La Città di San Severino Marche saluta il primo Carnevale virtuale. Una festa vera con tanto di premi alle maschere più belle. Anche quest’anno, nonostante le restrizioni Covid, torna l’appuntamento con “Carnevalando”, giunto alla seconda edizione.
L’iniziativa, promossa dal Comune e dalla Pro Loco, propone un concorso a tema aperto a tutti. Chi lo vorrà potrà inviare un video della propria maschera. Saranno accettati video di singoli ma anche di gruppi composti però solo da familiari stretti (mamma, papà e figli). E sarà anche un Carnevale a tema. Il tema scelto per questa edizione è l’ironia.
Sarà premiata la maschera che argomenterà meglio delle altre la fine del Covid , la battaglia e la vittoria sulla Pandemia ma anche la mascherà che si ispirerà ai nostri politici e ai virologi. Il concorso premierà poi anche maschere a tema arte e cultura, maschera artistiche ispirate all’arte e ai personaggi della storia settempedana. Per i bambini i video saranno, invece, a tema completamente libero.
La durata massima dei video dovrà essere di 20 secondi. Andrà indicato solo il tema scelto per la maschera e poi usato l’hashtag #carnevalando aggiungendo il nome della città di provenienza. Il video potrà essere postato o nel proprio profilo personale, con privacy aperta, o alla pagina Facebook Carnevalando 2022.
I like ad ogni video decreteranno il vincitore di ogni tema scelto. I video potranno essere inviati dal 24 febbraio al primo marzo (fino alle ore 24). Il giorno 4 marzo verranno decretati i vincitori. I video saranno premiati dal sindaco Rosa Piermattei. Ai premiati andranno un attestato di riconoscimento e buoni da spendere in alcuni negozi della città.
C’è il miracolo della guarigione di una neonata di San Severino Marche, affetta da “grave sofferenza fetale da anemia feto-natale ed emorragia cerebrale, con insufficienza multiorgano”, dietro la beatificazione di suor Maria Costanza Panas, al secolo Agnese Pacifica, bellunese di nascita poi trapiantata in varie realtà del Veneto, del Feltrino, del Vicentino e del Veneziano, morta a Fabriano nel 1963.
Il miracolo, legato a fatti che risalirebbero al 1985, avrebbe portato agli onori degli altari la religiosa per la quale Papa Francesco ha autorizzato la Congregazione delle cause dei Santi a promulgare il decreto riguardante il miracolo. A ufficializzare la straordinaria notizia il vescovo di Fabriano Matelica e arcivescovo di Camerino – San Severino Marche, monsignor Francesco Massara.
“Questa bellissima notizia coincide con gli sforzi individuali e collettivi della nostra comunità per risollevarsi da un periodo storicamente difficile come è stato quello del dopoguerra per Madre Costanza sempre al servizio dei più deboli” ha detto Massara.
Nei siti che si sono dedicati alla storia di suor Costanza, si ricorda che nacque ad Alano di Piave, nel Bellunese. I genitori emigrarono per lavoro negli Usa e affidarono la bambina allo zio don Angelo, cappellano ad Asiago e poi arciprete a Enego, fino al loro ritorno nel 1910. Agnese frequentò la scuola delle Canossiane a Feltre poi l’istituto statale Nicolò Tommaseo a Venezia.
A Conetta di Cona conobbe don Luigi Fritz, che l’accompagnò come direttore spirituale per tutta la vita. Entrò in monastero a Fabriano nel 1917. E l'anno dopo diventò suor Maria Costanza, clarissa cappuccina. Divenne badessa ma nel 1963, dopo tre anni di grave malattia, morì. Nel suo percorso religioso fu sempre vicina agli umili, ai sofferenti, accogliendoli e confortandoli.
Ambiente, servizi demografici, servizi sociali, tributi e ragioneria, alloggi Erp, polizia locale e mobilità, servizi cimiteriali, servizi scolastici e per l’infanzia, tempo libero, sport e cultura, patrimonio, concorsi e assunzioni, attività produttive, Protezione civile e volontariato, edilizia e molto altro ancora: tutto a portata di clic.
Il Comune di San Severino Marche ha ufficialmente aperto, tra i primi enti locali della regione, lo Sportello telematico polifunzionale cui si può fin da ora accedere, 24 ore su 24 e tutti i giorni della settimana, collegandosi al seguente link diretto https://istanze.comune.sanseverinomarche.mc.it/
Grazie allo stesso sarà possibile inviare pratiche, richieste e segnalazioni all’ente. “Si tratta di un nuovo servizio molto utile per l’utenza. Siamo tra i primi Comuni delle Marche e del Maceratese ad averlo attivato" ha sottolineato il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, durante la presentazione svoltasi in modalità webinar.
"Lo Sportello telematico polifunzionale, che permetterà di accorciare le distanze tra la Pubblica Amministrazione e i cittadini che non dovranno più recarsi fisicamente negli uffici, vuole essere una rivoluzione ma graduale perché comprendiamo bene che per molte persone sarebbe difficile un passaggio imposto. La nostra struttura comunale continuerà ad essere a disposizione ma migliorerà, grazie a questo nuovo strumento, il dialogo e velocizzerà il lavoro" puntualizza il primo cittadino.
