Alla luce delle attuali condizioni meteo, è stata disposta la sospensione delle attività didattiche delle scuole di ogni ordine e grado nel territorio di Sarnano fino a martedì 17 gennaio 2017 compreso, salvo proroga. Stop di due giorni anche a San Ginesio.
L'amministrazione comunale di Camerino, invece, sentita anche la società di trasporti locale, ha stabilito la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado per la giornata di domani, lunedì 16 gennaio.
Scuole chiuse lunedì anche a Valfornace, Loro Piceno, Gualdo, Penna San Giovanni, Monte San Martino, Ripe San Ginesio, Sant'Angelo in Pontano.
Tutto nella norma, al momento, a Cingoli dove si prevede che tutti i servizi scolastici saranno regolarmente in funzione.
A seguito della nevicata odierna, infatti, i mezzi comunali sono all’opera per spargere graniglia mista a sale lungo i tratti più critici. Se non ci dovessero essere nuove precipitazioni nevose questa notte, domani avranno regolarmente luogo le lezioni e le attività di tutte le Scuole e degli Istituti.
Domani mattina alle ore 6 l’Ufficio lavori pubblici, il personale della Polizia municipale e gli altri responsabili del settore faranno il punto per comunicare le condizioni di transitabilità dei pulmann e dei mezzi di trasporto pubblico.
Se ci dovessero essere degli impedimenti o problemi di altra natura alle ore 7 verrà inserito sul sito del Comune un avviso ufficiale.
Dal sindaco di Sarnano, avv. Franco Ceregioli, riceviamo
In merito alla situazione post sisma degli edifici scolastici del Comune di Sarnano ed alle prospettive di ricostruzione, ritengo doveroso ed opportuno esporre lo stato dell'arte su uno dei temi sicuramente tra i più sentiti e sensibili. Come noto, dopo il sisma del 30 ottobre scorso, i tre edifici comunali ospitanti la scuola dell'infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado sono tutti risultati, all'esito delle verifiche Aedes, inagibili con classificazione “E”.
A seguito di questa situazione, gli studenti della primaria e secondaria di primo grado, per poter riprendere sollecitamente le lezioni e non compromettere l'anno scolastico, svolgono l'attività didattica di pomeriggio presso l'edificio del liceo scientifico di Sarnano, mentre i bambini della scuola dell'infanzia solo da pochi giorni hanno potuto riprendere l'attività (solo al mattino) mediante la collocazione temporanea di tende fornite dalla Protezione Civile all'interno del palasport comunale. In questi ultimi mesi l'Amministrazione Comunale, nella consapevolezza della assoluta centralità dell'argomento scuole, ha tenuto rapporti continui con i vari organi della ricostruzione post sisma, tra cui il Commissario Straordinario Vasco Errani, a cui va il mio personale ringraziamento per l'enorme lavoro che sta facendo insieme a tutta la sua squadra: il Commissario ha più volte affermato che, laddove gli edifici scolastici fossero stati dichiarati inagibili con classificazione “E”, tali edifici sarebbero stati oggetto di riparazione ed adeguamento sismico e che, laddove tale adeguamento si fosse rivelato non possibile o antieconomico, si sarebbe proceduto a ricostruzione.
L'Amministrazione Comunale, nella documentazione ufficiale prodotta, ha richiesto la ricostruzione dei suddetti tre edifici inagibili e ad oggi, sulla base delle indicazioni fornite, si andrà sicuramente alla ricostruzione della scuola dell'infanzia e della scuola primaria, entrambe accedendo a donazioni (circostanza questa estremamente positiva, in quanto consentirà una maggiore celerità nella esecuzione delle opere): in particolare, la scuola dell'infanzia verrà realizzata con una donazione della Regione Friuli Venezia Giulia, supportata dall'Amministrazione Comunale di Sarnano che provvederà alle opere di demolizione della vecchia struttura, mentre la scuola primaria mediante una donazione di una importante associazione nazionale, il cui nominativo sarà opportunamente ufficializzato dagli organi della ricostruzione. Un discorso a parte va invece fatto per l'edificio della scuola secondaria di primo grado. Dalle risultanze delle prime verifiche sembrerebbe che la struttura possa essere adeguata sismicamente e che pertanto si vorrebbe procedere in tal senso. Dai dati in nostro possesso e dai parametri indicati per la valutazione dei costi di adeguamento sismico, riteniamo invece che tale operazione, pur tecnicamente possibile, potrebbe essere antieconomica: l'adeguamento sismico di una struttura caratterizzato da una così imponente volumetria, che peraltro a seguito di specifiche verifiche sembra presentare anche alcune criticità sui materiali costruttivi, ed a cui si deve necessariamente aggiungere la adiacente palestra (di circa 250 mq, anch'essa dichiarata inagibile “E”), risulterebbe meno conveniente rispetto alla ricostruzione a nuovo, senza considerare i vantaggi di una nuova struttura in termini di razionalizzazione degli spazi, di abbattimento delle barriere architettoniche (sulle quali pure si dovrebbe intervenire se si adeguasse l'attuale edificio) e di efficientamento energetico.
Ovviamente attendiamo gli opportuni approfondimenti anche alla luce dei sopralluoghi effettuati dai tecnici del consorzio ReLuis, le cui risultanze ci verranno sicuramente comunicate anche per un opportuno e costruttivo confronto. Comunque, su una questione non sarà certamente possibile derogare: sia con le nuove scuole ultimate (come auspichiamo), sia con strutture temporanee (ove non fossero ancora ultimati i lavori), dal settembre 2017 gli studenti, piccoli e meno piccoli, dell'asilo, delle elementari e delle medie di Sarnano dovranno tornare al normale orario di lezione mattutino. Nel nome dell'emergenza, con tantissima buona volontà e spirito di sacrificio gli studenti, le loro famiglie e gli organi scolastici si sono adattati ad una situazione estremamente disagevole, quale innegabilmente è il doppio turno pomeridiano. Superare il terremoto significa sostanzialmente tornare alla normalità: per i nostri ragazzi, tornare alla normalità signifcherà poter frequentare la scuola al mattino, in più con la tranquillità di farlo in edifici nuovi e più sicuri.
