Si è svolta questa mattina, presso il Palazzo Studi della Provincia, la riunione tecnica per il coordinamento delle attività connesse alla demolizione e alla ricostruzione dell'Istituto Tecnico Industriale E. Savini di San Severino Marche. All'incontro hanno partecipato il Comandante dei VVFF di Macerata Cipriani, i tecnici dell'ITIS Prosperi e Cicconofri, Tartabini dell'ASSEM e per la Provincia Mecozzi, Margione, Fattoretti, Pierucci e Marcucci.
All'incontro ha partecipato anche il Presidente Pettinari che ha voluto in prima persona assistere alla pianificazione delle attività da intraprendere per le operazioni di demolizione della scuola.
Una pianificazione, quella decisa in mattinata, che prevede più fasi.
Sarà innanzitutto necessario provvedere al distacco e all'allontanamento di tutti i servizi quali l'energia elettrica il gas e l'acqua. Successivamente verrà effettuato il recupero delle centrali termiche e dell'impianto fotovoltaico nonché di tutte le altre attrezzature presenti nelle aule scolastiche e nei laboratori didattici forniti di apparecchiature delicate e costose.
“Un operazione questa – ha precisato il Presidente – all'insegna del risparmio; verrà recuperato tutto il materiale didattico utile alla nuova scuola. Si tratta – ha aggiunto Pettinari - di operazioni delicate in un ambiente di lavoro ad alto rischio per gli operatori; proprio per questa ragione i tecnici della Provincia in pieno accordo con il comandante dei VVFF di Macerata effettueranno nei prossimi giorni dei sopralluoghi per definire i diversi livelli di rischio sulle numerose parti della struttura scolastica in questione. Soltanto dopo la verifica si procederà con le operazioni di recupero e demolizione della scuola la cui ricostruzione non dovrebbe avere tempi lunghi. Non va dimenticato – ha aggiunto il Presidente - che la Provincia, nell'estate scorsa, poco prima del terremoto, aveva appaltato per un milione e ottocentomila euro i lavori per la costruzione dei laboratori; attività attualmente sospesa perché la parte principale della scuola è stata resa pericolante dal sisma.”
Così come attesi, sono arrivati i chiarimenti del Commissario per la Ricostruzione Vasco Errani riguardanti i problemi relativi alla scadenza dei termini per la presentazione della domanda di contributo per i danni lievi alle abitazioni. Ad evidenziarlo è il sito sibilla-online.com con un ampio articolo (qui)
L’Ordinanza del Commissario 8 del 14 dicembre 2016 all’art. 6 punto 3 stabilisce infatti che il termine per la presentazione della richiesta di contributo è di 60 giorni dalla data di pubblicazione dell’ordinanza (12 febbraio) , ma non è possibile rispettare tali termini se al proprietario non sono stati ancora comunicati gli esiti delle schede FAST e/o AeDES.
Sul sito del Commissario Errani chiarisce che
"Il termine di sessanta giorni dell’articolo 6 comma 3 dell’ordinanza n. 8 si riferisce alle pratiche che sono state presentate in precedenza con l’avvio immediato dei lavori. Le domande per i danni lievi possono essere presentate quando è stata redatta la scheda AEDES con esito B o C, e notificata l’ordinanza sindacale I danni lievi possono essere anche quelli con esito C, come da allegato all’ordinanza del Commissario 8/2016".
Inoltre interviene sulla previsione per cui entro 60 giorni dalla pubblicazione dell’ordinanza il soggetto interessato deposita all'Ufficio speciale per la ricostruzione la domanda di contributo ed entro il medesimo termine possono presentare domanda di contributo anche i soggetti che non abbiano già comunicato l’avvio dei lavori.
Il Commissario spiega infatti che "Il termine dei sessanta giorni è riferito ai soggetti che hanno presentato istanza di avvio dei lavori anticipata ai sensi dell’ordinanza n. 4/2016. Chi non ha presentato istanza non ha obbligo di presentare la domanda di contributo".
Infine, sempre in tema di scadenze, quanto ai 30 giorni per la redazione e la consegna delle schede Aedes da parte dei tecnici abilitati incaricati dai proprietari, Errani chiarisce che “Il termine è ordinatorio ed è finalizzato ad avere l’esito di inagibilità in modo accelerato per coloro che intendono chiedere l’assegnazione di una Soluzione Abitativa Emergenziale (SAE), che viene programmata solo per gli esiti E (inagibile).
Il procrastinare nel tempo di tale conoscenza allunga i tempi di programmazione e realizzazione delle SAE con il permanere del disagio abitativo dei terremotati.
Inoltre, fino a quando non viene depositata la scheda AeDES, non si può presentare l’istanza per l’esecuzione dei lavori, neppure quelli previsti di riparazione immediata”.
“Un grosso in bocca al lupo al nostro più grande campione. Tifiamo per la tua guarigione e speriamo di rivederti preso in campo a lottare sempre come un leone”.
La città di San Severino Marche, con il fiato sospeso in queste ore, augura al grande Giacomo “Jack” Bonaventura, centrocampista del Milan e della Nazionale italiana, la pronta guarigione dopo l’incidente accorsogli durante la gara della Dacia Arena con l’Udinese e che lo ha costretto a lasciare il terreno di gioco per un grave infortunio al tendine del lungo adduttore della coscia sinistra. Giacomo sarà operato dal professor Sakari Orava ma per lui si preannuncia una lunga pausa.
Ad augurargli di rimettersi presto l’assessore allo Sport, Paolo Paoloni, il sindaco, Rosa Piermattei, e tutta l’Amministrazione comunale settempedana che, a nome della città, sta facendo il tifo per Bonaventura, ragazzo straordinario sia in campo che fuori.
Terremoto Centro Italia 2016: a cinque mesi dal primo sisma il bilancio complessivo è a dir poco preoccupante. E’ stato consegnato un numero irrisorio di casette, le attività produttive sono allo sbando e le verifiche di agibilità sono in ampio ritardo.
Cosa non funziona rispetto invece a quanto è avvenuto nel 1997?
Pur considerando senza dubbio che per il 2016 parliamo in realtà di tre terremoti di forte impatto e dunque di una zona colpita più vasta rispetto al sisma che ha riguardato le regioni Marche ed Umbria nel 1997, tuttavia le differenze gestionali e soprattutto di risultati sono evidenti.
Ce ne parla l'allora sindaco di Serravalle di Chienti, Venanzo Ronchetti testimone diretto, protagonista nonché autore del libro documento “Il ragazzo e l’altopiano” proprio incentrato sul terremoto del 1997.
