Il Sindaco di Serrapetrona, in qualità di Capofila del Progetto Integrato Locale (PIL) “Laghi e dintorni nell’Appennino Maceratese”, promuove per giovedì 21 Marzo alle ore 18,30 un incontro pubblico presso la Sala Consiliare, in cui si farà il punto sul lavoro sinora svolto sul territorio, con la partecipazione degli altri otto Sindaci dei Comuni di Belforte del Chienti, Bolognola, Caldarola, Camerino, Camporotondo di Fiastrone, Cessapalombo, Fiastra e Valfornace.
All’incontro sono invitati cittadini, imprese, Enti, Associazioni e quanti altri interessati a condividere una strategia di valorizzazione integrata turistico-ambientale dei territori intorno ai Laghi di Caccamo, Fiastra e Polverina.
Sarà illustrato il complesso lavoro svolto dalle Amministrazioni Comunali, che si sono costantemente confrontate negli ultimi mesi per impostare idee, azioni, interventi secondo quanto stabilito dal Bando del GAL Sibilla per la Selezione dei Progetti Integrati Locali (PIL), avvalendosi di un articolato percorso partecipativo, con incontri pubblici presso i comuni di Fiastra, Cessapalombo, Bolognola e Valfornace. Un importante progetto nato con l’obiettivo di aumentare l’attrattività del territorio e fare di questo contesto una destinazione turistica di riferimento non solo regionale.
All’incontro saranno presenti, oltre ai Sindaci del PIL, il Direttore Tecnico del GAL Sibilla Stefano Giustozzi e l’Architetto Sabina Minnetti Facilitatrice del PIL, che animerà l’incontro con la presentazione del Progetto.
Il Sindaco Silvia Pinzi sottolinea che i Progetti PIL, avviati in maniera sperimentale dalla Regione Marche e dai vari GAL, si stanno rivelando degli importanti tavoli di confronto e condivisione tra le diverse amministrazioni, sui temi che interessano i vari territori, anche grazie all’introduzione del supporto “vincolante” degli investimenti privati nell’attuazione degli interventi di natura pubblica, che ha spinto gli amministratori a confrontarsi con problematiche specifiche ed opportunità di interesse dei concittadini.
“Il nostro PIL – continua Pinzi – è il più grande per estensione territoriale tra gli otto PIL promossi dal GAL Sibilla, ma ciò non ha scoraggiato i Sindaci dal condividere un chiaro obiettivo di intenti, quello di lavorare in maniera sinergica e strategica per valorizzare i territori ed aumentarne l’attrattività in chiave turistica, promuovendo interventi sia pubblici che privati coerenti con tale impostazione. In questo particolare momento così delicato per i nostri territori è fondamentale, ora più che mai, riuscire a superare steccati e “limiti” dei singoli campanilismi per gettare le basi di un percorso condiviso, sostenibile e ben strutturato che possa evolversi e migliorarsi nel tempo”.
Dimensione territoriale ampia, per rispondere all’esigenza comune di “lavorare con i Laghi e per i Laghi” per sfruttarne a pieno le potenzialità e le opportunità, in un territorio ricco di un notevole patrimonio culturale, paesaggistico ed ambientale, ove l’immagine dei Laghi nella sua valenza turistica andava colta anche per proiettare l’intero territorio verso una promozione turistica unitaria e più qualificante.
“Stiamo lavorando - conclude Pinzi - con una dotazione finanziaria complessiva di contributo pubblico pari a circa 1.490.000 euro, risorsa economica che non risponde pienamente a tutte le esigenze ed azioni individuate inizialmente e che ha comportato la necessità di fare delle scelte chiare con indirizzi ben precisi per impostare le nostre proposte, ascoltando in particolare le indicazioni evidenziate dai partecipanti agli incontri promossi sul territorio”.
Allo stato attuale sono stati definiti gli interventi progettuali che verranno promossi dai soggetti pubblici. A sostegno ed attuazione di essi, continua il lavoro di condivisione con i soggetti privati che hanno mostrato interesse nel partecipare alle Misure del PIL. Si tratta di una fase ancora aperta, in cui il Facilitatore del PIL, l’Architetto Sabina Minnetti, è a disposizione per fornire tutte le informazioni ed indicazioni di merito. Per aderire al PIL è necessario partecipare ai relativi Bandi pubblicati dal GAL Sibilla. La scadenza per la presentazione delle domande è prevista per il 30 Aprile 2019.
Per ulteriori informazioni sul Progetto PIL, è disponibile il seguente indirizzo email: pil.laghi2018@gmail.com
Nel corso di una perlustrazione presso il Lago di Caccamo, i Carabinieri Forestali di Camerino hanno accertato l'immissione di una notevole quantità di refluo opalescente nelle acque, tale da formare un evidente alone biancastro che si espandeva dalla sponda sinistra. La pattuglia, ha subito individuato la condotta da cui defluiva copiosamente il refluo, fino ad accertare che si trattava di uno scarico di acque di dilavamento meteorico proveniente dal piazzale di un impianto industriale limitrofo al lago, dove erano abbancati materiali granulari e polverulenti.
