Il fatto è accaduto in mattinata nella zona industriale di Porto Recanati. Un silo destinato alla conservazione di derrate alimentari ha preso fuoco per cause ancora da accertare. Fortunatamente i danni sono stati contenuti in quanto la struttura era semivuota.Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco che hanno domato facilmente il rogo e i Carabinieri per gli accertamenti di rito. Rimarrà una pattuglia per il controllo dell'area.
Da una recente indagine de La Polis-Università di Urbino, coordinata da Ilvo Diamanti, su ''Come sono cambiati i marchigiani'' sono emersi dati poco rassicuranti.Secondo questa ricerca infatti presentata all'Istao ad Ancona, in collaborazione con il Consiglio regionale nell'ambito dei seminari per amministratori locali ''#Marcheuropa'' il 45% del campione di mille intervistati teme per il lavoro (il 57% pensa siano venute meno le opportunità di occupazione), il 55% segnala un declino della qualità dei servizi. Anche se l'83% è ancora contento di vivere qua.Le Marche hanno perso fiducia, hanno paura del futuro, soprattutto del lavoro che non c'è, hanno perduto la ''complicità fra economia e società, il legame fra imprese, famiglia, comunità'', che ne facevano il tratto distintivo, non si vivono più come un pezzo, sostanzialmente soddisfatto, dell'Italia di mezzo, ma ''sono ormai in mezzo all'Italia'': una regione in crisi, come molte altre.I marchigiani si sentono "in sintonia con l'Umbria anzitutto, poi con l'Emilia Romagna e la Toscana. Circa meta' dei cittadini vede con favore la creazione di una grande regione dell'Italia centrale, l'Italia di mezzo, con i vicini umbri e toscani, che si affianca a un crescente sentimento di appartenenza al riferimento territoriale e simbolico del 'Centro Italia'".(ansa)
La città intera piange la scomparsa di Rosa Stramandinoli. Una donna di 53 anni, mamma di Tanya e Loredana, compagna di Daniele.Per anni aveva lavorato nella centralissima gelateria Da Guido ed era per questo conosciutissima.Si è spenta all'Ospedale di Torrette per un male che non le ha lasciato salvezza.L'ultimo addio a Rosa questa mattina nella Chiesa del Preziosissimo Sangue.
Nel tardo pomeriggio di ieri 13 aprile 2016, a Porto Recanati(MC), i Carabinieri della Stazione di Porto Potenza Picena (MC) in collaborazione con quelli di Porto Recanati, hanno dato esecuzione ad una misura cautelare per il reato di sequestro di persona e rapina emessa dal Tribunale di Ancona – Sezione Riesami e Appelli, su richiesta della locale Procura della Repubblica che concordava con le risultanze investigative svolte dai reparti operanti, emessa nei confronti di C. D., una donna 26enne residente a Chiaravalle (AN) ma di fatto senza fissa dimora, che la sera del 22 gennaio scorso, a Porto Potenza Picena, dopo aver messo un annuncio su un sito specializzato per incontri, si incontrava nella stanza di un affittacamere, con un cliente con il quale aveva contrattato una prestazione sessuale.Quando il cliente, un uomo sposato di Macerata, entrava nella stanza e iniziava a spogliarsi per intrattenersi sessualmente, la donna chiudeva a chiave la porta della stanza e dal bagno usciva un complice che armato di coltello minacciava il cliente e si faceva consegnare la somma detenuta dal malcapitato, circa 100 euro . Nel frattempo rivestitosi, dopo aver consegnato il denaro, il cliente riusciva a raggiungere la porta della stanza e a fuggire dopodiché avvisava i Carabinieri dell’accaduto che avviavano immediatamente le indagini.Le attività investigative permettevano di identificare sia la donna arrestata, trovata con un altro cliente che probabilmente veniva salvato dalla rapina che il suo complice, un 26enne di origini calabresi, che però al momento è rimasto denunciato a piede libero. La coppia successivamente si era resa protagonista di un analogo episodio commesso nel mese di marzo ad Ancona.La donna, dopo le attività di rito, è stata tradotta in regime di arresti domiciliari presso l’abitazione di residenza.
