Tra gli oltre 13 mila beni mobili storico, artistici e archeologici messi in salvo dopo gli eventi sismici del 2016 nelle Marche, ci sono anche le opere recuperate dalle chiese inagibili del territorio di Serrapetrona. Sabato 17 novembre verranno rese fruibili al pubblico nell'ambito dell’evento “Il Bello…della ricostruzione. L’arte salvata si mostra”, ospitato nella chiesa di Santa Maria di Piazza, che pure apre dopo 21 anni dai restauri necessari dopo il sisma del 1997. Grande è la soddisfazione dell’Amministrazione Comunale del piccolo borgo maceratese, il primo tra quelli del cratere a dotarsi di un luogo in cui le opere sono in sicurezza e al tempo stesso possono essere di nuovo ammirate dai cittadini. Silvia Pinzi, sindaco della cittadina, ricorda ancora quei giorni dell’ottobre 2016, quando tra la scossa del 26 e quella del 30, in un vero grande lavoro di squadra, dipinti e oggetti di arte sacra furono salvati dalle chiese seriamente danneggiate dal terremoto. Sabato prossimo sarà dunque un giorno in cui tutti gli attori che hanno contribuito al salvataggio, si ritroveranno insieme per vivere un nuovo inizio. Tra gli ospiti attesi, non mancheranno i vertici della Regione Marche, Ente che ha sostenuto il progetto insieme alla Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata. Per la Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio delle Marche, che ha curato il coordinamento scientifico, previsto l’intervento di Pierluigi Moriconi. Tra i relatori anche Barbara Mastrocola, direttrice dei musei dell’Arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche. Daniela Tisi, consigliere per la gestione complessa del patrimonio culturale attraverso reti e sistemi museali territoriali, già direttrice della Rete Museale dei Sibillini, terrà l’intervento conclusivo. La benedizione della raccolta e della Chiesa non più officiata, sarà affidata a Don Aronne Gubinelli, parroco che ha vissuto in prima linea, i recuperi delle opere. Tra gli ospiti anche i vertici dei Carabinieri del Nucleo Tutela Beni Culturali e dei Vigili del Fuoco, che con cura e professionalità hanno concorso al salvataggio.
Tutti pazzi per la Vernaccia. Partenza entusiasmante ieri a Serrapetrona per Appassimenti aperti, l’evento organizzato dall'Istituto Marchigiano di Tutela Vini per valorizzare il vitigno autoctono Vernaccia nera. La prima domenica della manifestazione ha fatto registrare una grande affluenza di pubblico, con oltre 6mila presenze stimate.
Borgo affollato sin dalla mattina, sia in piazza dove vengono allestiti gli stand per le degustazioni sia nelle cantine, che grazie a questa iniziativa aprono gli appassimenti per raccontare le qualità uniche delle due espressioni del vitigno: la Vernaccia di Serrapetrona docg e il Serrapetrona doc.
Molto soddisfatti i produttori protagonisti di questa dodicesima edizione: l’azienda agricola Alberto Quacquarini, l’azienda agricola Lanfranco Quacquarini, Cantine Fontezoppa, Podere sul Lago, Terre di Serrapetrona e Vitivinicola Serboni. “Davvero una grande risposta – commentano i coordinatori Mauro Quacquarini e Massimo Serboni – con arrivi non solo dalle Marche ma anche da fuori regione, in particolare Emila Romagna, Toscana, Lazio e Umbria. Sono venuti a conoscere e ad apprezzare i nostri vini non solo gli appassionati ma anche i professionisti del settore, tra cui la Fisar (Federazione Italiana Sommelier Albergatori Ristoratori, ndr) con un pullman in arrivo da Chieti”.
Una domenica in cui Serrapetrona ha potuto mettere in mostra tutte le sue eccellenze, come sottolinea il sindaco Silvia Pinzi: “Appassimenti aperti si conferma un momento fondamentale per promuovere i frutti del lavoro delle nostre aziende. Un bel riscontro anche in termini di indotto, con i ristoratori e le attività commerciali che hanno beneficiato di un bel movimento. È stato importante vedere i visitatori interessati anche ai nostri siti culturali, con tante presenze alle mostre di Palazzo Claudi e alla Chiesa di San Francesco”.
E domenica 18 novembre si replica. Gli stand in piazza apriranno alle ore 11; dalle ore 14 via al servizio navetta gratuito che collega il centro del paese con le diverse cantine, dove sarà possibile continuare a degustare i prelibati vini da Vernaccia nera e scoprire il fascino unico degli appassimenti.
L’11 e il 18 novembre torna a Serrapetrona la manifestazione organizzata dall'Istituto Marchigiano di Tutela Vini per promuovere la conoscenza di questo straordinario vitigno
L’incantevole borgo di Serrapetrona si prepara ad accogliere nelle domeniche dell’11 e del 18 novembre “Appassimenti aperti”, l’evento che tra degustazioni e visite in cantina celebra una vera perla del panorama vitivinicolo marchigiano: la Vernaccia nera. La manifestazione, giunta al dodicesimo anno, è organizzata dall'Istituto Marchigiano di Tutela Vini (Imt) nell’ambito del piano di promozione sostenuto dal Programma di Sviluppo rurale 2014 – 2020 (misura 3.2).
