettrogeni, elettrodomestici, televisori, trapani professionali, canalette in rame, effigi sacre, poltrone, oggetti di antiquariato in ottone.
Per loro è scattata la denuncia alla Procura della Repubblica di Macerata per ricettazione. La refurtiva è stata sequestrata per la successiva restituzione ai legittimi proprietari. Ora i malfattori non potranno tornare per i prossimi due anni nei comuni di Ussita, Visso e Castelsantangelo sul Nera.
Il questore di Macerata avvalorando le proposte fatte dai carabinieri ha infatti emesso, tramite la divisione anticrimine, i fogli di via obbligatori nei confronti dei responsabili dei furti e il contestuale divieto di ritorno nelle aree oggetto della razzia.
Volevano approfittare del loro rientro a casa per il fine settimana con lo scopo di rivendere ogni cosa di cui erano riusciti a fare razzia: gruppi elettrogeni, elettrodomestici, televisori, trapani professionali, canalette in rame, effigi sacre, poltrone, oggetti di antiquariato in ottone.
Avevano quindi caricato i loro mezzi da lavoro, ma sono stati intercettati dai carabinieri delle stazioni di Visso, Ussita e Fiuminata. Sette operai, di cui cinque pregiudicati, tutti dell’area del Casertano, sono stati fermati nel comune ussitano nel corso di specifici controlli svolti dai carabinieri della compagnia di Camerino.
Dopo l’accertamento su strada l’attività dei militari si è spostata agli alloggi occupati dai lavoratori, dove è stata trovata ulteriore refurtiva per un valore complessivo stimabile in circa 20 mila euro.
La perquisizione ha consentito quindi di recuperare beni già oggetto di furto nell’area montana e, tramite un certosino lavoro di ricostruzione dei fatti, di restituire il materiale alle ditte (nel caso degli utensili dal lavoro) o ai privati che avevano recentemente denunciato la sottrazione dei loro beni.
Per tutti e sette gli uomini, di età compresa tra i 20 e i 45 anni, è scattata la denuncia per ricettazione alla Procura della Repubblica dei Macerata.
“Questo è l’esempio lampante della presenza dello Stato vicino ai cittadini già provati e martoriati dagli eventi sismici del 26 e 30 ottobre 2016”. Così Antonio Voto, segretario generale provinciale di Unarma Asc Macerata, il quale esprime la sua massima gratitudine nei confronti degli uomini in divisa.
“Il presidio sul territorio è molto importante, soprattutto in quest’epoca storica dove vede il Centro Italia il più grande cantiere d’Europa. A distanza di 8 anni, i carabinieri continuano senza sosta il controllo sul territorio per prevenire reati contro la persona e il patrimonio”, prosegue il sindacalista
“Cogliamo l’occasione per palesare ancora una volta la carenza di personale che vede coinvolta l’intera Arma ma soprattutto l’alto maceratese, dove paradossalmente avrebbe bisogno di un maggior rinforzo proprio per l’elevato numero di operai che stanno arrivando in zona per la ricostruzione”, così conclude il segretario generale della provincia di Macerata.
Rubano da una casa inagibile di Ussita: in manette due operai impegnati in demolizioni nel centro storico terremotato del comune. Si tratta di un cittadino macedone di 54 anni e di un cittadino albanese di 37 anni.
I due si erano introdotti in una palazzina poco distante dal loro cantiere ed avevano rubato cavi elettrici di rame e un antico lampadario di valore. Il proprietario, insospettito da strani movimenti, aveva allertato il 112 e si era portato presso l’abitazione inagibile per verificare che non vi fossero anomalie. Una volta sul posto ha trovato i malviventi all'interno di casa sua.
I due lavoratori edili hanno tentato di darsi alla fuga calandosi da una finestra, ma i carabinieri, già presenti sul luogo, sono riusciti a bloccarli e, dopo aver perquisito l’autovettura da loro utilizzata, hanno recuperato l’intera refurtiva restituendola al legittimo titolare.
Per entrambi gli arrestati sono stati disposti i domiciliari in attesa del processo per direttissima presso la Procura della Repubblica di Macerata previsto per sabato mattina.