Innanzitutto ricorda la snellezza del quadro normativo:
due sono stati i provvedimenti principali che hanno disciplinato la ricostruzione:
· la legge 61/98 sulla c.d. “ricostruzione pesante” - Legge 30 marzo 1998, n. 61"Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 gennaio 1998, n. 6, recante ulteriori interventi urgenti in favore delle zone terremotate delle regioni Marche e Umbria e di altre zone colpite da eventi calamitosi"( solo 11 articoli)
· il decreto del commissario delegato 121/1997 sulla c.d. “ricostruzione leggera” (solo 14 articoli).
I criteri di verifica e per il contributo di ricostruzione erano molto semplici e veloci.
Così recitava infatti l' articolo 1 del Decreto del Commissario delegato per gli interventi di Protezione civile n. 121 del 18/11/1997 (“Contributi per interventi di riparazione dei danni e di miglioramento sismico degli edifici")
“Al fine di consentire un rapido rientro nelle abitazioni danneggiate dagli eventi sismici del 26 settembre 1997 e successivi è concesso un contributo massimo a fondo perduto di lire 60 milioni per unita' immobiliare, per interventi di riparazione dei danni e di miglioramento sismico, a favore dei proprietari, comproprietari, usufruttuari o titolari di altro diritto reale di godimento su unità immobiliari comprese in un edificio dichiarato inagibile totalmente o parzialmente o agibile con provvedimenti, a seguito di accertamento effettuato dalle squadre operanti sotto il coordinamento tecnico del Gruppo nazionale di difesa dai terremoti, del Servizio sismico nazionale e della Regione e che comprenda almeno una unità immobiliare che soddisfi contestualmente le seguenti condizioni:
a) che sia stata adibita ad abitazione principale occupata da nuclei familiari residenti nella stessa unità immobiliare al momento del sisma;
b) che sia stata oggetto di segnalazione di danni da parte dei Comuni ai C.O.M. (Centri operativi misti) competenti alla data di pubblicazione del presente decreto;
c) che sia stata oggetto di ordinanza sindacale di sgombero o dichiarata inagibile totalmente o parzialmente oppure agibile con provvedimenti.
1.bis Il limite del contributo è innalzato a lire 120 milioni per gli immobili privati destinati ad ospitare comunità od attività turistico-ricettive, comprese quelle che offrono servizi di agriturismo e destinati anche ad abitazione principale del conduttore (3).
2. Per la concessione dei contributi di cui al presente decreto il Commissario delegato si avvale dei Sindaci dei comuni in cui risiedono i nuclei familiari interessati, ai sensi del comma 3 dell'articolo 7 dell'ordinanza ministeriale n. 2668/1997”.
Ma la vera novità, secondo il racconto del sindaco, ha riguardato i soggetti coinvolti ed il modello c.d. dal basso:
una sussidiarietà verticale funzionante ed efficace: in capo alla struttura organizzativa post sisma un sottosegretario di Protezione Civile (il prof. Franco Barberi) come rappresentante in loco dello Stato ed il Presidente della Regione D’Ambrosio come Commissario per la Ricostruzione.
Il governo dell'epoca D’Alema ha provveduto a stanziare rapidamente i fondi ed aggiungerne altri a seguito delle richieste dei sindaci.
A seguire gli assessori regionali Giulio Silenzi e Bruno di Edoardo ed il Presidente alla Provincia Pigliapoco.
Al Centro operativo misto di Muccia per la ricostruzione, e poi anche di Fabriano, per l’ottimo lavoro svolto, c’era l’Ing. Cesari Spuri.
Ma il vero elemento caratterizzante la ricostruzione del 1997 ha riguardato la partecipazione dal basso: i sindaci sono stati investiti del ruolo di soggetti propulsori delle esigenze post sisma.
La Regione, prima dell’ufficializzazione di ogni decisione, ne rendeva gli stessi parte attiva, nel senso di assentire o richiedere delle modifiche a delibere o altri atti. A loro volta i sindaci consultavano la propria collettività locale per poi riferire agli organi regionali.
L’articolo 4 del decreto 121/98 affermava chiaramente che:
“1. I Sindaci, entro 15 giorni dalla data di scadenza per la presentazione delle domande, trasmettono al Commissario delegato il riepilogo delle domande presentate indicando, per ogni edificio, la previsione di massima del contributo concedibile e le relative priorità di cui al successivo articolo 9 comma 3, utilizzando l'apposito modulo riportato nell'ALLEGATO C al presente decreto.
2. Nei successivi quindici giorni il Commissario delegato, sulla base dei riepiloghi di cui al comma precedente e sulla base delle eventuali priorità territoriali definite unitariamente dai Commissari, sentiti i Comitati tecnico-scientifici, provvede ad una prima assegnazione ai Comuni dei fondi disponibili”.
Era stata addirittura istituita la c.d. Commissione anti terremoto di cui facevano parte i sindaci dei comuni maggiormente colpiti.
E’ stato svolto dunque un vero e proprio lavoro di squadra tra gli amministratori a tutti i livelli e la collettività. Stato – Regione – Provincia – Sindaci e cittadini.
Altro dato che il Ronchetti ricorda riguarda il rispetto delle scadenze temporali:
sono state infatti rispettate tutte le scadenze che tra l'altra erano quasi identiche a quelle del 2016: il sisma del 1997 si è infatti verificato il 26 settembre ed era stato annunciato che entro l’inverno tutti i terremotati avrebbero ricevuto i containers.
A novembre 1997 nel comune di Serravalle di Chienti sono arrivati dall’Irpinia 50 containers ed entro Natale gli altri 250 necessari, realizzati da una azienda di San Severino e sono state urbanizzate 10 aree. E così negli altri comuni colpiti dal terremoto.
"La priorità era infatti quella di mettere al caldo persone e animali prima dell’arrivo dell’inverno. Considerato soprattutto che si trattava di zone montane".
Ricorda con fermezza.
E poi le caratteristiche dei containers erano a misura d’uomo e mono familiari:
uno per ogni nucleo familiare e completamente autonomi con bagno, due camere e la cucina.
Inoltre i problemi delle unità abitative e le criticità delle attività produttive sono gestite contemporaneamente:
sono state tenute sotto controllo allo stesso tempo le esigenze abitative e quelle delle attività economiche.
Questo dunque in sintesi il quadro di una ricostruzione non così tanto lontana dai tempi attuali.
“Riducendo un po’ di più i tempi dell’epoca si sarebbe avuta una ricostruzione perfetta”, questa la conclusione dell’ex sindaco di Serravalle di Chienti.
“Ad oggi c’è troppa burocrazia”. Aggiunge. “Così è troppo difficile”.
E noi ci chiediamo allora perché non utilizzare anche oggi un modello che ha prodotto risultati concreti in tempi rapidi in una situazione non molto differente da quella attuale…
Mario Orazi, Sauro Aringolo, Patrizio Giorgi, Stefano Morelli. Sono i quattro atleti del gruppo podistico della Polisportiva Serralta che hanno preso parte alla “Corsa di Miguel” svoltasi nello splendido scenario di Roma(10 km con partenza dalla Farnesina e arrivo all’Olimpico), manifestazione dedicata al maratoneta-poeta argentino Miguel Benancio Sanchez.