“Un appuntamento – sottolinea Alberto Mazzoni, direttore di Imt – che anno dopo anno continua a richiamare dalle Marche e da molte parti d’Italia professionisti e semplici appassionati, attirati dalle qualità uniche dei vini da Vernaccia nera: una produzione in alta collina, caratterizzata da una lavorazione complessa e da un processo interamente mantenuto in questi territori. I vini ottenuti hanno caratteristiche chimico-fisiche e organolettiche non riproducibili altrove, per questo sono la massima espressione della tipicità. Appassimenti aperti – aggiunge Mazzoni - riveste un ruolo importante nella valorizzazione dei territori interni e nel sostegno ai nostri produttori”.
Un doppio piacere quello che da anni decreta il successo di questa manifestazione. Il piacere di degustare vini prelibati direttamente nei luoghi di produzione e quello di conoscere una storia affascinante, un’arte che risale sin al XV secolo e che oggi è tenuta viva dalla passione e dalla dedizione dei produttori. Ecco le cantine protagoniste di Appassimenti aperti 2018: Azienda agricola Alberto Quacquarini, Azienda agricola Lanfranco Quacquarini, Cantine Fontezoppa, Podere sul Lago, Terre di Serrapetrona e Vitivinicola Serboni.
Le due domeniche, organizzate anche grazie all’impegno dell’Amministrazione comunale e della Pro Loco, prenderanno il via alle ore 11 nella piazzetta del paese, dove presso gli stand dei produttori si potranno degustare le due espressioni del vitigno autoctono Vernaccia nera: la Vernaccia di Serrapetrona Docg, versione spumantizzata, e il Serrapetrona Doc, vino fermo. A pochi passi dalla piazza, sarà attivo a partire dalle ore 14 un servizio navetta che accompagnerà i visitatori nelle diverse cantine, dove sono in programma degustazioni e visite agli appassimenti, i suggestivi spazi dove i grappoli riposano per mesi dopo la vendemmia.
E per “Appassimenti aperti”Serrapetrona indosserà il suo vestito migliore. Non solo per il paesaggio mozzafiato reso ancora più bello dai colori autunnali, ma anche perché saranno in mostra tutte le eccellenze del territorio. In piazza, accanto ai vini ci saranno le prelibatezze della gastronomia locale, con i produttori di salumi e formaggi, dolci e olio coroncina tipico di queste terre; mentre nelle vie circostanti si snoderà il mercatino dell’artigianato locale. Aperti e visitabili i siti culturali di Serrapetrona: da Palazzo Claudi con le mostre in corso alla Chiesa di San Francesco.
Il 2018 è l’anno Europeo del patrimonio culturale. Un anno per riflettere e dialogare sul valore che il patrimonio culturale riveste per la nostra società, per imparare ad averne cura. Non ci poteva essere anno migliore per il Comune di Serrapetrona per far tornare a risplendere 26 opere d’arte salvate dal sisma del 2016. Immagini ed arte sacra recuperate dalle chiese inagibili del territorio comunale, verranno esposte in mostra nella Chiesa di Santa Maria di Piazza, che riapre al pubblico dopo i restauri del terremoto del 1997.
Un progetto ambizioso per il quale hanno lavorato in sinergia l'Assessorato alla Cultura del Comune di Serrapetrona, con il coordinamento scientifico della Soprintendenza Archeologica, Belle arti e Paesaggio delle Marche, l’Arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche e la Parrocchia di San Clemente. Fondamentale il sostegno della Regione Marche e della Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata. Sabato 17 novembre alle ore 17,00, durante l’evento “Il Bello…della ricostruzione. L’arte salvata si mostra”, verranno rese visibili le opere e la Chiesa. Si tratta di una vera e propria restituzione alla città di tele e crocifissi a cui i residenti sono molto devoti, immagini patrimonio culturale e sociale della comunità, entrate a far parte per tanti anni della vita quotidiana dei cittadini, tornano ad essere nuovamente fruibili. Serrapetrona è il primo comune ricadente nel cratere sismico maceratese a realizzare un contenitore culturale unico, capace di accoglierle in sicurezza per garantirne la corretta salvaguardia e rendendole inoltre disponibili al pubblico, in attesa che i luoghi di provenienza, dopo la ristrutturazione, possano tornare ad ospitarle. Grande è la soddisfazione dell’Amministrazione Comunale e del Sindaco Silvia Pinzi, che ha voluto fin dai primi recuperi avvenuti a pochi giorni dai grandi terremoti, che le opere restassero in paese per farle tornare nuovamente ai cittadini.
Un progetto che si è potuto realizzare anche grazie alla professionalità e alla cura impiegate nella messa in sicurezza delle tele e degli oggetti sacri, dai Carabinieri del Nucleo Tutela Beni Culturali, dalla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio delle Marche, dai Vigili del Fuoco e dagli stessi dipendenti comunali. Per Don Aronne Gubinelli, parroco di San Clemente, questo è un momento importante per la vita dell’intera cittadina. L’unico rammarico che ha il Parroco è quello che purtroppo quadri e crocifissi non si potranno venerare, presumibilmente ancora per molto tempo, nel luogo che li ha accolti per anni o secoli, anche se alcune tele rientreranno nella stessa Chiesa di Santa Maria, come la pala d’altare “l’Assunzione della Madonna con putti e gli Arcangeli Michele e Gabriele”, opera del Valeri del XVIII secolo. Il dipinto verrà riposizionato nella sua cornice di gesso originaria.