(Foto di repertorio)
La Cabina di Coordinamento sisma 2016 ha raggiunto l'intesa sull'ordinanza che introduce una nuova possibilità per i comuni che decidono di sostituirsi ai privati in caso di inerzia nella ricostruzione privata. L'ordinanza istituisce infatti un Albo dei Commissari, gestito dal commissario straordinario Guido Castelli. Chi è interessato deve presentare una manifestazione di interesse per essere incluso nell'albo, e rispettare determinati requisiti di idoneità e competenza specifica nel campo della ricostruzione.
Oltre a non dover avere conflitti di interesse con le imprese incaricate dei lavori, l'incarico di commissario non può essere conferito a chi ha svolto, negli ultimi due anni, incarichi di progettazione, direzione lavori o altre attività tecniche nei cantieri oggetto di commissariamento.
L'ordinanza prevede che i comuni, dopo aver notificato un preavviso di 30 giorni, possano sostituirsi ai proprietari di immobili che non hanno risposto o che sono inerti, dissenzienti o irreperibili, in modo che si possa procedere con gli interventi di ricostruzione. Il comune può anche decidere di nominare un Commissario (selezionato da un elenco specifico), che agirà con tutti i poteri necessari. L'obiettivo è garantire una risposta più efficiente e tempestiva nelle operazioni di ricostruzione degli edifici inagibili.
A integrare sinergicamente le disposizioni sul nuovo Albo dei Commissari e i poteri sostitutivi dei comuni, interviene anche un'altra ordinanza che introduce novità nella gestione delle spese professionali degli amministratori di condominio e dei consorzi coinvolti nella ricostruzione privata. Le due Ordinanze dialogano tra di loro, in modo da rendere le regole e i compensi per questi ruoli chiave per il buon andamento delle procedure private, più chiari e adeguati.
L'ordinanza stabilisce che le spese saranno coperte fino a un massimo calcolato attraverso una scala progressiva di percentuali applicate agli importi degli interventi. In particolare le percentuali sono: 1,50% per contributi fino a 500.000 euro, 0.80% per contributi tra 500.001 euro e 1.000.000 euro, 0.50% per contributi tra 1.000.001 euro e 2.000.000 euro e 0.20% per contributi superiori a 2.000.000 euro.
Le percentuali possono essere incrementate se gli amministratori di condominio o i presidenti di consorzio soddisfano specifici requisiti professionali. Il compenso per le spese professionali è unico e omnicomprensivo e può includere fino al 10% di spese forfettarie. Il compenso inoltre sarà corrisposto in concomitanza con gli stati di avanzamento dei lavori e il pagamento dovrà essere approvato dall’assemblea dei condomini o dei consorziati.
Inoltre, è stato anche sciolto il nodo delle procedure di richiesta dei contributi per ricostruire in zone dove sono in corso progettazioni per la mitigazione dei dissesti idrogeologici. Una situazione che nei comuni maceratesi di Castelsantangelo sul Nera, Visso e Ussita aveva provocato in alcuni casi lo stop da parte dei privati, impossibilitati a presentare i progetti per ricostruire le proprie case.
Una nuova ordinanza stabilisce infatti che le domande di contributo per gli interventi di ricostruzione privata in queste aree possono essere presentate e processate dall’Ufficio speciale ricostruzione anche prima dell'approvazione definitiva dei progetti di mitigazione del rischio idrogeologico, che dovrebbero comunque essere approvati in sequenza a partire da fine maggio.
L'Usr e i comuni possono quindi iniziare a gestire le richieste fin da subito, con una significativa accelerazione del processo di ricostruzione e una riduzione dei tempi di attesa per l’approvazione e l’avvio lavori. La concessione del contributo sarà in ogni caso subordinata all'approvazione finale del progetto esecutivo delle opere di mitigazione e l'agibilità dell'immobile ricostruito resterà sospesa fino al collaudo di tali opere, garantendo così la sicurezza e la conformità con i nuovi standard di mitigazione del rischio.
Per assicurare la massima trasparenza e adeguamento ai nuovi requisiti, l'Usr valuterà la compatibilità tra i progetti di ricostruzione e le opere di mitigazione previste. In caso di discrepanze, il privato sarà informato e avrà la possibilità di modificare entro 30 giorni il proprio progetto per assicurarne la conformità.