E’ stata una presenza significativa quella degli atleti settempedani in una edizione 2017, la diciottesima in assoluto, che è stata all’impronta della solidarietà, visto che è stata dedicata alle popolazioni del centro Italia colpite dal sisma. I quattro rappresentanti del Serralta sono stati invitati alla corsa dal CUS Camerino che ha offerto il viaggio in pullman, una cinquantina le persone partite per la capitale, che ha ospitato rappresentanti delle società podistiche del maceratese(Castelraimondo, Sarnano, Camerino, San Severino, ecc.). Oltre alla comitiva delle nostre zone, erano presenti gruppi provenienti da Amatrice, Norcia e da altri centri terremotati.
Uno dei protagonisti della giornata, che ha visto la presenza di quasi diecimila runners(fra i quali campioni dello sport come l’ex nuotatore Rosolino e la schermitrice Granbassi), è stato il mezzofondista camerte Samuele Grasselli, al quale è stata data alla partenza della gara la pettorina numero 1, oltre a Roberto Scalla, colui che ha curato e organizzato la trasferta romana del folto gruppo marchigiano. Altra gara non competitiva e aperta a tutti, su una distanza di 4 km, è stata all’insegna della sensibilizzazione contro il razzismo(Strantirazzismo). Una bella e significativa giornata, quindi, in cui lo sport ha dato l’ennesima dimostrazione di sensibilità e vicinanza verso chi soffre e vive momenti difficili, un “segnale” importante per dimostrare affetto e dare un aiuto alla gente, in questo caso a quella duramente colpita dai gravi eventi di questo periodo.
Il primo passo per la ricostruzione post terremoto è sempre ed ancora la tanto agognata scheda Aedes.
L’ Ocdpc n. 422 del 16 dicembre 2016 all’articolo 1 infatti stabilisce che
“In ragione dell'elevato numero di edifici da sottoporre a verifica a seguito dell'aggravamento della situazione di danneggiamento conseguente agli eventi sismici della fine di ottobre” a decorrere dalla data di pubblicazione della stessa ordinanza lo svolgimento delle verifiche di agibilità post-sismica degli edifici e delle strutture interessate dagli eventi sismici in premessa attraverso la compilazione della scheda AeDES, di cui all'art. 10 del DPCM 8 luglio 2014, disciplinato dall'art. 3 dell'ordinanza n. 392/2016, è sospeso, fatto salvo quanto previsto dai successivi commi".
E di seguito chiarisce che allo svolgimento delle verifiche di agibilità post-sismica degli edifici e delle strutture interessate di proprietà privata attraverso la compilazione della scheda AeDES per l'intera unità strutturale, solo a seguito dell'esito di "non utilizzabilità" secondo la scheda FAST, provvedono i tecnici professionisti iscritti agli ordini e collegi professionali abilitati all'esercizio della professione relativamente a competenze di tipo tecnico e strutturale nell'ambito dell'edilizia, su diretto incarico del proprietario o avente diritto, in ragione del fatto che tale procedimento è previsto quale condizione abilitante per l'ottenimento dei contributi per la ricostruzione privata ai sensi di quanto previsto dall'art. 6 del decreto-legge n. 189/2016.
In parole povere: per ottenere il contributo per la ricostruzione in seguito a danni lievi occorrono o la scheda Aedes con una valutazione “B”, quindi di inagibilità temporanea, o una scheda Fast che attesti la “non utilizzabilità” dell’edificio e che viene redatta, per esigenze di celerità, dal proprio tecnico di fiducia.
L’ Articolo 6 dell’ordinanza n. 8 sull’ “Avvio dei lavori e concessione del contributo” indica la procedura da seguire per ottenere il contributo:
1. il tutto si avvia con la comunicazione di inizio lavori che costituisce comunicazione di inizio lavori asseverata. In particolare, con la perizia ivi allegata si assevera che i lavori sono conformi agli strumenti urbanistici, al regolamento edilizio, alle normativa sull’efficientamento energetico e che gli stessi interessano alcune strutture dell’edifico per la loro riparazione e per il rafforzamento locale.
2. La comunicazione di inizio lavori e tutte le istanze inerenti e conseguenti sono inviate all’Ufficio speciale a mezzo PEC. L’Ufficio speciale, utilizzando la procedura informatica, trasmette immediatamente al comune la comunicazione di inizio lavori per i provvedimenti di competenza.
Nel termine di sessanta giorni dalla pubblicazione della stessa ordinanza, quindi entro il 12 febbraio, il soggetto interessato deposita all’Ufficio speciale territorialmente competente la domanda di contributo corredata dalla documentazione necessaria ed entro il medesimo termine, possono altresì presentare domanda di contributo, con le medesime modalità, anche i soggetti che non abbiano già comunicato l’avvio dei lavori.
Da quanto sopra, se calcoliamo i termini, in pratica restano soltanto due settimane di tempo per richiedere il contributo.
Ma a quanto pare, molti cittadini non sono in possesso ancora di scheda Aedes con una valutazione “B”, quindi di inagibilità temporanea, o di una scheda Fast che attesti la “non utilizzabilità” dell’edificio.
Il problema dei tempi rapidi per velocizzare il rientro nelle abitazioni lievemente danneggiate, ma concretamente inutili in quanto non rapportati alle attività concrete da svolgere, si è già verificato per le domande di delocalizzazione delle attività produttive, tanto che nell'art. 5 dell'Ordinanza 9 è stato slittato il termine per la presentazione della domanda di delocalizzazione dai 15 giorni inizialmente previsti a 50 giorni dalla pubblicazione dell’ordinanza .
Urge pertanto anche in questo caso una circolare del Commissario che chiarisca che il termine non è perentorio o che lo posticipi.
“L’uomo che vide l’infinito”, film di Matt Brown con Dev Patel, Jeremy Irons, Devika Bhise, Toby Jones, Stephen Fry e Jeremy Northam, sarà protagonista, giovedì 2 e venerdì 3 febbraio (spettacolo unico con ingresso libero alle ore 21), della rassegna cinematografica dei Teatri di Sanseverino promossa in collaborazione con il cinema San Paolo e che verrà ospitata al teatro Italia.
