Ancora auto in fiamme la notte scorsa a Porto Recanati.Tre le vetture coinvolte, tutte parcheggiate in via Rossini: una Picasso, dalla quale sarebbe scaturito il rogo, una Toyota Rav 4 e un Doblò della Fiat che erano posteggiate vicino alla Picasso. Una delle auto, la Toyota, è di proprietà di un attaccante piemontese dell'Ancona.Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Civitanova e i carabinieri della stazione di Porto Recanati che hanno aperto le indagini sulla natura dell'incendio.
Il Coordinamento Regionale dei Club di Forza Italia, anche al fine di rendere più appetibili e competitive le spiagge marchigiane in vista della prossima stagione estiva, pone all’attenzione della Giunta Ceriscioli, l’esigenza primaria relativa all’abbattimento delle barriere architettoniche nei lidi balneari. “Riteniamo sia necessaria un’ordinanza regionale ad hoc - spiega la Coordinatrice Regionale dei Club di Forza Italia Claudia Regoli - che detti precise disposizioni in merito. La nostra sensibilità ci impone di dover garantire la piena accessibilità ai portatori di handicap motori, che scelgono la riviera marchigiana come meta turistica estiva dove trascorrere le proprie vacanze e spendere i propri risparmi”.Secondo gli azzurri si dovrebbe prevedere che in ogni stabilimento balneare sia messa a disposizione, gratuitamente, contemplando anche incentivi fiscali per i concessionari, almeno una “Sedia Job” , un’apposita sedia per il trasporto dei disabili e degli anziani adatta al mare, dotata di due grosse ruote che permettono di non affondare nel terreno sabbioso e di accedere facilmente alla battigia ed in acqua.Tale provvedimento legislativo, sottolineano i forzisti, è stato già emesso dalla Regione Puglia, tramite ordinanza balneare n. 108/2012, e riteniamo che anche la Regione Marche, che fa del turismo estivo una delle sue principali leve di crescita economica e sociale, debba attivarsi per mutuare al più presto questa direttiva che assume un significato particolare in tema di diritti e di pari opportunità.
Non so voi, ma io con queste elezioni comunali alle porte mi sto divertendo come un pazzo. E non lo dico in senso dispregiativo. Mi diverto perché cerco di analizzare attentamente tutte le dinamiche. Mi sforzo di inseguire un disegno politico complessivo. Tento di mettermi nei panni del candidato e quindi in quello dell’elettore. Provo a registrare dichiarazioni e comportamenti. Insomma un gran bel passatempo se non fosse che poi si tratterebbe gestire una città per i prossimi cinque anni e di ipotecare il futuro delle loro comunità.Prendiamo il caso di San Severino e Porto Recanati. Entrambe si apprestano al rinnovo delle cariche amministrative ed entrambe fanno intorno ai 12 mila abitanti. A San Severino, se tutte le indiscrezioni saranno confermate, correranno cinque liste: una di centrodestra pressoché unito, una civica apartitica, una del Movimento 5 Stelle, una di sinistra ed una di centro-sinistra. Interessanti le singolari curiosità che la politica locale propone ai propri concittadini in questa sfida elettorale. Il candidato sindaco di centrodestra, Massimo Panicari, è stato assessore nella prima giunta a guida Martini di centrosinistra. Il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle, Mauro Bompadre, fino a pochi anni fa era il coordinatore comunale di Forza Italia. Il candidato sindaco del centro- sinistra, Pietro Cruciani, attualmente è consigliere provinciale di Forza Italia. Intanto rilevo subito che cinque liste è qualcosa di abnorme per una città di piccole dimensioni. E già questo dovrebbe suonare come un brutto campanello di allarme non solo per la classe dirigente del posto, ma anche e soprattutto per il livello provinciale dei partiti che essi rappresentano. Poi ci sono gli intrecci o addirittura i cambi di casacca che – se possibile - complicano ancora di più il quadro. Appena cinque anni fa i voti validi furono solo 7611, appena il 63% degli aventi diritto. Staremo a vedere quanti saranno il 5 giugno.A Porto Recanati, sempre che le notizie saranno confermate, la situazione in fatto di liste è la stessa: viaggiamo sulle cinque o sei. Ma di patologico c’è da registrare lo psicodramma del centrodestra che come una maionese impazzita si è frantumato sotto i colpi improvvisi della Lega Nord. Ma andiamo con ordine. Già da un mese tutto il centrodestra aveva chiuso un accordo politico sia sul programma che sul candidato sindaco. Si apprestavano solo quindi ad aspettare il risultato elettorale che li avrebbe visti sicuramente vincenti, se non altro perché tutti gli altri si erano