Accertato che il suddetto refluo di dilavamento confluiva nella condotta recapitante sul Lago di Caccamo senza pre-trattamento di decantazione, i Carabinieri Forestali hanno proceduto immediatamente a effettuare i necessari campionamenti e, successivamente, l'ARPAM ha effettuato le analisi del caso evidenziando che il refluo conteneva un elevatissimo quantitativo di solidi sospesi.
Dalle verifiche documentali appena concluse presso gli Enti competenti, è emerso che la ditta non era mai stata autorizzata a effettuare lo scarico riscontrato. Il Lago di Caccamo è un corpo idrico classificato come idoneo alla vita dei pesci e proprio il parametro dei solidi sospesi, monitorato mensilmente dall'ARPAM, è critico per la sopravvivenza dell'ittiofauna natante, che può andare incontro a fenomeni di soffocamento causato dalla coltre polverulenta nelle acque.
Per tanto è scattata la denuncia all'Autorità Giudiziaria per scarico di acque reflue industriali senza autorizzazione. Il proprietario della ditta ora rischia l'arresto da due mesi a due anni o l'ammenda da millecinquecento a diecimila euro.
I Carabinieri Forestali sono da sempre impegnati nel garantire l'integrità di preziosi ecosistemi idrici come quello del Lago di Caccamo tra Serrapetrona e Caldarola, il quale richiama appassionati di pesca sportiva “no-kill” anche da fuori regione e rappresenta, per tanto, una risorsa per il rilancio dei territori gravemente colpiti dagli eventi sismici.
La sua unicità sta proprio nel territorio in cui nasce. Stiamo parlando della Vernaccia di Serrapetrona, il vino spumante rosso DOCG, denominazione di origine controllata e garantita. Un vino autoctono prodotto da uva nera che nasce, cresce e viene prodotto nelle splendide colline di Serrapetrona.
Una storia lunga 61 anni quella della Vernaccia di Serrapetrona. A raccontarcela oggi è Mauro che, insieme ai fratelli Monica e Luca, porta avanti l’azienda che, partendo da un piccolo vitigno, è riuscita a raggiungere, con passione e qualità, altissime vette e riconoscimenti a livello internazionale.
“La nostra storia nasce nel 1958, quando nostro padre Alberto, appena maggiorenne, decise di dedicare la sua vita alla Vernaccia di Serrapetrona – ci spiega Mauro -. Un vitigno, quello che produce la Vernaccia, che solo in questo territorio può trovare il suo habitat naturale. L’intento di nostro padre è sempre stato quello: valorizzare questa risorsa con convinzione e determinazione, nonostante le tante difficoltà e i tanti sacrifici iniziali che ha dovuto affrontare. Anni di sacrifici e di duro lavoro, fatto però di passione e amore per la nostra terra, proprio perché per lui, come per noi, c’è sempre stato un legame particolare con il luogo in cui siamo nati, un forte senso di appartenenza e di rispetto. Nostro padre e nostra madre ci hanno resi responsabili di questa importante “eredità” e abbiamo l’obbligo morale di averne cura, per loro, per noi e per il nostro territorio.”
“Il nostro bisnonno ha aiutato mio padre con l’acquisto dei terreni, successivamente tutti vitati – ci spiega Mauro -. Lunghi anni di lavoro che vengono coronati da un importante traguardo nel 1971, quando la Vernaccia di Serrapetrona ottiene la certificazione DOC. Poi diciamo che è tutto un crescendo: nel 1989 nasce la Dolciaria Quacquarini perché io e i miei fratelli volevamo fare qualcosa di nuovo, di diverso, di nostro. Nel 2003 la Vernaccia ottiene la denominazione di origine controllata e garantita e nel 2011 nasce “La Palombina”, produzione di salumi con l’allevamento a Cessapalombo, in collaborazione con la famiglia Cossiri.”
“Dare vita e portare avanti a un’azienda del genere a Serrapetrona, era da pazzi allora ed è da pazzi oggi – ci racconta Mauro -; per la logistica, per la viabilità, per le consegne, soprattutto nei periodi invernali. Ma la nostra famiglia ha sempre voluto mantenere saldo e forte il legame con il territorio di appartenenza: abbiamo voluto legare il nostro cognome a Serrapetrona. Poi c’è stato il sisma del 2016 che ha creato danni ingenti alla nostra Azienda, ma abbiamo saputo reagire e abbiamo deciso di andare avanti affrontando nuove sfide: non vogliamo assolutamente che questi territori vengano spopolati a differenza della volontà della politica regionale.”
Nel 2017, Quacquarini, apre anche l’Emporio a Civitanova Marche, il primo punto vendita monomarchio dove è possibile degustare e acquistare tutti i loro prodotti.
“La Vernaccia di Serrapetrona è unica nel mondo con le sue tre fermentazioni – ci spiega nel dettaglio Mauro -. Un prodotto fine, brillante, morbido e piacevole. Una produzione che richiede molto impegno, tante attrezzature e che attraversa delle fasi di produzione a rischio. La stessa importanza del riconoscimento DOC, sta nel fatto che è fondamentale seguire un disciplinare ben preciso, delle regole insomma, che conferiscono unicità al nostro prodotto.”