Piazza delle Rimembranze gremita per il comizio del leader della Lega Nord, Matteo Salvini, a sostegno del sì al referendum del 17 aprile.La tappa maceratese di Salvini è partita dal pranzo a Montelupone insieme a centinaia di iscritti e simpatizzanti della Lega. Poi è proseguita in direzione di Porto Potenza, dove il segretario della Lega ha incontrato gli operatori balneari, chiedendo informazioni sulla situazione delle scogliere. Infine, è approdato a Porto Recanati, dove ad accoglierlo in piazza c'erano tantissimi simpatizzanti e iscritti, tra cui anche una rappresentanza di immigrati.E’ salito sopra un camioncino insieme alla consigliera regionale (Fratelli d'Italia) di Porto Recanati, Elena Leonardi, che verrà sostenuta anche dalla Lega nelle prossime elezioni di giugno. Ha iniziato parlando dell’Hotel House dove secondo lui ci sono anche delle persone per bene e normali come Mustafa e uno dei portieri storici che vivono là dentro, "ma qualora non dovessero bastare le buone maniere per portare alla normalità questa realtà in quel caso toccherà alle ruspe fare il loro dovere".Ha proseguito difendendosi da chi lo aveva accusato in mattinata di aver attaccato il Presidente Mattarella: “Secondo Mattarella l’Italia non ha bisogno di frontiere e confini, io difendo il diritto dell’Italia e degli italiani di essere un Paese sicuro dove accogliere chi è in regola e in possesso di documenti. Ma non parlo solo di persone, ma anche di merci. Ho parlato prima con una rappresentanza di pescatori e agricoltori marchigiani, che vorrebbero più controlli sulla merce che entra, ci vendono per buono il pesce scaduto che viene dall’altra parte del Mondo, vengono tolti i dazi sull’olio che viene dalla Tunisia o sulle arance del Marocco, l’Europa ha messo anche delle restrizioni sulla pesca delle vongole, non si possono pescare vongole più piccole di 25mm, se viene trovata un’imbarcazione con 3 vongole fuori calibro questa viene confiscata, questo è secondo loro il problema più grande, non quello che gli altri Paesi ci fanno mangiare e che ci vendono per buono e non lo è”.Salvini ha poi parlato del lavoro “Per far ripartire il lavoro non c’è bisogno degli 80€, non servono bacchette magiche ma bisogna agire eliminando alcune leggi che non funzionano come la legge Fornero, in modo che chi ha 60 anni e ha versato 40 anni di contributi possa andare in pensione e permttere ai giovani di 20 anni di trovare lavoro invece di mandarli a lavorare all’estero, bisogna inoltre eliminare alcuni strumenti fiscali come gli studi di settore che bloccano interi settori produttivi” proseguendo poi con l'annuncio di una iniziativa che coinvolgerà tutte le piazze italiane l’8 maggio: “Domenica 8 maggio è la festa della mamma, non dell’utero in affitto o del genitore 1 o del genitore 2, noi rispettiamo le persone e le loro scelte nella vita privata ma non possono imporcele, se saltano tutti i paletti della società non ci sarà più un futuro, il matrimonio è previsto tra l’uomo e la donna, il bambino deve essere adottato se c’è una mamma e un papà, tutto il resto non è un modello di sviluppo”.Si è soffermato poi sulla sicurezza: “L’articolo 52 del codice penale, cioè quello del reato dell’eccesso della legittima difesa, va cancellato, se di notte entrano in casa dei ladri mascherati non può la gente stare a capire quanto sia armato il ladro, bisogna finirla che l’aggredito venga arrestato e il delinquente rimanga libero”. Ha ringraziato poi i carabinieri e la polizia presente ricordando gli scontri che sono avvenuti sabato a Rimini dove una poliziotta è rimasta ferita ed un suo collega che la soccorreva è stato morsicato da alcuni ragazzi dei centri sociali.“C’è bisogno di regole e ordine, chi scappa dalla guerra ha il diritto di essere accolto in Italia, ma a oggi solo il 3% di chi fa richiesta di asilo lo fa per questo motivo, quindi bisogna aiutare prima chi è italiano, marchigiano poi il resto del mondo. Nella regione Lombardia abbiamo previsto un aiuto economico ai genitori divorziati ma questo aiuto viene dato a chi è residente in Italia da almeno 5 anni e il 90% degli aiuti che diamo sono a italiani che hanno contribuito allo sviluppo del paese”“Sono contento di vedervi numerosi oggi qui, a testimonianza che la politica si sta riavvicinando alla gente e alle problematiche del territorio, per questo siamo qui perché non vi voglio proporre dei supereroi ma persone normali disposti a sacrificarsi e e che conoscano i cittadini, sono gente onesta e concreta che conosce il territorio, a proposito domenica prossima c’è il referendum sulle trivelle che nelle Marche è più sentito visto che avete il mare a due passi e dovete votare si perché il vero petrolio delle Marche e dell’Italia è il territorio, le sue campagne, il mare e le sue montagne, inoltre i soldi che i petroliferi guadagnano non vengono spesi nel territorio ma spostati altrove.”