La storia è quella di una mente geniale che supera le barriere della rigidità accademica facendo una piccola ma incisiva rivoluzione e racconta di due mondi lontani e due modi diversi di intendere la vita, quello occidentale e quello indiano, che debbono fondersi insieme. Nell’India coloniale britannica del 1912 il giovane matematico autodidatta Ramanujan decide di inviare a un illustre professore inglese, G. H. Hardy, le sue recenti scoperte. Fermo e ostinato nel suo lavoro, dopo l'invito di Hardy a Cambridge, Ramanujan parte per l'Inghilterra contro il volere della madre, lasciando la sua terra e l'amata moglie Janaki. Privo di metodo, il suo approccio alla matematica si distingue dai canoni dell'ambiente del Trinity College e viene considerato poco convenzionale: Ramanujan è istintivo, puro, privo di sovrastrutture accademiche, il suo criterio di indagine sembra avere più a che fare con il trascendente e con la spiritualità tipica del suo paese di origine che con l'austerità del college inglese. Grazie alla guida del mentore e amico Hardy, un personaggio eccentrico e fuori dagli schemi, da un lato impara una metodologia che gli servirà per portare avanti il suo lavoro, dall'altro verrà accettato da un ambiente inizialmente molto ostile. Le sue scoperte contribuirono a creare la base per gli studi sulla teoria delle stringhe e dei buchi neri. Il film crea due linee narrative, ponendo l'accento su due relazioni: quella tra Ramanujan e Hardy e quella tra Ramanujan e l'Inghilterra.
I Teatri di Sanseverino proseguiranno poi con le rassegne invernali proponendo, sempre all’Italia, domenica 5 febbraio alle ore 17, con ingresso gratuito, l’incontro con Clelia Rumachella, autrice del libro “C’era una volta il mago”, biografia dell’atleta paralimpico Giorgio Farroni, edito dalla Halley.
La direzione dei Teatri comunica infine l’annullamento de “Il bagno”, annunciato per il prossimo 6 febbraio, per sopravvenuta indisponibilità della compagnia e la sostituzione dello stesso con “Serial killer per signora”, commedia musicale con Gianluca Guidi e Giampiero Ingrassia che sarà portata in scena giovedì 20 aprile, alle ore 21, data per cui restano validi i tagliandi di abbonamento relativi a “Diamoci del tu”.
“Caro Presidente abbiamo bisogno della sua presenza fra la nostra gente. Torni a farci visita, venga a San Severino Marche. Solo così avremo modo di rappresentarle la situazione e la condizione di tantissime famiglie che, da mesi ormai, vivono tra mille difficoltà”.
Con queste parole, contenute in una lettera consegnata direttamente nelle mani del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenuto alla cerimonia di inaugurazione del 681esimo anno accademico dell’Università degli Studi di Camerino, il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha invitato il Capo dello Stato “in quello che è uno dei Comuni maggiormente colpiti dal sisma - ha spiegato la Piermattei rappresentando, subito dopo, la situazione - Sono ben 5.000 gli edifici lesionati e tantissime persone hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni e trovare una sistemazione alternativa presso centri di accoglienza, alberghi, camper e roulotte, appartamenti sfitti. Abbiamo ricevuto più di 7.000 richieste di sopralluogo, continuiamo a dare assistenza a oltre 1.400 famiglie per un totale di 5.000 cittadini. Difficile, anzi difficilissima, è la situazione delle nostre scuole, dei luoghi di socializzazione ma anche delle nostre aziende, del nostro turismo e della nostra cultura. Abbiamo bisogno di tante cose ma quel che ci richiede prima di tutto la gente è di essere ascoltata. Questo, signor Presidente mi spinge a scriverle queste poche righe con cui vorrei avanzarle, discretamente, la mia richiesta di tornare a fare visita alle nostre zone e alla nostra città”.
Domani, mercoledì 1 febbraio, presso l’ufficio tecnico della Provincia di Macerata si terrà la riunione operativa per definire i dettagli delle imminenti demolizione e ricostruzione totali dell’Istituto Tecnico Tecnologico “Divini” di San Severino Marche.
La riunione fa seguito alla ormai nota Ordinanza Commissariale che assegna ben 9 milioni di euro per un Divini completamente nuovo, con laboratori ultramoderni e ovviamente sicuro, già per l’inizio del nuovo anno scolastico. Dovendo gestire una situazione complessa che va dal recupero delle attrezzature presenti nell’istituto allo smontaggio e messa in sicurezza delle linee elettriche, telefoniche, gas esistenti, alla riunione parteciperanno, oltre alla Provincia di Macerata, i Vigili del Fuoco, Il Comune di San Severino Marche, L’ASSEM, la TELECOM e i tecnici del DIVINI. Insomma tutto è pronto per ripartire nel migliore dei modi.”
Si prevede un lungo periodo di stop per Giacomo Bonaventura. Il centrocampista del Milan originario di San Severino Marche ha riportato una lesione del tendine del lungo adduttore della coscia sinistra e pertanto necessita di intervento chirurgico che sarà effettuato dal professor Sakari Orava nei prossimi giorni.
Dopo l'operazione serviranno due mesi di riposo. La stagione di Bonaventura, che ad Udine era uscito al 26' del primo tempo dopo aver realizzato il gol del momentaneo vantaggio dei rossoneri, potrebbe essere terminata.
Il Commissario per la Ricostruzione Vasco Errani ha di recente emanato la quindicesima ordinanza del suo mandato per la fase post sisma nel centro Italia.
Ricordiamo anche, ai fini di un discorso unitario e senza buchi, che dopo l’Epifania, come i Re Magi, in data 9 gennaio 2017 erano arrivano tre nuove ordinanze del Commissario per la Ricostruzione: le n. 11 – 12 e 13.
Riguardavano i seguenti argomenti: l’istituzione del Comitato Tecnico Scientifico, l’ elenco dei professionisti e i contributi per la riparazione degli immobili ad uso produttivo.
La n. 14 del 17/01/2017, già commentata, riguardava l’ “Approvazione del programma straordinario per la riapertura delle scuole per l’anno scolastico 2017-2018”.
Il nuovo provvedimento datato 27 gennaio 2017, disciplina l’ “Organizzazione della struttura centrale del Commissario straordinario del Governo per la ricostruzione nei territori delle Regioni di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria interessati dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016”.
L’ordinanza cioè disciplina l’articolazione interna e l’organizzazione della struttura centrale posta alle dipendenze del Commissario e sono uffici di staff: a) la segreteria tecnica del Commissario straordinario; b) l’ufficio del consigliere giuridico; c) l’ufficio stampa; d) l’ufficio monitoraggio e stato di attuazione dei programmi. Il trattamento economico di tali ultimi soggetti è stabilito con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze su proposta del Commissario straordinario, nel limite massimo di quarantottomila euro annui, comprese le spese.
Interessante appare la previsione secondo cui Il Commissario straordinario può altresì conferire incarichi di studio e/o consulenza a soggetti dei quali siano previamente valutate le spiccate e preminenti competenze nelle materie tecnico-scientifiche attinenti alle attività e ai compiti da svolgere e che pertanto possano assicurare un rilevante supporto alla struttura commissariale.
Questo ci permette di ricollegarci all’ordinanza n. 11 relativa all’istituzione del Comitato Tecnico Scientifico della Struttura del Commissario straordinario.
