“Si vede che viene dall’Academy Civitanovese”. È una frase che riecheggia sempre più spesso tra gli addetti ai lavori del calcio giovanile, un riconoscimento che ormai accompagna chiunque abbia indossato quella maglia rossoblù e sia cresciuto sui campi di Civitanova Alta. E proprio lì, dove tutto è cominciato, l’Academy ha festeggiato i suoi primi dieci anni di storia, tra sorrisi, ricordi e tanta voglia di futuro.
La festa per il decennale ha trasformato il campo sportivo di Civitanova Alta in un grande abbraccio collettivo: una giornata di celebrazioni che ha voluto rendere omaggio a un percorso fatto di crescita tecnica, educativa e soprattutto umana. D’altronde, i nomi parlano da soli. Dal terzino Edoardo Meconi, oggi al Genoa, al portiere Elia Tantalocchi, passato alla Sampdoria e quest’anno in prestito al Pontedera. E ancora Davide Mancini, centrale difensivo del Parma ora in prestito al Campobasso, Manuel Vessella, che ha esordito in Serie C con la Fermana, e Riccardo Bongelli, regista protagonista della promozione in Serie D con la Maceratese e pronto per una nuova sfida tra i professionisti con la Sambenedettese. L’ultimo talento in ordine di tempo è Thomas Giacchetti, centrocampista classe 2011 già nel mirino dell’Atalanta. Ma i veri numeri dell’Academy si contano anche tra i tanti ragazzi che militano nei massimi campionati regionali, simboli di una scuola calcio che ha fatto della formazione del carattere il suo tratto distintivo.
La giornata si è aperta con la vittoria degli Esordienti rossoblù nel Torneo Cleti, che battendo la Robur hanno conquistato l’accesso agli ottavi di finale. Poi via alla festa, con una grande partecipazione di dirigenti, famiglie, ex calciatori e istituzioni. Presenti il sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica, l’assessore allo Sport Claudio Morresi, l’assessore ai Lavori pubblici Ermanno Carassai, l’assessore all’Istruzione Barbara Capponi e la direttrice dell’Azienda Teatri Maria Luce Centioni.
Ognuno di loro ha voluto condividere parole di apprezzamento e visione per lo sport civitanovese, riconoscendo all’Academy un ruolo centrale nel tessuto educativo e sociale della città. Il sindaco Ciarapica è stato simbolicamente omaggiato dal presidente Paolo Squadroni con una maglia numero 10: un gesto carico di significato in un anniversario che vuole essere non solo celebrazione, ma anche rinnovata promessa per il futuro.
“La nostra è una società a cui siamo molto legati – ha dichiarato Ciarapica – perché fa buon calcio e forma ottimi ragazzi. Lo sport è uno strumento sociale fondamentale e per questo abbiamo investito tanto negli impianti. In particolare per l’Academy, dopo il campo in erba sintetica, abbiamo approvato un intervento da 540mila euro per i nuovi spogliatoi. Un altro passo per aiutarli a crescere ancora”.
Un regalo prezioso per festeggiare i dieci anni e, soprattutto, una base solida su cui costruire i successi futuri. Sulla stessa linea anche l’assessore Morresi: “Dietro ai risultati dell’Academy ci sono competenza, impegno e volontà. Qui arrivano famiglie da tutta la regione: è la conferma del valore che questa realtà ha saputo costruire”.
E proprio il presidente Squadroni, visibilmente emozionato, ha voluto ringraziare tutti: “Ogni volta è una gioia ritrovarsi con i nostri ragazzi e le loro famiglie. Ci rende orgogliosi vedere i nostri ex allievi portare in giro per l’Italia il nome dell’Academy. Ma questi dieci anni non sono un traguardo: sono solo l’inizio di un nuovo viaggio”.
A chiudere la serata la musica coinvolgente dei Time Generation Band, con le grandi hit pop-rock dagli anni ’70 a oggi, e infine i fuochi d’artificio che hanno illuminato il cielo sopra Civitanova Alta, come a voler proiettare verso il futuro il sogno di un’Academy che non smette mai di crescere.
Un traguardo che rimarrà nella storia della Roller Civitanova è stato raggiunto ai Giochi Nazionali “Bruno Tiezzi”, disputatisi dall'11 al 14 giugno a Fanano, in provincia di Modena. la squadra marchigiana ha conquistato un prestigioso quarto posto assoluto su 78 società provenienti da tutta Italia, totalizzando un’impressionante somma di 14.519 punti.
Questo risultato eccezionale porta la Roller Civitanova tra le élite del pattinaggio corsa giovanile nazionale, frutto di anni di impegno, dedizione e talento dei suoi giovani atleti.
Ecco i nomi dei 14 atleti che hanno difeso con orgoglio i colori della Roller Civitanova: Alessia Menghini, Amelia De Florio, Aurora Brunellini e Aurora QuattriniCecilia Altobelli, Diego Pepa Salierno, Elettra Scolà ed Elisabetta Recchi Greta Iezzi, Lucrezia Trillini, Margherita Marchesani, Michele Onofri, Nicole Didone e Thea Dari.
L’atmosfera nella pittoresca Fanano, nel cuore dell’Appennino modenese, è stata carica di energia e competitività. Oltre 600 atleti si sono sfidati in pista, sostenuti da un pubblico entusiasta, mentre le società partecipanti hanno animato la manifestazione con il loro entusiasmo e la loro determinazione. La Roller Civitanova si è distinta non solo per l’ottimo risultato, ma anche per il comportamento esemplare dei suoi giovani atleti, che hanno dimostrato sportività e rispetto, guadagnandosi il plauso degli organizzatori e delle altre squadre.
Il quarto posto nazionale rappresenta più di un risultato: è la testimonianza di una crescita costante e il punto di partenza per ambizioni ancora più grandi. Grazie all’entusiasmo dei 14 campioni e alla guida esperta dello staff tecnico, la Roller Civitanova si conferma come una delle realtà più promettenti del pattinaggio corsa italiano, capace di unire passione, preparazione atletica e spirito di squadra.
