Una giornata della solidarietà organizzata dall’associazione “Io sto con i bambini”, guidata dal Dott. Salvatore Stasolla medico pediatra, da Filippo Fontane di Pistoia e da Ornella Giaconi. E' l'iniziativa in programma per uil prossimo 23 maggio. Il gruppo che organizza l'evento vanta circa 150 soci da tutta Italia, tra privati e associazioni di volontariato. I progetti che fin’ora sono andati in porto sono diversi, tra i più importanti si ricordano le 600 uova donate a Pasqua alle famiglie delle località terremotate e, ancora, vestiari e giocattoli negli ambulatori dei vari paesi vittime del terremoto.
Tutto questo per dare un supporto a tutte quelle famiglie che da quasi 2 anni hanno dovuto abbandonare le proprie case e si sono viste un’intera vita cascare in macerie. Il prossimo appuntamento sarà il 23 maggio con una “Giornata Solidale” che servirà per mettere in sicurezza un laghetto situato all’interno del parco giochi di Pieve Torina in modo che i bambini possano giocare tranquillamente al più presto.
Per chi volesse fare la propria donazione, durante la giornata del 23 maggio, il ristorante “da Noialtri”, di Marina di Montemarciano, devolverà l’incasso di tutta la giornata all’associazione.
Un grande evento di musica e vicinanza autentica quello che si terrà, il prossimo lunedì 14 maggio alle 18.30, nei locali della scuola elementare di Pieve Torina. Il nuovo plesso scolastico realizzato, esclusivamente con finanziamenti di privati, grazie alla grande gara di solidarietà promossa dal gruppo Succisa Virescit, sarà teatro di uno spettacolo inusuale per il comune, tra i più danneggiati dal terremoto che ha colpito l’Italia centrale nel 2016. L’immobile, costituito da una struttura innovativa, ecosostenibile e sicura, si articola su due piani per un totale di 1.300 mq ed è stato costruito anche grazie al significativo contributo del Crals2 del Teatro alla Scala, il circolo ricreativo dei lavoratori scaligeri (musicisti, tecnici, attrezzisti…etc, oltre mille addetti) che, in accordo con la Sovrintendenza e le organizzazioni sindacali, ha promosso il progetto all’interno del teatro. Già il 29 dicembre dello scorso anno, a pochi giorni di distanza dall’inaugurazione ufficiale della scuola, una delegazione di Pieve Torina, composta dal sindaco Alessandro Gentilucci e dal vice sindaco Giancarlo Ciuffetti, dal coordinatore dell’associazione ‘Succisa Virescit’ Giuliano De Minicis e da una nutrito gruppo di giovani studenti, insegnanti e genitori, era stata ospitata alla Scala per il tradizionale spettacolo di fine anno dedicato ai figli dei dipendenti.
A Pieve Torina, in occasione dello spettacolo “La Musica e il Cuore”, i musicisti della prestigiosa orchestra milanese eseguiranno un nutrito programma che spazierà dai classici di Bizet, Mascagni, Puccini e Verdi fino alle musiche da cinema di Morricone e di altri importanti compositori contemporanei. Nell’occasione uno spazio multidisciplinare della nuova scuola verrà intitolata al Teatro alla Scala Crals2 di Milano.
Mentre la terra continua a tremare incessantemente, soprattutto nell'area fra Muccia e Pieve Torina, aumenta nella la preoccupazione nei cittadini, anche a seguito delle recenti esternazioni dell'ex presidente di Ingv Enzo Boschi.
Un contributo importante a capire cosa sta accadendo nell'area dove nel 2016 è iniziata la sequenza sismica che ha devastato il centro Italia arriva dal professor Alessandro Amato, sismologo di Ingv.
"Premetto che non so come potrà evolvere la sequenza, come detto in altre occasioni. Il futuro non è scritto, direbbe Joe Strummer, e questo vale anche in sismologia.
I processi che avvengono in profondità e i cambiamenti del sistema (dovuti per esempio a trasferimento di stress da altre faglie, a fluidi che si spostano, a cambiamenti termici e mineralogici) fanno sì che quando inizia la rottura su una faglia questa può arrestarsi dopo pochi metri (producendo un micro-terremoto), dopo uno-due chilometri (magnitudo circa 4), una ventina (M~6), qualche centinaio (M~8) e così via. Una delle sfide della sismologia è proprio la comprensione di quello che accade in profondità in quei momenti e perché.
Venendo all’attività recente, faccio alcune osservazioni a titolo personale. La prima è che il grande numero di eventi rilevato in quell’area (migliaia nell’ultimo mese) è dovuto al fatto che lì la rete sismica nazionale Ingv è molto molto sensibile, e permette di localizzare eventi molto piccoli. Poiché, come previsto dalla legge di Gutenberg-Richter, questo numero aumenta di un fattore ~10 ogni punto di magnitudo più bassa, quando si hanno un paio di M4+ ci si deve aspettare una ventina di M3+, circa 200 M2+, 2000 M1+, ecc. A un certo punto, continuando a scendere di magnitudo, questa progressione viene meno non perché non ci siano terremoti più piccoli, ma perché la rete non riesce a registrarli tutti. Si perde la completezza. Tenete presente che i più piccoli eventi che i turnisti INGV sono riusciti a localizzare in quest’area hanno magnitudo intorno a 0.0 (ce ne sono qualche centinaio tra 0 e 0.5!). Vediamo i numeri fin qui, partendo dal 1° aprile limitandoci agli eventi in un raggio di 10 km da Pieve Torina (dalla pagina cnt.rm.ingv.it):M≥4 2M≥3 17M≥2 211M≥1 2244Se andiamo a M0+ ne troviamo parecchi altri, ma non 20.000 come prevede la G-R, solo perché non riusciamo a vederli tutti. Però sicuramente ci sono.Questa analisi ci mostra che questa fase della sequenza sta seguendo perfettamente la Gutenberg- Richter e non sembrano esserci anomalie particolari, a parte il fatto che ad aprile ci furono i due M4.0 e 4.6.