E’ giunto al giro di boa 'Info desk terremoto' l'iniziativa, gratuita, ideata da Confcommercio Marche Centrali e dedicata agli operatori economici delle aree devastate dal sisma che possono conoscere, nell'ambito di un colloquio a tu per tu con un consulente Confcommercio, soluzioni per dare un futuro alla propria attività.
Le prime due date previste, il 9 gennaio a Sarnano e il 12 gennaio a San Severino Marche, sono state un successo e sono stati molti gli imprenditori che hanno chiesto ai professionisti di Confcommercio indicazioni e suggerimenti, in particolare sul Credito, sul Lavoro, sul Normativo-Tecnico e sul Tributario, per ridare vita alle loro attività economiche. C'è grande attesa ora per il prossimo appuntamento di 'Info desk terremoto' che si terrà il 16 gennaio a Tolentino presso la sede Confcommercio Imprese per l'Italia Marche Centrali in via Ozeri 17. L'ultima data prevista per questa fase di 'Info desk terremoto' è stata fissata poi il 19 gennaio 2017 a Castelraimondo (c/o Borgo Lanciano, Località Lanciano 5). Massima elasticità dell'Organizzazione anche per quanto riguarda gli orari: i professionisti di Confcommercio Marche Centrali sono a disposizione per tutta la giornata come da calendario e cioè la mattina dalle ore 9.30 alle 13.00 e il pomeriggio dalle 14 alle 17.30.
“Gli imprenditori delle zone terremotate – il commento del direttore generale di Confcommercio Marche Centrali prof.Massimiliano Polacco –, hanno compreso l'importanza della nostra iniziativa e sono usciti molto soddisfatti dagli incontri con i nostri professionisti. Invito dunque chi non lo avesse ancora fatto a sfruttare questa occasione, che ricordo essere gratuita, partecipando al prossimo appuntamento di Tolentino e/o a quello del 16 gennaio a Castelraimondo”.
A Tolentino l’assessore alla sicurezza Giovanni Gabrielli ha lanciato, ieri in tarda serata, un allarme a tutta la cittadinanza.
“Bisogna fare attenzione ad una BMW 320 nera, targata CC017ND che si aggira a Tolentino. L'auto è stata rubata nel pomeriggio nei dintorni di San Ginesio. Poco fa hanno tentato di effettuare un furto in una ditta di Tolentino zona industriale Cristoforo Colombo. Se qualcuno la vede in giro, chiami urgentemente i carabinieri al numero 0733-976500".
L’auto è stata rubata a una donna a Pian di Pieca che ha sporto denuncia ai carabinieri. I ladri, dopo aver preso la macchina hanno cercando di fare un altro furto alla pelletteria Valdichienti di Tolentino, fortunatamente i titolari hanno sorpreso i malviventi che sono scappati. Nella fuga uno dei titolari è riuscito a vedere la targa. Al momento della denuncia i militari hanno subito riconosciuto l'auto rubata.
Si richiede la massima attenzione quindi verso una BMW 320 nera targata CC 017 ND.
Sono immagini estremamente suggestive quelle relative al week-end appena trascorso sui Sibillini con gli eventi organizzati da Risorse Active Tourism in collaborazione con le strutture ricettive partner della cooperativa.
Dopo il successo delle escursioni di Capodanno, e con l'arrivo della neve, Risorse Active Tourism è riuscita a portare in montagna in tre giorni quasi duecento persone con i suoi eventi: tre ciaspolate (di cui una in notturna con cena alle baite del fondo) e un corso di avvicinamento allo sci da fondo.
Le foto sono state scattate a: Pintura, Bolognola, Sassotetto, Piani di Ragnolo.
Speravamo tutti che l’arrivo della prima neve fosse uno sfoggio di celerità ed efficienza. Una medaglia al merito da appuntare sul petto da ostentare in ogni dove a dimostrazione delle capacità organizzative della locale classe politica. Gelo e neve erano annunciati da lungo tempo. Prevedibili ed infatti previsti da tutti i meteorologi dell’orbe, sono puntualmente arrivati. Immaginavamo spazzaneve già revisionati che scalpitavano e pronti per la partenza. Depositi di sacchi di sale sparpagliati per tutto il territorio. I mezzi del soccorso alpino, con al seguito troupe televisive, pronte a documentare il trasporto di foraggio in stalle provvisorie per alimentare il bestiame degli allevatori, messo al sicuro in ricoveri di fortuna. Fatti e non parole, pensavo fosse pure lo slogan di tanta operosità.
Invece niente. È stata la solita debacle. Una Caporetto politica prima che organizzativa. Gli spazzaneve dell’ANAS (almeno dalle mie parti) non sono passati. O se sono passati lo hanno fatto veramente male. Non ricordo a mia memoria una performance peggiore. Eppure stavamo parlando di zone terremotate. Dell’epicentro o a due passi da esso. Quello che in televisione e sui giornali chiamano il “cratere”.
Quando c’era la Provincia da Pettinari assessore ai lavori pubblici (praticamente preistoria) a Pettinari presidente (l’altro ieri) se c’era un ritardo di anche solo un’ora, partivano telefonate a raffica anche in piena notte, per lamentarsi direttamente col presidente di turno. Poi però, in giro per le strade, c’erano più spazzaneve che automobili. E di notte viaggiavano camion con sale e breccia.