Dopo un primo commento a caldo, vogliamo fare chiarezza su alcuni aspetti della sentenza del Consiglio di Stato sul Burchio e anche smentire alcune fantasiose interpretazioni del provvedimento espresse da più parti in queste ultime ore. Per entrare nel merito della vicenda, il Consiglio di Stato ha pienamente confermato la decisione dell'Amministrazione Montali di annullare in autotutela la precedente delibera di approvazione dell'accordo e di non approvare la Variante. Secondo l’Organo giurisdizionale, infatti, tale Variante era stata approvata dall’Amministrazione Ubaldi senza considerare l'interesse urbanistico della città, e facendo risultare una riduzione della volumetria edificabile in realtà soltanto fittizia (in questo modo rendendo fittizia anche la compensazione urbanistica che era il presupposto richiesto dalla Legge regionale). Questo aspetto, peraltro, era stato puntualmente evidenziato dalla Soprintendenza, ma completamente ignorato dall'Amministrazione (come si evince dai punti 5.1, 5.2 e 5.3 della sentenza n. 1337/2016). A proposito di un’altra questione che sta particolarmente a cuore ai cittadini portorecanatesi, ovvero le richieste di risarcimento danni, possiamo affermare che quelle presentate dalla Sipa e dalla 2P di Paoloni sono state interamente rigettate; mentre quella avanzata dalla Coneroblu è stata respinta per quanto riguarda il danno da ritardo ed il mancato guadagno, ovvero il profitto ipotizzato dalla società dalla realizzazione dell'investimento. E’ stato riconosciuto, invece, l’indennizzo solo ed esclusivamente per le spese vive - cioè per le opere realizzate - sostenute dopo la stipula dell'accordo. L’avvocato Andrea Berti non aveva escluso di dover riconoscere alla Coneroblu tali somme a conclusione della vicenda, tanto è vero che, in un apposito punto della Delibera di annullamento, il Comune si riservava di attivare un procedimento ad hoc per quantificare il valore delle opere realizzate una volta verificata la loro utilità nell'interesse pubblico.Su quest’ultimo aspetto, si apre un’altra partita, perché va da sé che, nel caso in cui non ne risultasse l'utilità pubblica, potrebbe emergere un danno erariale causato da chi ha ingenerato nella società l'affidamento: questo “chi” è solamente la maggioranza guidata da Rosalba Ubaldi.
Domani Matteo Salvini sarà a Montelupone e per la terza volta a Porto Recanati dopo i due blitz all'Hotel House, dove la Lega Nord sta preparando una lista per le prossime elezioni comunali nella quale non esclude l'ipotesi di alleanze con il resto del centrodestra.Il leader della Lega in merito al referendum sulle trivellazioni del prossimo 17 aprile promuoverà lo slogan: "Ferma le trivelle il 17 aprile VOTA SI".Verso le 13 Salvini sarà a pranzo a Montelupone al ristorante Moretti in via Fermi. Poi verso le 15 è atteso a Porto Recanati in piazza delle Rimembranze dove terrà il comizio. Non è escluso un nuovo tentativo di visita all'Hotel House.
Da questa sera è ufficiale: per il rinnovo dei sindaci e dei consigli comunali di oltre 1300 comuni italiani nelle Regioni a statuto ordinario la data stabilita stasera con decreto dal ministro dell’Interno Alfano è il 5 giugno, con il turno di ballottaggio fissato per le due settimane successive, il 19 giugno.Nelle Regioni «speciali», si voterà sempre il 5 e il 19 giugno (ballottaggio), anche in Sicilia, in Sardegna e in Friuli Venezia Giulia; in Trentino Alto-Adige le elezioni sono state indette per l’8 maggio, inValle d’Aosta, il 15 maggio. Sono circa 1370 i comuni interessati al voto, di cui oltre 1100 appartenenti a Regioni ordinarie e 190 a Regioni a statuto speciale.Tra le novità, il fatto che saranno eletti i primi sindaci di ventisette nuovi comuni istituiti nel 2016 mediante processi di fusione amministrativa.Si voterà in 7 capoluoghi di regione: Bologna, Cagliari, Milano, Napoli, Roma, Torino e Trieste e 26 comuni capoluogo di provincia. In provincia di Macerata i Comuni interessati dal rinnovo delle amministrazioni comunali sono Porto Recanati, San Severino e Castelraimondo
Una donna di Civitanova è stata trasportata in ospedale per accertamenti a seguito di un brutto incidente stradale verificatosi nel tardo pomeriggio di oggi lungo la statale Adriatica, nel territorio di Porto Recanati.La donna era alla guida della sua Fiat Punto guidata da una giovane donna civitanovese e viaggiava in direzione sud, quando ha improvvisamente sbandato andando a scontrarsi contro un furgone Iveco condotto da un giovane di Mogliano che viaggiava in direzione opposta. Nell'urto il furgone si è ribaltato, ma fortunatamente la persona al volante non ha riportato conseguenze.La donna, invece, è stata accompagnata in ospedale per tutti gli accertamenti del caso: le sue condizioni, comunque, non sarebbero gravi. Il traffico ha subito forti rallentamenti. Sul posto, per i rilievi, la Polizia Stradale.(Foto Massimiliano Serenelli)