Tuttavia" dice Amato "ribadisco quanto detto all’inizio che non ho idea di cosa potrebbe succedere. Ci sono vari scenari possibili ed è difficile quantificare le probabilità di ciascuno di essi. 1) la sequenza prosegue nei prossimi mesi con qualche alto e basso (fino a M~4-5) senza eventi forti (M>5). 2) Ci sono delle zone del sistema di faglie attive dal 2016 che hanno ancora il potenziale per eventi importanti (M>5) e possono rilasciarlo sismicamente nei prossimi mesi. 3) Si attivano nei prossimi mesi delle faglie vicine con eventi importanti (M>5), evenienza sempre probabile anche se non ci fossero stati i terremoti del 2016-2017. 4) Si attivano nei prossimi anni delle faglie anche lontane dall’area del 2016 con eventi importanti, anche distruttivi. Uno scenario non esclude gli altri, naturalmente.Se provo a dare delle probabilità a questi casi (a titolo personale e senza calcoli statistici, ma solo per ragionarci su), direi:1) ~80%2) ~40%3) ~20%4) 100% Questi numeri sono buttati là solo per ragionarci, compreso l’ultimo che a mio avviso è quello che dovrebbe far riflettere di più. Naturalmente e in generale, le probabilità aumentano tanto più si estende il periodo di osservazione".
Ha scatenato numerosissime reazioni l'articolo pubblicato dal geosifico Enzo Boschi, professore ordinario di Sismologia all'Università di Bologna, nella sezione Scienza di Agi (qui), in cui viene criticato aspramente il presidente di Ingv Doglioni e più in generale il metodo di lavoro di tutto l'istituto.
Il professor Emanuele Tondi, geologo e responsabile della Sezione di Geologia della Scuola di Scienze e Tecnologie dell'Università di Camerino, non ci sta e spiega i motivi di tanta acrimonia da parte di Boschi verso i suoi ex colleghi.
"Il professor Boschi (ex Presidente Ingv) è in conflitto con il prof. Doglioni (attuale Presidente Ingv), proprio a causa degli eventi del 2009 a L'Aquila, come chiaramente emerge dalla sua intervista.
Quello che dispiace" afferma il professor Tondi "è che per motivi puramente personali, cercando di vendicarsi su Doglioni, non si fa scrupoli nè della "paura" delle persone, già duramente provate, nè di screditare un importante ed eccellente ente nazionale che lui stesso ha contribuito a creare.
L'Ingv non rassicura nessuno, come non lo faccio io. Con le sue note spiega semplicemente come stanno le cose, suggerendo sempre la stessa cosa: prevenzione.
Se leggete il mio post del 4 Aprile (qui), che è simile alla nota Ingv pubblicata poi il 6 aprile (qui), potrete leggere come quello che afferma oggi Boschi c'è già tutto. Ci sono i terremoti storici avvenuti tra il 1700 e il 1800 a nord di Muccia (tra Camerino e Cagli), messi per altro in relazione con gli eventi avvenuti nel 1703 più a sud. Questo però non significa che gli attuali eventi non siano comunque da considerarsi aftershocks associati ai forti terremoti di fine ottobre 2016. Poi, il prof. Boschi forse non sa che, a differenza de L'Aquila, a Muccia non sono note grandi faglie in grado di generare forti terremoti (come quelli di fine ottobre 2016).
Fossi in lui mi preoccuperei di più della zona di Tredozio in provincia di Forlì e Cesena, più vicina a Bologna, dove abita. La zona è ad alta pericolosità sismica e l'ultimo forte terremoto di magnitudo stimata pari a 6,1 è avvenuto nel lontano 1561".
(foto della Sezione CAI di Ascoli Piceno)
C'è grande apprensione nell'area devastata dal sisma nel 2016 per le continue scosse che da diversi giorni stanno interessando in modo particolare l'area di Muccia e Pieve Torina.
Se da un lato i sismologi di Ingv parlano di normale sequenza di aftershocks all'interno di quella attivatasi nel 2016, il geosifico Enzo Boschi, professore ordinario di Sismologia all'Università di Bologna, in un articolo pubblicato nella sezione Scienza di Agi chiede se ci sia invece da preoccuparsi.
"Nell’ultimo mese nell'area di Muccia si sono verificate circa 2200 scosse sismiche. A proposito di Muccia il presidente dell’INGV attualmente in carica, Carlo Doglioni, il 10 aprile ebbe a dichiarare a UnoMattina, RaiUno: “Difficile prevedere se ci saranno ulteriori scosse ma quello che sta succedendo è nell'ordine naturale dell'assestamento" una frase che non vuol dir niente ma che ha lo scopo evidente di tranquillizzare.
Dopo il 10 aprile di scosse ce ne sono state moltissime. “Ordine naturale dell’assestamento” è una locuzione assolutamente priva di significato sul piano scientifico e inutile per gli scopi della Protezione Civile. Meraviglia una dichiarazione inutile e tanto pilatesca da parte di un personaggio che da almeno sette-otto anni dichiara di poter prevedere i terremoti analizzando proprio le sequenze sismiche.
A L’Aquila si verificarono circa 300 scosse nei mesi precedenti il terremoto del 6 aprile 2009. A Muccia solo in un mese ne sono già state registrate più di 2.200! A questo punto non si può certo negare che a Muccia i terremoti non “aumentino di numero”. Allora è lecito pretendere di sapere da Doglioni che cosa succederà nell’immediato futuro a Muccia e nei suoi dintorni.
La mia opinione a proposito di Muccia, per quel poco che vale, è decisamente diversa da quella dell’attuale vertice INGV, secondo me permeata da un ottimismo d’accatto senza alcuna base scientifica.