divisi. Infatti lo stesso Salvini pochi giorni fa era venuto a tessere le lodi dell’accordo. Porto Recanati, va detto, è la città di elezione della consigliera regionale di Fratelli d’Italia, Elena Leonardi. Senonché all’improvviso e per ragioni di mera rappresaglia, piomba sulla città Luca Paolini, segretario della Lega Nord e butta all’aria tutto. Anzi, dalla sua pagina di facebook, candida direttamente la stessa Leonardi a sindaco in una lista (un’altra…) di Fratelli d’Italia e Lega Nord, manco lei fosse una qualunque sguattera del Guatemala. La Leonardi non solo non si arrabbia e non tratta Paolini come meriterebbe, ma si accuccia buona, buona alla linea di via Bellerio, in Milano. A Costituzione vigente ciascuno è libero di farsi trattare a pesci in faccia come vuole, ma se questo qualcuno è un personaggio pubblico, qualcun altro ha il dovere di segnalarne l’inconsistenza politica e la profonda inadeguatezza al ruolo che ricopre. Ed io, modestamente, sto qui per questo...Analizzato questo caso la riflessione da fare sarebbe la seguente: quali contromisure hanno i partiti per affrontare le scorribande piratesche che in mezzora possono mettere a ferro e fuoco un’intera cittadina senza nessuno che possa dire né ai, né bai?In entrambi i casi ho fatto ottimisticamente riferimento ai partiti politici e ho dato per scontato l’esistenza di essi, non solo come ideologia, ma anche come organizzazione. Temo però che essi partiti (o quel che di loro resta) abbiano espressamente rinunciato al loro ruolo preferendo quello di comitato elettorale occasionale. Dicono che le ideologie sono superate, come lo sono i concetti di destra e sinistra. Fossi un pedante professore di storia replicherei che la Repubblica di Weimar è nata in questo brodo di coltura, ma siccome sono solo uno che registra solo i fatti di cronaca mi limito a dire che senza ideologia e senza partiti ben organizzati si va solo incontro a penosi trasformismi o a subire, inermi, l’arrembaggio di qualche pirata.
Nel pomeriggio di oggi, giovedì 28 aprile, la candidata sindaco Loredana Zoppi ha depositato all’Ufficio elettorale del Comune, al fine di raccogliere le sottoscrizioni degli elettori, la lista di Uniti per Porto Recanati per le elezioni amministrative del prossimo 5 giugno.La squadra è composta da otto donne e otto uomini "e centra" si legge in una nota "l’obiettivo ambizioso della parità di genere tra i candidati alla carica di Consigliere comunale. Una forte presenza femminile quindi, che non è solo forma: è soprattutto sostanza.Qualità, competenza, condivisione convinta del progetto di Uniti per Porto Recanati sono state le parole d'ordine che hanno guidato il confronto e le scelte per la sua definizione.Il risultato, di cui siamo orgogliosi, è un gruppo che unisce esperienza e freschezza, che ha tra le sue priorità, oltre uno sviluppo che tuteli il territorio e realizzi il benessere dei cittadini, l'istruzione e la cultura, pilastri per costruire il futuro. Insieme a chi ha visto nascere e crescere Uniti per Porto Recanati, ci sono giovani donne e uomini pieni di entusiasmo che hanno già dimostrato volontà e capacità di mettersi al servizio della comunità portorecanatese.Ecco di seguito l’elenco dei sedici:Francesca AstutiSilvia BartoliniGiada GonnelliAlessia MancinelliLucia OrtolaniGuerrina StefanelliCarla StellaEleonora TiseniFelice AliotaMauro CalendiGiampiero CappettiGiorgio CorvattaGiuliano PaccamiccioLorenzo RiccettiAlessio SampaolesiSimone ScalabroniPresto porteremo le nostre idee e i nostri progetti ai cittadini portorecanatesi: sarà la prosecuzione di un cammino che in questi mesi non si è mai interrotto".
Molesta un bambino di dodici anni ai giardini, ma gli amichetti del piccolo si accorgono di quello che stava succedendo e riescono ad allertare i soccorsi.E' successo tutto nel pomeriggio di ieri a Porto Recanati. Un bambino di dodici anni stava giocando insieme ad alcuni compagni ai giardini, quando è stato avvicinato da uno straniero, un 25enne di origini afghane, che, secondo il racconto della vittima, avrebbe tentato di molestarlo sessualmente. Il dodicenne ha provato a reagire e le sue grida hanno richiamato l'attenzione degli amici con i quali era arrivato ai giardini. Sono stati proprio loro a chiedere aiuto e, nel giro di pochissimi minuti, sul posto sono arrivati i carabinieri.Da quanto si è appreso, l'uomo stava cercando di allontanarsi, ma è stato raggiunto, identificato e portato in caserma per tutti gli opportuni accertamenti. Ancora non è stato reso noto quali misure siano state prese a suo carico, oltre alla inevitabile denuncia.