L’Azienda Quacquarini infatti, può lavorare un massimo di 100 quintali per ettaro; il 40% della produzione deve rimanere in appassimento e i vitigni devono rimanere tra la vallata del Chienti sud e il Potenza a nord, oltre a non superare l’altitudine di 700 metri sopra al livello del mare.
Ma quali sono le varie fasi di produzione della Vernaccia di Serrapetrona? “Si va in vigna, che è tutta certificata bio, e da lì si gestisce tutta la produzione – ci spiega nel dettaglio Mauro -. Si selezionano i migliori grappoli, che poi vanno in appassimento per due o tre mesi. Quella che resta invece, viene pigiata e va in fermentazione. Verso dicembre/gennaio, il mosto si aggiunge all’uva in appassimento e si fa un rigoverno: il vino viene quindi pulito con decantazione naturale e poi va in autoclave, secondo il metodo Martinetti. Poi passano circa sette/nove mesi di spumantizzazione che vanno a definire la Vernaccia brut o dolce: più infatti fermenta e più si riduce il rischio zuccherino.”
Dunque la vera e propria preparazione della Vernaccia di Serrapetrona, impiega circa 19 mesi, che si aggiungono all’affinamento in bottiglia. Una produzione, quella dell’Azienda Quacquarini, che si aggira intorno alle 120/140 mila bottiglie all’anno complessivamente, con un export estero del 15%.
Un unicum del territorio maceratese che è stato riconosciuto a livello internazionale, essendo stato inserito tra i primi 15 vini al mondo in assoluto nel 2018 dal “Glass of Bubbly”: la Vernaccia di Serrapetrona infatti, seconda solo a uno Champagne francese, si è aggiudicata il secondo gradino del podio.
L’Unione Montana Monti Azzurri guidata dal presidente Giampiero Feliciotti, capofila dei 5 comuni ex conturisport, ha rilanciato lo sviluppo degli sport nautici del lago di Caccamo in accordo con ENEL .
Grande attenzione in ogni evento per la pulizia ed il rispetto dell’ambiente.
Il lago è un bene di tutti.
Si è svolta nel bacino del lago di Caccamo, nei giorni 8 9 10 febbraio, la prima manifestazione di pesca organizzata dalla sede periferica CFI 184 della provincia di Fermo.
L'evento a scopo dimostrativo era finalizzato alla promozione della tecnica di pesca "carpfishing", nonchè l'etica che essa include, l'amicizia e il rispetto per l'ambiente.
Nell'occasione si sono affrontati equipaggi provenienti da sedi del centro Italia. La sfida amichevole prevedeva anche la pulizia del settore di pesca. Si ringraziano Giampiero Feliciotti della Comunità Montana e la Regione Marche per l'ottimo risultato ottenuto. In foto Luca iannacci di tortoreto lido, tra i partecipanti il più giovane e lontano dal campo gara.
È stato finalmente risolto il mistero dell’auto scomparsa dopo l’incidente che, nella notte tra sabato 5 e domenica 6 gennaio, ha visto protagonista un trentottenne nelle campagne di San Severino Marche.
L’uomo, che era uscito sabato sera insieme ad alcuni amici in un pub di Tolentino, durante il ritorno a casa aveva perso il controllo del mezzo ed era finito fuori strada. In stato confusionale, il giovane aveva percorso alcuni chilometri ed era poi stato ritrovato la mattina successiva, intorno alle 9:00 in zona Colleluce, dopo che erano scattate le ricerche.
Il trentottenne ha sempre riferito di non ricordare nulla di quanto accaduto, nemmeno dove si trovasse esattamente la vettura con la quale era finito fuori strada.
Il ritrovamento dell’auto è avvenuto ieri mattina. Alcuni cacciatori di Serrapetrona erano usciti per una battuta di caccia quando si sono imbattuti nella vettura. Il mezzo è stato rinvenuto in via Colli a Serrapetrona, sotto a una scarpata.
Immediatamente i cacciatori hanno segnalato l’auto incidentata alle autorità e la Polizia Municipale di Serrapetrona ha provveduto ad allertare il proprietario della vettura e a procedere al suo recupero: è stato infatti necessario l’utilizzo di un trattore per tirare fuori l’auto dalla scarpata.
Molto probabilmente il giovane è finito fuori strada e ha percorso all’incirca 300 metri finendo la sua corsa in una zona molto impervia: da una prima sommaria ricognizione la vettura non dovrebbe essersi ribaltata su sé stessa in quanto non ci sono danni esterni evidenti, come riferiscono gli uomini della Polizia Municipale di Serrapetrona.
Brutta vigilia di Natale per una donna alla guida della sua autovettura.
Per cause ancora al vaglio della Polizia Stradale, la donna ha perso il controllo della vettura che si è ribaltata al centro della carreggiata, lungo la superstrada (ss.77) all'altezza dello svincolo per Caccamo.
Sul posto tempestivamente intervenuti i Vigili del Fuoco di Macerata, sede distaccata di Camerino con un mezzo e cinque uomini che hanno messo in sicurezza la donna ed il veicolo, liberando la sede stradale. Il traffico è rimasto interrotto per il tempo necessario all'intervento.