Il sogno della Roller Civitanova prende sempre più velocità, e questa giovane formazione è pronta a scrivere nuove pagine di successo nel futuro del pattinaggio su pista.
Attimi di tensione nel tardo pomeriggio di oggi lungo via Don Mariano Capecci, nelle campagne tra Recanati e Loreto, dove una moto e un’auto si sono scontrate intorno alle 17:30.
La dinamica dell’incidente è ancora al vaglio delle forze dell’ordine, ma l’impatto è stato violento: ad avere la peggio è stato il centauro, che dopo l’urto è stato sbalzato sull’asfalto.
Sul posto sono arrivati i sanitari del 118, che, valutata la situazione, hanno richiesto l’intervento dell’eliambulanza. Il motociclista è stato così trasportato all’ospedale Torrette di Ancona. Nonostante lo spavento, le sue condizioni non sarebbero gravi.
SAN SEVERINO MARCHE - Emozioni, spettacolo e tradizione si sono intrecciati in una serata indimenticabile, conclusasi con l’attesissimo spettacolo pirotecnico a ritmo di musica curato dalla ditta ascolana Santa Chiara. Il 44esimo Palio dei Castelli ha celebrato vincitori, memoria e passione con una partecipazione vibrante che ha coinvolto l’intera comunità.
A dominare la classifica dei grandi è stato il rione Settempeda, che si è aggiudicato l’ambito dipinto dell’artista Cecilia Paciaroni, simbolo della vittoria. Tra i più piccoli, invece, si è confermata villa di Cesolo, che ha bissato il successo dello scorso anno conquistando per la seconda volta consecutiva il Palio dei bambini.
Netta e senza appello la finale del tiro alla fune baby, vinta con un secco 2-0 dal castello di Serralta contro il rione di Contro. Ma è stata ancora villa di Cesolo a brillare nella corsa delle torri, superando proprio Settempeda e rendendo chiara la supremazia dei biancoblù, che hanno vinto il Palio baby staccando nettamente gli inseguitori Settempeda e Serralta, appaiati al secondo posto.
Nel Palio degli adulti, la competizione è stata serrata, in particolare nella finale del tiro alla fune tra Serralta e Cesolo. Gli arancioneri si sono imposti con autorità: dopo una tiratissima prima manche da oltre due minuti, hanno chiuso i conti nella seconda con un 2-0 deciso.
Decisiva, come da tradizione, è stata la corsa delle torri, intitolata alla memoria di don Amedeo Gubinelli, indimenticato ispiratore dei giochi in onore del patrono. In finale si sono affrontati Oltre le Mura e Settempeda, che avevano superato in semifinale Cesolo e Di Contro. I bianconeri partivano favoriti grazie al miglior tempo nelle eliminatorie e alle vittorie nelle prove di arco e balestra, ma la lunga volata dei giallorossi di Settempeda ha ribaltato i pronostici: trionfo con un eccezionale tempo di 1'26"66, che ha garantito il successo finale e il ritorno alla vittoria dopo un solo anno di pausa.
Toccante la dedica della contrada Oltre le Mura, che ha corso anche in memoria di Dedja Amarildo, atleta scomparso prematuramente lo scorso anno. Un momento speciale è stato riservato anche a Chiara, amazzone di Settempeda e unica donna nel tiro alla fune, premiata dal sindaco Rosa Piermattei con un riconoscimento della giuria presieduta da Graziella Sparvoli, alla guida dell’Associazione Palio.
In collaborazione con il Comitato Centro Storico, si è svolta anche la premiazione del concorso “Finestre in festa”, volto ad abbellire balconi, negozi e finestre del centro. Terzo posto per Silvia Cipolletta, secondo per Carla della gioielleria Sgaiglia e primo posto per Daniela Jachetta. Una menzione speciale è andata agli ospiti della casa di riposo Lazzarelli, protagonisti della kermesse floreale.
Spazio anche al torneo del Coccio, con la vittoria di Roberto Vignati su Emanuele Leonori e Flavia Pisello. Vignati sarà il nuovo capitano degli arcieri dell’Associazione Palio per l’anno in corso.
Suggestiva infine la simulazione storica “Attacco al passato” messa in scena dagli armigeri della Compagnia Grifone della Scala, che ha chiuso in bellezza una serata già carica di fascino medievale.
La 44ª edizione del Palio di San Severino non si conclude qui: da venerdì a domenica prossimi l'appuntamento è con il tradizionale trittico delle Feste Medievali nel magico Castello di Elcito, noto anche come il “Tibet delle Marche”, per un viaggio ancora più profondo nel cuore della storia e delle radici locali.
È partito con un grande successo il primo appuntamento con “PartyRocc”, sabato 14 giugno nel primo degli attesi eventi dell’estate organizzati dall’Amministrazione comunale di Camerino, in collaborazione con la Proloco Camerino. Oltre 3mila persone hanno affollato i Giardini della Rocca Borgesca per una serata all’insegna del puro divertimento e della musica.
Apertura affidata all’aperitivo in diretta con l’animazione di Multiradio, guidata da Giusi Minnozzi, poi il via all’esplosiva e coinvolgente serata con “Italia Mania” e “90 Mania”. Tutti a ballare e cantare, sia grandi sia piccoli, con l’allegria della musica italiana ed il meglio della dance anni ’90. Animazione e gadget del team Mas Flow hanno conquistato i tantissimi presenti fino a tarda sera, per un evento da ricordare.
I prossimi due appuntamenti da non perdere con “PartyRocc” sono già fissati per venerdì 4 luglio e venerdì 29 agosto, sempre alla Rocca Borgesca. Non mancheranno le sorprese e il divertimento è assicurato.