"Porto Recanati città mia" è lo slogan usato dalla coalizione PD Porto Recanati, Alternativa Civica e Paese Vero a sostegno di Giovanni Giri, preside dell'ITIS "E. Mattei" di Recanati e candidato sindaco per le prossime elezioni del 5 giugno.Presso la gelateria "Giorgio" di Porto Recanati é lo stesso Giri a spiegare il simbolo e quali saranno le linee guida del programma.Inizia citando De Gaspari: "Politica vuol dire realizzare ed è questa la filosofia che guiderà il progetto per i prossimi 5 anni se saremo eletti".Continua spiegando l'accostamento di "città mia" a Porto Recanati, "città" intesa come quello che potrà essere e diventare Porto Recanati e "mia" per rimarcare il senso di appartenenza alla città non solo da parte di chi sarà eletto ma anche da parte di tutti i cittadini.Nel simbolo sono inoltre presenti diversi monumenti o simboli portorecanatesi come il Castello Svevo, le scuole Diaz, il capannone Nervi, solo per citarne alcuni, simboli che vanno rivisti per rilanciare il paese. Parola d'ordine sarà "qualità", qualità di vita, rispetto per l'ambiente, più cultura, più lavoro e una maggiore sicurezza. Giri si propone, insieme alla sua coalizione, di essere un'alternativa dopo un quindicennio che ha portato il blocco delle crescita di Porto Recanati, punta molto sul dialogo e sull'ascolto che sono i mezzi per rinnovare. Riguardo alla squadra che lo aiuterà, ha affermato che ci saranno diversi giovani e che sarà per loro un educatore insegnando a loro i principi di lavoro, sacrificio, condivisione e ascolto.
L’”enfant prodige”... Ilario Alicante nasce nel 1988 a Livorno,ed inizia a coltivare la sua passione musicale sin da piccolo, quando la madre comincia a fargli ascoltare ogni genere musicale di suo gradimento. Passa il tempo..... Ilario inizia a conoscere il mondo della notte e quello del dj, in un primo momento ha un contatto con attrezzature “di fortuna” cimentandosi in mix stentati all'interno della sua leggendaria “cameretta”poi continuando ad approfondire e a migliorarsi finalmente arriva la residenza al “Pachamama Club” di Pisa, qui la sua tecnica e qualità salgono grazie a questa nuova esperienza ,arrivando ad ottimi livelli.Da qui inizia a frequentare locali molto importanti e di tendenza in Italia, Germania e infine Spagna dove grazie a Circoloco e Cocoon conosce e si innamora della musica house con sfumature e cadenze latine,minimal techno e elettroniche. Da quel momento comincia a produrre e suonare solo quel genere musicale. Nei suoi set possiamo trovare comunque, diverse influenze donando così un tocco di stile che differenzia ogni suo set. Si ispira ad artisti come Richie Hawtin,Marco Carola, Ricardo Villalobos,Raresh,Luciano. In pochissimo tempo si dedica a decine di sue produzioni le quali sono state apprezzate da dj producer di livello internazionale.La traccia "Vacaciones en Chile" testata nei club più importanti lo catapulta dritto nell’house music business! Conferma il suo straordinario talento con la produzione successiva “Chanting Near Africa”uscita sulla nuova etichetta mondiale Cecillè; non a caso è stato l'artista più giovane della storia a mettere piede nella celebre consolle del Time Warp 2008 di Rotterdam! Oggi, grazie all’ingresso nella famiglia Cocoon di Sven Vath e alla creazione di una propria etichetta discografica (Deep Moves), lo potete ascoltare nei miglior club di tutto il pianeta in un inarrestabile tour che lo ha consacrato come uno dei più interessanti talenti al mondo.....l’enfant prodig...
Solo qualche giorno fa un celebre quotidiano locale impegnava la bellezza di mezza pagina e ben sei colonne per informare i propri lettori sulla solitudine politica del segretario regionale del Partito Democratico, Francesco Comi. Ivi si narrava che contrariamente a Ceriscioli e tutte le sue truppe allocate in Regione, Comi aveva sposato la tesi di Renzi, cioè l’astensione. Questa divergenza di opinioni meritava un titolo a tutta pagina con l’indicazione sicura e perentoria che dava per certo ed irreversibile l’isolamento di Comi dal partito che egli stesso guida.Ad urne chiuse il risultato vero è che la giunta regionale, che ha promosso e sponsorizzato il sì al referendum, ha fatto uno dei fiaschi più grossi dal dopoguerra in poi e Comi standosene comodamente seduto a casa, si è intestato una vittoria che di suo non ha niente. Anzi, spernacchiati da Renzi stesso, sono stati proprio i vertici delle regioni promotrici (quindi anche le Marche) ed in più accusati di dilapidare soldi pubblici inutilmente. La risposta della giunta no triv marchigiana, al premier, deve ancora arrivare. La attendiamo non proprio fiduciosi, ma la attendiamo. Anzi, casomai qualcuno di loro avesse un sussulto di orgoglio e dignità, gli suggerisco di far notare a Renzi che è stato lui e non le regioni a non voler accorpare il referendum con le amministrative. Quindi a sprecare inutilmente soldi pubblici.Mentre Comi sotto, sotto se la ride di gusto, per il presidentissimo Ceriscioli si sta avvicinando il traguardo del primo anno di