Fortunatamente, nonostante il rocambolesco incidente, la conducente è rimasta illesa
Questo pomeriggio la redazione di Picchio News ha visitato una delle aziende simbolo del nostro territorio, la Dolciaria Quacquarini. Nel magico scenario innevato delle colline di Serrapetrona si è celebrato l'ultimo giorno di produzione con l'impasto degli ultimi panettoni natalizi, uno dei prodotti più venduti durante le festività assieme agli ottimi torroni artigianali.
Quello che stiamo per salutare è stato un anno molto positivo per l'azienda Quacquarini, che oltre ad aver ottenuto la certificazione della propria Vernaccia DOCG come uno dei quindici migliori spumanti del mondo, ha chiuso il bilancio con un segno più a doppia cifra.
Nella foto da sinistra a destra: Mauro Quacquarini, Guido Picchio e Ivan Stacchio
Durante la manifestazione “Glass of Bubbly” di Londra, l’unico appuntamento mondiale dedicata ai vini spumanti e champagne, l’azienda Alberto Quacquarini si è qualificata tra i primi spumanti al mondo. La giuria, dopo una selezione che ha coinvolto centinaia di cantine provenienti da tutto il mondo, ha decretato la Vernaccia di Serrapetrona DOCG dolce seconda nella classifica assoluta, con un punteggio di 95 su 100 a distanza di un solo punto dal primo classificato, ed è stata eletta primo vino spumante rosso al mondo. A fare da ambasciatore al concorso è stato Taylor Herbert Graham, chef di origini scozzesi e innamorato dell'enogastronomia maceratese.
Mauro Quacquarini, titolare dell’azienda familiare insieme ai fratelli Monica e Luca, commenta la notizia “ Dopo tanti anni di sacrificio e lavoro, l’azienda, che celebra quest’anno i suoi sessant’anni di attività, festeggia con grande orgoglio questo successo. Non potevamo chiedere di meglio che ricevere questo prestigioso riconoscimento.”
Una task force formata da circa 90 unità tra ingegneri, architetti, tecnici e amministrativi. E' l'Ufficio Speciale per la Ricostruzione (Usr) a Caccamo di Serrapetrona che ha ricevuto la visita del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli accolto dal direttore Cesare Spuri. La struttura è operativa da inizio 2018: è il centro nevralgico per l'esame dei progetti della costruzione e ristrutturazione degli edifici danneggiati dal sisma. "Non occorrono incertezze ma conferme. - ha detto il presidente - Impossibile ricominciare da capo in quanto l'esperienza fatta in due anni con il personale impiegato nelle procedure del sisma ci indica un rafforzamento della struttura dell'Usr, consapevole degli obiettivi che l'Ufficio vuole raggiungere. Occorre mantenere le risorse umane che ci lavorano per la rinascita dei territori della nostra comunità". Nelle Marche sono stati realizzati circa 76mila sopralluoghi con schede Fast, più di 30mila sopralluoghi con schede Aedes. (Ansa)
Nella giornata di martedì si è consumata una tragedia all'hotel Ferranti di Serrapetrona. In uno dei bagni del locale è stato rinvenuto il cadavere di Sigismondo Balzi, ex presidente dell'Us Tolentino e dirigente di Poltrona Frau. Il settantacinquenne era andato a pranzo da solo e prima di ordinare si era recato in bagno. Nessuno dei presenti si è accorto dei suoi movimenti e molto probilmente mentre era in toilette Sigismondo è stato colto da un malore fatale.
Il rinvenimento del cadavere è avvenuto soltanto in tarda serata, quando gli addetti alle pulizie hanno provato ad entrare in uno dei due bagni del ristorante senza successo. L'intervento dell'ambulanza è risultato inutile: il decesso è stato stimato tra le ore 12:00 e le ore 22:00. Sul corpo è stata predisposta l'ispezione cadaverica per scoprire le cause del decesso.
Si è concluso con successo l'evento “Appassimenti aperti”, organizzato dall'Istituto Marchigiano di Tutela Vini per valorizzare il vitigno autoctono Vernaccia nera. In migliaia hanno preso d'assalto il centro di Serrapetrona per cogliere l’opportunità di ammirare gli “appassimenti” e degustare vini prelibati direttamente nei luoghi di produzione.
Due giornate, quella di domenica 11 e 18 novembre dedicate ai sapori e alle tradizioni da trascorrere tra la piazzetta del borgo che si è riempito di turisti giunti anche dal Trentino, come dimostrano le foto scattate all'interno dell'Emporio Quacquarini, uno dei protagonisti della giornata.
La piccola chiesa di Santa Maria di Piazza non è riuscita a contenere le numerose persone intervenute sabato pomeriggio all’inaugurazione della mostra “Il Bello…della ricostruzione. L’arte salvata si mostra”. Le 26 opere recuperate dal sisma del 2016, resteranno esposte fino a quando le chiese delle frazioni del territorio comunale non torneranno di nuovo agibili. Inoltre ieri, dopo 21 anni, molti cittadini di Serrapetrona sono potuti rientrare nella chiesa di Santa Maria, chiusa a seguito del sisma del 1997 e interessata in questi anni dai restauri.
