Meritano onore le persone che hanno scelto di restare e che sono potute restare. Sono luci nel buio della notte. La gente di montagna ha il cuore grande e una ancora più grande capacità di resistere, senza perdere l'amore per una terra che, nonostante tutto, non considera ostile. Ne é convinto don Candido Pelosi. "Da 57 anni sono parroco a Val Sant'Angelo di Pieve Torina e sono rimasto sempre fedele alla mia 'sposa', che è la mia parrocchia. Sono nativo di una frazione di Camerino, mi sono sentito a mio agio in questo paesino di montagna dove esercito il mio ministero" - così si racconta il parroco di Valsantangelo, intervistato dopo le forti scosse di ieri mattina.
"Le nostre frazioni di Pieve Torina - racconta Don Candido - hanno avuto nel tempo anche delle difficoltà da affrontare, come il calo graduale della popolazione, ma nonostante tutto la vita riprendeva con vivacità e gioia nel periodo estivo quando i nativi tornavano a godersi il loro piccolo paradiso d'infanzia. Questa pace e questa gioia ci ha accompagnato per molti anni, poi turbate in modo inatteso dal sisma del1997. Nonostante le difficoltà, io stesso e i miei parrocchiani siamo riusciti a reagire e quel terremoto fu solo un ricordo. La scossa del 24 agosto 2016 non la credevo possibile perchè non pensavo, compresi i miei parrocchiani, che quel brutto ricordo riaffiorasse dopo quasi venti anni, quando già avevamo ricominciato a vivere a riprendere la nostra vita. Mi sono fermato a riflettere e con il tempo ho ritrovato la mia serenità che ho anche trasmesso alla mia gente, perchè ritengo che la voglia di vivere venga principalmente da noi stessi. Anche il terremoto di agosto 2016 sembrava essere un ricordo sfumato fino a quando la realtà non ci ha sbattuto davanti al sisma del 26 ottobre dello stesso anno; da lì ho capito che stavano cambiando molte cose ed automaticamente anche le nostre vite a lungo termine. La mia tristezza era camminare sulle nostre strade e guardare i paesi di sempre senza riconoscerli più. Gli occhi venivano colpiti dalle rovine, dal vuoto, dai volti perduti e pieni di paura. Con l'avanzare del tempo vedevo la natura riprendere vita ed il contrasto con la realtà immobile. Ed i sogni svaniti. Come prete mi domandavo in che modo potevamo risorgere come comunità, anche perchè si era rotta l'aggregazione sociale e le poche persone rimaste in paese non avevano più voglia di fare comunità, inoltre vedevo anche persone arrabbiate. Mi domandavo spesso quando sarebbe riapparsa la luce e quando gli occhi sarebbero tornati a brillare, allora ho reagito dicendomi: tocca a me come a noi tutti!". E adesso, a quanto pare, ci siamo di nuovo, con lo sciame sismico cominciato all'alba di ieri mattina che sta mettendo a dura prova l'animo di una popolazione già stremata.
"Ho provato a stringere mani, a consolare, a invitare ad abbracciarci - conclude il parroco di Valsantangelo - perchè solo insieme si può sopravvivere ed andare avanti. Meritano onore le persone che hanno voluto e potuto rimanere, queste persone erano come piccole luci nel buio della notte. Ma il mio pensiero è andato anche agli sfollati che sono stati costretti a lasciare Pieve Torina e le frazioni: mi chiedo spesso come farà questa gente a stare lontano dalle persone e dalle cose amate.Il grande cuore delle associazioni di soccorso, delle forze armate, della polizia, dei vigili del fuoco e dei benefattori ha riempito in parte i vuoti e consolato i gli afflitti. Queste persone per noi sono stati gli angeli della terra. Il Sindaco di Pieve Torina , insieme alla sua amministrazione, si è impegnato con coraggio e determinazione e questa lotta la sta portando ancora avanti senza arrendersi. ieri mattina è ritornata la paura con tre nuovi forti scosse e mi è sembrato di ricominciare da capo e ho pensato che erano svaniti i sogni. Io ho ancora voglia di stare nella mia parrocchia e direi ad ogni mio parrocchiano: "Caro fratello se puoi rimani, ritorna se vuoi ed ama sempre la tua terra e il tuo paese".
Forse non erano stati fissati a regola d'arte o più verosimilmente è stata la potenza della scossa a farli staccare dalla parete, ma le foto dei pensili caduti sopra il lavello di una sae (leggi: https://goo.gl/WbjMNq), sono finite su tutti i giornali ed hanno fatto rapidamente il giro della rete, provocando, forse a torto, grande indignazione generale.
In verità, come ha riferito il sindaco di Muccia in diretta al TGR delle 14, il fatto ha riguardato solamente tre casette e considerando che il villaggio si è trovato praticamente sopra l'epicentro, la cosa non sarebbe neppure così strana.