Il risultato del passaggio all’ANAS è sotto gli occhi di tutti. Un condensato di ritardi, inefficienze, lavori svolti male, oppure neanche fatti. In un territorio, lo ripeto, che avrebbe dovuto essere particolarmente tenuto in considerazione in questo post terremoto.
Ringraziamo il ministro Del Rio e la sua riforma - aborto. Se non fosse stato per lui e quelli che gli sono andati appresso, oggi avremmo strade pulite e una viabilità normale e non da terzo mondo come ci hanno ampiamente dimostrato.
Nelle zone di montagna il sisma ha fatto i suoi gravi danni sin dal 24 agosto. Quattro mesi. Ebbene in centotrenta giorni, questi governanti qui – tra commissari straordinari, vice, capi della protezione civile, sono una dozzina di persone - non sono stati capaci di portare sui pascoli e sugli alpeggi una cinquantina di stalle prefabbricate. Dieci, venti pannelli per stalla da caricare su di un camion e da far montare ai militari. Oppure un semplice tendone, ma che oggi chiamano pomposamente tensostruttura. Invece niente. Bastava un mese lavorandoci con tutta calma. In quattro mesi non hanno combinato niente. Non hanno messo in piedi nemmeno una capanna.
Eppure i sindaci sono mesi e mesi che si sgolano a chiederle. Il freddo e la prima neve in montagna era caduta già a metà novembre. Non hanno letteralmente mosso una paglia. Ed oggi il bestiame, grazie alla loro incapacità, sta a due cifre sottozero.
La verità è che sono solo capaci di produrre burocrazia: ordinanze, decreti, regolamenti, prezziari, tabelle. O al massimo nominare dirigenti i loro compagni e sodali. I quali a loro volta dovrebbero essere quelli che risolvono concretamente i problemi. Ma siccome pure loro non ne sono all’altezza eccoci qui con questo risultato: un assoluto disastro su tutti i fronti.
Sarebbe bastato prendere a modello il sisma del ’97 e valorizzare gli uomini che governavano allora. Invece che rottamarli sdegnosamente manco fossero indegni. Per fare un Mario Conti (il segretario generale delle giunte D’Ambrosio e Spacca) non basta tutto il battaglione di dirigenti della Regione Marche messi assieme.
In questo squallido e penoso quadro chi ci rimette in ultima istanza è il cittadino. Dopo aver avuto contro le forze della natura, oggi si trova pure contro chi, viceversa, dovrebbe sostenerlo ed aiutarlo, per dovere istituzionale.
Guardate che così non funziona. Non si va da nessuna parte. Il presidente della Repubblica, Mattarella, sul terremoto ci ha messo la propria faccia. Piuttosto che lodarlo ad ogni parola che dice, sarebbe meglio per tutti che ciascuno facesse il proprio mestiere. Possibilmente bene, o almeno facendo ogni sforzo possibile.
Tra l’altro i politici, per arrivare al governo e dare prova di efficienza, hanno sgomitato parecchio. E non glielo ha ordinato il medico.
E soprattutto non pensino di poter sfruttare l’occasione del terremoto solo per poter appaltare i lavori più facili e redditizi alle cooperative pesaresi o ravennati e lasciare quelli più improbi e difficili alle ditte locali.
A buon intenditor poche parole...
Anche il volontariato nell’ambito del Servizio Civile Nazionale riguarderà le zone colpite dal terremoto 2016. Il Bando “Avviso agli Enti: Presentazione dei progetti di Servizio civile nazionale per 1599 volontari da impiegare nelle aree terremotate delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria” pubblicato dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale prevede l’impiego di 1.599 volontari nelle aree terremotate delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria.
I progetti dovranno essere trasmessi dagli enti esclusivamente alle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria entro le ore 14,00 del 10 marzo 2017.
Il bando si riferisce alla presentazione dei progetti di Servizio civile nazionale finalizzati alla ripresa della vita civile delle comunità colpite dagli eventi sismici ed a favorire il ritorno delle popolazioni alla normalità.
I destinatari del bando sono:
gli enti iscritti all’Albo nazionale ed agli Albi delle Regioni e delle Province autonome, aventi sedi
di attuazione progetto nei comuni colpiti dal sisma 2016, di cui all’Allegato 1 del Bando
e nei Comuni costieri che ospitano temporaneamente i terremotati.
I volontari saranno così ripartiti:
Abruzzo 207 volontari;
Lazio 453 volontari;
Marche 617 volontari;
Umbria 322 volontari.
Le Regioni interessate, una volta sentite le strutture del Commissario straordinario per le zone terremotate, coordinano i progetti per ciascun settore/ambito di intervento individuati dal bando, promuovendo la cooprogettazione degli stessi tra i diversi enti presenti sul territorio.
Ciò può avvenire anche attraverso appositi incontri con i Sindaci dei comuni colpiti e con i responsabili degli enti, in modo da redigere uno, al massimo due progetti per ogni settore/ambito di intervento individuato.
Per ogni raggruppamento di enti, che darà luogo alla cooprogettazione, dovrà essere individuato un ente capofila avente una capacità organizzativa sufficiente a supportare la complessità degli interventi proposti.
La cooprogettazione è possibile tra enti appartenenti allo stesso Albo, ovvero tra enti iscritti all’Albo nazionale e ad uno degli Albi regionale e delle Province autonome.
I progetti dovranno realizzarsi esclusivamente in una singola Regione e nei seguenti settori/aree di intervento:
a) Assistenza, con particolare riguardo alle fasce deboli
b) Protezione Civile
c) Patrimonio Artistico e Culturale
d) Educazione e Promozione culturale, con particolare riferimento al supporto alle Amministrazioni Locali impegnate nei processi di ricostruzione e di ritorno alla normalità.
