Il punto della situazione dopo l’11° giornata di campionato con il centrocampista classe ’91 Marco Raparo. Un curriculum di tutto rispetto per il giocatore giallorosso che ha giocato in C2 con Sangiustese e Fano ed in serie D ha vestito le maglie di Sambenedettese, Giulianova e Vis Pesaro. Con la Recanatese è alla sua seconda stagione, lo scorso anno ha giocato praticamente sempre, collezionando 36 presenze.
Partiamo dal pareggio con il Pineto, un punto guadagnato o due punti persi?
“Difficile dirlo, il Pineto è una squadra forte e molto difficile da affrontare. Siamo stati bravi a recuperarla ma non ci dimentichiamo che abbiamo colpito due pali e ci hanno annullato due gol. È un buon punto che ci dà fiducia perché comunque ci permette di continuare la striscia positiva di risultati”.
Ora dobbiamo inseguire e domenica ci aspetta il derby con la Sangiustese.
“La Sangiustese ha una sua identità di gioco, sono tre anni che fa sempre delle grandi stagioni. Troveremo una squadra con giocatori di esperienza, organizzata e molto forte nel palleggio. Noi dobbiamo restare calmi, continuare ad allenarci come stiamo facendo e pensare partita per partita”.
Siamo solo a novembre e il divario con chi insegue è già notevole.
“È vero che il distacco con la terza e la quarta in classifica è importante ma per le esperienze che ho avuto in passato, sia a San Benedetto che a Pesaro, posso dire che il campionato è ancora molto lungo. Dobbiamo stare sempre in guardia, basta un mezzo passo falso da parte nostra che la classifica si accorcia. È un campionato che sicuramente si giocherà fino alla fine”.
Appuntamento per la 12° giornata di campionato di Serie D tra Sangiustese e Recanatese domenica 17 novembre alle 14,30 allo stadio “Polisportivo” di Civitanova Marche.
“La concretizzazione del progetto di recupero dell'Orto dell'Infinito ha riempito di orgoglio la nostra comunità cittadina. Abbiamo festeggiato insieme al Fai un traguardo per il quale si è lavorato per due anni con grande determinazione e impegno. Un luogo del cuore, della memoria, dell'identità cittadina e nazionale. Un recupero che resta nella storia della città, insieme alla rigenerazione del Colle dell'Infinito e alla messa in sicurezza di tutto il versante”. A fare il punto della situazione per quanto riguarda le prossime opere pubbliche in cantiere a Recanati, è l’assessore ai lavori pubblici e alle attività produttive Francesco Fiordomo.
“Abbiamo dimostrato di saper utilizzare bene i fondi messi a disposizione dal Mibact e dal Ministero dell'Ambiente - continua l’assessore - . Ottenerli è molto difficile. Ci siamo riusciti con un lavoro costante e meticoloso. Spenderli in modo veloce e produttivo è altrettanto complicato ma è questa la sfida che un amministratore deve vincere quotidianamente. È anche questo il senso del mio impegno come assessore ai lavori pubblici dopo 10 anni da sindaco. Per essere al fianco del mio successore, aiutare i giovani che sono entrati in Consiglio Comunale a crescere e portare a termine i tanti lavori avviati o per i quali abbiamo ottenuto finanziamenti europei, nazionali e regionali. Mi sono messo a disposizione, per spirito di servizio e per amore della città”.
"Se il 2019 è stato l'anno della Mediateca e dell'Orto dell'Infinito - afferma Fiordomo -, il 2020 alle porte sarà l'anno del Museo della Musica e dell'avvio dei lavori per la costruzione della nuova Scuola Beniamino Gigli. Stiamo terminando la preparazione del cantiere ed è stato presentato il progetto definitivo all'ufficio ricostruzione della Regione Marche. Non appena sarà approvato, gara di appalto e assegnazione di un intervento finanziato dallo Stato per oltre 4 milioni di euro. Confidiamo nella celerità di tutti gli Enti che dovranno esprimere pareri e dare il via libera alla gara di appalto. Cercheremo di trovare risorse anche per proseguire il progetto di sistemazione delle strade e di dare risposte più convincenti ai quartieri, partendo dalla realizzazione del marciapiede chiesto dai residenti di Sambucheto. Con la buona volontà, il sostegno e la collaborazione di tutti –conclude l’assessore - sono sicuro che ci riusciremo."
Anche il Teatro San Carlo di Napoli ha omaggiato l’illustre genio recanatese Giacomo Leopardi e si unisce alle celebrazioni per i 200 anni dalla composizione de “L’Infinito”, dedicando al grande Poeta l’opera di Rossini "Ermione” nel celebre Teatro partenopeo.
Alla presenza di Fabio Corvatta, Presidente del Centro Nazionale di studi Leopardiani, della sovrintendente Rosanna Purchia e del direttore artistico Paolo Pinamonti si sono aperte le rappresentazioni de l’“Ermione”, nel ricordo della recente scomparsa del pro nipote del Poeta recanatese: il conte Vanni Leopardi, venuto a mancare qualche giorno fa.
La celebrazione parte da un dato storico. Il 23 gennaio del 1823 al teatro argentina di Roma Giacomo Leopardi viene conquistato da “La donna del lago” di Rossini (di cui ne parla entusiasta in una lettera al fratello Carlo) su libretto di Andrea Leone Trotta. Si tratta dello stesso librettista di "Ermione": entrambe le opere sono state presentate a Napoli nel 1819, l’anno della composizione de “L’infinito”.
In occasione della celebrazione partenopea è stata presentata l’opera di Eugenio Giliberti realizzata a “sei mani” con i giovani musicisti Michelangelo Pepe e Stefano Silvestri.
