Aveva pedinato, palpeggiato e molestato una donna e, davanti alla stessa, si era masturbato con fare provocatorio, prima che i Carabinieri arrivassero e facessero scattare le manette. Violenza sessuale, il reato contestato. Il giudice del tribunale di Macerata, però, non ha ritenuto vi fossero gli elementi per tenerlo in carcere. E ha disposto i domiciliari.
Così un 18enne tunisino è stato scarcerato dopo che i carabinieri di Porto Recanati lo avevano arrestato in seguito ad un pomeriggio di follia che ha avuto per sfortunata protagonista una giovane donna del posto.
Mentre passeggiava lungo le vie del centro, aveva notato un ragazzo che la seguiva. Telefonicamente aveva avvertito il marito di quello che stava accadendo. Ma il giovane l’aveva raggiunta, toccandole il sedere per ben due volte. Poi, a seguito delle urla della donna, si era dato alla fuga. La vittima tuttavia aveva deciso di non restare inerme davanti all’accaduto e di provare a seguire quel ragazzo che si era spinto così oltre. Fino a riuscire a rintracciarlo. Il tunisino, alla sua vista, aveva iniziato a compiere atti di autoerotismo, fino all’arrivo dei carabinieri di Porto Recanati che l'hanno tratto in arresto per violenza sessuale.
Gli stessi militari avevano poi provveduto ad eseguire una perquisizione domiciliare a carico dell’arrestato, trovando e sequestrando indumenti ed accessori che avrebbe utilizzato in almeno altri quattro episodi simili verificatisi a Porto Recanati dal dicembre 2017. Infatti, le testimonianze delle vittime, il modus operandi ed il rinvenimento degli indumenti aveva permesso, oltre all’arresto, di deferire il giovane per violenza sessuale ed atti osceni aggravati per aver perpetrato gli episodi.
Il diciottenne è così stato chiamato a comparire davanti al giudice del Tribunale di Macerata per l’udienza di convalida dell’arresto, ma il giudice ha ritenuto che non vi fossero i presupposti per la custodia in carcere, disponendo, tuttavia, i domiciliari. In udienza il giovane si sarebbe anche scusato per il suo gesto.
Nella notte tra sabato 31 marzo e domenica 1 aprile, alcuni militanti di Forza Nuova Marche, hanno affisso due striscioni nei pressi dell'Hotel House, recitanti le seguenti frasi: "Basta mafia nigeriana" e "Hotel House: nato per il turismo, morto d'immigrazione".
"Continuano a farci credere che il multiculturalismo ha sostituito l'identità nazionale - afferma la coordinatrice provinciale Martina Borra - continuano a dirci che la mafia nigeriana è un'invenzione. Vogliono ancora farci credere che l'immigrazione sia una risorsa per il nostro Paese. Non hanno capito nulla, è questa la verità. Dal 1997 Forza Nuova non ha mai cambiato idea, e oggi, a più di vent'anni di distanza, abbiamo la chiara conferma che avevamo ragione, su tutto".
"Riguardo i fatti dell'Hotel House, pretendiamo di conoscere la realtà dei fatti e di arrivare a una soluzione finale che preveda controllo, sicurezza e rimpatrio per chi ha commesso reati di qualsiasi genere - conclude Borra. L'albergo deve tornare a svolgere la sua funzione, quella di ospitare turisti e di incentivare le risorse del territorio maceratese".
Le telecamere della nota trasmissione di Rai Tre sono tornate in provincia di Macerata per un collegamento sui fatti di Porto Recanati. Ai microfoni di "Chi l'ha visto?" il vicequestore Innocenzi, dirigente della Divisione Anticrimine, ha confermato che anche oggi le operazioni di scavo hanno fatto rinvenire altri resti umani. Nella stessa porzione di terreno in cui, appena pochi giorni fa, erano state trovate altre ossa, verosimilmente di due persone.
Il lavoro degli investigatori ha permesso di ritrovare anche un frammento che potrebbe appartenere ad un cranio, ma solo gli esami specifici, giá disposti dalla Procura della Repubblica, potranno fornire ulteriori certezze. Per ora si continua a scavare, all'ombra di quell'Hotel House che ormai, come emerso anche nel corso del collegamento con la trasmissione di Rai Tre, rappresenta sempre più un caso nazionale.