Questa mattina nel mega condominio di Porto Recanati si è svolta un'operazione di controllo che ha visto la partecipazione di Polizia, Carabinieri, Vigili del Fuoco, Guardia di Finanza, Polizia Municipale di Porto Recanati e Asur. Era presente anche un'unità cinofila.Tali controlli hanno portato al controllo di 6 abitazioni e circa 40 residenti. Dalle operazioni sono emerse una decina di bombole vuote di GPL e pochi grammi di hashish per uso personale. Un cittadino di origini pakistane è stato trovato senza permesso di soggiorno e verrà rimpatriato.Controllati anche 5 esercizi commerciali, risultati tutti con licenza regolare."La situazione sta lentamente migliorando" afferma Andrea Innocenzi, primo dirigente della Polizia di Stato "da quando hanno ripristinato l'ascensore, poi, anche i cumuli di immondizia che prima regnavano dappertutto, ora sono circoscritti solamente ad un paio di piani". (Foto Si.Sa)
Una "Torre di Babele cruciforme". E' questa una puntuale definizione del sociologo Adriano Cancellieri sull’Hotel House, eco mostro di 17 piani nella zona sud di Porto Recanati.Frutto di un'assurda idea di edilizia turistica degli anni ’60, inizialmente era stato progettato come un agglomerato di appartamenti sul mare destinanti a diventare le seconde abitazioni dell’emergente classe media ma, a partire dagli anni '90 si è trasformato in luogo di concentrazione di una popolazione di lavoratori immigrati. Senza eufemismi, è, a tutti gli effetti un "ghetto urbano".In Italia non esiste nulla di simile: più di 2000 inquilini provenienti da 40 paesi diversi in uno spazio limitato di 480 appartamenti, tanto che, proprio per questo peculiare crogiolo di razze, è stato spesso al centro di inchieste e studi di carattere antropologico e etnologico. (Foto Simone Salvucci) Scorgendolo dall'esterno l'Hotel House è un mastodontico edificio con panni colorati stesi sui tantissimi balconi e centinaia e centinaia di antenne. Al mattino si possono vedere scene di ordinaria quotidianità: c'è gente che va a lavoro, bambini che aspettano l'autobus per andare a scuola, donne che chiacchierano in una cornice, tuttavia, di inesorabile degrado. Il graduale disfacimento della struttura è stato causato nel corso degli anni, da una parte, dal mancato pagamento dei servizi idrici e dell'energia elettrica, generando difficoltà sociali, razionamento dell'acqua potabile ed una serie di problematiche igienico sanitarie.Purtroppo però, uno dei problemi principali che affligge la struttura e che ha portato anche a pregiudizi ed episodi, anche recenti, di xenofobia nei confronti degli abitanti, sono quelli, a differenza di chi vive regolarmente, che per vivere delinquono. Lo stabile è stato più volte al centro dei fatti di cronaca nera. Di notte si trasforma in un mercato per lo spaccio di droga con conseguenti episodi di violenza ai quali gli abitanti assistono impotenti. Sono gli inquilini le prime vittime dei delinquenti. Perché lì "lavorano" delinquenti veri, in contatto con i clan mafiosi.I colori si rivelano solo quando gli oggetti vengono illuminati dalla luce ma ancora tanta luce bisognerà fare per squarciare il velo dei pregiudizi.Questa mattina una task force coordinata da Andrea Innocenzi, primo dirigente della Polizia di Stato, ha effettuato dei controlli nel mega condominio per contrastare il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti e per controllare residenti e licenze (l'ultimo blitz risale a dicembre 2015, leggi qui). Sei appartamenti ed una quarantina di persone controllate hanno portato al sequestro di 10 bombole di Gpl e piccole dosi di sostanze stupefacenti. E' risultato irregolare solamente un cittadino di origini pakistane, senza permesso di soggiorno che verrà rimpatriato. Cinque gli esercizi commerciali controllati, tutti con licenza regolare. (leggi qui).
I lavoratori dello stabilimento AMCGG di Matelica hanno confermato lo stato di sciopero durante l’assemblea che si è tenuta lunedì 4 aprile. I dipendenti del Gruppo Ghergo proseguiranno la mobilitazione fino alla sottoscrizione del contratto di verniciatura e alla definizione del cronoprogramma di smantellamento e di installazione dei nuovi impianti, ritenuti garanzia minima per la salvaguardia della produzione, in attesa del protocollo d’intesa da siglare in Regione.Sempre ieri mattina, presso lo stabilimento GI&E di Porto Recanati, si è svolto un incontro del tavolo tecnico per la definizione dell’ordine di acquisto del nuovo impianto di verniciatura e l’aggiornamento del cronoprogramma: si è andati ulteriormente nel merito delle valutazioni tecniche dell’impianto da acquistare, ma non si è arrivati alla definitiva firma dell’ordine né all’aggiornamento del cronoprogramma.