"Durante il lockdown e l’emergenza sanitaria imposta dal Covid-19 avevamo già attivato la modalità a distanza per richiedere e ricevere le pratiche anche se i dipendenti comunali sono stati sempre e puntualmente presenti per supportare l’utenza, molte volte fatta da persone anziane. La struttura proseguirà su questo percorso. Lo strumento, che ripeto è utilissimo - ha poi concluso Piermattei – migliorerà questo rapporto velocizzando, per molti, le cose”.
Per inoltrare le pratiche direttamente utilizzando il nuovo strumento è necessario autenticarsi tramite Spid, carta d’identità elettronica o carta nazionale dei servizi. Tuttavia, chi non fosse in possesso di questi schemi di identificazione, potrà comunque scaricare la modulistica, compilarla e infine inviarla al Comune attraverso i canali istituzionali abituali. Ovviamente tutti gli uffici comunali saranno a disposizione degli utenti che necessiteranno di chiarimenti sia per la compilazione della modulistica che per l’utilizzo di questi nuovi strumenti.
All’interno del portale sono stati inseriti anche dei procedimenti che non sono di competenza diretta del Comune; per questi sono presenti tutte le informazioni per il cittadino ed i riferimenti ai siti delle amministrazioni di riferimento.
Lo Sportello telematico polifunzionale permetterà infine al cittadino di disporre di un’area personale contenente lo storico di tutte le pratiche presentate nel corso degli anni, raccolte in un formato facilmente consultabile.
Serrati controlli nel weekend. Sul fronte droga, i Carabinieri di Tolentino hanno svolto servizi preventivi e repressivi anche in collaborazione con la Polizia Municipale di Tolentino, che ha messo a disposizione la sua unità cinofila. I primi risultati sono stati ottenuti a San Severino Marche, dove i militari, ad un posto di controllo, hanno fermato un uomo che ha mostrato subito un atteggiamento di nervosismo e agitazione, destando sospetto da parte dei militari.
Dalla successiva ispezione i Carabinieri hanno così rinvenuto 13 grammi di cocaina suddivisa in due involucri da 6,5 ciascuno, sottoposti a sequestro. Il quarantacinquenne ha poi occultato la sostanza in tasca. Sul fronte circolazione stradale i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno deferito un giovane di 19 anni neopatentato, trovato alla guida - alle 4 di domenica - con un tasso di alcolemia superiore a 1 gr/l. Anche per lui è scattata la denuncia all'Autorità Giudiziaria, oltre al ritiro della patente.
Semaforo verde dal Comune di San Severino Marche alla realizzazione di coperture estensibili poste in corrispondenza delle entrate degli stabilimenti produttivi, a protezione del carico e dello scarico delle merci, e di altre opere a carattere precario, o comunque facilmente amovibili.
Il via libera al regolamento che disciplina l’installazione delle strutture è arrivato dall’assise settempedana che, valutato l’interesse pubblico e per venire incontro alle realtà produttive già seriamente danneggiate anche dalla crisi Covid, ha anche stabilito che non serviranno varianti alle convenzioni sottoscritte per le lottizzazioni produttive attualmente dislocate in località Taccoli. Lo stesso regolamento, poi, varrà d’ora in avanti anche per i futuri insediamenti.
Sarà sufficiente caricare, prima dell’inizio dei lavori, apposita comunicazione e richiesta di titolo abilitativo sullo Sportello unico per l’edilizia presso l’Unione montana Potenza Esino Musone. Qualora l’intervento ricada nell’ambito delle aree tutelate paesaggisticamente dovrà essere caricata, ovviamente, l’apposita richiesta di autorizzazione paesaggistica e servirà la necessaria autorizzazione.
Le strutture non dovranno modificare le caratteristiche complessive degli stabilimenti e rispettare il dovuto rapporto rispetto alla dimensioni dei corpi di fabbrica, dovranno essere realizzate all’interno del perimetro degli insediamenti o nelle aree di pertinenza e non dovranno superare, in altezza ed estensione, le dimensioni del fabbricato principale nè avvicinarsi al confine di proprietà a meno di m. 1,5 e comunque non dovranno recare pregiudizio per la visibilità veicolare di chi transita o accede sulla pubblica via e dovranno risultare a servizio
La città di San Severino Marche sempre più amica dei bambini: ufficiale l'ingresso nella "Rete regionale delle città sostenibili amiche dei bambini", un progetto di cui è portatrice la legge regionale n. 14/2017.
Con la firma di un apposito protocollo, l’Amministrazione comunale si è impegnata ad "ascoltare i più piccoli e gli adolescenti trasmettendo loro la consapevolezza che, in quanto 'cittadini', possono partecipare attivamente al miglioramento della loro vita nei contesti urbani e nei luoghi di relazione e di gioco, offrendo così un fondamentale e concreto contributo alla realizzazione di qualcosa di veramente importante, non solo per il proprio territorio, ma anche per le numerose situazioni di criticità e di emergenza in cui spesso si trovano i più giovani".