Un doppio evento importante e al tempo stesso simbolico: da un piccolo comune del cratere, nasce una iniziativa di ripartenza. Il progetto, il cui coordinamento scientifico è stato curato dalla Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio delle Marche, ha visto la collaborazione di numerosi Enti. Durante la cerimonia inaugurale, aperta con un video che ha ripercorso il lungo lavoro del salvataggio, avvenuto anche a cavallo delle forti scosse del 26 e 30 ottobre 2016, il Sindaco Silvia Pinzi ha voluto ringraziare tutti i soggetti coinvolti, tra cui la Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata, l’Amministrazione comunale, il Consiglio Comunale e tutti i dipendenti del Comune di Serrapetrona, che con sacrificio e amore per il proprio paese, hanno lavorato insieme al progetto. Per la Regione Marche è intervenuto l’Assessore alla Protezione Civile Angelo Sciapichetti, che ha sottolineato il valore dell’iniziativa. SE Mons. Francesco Brugnaro, Vescovo Emerito dell’Arcidiocesi di Camerino San Severino Marche, prima dell’inaugurazione ha benedetto l’esposizione, ricordando nel suo intervento quei giorni del sisma in cui, anche se non si sapeva bene la destinazione da dare alle opere messe in salvo, il desiderio forte era quello di recuperarle tutte. Mons. Brugnaro ha evidenziato la spiritualità che le opere d’arte trasmettono, oltre il loro valore devozionale e storico artistico. Barbara Mastrocola, direttrice dei musei dell’Arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche, ha sottolineato che questa è la prima inaugurazione di una raccolta di opere salvate dal sisma nel maceratese e che presto ne verranno altre.
L’Arcidiocesi ha messo in sicurezza oltre 5 mila oggetti sacri che torneranno ad essere fruiti dai cittadini. Anche il funzionario della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio delle Marche, lo storico dell’arte Pierluigi Moriconi, ha evidenziato i momenti del salvataggio delle opere, citando il lavoro dei Carabinieri del Nucleo Tutela Beni Culturali e dei Vigili del Fuoco, insieme a quello suo, di Mons. Brugnaro, della Mastrocola e dell’Arch. Luca Maria Cristini, presente in sala.L’On. Tullio Patassini nei saluti ha riservato grande apprezzamento all’iniziativa, ricordando il grande lavoro ancora da fare per la ricostruzione, che passa anche attraverso la riapertura delle chiese, patrimonio della comunità. Don Aronne Gubinelli, parroco di Serrapetrona, commosso e felice della restituzione, ha salutato tutti con grande affetto. Ora, grazie ad un accordo stipulato con Unimc, Dipartimento di Scienze della Formazione, dei Beni Culturali e del Turismo, Facoltà Beni Culturali e Turismo, la Chiesa di Santa Maria di Piazza verrà aperta da un tirocinante dell’Università, tutte le domeniche e i giorni festivi dalle 15,00 alle 19,00 e in altri giorni prenotando al numero del Comune di Serrapetrona 0733 908321.
Seconda e ultima giornata utile per cogliere l’opportunità di ammirare gli “appassimenti” e degustare vini prelibati direttamente nei luoghi di produzione. Torna domenica 18 novembre a Serrapetrona “Appassimenti aperti”, l’evento organizzato dall'Istituto Marchigiano di Tutela Vini per valorizzare il vitigno autoctono Vernaccia nera. Una giornata dedicata ai sapori e alle tradizioni da trascorrere tra la piazzetta del borgo, dove a partire dalle ore 11 saranno aperti gli stand dei produttori, e le cantine circostanti, raggiungibili dalle ore 14 grazie ad un servizio navetta gratuito.
Pronti ad aprire le porte e a raccontare i segreti di una produzione antica e laboriosa saranno i produttori protagonisti di Appassimenti aperti 2018: l’azienda agricola Alberto Quacquarini, l’azienda agricola Lanfranco Quacquarini, Cantine Fontezoppa, Podere sul Lago, Terre di Serrapetrona e Vitivinicola Serboni.
Non c’è modo migliore per apprezzare questi vini che calarsi nell’atmosfera unica di questi luoghi, non solo perché la Vernaccia nera è un vitigno autoctono, ma perché l’intero procedimento di lavorazione viene mantenuto rigorosamente in questi territori.
Tutte da provare le diverse qualità delle due denominazioni: la Vernaccia di Serrapetrona docg e il Serrapetrona doc. La prima è la versione spumantizzata, prima docg delle Marche, un vino unico ottenuto attraverso una lavorazione particolarmente complessa che prevede tre fermentazioni; nella versione dolce, si sposa con i dolci da forno, come ciambelle o biscotti alle mandorle, nella versione secca si apprezza con formaggi e salumi, ma è perfetta anche a tutto pasto accanto a sapori corposi. Il Serrapetrona doc è invece un vino fermo, che celebra l’anima più antica del vitigno e ne conserva al massimo profumi e speziature; a tavola si gusta in particolare con primi al ragù, salumi, carni rosse e formaggi semi-stagionati.