Chi dice che con la cultura non si "mangia"? Secondo gli ultimi studi elaborati dalla start up Twig sulla base dei dati sugli imponibili fiscali del 2014 e pubblicati la settimana scorsa dal Dipartimento delle Finanza, sono Camerino e Macerata le due città più ricche della provincia maceratese.Le due realtà cittadine, sedi di importanti ed antiche Università risultano avere il reddito annuo pro capite più alto nel maceratese: 20.237 euro a Camerino e 20.133 a Macerata. La media provinciale è di 15.854 euro.Recanati, altra città culturalmente impegnata guadagna il terzo posto con 18.112 euro. Solo il quarto posto per Civitanova Marche, con un reddito di 17.908 euro, dato in calo rispetto a qualche anno fa.Seguono poi, inaspettatamente, due piccole città montane, Sefro e Pioraco, rispettivamente con 17.850 euro e 17.798 euro, redditto riconducibile molto probabilmente al commercio della trota ed alle industrie cartaria.Tra le prime dieci anche Porto Recanati, (settima con 17.493 euro), Tolentino (ottava con 17.348 euro), Matelica (nona con 17.122 euro) e Castelraimondo (decima con 17.098).Tredicesimo posto per Corridonia (16.641 euro) e sedicesimo per Potenza Picena (16.539). Solo il ventitreesimo posto per San Severino Marche (16.248 euro).Tra i paesi con reddito inferiore ai 14mila euro: Cessapalombo (13.780), Poggio San Vicino (13.606), Monte San Martino (13.591), Monte Cavallo (13.245), Gualdo (12.711), Comuni che chiudono la graduatoria con le cifre più basse della provincia.Per visualizzare l'elenco completo dei 57 comuni delle provincia di Macerata clicca qui.
Ennesimo furto d'auto ed ennesima Golf che si è volatilizzata.Teatro del furto è stata la zona limitrofa alla stazione di Porto Recanati dove si trovava parcheggiata una Volkswagen Golf nera serie 7 targata ER 471 PN. Il proprietario quando è tornato a riprenderla non l'ha più trovata e non ha potuto far altro che sporgere denuncia.Chiunque abbia notizie dell'auto è invitato a rivolgersi alle forze di polizia.
I carabinieri di Porto Recanati e quelli di Porto Potenza Picena, insieme ai colleghi della Compagnia civitanovese, nelle prime ore della mattinata odierna hanno tratto in arresto tre cittadini tunisini: M.B.K. di anni 30; S.B.S. di anni 28; I.B.J. di anni 27.I tre erano colpiti da una ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Ancona – Sezione Riesame ed Appelli, in quanto il 9 novembre 2015, nottetempo, all’interno dell'Hotel House, avevano picchiato selvaggiamente un connazionale di 47 anni, "reo" di non averli ospitati nel proprio appartamento. Il malcapitato riportava la perdita di alcuni denti, un trauma cranico facciale oltre a ferite e contusioni varie.La vittima non ha saputo fornire i nominativi delle persone che lo avevano aggredito, ma, le indagini dei carabinieri di Porto Recanati, agevolate dalla conoscenza della maggior parte degli occupanti del condominio, hanno permesso di individuarli quali autori dell’aggressione.L’Autorità Giudiziaria ha concordato pienamente il risultato investigativo emettendo i provvedimenti.I Carabinieri di Porto Recanati, ricevute le ordinanza di custodia cautelare, verificato che gli stessi si erano allontanati da Porto Recanati, supportati dai colleghi delle varie Stazioni limitrofe, in particolare quelli di Porto Potenza Picena, sono riusciti a rintracciarli in un condominio, nella zona periferica a nord proprio di Porto Potenza.Nelle prime ore della mattinata odierna è scatta l’operazione che ha permesso di sorprenderli nel sonno, evitando qualunque reazione.I tre tunisini dopo le incombenze di rito, sono stati tradotti presso il carcere di Camerino a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Un'agonia lunga quattordici anni quella di Ramiro Ezequiel Simboli, un giovane di Porto Recanati di 33 anni che nella serata del 29 marzo è venuto a mancare all'Hospice di Loreto "Abitare il tempo".Nel 2002 Ramiro in seguito ad un drammatico incidente stradale entrò in un stato vegetativo persistente. All'epoca dei fatti aveva 19 anni. Il ragazzo dopo una giornata al mare si era fatto dare un passaggio da un conoscente per tornare a Recanati, città in cui nel 2002 abitava. Tragico l'epilogo: il conducente sbagliando traiettoria della curva finì brutalmente contro un altro mezzo. Il frontale è stato fatale soltanto per il giovane. L'amico è ora indagato per omicidio colposo.Quattordici lunghi anni di cure e di speranze, che hanno costretto il giovane a letto. Ma purtroppo non c'è stato nulla da fare. La salma è stata trasportata all'ospedale regionale di Torrette dove sarà disposta un'autopsia.