La prima ordinanza (n. 11 - Istituzione e funzionamento del Comitato Tecnico Scientifico della Struttura del Commissario straordinario del Governo per la ricostruzione nei territori dei Comuni delle Regioni di Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria interessati dall’evento sismico del 24 agosto 2016) prevede l’istituzione del Comitato Tecnico Scientifico di cui all’articolo 50 comma 5 del Decreto189/2016 e di cui il Commissario straordinario si avvale “per la definizione dei criteri di indirizzo, vincolanti per tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti nel processo di ricostruzione, per la pianificazione, la progettazione e la realizzazione degli interventi di ricostruzione con adeguamento sismico degli edifici distrutti e di ripristino con miglioramento sismico degli edifici danneggiati, in modo da rendere compatibili gli interventi strutturali con la tutela degli aspetti architettonici, storici e ambientali, anche mediante specifiche indicazioni dirette ad assicurare una architettura ecosostenibile e l'efficientamento energetico”.
I componenti del Comitato Tecnico – Scientifico durano in carica fino al 31 dicembre 2018 in ovvia concomitanza con la scadenza della gestione commissariale.
Per la partecipazione al Comitato tecnico - scientifico non è prevista la corresponsione di gettoni di presenza, compensi o altri emolumenti comunque denominati. Sono previsti invece dei rimborsi delle spese documentate di trasferta entro il limite massimo annuo complessivo di € 30.000,00 riferito all’intero Comitato tecnico – scientifico.
Come già precendentemente da noi evidenziato, stupisce la circostanza che l’Università di Camerino, l’unica terremotata, abbia nel Comitato un solo rappresentante, nella persona del Prof. Massimo Sargolini, Professore Ordinario di Urbanistica. Il Commissario straordinario può però, con apposita ordinanza nominare componenti del Comitato Tecnico – Scientifico ulteriori e diversi da già quelli individuati.
La previsione di cui alla nuova ordinanza secondo cui il Commissario straordinario può altresì “conferire incarichi di studio e/o consulenza a soggetti dei quali siano previamente valutate le spiccate e preminenti competenze nelle materie tecnico-scientifiche attinenti alle attività e ai compiti da svolgere e che pertanto possano assicurare un rilevante supporto alla struttura commissariale” non fa che rafforzare il nostro stupore per l’esclusione dei docenti di Unicam, l’Ateneo maggiormente dotato di competenze scientifiche e tecniche per la ricostruzione, oltre che l’unico direttamente e fortemente colpito dal sisma.
Si auspica pertanto un ripensamento nel senso della valutazione in particolare della nomina del Prof. Emanuele Tondi, il cui ruolo in termini di divulgazione nella fase precedente ai sismi e nel periodo attuale dell’emergenza è di indubbio valore sociale oltre che scientifico.
Inoltre fa riflettere la circostanza che solo a fine gennaio, a ben 5 mesi dal primo sisma, sia stata istituita la struttura centrale della quale il Commissario deve avvalersi per la ricostruzione.
Troppi ritardi, tanta lentezza e burocrazia. Inoltre il mancato coinvolgimento dei protagonisti locali sia amministratori che studiosi: coloro che soli sono in grado di dare un’impronta pratica e veloce alla ricostruzione perché lo fanno con il cuore e con il sudore di vivere sulla propria pelle un’emergenza senza fine.
E qui non ci si esime infine dall’evidenziare tutte le responsabilità del Presidente della Regione: una parte significativa della terra che rappresenta sta morendo e viene umiliata da una gestione esterna che esclude i suoi esponenti locali. Non si può non chiedersi dove sia finito l’orgoglio marchigiano del nostro Presidente nonchè Vice Commissario per la ricostruzione.
In una giornata in cui cadono le prime della classe, non poteva venir meno il detto “non c’è due senza tre”. Dopo che nel pomeriggio avevano perso due delle squadre di testa, in serata giunge il ko anche della terza capolista con il Sarnano che nel posticipo (ore 18) sul neutro di Collevario di Macerata si vede superare dalla Settempeda.
Firma, dunque, una delle sorprese del secondo turno di ritorno la squadra biancorossa che ha la meglio sui rivali con il classico risultato all’inglese, un 2-0 netto e meritato che porta una bella iniezione di fiducia. Come altre volte è stata una Settempeda convincente, ma contrariamente a quanto capitato in passato c’è stato pure il risultato positivo a completare una prestazione esemplare. Dopo oltre tre mesi(sesta di andata), la Settempeda ritrova i tre punti e lo fa con una gara intelligente, attenta e in cui non ha praticamente corso pericoli.
L’approccio è stato quello giusto e il gruppo biancorosso, da elogiare in blocco anche se un plauso va al reparto arretrato oggi davvero perfetto(ancora molto positivo Ciccotti), ha saputo fare la partita crescendo di rendimento nell’arco dei 90’ fino a trovare l’uno-due decisivo nella ripresa con Broglia e Meschini che nell’arco di un quarto d’ora hanno regalato il bottino pieno alla propria squadra. E’ stato, insomma, il match ideale per la soddisfazione di mister Ruggeri e dei suoi ragazzi che vedono tradursi in campo quanto viene fatto in settimana, lavoro che sta fornendo, in questo 2017, anche riscontri concreti sotto forma di punti(4 nelle ultime due uscite). E il Sarnano? Ci si aspettava sinceramente qualcosa in più dalla squadra prima in classifica e, invece, i ragazzi di Eleuteri hanno fatto male dimostrandosi sottotono e incapaci di praticare un gioco redditizio. La loro partita è stata troppo improntata sull’attesa e mai sono riusciti a cambiare ritmo. Alla fine, tuttavia, per il Sarnano la sconfitta(è la terza) diventa indolore visto che sono cadute anche le dirette rivali, mentre per la Settempeda è un passo avanti importante in ottica salvezza con la classifica ora decisamente migliore.
Sarnano e Settempeda sono chiamate a chiudere le partite del sabato previste per la seconda di ritorno del girone F con il posticipo programmato alle 18 a Collevario, campo scelto per l’impraticabilità causa neve del “Maurelli”. Squadre che, dunque, sfidando il gran freddo(un ostacolo in più) ad un orario inusuale per una sfida diretta che è il classico testa-coda. I padroni di casa guidano la classifica, seppur in coabitazione, ospiti che stazionano al penultimo posto. Naturale che entrambe le compagini puntino a fare punti, ognuna per i propri obiettivi. A guardare la graduatoria il pronostico sembra pendere dalla parte del Sarnano, ma il campo dirà ben altra cosa. I locali, schierati con il 4-3-3, devono registrare l’assenza del regista Girolami e l’indisponibilità di Tassi, e questo porta Eleuteri a schierare Birrozzi ed a cambiare ruolo a qualche giocatore. Gli ospiti, invece, danno continuità al 4-4-1-1. Avendo fuori Sorichetti, Montironi e D’Ascanio, mister Ruggeri manda in campo al loro posto Palazzetti, Dialuce e Fattori. Dal primo minuto si rivede Selita, esterno di centrocampo, mentre Meschini ritorna a fare il terzino(a sinistra). L’avvio di partita è equilibrato e si svolge essenzialmente a centrocampo, poi man mano che i minuti passano è la Settempeda a mostrarsi più convinta. I biancorossi occupano bene il rettangolo verde e prendono in mano la situazione provando a fare gioco. Sarà così in pratica per tutta la prima frazione.