I progetti devono essere redatti secondo il modello di cui all’allegato 1 del Prontuario (parag. 3.3 e 4.6 del “Prontuario contenente le caratteristiche e le modalità per la redazione e la presentazione dei progetti di servizio civile nazionale da realizzare in Italia e all’estero, nonché i criteri per la selezione e la valutazione degli stessi” approvato con D.M. 5 maggio 2016) , concernente i progetti da realizzarsi in Italia, essere firmati digitalmente dal legale rappresentante dell’ente capofila o dal responsabile del servizio civile nazionale del predetto ente indicati in sede di accreditamento e devono essere presentati esclusivamente in modalità online.
Ogni progetto deve indicare un capofila, essere redatto per uno solo dei settori/aree intervento innanzi indicati e per una singola Regione.
Tutti i progetti presentati saranno esaminati dalle Regioni competenti e sottoposti ad una valutazione di idoneità riguardante la conformità degli stessi alle finalità stabilite dall’art. 1 della Legge 6 marzo 2001, n. 64, nonché alle modalità di redazione degli stessi previste dal Prontuario.
I progetti risultati idonei sono pubblicati in appositi bandi regionali per la selezione dei volontari.
Questo il link a cui trovare il bando: http://www.serviziocivile.gov.it/menusx/bandi/progetti-scn/2016_bandoprogsisma/
Necessario di nuovo, a distanza di due mesi dal sisma, un chiarimento sui sopralluoghi, non ancora conclusi(!), di agibilità degli edifici nelle zone colpite dal terremoto.
Stavolta interviene il coordinatore della Dicomac, Immacolata Postiglione, con una circolare datata 28 dicembre 2016 recante chiarimenti “sulle attività connesse ai sopralluoghi di agibilità coordinati dalla Dicomac”.
Occorre però fare prima un passo indietro.
Con l’entrata in vigore dell’OCDPC n.422 del 16/12/2016 dal 27 dicembre 2016 il sopralluogo con scheda Fast, da cui scaturisce un esito di “non utilizzabilità”, diventa presupposto indispensabile per l’accesso alla procedura Aedes/GL-Aedes.
Ai sensi dell’articolo 1 comma 5 della predetta ordinanza, la DiComaC continua a provvedere al coordinamento delle attività di rilievo mediante la scheda AeDES, ai sensi dell'art. 3 c. 1 dell'OCDPC 392 del 6 settembre 2016, esclusivamente con riferimento:
a) agli edifici pubblici;
b) al completamento dei rilievi nei comuni di Amatrice, Accumoli e Arquata;
c) agli edifici con scheda FAST con esito "sopralluogo non eseguito" per contestuale richiesta di approfondimento mediante scheda AeDES;
d) ai sopralluoghi ripetuti su richiesta, con perizia asseverata di un tecnico di parte, sia su edifici già classificati con scheda AeDES che su edifici dichiarati agibili a seguito di sopralluogo FAST.
e) ai sopralluoghi da ripetere in relazione all'esito "D" di scheda AeDES rilasciato da tecnici coordinati dalla DiComaC.
Con questa circolare vengono dunque ora date indicazioni sulla gestione ed il prosieguo delle attività relative ai sopralluoghi di agibilità coordinati dalla stessa Dicomac, con particolare riferimento alle modalità di presentazione delle istanze.
Aree 1 e 2
Innanzitutto nel territorio delle Regioni interessate vengono individuate due aree:
un’Area 1, costituita da tutti i Comuni di cui agli allegati 1 e 2 alla legge n.229/2016
un’Area 2, costituita dagli altri Comuni nei quali si sono registrati danni agli immobili in conseguenza degli eventi sismici di cui all’oggetto.
In relazione all’appartenenza ad una delle due aree viene poi indicata una specifica procedura:
Per i Comuni in Area 1
i sopralluoghi di agibilità (sia con scheda Fast, sia - per le fattispecie previste all’articolo 1 comma 5 della citata OCDPC n.422/2016 - con scheda Aedes) vengono autorizzati ed organizzati secondo quattro differenti modalità:
per gli edifici per i quali è già stata presentata un’istanza di sopralluogo alla data del 27/12/2016, giorno di pubblicazione dell’ordinanza 422/2016, ma non è stato effettuato ancora alcun sopralluogo, rimane valida la precedente istanza (sopralluogo Fast, ovvero Aedes/GL-Aedes per i casi di cui all’articolo 1 comma 5, lettere a) e b) dell’OCDPC 422/2016);
per gli edifici per i quali non è stata presentata alcuna istanza alla data del 27/12/2016, giorno di pubblicazione dell’ordinanza 422/2016, può essere presentata un’istanza semplice di sopralluogo da parte del richiedente avente diritto, oppure una richiesta da parte del Sindaco (sopralluogo Fast, ovvero Aedes/Gl-Aedes per i casi di cui all’articolo 1 comma 5, lettere a) e b) dell’OCDPC 422/2016);
per gli edifici già ispezionati prima del 30 ottobre che riportavano esito A (con o senza F), laddove si riscontrino danni che potrebbero compromettere l’agibilità, può essere presentata un’ulteriore istanza semplice di sopralluogo da parte del richiedente avente diritto, ovvero richiesta da parte del Sindaco (sopralluogo Fast);
per gli edifici già ispezionati riportanti esito D il sopralluogo viene effettuato d’ufficio (sopralluogo Aedes/GL-Aedes).