"Creare una città migliore, infatti, significa anche riuscire a vederla con gli occhi dei ragazzi che quotidianamente vivono gli spazi urbani, - osserva il Comune - dando avvio ad una riqualificazione urbanistica più accogliente, sostenibile, sicura e inclusiva, attenta alle fasce più deboli, come anziani e diversamente abili; un luogo in cui il recupero del gioco all'aperto, dell'autonomia del movimento negli spazi pubblici, importanti momenti nella formazione dei giovani, siano obiettivi di un progetto ben preciso". Con queste precise finalità la Città di San Severino Marche è entrata a far parte della "Rete regionale delle città sostenibili amiche dei bambini".
Il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha ricevuto in visita istituzionale il comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri, colonnello Nicola Candido.
L’incontro tra il primo cittadino settempedano e il colonnello Candido, improntato alla cordialità, è stato occasione per riaffermare, innanzitutto, la collaborazione già stretta ed esistente tra le istituzioni.
Il comandante provinciale dell’Arma ha rassicurato il sindaco sul fatto che "presto partiranno anche i lavori di ricostruzione", per l’adeguamento e il miglioramento sismico, "della locale caserma di via Raffaello Sanzio" danneggiata dalle scosse di terremoto del 2016 e per la quale è già stato previsto un finanziamento di 3,3 milioni di euro.
“La presenza nell’Arma sul nostro territorio è fondamentale - ha sottolineato durante l’incontro il sindaco Piermattei, per poi aggiungere - Dal terremoto all’emergenza Covid, passando per i tantissimi fatti anche di cronaca che hanno contraddistinto negli anni del mio mandato la quotidianità della comunità settempedana, ho sempre avuto modo di apprezzare la professionalità e, ancor prima, la straordinaria umanità di chi da sempre rappresenta un presidio fondamentale e costante per la sicurezza dei cittadini”.
Il colonnello Nicola Candido, dopo la laurea in giurisprudenza conseguita all’Università di Bari, ha iniziato la carriera militare con l’incarico di comandante di plotone e insegnante di materie giuridiche nella Scuola sottufficiali dell’Arma dei carabinieri di Velletri.
Nei precedenti incarichi ha ricoperto il comando del reparto operativo del Nucleo tutela patrimonio culturale di Roma e, ancora prima, il Nucleo operativo ecologico di Legge, le compagnia di Castel di Sangro e Tricase, il Nucleo investigativo di Torino e la compagnia di Moncalieri. Si è insediato a Macerata nel settembre 2020.
Un’altra nonnina settempedana entra nel club dei centenari. Si tratta di Angela Falcioni che il 10 febbraio ha salutato il secolo di vita. Nata a Camerino, l’arzilla signora negli anni Sessanta si è trasferita in città con il marito ed ha abitato sempre nella zona di Ponte Sant’Antonio. Dedita al lavoro nei campi, poi governante e addetta ai servizi presso alcune famiglie, è rimasta vedova purtroppo molto presto.
Si è sempre presa cura della sua famiglia di cui, anche oggi, continua ad essere una grande guida. Nonostante l’età la limiti un po’ nei movimenti, la signora Angela cerca come può di essere d’aiuto a casa, soprattutto in cucina. A festeggiare l’importante traguardo di vita, assieme al sindaco Rosa Piermattei, anche i familiari cui è molto legata, in particolare le figlie Virginia, Silvana e Diana, i suoi cinque nipoti e i suoi quattro adorabili pronipoti di cui ricorda, senza mai sbagliare, tutti i nomi. Oltre alla casa, quando il cielo sereno lo permette, la signora Angela ama starsene un po’ in giardino a godersi l’aria fresca.
Lo spettacolo “Parenti Serpenti”, in programma per questa sera (venerdì 11 febbraio) al Feronia nell’ambito della stagione di prosa dei Teatri di Sanseverino è stato rinviato a data da destinarsi causa contatto Covid di uno degli attori.
A comunicarlo la direzione dei Teatri che renderà nota, appena disponibile, la nuova data della commedia che avrebbe visto sul palco, come protagonista, il comico Lello Arena.
Una commedia in cui la realtà finisce per superare la fantasia. Domani (venerdì 11 febbraio), alle ore 20,45, torna la prosa al Feronia di San Severino Marche dove va in scena “Parenti Serpenti” di Carmine Amoroso, per la regia Luciano Melchionna, con protagonista assoluto Lello Arena. Con lui sul palco anche Giorgia Trasselli, Raffaele Ausiello, Marika De Chiara, Andrea de Goyzueta, Carla Ferraro, Luciano Giugliano e Anna Rita Vitolo.
Lo spettacolo racconta di un Natale in famiglia in un piccolo paesino. Un Natale pieno di ricordi e di regali da scambiare, in un rito stanco che resta l’unico appiglio possibile per tentare di ravvivare i legami famigliari, come il fuoco del braciere che i genitori anziani usano per scaldare la casa. Un braciere pericoloso ma rassicurante, come tutti i rapporti consolidati, come tutte le abitudini e le tradizioni.