E c’è anche un’altra ragione per trascorrere la domenica a Serrapetrona, che festeggia un importante segno di rinascita dopo il sisma: la Chiesa di Santa Maria di Piazza, chiusa sin dal terremoto del ’97, torna a vivere come deposito attrezzato di opere d’arte provenienti dai luoghi della cultura inagibili (ingresso libero). In mattinata ci sarà anche il raduno delle Fiat 500 storiche, a cura del Gruppo Amatori Fiat 500 di San Severino Marche.
Tra gli oltre 13 mila beni mobili storico, artistici e archeologici messi in salvo dopo gli eventi sismici del 2016 nelle Marche, ci sono anche le opere recuperate dalle chiese inagibili del territorio di Serrapetrona. Sabato 17 novembre verranno rese fruibili al pubblico nell'ambito dell’evento “Il Bello…della ricostruzione. L’arte salvata si mostra”, ospitato nella chiesa di Santa Maria di Piazza, che pure apre dopo 21 anni dai restauri necessari dopo il sisma del 1997. Grande è la soddisfazione dell’Amministrazione Comunale del piccolo borgo maceratese, il primo tra quelli del cratere a dotarsi di un luogo in cui le opere sono in sicurezza e al tempo stesso possono essere di nuovo ammirate dai cittadini. Silvia Pinzi, sindaco della cittadina, ricorda ancora quei giorni dell’ottobre 2016, quando tra la scossa del 26 e quella del 30, in un vero grande lavoro di squadra, dipinti e oggetti di arte sacra furono salvati dalle chiese seriamente danneggiate dal terremoto. Sabato prossimo sarà dunque un giorno in cui tutti gli attori che hanno contribuito al salvataggio, si ritroveranno insieme per vivere un nuovo inizio. Tra gli ospiti attesi, non mancheranno i vertici della Regione Marche, Ente che ha sostenuto il progetto insieme alla Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata. Per la Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio delle Marche, che ha curato il coordinamento scientifico, previsto l’intervento di Pierluigi Moriconi. Tra i relatori anche Barbara Mastrocola, direttrice dei musei dell’Arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche. Daniela Tisi, consigliere per la gestione complessa del patrimonio culturale attraverso reti e sistemi museali territoriali, già direttrice della Rete Museale dei Sibillini, terrà l’intervento conclusivo. La benedizione della raccolta e della Chiesa non più officiata, sarà affidata a Don Aronne Gubinelli, parroco che ha vissuto in prima linea, i recuperi delle opere. Tra gli ospiti anche i vertici dei Carabinieri del Nucleo Tutela Beni Culturali e dei Vigili del Fuoco, che con cura e professionalità hanno concorso al salvataggio.
Tutti pazzi per la Vernaccia. Partenza entusiasmante ieri a Serrapetrona per Appassimenti aperti, l’evento organizzato dall'Istituto Marchigiano di Tutela Vini per valorizzare il vitigno autoctono Vernaccia nera. La prima domenica della manifestazione ha fatto registrare una grande affluenza di pubblico, con oltre 6mila presenze stimate.
Borgo affollato sin dalla mattina, sia in piazza dove vengono allestiti gli stand per le degustazioni sia nelle cantine, che grazie a questa iniziativa aprono gli appassimenti per raccontare le qualità uniche delle due espressioni del vitigno: la Vernaccia di Serrapetrona docg e il Serrapetrona doc.
Molto soddisfatti i produttori protagonisti di questa dodicesima edizione: l’azienda agricola Alberto Quacquarini, l’azienda agricola Lanfranco Quacquarini, Cantine Fontezoppa, Podere sul Lago, Terre di Serrapetrona e Vitivinicola Serboni. “Davvero una grande risposta – commentano i coordinatori Mauro Quacquarini e Massimo Serboni – con arrivi non solo dalle Marche ma anche da fuori regione, in particolare Emila Romagna, Toscana, Lazio e Umbria. Sono venuti a conoscere e ad apprezzare i nostri vini non solo gli appassionati ma anche i professionisti del settore, tra cui la Fisar (Federazione Italiana Sommelier Albergatori Ristoratori, ndr) con un pullman in arrivo da Chieti”.
Una domenica in cui Serrapetrona ha potuto mettere in mostra tutte le sue eccellenze, come sottolinea il sindaco Silvia Pinzi: “Appassimenti aperti si conferma un momento fondamentale per promuovere i frutti del lavoro delle nostre aziende. Un bel riscontro anche in termini di indotto, con i ristoratori e le attività commerciali che hanno beneficiato di un bel movimento. È stato importante vedere i visitatori interessati anche ai nostri siti culturali, con tante presenze alle mostre di Palazzo Claudi e alla Chiesa di San Francesco”.
E domenica 18 novembre si replica. Gli stand in piazza apriranno alle ore 11; dalle ore 14 via al servizio navetta gratuito che collega il centro del paese con le diverse cantine, dove sarà possibile continuare a degustare i prelibati vini da Vernaccia nera e scoprire il fascino unico degli appassimenti.