Brutto incidente, poco fa, a Serrapetrona, all'altezza dell'uscita di Caccamo della superstrada. Per cause in corso di accertamento un automobilista ha perso il controllo della sua vettura, che è poi finita a ruote all'aria fuori dalla sede stradale. L'auto è letteralmente distrutta.
Due le persone ferite che sono state trasportate all'ospedale Torrette di Ancona per gli accertamenti del caso. Si tratta di un uomo e una donna e a preoccupare di più sarebbero proprio le condizioni di quest'ultima
Sul posto gli agenti della Polizia, i Carabinieri, i Vigili del Fuoco e due mezzi del 118.
(Servizio in aggiornamento)
Foto Giammario Scodanibbio
Vedranno presto la luce e torneranno ad essere ammirate 26 opere d’arte provenienti dal territorio comunale di Serrapetrona. Sarà possibile grazie al progetto di allestimento di un deposito attrezzato per le opere d’arte portato avanti dal Comune di Serrapetrona con il coordinamento scientifico della Soprintendenza Archeologica, Belle arti e Paesaggio delle Marche, grazie anche alla collaborazione della Parrocchia di San Clemente e dell’Arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche.
Il luogo scelto per “Il Bello…della ricostruzione”, questo il titolo del progetto, è la Chiesa di Santa Maria di Piazza, ubicata nel luogo più centrale del paese. Grazie a questa iniziativa congiunta, Serrapetrona è il primo comune ricadente nel cratere sismico maceratese a dotarsi di un contenitore culturale unico che accoglierà opere provenienti da diverse chiese inagibili del proprio territorio fruibili al visitatore. Il percorso che ha portato all’allestimento, nasce nei primi mesi del 2017, subito dopo i grandi terremoti che hanno sconvolto il Centro Italia. Il Sindaco Silvia Pinzi e l’amministrazione comunale hanno voluto fortemente che le opere d’arte messe in salvo dai Carabinieri del Nucleo Tutela Beni Culturali, dalla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio delle Marche e dai Vigili del Fuoco, restassero in paese per poter essere nuovamente ammirate. Conservate fino ad ora in un piccolo deposito comunale, le opere rischiavano di rimanere per anni imballate e lontane dallo sguardo di cittadini e amanti dell’arte. Si tratta di opere di notevole valenza storico-artistica, oggetto di importanti restauri avvenuti nel recente passato che avevano bisogno di un intervento teso alla loro salvaguardia e alla migliore sicurezza.
La nuova ricollocazione si inserisce in un altro importante recupero: la chiesa di Santa Maria di Piazza. Interessata da restauro a seguito del terremoto del 1997, la chiesa attualmente non officiata, ritorna a vivere come importante contenitore culturale pronto ad accogliere pubblico. Sabato 17 novembre alle ore 17,00 è prevista la riapertura della chiesa e l’inaugurazione della raccolta. Sarà una giornata importante e dall’alto valore simbolico per Serrapetrona e per i cittadini della Regione Marche che a due anni dal sisma si riappropriano di spazi in cui poter tornare a godere della bellezza. Inoltre, grazie ad una apposita convenzione stipulata con la parrocchia di San Clemente che ha concesso a titolo gratuito gli spazi occorrenti al progetto e grazie al sostegno all’iniziativa da parte della Arcidiocesi di Camerino- San Severino Marche, la raccolta delle opere entrerà a far parte della Rete Museale Diocesana, andando ad arricchire anche il Sistema Museale della provincia di Macerata di cui fa parte.
Una festa per la cultura, il turismo ad essa legato e per l’economia di un paese che grazie a questa nuova realtà torna ad essere ancora più accogliente, donando al visitatore oltre a scorci paesaggistici di notevole pregio, luoghi di interesse storico-culturale che vanno a valorizzare l’offerta proposta: dalla chiesa di San Francesco, al cui interno è conservato il Polittico di Lorenzo D'Alessandro (Sec. XV) alla Fondazione Claudi con le sue mostre.
Le sue idee le aveva palesate sin dal giorno immediatamente successivo alla sua nomina. E, ora, le ha messe nero su bianco in una lunga intervista rilasciata a Repubblica. Piero Farabollini, successore di paola De Micheli nel ruolo di commissario straordinario per la ricostruzione, usa l'eleganza e un po' di "politichese imparato in fretta" per sottolineare la necessità di cambiare rotta, anche bocciando, se dovesse servire, un modello (quello dell'Emilia Romagna) che a quanto pare non é applicabile al cratere del sisma del 2016.
La strada da seguire, secondo il geologo di Unicam chiamato al difficile compito di avviare concretamente la ricostruzione, appare ben consapevole delle tante difficoltà a cui dovrà andare incontro e sembra aver già scelto "il suo esercito": i sindaci. Il primo nemico da combattere é la burocrazia, ossia tutto quel sistema di norme e carteggi che, di fatto, sta paralizzando un territorio già fin troppo sofferente e seriamente a rischio sotto il profilo dello spopolamento. l'idea appare quella di ricalcare, con le dovute modifiche, l'organizzazione della ricostruzione nelle Marche e nell'Umbria dopo il sisma del 1997. Clicca qui per l'intervista integrale pubblicata da Repubblica.