“Buona la prima per PartyRocc - dichiara il sindaco di Camerino, Roberto Lucarelli - Ieri sera un momento di divertimento che è iniziato dalle 6 del pomeriggio fino a notte fonda, che ha visto, oltre all'apertura del chiosco della Rocca, la prima di tre serate di questo evento che è PartyRocc. Oltre 3000 persone hanno affollato i nostri giardini della Rocca, un momento vissuto con tutta la Città e anche con tante persone venute da fuori, per una serata estiva di puro divertimento. Grazie a Giusi Minnozzi di Multiradio e ai ragazzi di Italia Mania e 90 Mania, che hanno fatto ballare i tanti intervenuti. La cosa più bella è stata vedere insieme dai più piccoli ai più grandi, divertirsi e vivere quella che è l'estate camerte, ricca di appuntamenti e ricca di eventi di tutti i tipi. Quindi l'invito è sempre a partecipare alle tante iniziative che l'Amministrazione comunale, la Proloco, le tante associazioni, stanno mettendo in campo per far vivere anche quest'anno un'estate da sogno”.
Italo Biondini, di Montecassiano, fu ucciso dai nazisti per aver difeso una giovane ragazza, che grazie al suo gesto di coraggio riuscì a salvarsi. Un sacrificio che oggi viene finalmente riconosciuto e onorato. Mattinata di grande emozione e profondo significato storico quella che si è svolta oggi a Carbognano, in provincia di Viterbo, dove è stato inaugurato il cippo commemorativo dedicato a Italo Biondini, martire della Resistenza, originario di Montecassiano. Alla cerimonia hanno partecipato i rappresentanti delle istituzioni dei due comuni, uniti nel ricordo di un eroe rimasto troppo a lungo nell’ombra.
«In un mondo in cui dilagano violenza e indifferenza verso i più deboli, dove il potere vuole reprimere il dissenso politico e limitare le libertà di manifestazione pacifica — ha detto il sindaco di Montecassiano, Leonardo Catena, durante il suo intervento — è emozionante ricordare coloro che con coraggio sacrificarono la loro vita per combattere ingiustizie, soprusi e consegnarci un mondo migliore. La nostra democrazia, la nostra Repubblica sono nate da gesti eroici come quello di Italo Biondini, di coloro che diedero la vita per riconquistare la libertà che i fascisti e i nazisti ci avevano tolto».
La cerimonia si è svolta nelle vicinanze del ponte della ferrovia, in località Morciano di Carbognano. Accanto al sindaco Catena sono intervenuti Agostino Gasbarri, sindaco di Carbognano, il ricercatore storico Arnaldo Ricci e il docente Andrea Trubbiani, che con le sue ricerche ha ricostruito la vicenda storica di Biondini e curato i contatti tra i due Comuni per la realizzazione del cippo commemorativo.
«Voglio ringraziare il professor Andrea Trubbiani per le sue ricerche storiche e per aver contribuito a tenere i contatti con il sindaco di Carbognano Agostino Gasbarri — ha aggiunto Catena —. Un ringraziamento va inoltre all’Anpi di Montecassiano e al circolo Scaramuccia per l’importante lavoro di memoria e sensibilizzazione svolto in questi anni».
MACERATA - È stato approvato il progetto esecutivo in linea tecnica relativo al miglioramento sismico dell’edificio comunale di Borgo Peranzoni 51-53-55 a Villa Potenza, attualmente inagibile e sede, in passato, delle associazioni cittadine. L’intervento, finanziato per 2 milioni di euro con il Programma Unitario Rigenerazione Urbana, prevede la manutenzione, il restauro e il risanamento conservativo dell’edificio finalizzati al mantenimento e al recupero delle originarie caratteristiche dello stabile, costruito alla fine dell’Ottocento.
L’immobile, a seguito degli eventi sismici del 2016, presenta attualmente diverse lesioni e fenomeni di erosione sui quali si interverrà per eseguire una totale rigenerazione; saranno eseguiti interventi strutturali sulle finiture interne ed esterne, sulle cornici, sugli apparati decorativi, sui muri perimetrali, sulla copertura e sugli infissi. Tutti gli interventi sono finalizzati a garantire un restauro conservativo dell’immobile di Borgo Peranzoni che, negli anni, è stato interessato da diverse fasi edilizie.
“Un finanziamento importante i cui lavori, terminate le dovute verifiche e una volta espletata la gara di appalto, potrebbero partire già alla fine dell’anno – ha detto il sindaco Sandro Parcaroli -. L’intervento riguarderà un edificio simbolo per Villa Potenza sia dal punto di vista storico e strutturale che sociale”.
“Portiamo avanti l’impegno di restituire alla frazione di Villa Potenza un immobile strategico per le attività associative e sociali – ha aggiunto l’assessore ai Lavori Pubblici Andrea Marchiori -. Con questa rigenerazione il patrimonio edilizio comunale si arricchisce ancora con l’obiettivo di programma di favorire in ogni quartiere e frazione l’attività delle associazioni in ambienti confortevoli e sicuri”.
Il Potenza Picena piazza un colpo di assoluto valore per il reparto arretrato. La società giallorossa ha annunciato ufficialmente l’ingaggio del difensore centrale classe 1986 Andrea Romagnoli, giocatore dalla grande esperienza e dalla lunga militanza nel calcio dilettantistico marchigiano, che si è diviso fra Corridonia e Aurora Treia nella stagione appena conclusa.
Romagnoli porta in dote un curriculum importante, costruito tra le fila di squadre storiche come Maceratese, con cui ha collezionato numerose presenze in Serie D, e altri club blasonati del panorama regionale come Sangiustese 1957 A.S.D., Montesangiusto Calcio A.S.D., Casette Verdini A.S.D., Elpidiense Cascinare A.S.D. e Fulgor Maceratese S.r.l., dove ha militato tra Promozione ed Eccellenza.