Il pittore Eugenio Giliberti partendo dagli indici (polizzine) con i quali lo stesso Giacomo Leopardi ci orienta per “navigare” nell’“immenso scartafaccio” del suo monumentale “Zibaldone di pensieri” ha realizzato un dispositivo teorico che consente di stabilire una corrispondenza tra frequenze cromatiche e frequenze sonore, grazie all’aiuto dei musicisti Stefano Silvestri e Michelangelo Pepe. È stata tradotta in suoni la composizione cromatica di “teorica delle arti, lettere ec.” ricavandone una sinfonia elettronica di 18 minuti.
“Quei numeri mi avevano colpito – ha detto l’artista Eugenio Giliberti - “mi tornavano alla memoria come immagini, ho realizzato una serie di quadri – dipinti involontari - in cui le cifre da 0 a 9 sono rappresentate da altrettanti colori che si dispongono in piccoli quadrati nella superficie della tela secondo l’ordine degli indici. Il più grande di questi dipinti rappresenta l’indice “teorica delle arti, lettere ec.” Dalla parola al numero, dal numero al colore dal colore al suono. Abbiamo così disegnato per sezioni una curva che per chiudersi in un cerchio attende l’inserimento di un ultimo elemento di raccordo tra parola e suono: il canto.”
L’opera è parte del “progetto di artista abitante”, progetto di arte pubblica che interessa i luoghi leopardiani della città di Napoli a partire dall’ ultima casa di Giacomo in vico Pero, nel quartiere Stella che vedrà la trasformazione dell’immobile in una grande installazione artistica.
Vinti 500 mila euro nel bar tabaccheria Tonino di Daniele Menghini, nella zona ex Eko, a Recanati. Ancora ignoto il nome del fortunato cliente baciato dalla dea bendata, che avrebbe già ritirato il montepremi tramite la Lottomatica.
La vincita risale a una decina di giorni fa, anche se è stata comunicata al titolare soltanto ieri, ed è stata ottenuta grazie alla combinazione del 'gratta e vinci' della serie "100X", del costo di 20 euro.
Si tratta della vincita più alta mai avvenuta nel bar tabaccheria recanatese.
Il Villa Musone impatta per 2-2 contro lo Staffolo in casa dopo un match tirato. I villans non riescono ad ottenere la vittoria dopo una gara equilibrata, contro i giallorossi che saranno avversari di Coppa Marche mercoledì prossimo, smuovendo comunque la classifica.
Buon inizio per i padroni di casa: pronti via e Piccini di testa non trova la porta, a stretto giro Marziani, sempre di testa, impegna Caruso che si rifugia in corner. Al 25' svarione della retroguardia ospite ed Agostinelli viene murato all'ultimo dal portiere giallorosso. Un minuto dopo Marziani finisce a terra dentro l'area, ma per l'arbitro e' simulazione. Nel finale di frazione Giammaria pesca Marziani in area piccola che batte Caruso con una conclusione volante.
Il vantaggio gialloblù dura poco perche' Fabrizi quasi allo scadere trova il fendente che vale il pareggio. Ad avvio ripresa ancora Fabrizi sfiora il gol ma non impatta la sfera da ottima posizione. Risponde al 51' Agostinelli che di testa sfiora l'incrocio dei pali. I villans aumentano il ritmo ed iniziano a rendersi pericolosi ma lo Staffolo colpisce nel finale. Tocco in area di rigore e penalty per gli ospiti con Massei che si incarica della battua e realizza. Sembra finita ma all'87' Giuliani su punizione pesca Agostinelli che di testa insacca la rete del 2-2.
Forcing finale del Villa Musone che pero' non si concretizza. “Oggi abbiamo fatto un passo indietro dal punto di vista della prestazione – commenta mister Maurizio Marincioni – ed alla fine possiamo dire che è il risultato più giusto. Oggi abbiamo giocato poco a pallone e mi dispiace perché durante la settimana facciamo tanto lavoro per creare gioco ma non siamo riusciti a metterlo in pratica, contro un avversario che si è difeso bene ripartendo in contropiede. Alla fine abbiamo avuto l’occasione per riuscire a vincere e non siamo riusciti a sfruttare l’episodio che ti cambiava la partita. Dispiace perché ci servivano dei punti per risalire la classifica”.
VILLA MUSONE - STAFFOLO 2-2 (1-1 pt)
VILLA MUSONE: Martino, Camilletti M., Guzzini (71' Marta), Carloni, Di Luca, Morra, Piccini (24' Giammaria), Carnevalini (57' Giuliani), Marziani, Pancaldi (84' Tonuzi), Agostinelli A disp. Ortenzi, Fiengo, Prosperi, Bora, Diallo All. Marincioni
STAFFOLO: Caruso, Piccinini, Fuoco (67' Conte), Massei, Coltorti, Tangherlini, Fabrizi L., Piersanti, Papadopoulos, Sassaroli, Bartelucci (80' Fabrizi M.) A disp. Aquilanti, Marani, Conte, Fratoni, Abbate, Paialunga All. Fabrizi
Arbitro: Serpentini di Fermo
Reti: 41' Marziani, 44' Fabrizi L., 82' Massei (rig), 87' Agostinelli
Note: Ammoniti Sassaroli, Marziani, Piersanti, Tangherlini, Morra, Marta
Primo pareggio stagionale della Recanatese contro il Pineto che permette ai giallorossi di mantenere il vantaggio di 9 punti sullo stesso Pineto. Partita molto bloccata ed equilibrata, la Recanatese crea le occasioni e colpisce due pali ma a passare in vantaggio è il Pineto con Alessandro. Nei minuti finali la Recanatese trova il pareggio grazie al gol di Pera.
