Un incubo che sembra infinito. Nella serata di giovedì, diverse scosse di terremoto sono state distintamente avvertite dalla popolazione.
Secondo i dati dell’INGV tra le numerose scosse rilevate in poco più di venti minuti spiccano tre movimenti tellurici relativamente intensi e con magnitudo crescente :– alle 23.10 scossa di magnitudo 3.5 – alle 23.17 scossa di magnitudo 4.0 – alle 23.20 scossa di magnitudo 4.1
Ipocentro delle scosse a circa 8 km di profondità, mentre l’epicentro è stato individuato esattamente tra Pieve Torina e Visso, sull’Appennino maceratese. Le scosse sono state nettamente avvertite, in particolare le ultime due, in un raggio di oltre 100 km. Nel raggio di 20 km le due scosse di M4.0 e M4.1 sono state avvertite per alcuni secondi con netti tremori e boati, senza provocare danni.
Puntuale il commento del geologo di Unicam Emanuele Tondi secondo il quale "Gli eventi sismici di ieri sera si sono verificati nella zona destabilizzata dai forti eventi di fine ottobre 2016 e quindi sono considerati aftershocks (o terremoti di assestamento). Ricordiamoci comunque che, anche se oramai poco probabili, gli aftershocks più forti possono arrivare fino ad un grado meno dell’evento principale.
La sequenza sismica nel suo complesso tende a diminuire, con riprese temporanee e fisiologiche in particolare a nord e a sud della zona colpita dai forti eventi sismici dei mesi scorsi. Nelle mappe sono riportati i terremoti degli ultimi 90 giorni avvenuti nella zona settentrionale e meridionale della sequenza, come si può vedere sono localizzati in aree specifiche, evidentemente particolarmente fratturate, dove la deformazione delle rocce (e quindi i terremoti) tende a localizzarsi nello spazio e nel tempo".
Abbiamo incontrato Barbara Figoli, che vive a Trieste ma è spesso a Civitanova, dato che la famiglia possiede un appartamento in zona stadio da sempre, per farci raccontare e rendere noto a quanti non ne fossero ancora al corrente, del suo impegno per gli sfollati del terremoto.
L'idea è nata da un'amica che ha perso la casa con il sisma del 26 ottobre ed è attualmente sfollata a Macerata. Nei giorni seguenti alle forti scosse contattò Barbara chiedendole se avesse delle maglie, dato che lei non poteva rientrare in casa. Barbara ha raccolto immediatamente l'appello e lo ha girato ai suoi numerosi amici triestini che hanno risposto con una generosità tale da riempirle la casa con tantissimi maglioni e giubbotti.
Prima di partire per Civitanova, la nostra benefattrice ha chiesto agli amici locali, un nominativo di riferimento per poter smistare la grossa quantità di abiti raccolti. E' così che ha conosciuto Mariarosa Berdini, figlia del compianto Vincenzo, fondatore della locale protezione civile, con cui collabora proficuamente da quel giorno, quando ha portato in città il primo carico di aiuti.
Il suo racconto prosegue con una leggera nota di tristezza quando ci spiega come sono andate le cose, dopo quella prima esperienza: "io non pensavo sinceramente di fare altri viaggi ma i primi di dicembre, dopo quattro anni di tentativi, è fallito l'ultimo possibilità per avere un figlio e ho dovuto rassegnarmi. A quel punto, per tenermi occupata mi sono detta, figli miei non ne ho, vediamo di aiutare quanti più bambini possibile e mi è venuta l'idea di carnevale".
Contattata Mariarosa Berdini, hanno deciso di fare il carnevale di Pieve Torina, il primo degli eventi "gemellati" con la montagna flagellata dal sisma e per organizzarlo, la richiesta è stata in un primo momento di 50 vestiti per mascherare i bambini, che poco dopo è arrivata a 70, ma nessuno le sapeva dire di quale età e se per bambini o bambine. La nostra Barbara non si è persa d'animo ed ha inviato la richiesta ai suoi amici e conoscenti triestini: "ragazzi, bisogna trovare dei vestiti di carnevale, usati, nuovi, quello che volete. Non so l'età, non so i maschi, non so le femmine, per cui dovrò portare qualcosa in più".
Ci racconta che i primi giorni non riusciva a procurare niente, era tutto fermo, poi di colpo la cosa si è sbloccata e la generosità dei triestini è stata tale che è riuscita ad arrivare a Pieve Torina con ben 140 vestiti ed è stato possibile mascherare tutti i bambini del paese e Pievebovigliana. Lei ovviamente non è voluta mancare alla festa e nonostante il giorno dopo lavorasse, è rimasta fino alla fine, guidando di notte per quasi 600 km per tornare a casa. Un ringraziamento va anche al papà di Barbara che le ha gentilmente prestato la macchina, molto più capiente della sua, con tanto di pieno di carburante e telepass incluso.
Dopo il carnevale, la voglia di aiutare di Barbara non si è certo fermata e l'idea è corsa immediatamente alla festività successiva, la Pasqua, decidendo di portare delle uova di cioccolato per i bambini. Dato però che le uova sono un po' più delicate da trasportare dei vestiti, questa volta si è organizzata diversamente, facendo una raccolta fondi tramite una cena ed una lotteria di beneficenza. Neanche a dirlo, anche questa volta è stato un successo e con i soldi raccolti è stato possibile acquistare 80 uova per i bambini e dolci per gli anziani, presso una ditta produttrice di Ancona.