L’ingerenza delle Banche nella politica ha sortito in Italia gli effetti che oggi sono sotto gli occhi di tutti, sarebbe bene, dunque, che i manager degli istituti di credito non si arroghino il diritto di occuparsi di politica locale. Di terremoto ne abbiamo avuto già uno e ci basta, non possiamo fare i conti con altre catastrofi” - E’ secca e seccata la replica dei sindaci di Serrapetrona, Silvia Pinzi, e Fiuminata, Ulisse Costantini, alle dichiarazioni rilasciate alcuni giorni fa da Nunzio Tartaglia, responsabile per UBI Banca di Marche e Abruzzo. Affermazioni a cui Tartaglia si è lasciato andare dopo che la stessa UBI Banca, con una decisione unilaterale e mai neanche comunicata formalmente, ha deciso di chiudere gli sportelli presenti nelle due cittadine. Cittadine che, per altro, fanno i conti con gli effetti devastanti del sisma del 2016. Secondo Tartaglia non è stata la banca a compiere un atto penalizzante per il territorio, ma sono gli stessi sindaci a penalizzare le loro comunità non procedendo alle unioni dei comuni.
“Certe affermazioni – dichiarano Silvia Pinzi e Ulisse Costantini – sono una vera e propria inopportuna invasione di campo. UBI Banca ha fatto le sue scelte e, fortunatamente, altri istituti di credito che hanno maggiormente a cuore il territorio e le persone ne hanno fatte di diverse, offrendo alle comunità dei presidi che altrimenti erano andati perduti. Per noi la faccenda poteva chiudersi qui. Invece ci ritroviamo addirittura additati da un manager di banca che, invece di occuparsi dei problemi delle banche e, soprattutto, dei problemi che le banche hanno creato alle persone, si permette di venire a disquisire su quello che dovrebbe essere l’operato dei sindaci. Ma stiamo scherzando?
L’unione dei comuni è un argomento certamente importante, che merita attenzione e una calibrata azione politica e amministrativa, ma anche e soprattutto sul quale ogni eventuale decisione dovrebbe spettare alle popolazioni, dopo i dovuti confronti e i doverosi approfondimenti. Oppure i manager di banca vogliono decidere anche dove dobbiamo vivere, come dobbiamo unirci, come dovremmo chiamarci? Il futuro è una cosa seria e non possiamo accettare che la chiusura di un presidio, e quindi la perdita di un servizio, possa essere giustificata come scelta lungimirante per il futuro. Questo significa prendere in giro le persone. Si ricordi, il signor Tartaglia, che i comuni, anche quelli piccoli, sono espressione della Costituzione Italiana e non dei piani economici delle banche. Noi sindaci dei piccoli comuni ci sforziamo ogni giorno per garantire il massimo dei servizi possibili, fino all'ultimo cittadino. E non li abbandoniamo…noi! Tantomeno si è mai sentito dire di una amministrazione comunale che ha agito con il chiaro intento di danneggiare i cittadini! Noi non condividiamo il pregiudizio che i piccoli comuni della montagna debbano sparire perché in queste realtà ci stiamo tutti i giorni e le conosciamo sicuramente meglio di chi ne sta lontano e si permette di pontificare”.
Domenica 30 settembre, alle 17, si terrà un nuovo appuntamento di “Marche: un’impresa che riparte”, il progetto ideato dall’associazione di promozione sociale Con in faccia un po’ di sole - in collaborazione con Legambiente Marche - con lo scopo di promuovere, valorizzare e raccontare il territorio colpito dal sisma.
“La tradizione familiare tra le colline marchigiane” sarà il tema della quarta e penultima tappa che si terrà a Serrapetrona, presso l’azienda agricola biologica Maggi&Vecchioni. Dopo una visita per conoscere l’azienda, la famiglia Maggi e Vecchioni si racconterà e farà assaggiare i propri prodotti accompagnati dai vini della cantina Serboni.
L’ultimo appuntamento si terrà il 7 ottobre a Castelsantangelo sul Nera. Per saperne di più: www.marcheimpresa.it.
Per partecipare agli eventi è obbligatoria la prenotazione: 349 8650093 o marcheimpresa2018@gmail.com.
A Serrapetrona nella giornata di ieri si è tenuta una grande festa per celebrare i 60 anni dell'azienda della famiglia Quacquarini.
La festa si è tenuta proprio presso l'azienda di famiglia che ha ospitato le moltissime persone che in questi anni hanno avuto modo conoscere e collaborare con i Quacquarini.
"Durante la serata abbiamo mandato in onda un video che attraverso delle fotografie ha ripercorso veri momenti importanti della nostra azienda - ha affermato Mauro Quacquarini -. Nella ricerca delle fotografie per creare questo video, mi sono imbattuto in tante persone che ho avuto modo di conoscere in questi anni, personalmente o tramite i racconti di mio nonno e di mio padre e posso dire ad oggi di essere felice di essere circondato da belle persone e amici veri che ringrazio con tutto il cuore".
Si apre oggi, venerdì 14 settembre, il Piccolo Festival dell’Essenziale organizzato dalla Fondazione Claudi di Serrapetrona. Quest’anno la sede scelta è Milano grazie alla collaborazione con il Centro culturale Rosetum. Sostengono l’evento anche gli “Amici di marzo”, l’associazione EsserCi e “AltaMente Factory”. Due le giornate di incontri, mostre, iniziative culturali, focus e riflessioni su argomenti del mondo d’oggi.