LA CRONACA - Partita bloccata nei primi minuti di gioco, la prima occasione all’8’ minuto è per la squadra di casa, il tiro di Raparo viene deviato in angolo. Risponde il Pineto, al 9’ la conclusione di Alessandro esce di poco a lato. Al 10’ ci prova ancora il Pineto, il tiro di Sarritzu viene deviato in corner da Sprecacè. Al 21’ palo di Borrelli su punizione, sulla ribattuta si avventa Pera e mette in rete ma il gioco era fermo per fuorigioco. Al 40’ ci prova Pera dalla distanza, il suo tiro è debole e facile preda del portiere. Al 43’ il Pineto ci prova con la conclusione dalla distanza di Acquadro ma il suo tiro non impensierisce il portiere leopardiano. Al 44’ la Recanatese sfiora il vantaggio, angolo calciato da Borrelli, colpo di testa di Pedroni che sfiora il palo alla sinistra del portiere.
Nella ripresa si riparte con le stesse formazioni del primo tempo, al 55’ angolo di Borrelli, sponda di Nodari di testa per Pedroni che dà dentro l’aria spara alto. Al 57 ‘ assist di Raparo per Borrelli, il diagonale del fantasista giallorossa si stampa sul palo. Al 60’ il Pineto passa in vantaggio, passaggio filtrante di Acquadro per Alessandro che dà dentro l’area mette in rete. Attacca ancora il Pineto, al 64’ Sarritzu ci prova, il suo sinistro termina a lato. Girandola di cambi e gioco molto spezzettato, nei minuti finali si infiamma la partita. All’83’ occasione per il Pineto, la girata di Festa esce alla destra del portiere. All’ 84 la Recanatese trova il pareggio, azione sulla sinistra Monachesi-Lombardi-Borrelli, cross pennellato di Borrelli e colpo di testa vincente di Pera. All’87’ colpo di testa di Pera su assit di Ruci, parata del portiere e calcio d’angolo. Nei minuti finali la Recanatese sigla anche il 2-1, il portiere del Pineto calcia una punizione e colpisce Padovani, la sfera finisce in rete ma l’arbitro non convalida il gol. Dopo 5 minuti di recupero finisce la partita con il risultato di 1-1.
RECANATESE: Sprecacè, Lattanzi (72’ Monachesi), Ficola, Morales (65’ Padovani), Nodari, Esposito, Pera, Raparo, Pedroni (65’ Lombardi), Borrelli, Senigagliesi (78’ Ruci). A disposizione: Bruno, Dodi, Monti, Sopranzetti, Giaccaglia. Allenatore: Federico Giampaolo.
PINETO: Amadio R., Amadio S., Pepe, Sarritzu (81’ Massa), Alessandro (65’ Ciarcielluti), Speranza, Festa, Marini, Acquadro (74’ Bianciardi), D’Angelo, Perini. A disposizione: Montese, Cissé, Bianco, Camplone, Orlando, Palumbo. Allenatore: Paolo Rachini.
Arbitro: Sig. Simone Taricone (Perugia), 1° Ass. Marco Giudice (Frosinone), 2° Ass. Andrea Pasqualetto (Aprilia).
Reti: 60’ Alessandro (P), 85’ Pera (R)
Ammoniti: Lattanzi (R), Borrelli (R), Acquadro (P), Ficola (R), Nodari (R), Pepe (P), Marini (P), Padovani (R), ammonito l’allenatore del Pineto Rachini.
Espulsioni: 95’ Ciarcelluti (P)
Calci d’angolo: 6-4
Note: 500 spettatori circA
Il bilancio dell'incidente è di tre feriti trasportato all'ospedale, tra questi una donna incinta.
Il sinistro è avvenuto qualche minuto dopo le 15:00 a Recanati, nei pressi della zona industriale Squartabue.
A scontarsi, per cause in corso di accertamento, due auto. Tre le persone rimaste ferite nell'incidente e tra queste anche una donna incinta: le loro condizioni non risultano comunque gravi e sono state trasportato al pronto soccorso di Civitanova per accertamenti.
Sul posto l'ambulanza della Croce Azzurra di Porto Recanati e l'automedica di Recanati oltre ai Vigili del Fuoco di Osimo.
Nello scorso weekend due imprese agricole recanatesi hanno esposto a FICO Eataly World, il parco agroalimentare più grande al mondo, grazie allo stand messo a disposizione della Regione Marche per dare una spinta alle eccellenze agricole ed enogastronomiche marchigiane e all’impegno dell’Assessore al Commercio di Recanati Mirco Scorcelli.
Nello stand collocato all’interno del “parco” le due imprese hanno potuto mettere in vetrina i loro migliori prodotti; la ditta "Frantoio Oleario Grabielloni“ di Montefiore i suoi pregiati oli e la ditta “Azienda Agraria Laureti” le sue ottime birre artigianali.
Entrambe le imprese nello stand oltre ad esporre e pubblicizzare i loro prodotti, hanno dato visibilità alla città. Sono stati proiettati video a ciclo continuo che evidenziavano le peculiarità dei loro prodotti, ma anche quelle storico culturali cittadine, da Leopardi a Gigli, artigianali e paesaggistiche del territorio. Inoltre sono stati esposti cartelloni raffiguranti i capolavori di Lorenzo Lotto e i migliori scorci di Recanati.
Il parco "FICO" occupa una superficie di circa 100.000 metri quadrati, con una media annua di circa 3 milioni di visitatori con ingresso gratuito, dove si incontrano arte, enogastronomia, gusto per la natura e storia dell’agricoltura.