Per i comuni in Area 2
i sopralluoghi di agibilità (sia con scheda Fast, sia - per le fattispecie previste all’articolo 1 comma 5 della citata OCDPC n.422/2016 - con scheda Aedes) vengono autorizzati ed organizzati secondo tre modalità diverse:
per gli edifici per i quali è già stata presentata un’istanza di sopralluogo alla data del 27/12/2016, giorno di pubblicazione dell’ordinanza 422/2016 (fa fede la data di protocollo presso il Comune/COC, 27 dicembre incluso), ma non è stato effettuato ancora alcun sopralluogo, rimane valida la precedente istanza (sopralluogo Fast);
per gli edifici per i quali non è stata presentata alcuna istanza alla data del 27/12/2016, giorno di pubblicazione dell’ordinanza 422/2016, il richiedente avente diritto può presentare un’istanza di sopralluogo corredata da perizia asseverata che comprovi la presenza di danni nell’edificio e il nesso di causalità diretto tra i danni e l’evento oppure da ordinanza sindacale di sgombero, conseguente agli eventi sismici iniziati il 24 agosto 2016 (sopralluogo Fast)
per gli edifici già ispezionati riportanti esito D il sopralluogo viene effettuato d’ufficio (sopralluogo Aedes/GL-Aedes).
Revisioni
Richiesta con perizia asseverata
Per i comuni di entrambe le aree, in merito ad una eventuale richiesta di ripetizione del sopralluogo, fatti salvi i casi indicati in precedenza, la revisione dell’esito Fast di edificio agibile o di revisione di un esito Aedes/GL-Aedes già emesso necessitano della presentazione di un’istanza accompagnata da perizia asseverata di un tecnico di parte.
Doveri del Coc
La circolare specifica poi che per tutti i sopralluoghi ripetuti, il Comune/COC deve informare la squadra dell’esito del precedente sopralluogo e deve fornire alla stessa tutta la documentazione disponibile, inclusa la scheda compilata nel precedente sopralluogo
Nuova scheda e sopralluogo ripetuto
Nel caso di un ulteriore sopralluogo autorizzato sullo stesso edificio, la precedente scheda è da ritenersi superata e la nuova scheda la sostituisce completamente, salvo eventuali incongruenze che richiedano approfondimenti da parte del centro di coordinamento sovraordinato.
La squadra deve indicare sulla scheda l’ulteriore sopralluogo in intestazione la dicitura “sopralluogo ripetuto” ed indicherà nelle note il riferimento della precedente scheda, allegandone copia, se disponibile.
Termine
Per tutti i Comuni, sia di Area 1, sia di Area 2, il termine di scadenza per la presentazione delle istanze è fissato inderogabilmente al 16 gennaio 2017 (fa fede la data di protocollo presso il Comune/Coc).
Zone rosse
Fanno eccezione degli edifici ricadenti nelle zone rosse ufficialmente definite e delimitate da ordinanza sindacale.
Dove vanno a finire le schede?
Ma dopo tutte queste verifiche in molti si chiedono dove vanno a finire le schede compilate.
La circolare chiarisce che le squadre di rilevatori consegnano
le schede Fast in originale presso i centri operativi regionali di competenza e ne lasciano copia al Comune/Coc),
le schede Aedes/GL-Aedes in originale si consegnano
presso la Dicomac
oppure presso i centri operativi regionali di competenza (con rilascio del modello riepilogativo GE1 e, se necessario, del modello GP1 al Comune/Coc).
Una verifica di completezza della documentazione presentata e ad una sintetica analisi sulla coerenza dei dati viene effettuata
presso la Dicomac
oppure presso i centri operativi regionali di competenza
Ogni settimana le schede recepite presso i centri operativi regionali devono essere da questi recapitate alla Dicomac, accompagnate da specifico verbale di consegna, per essere informatizzate e scannerizzate.
Doveri dei sindaci
La circolare rammenta poi che è compito dei Sindaci
adottare tutti i necessari provvedimenti in funzione dell’esito dei sopralluoghi eseguiti sia con schede Fast, sia con schede Aedes/GL-Aedes.
E anche nel caso in cui il fabbricato abbia un esito “agibile” (sia con schede Fast, sia con schede Aedes/GL-Aedes), è opportuno che il Sindaco lo comunichi ai cittadini interessati.
Doveri delle Regioni
Infine le Regioni devono
veicolare l’informativa a tutte le proprie strutture interessate ed agli Enti locali
effettuare d’intesa con la Dicomac un efficace monitoraggio ai fini della corretta applicazione della procedura.
A causa delle persistenti condizioni meteo avverse, anche i sindaci di Sarnano e Cingoli, Franco Ceregioli e Filippo Saltamartini, hanno disposto la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado per la giornata di sabato 7 gennaio.
Questa mattina la Protezione Civile, i Vigili del Fuoco e alcuni dipendenti della scuola materna di Sarnano sono entrati nell’edificio divenuto inagibile dopo le scosse di ottobre per salvare il salvabile dalla scuola.
Il tempo sembra essersi fermato , nei corridoi ci sono ancora le decorazioni di autunno rimaste appese tra i calcinacci e le crepe. Tante le crepe che corrono nei muri, quei muri che per tanto tempo hanno ospitato i piccoli e li hanno fatti sentire protetti e sicuri. Fortunatamente le scosse che hanno rovinato la scuola sono avvenute fuori dall’orario scolastico evitando così un’immane tragedia.
Triste il lavoro di chi sta salvando quel poco che è rimasto intatto, ma per ricostruire il futuro è necessario ripartire da ciò che è resistito, per avere un futuro più sicuro.