Dal venerdì 27 Aprile a martedì 1 Maggio 2018 torna a grande richiesta, dopo il successo dello scorso anno, presso lo splendido lungomare Kennedy di Porto Recanati, l'appuntamento dedicato al cibo da strada dolce e salato in movimento per tutti i gusti, abbinato alle migliori birre selezionate per voi e a tanti gustosissimi eventi musicali. Si tratta dello Street Food & Beer Festival 2018, cinque giornate tra il weekend e ponte del 1 Maggio da vivere avvolti da un'atmosfera magica, a due passi dal mare: street food ed enogastronomia con 20 operatori gourmet, musica dal vivo, DJset, animazione per grandi e piccini, area bimbi e molto altro ancora.
L’offerta food comprende, tra le tante pietanze, arrosticini abruzzesi, focaccia umbra con gustosi ripieni, carni alla brace, olive all’ascolana, specialità dal Sud Italia e molto altro ancora. Ad innaffiare il tutto pinte di birre artigianali di qualità. Tutta la manifestazione sarà allietata da selezione di musica live. E per i più piccini, un’area bimbi dove divertirsi e giocare. L’evento è organizzato da Porto Recanati Turismo in collaborazione con Italia On The Road – Cibo da Strada.
Un presidio permanente delle forze dell'ordine all'Hotel House di Porto Recanati, il grattacielo multietnico in questi giorni al centro delle cronache per il ritrovamento di resti umani in un'area vicina. Lo chiedono con una mozione l'assessore regionale al Turismo delle Marche Moreno Pieroni e il consigliere regionale Boris Rapa (Uniti per le Marche). L'atto impegna la Giunta regionale ad intervenire presso la Presidenza del Consiglio e il Ministero dell'Interno per chiedere il presidio.
Che dovrebbe essere concretizzato in una "struttura fissa con una recinzione - ha detto Pieroni - per un controllo continuo delle persone residenti e degli accessi" in modo da "garantire sicurezza e legalità", allontanando i soggetti non in regola e coloro che delinquono. Secondo Pieroni e Rapa, la mozione, intenzionalmente presentata dopo le elezioni e casualmente prima dei fatti di cronaca, è frutto di un confronto con i rappresentanti delle forze dell'ordine del territorio.
(Fonte Ansa)
L'hanno trovato con l'eroina addosso e per questo denunciato. È accaduto ieri sera in un servizio dei Carabinieri mirato al controllo del territorio e attuato nella zona dell'Hotel House.
Il ragazzo del '90 è italiano ma proveniente da fuori regione e una perquisizione ha portato al ritrovamento dello stupefacente. Scattata immediatamente la denuncia a piede libero.
Apprezzamenti, gesti decisamente espliciti rivolte alle ragazze della comitiva. L'amico che interviene in loro difesa e rimedia calci e pugni, finché il diverbio non si trasforma in una rissa con diversi giovanissimi coinvolti e tre di loro all'ospedale. E' quanto successo fuori dalla discoteva Mia di Porto Recanati all'alba di domenica alla fine di una lunga serata di divertimento.
Sull'episodio indagano i carabinieri che stanno ricostruendo l'accaduto e individuare i due giovani che avrebbero aggredito, secondo il racconto raccolto si tratterebbe di due nordafricani, i ragazzi intervenuti a difesa delle amiche.
Il locale, intanto, punta a potenziare la presenza di addetti alla sicurezza:
"Visto quanto successo la sera del 31/3/18 ove delle persone indesiderate respinti al ingresso hanno compiuto delle azioni gravi nei dintorni del locale, la direzione del Mia Clubbing ha deciso di rafforzare ulteriormente il presidio di sicurezza delle Areee esterne adiacenti al club con l’impiego di altri 13 addetti della società Fifa Security azienda che già gestisce la sicurezza interna al locale con circa 30 addetti dove non si sono mai verificati episodi di alcun genere, i nuovi addetti sorveglieranno garantendo la sicurezza su tutti gli avventori anche nelle aree esterne e limitrofe al club".