Non è certo uno di quegli incontri che lasciano indifferenti, quello che c’è stato ieri a Recanati, presso l’auditorium del Campus l’Infinito, con il giornalista e reporter di guerra Gian Micalessin.
Giornalista di guerra dal 1983, quando ha fondato, con Almerigo Grilz e Fausto Biloslavo, l’Albatross Press Agency, Micalessin ha iniziato la sua carriera seguendo i mujaheddin afghani in lotta con l’Armata Rossa sovietica. Da allora ha raccontato più di 40 conflitti dall’Afghanistan all’Iraq, alla Libia e alla Siria passando per le guerre della Ex Jugoslavia, del Sud Est asiatico, dell’Africa e dell’America centrale.
Oltre agli articoli per “Il Giornale”, per cui lavora dal 1988, ha scritto per le più importanti testate nazionali ed internazionali (Panorama, Corriere della Sera, Liberation, Der Spiegel, El Mundo, L’Express, Far Eastern Economic Review).
Sono molti i libri in cui lui racconta le sue esperienze di guerra e il suo punto di vista, che non è certo una visione che si adegua al politicamente corretto e al pensiero unico. Dai volumi “Gli occhi della guerra” e “Hezbollah, il partito di Dio del terrore e del welfare” pubblicati nel 2007 fino ad arrivare al suo ultimo lavoro “Fratelli traditi: La tragedia dei cristiani perseguitati in Siria. Cronaca di una persecuzione ignorata” dell’anno scorso. In essi il giornalista conduce i lettori nel lavoro dell’inviato di guerra, mettendoli di fronte ad una realtà dura e difficile da digerire.
Nel suo ultimo lavoro in cui racconta il dramma e la persecuzione dei cristiani nel mirino del terrore islamista c’è tutto lo spirito di Micalessin che non accetta un occidente che non difende le sue tradizioni e che vuole andare oltre la visione proposta dall’informazione mainstream, per dare invece un’interpretazione più complessa dell’intricata situazione siriana.
L’incontro, molto partecipato (l’auditorium era colmo) e organizzato da Iustissima Civitas, è stato un appassionante viaggio nel giornalismo di guerra, che ha saputo colpire al cuore i tanti intervenuti. La narrazione è iniziata con il racconto dell’adolescenza del giornalista a Trieste, la voglia di scoprire che lo ha portato insieme a due amici a fare l’inviato di guerra, il primo lavoro in Afganistan, le difficoltà legate ad un passato ritenuto da molti scomodo, vista la militanza nel Fronte della Gioventù, e poi tutti gli altri conflitti (più di 40) seguiti.
Micalessin è un bravo oratore oltre ad essere un ottimo giornalista. Ha saputo tenere il pubblico con il fiato sospeso nel racconto, inframezzato da letture dei suoi libri e filmati dei suoi reportage. Ha trasmesso al pubblico le atrocità della guerra, attraverso il racconto di sguardi, scene e sensazioni. Particolarmente intensa la testimonianza dello scoppio della prima epidemia di ebola o la morte dell’amico di sempre, Almerigo Grilz, con cui aveva iniziato a lavorare come inviato nei conflitti in giro per il globo. Il tema centrale è stato però quello legato a suo ultimo lavoro: “Fratelli traditi: La tragedia dei cristiani perseguitati in Siria. Cronaca di una persecuzione ignorata”.
Nel 2011 ha inizio la guerra civile siriana che vede un Occidente indifferente al dramma dei cristiani di Siria, perseguitati dall’Isis e dalle formazioni jihadiste. Micalessin parla della sciocca illusione di una Primavera Araba, descritta e raccontata dai mezzi di informazione come una rivolta democratica e liberale.
Invece quelle sollevazioni, appoggiata anche dall’America e da tante nazioni europee diventano terreno fertile per i fondamentalisti islamici. I cristiani di Siria saranno i primi a lanciare l’allarme, ma il loro avvertimento rimarrà inascoltato. Micalessin allora racconta il conflitto dal punto di vista dei Cristiani di Siria, spiega come siano stati appoggiate e fortemente finanziate formazioni estremiste islamiche, nella speranza di sostituire il regime di Bashar al-Assad ed evidenzia falsità e ipocrisie raccontate su questo conflitto.
Non è stato solo un incontro con l’autore, ma un confronto e un momento di condivisione di punti di vista e idee molto importante, per riflettere non solo sull’attuale situazione mediorientale, ma anche sull’occidente, cioè su di noi.
IN FOTO, da sinistra: Elena Leonardi, Consigliere regionale Fratelli D’Italia, Gian Micalessin, Paolo Renna consigliere comunale di "Fratelli d'Italia" di Macerata, Simone Simonacci consigliere comunale del Gruppo Iustissima Civitas di Recanati e Massimo Belvederesi, Portavoce Provinciale di Fratelli d'Italia
Sono partiti i lavori al cantiere della scuola Beniamino Gigli di Recanati per la demolizione di tutti i massetti e delle travi di fondazione in cemento armato della vecchia scuola per arrivare alla quota dei pozzi e rilevare, quindi, le potenziali interferenze con le fondazioni progettate della nuova Scuola Gigli.
Ultimo intervento, affidato alla ditta PSP di Potenza Picena, per affinare il progetto che l'Ufficio Tecnico invierà entro la fine del mese all'Ufficio Ricostuzione per la verifica e l'acquisizione dei vari pareri tecnici per poi indire la gara d'appalto.