Il lungo weekend di Pasqua e Pasquetta a Porto Recanati è molto importante: con la riapertura di alcuni chalet e ristoranti lungomare si dà inizio alla bella stagione e si fanno le prime previsioni per l’estate 2016. Abbiamo chiesto, quindi, come si è aperta la stagione ad alcuni ristoratori del luogo.“E’ andata molto bene”, sono le prime parole che dice Giorgio Sbaffo, titolare dell’omonima gelateria in Piazza Brancondi, “Si sono riviste molte famiglie che di solito passano l’estate qui a Porto Recanati perché hanno una casa qui e costituiscono lo zoccolo duro del turismo portorecanatese, insieme a loro molte facce nuove, più o meno giovani, da diverse parti d’Italia, Roma, Milano, Napoli e Verona e anche qualche turista straniero che hanno potuto godere di un tempo clemente”. Poi si sofferma sui giovani: “Con loro lavoriamo molto bene, il sabato sera vengono qui in centinaia e questo fine settimana con il Mia Clubbing aperto sono stati ancora più numerosi”. Infine una piccola previsione per il futuro “Speriamo che le presenze fatte registrare in questo lungo fine settimana siano solo il preludio di un’estate 2016 fantastica”. Spostandoci su un altro lato della piazza abbiamo potuto scambiare due parole con Marcello Selandari, chef e titolare della rosticceria “La Torre” che ci conferma il grande afflusso di gente a Porto Recanati in questo fine settimana. “Questi giorni abbiamo lavorato molto bene, sia con i clienti abituali che con i turisti, naturalmente a Pasqua il movimento è stato maggiore ma Pasquetta non è stata da meno. Tutto questo mi fa sperare bene per i prossimi mesi soprattutto perché ho in programma per il mio locale una piccola rivoluzione, oltre a fare servizio di rosticceria d’asporto e di ristorante classico farò una piccola rivoluzione nel locale e cercherò di puntare sullo street food, proporremo dei piatti tipici locali a buon prezzo in modo da valorizzarli al meglio come meritano per poi proporli a turisti e a tutti coloro che li vogliono provare, sto andando avanti col progetto insieme ad un altro amico chef e saremo operativi presto”.Ci siamo poi spostati sul lungomare e abbiamo fatto due chiacchiere con Roberto Paoletti, chef del Balneare Antonio: “Quando c’è il tempo buono si lavora sempre meglio, abbiamo riaperto da poco e da allora si lavora bene sia a pranzo che a cena”, e continua “molti sono stati i turisti che sono venuti in questi giorni, non solo dall’entroterra marchigiano ma anche fuori regione e alcuni di loro si sono fermati anche dopo Pasquetta”. Infine uno sguardo verso il futuro: “A giugno inizierà anche la stagione balneare e potremo mettere in spiaggia i vari ombrelloni e lettini, in modo da accogliere non solo i clienti del ristorante ma tutti coloro che desiderano passare una giornata di relax al mare, insomma i presupposti per fare bene ci sono tutti, noi siamo pronti”.A nord, sul lungomare Scossicci, abbiamo parlato con Roberto Cappella titolare del Bahari Cafè “Sono soddisfatto di come sono andate le cose in questi giorni, numerose le presenze, molti i turisti provenienti dalle altre regioni d’Italia, veneti e lombardi senza dimenticare gli amici della vicina Emilia Romagna, ancora pochi i turisti stranieri ma loro di solito si muovono più tardi”. Un fine settimana positivo quindi per la cittadina rivierasca che, come dicono due signore a passeggio per il lungomare: “Nonostante tutto, rimane sempre carina” .
Sul nuovo sequestro effettuato dalla Guardia di Finanza alle attività riconducibili a Giuseppe Cerolini, interviene lo stesso Cerolini affermando che "In merito a quanto riportato da alcuni organi di stampa, precisiamo che tutti i locali del Gruppo Cerolini sono regolarmente aperti e stanno lavorando normalmente, in quanto nessun sigillo è stato apposto.In merito al nuovo sequestro, secondo me, è copia incolla di quello del 21 gennaio 2016, praticamente sono state sequestrate attività già precedentemente sottoposte a decreto di sequestro.Sono sicuro, alla luce dei fatti , che avanti al magistrato" continua ancora Giuseppe Cerolini "la vicenda si chiarirà positivamente per il sottoscritto: quando sarà celebrato il processo ne vedremo delle belle.Ho il massimo rispetto per la magistratura , e per esperienza personale, vista l'indagine sono sicuro di stravincere. Auguro Buona Pasqua a tutti i miei dipendenti, a tutti quelli che ne hanno bisogno, alla Guardia di Finanza, al Dott. Riccioni, nella mia vita ho avuto sempre il massimo rispetto per chi mi vuole bene e chi mi vuole male".