Aumentato di 1,2 milioni di euro il contributo per la messa in sicurezza, demolizione e recupero macerie del cimitero di Castelmurato, nel comune di Ussita. Le risorse sono state programmate con l'ordinanza speciale 72, su cui l’ultima cabina di coordinamento sisma, presieduta dal commissario alla riparazione e ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli, ha raggiunto l’intesa. In totale il finanziamento per l’opera, che rientra nell'ordinanza speciale dedicata alla ricostruzione pubblica di Ussita, arriva a 19,3 milioni. I lavori sono attualmente in corso.
"La messa in sicurezza e il recupero del cimitero di Castelmurato sono strategici per tutelare un luogo storico e identitario per tutta Ussita e per consentire la ripresa delle funzioni cimiteriali, nel rispetto delle famiglie che lì hanno sepolto i loro cari - dichiara il Commissario Castelli -. Prosegue l’opera di ricostruzione grazie alla collaborazione con il presidente Francesco Acquaroli e all’Ufficio speciale ricostruzione delle Marche. Lavoriamo fianco a fianco con il sindaco Silvia Bernardini per sostenere la ripresa di Ussita e della sua splendida comunità".
"Ancora una volta abbiamo avuto la dimostrazione di quanto la Regione e soprattutto il commissario Castelli con la sua struttura siano vicini alle esigenze della ricostruzione dei nostri territori - dichiara il sindaco Silvia Bernardini -. Avere queste nuove risorse ci permetterà finalmente di dare una degna sepoltura ai nostri defunti e ci permetterà di poter iniziare la ricostruzione del nostro Cimitero monumentale di Castelmurato. Ancora un grazie a chi, come noi sindaci, lavora senza sosta alla ricostruzione dei nostri paesi”.
Il Camoscio dei Sibillini raggiunge i 50.000 followers su Facebook e, per festeggiare il traguardo, organizzerà domenica 14 aprile un'escursione, con pranzo, a Ussita. Il ritrovo è fissato per le 9:45, in piazza. Si inizierà con un'escursione gratuita medio-facile fino a un punto panoramico e poi si gusterà (a pagamento) un pranzo conviviale al ristorante Mezzaluna di Ussita.
La pagina "Il Camoscio dei Sibillini" negli anni è diventata una vera e propria vetrina gratuita per promuovere le bellezze della catena montuosa nel versante umbro-marchigiano, oltre che un riferimento per seguire le evoluzioni e le problematiche del post-sisma.
Le guide che hanno collaborato con il brand, anche negli anni subito successivi al sisma quando era quasi impossibile fare turismo nei Sibillini (dove permesso), hanno il grande merito di aver portato centinaia di vacanzieri nei territori colpiti, attraverso bellissime passeggiate e ciaspolate, tenendone così alta l'immagine turistica.
"Insieme, abbiamo vissuto albe e tramonti da favola, fioriture e laghi favolosi, foreste innevate fiabesche, ammirato in silenzio e con stupore camosci, cervi, aquile e tanti altri animali selvatici. L'evento di domenica è un modo per ringraziare tutte le persone che negli anni ci hanno seguito nelle nostre escursioni e sui nostri canali social", sottolinea Simone Gatto, fondatore e amministratore della pagina, nonché guida ufficiale del Parco dei Sibillini e guida Aigae. L’evento è a numero chiuso e a prenotazione obbligatoria scrivendo su WhatsApp al numero 3282864307.
Al via la ricostruzione dell'Hotel Felycita, uno dei simboli del turismo invernale di Frontignano di Ussita. Partite oggi le operazioni di demolizione della struttura, primo passo del cantiere che restituirà lo storico hotel alla piena funzionalità.
La ricostruzione dell’hotel Felycita è stata sbloccata grazie al Decreto ricostruzione (DL 3/2023). Nel Dl infatti è stato introdotto un emendamento, voluto dal commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli in accordo con il Governo, che ha consentito di utilizzare i fondi della contabilità speciale per le anticipazioni IVA che altrimenti sarebbero state a totale carico degli imprenditori (come i titolari di hotel). Una situazione che, specie nel caso di progetti con importi elevati (compreso quello dell'hotel Felycita) avrebbe bloccato la ricostruzione.