Non bastano le enormi problematiche e le ingenti spese dovute a traslochi improvvisati per chi ha dovuto lasciare la propria abitazione a causa del terremoto. Per chi si è trovato una autonoma sistemazione (e chi ha l'inagibilità da novembre ancora deve vedere arrivare un centesimo del contributo previsto), c'è anche il (costoso) rebus delle utenze. Un mare magnum dove la chiarezza appare una chimera e dove le uniche certezze sembrano gli oneri a carico di chi, non certo per scelta, ha dovuto cambiare casa.Partiamo da un dato di fatto oggettivo. Nelle ordinanze di inagibilità viene chiaramente indicato di procedere "alla chiusura della erogazione delle forniture di acqua e gas". Difficile interpretare l'ordinanza in maniera diversa da quella di provvedere presso i distributori a staccare le utenze. Sarebbe stato sufficiente, invece, chiudere in autonomia i rubinetti? Forse. Di certo, chi ha provveduto presso i singoli gestori a staccare le utenze, nel momento in cui potrà fare rientro nella sua abitazione dovrà pagare nuovamente l'allaccio, per un importo stimato intorno ai 200 euro. La domanda è lecita: era obbligatorio staccare le utenze? Se sì, è normale che poi l'utente debba pagare nuovamente l'allaccio?Non basta. A chi ha staccato l'utenza del gas è arrivata anche un'altra beffa: 30 euro di spese per la chiusura del contatore. Oltre a tutto questo, chi è riuscito a trovare una nuova sistemazione, di certo non poteva pensare di andare ad abitare in una casa senza corrente elettrica. Così, ben prima che sui conti correnti dei terremotati venga accreditato un solo centesimo di contributo autonoma sistemazione, nelle nuove cassette della posta sono arrivate le bollette. Sì. Bollette con una 50ina di euro da pagare per l'allaccio della corrente elettrica (anche se questa è una semplice ipotesi, visto che la voce viene indicata sotto un generico "altri importi"). Curioso anche come venga indicato come periodo di fatturazione il mese di ottobre, quando in realtà i terremotati sono andati ad abitare nei nuovi domicili solo a novembre. Insomma, non bastano le traversie e i disagi per chi ha la casa inagibile. Ci sono anche tutte queste altre peripezie burocratiche da attraversare, con l'unica certezza che a rimetterci è sempre e comunque il cittadino.
L'inverno è arrivato. Nevica copiosamente in montagna da questa mattina. Previsioni rispettate e fiocchi bianchi che stanno scendendo sui Sibillini. A Sassotetto in pochi minuti l'intero paesaggio è stato completamente imbiancato.Secondo le previsioni del sito geometeo.it "questa sera i modelli meteo ed in particolare l’americano GFS sembrano concordi nel confermare un massiccio arrivo di aria artico-continentale sul nostro territorio a partire dalla mattina di giovedì 5 gennaio.L’alta pressione infatti tenderà a distendersi dall’Europa centrale verso la Russia europea, favorendo un vasto corridoio di aria gelida che dalle steppe artico-siberiane dopo aver attraversato i Balcani, farà il suo ingresso sulla penisola italiana, specie lungo il versane Adriatico e sulle regioni meridionali.Sono previste isoterme di tutto rispetto, con valori che inizialmente raggiungeranno i -8°/-9° nella serata del 5 sulle Marche a quota 1300 metri, mentre tra il giorno 6 e la mattina del 7 potrebbe fare il suo ingresso anche l’isoterma di -13°,-14° a 1300 metri e la -40° a 5500 metri. Tali valori avranno l’effetto di favorire anche alle basse quote un forte raffreddamento dell’aria dando luogo ad una diffusa ondata di gelo su tutta la nostra regione".[video width="576" height="320" mp4="http://picchionews.it/wp-content/uploads/2017/01/IMG_7356.mp4"][/video]
“Alcuni Comuni per verificare i danni causati dal terremoto, per chissà quale motivo, hanno tardato l'utilizzo delle squadre FAST confidando invece su tecnici di propria fiducia per i cosiddetti controlli speditivi. Le squadre FAST operano in Comuni non di propria residenza a garanzia di trasparenza ed imparzialità del loro operato. Questo permette di avere alcuni importanti benefici che con i sopralluoghi speditivi non possono essere attivati”, così il Consigliere regionale Sandro Bisonni in un suo commento sul tardivo utilizzo delle squadre FAST. Le disposizioni emanate dal commissario straordinario Errani per la ricostruzione del terremoto sono chiare, eppure come sempre qualcuno pensa che fare di “testa sua” sia più utile e più efficace, ma poi si ritrova a fare i conti con la realtà scoprendo di aver sbagliato tutto. Il Consigliere Sandro Bisonni prosegue: “ Infatti per gli immobili che siano stati valutati dalla squadra FAST come non utilizzabili e che siano oggetto di una ordinanza di inagibilità si possono avviare immediatamente, se i danni sono lievi, gli interventi di riparazione avendo pieno accesso ai contributi statali. Non solo, per gli stessi, si può chiamare un tecnico affidandogli l'incarico di svolgere la valutazione più approfondita denominata AeDES. In pratica in quei Comuni dove sono passate le squadre FAST si può considerevolmente accelerare la fase di ricostruzione avendo certezza di aver diritto ai contributi statali.” Da qui l'errore del tardivo utilizzo delle squadre FAST, il Consigliere Sandro Bisonni infatti conclude: “ Comuni come San Severino Marche e Sarnano, giusto per citare due esempi virtuosi, sono molto avanti con i controlli FAST, altri invece restano indietro. Purtroppo i cittadini di quei Comuni che hanno tardato l'utilizzo delle squadre FAST sono penalizzati, infatti, ai fini della ricostruzione, i sopralluoghi speditivi non hanno alcuna validità; questo comporta un inevitabile allungamento dei tempi che allontana il desiderio di molti, più che giustificato, di rientrare quanto prima possibile nella propria abitazione”.