Fino al terremoto del 10 aprile le scosse si erano distribuite in modo casuale all'interno della vasta area interessata dalla sequenza e si potevano considerare come la normale evoluzione del fenomeno. Potevano essere interpretate come ulteriori rotture di tanti piccoli segmenti di faglia. La scossa di Muccia del 10 aprile e la successiva sequenza ha modificato drasticamente questa visione. Non può assolutamente tranquillizzare il fatto che il terremoto di Muccia sia avvenuto all'estremità nordoccidentale della zona appenninica finora attivata. Non è vero che quello che stiamo osservando nelle ultime settimane possa essere minimizzato a “ordine naturale assestamento”, qualunque cosa significhi.
Temo, visto l’andazzo, che venga ignorata l’attuale situazione di Muccia e delle zone vicine. Finora ci si è limitati a invocare “l’ordine naturale dell‘assestamento” in maniera grottesca. Più che i vertici dell’INGV, che ormai sembrano disinteressati alla moderna Sismologia applicata alla sismicità del nostro Paese, spero che queste considerazioni arrivino ai vari organi di Protezione Civile.
Concludendo, per il principio di precauzione, mi permetto di invitare tutti coloro che ne hanno la responsabilità e la capacità di mettere in atto tutte le possibili misure preventive a Muccia e nelle zone circostanti. Non è detto che il terremoto arrivi ma è sempre meglio e doveroso essere comunque preparati".
Il testo integrale dell'intervento di Boschi si trova qui
La terra ha ricominciato a tremare alle 2,46 di ieri, con un 2,9 che ha avuto per epicentro Pieve Torina. Poi ancora per altre 70 volte nel giro di 24 ore, 22 di magnitudo superiore a 2.0. Sono numeri impressionanti e sono anche i numeri di uno sconforto sempre più profondo per una popolazione che non ne può più. Perché non smette di evocare fantasmi, e sempre sulla stessa zona. Sempre, appunto, con epicentro tra Pieve Torina e Muccia, fino alle 4,56 di questa notte, con una scossa di magnitudo 2,1. Le più forti alle 22,21 di ieri sera e poi ancora alle 23,20, di magnitudo 3,2 e 3,1
Niente a che vedere, per carità, con la forza distruttrice di agosto e ottobre 2016, ma dopo due anni, sentir tremare la terra almeno una volta all'ora, é fiaccante. Anche perché oltre a chi, come il professor Emanuele Tondi e la scienza tradizionale, dice di non preoccuparsi oltre i consueti accorgimenti, c'é chi, come Giampaolo Giuliani, non vede di buon occhio questo nuovo sciame sismico.
"Dopo le scosse di Magnitudo tra 4,0 e 5,0 di inizio aprile nella zona tra Muccia e Pievetorina- spiega il professor Tondi - la sismicità era tornata a diminuire, ma negli ultimi due giorni é nuovamente aumentata, come dimostrano le continue scosse delle scorse ore. Si tratta, tuttavia, della stessa sequenza che fa seguito gli eventi principali di fine ottobre 2016. La zona destabilizzata è molto grande e gli aftershocks possono durare anche anni, come successo nelle precedenti crisi sismiche in Italia. E' importante abitare e frequentare edifici sicuri, come lo é sempre stato nelle nostre zone e a cui ormai dovremmo essere abituati. Quanto alla diceria che sono da preferirsi tante piccole scosse per scaricare l'energia, si tratta, appunto, di una diceria. Ogni grado di magnitudo l’energia liberata é trenta volte superiore, quindi, per eguagliare un terremoto di magnitudo 5,0 ce ne vogliono 30 di magnitudo 4,0 e 900 di magnitudo 3,0.“
Preoccupato, invece, Giampaolo Giuliani, ex tecnico dell'Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario distaccato presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso, divenuto noto, in occasione del terremoto dell'aprile 2009 a L'Aquila a causa di alcune sue dichiarazioni in merito all'asserita esistenza di una sua previsione circa il verificarsi dell'evento sismico.
"Penso che una sequenza di oltre 80/90 accadimenti giornalieri, tutti in una stessa zona epicentrale e con grado sismico crescente, non sia proprio una buona cosa. Credo che bisognerebbe fare molta attenzione ed essere preparati per qualsiasi evenienza" dice Giuliani "anche se quelle strutture storicamente non dovrebbero rilasciare eventi oltre M. 4.8-5.0. Ricordiamo sempre però che, tutta l'energia prodatta dalle repliche, anche se di magnitudo contenuta, è pur sempre energia che va a caricare altre faglie limitrofe di strutture che potrebbero innescare eventi di magnitudo superiore a 5.0/5.5. Oggi, per esempio, nelle ultime 24 ore, sulla dorsale dell'Appennino centrale abbiamo registrato ben oltre 115 eventi, tra questi almeno 7 terremoti di M. da 2.7 a 3.2. Anche i dati sulle variazioni del trend del flussi del gas Radon, osservate dalle nostre stazioni, rivelano livelli alti di poco sotto la soglia di pericolo. Queste osservazioni ci permettono di prevedere nelle prossime 6/24 ore, ancora repliche strumentali nel cratere del centro Italia, dal bacino aquilano fino alle strutture di Camerino. Anche la foto del drum del sismografo della stazione di Coppito, torna a mostrare un incremento dell'attività sismica delle ultime 24 ore".
Oltre quindici scosse di magnitudo superiore a 2 in pochissime ore. L'ultima alle 23,20, con epicentro a Pieve Torina, ed una magnitudo di 3,1. La più forte di giornata, invece, alle 21,21, che ha toccato i 3,2 gradi, mentre la prima la notte scorsa, alle 2,46 (2,9 ml). Tutte con epicentro tra Pieve Torina e Muccia. È il bilancio di una giornata in cui il terremoto non ha offerto tregua a una popolazione ormai allo stremo delle forze, alle prese con un nuovo sciame sismico cominciato il 10 aprile scorso. Gli esperti rassicurano che si tratta di aftershock, ma la paura torna a farsi sentire. Anche perchè diversi edifici, giá compromessi dopo le scosse dell'ottobre del 2016, hanno fatto assistere a significativi peggioramenti del livello di danno.