governo, e in quella occasione dovrebbe redigere le pagelle ai suoi assessori. In attesa del giudizio sui suoi colleghi, io personalmente gli attribuisco un 3 meno. Finora non ha combinato granché e le poche cose fatte le ha solo pasticciate. La riforma sanitaria, nel merito è solo un gran casino senza capo né coda. Nella forma non è stato capace di spiegarla nemmeno ai suoi e, qualche volta è dovuto tornare sui suoi passi, nonostante avesse affermato il contrario. Se venti consigli comunali avessero proposto il referendum sulla sanità, Ceriscioli sarebbe stato battuto direttamente dai cittadini marchigiani. Un gran peccato non averlo fatto. Di questi tempi, non tira buona aria non solo per lui, ma per l’intero clan dei pesaresi. La notizia bomba è che il clan dei pesaresi è stato trivellato a casa sua con dei referendum molto più piccoli e meno importanti. Un notissimo esponente di questo Clan è Matteo Ricci, attuale sindaco di Pesaro e principale sponsor di Ceriscioli. Di solito lo potete trovare nei talkshow, in TV a discettare di tutto. Dai flussi migratori, alle crisi bancarie ha sempre una soluzione in tasca per ogni cosa. Ogni volta che sento le sue intelligenti e dottissime spiegazioni mi batto la mano in fronte ed esclamo: “ma certo, è proprio così, ma come ho fatto a non pensarci prima??” Al diavolo le ideologie del Novecento, si sono detti i due compari. Quando si tratta di avere soldi da gestire hanno idee chiare e concordanti e soprattutto non guardano in faccia nessuno. Sia che si tratti di privatizzare la sanità, sia che si tratti di incorporare comuni a distanza di venti chilometri uno dall’altro. Unioni innaturali? Ma chissenefrega, deve essere stata la risposta, qui ci danno un sacco di soldoni. Qualche elemosina la faremo al comunello appena acquistato, mentre il grosso del bottino ce lo teniamo noi. Sembrava tutto fatto senonché i cittadini dei due comunelli (Mombaroccio e Tavoleto) si sono messi di traverso e, con il referendum consultivo hanno bocciato la fusione. E con essa, almeno per adesso, i sogni del Clan. Il punto dove voglio arrivare è questo: quando qualcuno, in un solo giorno, prende due gran palate sulla bocca in meno di mezzora – una proprio dentro casa e l’altra appena sul cortile - dovrebbe mettersi da una parte per un po' e riflettere su dove e come abbia sbagliato. Una volta, ma nemmeno troppi anni fa, un partito serio ed autorevole si comportava così. Ci si riuniva, si analizzavano i fatti, si riscontravano i numeri e poi si prendevano decisioni anche dolorose per qualcuno, ma utili per lo stesso partito e per l’intera collettività. Questi qui, invece, non solo a consuntivo perdono su tutti i fronti, ma hanno anche la faccia tosta di intimidire, tramite la stampa, chi non si allinea a loro.Cacciateli via, prima che sia troppo tardi….
Svolta sulla scena politica portorecanatese. L'ex sindaco Sabrina Montali, attraverso un lungo post su facebook annuncia la sua rinuncia alla candidatura. Tra i motivi principali "il distacco crescente tra la gente ed il ceto politico, sempre meno attento al bene comune." Secondo le parole della Montali il contesto politico portorecanatese risulta ai cittadini confusionario facendo sì che questi diano un giudizio negativo a tutti i candidati, colpevoli di ambire alla poltrona piuttosto che a fare il bene della città. Parla inoltre della sua esperienza di sindaco, esperienza che non vuole ripetere visti gli attacchi subiti, volti solamente a minare la sua dignità. Il suo non è un abbandono. Con l'associazione "Libertà e Giustizia" parteciperà ugualmente al confronto politico . Queste le sue parole:"Ho deciso, con molto rammarico, di non presentare la mia candidatura alle prossime elezioni comunali di Porto Recanati. Poiché, però, credo nel mio progetto per la città e ci credono ancora molti cittadini, voglio spiegare perché sono costretta a rinunciare, abbandonando una prospettiva politica che ritengo necessaria per fermarne il declino della mia città. E’ mia precisa convinzione che ognuno di noi, vivendo in una comunità organizzata ad ogni livello, abbia il diritto ed il dovere di partecipare alla vita pubblica portandovi il proprio impegno personale e le proprie idee. Sono altrettanto convinta che una ampia partecipazione possa consentire il necessario confronto delle opinioni politiche e che possa assicurare un rapporto corretto tra amministratori ed amministrati. Purtroppo, però, come è sotto gli occhi di tutti, viviamo tempi difficili sotto questo profilo e registriamo da tempo un distacco crescente tra la gente ed il ceto politico; che appare ormai sempre meno attento al bene comune e sempre più interessato alla propria carriera politica ed ai benefici che ne derivano. Un ceto, quindi, sensibile all’intreccio perverso tra politica ed affari, perché il potere economico punta a realizzare i propri guadagni contando su amministratori che li favoriscano per perpetuare la propria carriera ed, in certi casi addirittura, per arricchirsi. Porto Recanati è un esempio di questa situazione, direi, quasi