Il commissario Guido Castelli afferma: "Per i titolari dell’hotel Felycita Gianfranco Tombini e sua moglie Franca Vitazzi è un giorno di rinascita, il giorno atteso per oltre sette anni vissuti tra difficoltà, tenacia e amore per le loro montagne. Sono cominciati oggi i lavori di demolizione dell’Hotel Felycita, storico punto di riferimento del turismo a Frontignano di Ussita. È la premessa alla riedificazione della nuova struttura e a un nuovo inizio per questa storia familiare simbolica dell’Appennino centrale, di cui mi sono personalmente interessato. Grazie alla stretta collaborazione con il Governo e il Parlamento, il presidente Francesco Acquaroli, con l'Usr e il sindaco Silvia Bernardini possiamo testimoniare oggi una vicenda positiva, segnale di una ricostruzione finalmente avviata anche grazie a un cambio di passo normativo che ha saputo tenere conto della realtà attuativa dei cantieri".
Il sindaco Silvia Bernardini ha dichiarato: "La demolizione dell’Hotel Felycita è un avvenimento simbolico. Per la ricostruzione dei nostri paesi, che senza strutture ricettive non potranno ripartire veramente; perché è il primo albergo ad aver usufruito del cd “Emendamento Ussita” al decreto ricostruzione, voluto dal commissario Guido Castelli, proprio sulla scorta del caso del Felycita".
"E proprio questi sono i risultati del lavoro incessante e continuo, che insieme al presidente della Regione Acquaroli, il commissario Castelli sta potando avanti e per il quale non finiremo mai di ringraziarli. Ma soprattutto perché è frutto della tenacia e dell’attaccamento al proprio paese dei nostri abitanti, che non demordono, nonostante tutte le avversità, le difficoltà e nonostante la veneranda età. Ne è un esempio magnifico Gianfranco Tombini, che a dispetto dei suoi 83 anni, insieme alla sua Franca, ha lottato per avere questo risultato. Non posso che essere orgogliosa di rappresentare, come sindaco, queste persone che amano in maniera così passionale il loro paese ed il loro lavoro".
È stato prima il simbolo del turismo invernale di Frontignano, poi – più tristemente – quello del terremoto del 2016, che ne ha bloccato per anni attività e speranze. Fino ad ora: parte finalmente la ricostruzione dell’Hotel Felycita di Ussita, con l’avvio ufficiale dei lavori di demolizione, necessaria per la riedificazione ex novo dell’edificio, che avverrà domani (giovedì 4 aprile, ndr).
Il progetto di rifacimento dell’hotel è stato affidato alla Fratelli Chiodi Costruzioni, mentre lo smantellamento è di competenza della Eco Demolizioni di Rimini, realtà specializzata in grandi demolizioni con particolare attenzione al recupero e riutilizzo delle macerie. La ricostruzione prende dunque forma, dopo un iter burocratico particolarmente complesso.
Saranno presenti all'apertura del cantiere: Silvia Bernardini sindaco di Ussita; Corrado Chiodi e Massimo Chiodi; Fratelli Chiodi Costruzioni; Cristina Fabrianesi Eco Demolizioni.
(Foto Ansa)
Negli ultimi anni, in maniera alternata, stiamo assistendo a uno scenario invernale di montagna con sempre meno neve; quest’ultimo, oltre ad allontanarsi da quello tradizionale che ammanta di copiosi fiocchi la memoria e i detti popolari, si sta connotando per una predominanza di colori che va dal marrone della terra, passando per il verde degli umidi prati fino a qualche bianco e sparso residuo di neve. Questo l’attuale paesaggio invernale dalle Alpi agli Appennini, in particolar modo.
Il cosiddetto cambiamento climatico, che spesso assume quasi le caratteristiche di un ammonimento ripetuto a memoria e automatizzato nella coscienza collettiva (responsabile l’uso massiccio di formule standard dell’informazione), è una realtà effettiva che sta mettendo a dura prova il settore del turismo invernale.
Per avere una visuale più approfondita su questa situazione, abbiamo intervistato, presso l’impianto di risalita di Frontignano, Francesco Cangiotti, gestore, insieme a Giacomo Zanchetti, di Bolognola Ski, il comprensorio sciistico dei Monti Sibillini.