Pieve Torina finalmente ha una nuova macelleria ad un anno e mezzo dal sisma, l'attività è stata allestita da parte della famiglia Lucarini all'interno di un container messo a disposizione dall'amministrazione Comunale.
La famiglia Lucarini perse la casa e le stalle con le forti scosse di ottobre 2016 e nonostante le varie difficoltà ha portato avanti con determinazione la propria azienda agricola con molti sacrifici. A distanza di un anno e mezzo le sorelle Lucarini aprendo la macelleria a Pieve Torina,oltre a rilanciare il territorio, hanno dato un segnale di speranza ai cittadini pievetorinesi.
La fattoria Lucarini è specializzata nella produzione di carni, salumi e formaggi: la carne viene realizzata con metodi di macellazione sicura e proviene da allevamenti biologici, i salumi vengono realizzati nel pieno rispetto della tradizione grazie agli ottimi dosaggi della salatura ed costanti controlli durante la stagionatura, infine i formaggi come il pecorino fresco o stagionato nonchè la ricotta salata o al forno.
Al taglio del nastro, oltre alle proprietarie, era presente il Sindaco Alessandro Gentilucci nonchè il presidente ed il direttore della Coldiretti Francesco Fucili e Giordano Nasini, subito dopo i cittadini presenti hanno potuto gustare i prodotti della Fattoria Lucarini.
Giovanni M. Pontieri
L'incarico a Commissario Straordinario per la Ricostruzione è, dopo la maternità, l'esperienza più forte della mia vita.
Lo ha dichiarato l'onorevole Paola De Micheli, in una intervista a IoDonna del Corriere della Sera. Tanti gli spunti offerti alla penna del giornalista Fabrizio Roncone, con la commissaria che individua tre motivi principali per giustificare una ricostruzione che non é partita o che, comunque, stenta a procedere a ritmi accettabili. "Primo, i terremotati non conoscono ancora bene i loro diritti. Molti non hanno capito che lo Stato è pronto a coprire tutte le spese e certo non aiuta tanta burocrazia, legnosa e ottusa.
Secondo, la terra, purtroppo, continua a tremare. E questo scatena in tanti un tragico quesito: ha senso restare e ricostruire una casa e una vita qui? Il terzo motivo sono gli abusi edilizi persistenti, per i quali ho pronta una sanatoria 'chirurgica' che dovrebbe aiutarci a superare certi piccoli abusi e sbloccare la cosiddetta ricostruzione leggera". (Qui l'intervista integrale)
Epicentro/terremoto culturale chiude il cerchio con un 1° TransuMaggio scandito da mostre, concerti e dalla voglia di riprendersi la montagna.
Cinque escursioni a piedi, a cavallo, in mountain-bike, in compagnia degli asinelli, che partono da 5 località del cratere, per convergere tutte nei prati dei Piani di Macereto. La grande carovana culturale porta così a termine l’obiettivo per cui era nata: ricucire gli strappi del sisma, ricreare un senso d’appartenenza, rivisitare luoghi magici con la visione di un turismo lento e sostenibile. Con 8 eventi organizzati nel cratere nei mesi invernali, 15 Comuni toccati, 21 attività coinvolte tra aziende agricole e ristoranti e più di 30 performance musicali e teatrali, il progetto diretto da Arte Nomade con il supporto di Legambiente, dei Comuni e delle Associazioni, si prepara per Final Act.
Il programma del 1° TransuMaggio è molto ricco. Ore 8: ritrovo a Visso (Pasticceria Vissana) per raggiungere il Rifugio del Fargno e partenza del Sentiero Avventura (info: 327.4690256); ore 8.30: ritrovo a Visso (Oratorio Sant’Agostino) e partenza del Sentiero Cultura (info: 328.9712406); ore 8.45: ritrovo a Cupi di Visso e partenza del Sentiero Foratura (info: 335.5651639); ore 8.45: ritrovo ai Piani di Macereto (Azienda Scolastici) e partenza del Sentiero Natura (info: 329 6288922); ore 8.45: ritrovo a Ussita (Ranch Prato Lungo) e partenza del Sentiero Sellatura (info: 338.9986450).
Alle 12 le transumanze si riuniscono al Santuario di Macereto alla volta dell’Azienda Agricola Scolastici. Qui, alle 12.30, apertura degli stand gastronomici a cura dell’Associazione Viandanza, costituita dopo il terremoto da diverse attività commerciali di Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera. E poi i concerti di “Bip Gismondi”, “Riciclato Circo Musicale” e “Next Stop Band”, la mostra “Sul Fronte del Sisma” ad opera del gruppo di ricerca Emidio di Treviri e la diretta di Multiradio. L’evento, gratuito, è organizzato da Epicentro/terremoto culturale insieme al Comune di Pieve Torina e all’Azienda Agricola Scolastici, e con la collaborazione di Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Viandanza, Legambiente, Frontignano Bike Park, Associazione la Carovana, Herbartem, Gruppo di Ricerca Emidio Treviri, Marche In Moto - Comitato Pro Scossi, e col contributo di Multiradio e di Tonico Service per gli allestimenti tecnici. Info e prenotazioni: 333.9109444, 335.8063596, Fb: Epicentro.
Ancora di notte, questa volta alle 3,08. Una violenta scossa - di magnituto 3,6 secondo le prime stime - ha riportato la gente in strada su tutto l'Alto Maceratese. Il boato e poi pochi istanti che sono sembrati infiniti e che hanno risvegliato inevitabilmente una paura mai sopita in una popolazione che ormai da due anni fa i conti con il dramma del sisma. Al momento non si hanno notizie di feriti e nemmeno di danni. Secondo i dati forniti dal sito dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia la scossa di questa notte ha avuto ancora una volta per epicentro la cittadina di Muccia (7 km di profondità).