Da una nota pubblicata sulla pagina social della Regione Marche, si apprende che l'intervento di ripristino, per i pensili caduti nelle tre sae (sulle 208) di Pieve Torina, è stato pressoché immediato, con i tecnici che hanno ancorato alla struttura portante della cucina anche quelli delle altre casette.
Intervento invece un po' più impegnativo, preso in carico comunque in tempi strettissimi e terminato nel tardo pomeriggio di ieri, è stato quello per la sistemazione del muretto a secco danneggiato nella stessa zona.
La forte scossa di ieri mattina, quella che ha fatto ripiombare le popolazioni del maceratese nella paura, nonostante quello che si dica, una vittima l'ha fatta.
Si tratta di un cavallino dell'allevatore Albano Aliberti di Valfornace, nella stalla insieme alla mamma, che impaurita dalla scossa si è agitata e purtroppo l'ha schiacciato con il suo peso.
La cosa che rende ancora più triste questa vicenda è che il piccolo era nato appena due giorni fa e la notizia era stata data con molta gioia, domenica mattina, a simboleggiare la forte voglia di rinascita, nonostante la difficoltà e i problemi.
"Povero cavallino - commenta la notizia della morte una donna su Facebook - Corri e trotta nel tuo cielo. Sono certa che anche tu lo hai".
L’impresa epica del 10 aprile 2018 non è quella della Roma e che ha permesso alla squadra di Di Francesco di accedere alle semifinali di Champions. Il 3 – 0 rifilato al Barcellona è niente di fronte a quanto accaduto a Pieve Torina. Una storia, anche questa, di fatica, di sacrificio, di impegno, di sudore e di tanto, ma veramente tanto, cuore. Ed ha per protagonista un panettiere e la sua squadra.
L’impresa epica, oggi, l’hanno fatta loro. Quelli del Panificio Fronzi. Il sisma aveva danneggiato già nel 2016 il forno da cui ogni mattina partono paste, pane e pizza per tanti bar dell’entroterra. Ma nonostante tutto, nonostante la paura e anche qualche rischio, quel panificio non aveva mai smesso di lavorare. “Non si molla niente”, aveva dichiarato il titolare.
Un imperativo morale, diventato un motto per un territorio intero. E anche una promessa. Perché quel panificio, dopo l’ottobre del 2016, aveva coronato non senza fatica il sogno di una nuova struttura. Poi, stanotte, l’amara sorpresa. Danni non strutturali, per carità, ma che avrebbero reso inagibile l’animo di chiunque, come dimostrano le prime due foto qui sotto. L’animo di chiunque, ma non di chi ha sposato un motto: “Non si molla niente!”.
E mentre da impastatrici e forno continuavano a uscire prodotti, lo spirito di chi non si piega ha fatto squadra. Tutti al lavoro, per compiere un’impresa: rimettere tutto a posto entro la serata.
E la serata è arrivata, proprio mentre l’Italia guardava sbigottita il miracolo calcistico della Roma, il Panificio Fronzi annunciava su Facebook il grazie a tutti quelli che hanno collaborato: “Siamo riusciti a sistemare tutto in giornata! Mille volte grazie, ragazzi! Non si molla! Il Panificio Fronzi c’è!”
Il resto ve lo lasciamo raccontare dalle immagini…
Il terremoto di ottobre 2016 aveva già reso inagibile tutti gli edifici religiosi della diocesi ma a Pieve Torina ha aggravato i danni già esistenti della chiesa di San Peterniano situata in località Antico.
La chiesa di San Peterniano ha subito il parziale crollo del campanile e parte della facciata d'ingresso. La chiesa fu costruita tra il XIII e XIV secolo ed era famosa fra gli abitanti del posto per le feste religiose che si celebravano a suo tempo durante la stagione primaverile.
A seguito delle scosse di terremoto di questa mattina, sono in atto le verifiche tecniche da parte delle squadre dei vigili del fuoco nei comuni di Muccia, Pieve Torina e Pieve Bovigliana, prossimi all’epicentro. Al momento non si registrano danni a persone, si segnala un micro cedimento della copertura della chiesa di Santa Maria in Varano nel comune di Muccia.
Anche a Tolentino sono state avvertite distintamente le scosse di terremoto che stanno interessando Muccia e Pievetorina. Sin dalle prime ore del mattino i tecnici del Comune si sono attivati per controllare gli edifici scolastici e gli uffici comunali. Fortunatamente non è stato riscontrato al problema a persone e cose. Nella tarda mattinata sono stati allertati i Vigili del Fuoco del distaccamento di Tolentino per la rimozione della croce della piccola chiesetta detta della “Stelluccia” in via del Carmelo. Infatti a seguito del ripetersi delle scosse del terremoto la croce di cemento che campeggiava proprio sopra l’ingresso si è inclinata, minacciando la pubblica incolumità e il traffico veicolare.