I carabinieri del comando stazione carabinieri di Porto Recanati hanno tratto in arresto un 18enne tunisino per il reato di violenza sessuale. Nel tardo pomeriggio di ieri una giovane donna, mentre passeggiava lungo le vie del centro, aveva infatti notato un giovane che la seguiva per cui si è avviata verso casa e, nel frattempo, telefonicamente ha avvertito il marito di quello che stava accadendo. Nel contempo il giovane l’ha raggiunta e da tergo le ha palpato il sedere per due volte, fuggendo subito dopo, a seguito delle urla della donna.
A questo punto la donna coraggiosamente ha seguito il giovane e quando lo ha rintracciato lì nei pressi, questi, alla sua vista ha iniziato a compiere atti di autoerotismo, ma avvertiti dal marito della vittima ed informati del luogo dalla vittima stessa, sono riusciti ad intervenire sul posto i carabinieri di Porto Recanati che hanno bloccato il giovane e l'hanno tratto in arresto per violenza sessuale.
I militari hanno provveduto quindi ad eseguire una perquisizione domiciliare a carico dell’arrestato trovando e sequestrando indumenti ed accessori che il medesimo avrebbe utilizzato in almeno altri quattro episodi simili verificatisi a Porto Recanati dal dicembre 2017. Infatti le testimonianze delle vittime, il modus operandi ed il rinvenimento degli indumenti ha permesso agli operanti, oltre all’arresto, nella mattinata odierna, di deferire lo stesso per violenza sessuale ed atti osceni aggravati per aver perpetrato gli episodi.
I militari della stazione carabinieri di Porto Recanati hanno tradotto l’arrestato presso la propria abitazione agli arresti domiciliari, come ha disposto l’A.G. maceratese.
Gli accertamenti intorno al cosiddetto "pozzo degli orrori", nei pressi dell'Hotel House dove sono stati rinvenuti frammenti e ossa riconducibili almeno a due persone, una giovane donne e forse un bambino.
Dopo la pausa pasquale, gli uomini della polizia scientifica hanno ripreso a scavare intorno al pozzo del casolare abbandonato poco distante dall'edificio, da tempo al centro delle polemiche sulla sicurezza. Saranno, poi, gli accertamenti scientfici a chiarire a quanti e a chi quelle ossa possano appartenere, punto di partenza per poi puntare a capire le cause e i tempi del decesso.
È di due feriti, entrambi giovanissimi, il bilancio dell'incidente che si è verificato poco fa in via Scossicci, a Porto Recanati, lungo il rettilineo che conduce a Villa Musone. Nessuno dei due, comunque, è in gravi condizioni. Coinvolte nell'incidente anche altre tre persone che non hanno riportato ferite e traumi.
Una Opel Corsa, probabilmente a causa del sole che ha fatto perdere visibilitá al conducente (un 22enne di Agugliano) ha tamponato una Lancia. L'impatto è stato piuttosto violento, con il conducente della Opel che ha riportato un trauma al braccio. Trasportato al pronto soccorso anche uno degli occupanti della Lancia, un diciannovenne di Osimo, che lamentava dolori al collo. Sul posto, per i soccorsi, sono giunti i volontari della Croce Azzurra di Porto Recanati. Tutti illesi gli altri occupanti dei due veicoli.
Il traffico ha subito piccoli rallentamenti.
Camminava in autostrada e un'auto lo ha anche sfiorato con lo specchietto. Ma la notte di follia di un trentunenne di Castelfidardo, che forse aveva alzato un pochino troppo il gomito, é durata decisamente poco, visto che nel giro di una manciata di minuti gli agenti della Polizia Stradale lo hanno rintracciato e identificato. E' accaduto questa notte intorno alle 4, lungo l'A14, più o meno all'altezza dell'uscita di Porto Recanati. Agli agenti, il ragazzo avrebbe raccontato di aver litigato con i suoi amici, che lo avevano quindi scaricato e lasciato a piedi nel bel mezzo dell'autostrada. E che aveva così deciso di raggiungere a piedi la vicina uscita, approfittando del fatto che a quell'ora di notte non vi fosse particolare traffico. Ma ha rischiato grosso, tanto che, appunto, un'auto lo ha colpito di striscio. E' stato lo stesso conducente del mezzo che ha avvisato la Polizia.