Venti persone sono state denunciate dai Carabinieri della Compagnia di Camerino per falso ideologico e indebita percezione di erogazioni statali. Tutti avevano dichiarato, producento documentazioni false, di essere stabilmente domiciliati a Pieve Torina, percependo così il contributo di autonoma sistemazione (CAS) a seguito del sisma dell'ottobre 2016. Stando ai risultati dell'indagine, i venti denunciati (tra cui uno straniero) hanno sottratto complessivamente alle case dello Stato una somma di poco superiore ai 100mila Euro.
L'intera inchiesta é partita nei mesi scorsi, anche a seguito di alcune segnalazioni, e le 20 denunce emesse, stando a quanto é dato sapere, potrebbero essere solo le prime di una lunga serie, visto che l'intero lavoro di indagine non riguarderebbe il solo comune di Pieve Torina.
Da Roberto Paoloni, Responsabile Enti Locali PD Macerata, riceviamo
La recente visita del Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni nel territorio dell’alto maceratese accompagnato dalla Commissaria Straordinaria Sisma Paola De Micheli, ha suscitato un’ulteriore attenzione alle dinamiche legate alle varie problematiche connesse al territorio del “Cratere”. Alcuni sindaci maggiormente colpiti anche dall’ultima scossa di 4.6, hanno richiesto al Presidente Gentiloni e alla istituzioni presenti a Muccia, una differenziazione all’interno dei Comuni facenti parte del cratere e una riperimetrazione dei confini del cratere stesso.
Come Sindaci e Amministratori del Partito Democratico della provincia di Macerata, recentemente riunitisi, volevamo esprimere una breve considerazione: la nostra posizione sui temi legati al cratere è certamente quella di riconoscere in maniera molto chiara e netta che all’interno di esso vi siano delle divergenze rispetto ai danni subiti ma soprattutto rispetto alle condizioni di vita e di socialità in quei territori che hanno quasi completamente perso la maggioranza degli edifici pubblici e privati con la perdita di numerose attività produttive e commerciali.
Allo stesso modo vogliamo però affermare che i sindaci del PD hanno sempre tenuto una posizione moderata e attenta rispetto al tema dei comuni maggiormente colpiti, infatti anche il secondo piano delle opere pubbliche prevede giustamente maggiori finanziamenti per i comuni più in difficoltà, si è voluto con questo principio rispettare le esigenze specifiche di quei territori dove siamo consapevoli oggi le comunità, se pur assistite, si trovano ad affrontare problematiche complesse.Nel riconoscere sempre le differenze tra i vari comuni abbiamo però voluto affermare con forza un concetto cardine relativo alla ricostruzione e all’emergenza legate alle vicende del terremoto: un cittadino terremotato è uguale in qualsiasi Comune facente parte del cratere e anche fuori se ha subito dei danni ai propri immobili e attività. Comprendiamo le paure dei sindaci maggiormente feriti ma riteniamo che non sia il momento di dividersi poiché questa scelta non ci renderebbe certamente più forti.Tutti i Sindaci senza distinzione politiche hanno lavorato per il bene delle proprie comunità per cercare di ridare dignità, vita e socialità cercando di assistere sempre i propri cittadini.Non è crediamo il momento dei distinguo ma del lavorare insieme per il bene dei nostri territori, non è il momento di escludere ma di affrontare con unità le prossime sfide relative alla ricostruzione.
Riteniamo che sia il tempo di confrontarsi con il nuovo Parlamento e speriamo a breve con il nuovo Governo per risolvere le problematiche che stanno rallentando un processo articolato, viste anche le dimensioni ed il numero dei danni del fenomeno, riconoscendo con molta franchezza che rispetto alla ricostruzione vi sono dei problemi che vanno affrontati e risolti quanto prima.Siamo pronti a discutere con la Regione Marche, l’attuale Governo, il Commissario Straordinario e con tutti quei soggetti che possono con il loro contributo dare un aiuto ad affrontare le varie questioni relative al terremoto a partire dalle lungaggini che stanno impedendo, nonostante le risorse messe a disposizione, di vedere una reale ripartenza, pertanto siamo pronti a discutere seriamente per come snellire le procedure legate alla ricostruzione.Chiediamo quindi che il Sindaco di Camerino Gianluca Pasqui, utilizzi il ruolo che l’ANCI gli ha affidato ovvero Responsabile Sisma ANCI e convochi con urgenza una riunione tra tutti i Sindaci del Cratere almeno della nostra provincia in modo da discutere assieme quali siano realmente le difficoltà e le eventuali soluzioni per i Comuni maggiormente colpiti. Siamo infatti disponibili a discutere se servano norme speciali per i territori con maggiori danni, ovviamente valutando secondo un metodo valido per l’individuazione di quei paesi senza che qualcuno possa a secondo simpatie o amicizie escludere nessuno. La nostra visione è una visione di unità per evitare guerre tra poveri che non ci darebbero alcun risultato tangibile se non una ulteriore divisione e frammentazione tra i territori.
"Un libro che dà voce alle emozioni dei bambini e racconta il terremoto attraverso i ricordi, i disegni e i rimedi per allontanare la paura". Così il presidente dell'Assemblea legislativa delle Marche Antonio Mastrovincenzo ha presentato oggi a Pieve Torina il libro edito nella collana dei Quaderni del Consiglio: "Ci vorrebbe tanta colla". Il titolo, che è stato coniato da uno degli alunni dell'Istituto Comprensivo Paoletti, riassume il senso di un volume che da un lato fa conoscere come i bambini hanno vissuto il trauma del sisma, e dall'altro spiega l'importante azione della psicologia dell'emergenza, fondamentale in contesti traumatici come quello del terremoto.