Un Natale a casa dei genitori anziani che aspettano tutto l’anno quel momento per rivedere i figli cresciuti, andati a lavorare in altre città. Uno sbarco di figli e parenti affettuosi e premurosi che si riuniscono, ancora una volta, per cercare di spurgare le nevrosi e le stanche dinamiche di coppia di cui sono ormai intrisi.
All’improvviso i genitori, fino ad allora punti di riferimento, esprimono l’esigenza di essere accuditi come hanno fatto anni prima con i figli: uno di loro è destinato a ospitarli e prendersi cura della loro vecchiaia. A chi toccherà? All’improvviso un terremoto segna una crepa nell’immobilità rassegnata di un andamento ormai sempre uguale, una crepa dalla quale un gas mefitico si espanderà e inquinerà l’aria. Sarà la soluzione più spicciola e più crudele a prendere il sopravvento. Verità? Paradosso? Spesso, come talvolta, come detto la realtà supera la fantasia.
“Questo – spiega il regista, Luciano Melchionna - mi ha spronato ad affrontare un testo che ha la peculiarità rara di fotografare uno spaccato di vita famigliare sempre assolutamente attuale, purtroppo. Si può far ridere nel raccontarlo e sorridere nell’assistere alle spumeggianti gag ma, allo stesso tempo, non ci si può riflettere sopra senza una profonda amarezza. Viviamo in un’epoca in cui i valori, primo fra tutti il rispetto, stanno pian piano sparendo e l’egoismo sta prendendo decisamente il sopravvento sulla carità umana. Prima o poi saremo tutti dei vecchi bambini bisognosi di cure, perché trasformarci in soprammobili polverosi, inutili e ingombranti?”.
La Giornata del Ricordo, istituita nel 2004, per ricordare le vittime delle foibe è stata celebrata a Treia raccontando questa pagina di storia proprio con chi l’ha vissuta in prima persona. Livilla Sivocci, 82 anni, ha portato la sua testimonianza agli studenti dell’Istituto comprensivo Paladini ripercorrendo quegli anni tremendi in cui è riuscita a scampare alla morte, arrivando in Italia. Una storia di accoglienza e speranza, ma anche di sofferenza, insicurezze e timori.
“Da mio padre ho imparato che nella vita bisogna imparare a fare tutto, non c’è un limite alle nostre risorse, è stato un grande esempio per me ed è ciò che voglio testimoniare ai ragazzi: non ponetevi limiti, quando pensate di non riuscire a fare qualcosa, provateci comunque. Male non fare, paura non avere”.
Nata nel dicembre del 1940 ricorda molti aspetti di quegli anni che ha vissuto direttamente e che rivissuto attraverso i racconti dei suoi genitori che subìrono maltrattamenti da parte degli slavi. “In tanti hanno visto partire i loro cari per non vederli più tornare. Le foibe erano delle profonde cavità carsiche dove venivano fatti sparire coloro che erano contrari al regime e che volevano imporsi con la violenza per comandare, con un’avversione particolare verso gli italiani".
"È un capitolo della storia rimasto nascosto per tanti anni perché purtroppo i negazionisti per lungo tempo hanno negato quanto invece accaduto. C’era una vera e propria caccia all’italiano - ha ricordato Livilla -. Io posso dire di non aver sofferto per la guerra perché ero ancora troppo piccola, essendo nata nel ’40, ma ricordo bene l’attentato di Vergarolla nel 1946, sulla spiaggia di Pola, nel giorno di Ferragosto in cui morirono 100 persone. Io sono sopravvissuta per pura casualità, perché quella mattina mio padre decise di voler andare a pesca quindi di cambiare spiaggia mentre stavamo andando al mare".
"Il 7 febbraio 1946 ricordo benissimo i miei genitori intenti a impacchettare qualsiasi cosa per fuggire da Pola, perché nel ’47 il referendum aveva deciso che quelle terre dovevano appartenere alla Jugoslavia. Sono stati anni difficili fino al ‘52, non avevamo niente, non avevamo un lavoro, avevamo dovuto lasciare tutto e anche dagli italiani non eravamo trattati- ha aggiunto Livilla -. Ho perso tante persone a cui volevo bene".
"Abbiamo avuto tanto paura per un mio zio che fu scambiato per un’altra persona e fu catturato e portato in un campo di concentramento - ha spiegato Livilla nella testimonianza -. Dopo mesi appurarono che avevano sbagliato persona e lo rilasciarono. La mia forza furono i miei genitori. Quando siamo arrivati in Italia non avevamo neanche una casa e chiedemmo asilo al governo, non avevamo altre possibilità. Nei campi profughi c’erano condizioni quasi al pari dei campi di concentramento”.
Traspare sofferenza nel racconto della signora Livilla Sivocci, ma anche una luce: “I mezzo a tanta tristezza, siamo stati anche fortunati ad essere stati aiutati da un signore, Alfredo Altobelli, che ci offrì ospitalità senza chiederci nulla in cambio, fino al 1952. Lui ci ha teso la mano quando abbiamo avuto bisogno, è stato il primo e ci ha accolto”.