La squadra della Guardia di Finanza di Macerata ha effettuato un maxi sequestro dei beni riconducibili alle aziende del gruppo Cerolini per frode fiscale. L’operazione ha visto impegnati congiuntamente il Nucleo di Polizia Tributaria di Macerata e la Compagnia di Civitanova Marche che, su disposizione del gip del Tribunale di Macerata, il dott. Potetti ed a seguito della richiesta della Procura della Repubblica di Macerata, hanno sottoposto a sequestro beni mobili ed immobili, tra cui un noto bar di Macerata, distributori stradali di carburanti, quote societarie, nonché locali commerciali e disponibilità bancarie. Il tutto per un valore complessivo delle imposte evase di 8 milioni e 300 mila euro nei confronti degli indagati Cerolini Giuseppe e Moldovan Cornel.Le indagini di polizia giudiziaria affiancate da parallela attività di polizia tributaria, svolte in sinergia dal Nucleo di Polizia Tributaria di Macerata e dalla Compagnia di Civitanova Marche, hanno consentito di giungere alla segnalazione di fatti costituenti reato alla Procura della Repubblica di Macerata nei confronti di 10 persone per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale e in particolare all’emissione di fatture per operazioni inesistenti, alla dichiarazione dei redditi fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti falsi , alla omessa dichiarazione, all’occultamento o distruzione di scritture contabili, all’indebita compensazione.A cadere sotto la lente d’ingrandimento delle Fiamme Gialle sono state le imprese riconducibili a Cerolini Giuseppe, tra cui in particolare la EFFEMME Srl, società al cui interno si annoverano svariate attività commerciali: dalla gestione di punti di distribuzione di carburante alla gestione di noti locali bar e ristoranti. Tuttavia va precisato che questi ultimi proseguirnno regolarmente la loro attività con la sola differenza che la gestione sarà amministrata da un soggetto esterno nominato dal tribunale. Al momento quindi, non dovrebbero esserci ripercussioni particolari sulle decine di dipendenti del gruppo Cerolini.In precedenza, il 21 gennaio scorso, i Finanzieri del Comando Provinciale di Macerata avevano eseguito un primo decreto di sequestro per equivalente emesso dal GIP dott. Pannaggi, del Tribunale di Macerata, poi confermato dal locale Tribunale per il riesame, relativo ad altre e similari imputazioni per reati di emissione, utilizzazione di f.o.i., dichiarazione fraudolenta, per tributi evasi per oltre 13 milioni di euro.In quel caso le attività erano scaturite da verifiche fiscali avviate nei confronti di una società operante nel commercio all’ingrosso di calzature e accessori (MANGUSTA Srl amministrata da Cardinali Antonio) ed erano proseguite nei confronti di altre società operanti nei settori del pellame, della plastica, della distribuzione di carburanti e di locali nel settore ristorazione (RAF 28 Srl amministrata da Cardinali Antonio, MAT.P. Srl amministrata da Guerra Raffaele, D.P.R. di Secchiari Roberta), che si erano concluse con la constatazione di numerose violazioni fiscali e penali tributarie e addebito di tributi evasi di svariate decine di milioni di euro.Le indagini di polizia giudiziaria e le pertinenti verifiche fiscali, da cui scaturiscono entrambi i decreti di sequestri emessi dal GIP del Tribunale di Macerata, (di cui il primo, come detto, già confermato dal Tribunale per il riesame di Macerata) hanno supportato la tesi accusatoria, fatta propria dalla Procura della Repubblica – allo stato ritenuta fondata su adeguati indizi di reità da parte dei giudici delle indagini preliminari – secondo cui sarebbe stato architettato un sistema organizzato di società, aventi lo scopo di frodare il fisco, attraverso l’ uso illecito di fatture per operazioni commerciali inesistenti e rispetto a cui Cerolini Giuseppe ricoprirebbe un ruolo primario, quale effettivo amministratore di molte delle società controllate.Il lavoro investigativo delle Fiamme Gialle, pur ostacolato dalla frammentarietà della documentazione contabile distrutta o occultata, sinora reperita presso le aziende ispezionate, ha consentito di ricostruire sia l’impianto contabile che i reali volumi d’affari conseguiti, con l’individuazione dei i soggetti, che si reputa abbiano emesso e/o ricevuto le contestate fatture false.Risolutiva, per l’esatta ricostruzione del sistema di frode utilizzato, si è dimostrata la particolare attenzione rivolta dai verificatori ai mezzi di pagamento. È stato, così, appurato che il tipico flusso finanziario, necessario per regolarizzare le posizioni debitorie derivanti dalla ricezione delle fatture di acquisto, veniva sistematicamente di fatto annullato attraverso cessioni “pro-soluto” di crediti precostituiti con fatture false.Sulla base di quanto sinora accertato, detto modus operandi, basato essenzialmente sul massiccio ricorso all’emissione e/o utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, con costituzione di falsi crediti IVA, ha consentito agli indagati di operare soprattutto illegittime compensazioni (sia verticali che orizzontali) con debiti d’imposta, permettendo così di ottenere illecitamente, di fatto per il