Con questa operazione, il Potenza Picena si assicura un profilo di grande affidabilità, dotato di leadership, solidità difensiva e una profonda conoscenza del campionato. Un innesto che va a rafforzare in modo deciso l’organico a disposizione dello staff tecnico, in vista di una stagione ambiziosa.
«Un innesto di grande affidabilità e solidità difensiva, che va a rafforzare l’organico giallorosso con la sua comprovata leadership, maturità tattica e profonda conoscenza del calcio dilettantistico marchigiano. Con entusiasmo e determinazione, diamo il benvenuto nella famiglia giallorossa ad Andrea, certi che il suo contributo sarà fondamentale per gli ambiziosi obiettivi stagionali» – queste le parole con cui la società ha accolto il nuovo arrivato.
Con Romagnoli, il Potenza Picena alza l’asticella e manda un segnale chiaro al campionato: la squadra è pronta a lottare per traguardi importanti.
In un’epoca in cui si urla sempre più forte per essere ascoltati, Jamie – all’anagrafe Aziz Gazzella, artista marchigiano classe 2002 – sceglie un altro modo: quello di sussurrare parole vere, crude, difficili. “Emotivamente Instabile”, il suo nuovo brano, è una ballad pop dalle tinte emo che diventa rifugio per chi non riesce più a fingere, per chi sente troppo, per chi vive con il cuore in disordine.
Dopo aver aperto i live di Rose Villain e Medy e collaborato con nomi della scena come La Sad, xDiemondx, Venz ed Ethos, Jamie pubblica oggi quello che definisce il suo brano “più viscerale e necessario”. Un brano nato da dentro, e dentro il tempo che stiamo vivendo: il 2025, un anno ancora segnato da guerre, femminicidi e normalizzazione della violenza.
Solo a fine maggio, Jamie è salito su un palco teatrale per uno spettacolo sulla parità di genere. Pochi giorni dopo, un altro femminicidio ha colpito Tolentino, a pochi chilometri da casa sua. Sebbene Emotivamente Instabile non parli esplicitamente di questi eventi, ne è intriso nello spirito: nasce in un contesto che soffoca l’empatia, e vuole diventare voce per chi quel dolore lo vive ogni giorno senza riuscire a spiegarlo.
Prodotta da Moka, Emotivamente Instabile è un brano che suona come una confessione. La musica è minimale ma incisiva, lo spazio sonoro lascia emergere i testi, che colpiscono come pugni nello stomaco.
“Prendo gocce di Xanax, così il mondo è meno finto”“Siamo tutti da soli, siamo soltanto anime in pena”“Vivo dentro le tenebre, scendono lacrime che marcano il mio corpo proprio come facevi te”
Queste parole non offrono soluzioni, ma accoglienza. Perché chi ascolta, spesso, non ha bisogno di essere salvato: ha bisogno di sapere di non essere solo. Jamie lo sa bene. Ha iniziato a scrivere dopo la perdita di sua sorella, quando parlare non bastava più. Le canzoni sono diventate la sua terapia, e ora il suo messaggio.
Jamie non si nasconde dietro estetiche patinate o storytelling costruiti. La sua forza è nella fragilità. In un panorama urban che spesso esalta l’invulnerabilità, lui si presenta nudo, instabile, vero. Non è una posa: è una necessità. E forse proprio per questo riesce a parlare davvero a una generazione che vive tra ansia e iperconnessione, solitudine cronica e like effimeri, desiderio di appartenenza e paura di mostrarsi per ciò che è.
Con influenze che spaziano dall’emo-rap al sad trap fino al pop punk – in una linea ideale che unisce Lil Peep, Yungblud, MGK e XXXTentacion – Jamie costruisce un’identità sonora personale e riconoscibile. Ogni brano è un pezzo del suo diario emotivo. Ogni frase è una cicatrice che si fa arte.
Emotivamente Instabile non è solo una canzone: è uno specchio. Un brano che riflette i pensieri di chi spesso si sente sbagliato, fuori posto, rotto. Ma non lo è. È solo umano. Il ritornello resta addosso, la voce si incrina e poi si rialza. La produzione di Moka accompagna, senza invadere. Il silenzio tra le parole è tanto potente quanto le parole stesse.
Disponibile da oggi su Spotify, YouTube e tutte le piattaforme digitali, Emotivamente Instabile è il brano che mancava: non per riempire classifiche, ma per riempire un vuoto.
La Società Dilettantistica Ruggero Mancini di Pioraco ha piazzato due colpi, uno in attacco ed uno a centrocampo. Si tratta del centrocampista Elvis Tachi, classe 2005, e del bomber Gabriele Pataracchia, anch’egli classe 2005. Entrambi provengono dal Fabriano Cerreto, squadra che milita in Eccellenza. Dopo aver valutato diverse offerte anche provenienti da categorie superiori, sono pronti a mettersi in gioco in una squadra dove possono raggiungere ottimi risultati.
Una Ruggero Mancini dunque sempre più incentrata sui giovani del territorio. Grande soddisfazione quella espressa da parte del direttore tecnico Enrico Bonifazi: "I ragazzi sposano in pieno il nuovo progetto intrapreso dalla società, sono giovani di talento e con tanto entusiasmo, nonché due persone molto serie, indispensabili per uno spogliatoio sano e unito come il nostro".
Sulla stessa lunghezza d’onda il direttore sportivo Emanuele Baiocco: "I profili giusti per la nostra squadra! Thaci è un centrocampista molto valido tecnicamente con caratteristiche ideali per un campo come il nostro. Pataracchia è invece un giovane attaccante che, forte delle sue 24 reti segnate nell’ultima stagione con la Juniores del Fabrianese, ha indubbiamente un grande feeling con il gol. Sono quindi due calciatori già pronti per confrontarsi in un campionato duro come quello del Girone F di Seconda Categoria poiché oltre alle doti calcistiche, completa il loro profilo una mentalità matura e professionale, qualità quindi tutt’altro che scontate".