Per sabato 15 è previsto alle ore 11 anche l’intervento del vice premier Matteo Salvini sul tema "Ri-nasce l'Italia": lo introdurrà il professor Massimo Ciambotti, presidente della Fondazione Claudi, nella sala dell'Hotel Enterprise, in corso Sempione 91, a Milano.
Il Festival inizia oggi (venerdì) alle 18.30 con l’inaugurazione della mostra fotografica “L’amore del visibile”; intervengono il poeta Davide Rondoni, Maria Luisa Paolillo e Francesca Mauro. Segue il“Poetry contest” dedicato a nuovi poeti italiani. Quindi, alle 21.15, è prevista una particolare anteprima della Settimana della moda di Milano, “Cultura è moda?”, a cura di Francesco Giubilei,cui si abbina l’iniziativa “Vestire Dante: prima sfilata mondiale di poesia dantesca”. Nella giornata di sabato, dopo l’incontro con Salvini, verranno affrontate diverse tematiche con la partecipazione di “nuovi pensatori”. Chiuderanno la “due giorni” un apericena e un concerto.
Riceviamo e pubblichiamo una lettera inviata dal sindaco del Comune di Serrapetrona Silvia Pinzi
Egregi, è con rammarico e preoccupazione che affido a questa missiva l’amarezza e la sorpresa derivanti dalla notizia comunicata ufficialmente in questi giorni agli operatori economici e alla clientela in ordine alla decisione assunta da codesta Direzione Generale Ubi Banca di procedere alla chiusura, imminente, del locale sportello di Ubi Banca.
Tanto più sconcertante la decisione poiché nel piano di ottimizzazione territoriale pubblicato nei mesi scorsi non vi era traccia di tale iniziativa, né si poteva pensare che in un momento così delicato e difficile per i nostri territori dopo il sisma, un’azienda così radicata sul territorio da decenni potesse pensare di mettere in atto un provvedimento che depaupera i cittadini di un servizio importante e mette in estrema difficoltà il sistema economico-sociale di un’intera collettività.
Facendomi interprete delle preoccupazioni degli operatori economici del territorio, dei cittadini e della clientela tutta della Banca, l’Amministrazione comunale di Serrapetrona chiede di non dar corso alla decisione assunta e sollecita un riesame delle valutazioni sottostanti alla stessa che a nostro parere non hanno tenuto nella dovuta considerazione sia i risultati positivi realizzati dalla vostra Agenzia e soprattutto del tessuto economico che caratterizza storicamente il territorio di Serrapetrona, sia le enormi difficoltà che molti cittadini utenti, in special modo i più anziani, dovranno sobbarcarsi per raggiungere la più vicina filiale distante diversi chilometri in un contesto dove non sempre si ha la possibilità di spostarsi, anche per la mancanza di adeguati servizi di trasporto pubblici, per usufruire di servizi importanti come quello bancario rappresenta.
Poiché non possiamo entrare nelle decisioni di strategie aziendali, sembra inoltre alquanto precipitosa una così rapida decisione alla quale potevano senz’altro precedere passaggi intermedi di informazione, sensibilizzazione e discussione in merito a proposte alternative su eventuali modalità che consentissero comunque un presidio di sportello sul territorio, non solo per un rispetto istituzionale anche verso il Comune stesso, come ente territoriale di riferimento, anch’esso cliente dell’istituto con la tesoreria, ma anche e soprattutto per il rispetto doveroso ad una comunità che attraverso i propri cittadini e imprenditori ha contribuito alla crescita stessa dell’istituto bancario. Spesso, forse erroneamente, si pensa che chiudere le agenzie e tagliare il costo del personale innovando esclusivamente i processi, sia sufficiente per recuperare redditività. In molti casi così non è stato e si è persa la fidelizzazione della clientela, sono diminuiti i ricavi, mentre i costi sono scesi marginalmente poiché le tecnologie informatiche richiedono alle banche frequenti costosi investimenti e consulenze esterne.
Impensabile e semplicistico asserire che i clienti possono sempre recarsi nella filiale vicina dove (nella risposta allo stesso nostro problema alle giuste rimostranze dell’amico Sindaco di Fiuminata) i cittadini clienti potranno avere senz’altro una location più bella e confortevole, con un “nuovo concept”, “nuovo layout”, postazioni distanziate e pure la wi-fi, supporti touch per le aree di education digitale, di videoroom per la consulenza specialistica da remoto ma non avranno più la cosa più importante, ossia un punto di riferimento fondamentale ed essenziale nel loro territorio.
Poi, peccato che nel nostro caso, nell’ipotesi malaugurata di conferma della decisione di chiusura, non avremo nemmeno questi bellissimi e modernissimi presidi dato che la clientela verrà dirottata addirittura in un container: attualmente questa è la sede della filiale di Caldarola, dalla quale dipende lo sportello di Serrapetrona, nella quale, a causa del sisma, è stata costretta a trasferirsi e che dovrà diventare,forse anche per molti anni, il punto di riferimento dei correntisti serrapetronesi che sceglieranno di rimanere con Ubi.
Ci stiamo battendo da tempo per mantenere i servizi fondamentali per la comunità, la scuola, i presidi sanitari, e per supplire a eventuali difficoltà con i servizi associati, o con singoli accordi intercomunali. Ora, dopo il sisma, quando anche il nostro Comune sta attraversando gravi disagi non solo a causa dei danni diretti del terremoto, ma anche da un incombente rischio di progressivo spopolamento se non si riuscisse a garantire da una parte una ricostruzione veloce ed efficace, ma dall’altro mantenere e addirittura anche potenziare proprio quei servizi che su un territorio sono la discriminante di scelta anche per coloro che volessero venire a stabilirvisi, si aprono scenari preoccupanti sulla stesso futuro di un entroterra ricco, variegato, composto da piccole ma vivaci realtà.