Il Giorno del Ricordo è stato celebrato anche a Tolentino, con l’intento di non dimenticare i morti nelle Foibe. Il Comune, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Dalmata di Tolentino, ha promosso giovedì 10 febbraio, in viale Benadduci, una cerimonia nei pressi della targa di intitolazione alle “Vittime delle Foibe” con deposizione di una corona d’alloro. La cerimonia è stata aperta con una santa messa celebrata alla concattedrale di San Catervo.
Sono intervenuti il vicesindaco Silvia Luconi, l’assessore Francesco Pio Colosi, Anna Quercetti vicepresidente del consiglio comunale, Renato Pagliari Presidente dell’Associazione Dalmata di Tolentino, i consiglieri comunali Monia Prioretti, Martina Cicconetti, Carmelo Ceselli, Ivano Serragiotto, il comandante della Stazione dei Carabinieri Luogotenente Gaetano Barracane e i rappresentanti delle associazioni d’arma e combattentistiche.
Anche Città di San Severino Marche si è fermata per celebrare la Giornata del Ricordo. Il sindaco, Rosa Piermattei, ha deposto una corona di alloro al monumento ai Caduti e osservato un minuto di silenzio nel corso di una breve ma intensa cerimonia svoltasi in forma ristretta e senza la presenza delle scolaresche a causa del Covid-19.
Ad assistere alla commemorazione il presidente del Consiglio comunale, Sandro Granata, l’assessore Jacopo Orlandani, i consiglieri Teresa Traversa e Alberto Capradossi, il segretario di FdL, Sergio Massi, e il comandante della Polizia Locale, sostituto commissario Adriano Bizzarri.
Celebrato a Civitanova Marche il “Giorno del Ricordo”, iniziativa organizzata dall’Ufficio Presidenza del Comune a cui hanno perso parte rappresentanti istituzionali, insegnanti e studenti. Le celebrazioni hanno preso avvio presso la lapide in ricordo dei Martiri delle Foibe in piazza Abba. La Giornata commemorativa è proseguita con una apposita riunione del Consiglio Comunale in diretta streaming (più di 150 visualizzazioni in diretta) e aperta alla partecipazione di studenti, docenti e cittadini.
“Dai quei fatti terribili avvenuti fra il 1943 e il 1945 in una terra di confine quello della Venezia Giulia, di Fiume e della Dalmazia ci dividono molti anni e fino al 2004 si era steso un incredibile velo di silenzio - ha dichiarato il sindaco Fabrizio Ciarapica -. Esattamente 60 anni furono segnati dalla colpevole indifferenza e dalla volontà politica di nascondere fatti tragici compiuti sui nostri fratelli italiani, per la sola colpa di essere italiani. Per questo oggi siamo qui".
“Ci troviamo ancora una volta – ha continuato Ciarapica - a condannare i regimi dittatoriali senza alcuna esitazioneche hanno interrotto o costretto a cambiar vita a migliaia di persone, oltraggiando qualsiasi diritto umano. Il primo italiano che volle riconoscere ufficialmente e direi politicamente questa parte di storia fu l’allora Presidente della Repubblica Francesco Cossiga recandosi nel 1991, all’indomani della caduta del Muro di Berlino, nella foiba di Basovizza, in cui si erano ritrovati 500 metri cubi di cadaveri diventato poi sacrario".
"Oggi noi l’abbiamo fatto insieme a tutti voi perché nessuno mai più possa nascondere gli errori e gli orrori che uomini compiono ai danni degli altri uomini, schiacciando le minoranze e negando i diritti fondamentali della persona. Attualizzando, è di questi giorni l’allarme che grava sopra la nostra Europa a causa di interessi economici legati alle forniture di gas. Due potenze contrapposte, l’America e la Russia, che rischiano di far diventare terreno di guerra il nostro vecchio continente e che desta in tutti noi grande preoccupazione” ha concluso il primo cittadino.
Furgone si ribalta lungo la Semptempedana. L’incidente si è verificato, intorno alle 16: 30 del pomeriggio, lungo la Strada Statale 361 (Septempedana), nel territorio comunale di San Severino Marche. Per cause in fase di accertamento, l'autista di un furgone, adibito al trasporto di persone e merci, ha perso il controllo del mezzo ribaltandosi lungo la carreggiata nei pressi di una curva.
Lanciato l’allarme sono accorsi sul posto i mezzi dei Vigili del Fuoco e del 118. La squadra dei pompieri di Camerino, intervenuta con un'autobotte, ha provveduto alla messa in sicurezza dell'area dell'intervento. Nessuna grave conseguenza per il conducente del mezzo che è stato curato sul posto dai sanitari.