Dieci anni di lavoro condiviso, idee, relazioni e progetti meritavano un segno visibile e duraturo. Per celebrare il decimo anniversario di attività, Navitas Coworking ha scelto di realizzare un murale sulla parete esterna della propria sede, nel cuore della zona industriale A di Civitanova Marche.
L’opera è firmata dall'urban artist e architetto Giulio Vesprini e si intitola "Share" – G0089, come omaggio allo spirito collaborativo che ha sempre animato la community di Navitas.
"È la prima opera di street art che arriva nella zona industriale di Civitanova - dice l'urban artist Giulio Vesprini -. Una sfida che ho accolto con entusiasmo: portare arte in un contesto dove la cultura fatica a crescere è come piantare un seme tra il cemento, ed è un po’ la missione che si sono dati I ragazzi di Navitas quando hanno portato un coworking in una zona industriale.
"È una grande opera di mecenatismo, che porta l’arte urbana in un’area prettamente lavorativa e produttiva per vocazione. La palette nasce dalla campionatura dei colori dell’ambiente circostante, e richiama la natura che si riappropria dello spazio. Qui la bellezza non è solo estetica, ma sta nella visione: rendere vivo e creativo un luogo che non è nato per esserlo. Questa è la vera sfida e anche la sua forza", conclude Vesprini.
"Per noi di Navitas questa non è solo un’opera d’arte: è un gesto simbolico, un invito alla bellezza, un messaggio di rigenerazione urbana. La zona industriale è un luogo centrale per l’economia cittadina, e anche quello dove tutti noi civitanovesi trascorriamo la maggior parte delle nostre giornate, ma spesso viene percepita come grigia e anonima. Con questo murale, vogliamo restituirle colore, vitalità e significato, contribuendo a renderla più accogliente, umana e piacevole da vivere".
Nato nel 2015, Navitas Coworking ha dato vita a una comunità attiva e trasversale composta oggi da circa 50 professionisti, tra freelance, imprenditori, creativi e smart worker. Oltre alle postazioni fisse e flessibili, la struttura offre sale riunioni, spazi per eventi e una sala conferenze molto utilizzata.
Al Bonifazi-Corridoni di Civitanova la campanella suona, ma questa volta per un saluto speciale. Con la conclusione dell'anno scolastico, l’Istituto si è fermato un momento per celebrare e salutare i colleghi che da oggi potranno godersi il meritato riposo della pensione.
Ad Anna Laura Palombini, Giovanna Coppini, Alberta Martinelli, Francesco Marchei, Giorgio Fava, Antonio Bernabei e Paolo Micozzi sono andati i ringraziamenti più sinceri per l'impegno e la passione messi in questi anni tra i banchi di scuola.
Per molto tempo, questi docenti sono stati considerati veri e propri pilastri, trasmettendo non solo nozioni e conoscenze formative ma anche la loro esperienza e la loro umanità a generazioni di studenti. Nel tempo, la loro dedizione ha saputo intrecciarsi con la storia della scuola, contribuendo a renderla il luogo riconosciuto e apprezzato che è oggi.
Accanto al saluto per chi conclude il proprio percorso, l’Istituto ha accolto anche nuovi insegnanti di ruolo: Ivano Cozzoli, per le discipline di Multimediale, Fotografia e Cinema, e Barbara Sampaolo per Fashion Design. Anche loro hanno partecipato alla festa di pensionamento, ricevendo i migliori auguri da parte di tutti i colleghi per un percorso ricco di soddisfazioni e nuove sfide.
L'addio all'anno scolastico porta con sé anche la fine dell'incarico per la dirigente scolastica, Annamaria Marcantonelli, alla quale è stato dedicato uno speciale ringraziamento. Proprio in questo momento di passaggio, la Dirigente ha voluto lasciare un messaggio per i colleghi che vanno in pensione:
"È una fine ma anche un inizio importante. L’augurio che faccio sempre ai colleghi che vanno in pensione è quello di non poter più mettere la sveglia e di cercare di recuperare il tempo per le cose che fanno stare bene, dal leggere un buon libro a viaggiare; il tempo è una cosa preziosa che noi non abbiamo mai. Vi auguro di trovare la stessa serenità, la stessa passione con cui avete vissuto la scuola e di portarla avanti nella vita che vi aspetta".
Com’era ampiamente prevedibile, il referendum indetto dalle sinistre padronali è naufragato miseramente. Vince indubbiamente la destra neoliberale, che da subito aveva "tifato" per l'astensione. Ma vince egualmente anche la sinistra neoliberale, la quale non ha alcun interesse reale per il tema del lavoro e ha indetto questo referendum soltanto per guadagnare consensi, senza impegnarsi realmente: d'altro canto, quando era al governo e poteva realmente tutelare il lavoro non solo non l'ha fatto, ma ha spietatamente colpito lavoratori e diritti sociali, superando per certi versi in questo anche la destra stessa (jobs act, abolizione dell’articolo 18, precarizzazione, ecc.).
Semplicemente, il referendum è stato indotto dalla sinistra per provare maldestramente a far vacillare il giullaresco governo della destra (un governo vergognosamente allineato a Washington, Israele, Bruxelles e al sistema bancario, non dimentichiamolo). Si sono mobilitate le argomentazioni più disparate e a volte anche più disperate per rendere conto dell'esito peraltro prevedibile del referendum, che non ha appunto raggiunto il quorum.
Vi è stato chi ha parlato della naturale apoliticità degli italiani, ma è un argomento che non convince, considerato il fatto che in altre occasioni gli italiani si sono mobilitati in massa, come ad esempio per il referendum del 2016 sulla nefanda proposta di modifica della nostra costituzione. Vi è, poi, chi ha mobilitato la categoria dell'egemonia politica esercitata dal giullaresco governo della destra bluette neoliberale di Giorgia Meloni. Ma anche questo argomento non risulta persuasivo fino in fondo.