L’11 e il 18 novembre torna a Serrapetrona la manifestazione organizzata dall'Istituto Marchigiano di Tutela Vini per promuovere la conoscenza di questo straordinario vitigno
L’incantevole borgo di Serrapetrona si prepara ad accogliere nelle domeniche dell’11 e del 18 novembre “Appassimenti aperti”, l’evento che tra degustazioni e visite in cantina celebra una vera perla del panorama vitivinicolo marchigiano: la Vernaccia nera. La manifestazione, giunta al dodicesimo anno, è organizzata dall'Istituto Marchigiano di Tutela Vini (Imt) nell’ambito del piano di promozione sostenuto dal Programma di Sviluppo rurale 2014 – 2020 (misura 3.2).
“Un appuntamento – sottolinea Alberto Mazzoni, direttore di Imt – che anno dopo anno continua a richiamare dalle Marche e da molte parti d’Italia professionisti e semplici appassionati, attirati dalle qualità uniche dei vini da Vernaccia nera: una produzione in alta collina, caratterizzata da una lavorazione complessa e da un processo interamente mantenuto in questi territori. I vini ottenuti hanno caratteristiche chimico-fisiche e organolettiche non riproducibili altrove, per questo sono la massima espressione della tipicità. Appassimenti aperti – aggiunge Mazzoni - riveste un ruolo importante nella valorizzazione dei territori interni e nel sostegno ai nostri produttori”.
Un doppio piacere quello che da anni decreta il successo di questa manifestazione. Il piacere di degustare vini prelibati direttamente nei luoghi di produzione e quello di conoscere una storia affascinante, un’arte che risale sin al XV secolo e che oggi è tenuta viva dalla passione e dalla dedizione dei produttori. Ecco le cantine protagoniste di Appassimenti aperti 2018: Azienda agricola Alberto Quacquarini, Azienda agricola Lanfranco Quacquarini, Cantine Fontezoppa, Podere sul Lago, Terre di Serrapetrona e Vitivinicola Serboni.
Le due domeniche, organizzate anche grazie all’impegno dell’Amministrazione comunale e della Pro Loco, prenderanno il via alle ore 11 nella piazzetta del paese, dove presso gli stand dei produttori si potranno degustare le due espressioni del vitigno autoctono Vernaccia nera: la Vernaccia di Serrapetrona Docg, versione spumantizzata, e il Serrapetrona Doc, vino fermo. A pochi passi dalla piazza, sarà attivo a partire dalle ore 14 un servizio navetta che accompagnerà i visitatori nelle diverse cantine, dove sono in programma degustazioni e visite agli appassimenti, i suggestivi spazi dove i grappoli riposano per mesi dopo la vendemmia.
E per “Appassimenti aperti”Serrapetrona indosserà il suo vestito migliore. Non solo per il paesaggio mozzafiato reso ancora più bello dai colori autunnali, ma anche perché saranno in mostra tutte le eccellenze del territorio. In piazza, accanto ai vini ci saranno le prelibatezze della gastronomia locale, con i produttori di salumi e formaggi, dolci e olio coroncina tipico di queste terre; mentre nelle vie circostanti si snoderà il mercatino dell’artigianato locale. Aperti e visitabili i siti culturali di Serrapetrona: da Palazzo Claudi con le mostre in corso alla Chiesa di San Francesco.
Il 2018 è l’anno Europeo del patrimonio culturale. Un anno per riflettere e dialogare sul valore che il patrimonio culturale riveste per la nostra società, per imparare ad averne cura. Non ci poteva essere anno migliore per il Comune di Serrapetrona per far tornare a risplendere 26 opere d’arte salvate dal sisma del 2016. Immagini ed arte sacra recuperate dalle chiese inagibili del territorio comunale, verranno esposte in mostra nella Chiesa di Santa Maria di Piazza, che riapre al pubblico dopo i restauri del terremoto del 1997.
Un progetto ambizioso per il quale hanno lavorato in sinergia l'Assessorato alla Cultura del Comune di Serrapetrona, con il coordinamento scientifico della Soprintendenza Archeologica, Belle arti e Paesaggio delle Marche, l’Arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche e la Parrocchia di San Clemente. Fondamentale il sostegno della Regione Marche e della Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata. Sabato 17 novembre alle ore 17,00, durante l’evento “Il Bello…della ricostruzione. L’arte salvata si mostra”, verranno rese visibili le opere e la Chiesa. Si tratta di una vera e propria restituzione alla città di tele e crocifissi a cui i residenti sono molto devoti, immagini patrimonio culturale e sociale della comunità, entrate a far parte per tanti anni della vita quotidiana dei cittadini, tornano ad essere nuovamente fruibili. Serrapetrona è il primo comune ricadente nel cratere sismico maceratese a realizzare un contenitore culturale unico, capace di accoglierle in sicurezza per garantirne la corretta salvaguardia e rendendole inoltre disponibili al pubblico, in attesa che i luoghi di provenienza, dopo la ristrutturazione, possano tornare ad ospitarle. Grande è la soddisfazione dell’Amministrazione Comunale e del Sindaco Silvia Pinzi, che ha voluto fin dai primi recuperi avvenuti a pochi giorni dai grandi terremoti, che le opere restassero in paese per farle tornare nuovamente ai cittadini.