Cala il sipario su Infinito Leopardi, il progetto lungo un anno per celebrare i duecento anni dalla stesura della poesia più bella. Concluso il secondo ciclo di mostre a Recanati, ora si guarda ai prossimi appuntamenti culturali in programma. Dal 30 novembre al 15 gennaio a Villa Colloredo Mels la grande rassegna di fotografia contemporanea curata dal critico d’arte “Paesaggio Italiano. L’Infinito tra Incanto e Sfregio”: una selezione aperta a fotografi, professionisti e non, per raccontare il paesaggio del Paese e il rapporto tra natura e uomo.
Un successo, quello della mostra, provato dai numeri. “La fuggevole bellezza. Da Giuseppe De Nittis a Pellizza da Volpedo” a cura di Emanuela Angiuli e “Interminati spazi e sovrumani silenzi. Giovanni Anselmo e Michelangelo Pistoletto” a cura di Marcello Smarrelli, dal 29 di giugno, hanno emozionato 7mila visitatori, mentre la prima tranche che si è conclusa a maggio 2019, con l’esposizione straordinaria del manoscritto de L’Infinito, ne aveva totalizzati 7.100.
Dal giorno della sua inaugurazione a novembre, i visitatori che hanno transitato nel circuito museale (che comprende Villa Colloredo, la Torre del Borgo e il museo Beniamino Gigli) sono stati 20.800. Un’attenzione da parte del pubblico che ha generato dati positivi anche agli altri eventi collaterali organizzati nell’ambito della mostra Infinito Leopardi. In 3mila, da giugno a settembre, hanno partecipato al tour esperienziale “Infinito experience” alla scoperta dei luoghi leopardiani, in particolar modo i giovanissimi sotto i 19 anni. Solo nel periodo di mostra sono 17mila le presenze all’ufficio di informazione turistiche Iat Tipico.tips.
Soddisfazione espressa anche dall’amministrazione comunale della città leopardiana. “È un vero record – ha detto l’assessore a Culture e Turismo Rita Soccio - avere tanti visitatori e appassionati nei nostri musei a riprova di come la cultura sia un traino importante per il turismo e l'economia cittadina. Come Città della Cultura stiamo raccogliendo i frutti di una politica di investimenti volta alla valorizzazione e promozione delle eccellenze recanatesi, che non si ferma con L'Infinito, ma che continuerà nei prossimi mesi con un'attenzione particolare ai nostri personaggi illustri. Ospitare la mostra sul Paesaggio Italiano di Vittorio Sgarbi è un'ulteriore conferma della considerazione che la nostra città si è saputa conquistare a livello nazionale ed essere scelta come sede naturale dell'evento espositivo. Ringrazio per l'ottimo lavoro di curatela e di organizzazione Sistema Museo, che ormai da poco più di 2 anni gestisce con professionalità e passione i nostri Musei Civici”.
Investimento intorno alle 9:45 della mattinata odierna in via Nazionale a Porto Recanati, lungo la Statale. Un ciclista, 70enne e originario del posto, è stato investito da un'auto con dinamica ancora in corso di accertamento.
Sul posto sono intervenute due ambulanze, la Croce Azzurra e la Croce Gialla di Recanati che hanno soccorso l'uomo e constatati i traumi riportati hanno disposto l'intervento dell'elisoccorso: le sue condizioni sono piuttosto gravi ed è stato trasportato all'ospedale Torrette di Ancona.
Presente anche la Polizia locale per disporre tutti i rilievi del caso.
Si sono svolti oggi a Recanati i funerali di Vanni Leopardi, discendente del poeta Giacomo, scomparso lo scorso 4 novembre all'età di 77 anni a seguito di una breve malattia (LEGGI QUI). La funzione religiosa, officiata da Padre Roberto Zorzolo, è stata celebrata nella Chiesa di Santa Maria di Montemorello, in piazza Sabato del Villaggio, dove venne battezzato anche l'illustre avo. In tanti, tra cittadini e istituzioni, hanno voluto dare l'ultimo saluto al Conte ed essere vicini al dolore della figlia Olimpia e dei nipoti Ettore, Gregorio, Diana e Pier Francesco, figlio del fratello Mimmo, che non ha potuto partecipare alla cerimonia. Sul feretro, presidiato dal picchetto d’onore dell’arma dei Carabinieri, le 51 rose rosse della figlia Olimpia in ricordo dei 51 anni d’amore trascorsi insieme.
"La tua memoria sia tra quelli che renderanno sempre più glorioso il passato del tuo nobile casato”. Dopo il commosso ricordo di Padre Floriano, la parola al sindaco di Recanati Antonio Bravi e al presidente del Centro Nazionale di Studi Leopardiani Fabio Corvatta.
"Oggi salutiamo una persona attenta alla divulgazione dell'opera di Giacomo, che ha sempre onorato profondamente - le parole del primo cittadino -. La sua figura riassume molteplici qualità umane, morali e intellettuali. Vanni lascia un patrimonio prezioso per la memoria collettiva della città."
Vanni Leopardi era vero e proprio simbolo della città nonché uomo di grande cultura capace di spendersi in prima persona per la salvaguardia del patrimonio leopardiano. "Ho difficoltà nel ricordare un uomo con il quale ho avuto un rapporto di amicizia lungo decenni - le parole di Corvatta -. Chi lo ha conosciuto sente ora la mancanza di quella gentilezza, affabilità e affetto che Vanni sapeva distribuire a tutti quelli che incontrava. Una figura complessa la sua che si è interessata di molte cose. È stato custode del patrimonio della famiglia e ha sempre dimostrato il suo amore per l'ambiente, per la cultura e per i giovani donando un momento di crescita e di educazione a tutta la città. Ha sempre avuto un attaccamento profondo verso la sua famiglia, essendo un punto di riferimento e un esempio da ricordare."