emblematico ed io ne ho portato sulle spalle il peso intollerabile per un anno, armata solo di coerenza, trasparenza, onestà e determinazione, contro cui è stato aizzato e scatenato tutto ciò che di prezzolato c’è in una comunità. Anche oggi che il Consiglio di Stato ha certificato le mie scelte, restituendo alla città il suo territorio libero da cementificazioni pregiudizievoli. Pertanto la mia rinuncia dipende dal fatto che, in questo momento ed in questo contesto, non c’è spazio per la buona politica. I porto recanatesi sono frastornati e si trovano a dover capire chi, nel brulicare di liste e di candidati sindaci, può lavorare per il bene della città; finendo per mettere insieme, in un giudizio negativo, tutti coloro che si propongono o, addirittura, per votare chi promette di più. Io mi rifiuto di essere coinvolta in un giudizio complessivo che considera tutti i candidati assetati di potere ed in cerca della poltrona. Dipende, poi, anche dal fatto che, pur ritenendo che la politica è un servizio per i cittadini e quindi un sacrificio per chi la pratica onestamente e disinteressatamente, non ritengo che possa diventare – come dimostra la mia esperienza di un anno da sindaco – una vita d’inferno dove si rischia la propria dignità, attaccata da chi innesca il discredito mediante notizie tendenziose o manipolate che, però, quando arrivano sulla stampa svolgono il proprio effetto perverso. Si tratta di una condizione nella quale ci si domanda, di fronte a soggetti per i quali “l’affare” da concludere è questione di vita o di morte, se non sia a rischio anche l’incolumità fisica. Ho preso la decisione della rinuncia anche per non dover imporre rischi di questo genere a chi avrebbe partecipato al percorso della candidatura. Concludo dicendo che, però, la mia partecipazione alla vita sociale e politica non cesserà e che attraverso l’Associazione “Libertà e Giustizia” sarò presente nel confronto cittadino poiché, come dice il manifesto di L.& G., vogliamo essere il collegamento tra i migliori fermenti della società e lo spazio ufficiale della politica. Farò quindi da spina nel fianco nei confronti del malaffare e dei metodi mafiosi, che vanno banditi da Porto Recanati. Avv. Sabrina Montali"Nei commenti al post, diversi i commenti di stima e delusione di chi, invece, l'avrebbe voluta di nuovo candidata sindaco.
Gita fuori porta? Meglio prendere l'ombrello. Non sembrano esserci buone notizie sul fronte meteo in vista del ponte del 25 aprile. Secondo le previsioni di Meteo Marche, infatti, a partire da venerdì e fino a lunedì, il tempo sarà particolarmente incerto."Il peggioramento" a detta degli esperti di Meteo Marche "si concretizzerà a partire dalla giornata di venerdì 22 aprile con le piogge che dal pomeriggio diverranno anche insistenti e abbondanti, poi passeremo un sabato e una domenica all'insegna della variabilità sempre con i rovesci e i temporali in agguato. A partire dalla serata di domenica, l'entrata di aria più fredda determinerà una recrudescenza del maltempo, con le precipitazioni che poi nella giornata di lunedì interesseranno gran parte della regione. Più colpite le zone costiere nella prima parte della giornata, a seguire il tutto si sposterà verso sud coinvolgendo maggiormente maceratese ed ascolano".
di Nicola VorzilloDomenica 5 giugno anche Porto Recanati sarà chiamata alle urne per le amministrative 2016, sono circa 8300 i portorecanatesi che dovranno scegliere il nuovo sindaco.Le elezioni del 2014 avevano visto vincere l’avvocatessa Sabrina Montali che con la lista Noi per Porto Recanati aveva ottenuto 2802 preferenze, poi il 19 maggio 2015 ha dovuto lasciare Palazzo Volpini dopo le dimissioni di 9 dei 16 consiglieri della Giunta Comunale. Il Commissario Mauro Passerotti ha preso il suo posto e terminerà il suo mandato di un anno alla vigilia delle nuove elezioni.A oggi sembra complessa la situazione politica di Porto Recanati, nel 2014 erano solo 3 le liste che si erano presentate mentre a oggi sono ben 5 i candidati sindaco pronti a darsi battaglia, senza tener conto di sorprese dell’ultimo minuto. Ecco al momento i nomi dei candidati sindaco con i rispettivi partiti che lo supportano:Sauro Pigini, ingegnere, candidato per il Movimento 5 Stelle.Loredana Zoppi, ex assessore al Bilancio e Servizi Sociali è stata scelta per rappresentare Uniti per Porto Recanati e vedrà anche l’appoggio di SEL.Giovanni Giri, preside dell’ITIS E. Mattei di Recanati è il candidato sindaco per PD, Paese Vero e Alternativa Civica.Roberto Mozzicafreddo, ingegnere, correrà alle elezioni per UDC, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega Nord.Alesandro Rovazzani è il volto scelto dalla lista Porto Recanati a Cuore.Come detto non si escludono altre candidature, la più probabile è quella dell’ex sindaco Montali desiderosa di riprendersi quel posto perso un anno fa. Si prospetta dunque una lotta fino all’ultimo voto e le varie liste proveranno fino alla fine ad accaparrarsi i voti degli indecisi per governare per i prossimi 5 anni.