“Quest’anno- afferma Cangiotti- è stata una stagione invernale nettamente molto negativa perché abbiamo avuto una quasi totale assenza di precipitazioni nevose che non hanno permesso l’apertura delle piste da sci. Infatti, qui a Frontignano abbiamo aperto solo un paio di domeniche il campo scuola e sul versante Bolognola abbiamo potuto fare qualche giornata in più, favorita dall’innevamento programmato; al netto una stagione che presenta un bilancio decisamente negativo”.
Dunque, per ovviare a questa mancanza o scarsità di neve naturale e per garantire l’apertura delle piste, attualmente la soluzione a cui gli impianti sciistici fanno sempre più ricorso è l’innevamento programmato, ossia la cosiddetta neve artificiale.
La situazione non è isolata: secondo il rapporto “Nevediversa 2023” di Legambiente, l’Italia è tra i paesi più dipendenti dalla neve artificiale, con il 90% di piste innevate artificialmente.
A tal riguardo, prosegue Francesco Cangiotti: “Sicuramente la neve programmata dà una garanzia in futuro in termini di apertura; tuttavia un aspetto particolarmente importante è avere una riserva, uno stoccaggio idrico sufficiente per poter sfruttare i periodi di freddo che non sono molti. È un duplice intervento: sull’innevamento e sul realizzare bacini, delle vasche per lo stoccaggio idrico, che non sono solo a servizio dell’innevamento ma, in altri periodi, possono essere utilizzati come una riserva idrica per il bestiame, per l’antincendio e per molte altre funzioni”.
(Video e montaggio: Alessandro Vallese Foto: Guido Picchio)
A sua volta, si apre un’ulteriore questione, che potrebbe essere vista come una sfida tecnologicamente e gestionalmente propositiva (oltreché indispensabile) in una prospettiva che scavalca il futuro prossimo e guarda all’orizzonte di un sistema a lungo termine: l’integrazione di pratiche alternative più sostenibili nell’ambito dell’industria sciistica dal momento che, per produrre neve artificiale, sono necessarie ingenti quantità d’acqua, alti consumi di energia e importanti costi privati e pubblici.
Nell’ottica di una riformulazione e adattamento a un nuovo modello di turismo montano, la diversificazione delle attività rimane una soluzione sicuramente funzionale: “La nostra gestione- prosegue il gestore di Bolognola Ski- ha cercato di destagionalizzare al massimo i servizi e quindi puntare non solo alla stagione invernale, ma anche a quella estiva con molteplici attività, come nel caso di Frontignano, legate al bike park, al mondo delle biciclette, all’escursionismo”.
E per quanto concerne il periodo invernale “stiamo lavorando in particolar modo con i rifugi, dove abbiamo creato alcuni eventi, come le cene; per esempio il sabato sera facciamo questa cena in quota al Rifugio Saliere dove la seggiovia viene utilizzata in notturna per salire e scendere. Quindi cerchiamo di creare delle soluzioni alternative al turismo invernale legato prettamente alla neve, che, tuttora, rappresenta comunque la più grande fetta di mercato, quest’anno, purtroppo, andato perso”.
Senza chiudere la porta a quell’intramontabile quanto lenitiva speranza che la neve torni a cadere abbondante e, allo stesso tempo, con la coscienza di un presente che cambia, occorre pertanto una rielaborazione mentale, organizzativa e pragmatica del vivere l’inverno e la montagna.
Una rielaborazione che passa attraverso l’interesse di una gestione privata ma che riguarda, in maniera più estesa e più profonda, quello di un’intera comunità e del suo territorio su cui, in questa zona, da otto anni, gravano anche le macerie e lo spopolamento del terremoto.
A tal riguardo, dopo aver passeggiato nei pressi sottostanti l’impianto, tra case inagibili, inizi di sentieri e un panorama ammantato da una suggestiva nebbia, abbiamo fatto sosta al ristorante temporaneo “Cotto e Mangiato” di Gianfranco Tombini, proprietario dello storico ‘Hotel Felycita’. Quest’ultimo, dopo anni di chiusura per inagibilità post sisma, sta per tornare a nuova luce: “stiamo iniziando i lavori per ripartire a gonfie vele”, ha annunciato Gianfranco col sorriso e il garbo dei suoi ottant’anni.