Per poter effettuare la consegna, la nostra benefattrice ha dismesso i panni di Barbara Figoli e si è trasformata in Wonder Woman. Non potendo prendere molti giorni di ferie dal lavoro, per poter riuscire ad essere mercoledì davanti alle scuole con i regali, dopo tre ore di sonno è partita all'una di notte da Trieste con la macchina stipata di giocattoli e pannoloni per anziani.
Arrivata a Civitanova alle 6:30, si è incontrata quindi con Mariarosa Berdini e Roberto Prosperi, hanno scaricato il contenuto dell'auto e sono andati, con due auto, a prendere le uova di Pasqua in Ancona. Hanno caricato tutto alle 9 e sono ripartiti immediatamente per Pieve Torina, dove hanno effettuato due consegne, una alla tensostruttura dove ci sono elementari e medie e poi hanno raggiunto anche il container dove c'è l'asilo. Appena pranzo hanno terminato le consegne raggiungendo l'ospedale di Matelica, dove ci sono gli anziani sfollati dalla casa di riposo di Pieve Torina. Per loro sono arrivati oltre a beni di prima necessità, direttamente da Trieste anche "titole e pinze", dolci tipici fatti preparare da Barbara in una pasticceria della sua città e distribuiti ad ognuno dei 35 anziani della casa di riposo.
E' stata una giornata estenuante ci dice, ma bellissima e le sue amiche l'hanno fatta quasi commuovere quando le hanno detto: "anche se non hai figli tuoi, quel giorno è come se ne avessi avuti 100".
I giocattoli che grazie ad un amica è riuscita a raccogliere dalle sue parti sono stati talmente tanti che ce n'erano ancora da portare giù. Fortunatamente il marito di questa amica lavora in Ancona ed ha potuto portarli lui e farli avere a Barbara. Sabato mattina si sono incontrati, si sono scambiati le auto e lei è tornata di nuovo a Pieve Torina per consegnarli in un centro raccolta. Veramente una donna instancabile e piena di iniziativa.
Il prossimo appuntamento sarà tra due settimane, per il weekend del primo maggio, quando Barbara scenderà di nuovo a Civitanova e se la sua ultima richiesta per omogeneizzati e pannolini avrà successo, tornerà con un altro carico da destinare agli sfollati. Siamo certi che con la grinta e la passione che ci mette, farà il pieno anche questa volta.
Prima di salutarci, ha voluto fare un ringraziamento particolare per la grande generosità dimostrata, sia ai suoi amici che a negozianti di Trieste e di due paesini vicini: Monfalcone e Pieris. Ringraziamento a cui ci associamo ovviamente anche noi.
Ormai parlare di emozione e commozione, quando si raccontano storie di vite oltre il terremoto appare quasi scontato. Ma non è scontato per niente. Non è scontato che famiglie intere dalla Romagna decidano di trascorrere la Pasqua insieme a famiglie terremotate sfollate lungo la costa.
E il racconto che esce al termine della giornata fa salire il magone, ma anche la speranza. Da un lato, storie intime e nascoste, rivelate solo dalla semplicità con cui i protagonisti le raccontano. Dall'altro, la consapevolezza che al termine di una giornata speciale, tutto tornerà inesorabilmente come prima. Solitudine e nostalgia comprese. E leggere le parole che seguono, fa trattenere a stento le lacrime.
Grazie al gruppo "Aiutiamo e non crolliamo", sempre particolarmente attivo nell'aiuto verso le popolazioni terremotate, le famiglie dell'oratorio di Cerasolo Ausa, in provincia di Rimini, hanno realizzato insieme ai loro figli un gemellaggio con le famiglie sfollate all'hotel Charlie a Porto San Giorgio. I loro bambini hanno consegnato le uova di Pasqua ai loro coetanei sfollati, e tutti insieme hanno trascorso il pomeriggio in affettuoso ascolto sulle loro vicissitudini anche anteriori al sisma. Un pomeriggio ricco di esplosioni di lacrime ed abbracci sinceri. Dopo aver cenato tutti insieme, le famiglie riminesi sono ripartite per tornare a casa.
"E' stato un incontro che ha lasciato il segno nel vero senso della parola" racconta il portavoce della comitivi riminese "Abbiamo trovato diverse famiglie, soprattutto formate da persone anziane provenienti da Camerino, Visso, Pievebovigliana e Pieve Torina, persone che appena ci hanno visti hanno cercato di capire cosa succedeva, vedendo anche tanti ragazzini. Tutta questa perplessità è svanita in un secondo: dopo esserci presentati, sono stati quasi travolti da tanta vitalità dei ragazzi di Cerasolo, in primis i giovani che si sono fiondati sui loro 'nonnini adottati'. Tanta emozione, tanta condivisione e comprensione mentre queste famiglie ci raccontavano il loro vissuto".
Poi inizia il racconto, toccante, dell'incontro. "Appena arrivato, sono entrato nell'hotel recandomi nella sala dove le famiglie ci aspettavano. Erano tutti seduti, composti. Ho visto i loro occhi nei miei e quegli sguardi curiosi sono diventati pieni di luce, sorridenti, familiari. Quando mi muovo per tornare indietro, in modo da chiamare la truppa, vedo gli sguardi di prima richiudersi e allora ritorno subito indietro dicendo 'aspettate che arriviamo!', e in un secondo è tornata la luce in quegli occhi pieni di dolcezza e di dolore...