Un progetto che si è potuto realizzare anche grazie alla professionalità e alla cura impiegate nella messa in sicurezza delle tele e degli oggetti sacri, dai Carabinieri del Nucleo Tutela Beni Culturali, dalla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio delle Marche, dai Vigili del Fuoco e dagli stessi dipendenti comunali. Per Don Aronne Gubinelli, parroco di San Clemente, questo è un momento importante per la vita dell’intera cittadina. L’unico rammarico che ha il Parroco è quello che purtroppo quadri e crocifissi non si potranno venerare, presumibilmente ancora per molto tempo, nel luogo che li ha accolti per anni o secoli, anche se alcune tele rientreranno nella stessa Chiesa di Santa Maria, come la pala d’altare “l’Assunzione della Madonna con putti e gli Arcangeli Michele e Gabriele”, opera del Valeri del XVIII secolo. Il dipinto verrà riposizionato nella sua cornice di gesso originaria.
Brutto incidente, poco fa, a Serrapetrona, all'altezza dell'uscita di Caccamo della superstrada. Per cause in corso di accertamento un automobilista ha perso il controllo della sua vettura, che è poi finita a ruote all'aria fuori dalla sede stradale. L'auto è letteralmente distrutta.
Due le persone ferite che sono state trasportate all'ospedale Torrette di Ancona per gli accertamenti del caso. Si tratta di un uomo e una donna e a preoccupare di più sarebbero proprio le condizioni di quest'ultima
Sul posto gli agenti della Polizia, i Carabinieri, i Vigili del Fuoco e due mezzi del 118.
(Servizio in aggiornamento)
Foto Giammario Scodanibbio
Vedranno presto la luce e torneranno ad essere ammirate 26 opere d’arte provenienti dal territorio comunale di Serrapetrona. Sarà possibile grazie al progetto di allestimento di un deposito attrezzato per le opere d’arte portato avanti dal Comune di Serrapetrona con il coordinamento scientifico della Soprintendenza Archeologica, Belle arti e Paesaggio delle Marche, grazie anche alla collaborazione della Parrocchia di San Clemente e dell’Arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche.
Il luogo scelto per “Il Bello…della ricostruzione”, questo il titolo del progetto, è la Chiesa di Santa Maria di Piazza, ubicata nel luogo più centrale del paese. Grazie a questa iniziativa congiunta, Serrapetrona è il primo comune ricadente nel cratere sismico maceratese a dotarsi di un contenitore culturale unico che accoglierà opere provenienti da diverse chiese inagibili del proprio territorio fruibili al visitatore. Il percorso che ha portato all’allestimento, nasce nei primi mesi del 2017, subito dopo i grandi terremoti che hanno sconvolto il Centro Italia. Il Sindaco Silvia Pinzi e l’amministrazione comunale hanno voluto fortemente che le opere d’arte messe in salvo dai Carabinieri del Nucleo Tutela Beni Culturali, dalla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio delle Marche e dai Vigili del Fuoco, restassero in paese per poter essere nuovamente ammirate. Conservate fino ad ora in un piccolo deposito comunale, le opere rischiavano di rimanere per anni imballate e lontane dallo sguardo di cittadini e amanti dell’arte. Si tratta di opere di notevole valenza storico-artistica, oggetto di importanti restauri avvenuti nel recente passato che avevano bisogno di un intervento teso alla loro salvaguardia e alla migliore sicurezza.
La nuova ricollocazione si inserisce in un altro importante recupero: la chiesa di Santa Maria di Piazza. Interessata da restauro a seguito del terremoto del 1997, la chiesa attualmente non officiata, ritorna a vivere come importante contenitore culturale pronto ad accogliere pubblico. Sabato 17 novembre alle ore 17,00 è prevista la riapertura della chiesa e l’inaugurazione della raccolta. Sarà una giornata importante e dall’alto valore simbolico per Serrapetrona e per i cittadini della Regione Marche che a due anni dal sisma si riappropriano di spazi in cui poter tornare a godere della bellezza. Inoltre, grazie ad una apposita convenzione stipulata con la parrocchia di San Clemente che ha concesso a titolo gratuito gli spazi occorrenti al progetto e grazie al sostegno all’iniziativa da parte della Arcidiocesi di Camerino- San Severino Marche, la raccolta delle opere entrerà a far parte della Rete Museale Diocesana, andando ad arricchire anche il Sistema Museale della provincia di Macerata di cui fa parte.
Una festa per la cultura, il turismo ad essa legato e per l’economia di un paese che grazie a questa nuova realtà torna ad essere ancora più accogliente, donando al visitatore oltre a scorci paesaggistici di notevole pregio, luoghi di interesse storico-culturale che vanno a valorizzare l’offerta proposta: dalla chiesa di San Francesco, al cui interno è conservato il Polittico di Lorenzo D'Alessandro (Sec. XV) alla Fondazione Claudi con le sue mostre.