Sfugge al controllo della padrona e azzanna una donna che passava in sella alla sua bici.E' successo oggi intorno alle 13 a Porto Recanati, all'incrocio fra via Sorcinelli e via Recanati. Una signora di 46 anni stava rientrando a casa in bicicletta, quando improvvisamente è stata aggredita da un pitbull ad un braccio. Il cane era al guinzaglio, ma è riuscito a sfuggire al controllo della padrona che ha tentato, insieme ad altre persone che avevano assistito alla scena richiamate anche dalle urla di dolore della vittima, di staccare il pitbull dal braccio della donna.Nel giro di qualche minuto, sono intervenuti i sanitari del 118 che hanno trasportato la 46enne in ospedale a Civitanova. Per suturare la vasta ferita provocata dal pitbull sono stati necessari ben 40 punti di sutura. Della vicenda sono stati interessati i carabinieri.
Il fatto è accaduto in mattinata nella zona industriale di Porto Recanati. Un silo destinato alla conservazione di derrate alimentari ha preso fuoco per cause ancora da accertare. Fortunatamente i danni sono stati contenuti in quanto la struttura era semivuota.Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco che hanno domato facilmente il rogo e i Carabinieri per gli accertamenti di rito. Rimarrà una pattuglia per il controllo dell'area.
Da una recente indagine de La Polis-Università di Urbino, coordinata da Ilvo Diamanti, su ''Come sono cambiati i marchigiani'' sono emersi dati poco rassicuranti.Secondo questa ricerca infatti presentata all'Istao ad Ancona, in collaborazione con il Consiglio regionale nell'ambito dei seminari per amministratori locali ''#Marcheuropa'' il 45% del campione di mille intervistati teme per il lavoro (il 57% pensa siano venute meno le opportunità di occupazione), il 55% segnala un declino della qualità dei servizi. Anche se l'83% è ancora contento di vivere qua.Le Marche hanno perso fiducia, hanno paura del futuro, soprattutto del lavoro che non c'è, hanno perduto la ''complicità fra economia e società, il legame fra imprese, famiglia, comunità'', che ne facevano il tratto distintivo, non si vivono più come un pezzo, sostanzialmente soddisfatto, dell'Italia di mezzo, ma ''sono ormai in mezzo all'Italia'': una regione in crisi, come molte altre.I marchigiani si sentono "in sintonia con l'Umbria anzitutto, poi con l'Emilia Romagna e la Toscana. Circa meta' dei cittadini vede con favore la creazione di una grande regione dell'Italia centrale, l'Italia di mezzo, con i vicini umbri e toscani, che si affianca a un crescente sentimento di appartenenza al riferimento territoriale e simbolico del 'Centro Italia'".(ansa)
La città intera piange la scomparsa di Rosa Stramandinoli. Una donna di 53 anni, mamma di Tanya e Loredana, compagna di Daniele.Per anni aveva lavorato nella centralissima gelateria Da Guido ed era per questo conosciutissima.Si è spenta all'Ospedale di Torrette per un male che non le ha lasciato salvezza.L'ultimo addio a Rosa questa mattina nella Chiesa del Preziosissimo Sangue.
Nel tardo pomeriggio di ieri 13 aprile 2016, a Porto Recanati(MC), i Carabinieri della Stazione di Porto Potenza Picena (MC) in collaborazione con quelli di Porto Recanati, hanno dato esecuzione ad una misura cautelare per il reato di sequestro di persona e rapina emessa dal Tribunale di Ancona – Sezione Riesami e Appelli, su richiesta della locale Procura della Repubblica che concordava con le risultanze investigative svolte dai reparti operanti, emessa nei confronti di C. D., una donna 26enne residente a Chiaravalle (AN) ma di fatto senza fissa dimora, che la sera del 22 gennaio scorso, a Porto Potenza Picena, dopo aver messo un annuncio su un sito specializzato per incontri, si incontrava nella stanza di un affittacamere, con un cliente con il quale aveva contrattato una prestazione sessuale.Quando il cliente, un uomo sposato di Macerata, entrava nella stanza e iniziava a spogliarsi per intrattenersi sessualmente, la donna chiudeva a chiave la porta della stanza e dal bagno usciva un complice che armato di coltello minacciava il cliente e si faceva consegnare la somma detenuta dal malcapitato, circa 100 euro . Nel frattempo rivestitosi, dopo aver consegnato il denaro, il cliente riusciva a raggiungere la porta della stanza e a fuggire dopodiché avvisava i Carabinieri dell’accaduto che avviavano immediatamente le indagini.Le attività investigative permettevano di identificare sia la donna arrestata, trovata con un altro cliente che probabilmente veniva salvato dalla rapina che il suo complice, un 26enne di origini calabresi, che però al momento è rimasto denunciato a piede libero. La coppia successivamente si era resa protagonista di un analogo episodio commesso nel mese di marzo ad Ancona.La donna, dopo le attività di rito, è stata tradotta in regime di arresti domiciliari presso l’abitazione di residenza.