È stata presentata oggi alla stampa presso la sala dell’IRCR di Piazza Mazzini la nuova mostra culturale dal titolo “Macerata e il suo Territorio. Antiche mappe e vedute dal XVI secolo all’Unità d’Italia”, e che sarà aperta al pubblico gratuitamente da venerdì 11 fino a lunedì 21 febbraio presso gli Antichi Forni – in osservanza delle norme anti Covid. Una raccolta unica, inedita di 50 antiche mappe originali d’epoca, incise e stampate su carta, che raccontano l’evoluzione urbanistica di Macerata e di altre città della provincia: Camerino, Cingoli, Civitanova, Recanati-Loreto, San Severino, Tolentino, Treia e Visso.
La mostra è stata realizzata dall’architetto e collezionista Enzo Fusari - sostenuto dall’associazione LUTES, con il patrocinio del Comune, dell’IRCR e dell’Ordine degli Architetti – che da oltre 30 anni conduce le proprie ricerche sulla storia e la geografia della Regione Marche, arrivando nel tempo a raccogliere ben 200 carte di grande pregio e valore, alcune rare e mai pubblicate, di ottima conservazione e non presenti nelle biblioteche locali e regionali.
“Avrei voluto realizzare questa esposizione già due anni fa – ha dichiarato Fusari – ma la pandemia e il cambio di amministrazione comunale non l’hanno permesso. Sono felice oggi di mettere a disposizione di tutti questa mia passione: penso sia di fondamentale importanza conoscere il nostro passato per sapere dove siamo diretti. Queste mappe fanno emergere una storia che non è scritta, ma disegnata, e raccontano quella che è la nostra grandezza culturale e politica. Un punto di partenza molto importante per conoscere le radici della propria identità”.
Al tavolo della conferenza si sono succedute anche le parole di apprezzamento e soddisfazione rispetto all’iniziativa da parte del presidente LUTES Massimo Crucianelli, dell’assessore all’Urbanistica Silvano Iommi, del presidente dell'Ordine Arch. Vittorio Lanciani e del presidente IRCR Giuliano Centioni.
“Il nostro obbiettivo è sostenere tutte le attività culturali che hanno a che fare con la nostra storia e il tessuto urbano – ha commentato Lanciani – in modo che si alimenti in maniera sempre più naturale la consapevolezza di chi lavora e di chi vive nel territorio marchigiano”.
“Quando mi fu proposta questa iniziativa – ha aggiunto l’assessore Iommi – ho aderito subito, perché ero certo della sua qualità. Una mappa è come il palcoscenico per un attore: se si conosce il contesto in cui una storia viene raccontata se ne percepisce meglio anche il senso e il messaggio”.
INTERVISTA
Dottor Fusari, qual è il messaggio nascosto nel suo lavoro? La mia è una ricerca di verità. La geografia non può fare a meno della storia e viceversa: l’errore da sempre è quello di trattare le due materie separatamente, quando invece dovrebbero rappresentare un unicum. Per dimostrare determinati fatti non basta conoscere la storia, e allo stesso tempo saper solamente leggere una cartina non è sufficiente.
C’è un problema di identità storica oggi secondo lei? Sì, soprattutto tra i giovani. Molti di loro pensano che Macerata sia una città noiosa, dove non si fa niente. E invece c’è tanto da scoprire se si ha la curiosità di farlo.
In quest’incontro si è detto che “bisogna conoscere il proprio passato per sapere dove siamo diretti”. Enzo Fusari dove è diretto? Io abito qui a Macerata da più di 60 anni e ne sono innamoratissimo. Desidero che questa città torni ad essere viva culturalmente, e per farlo abbiamo bisogno soprattutto di chi la abita. Sono le persone che fanno la storia. Ciò detto, mi piacerebbe aprire presto un Museo dove esporre tutte le mie mappe: non nascondo che mi siano arrivate delle proposte da parte di altri Comuni, ma il mio sogno rimane Macerata.
Affiorano tombe di epoca romana da uno scavo archeologico realizzato a San Severino Marche, prima di dare il via alla costruzione del nuovo supermercato Eurospin. Tra la fine del 2021 e lo scorso gennaio è stato portato alla luce un esteso complesso funerario con ben 14 sepolture disposte lungo i margini meridionali della strada "Prolaquense", che collegava Nocera Umbra ad Ancona, oggi strada provinciale 361.
Le tombe ritrovate - tutte riferibili al II secolo dopo Cristo - erano in parte a cremazione e in parte a inumazione e quindi sono riaffiorati anche teschi e reperti ossei. Le indagini sono state condotte dalla ditta specializzata ArcheoLab di Macerata, sotto la direzione scientifica di Tommaso Casci Ceccacci della Soprintendenza per le province di Ancona e Pesaro e Urbino.
"Sorprendente è l'integrità e lo stato di conservazione di gran parte dei contesti indagati - viene spiegato -. Stupisce la perfetta conservazione dei resti combusti della pira, della lettiga funebre e dei feretri in legno". Tra i materiali combusti, anche molti unguentari in vetro, sia in frammenti sia integri, ma deformati dal calore.
Tra gli altri oggetti ci sono un anello in bronzo, uno splendido esemplare di specchio in bronzo con disco circolare ed impugnatura sagomata, monete e lucerne fittili, oltre agli aghi crinali, per fissare le acconciature, e agli aghi da cucito, steli da fuso e fuseruole in osso per le donne e ai coltelli e ai rasoi-raschiatoi per gli uomini.