"La psicologia dell'emergenza - ha detto Mastrovincenzo - è un pezzo importante di una moderna visione della Protezione civile che rappresenta un valore aggiunto del sistema di prevenzione, mitigazione e risposta ai grandi rischi naturali".
(Fonte Ansa)
Arrivati al 21° mese dall'inizio della sequenza sisma che interessa l'Italia centrale, il sismologo di Ingv Alessandro Amato fa il punto della situazione, anche in relazione ai recenti eventi che sono tornati ad allarmare la popolazione.
"La mappa dei terremoti di magnitudo uguale o superiore a 3 (grafico in alto, in totale 14 eventi) mostra l'addensamento di epicentri degli ultimi giorni a Muccia, compreso l'evento di Mw4.6 del 10 aprile. Ci sono stati 11 eventi in questa zona e 1 verso Serravalle, più a est. A sud, un paio di eventi nell'aquilano. Evidente la concentrazione di questi aftershock tardivi ai bordi del sistema di faglie attivo nei mesi precedenti che, come osservato già negli ultimi mesi, è tipico di molte sequenze sismiche. Questo non significa che la sequenza sia finita, e questo si vede negli altri due grafici (al centro gli eventi di M≥2, 156; in basso quelli di M≥1, 1801).
Questi numeri" spiega il dottor Amato "sono consistenti con la nota legge di Gutenberg-Richter, che prevede un numero circa 10 volte maggiore di eventi per ogni punto inferiore di magnitudo".
Amato torna poi a parlare di previsioni o presunte tali.
"Sulla ripresa di Muccia dell'ultimo periodo e sul suo significato avevo parlato qualche giorno fa. Non mi sento di fare nessuna previsione sull'evoluzione futura e in particolare sull'eventualità (possibile ma poco probabile) di altri forti eventi. Invito a diffidare di tentativi, velleitari e un po' truffaldini, di dire cosa potrà succedere, come ho letto sui soliti siti di previsori o post-visori ben noti, perché nessuno ha la palla di vetro. Anzi, se un giorno dovessi farlo, diffidate di me!
Le presunte "anomalie" di gas vari, di pianeti più o meno lontani, di "tempo da terremoto", le correlazioni con altri fenomeni esotici, non sono per ora in grado di dirci nulla al riguardo, purtroppo. Facciamocene una ragione.Qualche giorno fa qualcuno mi scrisse, con tono tra l'ironico e il polemico: "allora può succedere tutto in qualunque momento, in pratica". Mi ero ripromesso di riprendere questo punto per una riflessione su cosa sappiamo e cosa possiamo escludere o considerare. Cercherò di farlo presto".
Il president della Camera dei Deputati, Roberto Fico, sarà presto nelle Marche per visitare le cittadine più colpite dal sisma. Lo ha annunciato sul suo profilo Facebook, sottolinenando che la risposta dello Stato in questi due anni non é stata abbastanza efficace.
“Nelle scorse settimane – scrive il president nel suo post - fra i tanti messaggi di auguri ricevuti per la mia nomina c’è stato quello del Presidente della Regione Marche. Ho tenuto a rispondergli e a ringraziarlo anche per dare un messaggio ai nostri concittadini delle Marche e delle regioni del Centro Italia così duramente colpite dal sisma.
Una tragedia che non dimentico e rispetto alla quale serve uno sforzo maggiore rispetto a quello compiuto fino ad ora. Chi ha vissuto quel dolore, ha perso i propri cari e subito il distacco forzato dalla propria terra merita una risposta efficace da parte dello Stato, perché non c’è tempo da perdere.
Sono vicino a questi nostri concittadini ancor di più in questi giorni, nei quali la paura e il dolore si sono rinnovati a causa di nuovi episodi sismici. Per questo mi impegno a visitare quanto prima i luoghi colpiti dal terremoto del 2016”.
I sindaci di Camerino, Castelsantangelo sul Nera, Bolognola, Valfornace, Monte Cavallo, Pieve Torina, Serravalle di Chienti, Fiastra, Muccia e il commissario prefettizio di Ussita "contro" il collega di Tolentino.
"Nessuno ha mai parlato di Serie A, Serie B o Serie C. Da oggi, però, possiamo parlare di “inqualificabile”. Perché inqualificabile è quanto afferma il sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, quando - forse “infantilmente risentito” per non aver preso parte a un paio di riunioni – sostiene che l’intento di quei sindaci che chiedono una suddivisione del cratere in base agli effettivi livelli di danno sia creare “terremotati di Serie A” e “terremotati di Serie B”. Il sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, dovrebbe fare un giro a Bolognola, Castelsantangelo sul Nera (colpito già il 24/08/2016 e epicentro della devastante scossa di magnitudo 6.5), Fiastra, Monte Cavallo, Muccia, Pieve Torina, Serravalle, Ussita, Valfornace, Visso o a Camerino prima di lasciarsi andare a dichiarazioni o a commenti che dimostrano una totale e colpevole distanza dalla consapevolezza di quanto accaduto. Prima di fare certe affermazioni inqualificabili e irriguardose, venga a fare un viaggio nella “vera” montagna colpita. Nessuno ha mai detto che Tolentino debba essere escluso da nulla, e nessuno ha mai parlato di esclusioni. Quella che da mesi portiamo avanti è, invece, una sacrosanta battaglia affinché si prenda atto che equiparare la situazione di 138 comuni con danni diversi, problematiche diverse e contingenze diverse, è pura cecità politica".