Sono poche le emozioni e non si può dire che sia una gara spettacolare, ma interessante tatticamente e agonisticamente certamente sì. Due le azioni di evidenziare. La prima è della Settempeda. Gianfelici va su un pallone vagante in area e finisce giù(fallo da rigore?), il gioco prosegue con Broglia che tenta la girata al volo. La traiettoria del tiro diventa sfruttabile per Fattori che è solo e in posizione regolare all’altezza del dischetto. La deviazione del numero 9 è però debole e si spegne lentamente a lato. La seconda è del Sarnano. Fa tutto da solo Mazzetti che si accentra da sinistra fino a quando arriva in area da dove scarica il destro in diagonale che attraversa lo specchio e finisce fuori. Dopo l’intervallo, a cui le squadre sono andate su un giusto pari, si confida di assistere ad un match più vivace, specie sotto l’aspetto delle occasioni e, infatti, sarà così. Il Sarnano, che presenta una nuova veste tattica(4-4-2), sembra iniziare con un piglio diverso, ma durerà solo pochi minuti prima che la Settempeda cresca sensibilmente tanto da prevalere per tutto il secondo tempo. Birrozzi ci prova dal limite ma il suo destro è troppo centrale e non crea apprensione a Palazzetti. I locali in pratica non si vedranno più, mentre da qua in poi la scena verrà presa dai biancorossi, imperforabili dietro e ficcanti in avanti. Ruggeri procede a due cambi e i nuovi entrati, Giorgi e Firmani, saranno bravi a contribuire con i loro assist alle reti decisive.
Al 16’ nasce una bella azione sulla sinistra con protagonisti Broglia e Meschini. Quest’ultimo viaggia fino a fondo campo per poi crossare. Il pallone viene fermato da Giorgi che tira rasoterra. Il sinistro è un po' “strozzato” e Mandozzi può controllarlo in tuffo. La Settempeda gioca bene e al 22’ va in vantaggio. Sugli sviluppi del primo angolo a favore, con la sfera allontanata dalla difesa locale, Giorgi posizionato centralmente sulla trequarti intercetta e poi allarga verso destra pescando magistralmente Broglia sulla parte destra dell’area. Il numero 10, tenuto in gioco dagli avversari che salgono male e in ritardo, mette giù e poi esegue un pregevole lob di esterno destro che scavalca Mandozzi e cade delicatamente in porta entrando sotto la traversa. 0-1.
Sbloccata la situazione i biancorossi hanno il merito di non chiudersi e continuano a giocare con sicurezza. Al 36’, poi, ecco il raddoppio che chiude i giochi. L’azione è da manuale. Meschini parte dalla linea centrale del campo palla al piede. Il terzino accelera lasciando sul posto tre avversari. Giunto nei pressi dei sedici metri chiede e ottiene il triangolo da Firmani che con un tocco di prima consente al compagno di superare l’ultimo ostacolo fino a trovarsi con la porta davanti. Meschini prende la mira e mette di piatto destro nell’angolino basso più lontano. Tutto molto bello e 0-2. Il Sarnano è alle corde e tenta di reagire, ma lo fa solo con la forza della disperazione non trovando il sostegno della lucidità. La Settempeda controlla e gestisce con autorità e sicurezza assoluta non correndo rischi e gli ultimi dieci minuti saranno solo di attesa per il fischio finale che arriva al 94’ e sancisce il meritato trionfo. Con questa vittoria le prospettive per la formazione biancorossa appaiono più che buone tenendo anche conto del fatto che i titolari assenti in questa occasione presto torneranno a disposizione e senza dimenticare che Elisei ha iniziato a correre.
MARCATORI: st 22’ Broglia, st 36’ Meschini
SARNANO: Mandozzi, Cappelletti(33’st Zega), Mazzetti, Testa, Sebastianelli, Pallotta, Birrozzi(28’st Sebastiani), Pettinari, Massucci, Fantegrossi, Tamburri(19’st Guglielmi). A disp. Contigiani, Bruschi, Tassi, De Angelis. All. Eleuteri
SETTEMPEDA: Palazzetti, Ciccotti, Meschini, Dialuce, Latini, Mulinari, Gianfelici, Rossi, Fattori(14’st Firmani), Broglia(45’st Cambertoni), Selita(10’st Giorgi). A disp. Spadoni, Rocci, Rapaccioni, Vignati. All. Ruggeri
ARBITRO: Micucci di Macerata
NOTE: spettatori 50 circa. Ammoniti: Mazzetti, Birrozzi, Pallotta, Mulinari, Gianfelici. Angoli: 1-1. Recupero: pt 1’, st 4’
“Abbiamo provveduto alla liquidazione dei Cas, i contributi per l’autonoma sistemazione, del mese di novembre. Nei prossimi giorni sistemeremo anche dicembre”.
Il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, rassicura le famiglie settempedane alle prese con l’emergenza terremoto e che, la maggior parte dopo le scosse di fine ottobre, sono state costrette a trasferire la propria dimora a causa dei danni riportati dagli edifici.
I numeri sono in continua crescita: fra novembre e dicembre sono state registrate quasi 300 richieste in più. L’ufficio Servizi alla Persona, che ha informatizzato e gestisce le pratiche, a novembre ha liquidato, complessivamente, un importo totale di 388mila euro a fronte di 476 richieste presentate da altrettanti nuclei familiari. Con riferimento al mese di dicembre, però, la cifra da liquidare è salita a oltre 700mila euro perché le domande di contributo sono arrivate a 747.
“Prima di procedere alla liquidazione dobbiamo effettuare tutte le necessarie verifiche visto che abbiamo riscontrato anche richieste doppie per lo stesso nucleo familiare. Questo ha rallentato un po’ i tempi ma ormai stiamo procedendo speditamente. Va però detto che nelle ultime settimane le domande di accesso al contributo per l’autonoma sistemazione sono cresciute esponenzialmente. Gli esiti dei sopralluoghi tecnici ci fanno purtroppo già preannunciare che il numero complessivo continuerà comunque a crescere anche nelle prossime settimane”.