La questione non è solo e semplicisticamente una identità territoriale da difendere ma richiede una riflessione profonda e una visione strategica per tutte le parti politiche, economiche e sociali per cui non possiamo fermarci ai numeri degli abitanti e fare tagli lineari ma occorre mettere in campo un ragionamento ampio. Riguarda l’esistenza stessa di un entroterra che, se pur martoriato, è pronto a rialzarsi, al quale si legano aziende importanti, attività economiche e famiglie che contribuiscono alla sua crescita e rinascita.
Ora più che mai è evidente che tante occasioni di crescita sono legate al mantenimento dei servizi. Per questo chiediamo di fare scelte che tengano conto di prospettive future, non tanto delle difficoltà oggettive attuali, che riguardano soprattutto tutti i piccoli comuni. Se un lato cerchiamo di valorizzare il territorio, le produzioni e le tradizioni locali, dall’altro questo sforzo potrebbe rivelarsi inutile: diventerebbe vano, qualora venissero a mancare punti di riferimento essenziali, a partire da una banca. Questa presenza va difesa a ogni costo.
Chiediamo quindi con risolutezza che venga riesaminata seriamente la preannunciata decisione di chiusura dello sportello bancario Ubi di Serrapetrona e considerate le relative conseguenze che la scelta porterà ad un territorio, confermando la storica presenza dell’Istituto di credito, anche con modalità differenti ma sostenibili, per continuare a tutelare così obiettivi economicamente strategici per una comunità ed eticamente degni ed apprezzabili.
Con l’auspicio che l’istanza manifestata in queste poche righe possa avere la degna attenzione in rispetto di una comunità che mi onoro di rappresentare, distintamente saluto in attesa di un cortese riscontro in merito.
Dopo il fascino della sperimentazione che ha visto protagoniste a Belforte del Chienti sabato scorso le performance di Rodolfo e Silvio Craia e il djset dei Discodella, venerdì prossimo l'iperespressionismo segna un nuovo, entusiasmante traguardo con un appuntamento ricco di emozioni: il concerto del Quartetto delle Marche e il videomapping di Luca Agnani.
Fra le pregevolissime testimonianze storiche e artistiche che lo scrigno sul torrente Cesolone racchiude, l'incursione di MI s'incunea dritta nel cuore rinascimentale della cittadina dell'alto maceratese in una linea di ideale continuità di suggestioni rinascimentali che collega l'arte di Giovanni Boccati a Belforte e Lorenzo D'Alessandro a Serrapetrona. È proprio nella Chiesa di San Francesco, che custodisce il polittico quattrocentesco di D'Alessandro, che venerdì alle ore 21 il Quartetto delle Marche si esibisce con un programma musicale che spazia da Johann Sebastian Bach a Ennio Morricone passando per Haydn, i ritmi del folclore irlandese fino ad arrivare a Lennon-McCartney.
E nella piazza su cui si affaccia la chiesa di San Francesco alle 22.30 va in scena lo spettacolo che fa della luce il suo punto di forza, il videomapping. Nell'incontro fra linguaggi artistici differenti che è la cifra stilistica di MI_MarcheIperespressionista e della sua indagine sulla tematica della luce, già cara agli artisti del Rinascimento, Luca Agnani dà vita ad una performance inedita su Enolo, la statua di oltre quattro metri creata da Dante Ferretti per l'Expo del 2015 e gentilmente concessa agli ideatori dell'iniziativa dal suo attuale proprietario, Giancarlo Cossiri.
Sulle note del "Guglielmo Tell" di Gioachino Rossini nell'anno del centocinquantesimo dalla morte del compositore pesarese, il raggio di luce del videomapping libera l'energia materica del colosso che incarna, nelle fattezze ispirate all'arte di Archimboldo, i frutti della terra, i colori della natura, i profumi del mosto e della campagna. Si compie così, come negli intenti del direttore artistico della rassegna David Miliozzi, l'azione sincretica dell'iperespressionismo che coniuga, preservandoli autentici, linguaggi artistici differenti in una scelta paesaggistica e culturale ogni volta diversa, sempre mirata.
Grazie al contributo degli enti sostenitori, tutti gli eventi di MI sono gratuiti e aperti al pubblico.
MI_MarcheIperespressioniste, rassegna di incursioni artistiche prodotta dall'Associazione Musicale Appassionata, è realizzata grazie al contributo di Regione Marche, Rete Museale dei Sibillini, Arci Marche, Sibillini Live Festival, Unione Montana dei Monti Azzurri, Comuni di Ascoli Piceno, Belforte del Chienti, Loro Piceno, Ripe San Ginesio, Serra de' Conti, Serrapetrona, e in collaborazione con l'associazione Nottenera.