Ussita, fondi per le demolizioni di Castelfantellino e Sorbo. Il commissario alla riparazione e alla ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli ha firmato un decreto con cui trasferisce 641mila euro al comune di Ussita, destinati agli interventi di messa in sicurezza, demolizione, rimozione, trasporto e recupero delle macerie degli edifici pubblici e privati nelle frazioni di Castelfantellino e Sorbo. La somma stanziata comprende il primo saldo e un’ulteriore anticipazione rispetto al contributo totale per i lavori che ammonta a 1,2 milioni di euro.
Gli interventi nelle frazioni di Castelfantellino e Sorbo, come delineati nell'ordinanza speciale in deroga per Ussita, comprendono lo smontaggio controllato, la demolizione e la rimozione delle macerie degli edifici pubblici e privati. Queste azioni sono necessarie per eliminare gli ostacoli che impediscono la ricostruzione di queste due frazioni, considerando anche la pericolosità di ulteriori crolli connessi allo stato di danno degli edifici o il pericolo che questi possono rappresentare per la pubblica incolumità.
“La demolizione è un momento difficile, perché c’è sempre il timore di perdere un pezzo della nostra identità che queste frazioni di montagna, con la loro storia e il loro forte legame con le comunità che le hanno abitate, ben rappresentano. Ma è assolutamente necessario procedere, per far sì che la ricostruzione possa avvenire, preparando il terreno ai progetti privati che consentiranno alla ricostruzione delle case di andare avanti - dichiara il Commissario Castelli -. Dobbiamo recuperare tante false partenze e questi stanziamenti testimoniano che il cambio di passo per cui abbiamo lavorato sta finalmente trovando attuazione anche nei comuni maggiormente colpiti. Insieme al presidente Francesco Acquaroli, all’Ufficio speciale per la ricostruzione delle Marche e al sindaco Silvia Bernardini teniamo sempre alta l’attenzione, per tradurre anche a Ussita le risorse in cantieri il più rapidamente possibile".
Un inverno senza neve e con temperature primaverili sull'Appennino umbro-marchigiano: a quota 1.400 metri, il termometro delle auto segnala 11 gradi all'ora di pranzo.
"Un caldo del genere a metà febbraio non lo si ricorda, è piacevole, ma allo stesso tempo inquietante", dicono gli escursionisti della montagna, che per calpestare qualche centimetro di neve si devono spingere fin sopra i 2 mila metri.
Dove è depositato un leggero velo bianco che copre le vette più alte, come il monte Vettore e resiste al caldo solo grazie alle gelate notturne. Sulle piste delle stazioni sciistiche di Frontignano di Ussita e Bolognola, in provincia di Macerata, c'è invece solo erba secca."Quest'anno abbiamo aperto soltanto 5 giorni l'impianto dI Bolognola e solo dopo aver sparato la neve artificiale", racconta Francesco Cangiotti, l'amministratore della Società funivie Bolognolaski che gestisce le due stazioni. Una stagione difficile per le montagne del Centro Italia, "ma situazioni simili, con assenza praticamente totale di precipitazioni nevose, se ne sono registrate anche negli anni passati - ricorda Cangiotti -. Nell'inverno tra il 1988 e il 1989, ad esempio, non si era mai sciato e la neve si era fatta desiderare anche nel 2007 e nel 2020".
Ma ad essere anomale, per il periodo, sono soprattutto le alte temperature. Difficile immaginare a febbraio un picnic sul valico di Castelluccio di Norcia, al confine tra Marche e Umbria, dove solitamente tira un vento gelido accompagnato da pioggia e neve, eppure in questi giorni diverse persone, anche con bambini piccoli, hanno potuto mangiare all'aperto.
"Questo caldo sta danneggiando anche a noi, per attrarre i turisti e gli amanti degli sport invernali servono il freddo e la neve", dicono gli operatori commerciali e in particolare i ristoratori, mentre servono panini e bibite nei tavoli all'aperto. Da lunedì è attesa una nuova perturbazione che potrebbe portare qualche fiocco di neve, anche se ormai, quassù a quasi 1.500 metri, quasi tutti ritengono che la stagione turistica invernale sia andata in malora. L'emblema di un anno no è la seggiovia "Lo Schiancio-Le Saliere", chiusa e desolata.
(Fonte Ansa, foto pagina Facebook Frontignano360)