Cerolini, in via primari, risparmi fiscali di rilevante entità. Come ulteriore conseguenza, tale pratica illecita ha determinato anche, per le aziende coinvolte, la possibilità di realizzare politiche commerciali, basate su transazioni a prezzi indebitamente concorrenziali.Le indagini svolte hanno consentito di segnalare alla Procura della Repubblica di Macerata complessivamente 10 persone - ritenute responsabili, a vario titolo, di reati tributari -, nonché, soprattutto, di ottenere il sequestro preventivo, anche per equivalente, di somme di danaro, beni mobili ed immobili e quote societarie, fino alla concorrenza delle imposte evase, allo stato di rilevantissimo importo ed in vista della confisca delle stesse, a beneficio dell’Erario.Di conseguenza, il GIP del Tribunale di Macerata, accogliendo la richiesta formulata dal competente sostituto procuratore con l’assenso del Procuratore della Repubblica, ha emesso un decreto di sequestro preventivo, ai fini della confisca per equivalente della somma evasa, sino alla concorrenza di un controvalore complessivo pari ad oltre 8.300.000 euro, costituito da beni mobili ed immobili riconducibili agli indagati.L’esecuzione del provvedimento, ha portato al sequestro di: disponibilità finanziarie, 11 beni immobili (8 fabbricati e 3 terreni), 9 società di capitali e 1 ditta individuale comprensive delle seguenti unità locali: 1 negozi di calzature, 1 macelleria, 1 pizzeria, 6 ristoranti, 5 bar, 4 distributori stradali, 1 centro estetico, 16 veicoli. Tra i beni sequestrati, si annoverano società riconducibili all’indagato Cerolini Giuseppe che sono state raggiunte dal vincolo cautelare secondo il principio del sequestro per equivalente.In particolare, sono state coinvolte nella procedura di sequestro le seguenti imprese: Cerolini S.r.l., con sede in Roma, esercente l’attività di ristorazione con somministrazione; Cerolini Gestione e Commercio S.r.l., con sede in Civitanova Marche (MC), esercente l’attività di ristorazione con somministrazione; E.G. S.r.l., con sede in Civitanova Marche (MC), esercente ‘attività di commercio all’ingrosso di altre macchine e attrezzature; Sole S.r.l., con sede in Montemurlo (PO,) esercente l’attività di commercio all’ingrosso di calzature e accessori; Verardo Group S.r.l., con sede in Monte San Giusto (MC), esercente l’attività di commercio all’ingrosso di cuoio e pelli.Rientrano nella gestione delle aziende sequestrate anche una caffetteria sita nel centro storico di Macerata e vari locali (ristoranti e bar), presenti sulla costa nonché le società (MEG Srl e Cerolini Srl) che detengono la proprietà della società di calcio dilettantistica della Civitanovese.Le attività di sequestro hanno interessato le province di Macerata, Ancona, Fermo, Foggia, Firenze, Prato, Crotone, Roma, Terni, Ravenna e Chieti.Ancora una volta, il sequestro per equivalente si dimostra uno degli strumenti più efficaci per il contrasto all’evasione fiscale.A Macerata, la Guardia di Finanza e la Procura della Repubblica hanno da tempo condiviso-d’intesa con la competente Agenzia delle Entrate - un collaudato modello investigativo che, in presenza di reati tributari, porta a chiedere alla competente autorità giudiziaria del Tribunale l’adozione di sequestri preventivi di danaro e di beni, in misura equivalente all’evasione fiscale perpetrata ed in vista della acquisizione all’Erario – in caso di sentenza di condanna – di tutto il profitto illecito , conseguito a seguito delle frodi fiscali contestate.Sinora sono stati posti in essere provvedimenti di sequestro preventivo, correlati a reati tributari, per importi rilevantissimi.
Le luci della ribalta spettano indiscutibilmente a loro che dopo un percorso netto ed un solo set perso in tutta la fase provinciale conquistano un titolo voluto cercato e meritatamente raggiunto. Una finale mai in discussione malgrado l'avversario di turno, la Futura Tolentino, fosse squadra quadrata, di buone doti fisiche e dalle ottime impostazioni tecniche. Se pur terminata 3 a 0 con parziali netti, la partita non era affatto scontata e anche le ragazze di Tolentino si faranno sicuramente valere nella fase regionale a cui comunque hanno accesso, malgrado la sconfitta. Un titolo giovanile frutto di un lavoro tecnico eccelso da parte del nostro coach Concetti ma anche di una bella sinergia nata tra la Volley Torresi, la Pallavolo Montegranaro e la Don Celso Fermo che hanno contribuito alla formazione di un gruppo meraviglioso.Vale la pena sottolineare che la squadra campione provinciale é uno di tre gruppi che partecipano al campionato under 16 con la maglia Volley Torresi e questa vittoria appartiene a tutte le 30 atlete che lavorano quotidianamente in palestra e che si intercambiano negli allenamenti sotto la guida dei tecnici porto potentini. Ed è una vittoria da dedicare a chi quotidianamente lavora dietro le quinte permettendo a tecnici ed atlete di svolgere l'attività nella migliore delle condizioni.La vittoria dà accesso alla fase regionale. Realizzatore della partita Opposta Benedetti Arianna con 28 punti realizzati. La più giovane in campo Salvucci Beatrice anno 2001, tutte le altre sono classe 2000.