Piazza delle Rimembranze gremita per il comizio del leader della Lega Nord, Matteo Salvini, a sostegno del sì al referendum del 17 aprile.La tappa maceratese di Salvini è partita dal pranzo a Montelupone insieme a centinaia di iscritti e simpatizzanti della Lega. Poi è proseguita in direzione di Porto Potenza, dove il segretario della Lega ha incontrato gli operatori balneari, chiedendo informazioni sulla situazione delle scogliere. Infine, è approdato a Porto Recanati, dove ad accoglierlo in piazza c'erano tantissimi simpatizzanti e iscritti, tra cui anche una rappresentanza di immigrati.E’ salito sopra un camioncino insieme alla consigliera regionale (Fratelli d'Italia) di Porto Recanati, Elena Leonardi, che verrà sostenuta anche dalla Lega nelle prossime elezioni di giugno. Ha iniziato parlando dell’Hotel House dove secondo lui ci sono anche delle persone per bene e normali come Mustafa e uno dei portieri storici che vivono là dentro, "ma qualora non dovessero bastare le buone maniere per portare alla normalità questa realtà in quel caso toccherà alle ruspe fare il loro dovere".Ha proseguito difendendosi da chi lo aveva accusato in mattinata di aver attaccato il Presidente Mattarella: “Secondo Mattarella l’Italia non ha bisogno di frontiere e confini, io difendo il diritto dell’Italia e degli italiani di essere un Paese sicuro dove accogliere chi è in regola e in possesso di documenti. Ma non parlo solo di persone, ma anche di merci. Ho parlato prima con una rappresentanza di pescatori e agricoltori marchigiani, che vorrebbero più controlli sulla merce che entra, ci vendono per buono il pesce scaduto che viene dall’altra parte del Mondo, vengono tolti i dazi sull’olio che viene dalla Tunisia o sulle arance del Marocco, l’Europa ha messo anche delle restrizioni sulla pesca delle vongole, non si possono pescare vongole più piccole di 25mm, se viene trovata un’imbarcazione con 3 vongole fuori calibro questa viene confiscata, questo è secondo loro il problema più grande, non quello che gli altri Paesi ci fanno mangiare e che ci vendono per buono e non lo è”.Salvini ha poi parlato del lavoro “Per far ripartire il lavoro non c’è bisogno degli 80€, non servono bacchette magiche ma bisogna agire eliminando alcune leggi che non funzionano come la legge Fornero, in modo che chi ha 60 anni e ha versato 40 anni di contributi possa andare in pensione e permttere ai giovani di 20 anni di trovare lavoro invece di mandarli a lavorare all’estero, bisogna inoltre eliminare alcuni strumenti fiscali come gli studi di settore che bloccano interi settori produttivi” proseguendo poi con l'annuncio di una iniziativa che coinvolgerà tutte le piazze italiane l’8 maggio: “Domenica 8 maggio è la festa della mamma, non dell’utero in affitto o del genitore 1 o del genitore 2, noi rispettiamo le persone e le loro scelte nella vita privata ma non possono imporcele, se saltano tutti i paletti della società non ci sarà più un futuro, il matrimonio è previsto tra l’uomo e la donna, il bambino deve essere adottato se c’è una mamma e un papà, tutto il resto non è un modello di sviluppo”.Si è soffermato poi sulla sicurezza: “L’articolo 52 del codice penale, cioè quello del reato dell’eccesso della legittima difesa, va cancellato, se di notte entrano in casa dei ladri mascherati non può la gente stare a capire quanto sia armato il ladro, bisogna finirla che l’aggredito venga arrestato e il delinquente rimanga libero”. Ha ringraziato poi i carabinieri e la polizia presente ricordando gli scontri che sono avvenuti sabato a Rimini dove una poliziotta è rimasta ferita ed un suo collega che la soccorreva è stato morsicato da alcuni ragazzi dei centri sociali.“C’è bisogno di regole e ordine, chi scappa dalla guerra ha il diritto di essere accolto in Italia, ma a oggi solo il 3% di chi fa richiesta di asilo lo fa per questo motivo, quindi bisogna aiutare prima chi è italiano, marchigiano poi il resto del mondo. Nella regione Lombardia abbiamo previsto un aiuto economico ai genitori divorziati ma questo aiuto viene dato a chi è residente in Italia da almeno 5 anni e il 90% degli aiuti che diamo sono a italiani che hanno contribuito allo sviluppo del paese”“Sono contento di vedervi numerosi oggi qui, a testimonianza che la politica si sta riavvicinando alla gente e alle problematiche del territorio, per questo siamo qui perché non vi voglio proporre dei supereroi ma persone normali disposti a sacrificarsi e e che conoscano i cittadini, sono gente onesta e concreta che conosce il territorio, a proposito domenica prossima c’è il referendum sulle trivelle che nelle Marche è più sentito visto che avete il mare a due passi e dovete votare si perché il vero petrolio delle Marche e dell’Italia è il territorio, le sue campagne, il mare e le sue montagne, inoltre i soldi che i petroliferi guadagnano non vengono spesi nel territorio ma spostati altrove.”