Comincia male il nuovo anno per le zone già duramente colpite dal terremoto.Un incendio di vaste dimensione ha distrutto questa notte circa cinque ettari di terreno sui Monti Sibillini. L'incendio si è sviluppato intorno alle 2 di questa mattina tra Sassotetto e Pintura di Bolognola. Le fiamme sono arrivate a lambire la strada che collega la città di Sarnano.Sul posto sono giunti i vigili del fuoco del distaccamento di Visso e i carabinieri di Sarnano, al lavoro per risalire alle cause del rogo. Non si esclude nessuna ipotesi.(Foto da scimarche.it)
Riceviamo e pubblichiamo una lettera di vibrante protesta inviataci da una nostra lettrice, Letizia AnticoIn seguito alla possibilità offerta da Trenitalia agli “sfollati” (così si legge sul sito) di ottenere biglietti gratuiti, e avendo io casa inagibile (rientrando quindi, ahimè, nella categoria “sfollati”), mi sono recata alla Stazione di Macerata per usufruire di questa possibilità e prendermi il biglietto per andare a Milano, dove studio e dove devo tornare per dare gli esami.Si parlava già da giorni di file interminabili alla biglietteria, di lamentele da parte delle persone che dovevano attendere anche sette ore per un biglietto, del fatto che ci fosse un solo operatore attivo, ecc… lamentele più che lecite, certo, se quelle persone avessero avuto una reale necessità di ottenere i biglietti!Infatti, fattami coraggio, una volta arrivata in biglietteria ho iniziato a fare qualche domanda; cosa scopro?Delle trenta persone in coda, solo io e un’altra ragazza avevamo l’abitazione inagibile; il resto stava approfittando della situazione per… prenotarsi le vacanze!! Alla faccia dell’ “emergenza sismica”!Ciò è stato loro possibile, perché Trenitalia ha dichiarato che il biglietto si poteva ottenere “mediante la sola esibizione di un valido documento in cui si attesti la residenza” in uno dei Comuni colpiti, facendo così cadere il requisito di “sfollato”.Il biglietto sarebbe stato da concedere soltanto a chi presentava il documento che attestasse l’inagibilità della propria struttura abitativa, rilasciato dalla Protezione Civile dopo i vari controlli; invece è bastata una semplice carta d’identità. E così, il maceratese medio, fregandosene di chi non ha più una casa e di chi aveva più bisogno di quei biglietti, si è messo in fila alle biglietterie, intasandole.Ora, la maggior parte delle famiglie sfollate ha cose ben più importanti a cui pensare che sprecare sette ore della propria vita in coda a una biglietteria ferroviaria, quindi molti, come me e mio fratello, hanno dovuto rinunciare. Benché sfollati, dopo tutte le noie burocratiche, economiche e “psicologiche” che uno deve subirsi in queste situazioni, nemmeno la soddisfazione di viaggiare almeno una volta gratuitamente per raggiungere la propria sede universitaria o di lavoro, o semplicemente dei familiari; insomma, dopo il danno... la beffa.Trenitalia ha certamente sbagliato; forse si è sbagliato anche a non dare nessun comunicato alle biglietterie ferroviarie affinché si creasse un “ordine di priorità”, permettendo a chi aveva il foglio di inagibilità di saltare la coda. Meno d’accordo con le lamentale sulla “biglietteria unica”, sufficiente per completare le pratiche delle sole famiglie sfollate (di numero certamente più contenuto) quelle per le quali il biglietto gratuito doveva essere elargito e sulle spalle delle quali gli altri hanno vergognosamente mangiato.Infatti se fosse stato dato SOLO agli sfollati, non ci sarebbero state tante persone (ognuna delle quali faceva il biglietto per tutta la famiglia!) e in dieci minuti io avrei ottenuto il mio biglietto.Ho scritto a voi perché nei giorni scorsi si è parlato tanto di disorganizzazione, ma nessuno ha messo l’accento sull’ignominia di certa gente che si è fatta le vacanze sulle spalle dell’ “emergenza sismica”, senza alcun pudore. Perché se il servizio offerto è stato deprecabile, l’umanità delle persone avrebbe potuto far qualcosa per sanare l’errore, invece ne ha approfittato. Altro che solidarietà! “La Marca è la più ignorante ed incolta provincia dell’Italia, qui tutto è insensataggine e stupidità” scriveva Leopardi. E mi viene da pensare che le cose non siano cambiate poi molto da quel “secol superbo e sciocco”.E’ andata così, il biglietto me lo sono pagata, come sempre, dignitosamente. Invece la vostra, di dignità, è rimasta nell’atrio della Stazione di Macerata, in fila alla biglietteria.Letizia Antico
"Nei territori di Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo colpiti dal terremoto batte forte il cuore dell'Italia e il futuro di queste zone è il futuro dell'Italia. Occorre superare prima possibile la fase dell'emergenza e ricostruire presto e bene, nella legalità e nella trasparenza. Prioritario anche l'obiettivo di sostenere le attività economiche per ripartire con maggiore forza".Lo scrive Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, sul suo profilo facebook. "Siamo pronti come Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici a continuare fare la nostra parte anche nel 2017, valutando le esigenze che si presenteranno. Ritengo molto importate concentrarsi sin d'ora non solo sulla ricostruzione ma anche sulla ripresa del tessuto produttivo. Credo che una delle priorità debba essere un massiccio investimento sulla banda larga. La ripartenza dell'economia nelle zone colpite dal sisma è un elemento fondamentale per il futuro delle comunità" (ANSA).
Sono 44.598 le verifiche effettuate su edifici privati dalle squadre di tecnici ed esperti abilitati per le verifiche di agibilità con procedura FAST (Fabbricati per l'Agibilità Sintetica post-Terremoto), attivata dopo il terremoto in centro Italia. In base ai dati aggiornati al 23 dicembre - rendo noto il Dipartimento di Protezione civile - i controlli sono stati 20.699 nelle Marche, 14.182 in Umbria, 8.273 in Abruzzo e 1.444 nel Lazio.Gli edifici risultati agibili sono complessivamente 20.030, mentre sono 13.290 gli esiti di "non utilizzabilità" per temporanea, parziale o totale inagibilità, oltre a un 1.252 edifici che, pur non essendo danneggiati, risultano "non utilizzabili" per solo rischio esterno. A questi si aggiungono 10.026 edifici per i quali le squadre non hanno avuto la possibilità di accedere agli immobili e, pertanto, sono necessari ulteriori sopralluoghi. (Ansa)
Furto alla Laminox di Sarnano. Nella notte tra mercoledì e giovedì i ladri si sono introdotti nello stabilimento in contrada Callarella e hanno rubato oltre 250 stufe a pellet, per un valore di quasi 400 mila euro.Dalla ricostruzioni delle indagini basate sulle telecamere, i ladri sono entrati tagliando la catena del cancello per far entrare i camion dove hanno caricato la refurtiva. Hanno iniziato a svaligiare l’azienda dalle 20.50 fino alle 4 di mattina.L’azienda, da oltre 50 anni sul mercato, un’azienda di riferimento del mercato delle stufe a gas e dei radiatori elettrici ad olio dagli anni settanta poi nel 2005 ha aperto al riscaldamento ecologico con le stufe a pellet diventando subito leader nel settore.