Quando lo hanno raggiunto, il giovane era ferito ad un braccio, a causa, appunto, dell'impatto con lo specchietto di un'auto e sono intervenuti anche i volontari della Croce Azzurra che lo hanno soccorso sul posto.
Potrebbero appartenere addirittura ad un bambino i resti umani rinvenuti quest'oggi (leggi) nel terreno intorno all'ormai tristemente famoso "pozzo degli orrori", all'ombra dell'Hotel House. Si tratta, per lo più, di frammenti di ossa e solo gli esami scientifici disposti dalla Procura potranno fornire certezze ulteriori. All'ipotesi che alcune delle parti trovate potrebbero essere di un bambino si é arrivati per via delle dimensioni delle ossa. Quelle trovate nei giorni precedenti, e che apparterrebbero ad una donna di corporatura minuta, infatti, erano decisamente più grandi.
Le condizioni del materiale repertato, comunque, lasciano supporre che dal momento dell'occultamento ad oggi siano trascorsi diversi anni e lo stato di conservazione rende difficile la classificazione, tanto che in un primo momento si era pensato che i resti potessero appartenere a più di due persone. Invece, con lo scorrere delle ore, si parla con sempre maggiore insistenza di ossa di soli due corpi. Uno dei quali, forse, di un bambino.
Intanto, sulla base delle poche certezze degli investigatori, continua a restare in piedi l'ipotesi che gran parte dei resti rinvenuti potrebbero essere quelli di Camelyi Mosammet, anche perché in quella stessa zona sono stati trovati oggetti molto simili a quelli che la ragazza aveva con se nel giorni della scomparsa
E' chiaro, a questo punto, che quel terreno sotto il palazzone multietnico potrebbe custodire segreti atroci. Già ieri gli investigatori avevano deciso di interrempere le opere di scavo all'interno del pozzo e di estenderle all'area circostante, proprio nella convinzione che potesse esserci dell'altro. Un sospetto a quanto pare più che fondato visto che i resti umani trovati questa mattina erano ad appena 20/30 cm sotto il terreno. Difficile, a questo punto, capire se le ricerche saranno interrotte o se, invece, si deciderà di esaminare più a fondo l'intera proprietà.
AGGIORNAMENTO: Porzioni di bacino, costole, dita e un avambraccio tra le circa trenta ossa trovate quest'oggi a poco più di un metro di distanza dal "pozzo degli orrori". La maggior parte dei reperti é compatibile, purtroppo, con il corpo di un essere umano di sesso femminile e di giovane età. Altri sono, invece, riconducibili a quelli del corpo di un bambino tra gli otto e i dieci anni. Gli investigatori suppongono che la nuova area di scavo possa essere "il luogo di sepoltura". Tutti i resti rinvenuti in giornata, così come quelli trovati nei giorni precedenti, dopo le misurazioni saranno inviati a Roma, presso la Polizia Scientifica, per essere esaminati con l'adeguata strumentazione.
Sicurezza al centro dell'incontro tra le forze di opposizione del consiglio comunale di Porto Recanati. Hanno partecipato all'incontro Giovanni Giri per Città Mia, Pigini Sauro per il M5S, Stimilli Stefania per Porto Recanati a Cuore e Loredana Zoppi per Uniti per Porto Recanati. Oltre a loro, ogni gruppo aveva presenze rappresentative dei movimenti, tra gli altri Montali, Rovazzani, Riccetti e Di Martino. In quella occasione ogni gruppo ha suggerito delle proposte per risolvere il problema sicurezza, "che è diventato assolutamente prioritario per la città". All'atto di salutarsi "abbiamo stabilito, di comune accordo, di allargare il tavolo anche alle forze politiche prive di rappresentanza consiliare - sottolineano i promotori dell'iniziativa - ognuno potrebbe lavorare ad una proposta e abbiamo fissato per la settimana dopo Pasqua un nuovo incontro dove trovare una sintesi. Nell'ottica del massimo coinvolgimento probabilmente l'iniziativa verrà estesa anche alle associazioni e non escluso alla stessa maggioranza, come proposto dal gruppo di Pac. Ogni rappresentante si è fatto carico di rendere note le conclusioni dell'incontro al proprio gruppo. Il comunicato di Città Mia apparso in questi giorni probabilmente non teneva conto della riunione a cui il loro rappresentante n consiglio ha partecipato. Nonostante tutto riteniamo che l'argomento trattato abbia priorità sulle questioni attinenti al rapporto di leale collaborazione fra forze politiche, pertanto comunque ci rendiamo sin da ora disponibili a sederci ad un tavolo, dovunque lo si voglia posizionare, dove portare il nostro apporto. Auspichiamo solamente che data e luogo del nuovo incontro siano convenuti al più presto e di concerto fra tutti i soggetti interessati dato che la città non può aspettare oltre".