La “Madonna dell’umiltà”, opera straordinaria di Allegretto Nuzi, torna a casa e si fa, se possibile, ancora più bella. Il capolavoro di proprietà del Comune di San Severino Marche, conservato insieme a molti altri nella pinacoteca civica “P. Tacchi Venturi”, dopo essere stato concesso in prestito alla città di Fabriano in occasione della mostra “Oro e colore nel cuore dell’Appennino”, curata da Andrea de Marchi e Matteo Mazzalupi; è stato affidato alle sapienti mani del restauratore Giacomo Maranesi di Fermo che, all’interno delle sale espositive della raccolta d’arte di via Salimbeni, ha allestito un vero e proprio laboratorio di restauro.
Durante le ore di apertura al pubblico in questo modo i visitatori potranno assistere, in tempo reale, alle operazioni e a tutte le fasi di recupero del capolavoro datato 1366 e che costituisce, secondo gli esperti, la produzione più matura del suo autore perché in questa opera il pittore fabrianese, nato nel 1315, ingentilisce le forme attraverso un linguaggio più lineare e decorativo che rende le figure maggiormente semplificate.
“Allegretto introdusse nelle Marche tipologie ancora ignote di complessi polittici e squisiti altaroli per devozione individuale - spiega il curatore della mostra fabrianese, Andrea de Marchi, sottolineando - Nelle iconografie fu innovatore, contribuendo alla diffusione della Madonna dell’Umiltà in area adriatica, piegando le storie della Passione a interpretazioni originali e toccanti”.
In cambio del prestito della preziosa tempera su tavola, delle dimensioni di 164,5 x 125 centimetri, il Comune di San Severino Marche ha infatti ottenuto che, al rientro in pinacoteca, la stessa fosse restaurata dopo essere stata interessata da un primissimo intervento che ne aveva consentito il trasporto. Al lavoro sta provvedendo, su autorizzazione della Soprintendenza Archeologica delle Belle Arti e Paesaggio, il restauratore Maranesi. L’intervento consentirà di garantirne la conservazione nella sua sede espositiva originaria, quella della pinacoteca civica cittadina.
“L’ accordo appena sottoscritto dalla Agroservice di San Severino per l’acquisizione della Psb (Società Produttori Sementi) testimonia vitalità e capacità imprenditoriali delle aziende del territorio e conferma il valore delle scelte che, come Regione, stiamo facendo per sostenere e sviluppare l’economia marchigiana”.
Lo dichiara il consigliere regionale Renzo Marinelli, presidente della prima commissione consiliare e capogruppo di quella Lega che esprime anche la guida all’assessorato regionale alle attività produttive con il vicepresidente Carloni.
“Il successo internazionale di aziende come Agroservice in un settore strategico come l’agricoltura sono motivo di orgoglio non solo per la provincia che mi onoro di rappresentare nell’assise regionale, ma per tutte le Marche - aggiunge Marinelli – È un successo che viviamo come stimolo perché ci spinge a continuare sulla strada di interventi strategici a supporto e rilancio di un comparto che, specie nelle aree interne terremotate, può e deve fare la differenza per le sue potenzialità di filiera che vanno dalla produzione, alla trasformazione, alla multifuzionalità delle aziende agricole".
"In questo percorso abbiamo messo in campo investimenti ingenti per i giovani e quell'innovazione tecnologica e digitale senza la quale non potremo contare su quelle competenze che il management di Agroservice ha dimostrato di possedere e che sono frutto, oltre che di indubbie qualità personali, di formazione e strumenti all’avanguardia da affiancare alla visione strategica” conclude Marinelli.
Un’intera palazzina di otto appartamenti, in via Andrea da San Severino, torna di nuovo agibile dopo le scosse di terremoto dell’ottobre 2016. Il sindaco del Comune di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha firmato la revoca dell’Ordinanza con la quale aveva dichiarato lo stabile non utilizzabile, permettendo così ai residenti di fare ritorno a casa.
L’immobile è stato nel frattempo interessato da lavori di riparazione del danno sismico con miglioramento localizzato della struttura per un importo di 425mila euro finanziati dall’Ufficio Speciale per la Ricostruzione della Regione Marche.
Intanto, in città, il finanziamento delle pratiche private ha superato i 150 milioni di euro: esattamente siamo a 150 milioni 496 mila 481 euro. La somma andrà per il recupero di 450 edifici, di cui 259 interessati da interventi di ricostruzione leggera (per un importo di 38.127.001,45 euro), altri 87 da ricostruzione pesante (per un importo di 68.729.114,59 euro), 102 interventi disciplinati dall’Ordinanza 100 emanata dal Commissario Straordinario alla Ricostruzione, avvocato Giovanni Legnini, (per un importo di 38.434.640,34 euro) e ulteriori 2 edifici che saranno interessati dall’Ordinanza 13/2017 (per un importo di 232.101,30 euro).