"In Serie B - proseguono - il collega Pezzanesi ci si mette da solo quando fa certe affermazioni. Abbiamo chiesto, e continueremo a farlo con ogni mezzo e in ogni dove, che si riconoscano i livelli oggettivi di danno e le necessità delle comunità. Se Tolentino rientrerà o meno in una ipotetica “prima fascia” non lo stabiliremo certo noi. Infine, sia chiaro che la riunione a cui Pezzanesi dice di non essere stato invitato non ha seguito i canoni istituzionali. Quel giorno, alle 5,10 del mattino, c’è stata una scossa di magnitudo 4,6 con epicentro a Muccia. Molti sindaci, che quella scossa l’hanno sentita e che da quella scossa sono stati tirati giù dal letto, hanno raggiunto Pieve Torina dove, nel frattempo, stavano arrivando i vertici regionali e della Protezione Civile, oltre alla commissaria De Micheli. Inviti formali non ne sono stati fatti. Gli inviti, quella mattina, li ha fatti il terremoto….chi l’ha sentito…c’era!".
Il sisma ha distrutto vite, case, luoghi di lavoro. E per molti, tutto quello che resta del “prima”, purtroppo, è il mutuo. Si può sospendere, non si può sospendere, conviene o meno sospenderlo, ci sono o non ci sono le condizioni per sospenderlo? Insomma: la fumosità, in una logica tutta italiana, la fa da padrona. E per tanti, troppi, l’ipoteca su un cumulo di macerie pesa come una spada di Damocle nel futuro di chi si trova, già di suo, costretto a riscrivere la sua vita.
E, come spesso accade, gli istituti di credito si trovano nella posizione privilegiata di distinguere cliente da cliente, interpretando secondo convenienza, anche a seconda degli istituti di riferimento, una norma che sembra scritta in funzione di tutti, tranne che dei terremotati.
E così, molti clienti, si sono trovati a fare i conti con le situazioni più assurde. Di seguito, si riportano alcune delle più eclatanti “interpretazioni” di Istituti Bancari del Territorio.
- Sospensione concessa solo se il proprietario di “Prima Casa” è anche il mutuatario; quindi, chi non rientra in questa “condizione” continua a pagare il mutuo pur avendo l’abitazione inagibile e in zona rossa;
- diversi titolari di mutui sono stati segnalati al CRIF come cattivi pagatori a causa della tardiva regolamentazione della sospensione da parte delle Banche;
- alcune Banche hanno intimorito i propri clienti comunicandogli che – se avessero sospeso il mutuo – molto difficilmente avrebbero potuto richiedere altri finanziamenti / mutui in futuro;
- per i mutui sospesi delle attività produttive, la Banca già ha comunicato che dal 2019 il mutuo riprenderà con il pagamento di una doppia rata mensile;
- una Banca di Amatrice - ad ogni sospensione - ha fatto firmare un nuovo piano di ammortamento calcolando, nello stesso, gli interessi per il periodo di sospensione.
A raccogliere le testimonianze di quei clienti che si trovano a fare i conti con queste situazioni è stato il Comitato Mutui Sulle Macerie, nato proprio per fare fronte comune e combattere la “disinformazione”.
“La Legge che prevede la Sospensione dei mutui sino al 31 Dicembre 2020 – scrivono in una nota diffusa nei giorni scorsi - sembra essere stata oggetto delle più ‘attente’ e ‘singolari’ interpretazioni da parte degli Istituti Bancari. Premesso che, all’Art. 21 dell’allegato alla Legge n. 172/2017 così si legge: ‘[…] Con riguardo alle attività economiche nonché per i soggetti privati per i mutui relativi alla prima casa di abitazione, inagibile o distrutta, localizzate in una 'zona rossa' [...] il termine di sospensione dei pagamenti […] è fissato al 31 dicembre 2020’.
Pertanto, la Legge sembrerebbe prevedere la sospensione fino al 2020 delle rate dei mutui qualora ci siano i seguenti requisiti: immobili “prima casa” e attività produttive, inagibili o distrutte, inserite nelle zone rosse dei Comuni del Centro Italia colpiti dal terremoto del 2016. Ne consegue che, nulla da interpretare per le Banche, anzi, i mutuatari non dovevano far altro che presentare l’attestazione che l’immobile era sito in Zona Rossa. Nel caso di specie, molte persone, invece, si sono trovate a iniziare una vera e propria battaglia (persa) contro le Banche, pur avendo tutti i requisiti per rientrare nella sospensione delle rate dei mutui”.
Quanto alle “interpretazioni” degli Istituti di credito, il Comitato Mutui Sulle Macerie aggiunge: “I casi riportati sono tutti stati vissuti e raccontati da persone che non hanno alcun motivo di inventarsi ‘storie’, anzi, purtroppo, non hanno alcuna voce in capitolo. Ti trovi una ‘Banca’ che vuole toglierti anche quello che non hai più! E noi abbiamo diritto ad una soluzione, una possibilità per andare avanti, per continuare a lavorare… non per le Banche ma per la nostra vita! Una vita che ha il consenso di essere ‘devastata’ dalla Natura, ma non da uomini a cui non interessa cercare una soluzione per chi ha perso tutto. SE LA CARA IPOTECA ORA È UN CUMULO DI MACERIE ALLE BANCHE, ALLO STATO, NON INTERESSA”.
È risaputo che gli Italiani all'estero sono molto apprezzati per la loro spontaneità, la cucina, la storia e la cultura, ma anche nell'ambito lavorativo, universitario e sportivo. A livello sportivo si è fortemente affermato in Svizzera il pievetorinese Danijel Jakupovic allenatore di boxe della "Boxe Club Locarno" dopo aver allenato l'Associazione pugilistica Alto Maceratese" di Camerino.
Danijel ci ha detto: "Da poco tempo ho preso le redini della squadra ed i miei ragazzi hanno raggiunto ottimi risultati. Dopo poco siamo riusciti a vincere tre guanti d'oro e tre dei nostri ragazzi sono riusciti ad arrivare in finale".