Altri frammenti di ossa umane sono stati trovati oggi durante il quarto giorno di scavi nei dintorni del condominio multietnico Hotel House a Porto Recanati dove erano stati rinvenuti resti ossei di almeno due persone, una delle quali forse adolescente.
Gli uomini della Polizia scientifica e della Squadra Mobile stanno cercando ora, con l'ausilio di un escavatore, intorno a un pozzo, adiacente a un casolare abbandonato, ispezionato fino a oltre 3,5 mt di profondità. Le ricerche potrebbero concludersi in giornata se non emergeranno altri resti. Per gli inquirenti, i resti potrebbero appartenere a due persone: una potrebbe essere Cameyi Mossamet, 15enne bengalese scomparsa ad Ancona nel 2010 le cui tracce portarono all'Hotel House; trovati anche una scarpa bianca come quella indossata dalla giovane, un fermaglio e una collanina. Solo l'esame del Dna potrà dare certezze e identificare il secondo corpo che, secondo indiscrezioni, potrebbe essere di un'altra donna.
(Fonte Ansa)
Da quel pozzo é venuto fuori di tutto e per ora l’imperativo categorico è “scavare”. E’ chiaro, infatti, che in un terreno sostanzialmente abbandonato si trovino ossa anche di animali e che, quindi, in questa fase i resti repertati sono solo quelli palesemente umani. Quelli, cioè, riconducibili a ossa umane già a prima vista, per caratteristiche e dimensioni. E, ad oggi, sono circa cinquanta. Ma non è escluso che, dopo più approfonditi accertamenti, il numero possa essere destinato a salire. L’altro dato certo è che le ossa repertate appartengono a più di un corpo e che, in due casi almeno, dovrebbero essere di persone molto giovani.
Si continua a scavare, quindi, e anche oggi il lavoro della scientifica e dei vigili del fuoco sul posto si è fermato solo per un’oretta, tra la tarda mattinata e il primo pomeriggio. Ma non sono emerse ulteriori novità. Le condizioni di lavoro non sono semplici, perché l’area è molto ristretta e ormai si è arrivati a quasi quattro metri di profondità. Con l’aiuto di un argano dei Vigili del Fuoco viene calata una persona alla volta, che accumula terra e materiale in un catino e la porta in superficie. Poi riscende. Mentre, a pochi metri, il materiale estratto viene letteralmente setacciato (video).
Intorno, fuori dalle transenne che delimitano l’area sottoposta a sequestro, un via vai continuo di giornalisti e curiosi, che prosegue ormai da tre giorni.
Si scava, quindi, e si passa al setaccio ogni piccolo frammento di terra, nella convinzione che se il pozzo ha ormai "fatto trovare tutto ciò che c'era da trovare", la zona potrebbe nascondere ancora qualcosa. Più specificatamente l’area circostante, con gli inquirenti che, stando ad alcune indiscrezioni trapelate nelle ultime ore, estenderanno le ricerche ad un perimetro più vasto. Già domani mattina un bobcat dovrebbe entrare in funzione per ripulire ulteriormente la zona e valutare se procedere a veri e propri scavi ulteriori.