Dopo un primo commento a caldo, vogliamo fare chiarezza su alcuni aspetti della sentenza del Consiglio di Stato sul Burchio e anche smentire alcune fantasiose interpretazioni del provvedimento espresse da più parti in queste ultime ore. Per entrare nel merito della vicenda, il Consiglio di Stato ha pienamente confermato la decisione dell'Amministrazione Montali di annullare in autotutela la precedente delibera di approvazione dell'accordo e di non approvare la Variante. Secondo l’Organo giurisdizionale, infatti, tale Variante era stata approvata dall’Amministrazione Ubaldi senza considerare l'interesse urbanistico della città, e facendo risultare una riduzione della volumetria edificabile in realtà soltanto fittizia (in questo modo rendendo fittizia anche la compensazione urbanistica che era il presupposto richiesto dalla Legge regionale). Questo aspetto, peraltro, era stato puntualmente evidenziato dalla Soprintendenza, ma completamente ignorato dall'Amministrazione (come si evince dai punti 5.1, 5.2 e 5.3 della sentenza n. 1337/2016). A proposito di un’altra questione che sta particolarmente a cuore ai cittadini portorecanatesi, ovvero le richieste di risarcimento danni, possiamo affermare che quelle presentate dalla Sipa e dalla 2P di Paoloni sono state interamente rigettate; mentre quella avanzata dalla Coneroblu è stata respinta per quanto riguarda il danno da ritardo ed il mancato guadagno, ovvero il profitto ipotizzato dalla società dalla realizzazione dell'investimento. E’ stato riconosciuto, invece, l’indennizzo solo ed esclusivamente per le spese vive - cioè per le opere realizzate - sostenute dopo la stipula dell'accordo. L’avvocato Andrea Berti non aveva escluso di dover riconoscere alla Coneroblu tali somme a conclusione della vicenda, tanto è vero che, in un apposito punto della Delibera di annullamento, il Comune si riservava di attivare un procedimento ad hoc per quantificare il valore delle opere realizzate una volta verificata la loro utilità nell'interesse pubblico.Su quest’ultimo aspetto, si apre un’altra partita, perché va da sé che, nel caso in cui non ne risultasse l'utilità pubblica, potrebbe emergere un danno erariale causato da chi ha ingenerato nella società l'affidamento: questo “chi” è solamente la maggioranza guidata da Rosalba Ubaldi.
Domani Matteo Salvini sarà a Montelupone e per la terza volta a Porto Recanati dopo i due blitz all'Hotel House, dove la Lega Nord sta preparando una lista per le prossime elezioni comunali nella quale non esclude l'ipotesi di alleanze con il resto del centrodestra.Il leader della Lega in merito al referendum sulle trivellazioni del prossimo 17 aprile promuoverà lo slogan: "Ferma le trivelle il 17 aprile VOTA SI".Verso le 13 Salvini sarà a pranzo a Montelupone al ristorante Moretti in via Fermi. Poi verso le 15 è atteso a Porto Recanati in piazza delle Rimembranze dove terrà il comizio. Non è escluso un nuovo tentativo di visita all'Hotel House.
Da questa sera è ufficiale: per il rinnovo dei sindaci e dei consigli comunali di oltre 1300 comuni italiani nelle Regioni a statuto ordinario la data stabilita stasera con decreto dal ministro dell’Interno Alfano è il 5 giugno, con il turno di ballottaggio fissato per le due settimane successive, il 19 giugno.Nelle Regioni «speciali», si voterà sempre il 5 e il 19 giugno (ballottaggio), anche in Sicilia, in Sardegna e in Friuli Venezia Giulia; in Trentino Alto-Adige le elezioni sono state indette per l’8 maggio, inValle d’Aosta, il 15 maggio. Sono circa 1370 i comuni interessati al voto, di cui oltre 1100 appartenenti a Regioni ordinarie e 190 a Regioni a statuto speciale.Tra le novità, il fatto che saranno eletti i primi sindaci di ventisette nuovi comuni istituiti nel 2016 mediante processi di fusione amministrativa.Si voterà in 7 capoluoghi di regione: Bologna, Cagliari, Milano, Napoli, Roma, Torino e Trieste e 26 comuni capoluogo di provincia. In provincia di Macerata i Comuni interessati dal rinnovo delle amministrazioni comunali sono Porto Recanati, San Severino e Castelraimondo