"Aggiungo che grazie a questi sei finalisti siamo riusciti a vincere il guantone d'oro per squadre" - ha continuato il coach Danijel - " e poco dopo è arrivato l'argento nel campionato nazionale élite (campionato di pugili maggiorenni). Dieci dei nostri ragazzi che hanno partecipato alle fasi finali dei campionati nazionali under 18 hanno vinto due ori, cinque argenti e tre bronzi, compresa la coppa per squadre che viene assegnata alla migliore squadra svizzera."
"La nostra squadra sta dominando e al mio arrivo ho cambiato il metodo di allenamento"- ha ribadito il coach Jakupovic - "riuscendo a creare un gruppo unito dove ognuno spinge l'altro a migliorare. La nostra squadra ora si ritrova con due convocati in Nazionale, ne avremo in futuro degli altri inoltre ho introdotto un programma di allenamento annuale e pluriennale in modo da qualifare qualcuno alle Olimpiadi cosa molto importante dal punto di vista storico perchè sarebbe la prima volta che uno svizzero riesca a partecipare ai giochi olimpici. "
"Nella mia palestra ora c'è disciplina, duro lavoro e sacrificio, questo lo dico con orgoglio e aggiungo che un nostro ragazzo lo passeremo al professionismo" ha sostenuto il coach. La Boxe Club Locarno, allenata dal pievetorinese Danijel Jakupovic, partecipa spesso ai tornei esteri: sabato prossimo in Francia, a luglio in Africa precisamente a Capo Verde per un torneo internazionale dove saranno presenti diverse nazionali e a dicembre in Portogallo. La squadra di boxe elvetica ha disputato anche tornei in Italia e in Germania. La storia di Danijel è un esempio per tutte le persone che hanno voglia di dare il proprio contributo per migliorare se stessi e la società, cosa molto apprezzata in Europa e buona parte del resto del mondo a differenza dell'Italia dove i giovani, e non solo, sono trattati come la 'sora camilla' cioè che tutti li vogliono ma nessuno se li piglia.
(articolo di Giovanni Maria Pontieri)
“In genere i discriminanti sono la distanza spazio-temporale da un evento precedente (in genere più forte) o più spesso da un raggruppamento di eventi (una sequenza in corso) – a parlare è Alessandro Amato, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - Non ci sono regole fisse e valide sempre sulla distanza in tempo e in chilometri per decidere se un determinato evento è o non è un aftershock di un altro. È chiaro che se siamo nel pieno di una sequenza e avviene un terremoto all’interno del volume già attivo, si tratterà indubbiamente di un aftershock. Se, al contrario, siamo a qualche decina o centinaia di chilometri lontani dalla zona attiva, molto probabilmente i due eventi non saranno collegati; più aumenta la distanza dalla zona attiva e più diventa difficile trovare un collegamento tra i due. Se per di più l’evento avviene a distanza di anni da un altro, le probabilità di un legame tra i due sono ancora più scarse. Secondo numerosi studi effettuati a partire dagli anni ’90 del Novecento, un forte terremoto altera le condizioni di stress di alcune delle faglie intorno, anche a notevole distanza (decine di chilometri) dal volume attivato, allargando così la regione in cui le probabilità di avere dei terremoti aumentano (in altre zone le probabilità invece diminuiscono). Anche in questi casi ì si parla di ‘aftershocks’, ma la materia è dibattuta”.
Nel caso di Muccia, dunque, non sembrano esserci dubbi e a giudicare dalle parole di Amato si rientra perfettamente nella casistica degli aftershock. Ma la domanda, dettata più dalla paura che da basi scientifiche, a questo punto, è se un aftershock potrà mai avere una magnitudo superiore a quella dell’evento principale, con Amato che spiega che ciò può avvenire solo in casi molto rari.
“A quel punto l’evento X diventerà il main shock (l’evento principale) della sequenza, ma resterà pur sempre un aftershock di qualche evento precedente. E’ importante, inoltre, conoscere la distribuzione della sismicità e le sue eventuali ‘migrazioni’ nel tempo e nello spazio. Questo ci permette di fare ipotesi in caso si assista a un’attivazione di una ‘nuova’ faglia (cosa che al momento non si sta verificando per il settore a nord di Muccia). Al tempo stesso, però, questo purtroppo non ci permette di escludere che un’altra faglia si attivi comunque, vuoi perché si sarebbe mossa comunque, o perché riceve una ‘spinta’ da una vicina. Ricordiamo che prima del 24 agosto non c’era stato alcun aumento di sismicità (anche di bassa magnitudo) nella zona della faglia di Amatrice.
Il fatto che una faglia si sia attivata con uno o più forti terremoti non significa che abbia ‘scaricato’ tutto il suo potenziale; perciò se anche l’aftershock in questione avvenisse su una faglia che ha avuto eventi forti in un recente passato, non si può escludere che la stessa faglia possa averne altri, anche forti. Pensiamo ad esempio al terremoto del 30 ottobre 2016, avvenuto nell’area dove già c’erano stati eventi importanti a sud (il 24/8) e a nord (il 26/10).
Poi, l’aftershock potrebbe essere localizzato sì all’estremità di una faglia già attiva, ma accanto a questa ci potrebbero essere altre faglie in grado di attivarsi, quindi si potrebbe assistere a una sorta di ‘migrazione’ dell’attività da una faglia a una adiacente, proprio per il processo di trasferimento di stress, o per una migrazione di fluidi da una faglia all’altra, o altro.
Per di più, secondo alcuni modelli statistici, ogni terremoto aumenta le probabilità di averne altri nei paraggi; la maggior parte di questi sarà di magnitudo minore del precedente, ma anche la probabilità di eventi più forti aumenterà. Sempre secondo questi modelli, che riescono a spiegare abbastanza bene l’andamento statistico degli aftershock di minore magnitudo dopo un forte terremoto, le probabilità di avere un evento forte (per es. M>5.5) dopo un terremoto di magnitudo 4 o 4.5 aumentano ma rimangono comunque molto basse, tipicamente dell’ordine dell’1% in una settimana”.