Faccio entrare 27 persone tra adulti e ragazzini di tutte le età in una sala piena di persone, persone pronte a dare e a ricevere. Entriamo con un mare di uova di Pasqua e di dolci, do un'occhiata veloce e in un secondo vedo diverse generazioni: una nonnina di 97 anni e un bimbo di 16 mesi. Cacchio, dove vado ora? E niente... corro a prendere in braccio il bimbo per andare a baciare la nonnina... Siamo lì tutti zitti e allora prendo in mano la situazione e presento il gruppo, riuscendo a non crollare dato che una signora di Visso già piangeva. I ragazzi dell'oratorio si muovono prendendo le uova ed iniziano a distribuirle. Vedere ragazzine di 12 anni andare da nonnine di 70 con il cuore nel viso, con un sorriso che scioglierebbe anche un iceberg, mi ha riempito il cuore... in un battibaleno si formano gruppetti di persone dove i protagonisti erano loro, le famiglie sfollate. Vedo ragazzini attentissimi nell'ascoltare i loro racconti su quella bruttissima sera del 26 ottobre...Vi giuro, sembrava un film: non lo avrei mai pensato.
Ognuno di noi si è dedicato a qualcuno di loro, da Luana a Paolo a Micaela a Elena e tutti gli altri... Ed io? Beh io stavo aspettando il mio Angelo che è arrivato dopo un'oretta e che nemmeno conoscevo. Ero al bar a parlare con la direttrice e lo vedo lì fuori mentre arriva con la moglie, quella moglie che da qualche anno ha rinunciato a se stessa dopo la perdita di un figlio. Lo vedo arrivare verso la porta ,con il suo cappellino alla pescatora un po' rovinato, con i suoi vestiti da lavoro, lui che quando gli apro la porta e gli dico 'Ti aspettavo', mi risponde con un sorriso pieno di gioia ' Sò arrivato!'
Li porto nel salone e tutti li salutano. Fa sedere la moglie come un vero gentiluomo. Lei non parla e non sente da anni, oltre a non mangiare se non per sopravvivere... si siede anche lui, gli portano l'uovo di Pasqua mentre io giravo per la sala ma niente... Ci siamo guardati, lui a testa bassa ma con lo sguardo verso di me, occhi lucidi e io che mi dicevo, ok vado... mi avvicino, parliamo un attimo e in men che non si dica sale in camera a prendere le foto della sua casa per farmele vedere. Le abbiamo commentate tra un mezzo pianto e l'altro... Aveva già vinto ma ha voluto stravincere dicendomi: 'Vuoi salire su a casa mia (casa sua,la camera, ndr)? Ne ho tante altre da farti vedere'. Saliamo, tira fuori un bottiglia di aranciata sanguinella e sul terrazzo parte la rassegna delle foto. Belle, piene di vita, da quelle in bianco e nero a quelle a colori in gita con la moglie bellissima, cosa che lui ha sottolineato sempre, un uomo che ha lavorato come un mulo quella terra che a suo dire lo ha tradito ma che ama più di se stesso...Questo è Antonio, 74 anni con la mente ed il cuore a Pievetorina, il 'Mazzarino' della Valnerina.
Siamo sul terrazzo e due finestroni più in là sento parlare. Mi giro e vedo una donna di 90 anni che fa fatica a camminare, dimessa, con un affanno che toglie il fiato al solo vederla, demotivata, diventata asociale... la prendo in braccio e la porto su una sedia, ci parlo e la invito a cena con noi di sotto ma lei: 'No, non scendo mai di sotto io', detto con l'affanno dettato dalla paura e dall'ansia, quel peso sul cuore. Ma scherziamo? le dico 'Stasera ti invito a cena io'. Vado a prendere la sedia a rotelle che ha li sul terrazzo, la carico, la porto nella sua camera e mentre lei mi parla per farmi desistere inizio a pettinarla, parlandole come fosse mia madre. Mi scendono le lacrime ma lei non mi vede, le sono dietro per pettinarla e sento che l'affanno si calma. Dopo 20 minuti siamo pronti per scendere. Prendiamo l'ascensore e il suo affanno riprende un po' quando mi chiede 'Adesso cosa dico di sotto?'. E io le rispondo 'Nulla, lascia che siano gli altri a dire qualcosa'. Si apre l'ascensore e sfiliamo belli, decisi, lei con un sorriso raggiante, felice come una bambina mentre il solo personale dell hotel guarda lei e guarda me con occhi spalancati, pieni di stupore e felicità, vedendola di sotto come mai era successo fino ad allora. Entriamo nella sala dove gli altri cantano e io con il mio modo la presento. Mi hanno riferito che il suo viso era come un sole raggiante: purtroppo me lo sono perso perché spingevo la carrozzina. Questa è Liliana, 90 anni, la mia mamma adottata e fidanzata per una sera. Ha anche mangiato come ha mangiato tutta la cena la moglie di Antonio. Mi fermo qui... ho il cuore che mi scoppia!".
L'hanno salutato in più di mille persone con una funzione celebrata nel campo sportivo di Pieve Torina. Così Riccardo Milani, il 34enne che ha perso la vita in seguito ad uno schianto in moto, è stato salutato oggi dalla famiglia e dai tantissimi amici accorsi da tutta Italia. Presenti anche diverse associazioni e la Protezione Civile
La funzione, celebrata dal Vescovo di Camerino Brugnaro ha visto l'affetto di tanti, tra i quali anche il sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci per la giornata di oggi aveva indetto lutto cittadino, stringersi attorno ad una famiglia devastata dal dolore di una perdita incolmabile.