“Il vostro è un dono prezioso, potremo dare rifugio e riparo a una delle tante famiglie in difficoltà”. Così il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha voluto ringraziare il gruppo comunale di Protezione Civile di Torrazza Coste, in provincia di Pavia, che è arrivato in città per consegnare una roulotte da destinare ai terremotati. La roulotte, ricondizionata dagli stessi volontari, è in grado di accogliere una famiglia di quattro, cinque persone. Insieme al sindaco Piermattei ha assistito alla consegna anche il coordinatore dei volontari del gruppo di Protezione Civile di San Severino Marche, Dino Marinelli. La roulotte sarà destinata a chi non ha più una casa. Il Comune di San Severino Marche, grazie alla solidarietà ricevuta da istituzioni e associazioni presenti su tutto il territorio nazionale ha già ritirato e consegnato diverse roulotte a persone in difficoltà a causa del sisma.
“Siamo abituati a lavorare e non a chiedere – sottolinea il sindaco Piermattei – ma quello che stiamo ricevendo, spontaneamente, dall’Italia intera ci spinge ogni giorno ad andare avanti e ci dà la forza per affrontare anche i momenti più difficile. Questo terremoto ci ha fatto scoprire quanto sia grande il cuore di tanta gente, quanto sia importante e utile l’opera di tanti volontari, quanto nel dramma si possa essere uniti come paese e come nazione”.
Il Il cuore dei lodigiani torna a battere per i terremotati di San Severino Marche.
Dopo aver consegnato generi di prima necessità e fondi al Comune, stavolta l’occasione per raccogliere altri aiuti è stata la finale dello spettacolo “Scansoniamo” portato in scena al teatro di Codogno con ospiti prestigiosi come Nicol Manenti e Mirko Adinolfi.
Tutto il ricavato della serata, dal titolo “100 Note per le Marche”, è stato devoluto in beneficenza per iniziativa dell’associazione Ars e Spettacoli.
A muovere la solidarietà dalla cittadina lombarda verso le Marche, ancora una volta, è stato un lodigiano trapiantato a Fano, Angelo Bertoglio, dirigente nazionale e responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia nella nostra regione.
Letture, musica live, racconti sui percorsi di lavoro e soprattutto la presentazione delle specializzazioni dell’Istituto Tecnico Tecnologico Statale E. Divini di San Severino Marche. Si preannuncia ricca di emozioni la serata in programma per sabato 28 gennaio alle ore 21 presso la sala dell’ex Cinema Italia di San Severino Marche, organizzata dall’Istituto settempedano per promuovere le nuove iscrizioni.
Gli attuali studenti del Divini si troveranno vicini a chi il loro Istituto lo ha frequentato qualche anno fa, oggi imprenditori e professionisti affermati in diversi settori. La serata, condotta dalla giornalista Barbara Olmai, sarà una sorta di talk-show in cui si intervalleranno brevi racconti di vita a letture, musica suonata da una speciale band di studenti, a brevi descrizioni dei diversi indirizzi del Divini.
L’evento sarà un’occasione per ricordare i numerosi progetti realizzati dall’Istituto grazie alla sinergia di enti ed aziende del territorio e per far conoscere le diverse peculiarità della scuola, punto di riferimento di un vasto territorio. Insieme ai rappresentanti dell’Istituto verrà anche fatto il punto sulla ricostruzione del futuro ITTS.
Gli studenti di Chimica, Elettrotecnica, Informatica, Meccanica e Telecomunicazioni saranno i protagonisti della serata, ripresa dalle telecamere di Canale 14.
In attesa delle novità previste per le prossime settimane (tra cui l’accettazione della richiesta del nuovo indirizzo “Grafica e comunicazione”) studenti, insegnanti, personale scolastico, genitori e futuri ragazzi dell’ITTS, si troveranno a vivere una serata in cui il senso di appartenenza è stato lo spunto per il titolo dell’evento stesso: “SIAMOdelDivini!”, dando seguito alla campagna di comunicazione intrapresa dall’Istituto per questo anno scolastico complesso e pieno di sfide.
Tra gli ospiti del talk, anche il Magnifico Rettore di Unicam, il Prof Flavio Corradini, ex studente del Divini che insieme ad altri iscritti ha prestato il suo volto per uno spot dell’Istituto. Le conclusioni e i saluti finali spetteranno al sindaco della città Rosa Piermattei e al Dirigente Scolastico, Prof.ssa Rita Traversi.
“Dobbiamo rilevare un’altra criticità nella gestione dell’emergenza ed è relativa alla concessione dei contributi: è inammissibile che in una situazione del genere, grave e drammatica, si attivi una procedura a sportello, invece di valutarne la concessione sulla base di una effettiva e seria istruttoria relativa alle caratteristiche dei richiedenti. A questo ci opponiamo con forza”.
Sono le parole del Presidente Provinciale di CNA Macerata Giorgio Ligliani che ricorda: “La CNA, con i funzionari che compongono la task force terremoto e stanno seguendo cittadini e imprese coinvolti negli eventi sismici, è a disposizione per la compilazione delle pratiche relative alla richiesta di contributo per la sospensione e per la delocalizzazione della propria attività”.
“A questo proposito – aggiunge il Direttore Provinciale Luciano Ramadori – ci uniamo alla richiesta del Senatore Morgoni, inserita in un recente emendamento, di allargare il contributo di 5.000 euro anche alle imprese fuori dal cratere”.
Le pratiche di cui è disponibile la modulistica fanno riferimento all’indennità di disoccupazione per i lavoratori dipendenti del settore privato compreso quello agricolo, al contributo pari a 5.000 euro (inserito nella legge 229/2016) da erogare una tantum e destinato a lavoratori autonomi, titolari d’impresa, agenti di commercio, professionisti e co.co.co che abbiamo dovuto sospendere la propria attività per via del terremoto; al contributo per le imprese danneggiate o ricadenti nelle zone rosse che intendano delocalizzare la propria attività o che lo abbiano già fatto.
In attesa di ricevere adeguate istruzioni dalla Regione Marche riguardo la procedura di invio telematico delle pratiche, gli interessati possono comunque rivolgersi a tutti gli uffici provinciali della nostra associazione.
Inoltre, per via delle numerose richieste, CNA Macerata ha attivato un servizio aggiuntivo di sportello ad hoc sul territorio, presso il quale i colleghi saranno operativi secondo il seguente calendario:
SAN SEVERINO MARCHE - Martedì 31 Gennaio, ore 15 – Sede CNA Via Virgilio da San Severino 56/58;
CAMERINO - Mercoledì 1 Febbraio, ore 9 – Sede CNA Loc. Torre del Parco;
MATELICA – Mercoledì 1 Febbraio, ore 15 – Sede CNA Via Bigiaretti 15;
PIEVE TORINA – Mercoledì 1 Febbraio, ore 15 – Comune;
SAN GINESIO - Giovedì 2 Febbraio, ore 9,30 - Lab di Bellesi Luigi, Loc. Pian di Pieca Lotto 11;
TOLENTINO – Giovedì 2 Febbraio, ore 15 – Sede CNA Via del Vallato 1.