Tutto il resto, per ora, è fatto di sole ipotesi. Alcune, però, decisamente credibili: come quella secondo cui alcuni dei resti potrebbero essere della ragazza scomparsa ad Ancona otto anni fa, Cameyi Mosammet. Ma solo la comparazione del dna, già disposta dalla Procura della Repubblica di Macerata, potrà fornire definitive conferme.
Intanto, a Porto Recanati sta per prendere il via la stagione turistica che, generalmente, comincia proprio con le festività pasquali. Ed è chiaro che quanto sta accadendo all’ombra dell’Hotel House rischia di avere un peso significativo anche per gli operatori del settore turistico. C’è preoccupazione e il timore è che l’immagine che questo fatto di cronaca e il palazzone multietnico rendono della cittadina costiera possa in qualche modo condizionare la scelta dei turisti, vanificando investimenti e sforzi economici in vista della stagione estiva.
Roberto Fiore alla carica. Il segretario di Forza Nuova e candidato premier per Italia agli Italiani interviene sugli ultimi episodi di cronaca chiedendo, da un l'atto l'abbattimento dell'Hotel House, dall'altro un'ispezione ministeriale alla Procura di Macerata. "L'Hotel House va abbattuto, i suoi residenti espulsi immediatamente e, visti gli scempi disumani consumati al suo interno e la presenza di resti umani, un sacerdote dovrebbe benedire i terreni sottostanti - commenta Fiore - In quei posti sono stati commessi crimini inenarrabili, molte Pamela hanno trovato lì la propria morte; inoltre in quelle zone ormai le mafie sono al potere e non permettono a nessuno di entrare".
E ancora: "Vogliamo coinvolgere tutta la popolazione maceratese e marchigiana contro quella che può essere considerata una delle ferite più gravi che siano mai state inflitte al nostro territorio. Ma purtroppo la Procura di Macerata sembra non vedere quel che succede; senza contare che, assurdamente, non ha ancora accusato i nigeriani di Pamela di omicidio.A fronte di questo, è doveroso che il ministero debba urgentemente iniziare indagini contro i magistrati per le incredibili omissioni".
Il tecnico formatore regionale dell’accademia nazionale di autodifesa “Io mi difendo", Emanuele Viola, annuncia la data del prossimo corso che si terrà alla sala del Centro Giovanile in via Roma 2 a Porto Recanati, il 21 aprile con tre sessioni orarie disponibili. L'associazione rende noto che è possibile l'iscrizione anche per chi vuole diventare tecnico formatore per le province di Pesaro-Urbino, Fermo, Ascoli Piceno, Macerata e Ancona. L'iscrizione alla Accademia consente di accedere ad un corso di autodifesa che prevede preparazione psicologica alla aggressione umana o animale durante le sue tre fasi, insegnamento di tecniche di difesa personale realmente efficaci tramite simulazione; insegnamento delle principali nozioni legali fondamentali su tutti gli strumenti di difesa personale; spiegazione dettagliata suill’ uso della pistola al peperoncino “Guardian angel 2”.
Quest’ultima rimane in dotazione a fine corso, con relativo manuale d’istruzione sulla sicurezza che aiuta a prevenire casi di violenza e furti (ampliamente spiegati durante il corso). Tale manuale viene anche inviato telematicamente consentendo la fruizione in qualsiasi momento.
Adesso anche gli incaricati alle multe per la raccolta differenziata. Finti. Truffatori senza scrupoli, in verità. Ne sa qualcosa un’anziana di Porto Recanati che si è vista spillare ben 150 euro da due donne che, poco prima, le avevano suonato al portone di casa. Con fare deciso e determinato, le due si erano qualificate come incaricate al controllo del conferimento dei rifiuti. Hanno detto all’anziana - che poco prima aveva gettato l’immondizia - che nel sacchetto da lei depositato c’erano rifiuti che, invece, andavano smaltiti in sacchetti diversi. Hanno, stando al racconto, anche millantato una sorta di umanità, spiegando alla donna che le avrebbero comminato la multa minima. Ma che, per l’errore nel conferimento, avrebbe comunque dovuto pagare una sanzione. E così, con l’inganno, si sono fatte consegnare 150 Euro.