"Sono stato un privilegiato perché ho vissuto con lui moltissimi momenti di vita - ha concluso Corvatta, visibilmente emozionato -. Infine voglio ricordare il suo rapporto di grande passione con la figlia Olimpia: siete sempre stati una sola persona e vedervi così è una consolazione dell'animo". Un ricordo che ha commosso la contessa dopo l'abbraccio del presidente Corvatta.
Al termine della cerimonia il corteo, con a capo il feretro portato dai nipoti Pier Francesco e Gregorio, ha attraversato la città fino a Porta Romana. Il feretro è stato trasferito a San Leopardo nella tomba monumentale della famiglia.
"Vanni Leopardi apparteneva ad una razza in estinzione: quella di una ristrettissima cerchia di aristocratici che, consci delle proprie responsabilità sociali e culturali, hanno dedicato la vita anche a iniziative di interesse comune, dimostrando con ciò, nei fatti, quel senso civico che ogni persona civile dovrebbe avere; tanto più se è nata in un contesto privilegiato per cultura e agio - il ricordo del vice presidente del FAI Marco Magnifico -. Vanni Leopardi mettendo a disposizione della collettività il tesoro di cui la famiglia è custode, mantenendolo con amorevole cura, avviando la sua progenie a questo civile atteggiamento (con successo visto il ruolo oggi così ben ereditato dalla figlia Olimpia) e mettendosi a capo di iniziative di valore ambientale e paesaggistico che hanno evitato scempi irreparabili alla sua terra, ha perfettamente interpretato il senso dell'articolo 118 della Costituzione che affida a tutti noi un ruolo sussidiario a quello dello Stato, nel compiere azioni che diano beneficio alla collettività. Una lezione di stile e di civiltà che è giusto ricordare e additare soprattutto alle giovani generazioni."
Sabato 9 novembre, alle ore 17:00, presso l’Aula Magna del Comune di Recanati si svolgerà l’inaugurazione dell’anno accademico 2019/20120 dell’UNIPER, Università d’Istruzione Permanente Don Giovanni Simonetti di Recanati.
Dopo il saluto del sindaco Antonio Bravi, dell’assessora alle culture e Pubblica Istruzione Rita Soccio e del Rettore Aurora Mogetta, il dottor Francesco Tombesi, astrofisico, ricercatore e professore del Dipartimento di Fisica - Università di Roma “Tor Vergata”, terrà la sua prolusione dal titolo “Dalle dolci colline recanatesi alla NASA per la caccia dei buchi neri”.
Il trentasettenne astrofisico marchigiano di fama mondiale dopo aver lavorato 7 anni alla NASA è stato richiamato in Italia nel 2017, grazie al bando MIUR dedicato al rientro dei cervelli, e ora è docente all’università di Tor Vergata ma continua ad avere collegamenti con due università americane collegate alla NASA. Nel 2015, a capo di una equipe di ricercatori, ha dimostrato la connessione tra i buchi neri supermassicci e l’evoluzione delle galassie. La sua tesi è stata pubblicata sulla prestigiosa rivista “Nature” e gli sono stati conferiti molti premi. L’inaugurazione sarà accompagnata dallo spettacolo musicale dal titolo “Il sax nelle sue sfumature”, Viaggio tra gli angoli del jazz e la musica da film, con i musicisti del nostro territorio The bad Brothers saxphon quartet di Daniele Marucci - sax tenore Roberto Paccapelo - sax contralto Guido Porrà - sax soprano Andrea Rapazzetti - sax baritono, in collaborazione con la Civica Scuola di Musica “B. Gigli”.
"Tutti i docenti sono volontari, i corsi non hanno costi, basta solo un piccolo contributo a differenza di altre realtà simili che chiedono le tasse d’iscrizione e costi dei corsi - spiegano dall'istituto -. Le iscrizioni per il nuovo Anno Accademico saranno possibili presso la Segreteria dell’Università Permanente. I corsi sono aperti a tutti e senza limite di età".
"Sarà il caso che nel prossimo bilancio comunale 2020 sia previsto un finanziamento per la messa in sicurezza di alcuni incroci di strade cittadine, oggi purtroppo troppo spesso teatro di incidenti anche assai gravi". Così il consigliere regionale Luca Marconi, del gruppo Popolari Marche, sui numerosi incidenti che si stanno verificando negli ultimi mesi all'interno del territorio comunale.
"Parliamo, in modo particolare, di quelli tra la strada per Chiarino e quella per Villa Gigli e tra Contrada san Pietro e Vallememoria, all’altezza della vecchia scuola. La cronaca troppo spesso, infatti, ci riporta la notizia di incidenti anche gravi - prosegue Marconi -, con conseguenze serie per gli occupanti e i mezzi coinvolti, determinati dalla pericolosità di questi incroci, dalla loro scarsa visibilità e dal traffico intenso che vi si registra. Basterebbe progettare una piccola rotatoria, e lo spazio c’è, per evitare tutto questo e indurre gli automobilisti a guidare con la prudenza e la velocità giusta per evitare situazioni spiacevoli".
"Ci auguriamo - conlude Marconi -, quindi, di trovare questa sensibilità da parte degli amministratori nel formulare il bilancio di previsione per il prossimo anno".
L'incidente si verificato lungo la provinciale, a Santa Lucia, nel Comune di Recanati.
Ad essere coinvolti nel sinistro tre veicoli, che per cause in corso di accertamento si sono scontrati tra loro.
Lanciato l'allarme si è attivata la macchina dei soccorsi: sul posto 118 e Vigili del Fuoco.
Il bilancio è di un ferito che è stato trasportato dai sanitari all'ospedale di Recanati per le cure del caso. Le sue condizioni non sono gravi. Le altre tre persone che erano a bordo delle auto coinvolte nel sinistro, sono state curate sul posto e hanno rifiutato il trasporto all'ospedale.