La verità, almeno a mio giudizio, sta altrove: il fallimento su tutta la linea di questo referendum si spiega in ragione del fatto che chi lo ha proposto è stato in passato responsabile delle più infauste riforme del lavoro e delle più radicali aggressioni al mondo dei lavoratori. Non è un mistero: gli stessi che hanno abolito l'articolo 18 e introdotto l'infame Jobs Act, celebrando quell'Unione Europea che rappresenta di fatto un massacro di classe sotto ogni profilo, sono gli stessi che ora hanno indetto il referendum in difesa del lavoro!
E che oltretutto hanno inserito nei quesiti anche il "cavallo di Troia" della cittadinanza. Perché, se tengono tanto al lavoro, lo difendono ora che concretamente non possono fare nulla e lo distruggono quando sono al governo e possono fare? Diciamolo apertamente, azzardando un'ipotesi che non ci pare affatto remota: se anche si fosse raggiunto il quorum e avesse prevalso il sì su tutta la linea, nulla si sarebbe poi fatto in difesa del lavoro, come peraltro nulla si fece in difesa dell’acqua pubblica quando, nel 2011, vinse il sì al referendum contro le privatizzazioni.
Il capitale si sarebbe naturalmente opposto. Sarebbe invece sicuramente passato il piano dell'allargamento della cittadinanza, questo sì graditissimo al capitale, che non vede l'ora di estendere il più possibile la cittadinanza fino a farla saltare, diluendo ancora più i già risicati diritti sociali superstiti, secondo la logica del todos caballeros.
Il referendum, dunque, è fallito. Non dimenticatelo però: non appena la sinistrash andrà a governare, prendendo il posto della destrash, sicuramente porrà in essere un pacchetto formidabile di riforme in difesa del lavoro, eliminando il jobs act e ripristinando l'articolo 18: è certo, come è certo che il triangolo è quadrato.
Si è conclusa l’edizione 2025 del Trofeo Bruno Tiezzi, uno degli appuntamenti più attesi nel panorama del pattinaggio giovanile. Due giorni di gare intense ma anche di sorrisi e gioco, in un evento che riesce sempre a coniugare spirito agonistico e divertimento. Oltre 600 piccoli atleti si sono dati battaglia, testimoniando la crescente popolarità di questa disciplina.
Tra i protagonisti assoluti della manifestazione anche il Civitanova Skating Team, che ha portato in pista una squadra affiatata e in costante crescita. I giovani atleti civitanovesi, tra cui Francesca Alba Mancaniello, Alessio Donati, Bianca Vagnarelli, Giada Rosettani, Marta Tiberi, Matilde Biondi e Maria Sole Lattanzi, hanno superato ogni aspettativa, dimostrando grinta, preparazione e talento.
Il lavoro di squadra, l’impegno e la passione sono stati evidenti in ogni prova. A sottolinearlo anche la soddisfazione degli allenatori Moreno e Debora Monti, che seguono da vicino la crescita tecnica e personale dei giovani pattinatori, nonostante le difficoltà logistiche: il team, infatti, è costretto ad allenarsi in impianti sportivi situati nei comuni limitrofi, vista la mancanza di una struttura adeguata a Civitanova.
Il Civitanova Skating Team esce così da questo Trofeo Tiezzi con rinnovato entusiasmo e la consapevolezza che il lavoro costante, anche in condizioni non sempre ideali, può portare a risultati eccellenti. Una bella storia di sport, passione e sacrificio che continua a scrivere pagine importanti nel pattinaggio giovanile italiano.
Un’umanità allegra, piena di volti, storie, intenzioni. C’erano zaini carichi, bastoncini da nordic walking, seggiolini, cuscini e anche cartoni per sedersi. Sono arrivati da tutta Italia - da Pisa a Reggio Emilia, da Roma a Termoli - e persino dall’estero: Svizzera, Colombia, Madrid. In decine di migliaia, si sono dati appuntamento ieri pomeriggio al Centro Fiere di Villa Potenza per prendere parte al 47° Pellegrinaggio Macerata-Loreto, intitolato quest’anno "Dove abiti? La casa della Speranza".
Alle 18.30 si sono aperti i cancelli: in diecimila si sono radunati per la Messa iniziale, in un clima di grande raccoglimento. Prima della celebrazione, tanti si sono avvicinati a un tavolo ornato di fiori per lasciare le proprie intenzioni di preghiera, da bruciare poi a Loreto.
Molti hanno fotografato i Qr code per fare un’offerta o scaricare il libretto dei canti. La Messa, celebrata nei padiglioni aperti della fiera, è stata introdotta dalla lettura del messaggio di Papa Leone XIV, inviato tramite il cardinale Pietro Parolin: "Il Santo Padre desidera rivolgere il suo beneaugurante saluto, assicurando spirituale vicinanza a quanti vi prenderanno parte", ha detto Parolin, esortando tutti a "imparare lo stile umile e silenzioso della Vergine" e a diventare "testimoni gioiosi e autentici del Vangelo".
Alla celebrazione erano presenti numerose autorità civili e religiose: il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli, l’onorevole Lucia Albano, il viceprefetto Emanuele D’Amico, il rettore John McCourt, consiglieri regionali, rappresentanti delle forze dell’ordine e i sindaci del territorio.
Commovente l’intervento del vescovo di Macerata Nazzareno Marconi, che ha ricordato il dramma del femminicidio avvenuto poche ore prima a Tolentino (leggi qui): "Preghiamo per tutte le vittime - ha detto - perché la guerra non è solo una cosa lontana, ma entra anche nelle nostre case. Serve rispetto per la vita".
Alla fiaccolata hanno partecipato anche venti podisti accompagnati da un tedoforo che ha portato la fiaccola della pace, benedetta da Papa Leone mercoledì scorso.