Riccardo era un grande lavoratore, negli ultimi anni era stato anche all’estero come operaio in alcuni cantieri in Africa e in Europa. Ultimamente era stato assunto alla Nerea di Castelsantangelo sul Nera, una delle poche fabbriche che ha retto al terremoto.
Riceviamo e pubblichiamo il messaggio di Cordoglio dai Volontari della Puglia.
"La Presidenza del SASS Puglia (Associazione di Volontariato Specializzato Servizi Ausiliari per la Sicurezza Stradale e Sociale - Onlus) con sede a Bitonto partecipa al dolore che ha colpito la famiglia del Ragazzo, nonché Volontario "D'ORO", Riccardo Milani con cui abbiamo collaborato nelle nostre missioni di solidarietà a Pieve Torina grazie al Progetto Colonna Mobile Blu 3. È stato un punto di riferimento per tutti (Amministrazione, tecnici comunali, sfollati, Associazioni varie e Forze dell'Ordine). Una persona dal cuore immenso. Vogliamo continuare a ricordarlo con il suo sorriso. Solidarietà, Vicinanza e Cordoglio alla famiglia per la dipartita del caro e grande Riccardo anche da parte della Presidenza Nazionale del SASS".
Prosegue la serie di aftershocks nei territori già duramente colpiti dal terremoto nei mesi scorsi.
Nelle ultime ore si sono registrati 4 eventi sismici di magnitudo compresa fra 2.8 e 3.3, segnalando una intensificazione del fenomeno nelle estremità nord della faglia, tra Fiastra, Fiordimonte e Pieve Torina. L'evento più significativo è stato quello delle 11.48 di magnitudo 3.3 con epicentro a Fiordimonte e una profondità di appena cinque chilometri.
Non si registrano danni a cose e persone.
Non c'è nulla di preoccupante, in quanto la sequenza è assolutamente normale, ma queste scosse sono percepite distintamente dagli abitanti della zona che si trovano a vivere una situazione di continuo stress psicologico e di esasperazione emotiva. Nonostante le scosse siano all'ordine del giorno, per chi ha subito un trauma con il sisma di ottobre è difficile poter tornare alla normalità.
Si svolgeranno questo pomeriggio alle 15, al campo sportivo di Pieve Torina, i funerali di Riccardo Milani, il 34enne tragicamente scomparso sabato scorso in un tremendo incidente mentre era a bordo della sua moto (qui).
La camera ardente è stata aperta già nella serata di ieri e in tantissimi sono già passati per salutare un'ultima volta l'amico di tutti.
Gli amici d'infanzia hanno voluto ricordare Riccardo con un pensiero che riportiamo di seguito integralmente
"Ci sono notizie nella vita che non ti aspetteresti mai, ma quando arrivano sembra di essere stati colpiti al cuore da un cecchino.
Il mondo ti crolla addosso e vorresti morderti il dito perché sembra vivere in incubo. Purtroppo non è stato così quando sono venuto a sapere che Riccardo ci ha lasciati quel brutto giorno. In quel momento mi sentivo come si mi apparisse davanti un maxischermo che mi proiettava in dei flash back tutti i momenti più belli vissuti con Riccardo durante la scuola elementare e media e anche parte della vita adulta.
Io di te ho sempre invidiato il tuo talento per l'arte e per il fai da te e sei riuscito anche ad affermarti a livello sportivo. Quanto mi riempiva di orgoglio che un pievetorinese come te fosse diventato un "Arciere da Varano". L'anno scorso tra amici di infanzia avevamo fatto una cena che avevamo battezzato "Tutti insieme appasionatamente". Quelle fu una delle serate più belle della nostra vita, perché giustamente ognuno di noi aveva preso strade diverse, ma ritrovarsi tutti insieme era sempre un piacere. Quante risate ci eravamo fatti quella sera parlando degli aneddoti della nostra infanzia e della nostra adolescenza e ci eravamo ripromessi di ripetere una sera una cena come quella.Poi è arrivato il terremoto del 26 ottobre e non hai esitato neanche un minuto ad indossare la tuta della Protezione Civile per aiutare la nostra gente. La tua presenza era una grande sicurezza per i terremotati e non ti sei tirato indietro di fronte ai bisogni ed esigenze di ogni terremotato, tanto che non riuscivi a trovare un momento per te. Forse il momento che avevi preso per te era stato quando volevi comprare una roulotte per dare un rifugio più dignitoso alla tua famiglia per affrontare al meglio l'emergenza terremoto ma il bastardo che mise l'annuncio di vendita se ne scappò con i tuoi soldi.
Per te questo fu un duro colpo ma non avevi tempo di pensare a questo perché la nostra gente stava soffrendo le conseguenze del sisma e sei rientrato in prima linea per aiutarla e non lasciarla sola. Riccardo tu per me sei stata la conferma che nella vita niente è più forte della dedizione di un volontario. Io ti voglio ricordare così Riccardo, Sant'Agostino diceva che la morte non è niente, fisicamente non sarai più tra noi e ci mancherai tantissimo ma il tuo spirito non morirà mai perché sarà sempre con noi sopratutto nei momenti difficoltà. Sono sicuro che Dio ti avrà accolto a braccia aperte. Ciao Riccardo".
Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota da un gruppo di cittadini di Valfornace
“Come noto l’11 giugno si voterà per la nuova amministrazione di Valfornace. Non sarà inutile ricordare che i nuovi amministratori gestiranno l’auspicata fase della ricostruzione post terremoto, una fase decisiva per la rinascita del nostro territorio che comporterà anche il controllo delle tante implicazioni economiche di questo delicatissimo momento.