Per questi motivi sono stati chiamati i Vigili del Fuoco che, in poco tempo, hanno provveduto a mettere i sicurezza la facciata della piccola chiesetta, rimuovendo la croce.
Da segnalare che non ci sono state particolari segnalazioni da parte dei cittadini.
Non cessa il martirio alla quale è soggetta Pieve Torina a causa delle frequenti scosse di terremoto, incluse le tre forti di questa mattina. Scosse che hanno provocato un crollo parziale di un palazzo del 1700 situato in località Rocca di Pieve Torina. Palazzo Marchetti prima del sisma 2016 era diventato un luogo di soggiorno per i turisti.
Nella sua storia il palazzo del 1700 aveva già affrontato varie calamità naturali tra cui la forte alluvione del 20 settembre 1816 e tale datà è indicata nella porta principale dell'edificio.
"C'è grande preoccupazione e paura per la nuova scossa di 4.6 di magnitudo che si è registrata nel Maceratese con epicentro a Muccia": a dirlo è il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli dopo il vertice a Pieve Torina con i sindaci, il capo della Protezione civile nazionale e la commissaria straordinaria per la ricostruzione.
"Questo nuovo episodio che ha portato al danneggiamento di altre sei abitazioni di Pieve Torina, è la dimostrazione che l'emergenza non è finita - aggiunge - e questo impone di dedicare al territorio la massima attenzione. Per questo alcuni giorni fa avevo invitato i neo presidenti di Camera e Senato a venire qui per rendersi conto di persona della situazione". "Chi ha subito danni oggi - rassicura - non deve avere preoccupazioni: avrà le stesse risposte e trattamenti di tutti gli altri, abbiamo avviato tutte le necessarie procedure di emergenza". Compresa quella che dà la possibilità ai nuovi sfollati di sistemarsi in strutture ricettive.
(Fonte Ansa)
“Il cratere è qui, tra questi sindaci e queste facce stravolte e stremate. Il prossimo che mi parla di 138 comuni tutti allo stesso modo coinvolti mi farà perdere seriamente la pazienza”: è quanto ha detto il sindaco di Camerino, Gianluca Pasqui, nel corso del vertice che di sta svolgendo a Pieve a Torina con il capo della Protezione civile nazionale, Angelo Borrelli, il commissario straordinario alla ricostruzione, Paola De Micheli, il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli e i sindaci del territorio colpito dal sisma.
“Dobbiamo distinguere chi è distrutto e fa i conti tutti i giorni con questo sisma, oppure diteci chiaramente che dobbiamo andarcene tutti e che ve ne fregate di noi”, ha aggiunto Pasqui. “Adesso il cratere va diviso in fasce - conclude il sindaco - a seconda dei livelli di danno per consentire procedure veloci e semplificate che permettano di continuare a vivere in queste zone”
Fonte Ansa
È di quattro famiglie avacuate oltre a boiler divelti e pensili caduti all'interno delle Sae il primo bilancio dei danni provocati a Pieve Torina e a Muccia dalla scossa di terremoto che si è registrata questa mattina. Ne hanno dato notizia i sindaci Gentilucci e Baroni nel corso della riunione con il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, la commissaria De Micheli, il presidente della Regione Ceriscioli e i parlamentari Patassini e Pazzaglini.
Crollati anche alcuni muri a secco sia nell'area SAE di Pievetorina che in quella di Muccia. Danni che, come ha perentoriamente ordinato Borrelli, dovranno essere sistemati tutti entro la serata. Borrelli ha poi avanzato la proposta di prorogare almeno di un mese la permanenza nei container in dismissione su tutti i comuni del cratere, in modo da offrire ospitalità alle persone che ne hanno bisogno, mentre il presidente Ceriscioli ha dato la disponibilità della Regione Marche, non appena i numeri saranno più certi, per una eventuale messa a disposizione delle strutture ricettive del territorio e della costa. Ne avranno certamente bisogno le 4 famiglie che questa mattina sono state evacuate dalle rispettive abitazioni nel comune di Pieve Torina: tre vivevano in una palazzina che era risultata agibile da precedenti controlli ma che stamattina presentava delle crepe sulla cui gravità saranno effettuati ulteriori accertamenti.
L'altra famiglia risiedeva in un'abitazione Erap in una frazione dello stesso comune.
Nel corso della riunione tutti gli altri sindaci presenti hanno voluto sottolineare l'importanzadi un sostegno psicologico e di una concreta vicinanza ad una popolazione che è oggettivamente stremata, chiedendo quindi di rafforzare sin dalle prossime ore la presenza dei vigili del fuoco e della protezione civile sul territorio.