All’alba di oggi, 70.000 pellegrini sono arrivati a Loreto, accolti dal cardinale Marcello Semeraro, dall’arcivescovo Mons. Fabio Dalcin, dal sindaco della città mariana e da migliaia di cittadini in festa. A guidare il cammino, come ogni anno, Mons. Giancarlo Vecerrica, vescovo emerito e fondatore del Pellegrinaggio nel 1978, insieme a Mons. Marconi.
Il sindaco Parcaroli ha invitato tutti "a superare scoraggiamento e apatia per continuare a camminare nella pace, nel perdono, nella misericordia", mentre don Luigi Traini ha esortato a "tenere lo sguardo fisso sull’Incarnazione, che ha cambiato la storia in tempi ben peggiori dei nostri".
Una notte di fede, di speranza e di testimonianza, che continua a scrivere una storia iniziata 47 anni fa. In un mondo sempre più disorientato, questo cammino vuole ricordare che la casa della Speranza non è un’utopia: è un luogo da cercare, da abitare e da custodire insieme.
Una domenica all’insegna del rispetto per l’ambiente e dell’impegno civico. Si è svolta oggi, domenica 15 giugno, la terza edizione della giornata ecologica "Paladini del territorio", promossa dalla sezione locale della Federcaccia di Civitanova Marche in collaborazione con la Fondazione Una.
Teatro dell’iniziativa è stata una zona di aperta campagna a San Savino, nei pressi dell’ex Speedway Park, immersa tra le suggestive colline della città Alta. Qui, un gruppo di volontari cacciatori si è rimboccato le maniche per ripulire l’area da rifiuti abbandonati abusivamente: tra i materiali raccolti figurano pneumatici, rottami d’auto, un materasso e numerosi sacchi di indifferenziata varia.
Un gesto concreto e visibile, che testimonia come l’impegno dei cacciatori per la tutela dell’ambiente vada ben oltre la stagione venatoria. A supportare l’iniziativa anche le istituzioni locali: il consigliere comunale Roberto Tiberi ha partecipato in prima linea, guanti alla mano, contribuendo all’organizzazione e alla raccolta. Il vicesindaco Giuseppe Cognigni, invece, ha prontamente attivato il servizio di raccolta rifiuti tramite il Cosmari.
La giornata si è conclusa con un momento conviviale offerto dal direttivo di Federcaccia, guidato da Massimiliano Nociaro, che ha voluto ringraziare i partecipanti con una ricca colazione all’aria aperta.
Ho sempre creduto che la spontaneità fosse un valore nelle relazioni, sono cresciuta con questa convinzione. Da ragazzini, quando uscivamo ed incontravamo qualcuno che potesse destare un nostro interesse, dopo una timidezza iniziale, ci si avvicinava per conoscersi.
C’erano due persone che si guardavano negli occhi e che si studiavano con pudore, osservando i minimi gesti. Tra di loro non si interponeva alcun mezzo, attraverso cui rielaborare pensieri ed emozioni. Allora non esisteva lo smartphone!
Il tutto avveniva in maniera abbastanza coerente: un corteggiamento iniziale, passi incerti dovuti alla scarsa confidenza, che poi nel tempo avrebbero potuto evolversi in un’amicizia, in un fidanzamento o in una semplice conoscenza.
Non mancava, di certo, il gioco della seduzione, che si sviluppava in maniera armoniosa e con un'evoluzione più o meno immediata. Si assisteva ad una sorta di congruenza tra parole e comportamento. Oggi trovare la stessa spontaneità sembra faticoso.
Il vecchio detto "vince chi fugge" è diventato un comportamento estremizzato e a volte manipolatorio. Molto si gioca sulla tempistica e sulla gestione dei messaggi scambiati su WhatsApp.
Chi si manifesta genuino e diretto rischia di scoraggiare l’altro, che perde il piacere della conquista. Il meccanismo si basa su un equilibrio di forze nel riuscire a rispondere più tardi possibile ad un messaggio o addirittura nel non visualizzarlo.
Tanto più siamo nel nostro e ci facciamo rincorrere tanto più ci sentiamo potenti. È una dinamica in cui predomina l’ego mentre la vera essenza della persona sembra avere poco valore.
L’individuo schietto patisce questo gioco che alla fine non può che rivelarsi controproducente, perché avrà come unico risultato aumentare la distanza emotiva tra le persone.
L’approvazione dell’altro si misura sui like ricevuti, si pubblicano storie per far vedere che non si è soli e che si conduce una vita sociale attiva. Pure questo è un bluff.
L’unico fine è comunicare alla persona che ci interessa: "Guarda come sono figo anche senza di te", quando in verità vorremmo soltanto dirle: "Vorrei stare con te".
Così corriamo il rischio di vivere una realtà che non ci appartiene o che non desideriamo veramente, per il timore di parlare apertamente e di dichiararci con i nostri sentimenti più autentici.
Spendiamo una vita virtuale, dove ci perdiamo dietro a giochi psicologici inconsci. Abbiamo timore di comunicare le nostre emozioni e pensieri, per non risultare banali o ancora peggio sottomessi. Nessuno è disposto a lasciare il proprio scettro di apparente perfezione in nome di una sana e spontanea fragilità.
Sabato 14 giugno è iniziato ufficialmente il Gran Premio Città di Treia, manifestazione interamente dedicata al mondo delle bocce femminili. Un evento che impreziosisce il già folto calendario dell'estate treiese.
Nella prima giornata è stato assegnato il Trofeo Reical in una gara regionale a coppie (Lei - Lei) senza vincolo di società, Categorie condizionate A-CD e B-CD. Quaranta coppie di atlete provenienti da tutta Italia hanno preso parte agli incontri che si sono rivelati avvincenti e combattuti.
Per il secondo anno consecutivo è la Bocciofila Metaurense (PU) a piazzarsi sul gradino più alto del podio. Successo per Ginevra Cannuli e Lavinia Sciamanna che si sono imposte 12-7 contro Cristina Bara e Fernanda Ricciuti (Bocciofila Sambucheto - MC e ASD La Torre Vinchiaturo - CB).