Caro Babbo Natale, sono ancora io. Ti ricordi di me? Ti avevo scritto un po' di tempo fa per chiederti la stazione di polizia dei Lego per regalo. Te lo giuro: ho fatto ancora il buono e faccio sempre i compiti. Ma devo chiederti un favore grande: non voglio più la stazione di polizia dei Lego. Vorrei tanto un'altra cosa.Lo so che è tardissimo e so anche che forse ti arrabbierai... ma se hai un minuto da dedicarmi posso spiegarti tutto.Non sono un bambino capriccioso, ma invece del gioco che ti avevo chiesto vorrei tanto che tu potessi portare ai miei genitori il Cas (Contributo Autonoma Sistemazione, ndr). Non so cosa sia e spero tanto che non sia una parolaccia, ma te lo chiedo con tutto il cuore... porta il Cas ai miei genitori e lascia stare la stazione di polizia. Sai, dopo che ti avevo scritto la prima letterina, sono cambiate tante cose dentro casa mia. Anzi, dentro quest'altra casa dove mi hanno portato senza neanche chiedermi niente i miei genitori qualche giorno dopo che c'è stato il terremoto. Non stiamo male qui, veramente. Ma mi manca tanto casa mia... E come ti dicevo prima, dopo che siamo arrivati in questa nuova casa sono cambiate tante cose. Io sono piccolo, ma li sento i miei genitori parlare. E vedo anche che sono tanto tristi e preoccupati. Sento papà che dice sempre che ha dovuto spendere un sacco di soldi per venire ad abitare qui e che un po' ha dovuto anche farseli prestare da un amico, perchè la banca non glieli dava... Lui lavora tanto ma non ha uno stipendio fisso e anche quando è stato male non gli hanno riconosciuto neanche un centesimo perchè non ha, come la chiama lui, "la busta paga". E anche la mia mamma prima lavorava un po' di più, ma adesso, con i tempi che corrono la chiamano sempre meno e guadagna pochi soldini.L'altra sera li sentivo mentre parlavano fra di loro e dicevano sempre che aspettano questo Cas per poter respirare un po' di più. Erano sicuri che almeno per Natale qualcuno avrebbe portato loro questo Cas per trascorrere delle festività più tranquille e magari poter fare anche qualche pensiero. Dicevano anche che comunque a me non avrebbero fatto mancare niente, ma erano tanto tristi. Papà diceva anche che qualcuno gli aveva detto che non avrebbe dovuto pagare le bollette per qualche tempo e che invece la mattina stessa erano arrivate in banca e aveva dovuto pagarle... Loro hanno fatto tanti sacrifici per comprarsi la casa dove vivevamo, ma il terremoto ce l'ha rovinata e adesso per stare in quest'altra casa dobbiamo pagare: ti pare giusto Babbo Natale? Perchè non c'è nessuno che regala ai miei genitori il Cas? Ho capito che è una cosa che gli devono dare per forza ma che se non arriva fra poco non sapremo neanche come fare la spesa... Sono anche un po' arrabbiati perchè li ho sentiti che dicevano che a qualcuno qui intorno forse un altro Babbo Natale come te il Cas lo ha portato, ma a noi che siamo fuori casa da fine ottobre non lo porta mai nessuno... Ti prego Babbo Natale, ti prego con tutto il cuore: non mi importa più della stazione di polizia dei Lego, ma porta il Cas a papà e mamma perchè non posso più vederli così tristi. A me penserai l'anno prossimo. Grazie Babbo Natale, ti voglio tanto bene.P.S.: l'anno prossimo non sbagliare casa, mi raccomando! Spero tanto che saremo di nuovo a casetta nostra!
Anche la nota YouTuber Benedetta del canale "Fatto in casa Benedetta" in prima linea con un progetto per aiutare i paesi terremotati. Lo ha fatto, ovviamente, con un video nel quale protagonisti sono i bambini di Sarnano. L'obiettivo è aiutare il Comitato Tutti a Scuola a raccogliere i fondi necesari alla costruzione di un edificio antisismico prefabbricato in legno, fatto su misura per i piccoli studenti. "A Sarnano la scuola dell’infanzia, la scuola media e la scuola elementare sono inagibili - si legge nell'ultimo post pubblicato da Benedetta - i bambini sono ospitati nel liceo, una struttura antisismica e sicura, che gli permette di continuare a studiare, ma devono seguire le lezioni nel pomeriggio, senza attività sportive e in aule non progettate per loro. Ecco perchè vogliamo donare ai bambini una scuola tutta per loro dove possano riprendere i normali orari e le attività sportive, dai bimbi più piccoli fino alla scuola media, e restituire a loro e alle loro famiglie la sicurezza e la quotidianità di cui hanno bisogno"."Il progetto è perfettamente realizzabile e basta poco per contribuire - conclude la YouTuber - facciamo un gesto pratico e concreto per il nuovo anno alle porte! Costruiamo insieme questa scuola! Per saperne di più www.tuttiascuolasarnano.com".https://www.youtube.com/watch?v=pgObfTluOnk