Solo dopo, quando l'anziana ha realizzato che le due non le avevano neanche lasciato una ricevuta e che era stata ingannata, la donna ha capito d’essere stata vittima di una vera e propria truffa. E ha chiamato i Carabinieri. Gli stessi militari dell’Arma della stazione di Porto Recanati, ora, stanno indagando sull’accaduto, nel tentativo di risalire all’identità delle due truffatrici.
“La vicenda dei resti umani occultati nei pressi di un casolare vicino all’ormai tristemente famoso Hotel House di Porto Recanati e rinvenuti nei giorni scorsi sta assumendo dettagli sempre più sconvolgenti che, come per Pamela Mastropietro, farebbero pensare ad atti di indicibile violenza verso una ragazzina: Cameyi Mossamet, scomparsa da casa 8 anni fa”.
Così Paolo Arrigoni, neo eletto questore al Senato e responsabile per la Lega nelle Marche, commenta le notizie di cronaca per le quali la provincia di Macerata è tornata ad essere nuovamente oggetto dell’interesse nazionale.
“Da circa 10 anni l’Hotel House è luogo di spaccio, immigrazione clandestina che porta a scippi, furti, faide e regolamenti di conti; uno stato nello Stato e una bomba che aspettava solo di esplodere, come d’altra parte Matteo Salvini aveva denunciato già nel maggio del 2015 portando la struttura alla ribalta nazionale”.
“Oggi – continua il senatore Arrigoni – assistiamo alla macabra scoperta che l’Hotel House non è solo una centrale della droga che rifornisce di eroina tutte le Marche, ma anche una discarica abusiva di corpi umani! Una vergogna nazionale che negli anni ha visto anche il passaggio di tre cellule terroristiche islamiche”.
“A parte 10 italiani, le 2000 persone, tra cui 600 bambini, che risiedono all’Hotel House sono tutti extracomunitari appartenenti a 21 diverse etnie. Ai residenti censiti all’anagrafe comunale si aggiungono però almeno 500 persone ospitate abusivamente; e durante l’estate, con il commercio illegale di merce contraffatta nelle spiagge, il totale degli occupanti cresce fino a 3000/3500”.
“A questi numeri, suddivisi tra 480 appartamenti (molti pignorati) di un enorme palazzo di 16 piani, si aggiungono 30 attività commerciali e uno spazio adibito a moschea”, commenta ancora Arrigoni facendo il quadro della situazione. “Una minima percentuale dei residenti paga i servizi condominiali e questo ha portato a una situazione disperata per quanto riguarda i problemi di agibilità, sicurezza e igiene: gli appartamenti non sono infatti collegati all’acquedotto ma ad un pozzo abusivo di acqua non potabile, le vasche di accumulo dei reflui fognari non vengono svuotate da mesi e nessuno degli impianti antincendio e degli 8 ascensori è funzionante! Inoltre, da quando non è più attivo il servizio di portineria, non è più possibile nessun tipo di controllo degli accessi allo stabile”.
“La piccola Porto Recanati è il terzo comune d’Italia per percentuale di stranieri residenti: un vero e proprio esperimento sociale di integrazione clamorosamente fallito. Le ultime amministrazioni comunali hanno scaricato questo peso su tutti i cittadini, stranieri e non, favorendo un degrado che non è più sostenibile; mentre la Regione, a guida PD, fino ad oggi ha dormito, avallando di fatto la presenza di un ghetto nel suo territorio e pensando di nascondere la polvere sotto il tappeto!”.
“Non è più tollerabile che nel nostro Paese ci siano luoghi off-limits – conclude il senatore della Lega – lo Stato deve far sentire la propria presenza per riportare la legalità con soluzioni immediate: il ripristino del servizio di portineria che non può essere lasciato ai volontari, un presidio 24 ore delle forze dell’ordine e l’intervento diretto del ministero dell’Interno”.
Si continua a scavare sul pozzo degli orrori.
Gli uomini della scientifica continuano a trovare resti umani, ma il lavoro è tutt'altro che semplice. Si è, infatti, arrivati a circa 3 metri di profondità, ed ora sarà necessario mettere in sicurezza le pareti del pozzo per poter andare più a fondo.Intanto, sul luogo degli scavi c'è chi ha portato un fiore.