Terza posizione per Chiara Morano e Carmen Sanasi (Osteria Grande Bologna). Quarta piazza per Beatrice Cesoroni e Coppari Cardina (Bocciofila Tolentino ASD - MC e Bocciofila Jesina).
La fase finale degli incontri si è tenuta presso il Bocciodromo di Passo di Treia presieduto dal presidente Gianmario Balloriani. Alla premiazione erano presenti Laura Erbaccio, Alessia Valenti e Graziano Gattari in rappresentanza della FIB.
A premiare le atlete sul podio anche il vicesindaco di Treia Davide Buschittari e l'assessore al turismo Sabrina Virgili. Gli incontri proseguiranno domenica 15 giugno con le gare di livello individuale.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, "Chiedilo all'avvocato". Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica riguardante i rapporti condominiali e l’utilizzo dei propri spazi.
Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana, alla domanda posta da un lettore di Civitanova Marche che chiede: "Possono essere installate in un condominio le tende parasole e/o pergotende retrattili sui balconi?".
Tale circostanza ci offre la possibilità di far chiarezza riguardo ad una fattispecie che anima spesso i rapporti tra condomini, ed a tal proposito, il Tribunale di Pesaro recentemente ha avuto modo di pronunciarsi in una vicenda che ha visto contrapposti proprietari di unità immobiliari ricomprese in un edificio condominiale.
Un condomino conveniva in giudizio il proprietario dell'alloggio sovrastante deducendo che aveva chiuso il balcone al primo piano mediante pannello con profilo di metallo e al piano secondo installato una tenda parasole con prolungamento della ringhiera del balcone sporgente rispetto al profilo dell'edificio, sostenendo che si trattava di opere illegittime dal punto di vista urbanistico perché realizzate senza permesso di costruire e tali da alterare il decoro architettonico del fabbricato, oltre ad essere causa di riduzione d’aria e luce, tanto da chiedere all'adìto Tribunale il ripristino mediante demolizione delle opere oltre al risarcimento del danno.
Uno dei punti centrali della decisione riguarda l'invocata mancanza del titolo edilizio per l'installazione delle tende parasole; a tal proposito il giudicante ha forgiato la propria linea motiva richiamando un consolidato orientamento nomofilattico (da ultimo, per tutte, Cass. n. 29166/2021), secondo cui «la presenza o l'assenza di permesso di costruire rileva solo nei rapporti tra il privato e la Pubblica Amministrazione, non nei rapporti tra privati».
Quale conseguenza? Anche se un'opera edilizia è priva di titolo abilitativo, non può automaticamente fondare una pretesa di rimozione tra vicini, a meno che non violi disposizioni codicistiche (come, ad esempio, immissioni, distanze, luci e vedute, etc.).
Riguardo invece all’invocata lesione del decoro architettonico ex art. 1120 c.c., è stata fatta corretta applicazione dei princìpi elaborati dalla giurisprudenza; difatti, il decoro va valutato concretamente, tenendo conto dell'aspetto complessivo della facciata al momento dell'accertamento (Cass. n. 4679/2009).
L'opera contestata (tende retrattili di colore bianco con supporti metallici leggeri e poco visibili) se non altera la linea architettonica dell'edificio e non turba l'armonia delle strutture esistenti, nulla può essere contestato, il tutto a prescindere se l'edificio abbia o meno valore storico o artistico; infatti, anche l'estetica di un fabbricato comune può essere tutelata, ma solo in presenza di effettiva alterazione percepibile.
Infine, il condomino lamentava la riduzione d’aria e luce causate dalle tende solari, tuttavia, tale interferenza per essere lesiva deve essere presente in modo rilevante e costantemente circostanza non possibile se i manufatti sono rimovibili e non chiudono ermeticamente.
Pertanto, in linea con la più recente giurisprudenza di legittimità e in risposta alla domanda del nostro lettore, si può affermare che: "Non costituiscono opere illegittime le tende parasole e le pergotende retrattili installate sui balconi di proprietà esclusiva quando siano realizzate con struttura leggere e rimovibili, conformi per colore e forma alla facciata dell’edificio e non determinino un’alterazione apprezzabile del decoro architettonico, né una lesione concreta dei diritti degli altri condomini all’aria, alla luce o all’integrità della proprietà" (Tribunale di Pesaro, sentenza 12.05.2025 n. 300).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Aveva fretta di venire al mondo e non ha atteso l’arrivo in ospedale: un bimbo è nato questa mattina in auto, lungo la strada tra Sforzacosta e Macerata, mentre i genitori cercavano di raggiungere il reparto di ostetricia. Una corsa contro il tempo che ha incrociato un imprevisto non da poco: il padre, in preda all’ansia, ha imboccato il tratto chiuso per lavori, rimanendo bloccato a pochi minuti dall’ospedale.
La donna, in travaglio avanzato, si trovava in auto con il compagno quando le doglie si sono intensificate. L’uomo, deciso a fare il più in fretta possibile, ha scelto la strada che solitamente collega direttamente Sforzacosta con il centro cittadino, ma si è trovato di fronte al tratto chiuso a causa degli interventi per il ripristino della frana in via Mattei (leggi qui). A quel punto, con il parto ormai imminente, ha chiamato il 118.
Quando i sanitari sono arrivati sul posto, però, il piccolo era già nato nell’abitacolo dell’auto. Mamma e neonato sono stati assistiti immediatamente e accompagnati in ambulanza al reparto di Ostetricia dell’ospedale di Macerata, dove le loro condizioni sono state giudicate ottime. Un finale felice che ha portato un sorriso anche agli operatori del soccorso.
Un lieto evento che, pur mettendo in luce le criticità della viabilità cittadina in questa fase, ha anche dimostrato l’efficacia e la prontezza degli operatori sanitari. E una volta arrivati in ospedale, per mamma e neonato è finalmente iniziato il momento di pace e gioia.