In totale sono 785 le istruttorie presentate all’ufficio Sisma. Di queste, 381 fanno riferimento alla ricostruzione leggera di edifici classificati come B e C con scheda Aedes. Altre 216 sono relative, invece, alla ricostruzione pesante di edifici classificati come E con scheda Aedes.
Ulteriori 175 pratiche sono quelle relative alla medesima Ordinanza 100, del Commissario Straordinario Sisma, emanata per facilitare proprio la ricostruzione di immobili danneggiati dalle scosse mentre, con riferimento alla ricostruzione delle attività produttive, sono 13 le pratiche presentate. Altre 54 richieste hanno interessato, infine, la delocalizzazione delle attività produttive per le quali sono previsti contributi per oltre 700mila euro.
A San Severino Marche, intanto sono stati chiusi esattamente 309 cantieri. Di questi, 263 sono relativi alla ricostruzione privata, altri 3 alla ricostruzione pubblica e 43 agli interventi su proprietà che hanno fatto ricorso al Sisma Bonus.
Ammontano, infine, a quasi 4 milioni di euro gli interventi che riguardano gli edifici pubblici. Tra questi, oltre al recupero di palazzo Governatori, dell’Istituto Professionale Pocognoni, dell’ex scuola di Stigliano e di un alloggio a Porta Romana, si è aggiunto anche il recupero del Palazzo Comunale.
I Carabinieri di San Ginesio hanno denunciato un uomo che si è allontanato arbitrariamente dalla propria abitazione nonostante fosse in quarantena per riscontrata positività al Covid-19. In barba all’obbligo di permanere nell’abitazione indicata, l’uomo, come confermato dagli accertamenti svolti dai militari, si era allontanato a seguito di una discussione in famiglia (per cui i carabinieri erano intervenuti). L’uomo è stato denunciato per la violazione dell’art. 260 Testo Unico Leggi Sanitarie.
A San Severino Marche, inoltre, i Carabinieri della Compagnia di Tolentino hanno fermato una 27enne. La giovane è risultata alla guida in stato di ebbrezza con un tasso alcolemico di 1,5. Per lei è scattata la denuncia, con il ritiro della patente di guida. Un uomo di 46 anni, inoltre, è stato sottoposto a sanzione amministrativa sempre per la normativa connessa alla guida sotto l’influenza dell’alcool, poiché controllato nella notte alla guida con un tasso di 0,65.
La città di San Severino Marche rinnova il parco macchine destinato al servizio di trasporto scolastico per gli alunni delle scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di primo grado. Due nuovi scuolabus, uno dei quali full electric ad emissioni zero, entrano a far parte della “flotta” comunale.
Si tratta di un Volkswagen e-Crafter con trazione elettrica ad accelerazione rapida, che verrà utilizzato prettamente nel ciclo urbano e che potrà trasportare fino a 20 passeggeri. Insieme a questo entra in servizio anche un Mercedes Sprinter diesel, euro 6 comunque a basse emissioni, da 36 passeggeri totali.
Il primo dei due mezzi è stato acquistato dalla Ristè Srl di Jesi per un importo di circa 130 mila euro, di cui quasi 90 finanziati grazie a un contributo regionale, mentre il secondo è stato acquistato dalla Tirrena Srl di Montelupo Fiorentino, per un costo di circa 80mila euro.
Sono 9, in totale, gli scuolabus comunali di cui 6 ogni giorno in servizio attivo. Il più vecchio, un Fiat Iveco alimentato a gasolio è stato immatricolato nel 1999, un altro Fiat Iveco sempre a gasolio è stato immatricolato nel 2000, poi c’è un Fiat 65/Cng a metano del 2007. Tra i mezzi a gasolio figurano anche altri tre Fiat Iveco immatricolati, rispettivamente, nel 2013, 2015 e 2019. Recentissimi gli ultimi tre scuolabus: due Mercedes Sprinter diesel sono stati immatricolati nel 2021 e nel 2022 mentre l’autocarro Volkswagen Crafter elettrico è stato immatricolato ala fine dello scorso anno.
“Migliorare la sicurezza e i consumi ma anche puntare sempre più al “green” anche per la mobilità scolastica sono i nostri veri obiettivi - sottolinea il sindaco della Città di San Severino Marche, Rosa Piermattei, che spiega - Il futuro va in questa direzione”.
Anziana cade a terra e non riesce ad alzarsi, soccorsa e salvata dalla Polizia Locale. E’ successo nel pomeriggio di martedì, intorno alle 14, in un condominio di via Eustachio, a San Severino marche.
A chiedere aiuto agli agenti la sorella della donna, anziana anche lei, che vive a Macerata e che, pur avendo provato più volte a rintracciare la congiunta al telefono, non aveva avuto risposta alcuna.
Il personale della Polizia Locale si è recato subito nell’appartamento indicato. L’anziana, una professoressa in pensione, è stata trovata riversa dietro il portone di casa. Probabilmente era lì da almeno cinque ore. Raggiunta da un medico, è stata curata e poi affidata alle cure dei familiari. A parte un evidente ematoma al volto, le sue condizioni sono state giudicate comunque discrete.