Per info: CNA Provinciale Macerata, info@mc.cna.it, 0733/27951
Il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, prenderà parte oggi (giovedì 26 gennaio) alla Conferenza dei servizi prevista per il procedimento di riesame Aia relativo all’ex Sacci, dopo aver lamentato la mancata convocazione al tavolo in rappresentanza dell’ente locale. Il primo cittadino aveva scritto ai competenti uffici regionali, all’assessore regionale all’Ambiente e per conoscenza ai vertici dell’Arpam e alla nuova proprietà della società Sacci, ricordando che il Comune di San Severino Marche già in passato aveva impugnato al Consiglio di Stato la mancata convocazione alla iniziale Conferenza dei servizi.
“E’ stato necessario adire l’Autorità amministrativa a seguito della discutibile decisione di escludere da ogni tavolo tecnico proprio questo ente – aveva spiegato ancora il primo cittadino settempedano, sottolineando – Il procedimento pendente dinnanzi alla giustizia amministrativa verte su temi di fondamentale importanza per le nostre terre oltre che per la salute della cittadinanza e coinvolge non solo aspetti meramente procedurali ma anche ambientali, turistici e produttivi”.
Il 27 gennaio del 1945 i cancelli di Auschwitz furono abbattuti e il mondo scoprì l’orrore compiuto dall’uomo contro l’uomo. Perché “Quelli che non sanno ricordare il passato sono condannati a ripeterlo”, contro ogni forma di intolleranza e ogni genere di discriminazione, i Teatri di Sanseverino e la direzione del cinema San Paolo domani (26 gennaio) e venerdì (27 gennaio), con ingresso gratuito e spettacolo unico alle ore 21, propongono al teatro Italia, in occasione del Giorno della Memoria, il film “Il labirinto del silenzio” nell’ambito della nuova rassegna cinematografica.
La pellicola di Giulio Ricciarelli, già selezionata per la candidatura al Premio Oscar come miglior film straniero e candidato al Nastro d'Argento come miglior regista esordiente, racconta di Johann Radmann, giovanissimo procuratore della neonata Repubblica Federale Tedesca che solitamente è incaricato a risolvere casi di infrazioni stradali. Dopo i tragici eventi della Seconda Guerra Mondiale, nessuno vuole ricordare i tempi del regime nazionalsocialista. Un giorno il giovane procuratore si imbatte in alcuni documenti portati dal giornalista Thomas Gnielka che aiuteranno a dare, successivamente, il via al processo contro il professore Schulz, che ha prestato servizio ad Auschwitz e continua ad insegnare nella scuola elementare locale, nonostante le disposizioni di legge che vietavano la presenza di ufficiali SS nell'amministrazione dello Stato. Sul caso si solleva un notevole interesse e Radmann, con l'appoggio del procuratore generale Fritz Bauer, decide di espandere la ricerca indagando su tutte le persone che hanno prestato servizio come SS e hanno commesso dei crimini di guerra. Durante una festa organizzata da Gnielka, Radmann ha l'occasione di conoscere varie persone che avranno un peso nella sua vita. Incontra Marlene Wondrak, un'ex imputata in un processo da lui svolto tempo prima, di cui si innamora, e Simon Kirsch, un sopravvissuto ebreo, il quale ha conservato in una valigia dei documenti riservati sui nomi di alcuni dei soldati delle SS che prestavano servizio ad Auschwitz. Radmann e Gnielka entrano in possesso di questi documenti contro il volere di Simon Kirsch. Per attribuire agli ex soldati tedeschi la giusta sanzione, il giovane avvocato inizia ad interrogare gli ebrei sopravvissuti. Uno di essi è proprio Simon Kirsch, che titubante racconta del medico delle SS Josef Mengele, detto anche “dottor morte”, il quale prestava servizio ad Auschwitz e aveva fatto delle piccole figlie di Simon le cavie per i suoi esperimenti.
Venuti a conoscenza dei fatti, Radmann e Gnielka iniziano a dargli la caccia. Durante la ricerca Radmann e Gnielka riescono a far arrestare alcuni degli ex ufficiali delle SS come Fritzsch, l'aiutante di campo di Rudolf Höss, primo comandante del campo di concentramento di Auschwitz, e Robert Mulka, suo aiutante.
Mentre le indagini procedono con difficoltà, Radmann viene a sapere da sua madre che anche suo padre era un ufficiale del partito nazista. A ciò si aggiunge la notizia che Simon Kirsch è in ospedale per le pessime condizioni di salute, e insieme Gnielka gli fa una visita. Però dopo aver lasciato l'ospedale, Radmann ascolta la confessione di Gnielka, anche lui da giovane soldato nazista, e in forza ad Auschwitz; così litiga anche con lui.
Radmann entra in una forte crisi di coscienza con tutte queste tristi notizie, finendo anche per rompere il suo fidanzamento con Marlene Wondrak, consegna le sue dimissioni da procuratore per andare a lavorare presso uno studio di un famoso avvocato di Francoforte.
Ma presto si rende conto che non può abbandonare l'indagine al punto in cui è arrivato e si reca dal procuratore Fritz Bauer a ritirare le sue dimissioni. Riprende di nuovo le indagini.
Simon Kirsch, viste le sue pessime condizioni di salute, chiede ai due amici Randmann e Gnielka, di andare ad Auschwitz al suo posto e recitare il Kaddish per le sue figlie morte. I due accettano e in questa occasione da soli davanti al campo di concentramento riescono a chiarirsi.
Ritornati a Francoforte nel 1963 inizia il processo di Francoforte (o Secondo Processo di Auschwitz) che durerà fino al 1965.
Finalmente, dopo circa due mesi di problematiche, è stato possibile consegnare ai terremotati quanto raccolto durante il Torneo di Beneficenza del 4 dicembre 2016 all'Hotel 77.
L'a.s.d. Tolentino Burraco, in collaborazione con l'Amministrazione Comunale, ha contribuito all'allestimento della cucina di un container, donato dalla città di Capodistria ed utilizzato da una famiglia tolentinate terremotata..
A San Severino Marche l'associazione ha donato tessere con buoni acquisto per i terremotati ed i destinatari, individuati dall'Assessore Bianconi Vanna, potranno utilizzarle presso il Supermercato SI Con Te, situato nel Piazzale Commercio 34.
Gli utilizzatori delle tessere, grazie all'interessamento del titolare, potranno contare, una volta presentati alla cassa, anche su di un ulteriore sconto del 10%.
L'associazione Tolentino Burraco vuole ringraziare tutte le aziende che hanno contribuito alla riuscita del torneo, i collaboratori e tutti i giocatori che vi hanno partecipato.