I Vigili del Fuoco hanno messo in sicurezza le auto e l'area dell'incidente. I rilievi spetteranno alla Polizia Stradale
Il mondo delle istituzioni politiche e culturali ha subito espresso il proprio cordoglio per la scomparsa del conte Vanni Leopardi, che si è spento questa mattina nella sua abitazione a Recanati, all'età di 77 anni. (LEGGI QUI)
"Se ne va un uomo che ha dato tantissimo a Recanati - è il commento del sindaco della città Antonio Bravi -. In queste ore desidero esprimere un sincero sentimento di cordoglio ai familiari e a tutti coloro che gli hanno voluto bene a nome mio personale, della Giunta, del Consiglio Comunale e della comunità di Recanati. È stata persona particolarmente attenta e partecipe alla vita della nostra città alla quale ha sempre tenuto e che ha amato profondamente - ha concluso il sindaco -. Si è costantemente prodigato per portare un contributo significativo alla crescita culturale di Recanati e si è incessantemente impegnato nella custodia e divulgazione della figura e dell’opera di Giacomo Leopardi”.
Profondo cordoglio espresso anche dall'ambasciatore Giuseppe Balboni Acqua, Presidente del Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Bicentenario de “L’Infinito”. “Conoscevo il conte Vanni Leopardi da tempo - le sue parole -. Di recente i nostri incontri sono stati più frequenti e più cordiali, anche per il grande impegno con cui seguiva i lavori di sistemazione della sua proprietà nella prospettiva della visita del 26 settembre scorso del signor Presidente della Repubblica che è stata per tutti noi, recanatesi e non, un grandissimo dono e, a quanto mi risulta, una bellissima occasione d’incontro per il Capo dello Stato. Vanni mi aveva fatto cenno alle sue condizioni di salute ma la sua scomparsa, così inattesa, mi ha causato un profondo dolore. Era un grande aristocratico- ha concluso -, cortese, disponibile, alla mano, sempre accogliente, il cui tratto affabile mi ricordava tanto la contessa Anna e una tradizione gentilizia che onora noi marchigiani e tutti gli italiani.”
Profondo dolore anche per Fabio Corvatta, Presidente Centro Nazionale di Studi Leopardiani. “Il dolore per la scomparsa di Vanni, è il dolore per la perdita di un caro amico con il quale ho condiviso tanti momenti per un lungo tratto delle nostre vite; un amico al quale voglio bene e che non potrò dimenticare - il ricordo -. Al conte Vanni Leopardi va la gratitudine per il lavoro svolto con intelligenza e passione, insieme alla figlia Olimpia e a tutta la famiglia, di conservazione dello straordinario patrimonio storico e culturale proseguendo nell’impegno che, per tanti anni, aveva sostenuto l’indimenticabile contessa Anna".
L’Università di Macerata si unisce al cordoglio generale per la scomparsa del conte Vanni Leopardi. Il Rettore Francesco Adornato parteciperà ai funerali che saranno celebrati mercoledì 6 novembre alle ore 16 presso la Chiesa Santa Maria di Monte Morello a Recanati.
“A nome di tutta la comunità accademica, esprimo il più vivo dispiacere per la scomparsa di una figura che, con le sue iniziative e la sua apertura culturale, si è tanto adoperata per promuovere la poetica leopardiana in Italia e all’estero”, dichiara il rettore Adornato, ricordando le occasioni di collaborazioni scientifiche e culturali con il decano di Casa Leopardi. L’Università di Macerata fa parte, infatti, del Centro Nazionale di Studi Leopardiani, con il quale l’Ateneo ha attivato da tempo una cattedra leopardiana, e del Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Bicentenario de L’Infinito”.
Anche l’assessore regionale al Turismo-Cultura, Moreno Pieroni ha voluto esprimere un ricordo personale e attestare con parole di stima le qualità e la figura del conte Vanni Leopardi, recentemente scomparso: ”Le Marche sono grate a Vanni Leopardi per la sua instancabile opera di conservazione, tutela e valorizzazione dell’eredità culturale leopardiana. Una grande perdita, dunque, per la cultura marchigiana. Come nella tradizione familiare, da Monaldo ha ereditato la volontà di condivisione della conoscenza, la diffusione del sapere, cercando sempre la collaborazione di chi potesse aiutarlo a seguire quello che è stato per lui un imperativo morale, accettando il testimone della Contessa Anna: far conoscere la grandezza, il genio di Giacomo a tutti e specialmente ai giovani. E per questo ha incarnato benissimo la figura del mentore, fino alla fine, cercando di sostenere con nuovi progetti i talenti creativi. Posso parlare in questi termini del Conte Vanni per averlo conosciuto personalmente come un grande motivatore di progetti, sempre pronto alle sfide, mai arroccato su posizioni, ma orientato al nuovo e entusiasta di ogni idea che potesse dare lustro alle Marche. Uomo colto, gentile, affabile, progressista ha fatto dell’accoglienza un motivo di orgoglio, portando Casa Leopardi tra le mete turistico - culturali marchigiane di tutto rilievo a livello internazionale. Siamo profondamente addolorati per questa scomparsa, quasi troppo precoce, e ci uniamo al dolore della figlia Olimpia e degli amati nipoti nell’onorarlo con un riconoscente e affettuoso ricordo.”
Lutto a Recanati per la scomparsa di un simbolo della città. Si è spento a 77 anni nella sua abitazione, dopo una breve malattia, Vanni Leopardi, discendente del poeta recanatese. Vanni Leopardi lascia il fratello Giacomo, la figlia Olimpia e i tre nipoti.