Saranno quindi necessarie doti di grande onestà, equilibrio, esperienza e conoscenza dei meccanismi amministrativo/ burocratici che certamente non faciliteranno gli sforzi per ridare sviluppo ad un’area oggi davvero a terra !
In questo senso era circolata la voce circa la possibile presentazione di una lista unica che mettesse insieme i migliori cittadini disponibili a rappresentare questa nuova realtà amministrativa con l’obiettivo di remare tutti insieme verso quell’unico obiettivo che è il bene di Valfornace.
Niente quindi divisioni, ma unione per avere la forza e la credibilità nei confronti delle Istituzioni regionali ,e non solo, allo scopo di ottenere il massimo per i nostri cittadini.
Purtroppo in questi ultimi giorni le voci di corridoio affermano che le liste stanno proliferando e potrebbero essere due se non tre !!
Se verranno confermate queste che oggi sono solo illazioni dovremmo registrare ancora una volta il prevalere di piccole beghe di paese, di antichi odii personali mascherati da politici e l’utilizzo del bene pubblico per la soddisfazione di “smanie di potere”.
Tutto il contrario di quello che serve a Valfornace con buona pace dei tanti programmi impostati che non saranno ovviamente realizzati per i soliti maledetti campanilismi, vera malattia della politica locale!
Ci auguriamo la riscoperta dei valori della buona politica anche se è davvero difficile essere ottimisti! "
I consiglieri nazionali del Psi delle Marche hanno presentato al consiglio nazionale del partito un ordine del giorno, approvato all'unanimità, sul terremoto. Nel documento si impegna il segretario e vice ministro Riccardo Nencini a intervenire in particolare sul Governo per "sollecitare i commissari a riscrivere decreti e ordinanze più chiare e di semplice lettura e superare le difficoltà burocratiche causate anche da ordinanze complicate e di difficile interpretazione", rendere "più rapidi i provvedimenti e superare gli attuali ritardi per istallare le circa 2.500 casette e le 1.400 stalle programmate" e "emanare subito provvedimenti in favore delle finanze comunali per non fare andare i Comuni in dissesto finanziario causa il mancato introito di tributi sospesi per il terremoto". L'odg, presentato tra gli altri dall'assessore regionale al Turismo e Cultura Moreno Pieroni e dal segretario regionale del partito Maurizio Cionfrini, è stato illustrato da Dario Conti, ex sindaco di Camerino (ANSA).
Un tragico incidente è costato la vita, oggi pomeriggio, a Riccardo Milani, 34enne di Pieve Torina che si è schiantato in sella alla sua Bmw 800 R.
Per l'uomo che è andato fuori strada, in una curva tra Pieve Torina e Visso, non c'è stato nulla da fare e non sono bastati gli immediati soccorsi degli operatori del 118.
Riccardo aveva raccontato tempo fa la sua triste storia, parlando di una vile truffa che aveva subito. Perché il giovane, a causa del sisma, aveva perso la casa e la volontà di restare a Pieve Torina l'aveva convinto ad acquistare una roulotte. Roulotte che, dopo aver pagato, non gli era mai stata recapitata.
Una vicenda tristissima, dall'esito drammatico, che non può non far riflettere sulla tragicità di alcuni destini.
***
Anas comunica che, per un incidente, sulla strada statale 209 ‘Valnerina’ è provvisoriamente chiuso, in direzione Visso, il tratto in corrispondenza del km 80,500 in località Capriglia, nel comune di Pieve Torina in provincia di Macerata.
Per cause in corso di accertamento, l’incidente ha coinvolto un motoveicolo e il conducente è deceduto.
Sul posto sono presenti il personale Anas e le Forze dell’Ordine per consentire i rilievi e la gestione dalla viabilità al fine di ripristinare il prima possibile la normale circolazione.
Anas raccomanda prudenza nella guida e ricorda che l’evoluzione della situazione del traffico in tempo reale è consultabile sul sito web www.stradeanas.it oppure su tutti gli smartphone e i tablet, grazie all’applicazione VAI Anas Plus, disponibile gratuitamente in “App store” e in “Play store”. Inoltre si ricorda che il servizio clienti Pronto Anas è raggiungibile chiamando il numero verde, gratuito, 800 841 148.
Gli studenti dell'Ipsia "Ercoli" di Camerino (sezione del Pocognoni di Matelica) grazie al progetto "La Biodiversità degli Appennini" curato dal Professore Augusto Vagnoni, docente di Matematica e grande appassionato delle nostre montagne e dalla Guida AIGAE (Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche) e Biologo Simone Gatto del "Camoscio dei Sibillini - Escursioni e Trekking" di Ussita, nonché ex loro docente di Scienze, sono potuti finalmente tornare ad assaporare il sapore delle cime deglii Appennini dopo gli eventi sismici.
Anche se molti di loro provengono da Comuni fortemente colpiti dal sisma come Camerino, Pieve Torina, Fiastra, Bolognola, Visso, Ussita, l'amore che hanno per queste montagne e il valore personale che gli danno non è cambiato.
Gli studenti, complice anche il tempo clemente, hanno passato una splendida giornata scoprendo le vette e le foreste secolari della Riserva Naturale Regionale del Monte San Vicino e Canfaito.
E' stato presentato il progetto della nuova scuola di Pieve Torina, uno dei comuni più danneggiati dal terremoto. L'incontro si è svolto nella tensostruttura dove ora i ragazzi frequentano le lezioni ''facendo 150 chilometri al giorno, andata e ritorno dalla costa dove sono sfollati'' ha detto il sindaco Alessandro Gentilucci.