Con alcuni cartelli comparsi in superstrada nei giorni scorsi e come riportato dal proprio sito, l'Anas comunica che da lunedì 3 settembre al 21 dicembre 2018, a causa di alcuni lavori di manutenzione straordinaria, potrebbero verificarsi delle code sulla Statale Val di Chienti. Si consiglia pertanto il percorso alternativo sulla Strada Provinciale 485.Nel sito è specificata in maniera più dettagliata quale sarà la parte interessata, che vedrà i lavori in diversi punti, dal km 85,000 al 96,800, corrispondenti grosso modo, alla stazione di servizio Tamoil (85,103) di Corridonia, mentre il 96 dovrebbe essere nei pressi dell'uscita di Montecosaro, data la posizione della stazione di servizio Eni al 97,280.Dopo il traffico dei mesi scorsi, sia per precedenti lavori che per l'afflusso dei turisti dall'entroterra, si preannuncia quindi un autunno infernale nei tratti interessati e di conseguenza sulla Provinciale, dove si riverserà inevitabilmente parte del traffico. L'ultimazione dei lavori, come riportato nel sito dell'Anas, è prevista per l'inizio del nuovo anno, il 3 gennaio 2019.
La tradizionale rievocazione del Circuito Motociclistico avrà come sede logistica Tolentino. Al via dell’evento firmato CAEM/Lodovico Scarfiotti splendide moto anteguerra.Le vedremo impegnate sui saliscendi del percorso triangolare che collega Tolentino a San Severino Marche, Serrapetrona, Caccamo e Belforte del Chienti. Sono le moto d’epoca ed i loro conduttori che hanno aderito all’invito del club CAEM/Scarfiotti per l’appuntamento che ricorda gare pioneristiche, spesso disputate su strade sterrate e che coinvolgevano la popolazione di tanti piccoli centri lungo la penisola. I veri e propri circuiti erano al di là da venire, in quel periodo esisteva solo Monza che dal 1922 possedeva un fantastico anello di velocità dove correvano auto e moto; un impianto che ancora palpita di passione a distanza di quasi un secolo.Ma negli anni venti, come dicevamo, si correva su percorsi cittadini o in salita: un esempio classico è stato rappresentato dalla Tolentino-Colle Paterno per le quattro ruote, un’iniziativa contemporanea al Circuito Chienti e Potenza, tra l’altro ideata anch’essa dal vulcanico Francesco Ciommei, dipendente ai suoi tempi dell’Azienda elettrica tolentinate e presidente dell’Unione Sportiva Tolentino. Erano altri tempi, i mezzi a motore erano in pieno sviluppo e le manifestazioni motoristiche erano appuntamenti imperdibili.Domani e domenica, grazie all’impegno dello staff CAEM guidato dal presidente Roberto Carlorosi, con Antonio Brachetta e Giovannino Ghizzone, vedremo diversi mezzi degli anni venti ripercorrere sbuffanti i saliscendi del Circuito: scorrendo la lista degli iscritti scopriamo una Guzzi GT Norge del 1928, una Norton 25 ed una Terrot 350HSC del 1927, ma anche una Mello Special del 1935, diverse Moto Guzzi degli anni trenta, tre Sport 15, una GTS 500 del 1935 e due sidecar, poi una Panther Red Wing del 1932, una Benelli 4TS del 1935 ed una del 1938, un sidecar Bianchi Freccia Azzurra del 1938, una Triumph N31 del 1931, le inglesi Matchless D80 Sport de Luxe del 1933 e Rudge Sport 4V del 1936, una Ganna Sport Python 4V del 1933, una Super Itala Python Rudge del 1934, una Benelli 250 4TN del 1939, davvero un museo viaggiante a due ruote oppure tre...Il programma della manifestazione prevede il ritrovo dei partecipanti all’Abbadia di Fiastra dalle 15 alle 16,30 ed alle 17 partenza verso Urbisaglia, San Ginesio, per raggiungere il Castello della Rancia dove ci sarà la visita ed un aperitivo. In serata rientro all’Abbadia di Fiastra. Domenica 2 settembre sarà dedicata alla rievocazione: partenza da Piazza della Libertà di Tolentino con due giri di 37 km circa da percorrere, con prove di abilità nell’ovale e suggestiva Piazza del Popolo a San Severino Marche ed a Serrapetrona. Per il pranzo conclusivo con le relative premiazioni si tornerà nuovamente all’Abbadia di Fiastra.