Uomo di arte e di cultura, grande viaggiatore, amante della natura, Vanni Leopardi ha dedicato la sua vita alla salvaguardia del patrimonio leopardiano e alla tutela morale dell’anima grande del Poeta recanatese.
Lo scorso 26 settembre, il conte Leopardi aveva preso parte alla cerimonia dell'inaugurazione dell'Orto dell'Infinito alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (LEGGI QUI).
Laureato in Scienze Politiche, scelse l’agricoltura per passione, dando continuità alla tradizione di famiglia e cercando, nella produzione di vino, cereali e olio, di rispettare gli equilibri della natura, il benessere degli animali, immaginando un ciclo virtuoso tra produttività, modernità e bellezza del paesaggio.
Per tutta la vita ha cercato di coniugare il progresso tecnologico e la modernità, alle istanze di una vita connessa ai ritmi veri della natura; memore della “lezione” del suo più grande avo, alla ricerca di una civilizzazione che non alieni gli esseri umani e che permetta loro “…in social catena” una mutua assistenza alla ricerca della felicità.
Proprio quella felicità tanto desiderata dall’antenato Giacomo è stata, per Vanni Leopardi, l’obiettivo ultimo di una ricerca lunga tutta la sua vita: una “Accademia per la ricerca della Felicità”, negli stessi luoghi dell’avita dimora dove scelse di abitare. Un progetto nato dalla sua fervida immaginazione e alimentato da una bontà d’animo che lo ha sempre visto sposare la causa dei deboli e dei marginali.
Insieme all’indimenticata madre Anna e all’amata figlia Olimpia, ha dedicato le sue energie alla valorizzazione della cultura leopardiana, mirando alla diffusione dell’opera del Poeta. Mentore per gli amati nipoti, punto di riferimento per gli studiosi e i cultori di Giacomo, ha aperto le porte della biblioteca di famiglia al mondo, facendo suoi gli ideali di condivisione della cultura e diffusione della conoscenza. Lascia un ricordo indelebile in tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e condividerne il cammino.
I funerali si terranno mercoledì 6 novembre a Recanati, alle ore 16, nella Chiesa di Santa Maria di Montemorello nella piazzuola Sabato del Villaggio.
Il Villa Musone sfiora il colpaccio a Castelplanio. I ragazzi di mister Maurizio Marincioni impattano per 1-1 in casa delle Torri dopo un buon match rimandando l'appuntamento con la prima vittoria esterna. Primo squillo dei padroni di casa con Corinaldesi che al 3’ centra una clamorosa traversa. I gialloblu prendono in mano il pallino del gioco e passano in vantaggio con la rete di Carloni, con una deviazione di Pistola.
Nella seconda metà del primo tempo i locali crescono e riescono ad impattare al 36’ con Casturà. Nella ripresa i villans giocano in superiorità numerica, complice l'espulsione di Chiorrini tra i padroni di casa, e creano alcune situazioni interessanti. La più clamorosa allo scadere quando il fendente di Piccini lambisce il palo della porta difesa da Latini.
“Abbiamo giocato su un campo ostico – commenta il ds Massimiliano Trozzi – e c'è un po' di rammarico per non aver colto la vittoria. Nel primo tempo abbiamo fatto bene nei primi 20 minuti, mentre nella ripresa, vista anche la superiorità numerica, siamo stati noi a fare il gioco. La classifica è molto corta e ci servono un paio di risultati utili consecutivi per risalire la china. La squadra comunque è in crescita e quando gioca palla a terra fa vedere buone cose, deve solo acquisire maggiore consapevolezza nei propri mezzi".
LE TORRI – VILLA MUSONE 1-1 (1-1 pt)
LE TORRI CASTELPLANIO: Latini, Pistola, Chiorrini, Pierleoni, Mariotti, Santinelli, Casturà, Gianmarco Sorana (63’ Cerioni), Corinaldesi (79’ Obayuwana), De Angelis, Ceccacci (73’ Bizzarri). All. Morici.
VILLA MUSONE: Martino, Matteo Camilletti, Guzzini (85’ Leone), Carloni, Di Luca, Morra, Piccini, Carnevalini, Marziani (80’ Borra), Pancaldi (89’ Marta), Agostinelli. All. Marincioni. ARBITRO: Longarini di Macerata.
RETI: 11’ Pistola autogol, 36’ Casturà
I malviventi sono entrati in azione nella notte tra mercoledì e giovedì nel presidio ospedaliero Santa Lucia di Recanati, che fa capo alla farmacia ospedaliera di Civitanova Marche. All'interno dell'edificio, sono conservati i farmaci, che vengono poi distribuiti ai pazienti, per le malattie reumatiche, dermatologiche o oncologiche. Tutti medicinali debitamente catalogati e destianti a determinati pazienti.
A fare a triste scoperta, il giorno successivo, sono stati alcuni dipendenti.
I ladri, probabilmente due, come riferito dal Direttore dell'Area Vasta 3 Alessandro Maccioni, hanno rotto una finestra e, una volta dentro la struttura recanatese, hanno rubato alcuni farmaci particolarmente costosi. Nella struttura sono presenti anche dei vaccini ma i malviventi hanno "selezionato" appositamente i medicinali maggiormente costosi decidendo invece di non asportare quelli meno costosi come a esempio i vaccini per l'ufficio igiene. I ladri hanno rubato anche farmaci oncologici.
Lunedì, riferisce il Direttore Maccioni, la responsabile del servizio andrà a formalizzare la denuncia ai carabinieri e si procederà anche a quantificare il danno in termini economici.
All'interno della struttura non ci sono telecamere.