''Con nostalgia si è demolita la vecchia scuola - ha aggiunto - ma manterremo il filo tra passato e futuro, tra quella che è l'antica Pieve e quella che sarà la nuova''. ''Speriamo di non perdere troppi ragazzi, all'inizio del prossimo anno scolastico''. Il nuovo edificio ospiterà 120 studenti. La settimana scorsa è stato condotto l'esame di microzonazione sismica per avere la sicurezza che non ci siano rischi per la struttura, che sarà a due piani: al primo livello la scuola primaria, al secondo la secondaria di primo grado. Intanto c'è l'ufficialità sull'arrivo delle casette. "Le avremo al massimo per il 21 agosto'' ha assicurato Gentilucci. (Ansa)
Ancora piccole scosse, che fanno parte della inevitabile sequenza di aftershocks, sono state registrate nel Maceratese all'alba.
La più forte, di magnitudo 3 è stata registrata alle 5.30 di oggi con epicentro a due chilometri da Monte Cavallo e una profondità di nove chilometri.
Secondo i rilevamenti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), la scossa è stata preceduta da altre due di minore intensità: 2.6 alle 5.22 e 2.3 alle 4.53. Non si segnalano danni a persone o cose.
La grande festa di inizio estate, Tutti agibili per un giorno, che si terrà all'ombra del santuario di Macereto, prende sempre più forma. L’evento, che si svolgerà il 24 giugno è dedicato agli allevatori e alle attività economiche di Visso, Ussita, Castelsantangelo sul Nera e Pieve Torina (leggi qui).
L’obiettivo della giornata di festa è quello di reperire aiuti da tutto lo Stivale per permettere la riapertura o la sistemazione delle imprese locali che hanno subito danni con le scosse terribili iniziate il 24 agosto. Dopo, quindi, dieci mesi esatti, arriva l’evento che vuole ridar vita al territorio dell’alto maceratese.
L’ultima novità è la conferma della presenza di Neri Marcorè, che si è reso disponibile sin dall’ideazione di Tutti agibili per un giorno e che con la sua partecipazione dona un valore aggiunto alla giornata. Come sempre, l’attore, comico e presentatore marchigiano si impegna in prima persona per portare avanti la sua campagna pro-Marche, in questo caso, nello specifico “pro-maceratese”.
L'evento è organizzato da: Un aiuto concreto per Castelsantangelo sul Nera, Legambiente Marche, Cia Marche, Copagri Marche, Altonera e Marco Scolastici
Una scossa di magnitudo 2.9 è stata distintamente avvertita dalle popolazioni colpite duramente dal terremoto nei mesi scorsi.
I sismografi hanno registrato la scossa alle 19.18 con una profondità di appena otto chilometri. L'epicentro è stato localizzato fra Pieve Torina, Pievebovigliana e Muccia. Non si registrano danni a cose o persone.
"Questo è un ultimatum al governo: o entro una settimana incontreremo a un tavolo il governo, i capigruppo di Camera e Senato e il commissario Vasco Errani oppure bloccheremo l'Italia: basta parole, vogliamo dei fatti". E' il messaggio lanciato nel corso di un presidio davanti a Montecitorio dai comitati delle zone terremotate del centro Italia, tra cui 'Quelli che il terremoto' e 'La terra trema noi no'. Arrivati con fischietti e striscioni, dicono, dalle 4 regioni colpite in rappresentanza di 131 comuni, i portavoce del presidio lamentano scarsa concretezza nella macchina della ricostruzione: "Ci manca una casa, ci manca una prospettiva, non c'è informazione. Nulla è operativo, i decreti non sono attuativi - spiegano - manca la volontà. In sette mesi hanno portato 25 container travestiti da casette, e hanno fatto pure la sfilata. Non ci sono gli aiuti alle imprese. La scorsa settimana Gentiloni ha parlato di cose che non esistono: il miliardo l'anno nel decreto non c'è. Siamo stanchi di parole: se non otterremo risultati concreti bloccheremo il Paese".
La manifestazione (dal titolo 'La ri-scossa dei terremotati'), riferiscono i portavoce, si è svolta in contemporanea in 10 Comuni del cratere: "Tutta Italia è solidale con noi, vogliamo un cronoprogramma ufficiale - dicono ancora al microfono - Non ci dite che non ci stanno i soldi, perché per le banche i miliardi sono stati trovati in una notte. Hanno assunto 30 persone alla presidenza del Consiglio. Queste persone non meritano più rispetto, noi non vi amiamo, vi vogliamo mandare a casa, ridateci i nostri soldi". Tra le felpe di Amatrice e Accumoli e le magliette 'Daje Marche', c'erano striscioni contro la rivista Charlie Hebdo (che pubblicò una discussa vignetta sul terremoto), o 'Abbandonati da 37 mesi senza casa, lavoro e soldi'. In piazza anche dei figuranti in abiti dell'Antica Roma: "Noi - si legge nel loro cartello, abbiamo costruito il Pantheon in 330 giorni: voi in 7 mesi che avete fatto?".
I manifestanti hanno bloccato la SS 'Salaria' a Trisungo, frazione di Arquata del Tronto, dove c'erano circa 200 persone. Oltre ai terremotati del luogo e di Acquasanta Terme erano presenti delegazioni di Castelluccio, Cascia, Samugheo. Rispettate il nostro dolore e le vostre promesse", "Non molliamo", "Arquata vive", "Arquata non muore" le scritte su striscioni e cartelli. I manifestanti hanno portato un trattore, ma qualcuno ha collocato lungo la strada anche un tavolo con delle sedie. Sul luogo polizia, carabinieri e polizia municipale.