La suggestione ed il fascino delle due ruote di un tempo tornano sulle colline tra le vallate dei fiumi Chienti e Potenza. Il CAEM/Lodovico Scarfiotti ha preparato con la consueta cura e passione la 22^ edizione rievocativa della gara che veniva disputata negli anni venti del secolo scorso. La prova era valida per il Campionato Italiano di motociclismo e la sua prima edizione fu frutto dell’impegno del Moto Club Italia e della vivace Unione Sportiva Tolentino guidata dall’appassionato Francesco Ciommei. Nella cittadina del maceratese anche quest’anno sarà ancora una volta sede logistica della rievocazione che toccherà anche San Severino Marche, Serrapetrona, Caccamo e Belforte del Chienti per tornare a Tolentino dopo un giro della lunghezza di circa 37 km.Il ritrovo dei partecipanti sarà sabato prossimo dalle ore 15 alle 16,30 presso la Foresteria ad Abbadia di Fiastra da dove alle ore 17 inizierà un giro turistico in direzione Urbisaglia e San Ginesio, con breve sosta per poi raggiungere il medievale Castello della Rancia con visita e pausa aperitivo. In serata si rientrerà all’Abbadia di Fiastra per la cena al Ristorante Da Rosa. La giornata di domenica 2 settembre in Piazza della Libertà a Tolentino, alle ore 9, ci sarà la partenza per la rievocazione del Circuito, con i partecipanti che vi effettueranno due giri, affrontando il cronometro per le sezioni di prove di abilità sia a San Severino Marche in Piazza del Popolo che a Serrapetrona, luogo di produzione tipica della Vernaccia. Al termine pranzo e premiazioni a La Foresteria di Abbadia di Fiastra. In palio ci sarà anche il “2° Memorial Luca Lausdei”.Sono state ammesse moto omologate o in corso di omologazione fino al 1950, con mezzi di particolare interesse fino al 1965 e suddivisione in categorie fino al 1935, fino al 1950 e fino al 1965. Hanno risposto con le loro adesioni oltre quaranta motociclisti da tutto il centro Italia, che porteranno mezzi, moto e sidecar, di notevole interesse storico.Il Castello della Rancia a sette km da Tolentino è una struttura maestosa eretta nel XIV secolo dall’architetto comasco Andrea Beltrami sui precedenti resti di un’abbazia cistercense. Visibile dalla vicina superstrada, è di forma quadrangolare e contiene tre torri angolari. E’ stato teatro di battaglie, tra le quali la più celebre rimane quella del 1815 con l’esercito austriaco che sconfisse Gioacchino Murat, impegnato a difendere il Regno di Napoli dal nemico. Secondo gli storici quegli avvenimenti diedero la spinta al Risorgimento Italiano. Durante la visita saranno presenti alcuni figuranti della rievocazione storica della battaglia, che si svolge ogni anno nel mese di maggio.Lo staff organizzatore del CAEM/Lodovico Scarfiotti ringrazia per il supporto Tecnostampa, G.M. Meccanica, Ca.Bi. Gomme e Hotel Ristorante La Foresteria.
Appuntamento da non perdere questa sera sulle rive del lago di Caccamo.
Con inizio alle ore 21.30, infatti, è in programma un concerto ad ingresso gratuito dell'eclettico cantautore genovese Francesco Baccini, accompagnato per l'occasione dall'attrice e cantante Lucia Bendia.
L'evento è promosso dall'Unione montana dei Monti Azzurri e dal Comune di Serrapetrona.
Un incidente è avvenuto stamattina intorno alle 8.45, a Serrapetrona, sotto la galleria “Fiunco”. Ad essere coinvolte due auto. Sul posto i vigili del fuoco che hanno messo in sicurezza le persone e i mezzi coinvolti.
La dinamica dell’incidente è in via di accertamento da parte delle autorità competenti.
Dopo anni di fermo, questa mattina è ripartita l’organizzazione dell’area di partenza per la canoa al lago di Caccamo affidata con bando pubblico all’associazione "Kanoa Picenun" di Porto Sant’Elpidio.
L’avvio della nuova struttura ha visto in acqua i ragazzi disabili dell’associazione Crisalide con canoe appositamente costruite per loro. Alla presenza dei sindaci di Caldarola e Serrapetrona, il presidente della Unione Montana Monti Azzurri, capofila dei 5 comuni dell’ex conturisport, ha voluto ringraziare Enel per aver sottoscritto la convenzione per lo svolgimento degli sport nautici sullo specchio d ’acqua con regole ben precise e concordate fra le parti .
I sindaci si son detti soddisfatti di questa ripartenza anche per l’organizzazione che prevede l’apertura quotidiana dalle 16 alle 20 e due giorni la settimana, mercoledi e sabato, con la presenza di istruttori abilitati per l’insegnamento ai ragazzi.
"Inaugurare con i ragazzi disabili – ha affermato Feliciotti presidente Unione Montana – sta a testimoniare come il lago e lo sport debbano essere per tutti a patto che tutti rispettino civilmente l’ambiente e le attrezzature perché sono fatte con soldi pubblici. Da oggi ci saranno regole e controlli quindi val bene far sapere che potrà accadere che la polizia locale, associata dell’Unione Montana, fermi qualche persona o la sanzioni perché colta in fragranza. Per il resto, stiamo incontrando i pescatori, i ragazzi delle moto d’acqua e i semplici cittadini per organizzare spazi idonei e corridoi di ingresso al lago ben regolamentati per valorizzare questo posto in ogni sua sfaccettatura. Presto anche una pista pedonale per fare il giro a fianco delle sponde. Un sentito ringraziamento all’Enel che finalmente si è messo a nostro fianco nella valorizzazione del bacino".
Grandissimo successo sabato sera per lo spettacolo dei Mas Flow alla Sagra della Vernaccia di Serrapetrona.
Più di 2000 persone hanno letteralmente invaso il piccolo borgo dell’entroterra marchigiano per festeggiare tutti insieme la buonissima vernaccia e per ballare fino a tarda notte con gli oramai notissimi Mas Flow capitanati da LeleMari, voce e frontman del gruppo.
Nonostante l’enorme mole di persone, l’impeccabile organizzazione coadiuvata dalla direzione artistica Di Inventori Di Divertimento ha fatto sì che tutto abbia funzionato al meglio senza nessun tipo di problema.
Ma la festa non finisce. Questa sera, infatti, si chiude la sagra più famosa dell’entroterra: sul palco si esibiranno i Varie Età. Si comincia alle 17 con mercatini giochi e tanto divertimento.
Chiaramente, come ogni sera la musica non sarà la sola protagonista: l’ottimo cibo e fiumi di vernaccia saranno, infatti, i suoi degni accompagnatori.