"Sono solidale con la protesta in corso in queste ore nei luoghi del cratere sismico". Lo dice all'ANSA il sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci -. Una protesta che condivido, contro un'eccessiva burocratizzazione del sistema che è alla ricerca di una procedura perfetta e, intanto, la mia terra muore". Una protesta - aggiunge - "contro la miriade di procedure per i moduli commerciali, che non possono essere evase. Contro l'enormità degli atti necessari per procedere alle demolizioni". In qualità di presidente dell'Unione Montana Marca di Camerino (Comuni di Fiastra, Serravalle del Chienti, Muccia, Pieve Torina e Camerino), Gentilucci intanto ha scritto al prefetto di Macerata Roberta Preziotti per evitare l'ulteriore spostamento degli sfollati dai camping e hotel della costa.
Intanto, proprio stamattina è iniziata la demolizione della scuola di Pieve Torina, dove si si comincia a pensare alla ricostruzione. "C'è speranza che la nuova scuola possa essere pronta per il 12 settembre, ospiterà 120 ragazzini - dice il sindaco Alessandro Gentilucci -. Intanto stiamo lavorando per il primo step della nuova sede. Abbiamo anche iniziato a ridurre la zona rossa".
"Invito i colleghi sindaci dei Comuni veramente terremotati della provincia di Macerata a restituire insieme a me le fasce tricolori al prefetto perché è impossibile pagare le ditte che hanno eseguito per le amministrazioni comunali lavori anche importanti". E' l'appello di Luca Giuseppetti, primo cittadino di Caldarola (Macerata), il cui territorio "è zona rossa al 60%, di cui il 90% pesantemente danneggiato". "Ci siamo sobbarcati i problemi dei cittadini e anche delle imprese - si sfoga con l'ANSA nel giorno della protesta dei comitati dei terremotati -. Qui ci sono delle aziende locali che hanno fatto lavori importanti per la preparazione delle aree per le casette". "Il Comune ha fatto delle anticipazioni di cassa, ma le nostre risorse sono limitate - spiega -, avremo dato sì e no il 10% delle somme dovute. Se lo Stato non interviene, queste ditte andranno 'a zampe all'aria. Finora ci sono stati soldi solo il Cas e per l'ospitalità degli sfollati".
Tutto pronto domani per la "Ri-scossa dei terremotati", la manifestazione a sostegno delle popolazioni colpite dal sisma organizzata dai comitati 'Quelli che il terremoto' e 'La terra trema noi no'. L'appuntamento è per le 10 a Roma in piazza Montecitorio e nei diversi punti di ritrovo predisposti nel cratere.
I cittadini di Rieti, Torrita, Grisciano,Trisungo, Visso, Pieve Torina, Salvalagli di Gagliole, Tolentino, Porto Sant'Elpidio e L'Aquila, saranno presenti nei diversi stalli per dare vita "a una protesta pacifica, ma determinata nel richiedere un cambio di passo nella gestione del post sisma - spiegano gli organizzatori - E non si è fatta attendere la risposta degli italiani che in poche ore hanno affollato la pagina ufficiale dell'evento, 'Terremoto centro Italia', con le immagini del logo e striscioni dell'evento comparsi un po' ovunque. Da registrare anche gli endorsement politici di Di Maio, Meloni e Lega che su Fb hanno condiviso il video di presentazione della manifestazione, facendo schizzare le visualizzazioni a 200mila, raggiungendo quasi 700mila persone".
Sabato primo aprile il Comitato Spontaneo "Quelli che il Terremoto" e il Comitato "La Terra Trema noi no" scenderanno uniti in piazza a Roma ed in altri stalli lungo il cratere "per denunciare i ritardi, le lacune, l'assenza di una gestione puntuale ed efficace che negli ultimi 7 mesi ha aggravato la ferita invece di sanarla".
Per dare ulteriore voce alla protesta, e anche per sensibilizzare i cittadini a partecipare alla manifestazione, è stato realizzato anche un breve video.
"Dateci una mano, condividete questo video, #insiemejelafamo #laterratremanoinonoi non ci stiamo a venire dopo, ad essere sacrificabili, ad abbandonare le nostre terre. Questa lentezza, la burocrazia, stanno soffocando ogni speranza di rinascita.Sabato 1 aprile i comitati spontanei “quelli che il terremoto” e “la terra trema, noi no” manifesteranno a Roma: l’appuntamento è davanti a piazza Montecitorio, alle 10. Saremo presenti anche in 10 punti di raccolta lungo il cratere per denunciare la situazione vergognosa del centro italia.Ci Hanno detto non vi lasceremo soli, ma lo hanno fatto: nella maniera peggiore. Aiutateci a ad amplificare la nostra voce, condividete questo video, andate punti di raccolta più vicini a voi esponete gli striscioni di sostegno in ogni città e paese d’italia. Il cuore dell’italia vuole tornare a battere".
La manifestazione si svolgerà a partire dalle 10 a Montecitorio e nei 10 stalli individuati (Amatrice, Pieve Torina, Trisungo, Grisciano, Norcia, L’Aquila, Visso, Salvalagli di Gagliole, Tolentino e Porto Sant’Elpidio), dove le popolazioni si raccoglieranno per dar voce a questa protesta, pacifica, ma determinata al fine di chiedere un netto cambio di marcia nella gestione del post-sisma.
In numerose città italiane verranno esposti – in segno di solidarietà – gli striscioni dell’evento.
La storia è quella di Maurizio, un uomo di 64 anni che da quasi quarant'anni gestisce una piccola falegnameria a Pieve Torina. Un uomo che ha sempre avuto una forte passione per il suo lavoro, malgrado sia faticoso ed usurante e nonostante, di recente, gli sia stata diagnosticata una grave malformazione al cuore. Una persona di altri tempi, che non conosce domeniche e giorni di festa, ma è pronto a lavorare senza orari, instancabilmente, per garantire alla sua famiglia una vita dignitosa. Un uomo che il 26 ottobre scorso, alle 21.18, in pochi secondi, si è visto sgretolarsi davanti a suoi occhi i sacrifici di una vita. Il terremoto ha infatti spazzato via la sua casa e il suo lavoro.
A raccontare la sua storia è la figlia Ludvina Cinti, una degli organizzatori della manifestazione a Roma dei terremotati e che, proprio in quella occasione ha avuto modo di incontrare la Presidente della Camera Laura Boldrini. Oggi la storia di Ludvina e di suo padre appare proprio nel sito ufficiale della Boldrini dove la ragazza scrive: "Ho visto i suoi occhi riempirsi di lacrime. Ed è stato terribile sentirsi così fragili, vedere in lui uno smarrimento quando per una vita è stato per me esempio di forza e di coraggio. È stata una stretta al cuore di gran lunga più dolorosa del ritrovarsi al buio, sotto la pioggia, in mezzo ad una strada, senza più un’abitazione".
Un evento terribile che non ha però scoraggiato l'uomo. Maurizio, infatti, ha reagito, dopo i primi momenti di scoramento, ricominciando subito a lavorare. La casa, però, è completamente inagibile e anche lo spazio per la sua attività, che si trova al piano terra del medesimo stabile.
"Di fronte al disastro - scrive ancora la figlia - provocato dal sisma la sua più grande preoccupazione è stata quella di potere tornare ad aprire la falegnameria. Così, per giorni si è rivolto ad istituzioni ed organi competenti per chiedere come poter riaprire la sua attività. Ma non abbiamo ancora ricevuto nessuna risposta e, a distanza di quattro mesi, brancoliamo nel buio di una burocrazia complessa e incapace di agire, che non gli consente di poter ricominciare a lavorare".
"Sappiamo di non essere soli - conclude Ludvina - ma chiediamo alle istituzioni maggiore impegno perché ci aiutino, noi e chi come noi si trova nella medesima situazione, a rialzarci, a ricominciare, a tornare presto ad una vita quanto più possibile normale.
La Regione Marche ha messo a disposizione nel proprio sito i dati relativi ai contributi di autonoma sistemazione erogati fino al mese di gennaio/febbraio 2017 sotto la rubrica “Contributi autonoma sistemazione - Nuclei familiari soggetti a ordinanza di sgombero di prima unità abitativa dichiarata inagibile a seguito degli eventi sismici Agosto Ottobre 2016 (O.C.D.P.C. 388/2016) - pagati al Comune fino all'ultimo rendiconto”.
Questa la situazione che emerge da un’analisi delle informazioni relative ai comuni della provincia di Macerata maggiormente colpiti dal terremoto: Camerino vanta il numero più alto di persone “sfollate”, ben 4059 e 2336 nuclei familiari nel mese di gennaio 2017 che si sono ridotte a 3908 individui e 2258 nuclei a febbraio e per un importo complessivo che da euro 1.355.516,09 è sceso a euro 1.338.675,01.
Il secondo comune con più persone fuori dalle proprie abitazioni ed in autonoma sistemazione è Tolentino: 3248 persone a gennaio e 3206 a febbraio per una cifra che si aggira intorno a un milione di euro. Quindi non c’è stata alcuna diminuzione significativa.
Nel comune di San Severino non è ancora stato rendicontato il mese di febbraio e a gennaio le persone fuori casa erano 2454 ed il contributo erogato è stato di euro 757.174,19 mentre Caldarola a gennaio ha ricevuto 192.316,13 euro per 640 individui.
A Macerata invece a febbraio il comune ha ricevuto 118.864,29 euro, cifra pressoché analoga a quella conferita nel mese di gennaio, per i 185 sfollati presenti .
A Pieve Torina, San Ginesio, Visso e Muccia ancora non è stato liquidato il contributo di febbraio e a gennaio risultavano, rispettivamente, 791, 488, 442 e 413 persone senza casa.
Infine il piccolo comune di Ussita conta ben 95 persone che usufruiscono del Cas per un contributo nel mese di febbraio di circa 30 mila euro.
Complessivamente, quindi, la cifra che ogni mese viene erogata per i contributi di autonoma sistemazione in provincia di Macerata, si aggira sui sei milioni di euro. Fatti due conti, e moltiplicata questa cifra per i mesi già trascorsi e per quelli che trascorreranno prima che gli sfollati possano far rientro nelle proprie abitazioni, ci si rende conto dell'enormità della mole di denaro necessaria a gestire il post sisma. E i ritardi, alla luce di questo, sono ancora più inammissibili, visto che ogni giorno lasciato trascorrere senza fare qualcosa per riportare la gente a casa, significa un fiume di soldi pubblici da spendere.
(In calce la tabella con i Cas erogati da ogni singolo Comune)