Silvia Fronzi, la titolare del ristorante "Vecchio Mulino" di Pieve Torina protagonista qualche settimana fa del programma "Cucine da incubo" affida a Facebook un messaggio per esorcizzare la paura del sisma.
"Caro Cannavacciuolo... ho trovato chi mi sveglia la mattina" scrive stamattina dopo le scosse che hanno fatto ripiombare tutti nell'incubo: lo chef, infatti, durante la sua visita rimproverava Silvia di non svegliarsi in tempo la mattina.
Rimangono chiuse le scuole a Pieve Torina e Fiuminata. Dopo le scosse di questa mattina è stata questa la decisione prima per la sicurezza degli alunni di questi due comuni. Anche a Muccia è stato adottato un provvedimenchiuso che però riguarda esclusivamente l'asilo.
Un messaggio di vicinanza compare in una lavagna di una scuola di Camerino: i bambini esprimono in modo molto tenero il loro sentimento di paura e resistenza nei confronti del sisma.
"Ricominiciamo tutto da capo". Sono queste le prime della commissaria De Micheli ai sindaci del cratere non appena arrivata questa mattina a Pieve Torina dove, tra pochi minuti, inizierà la riunione a cui parteciperà anche il capo della protezione civile Angelo Borrelli.
Altre al sindaco di Pieve Torina sul posto anche i sindaci di Fiordimonte, Valfornace, Monte Cavallo, Serravalle, Bolognola, Muccia e Camerino oltre all'assessore regionale alla protezione civile Angelo Sciapichetti.
"Non abbiamo notizie di danni significativi - ha detto Sciapichetti - sappiamo tuttavia che qualche problema c'è stato ma la cosa che più ci preoccupa è che, a questo punto, bisognerà rivedere di nuovo tutte le procedure". Una consapevolezza che è propria anche della commissaria De Micheli: "Dobbiamo prima di tutto garantire sicurezza e quindi se ce ne sarà bisogno ricominceremo tutto daccapo sopralluogo per sopralluogo".
Appena arrivato a Pieve Torina anche il senatore Pazzaglini, sindaco di Visso, il vescovo Brugnaro e l'onorevole Tullio Patassini.
Il capo della Protezione civile Angelo Borrelli terrà una riunione questa mattina con i sindaci dei Comuni del Maceratese interessati dalla forte scossa sismica di questa notte. Il vertice si svolgerà a Pieve Torina, zona già duramente colpita dal terremoto dell'ottobre 2016 e che continua ad essere al centro dell'attività sismica che le strumentazioni Ingv stanno registrando nell'area.
Obiettivo di Borrelli e dei suoi collaboratori è una verifica diretta della situazione, oltre che sottolineare l'immediata presenza del Dipartimento della Protezione Civile sul territorio.
E' ancora legato alla sequenza del 24 agosto 2016 il terremoto di questa mattina. A dirlo all'agenzia Ansa è il presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni.
Il terremoto di magnitudo 4,6 e le repliche, almeno tre delle quali di magnitudo fra 3 e 4, "rientrano nel margine settentrionale della sequenza che si attivata il 24 agosto 2016". Dopo il forte sisma del Centro Italia del 2016, nella zona di Muccia la terra era tornata a tremare con frequenza e intensità già da alcuni giorni. In particolare, il 4 aprile se ne erano registrate una di magnitudo 4 alle 4:19 e una di magnitudo 3.6 alle 20:41. L'epicentro di questa ultima scossa di magnitudo 4.7 stato a 53 km da Perugia, 65 da Terni e 85 dall'Aquila.
Intanto, Trenitalia ha deciso di sospendere a scopo precauzionale la circolazione lungo la linea interna Civitanova Marche-Macerata per effettuare controlli sulla tenuta della strada ferrata. La circolazione dovrebbe riprendere alle 9.
"Oggi chiudiamo le scuole. Abbiamo dei danni e stiamo verificando anche le Sae (soluzioni abitative in emergenza, ndr)". Così all'ANSA il sindaco di Pieve Torina (Macerata), Alessandro Gentilucci, uno dei comuni della zona colpita stamattina dal sisma di magnitudo 4.7.
In arrivo a Pieve Torina e Muccia anche il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli. (Ansa)
Prosegue la conta dei danni dopo la forte scossa di terremoto di questa mattina.
A Pieve Torina è crollata parte del muro del contenimento delle Sae della zona Le Piane. Sempre in zona Le Piane, alcuni boiler si sono piegati ed i tecnici sono in servizio delle 6 di questa mattina per rimetterli a posto. Non si registrano, fortunatamente, danni agli impianti del gas.
La scossa delle 5,11 di questa mattina, di magnitudo 4,7, ha inevitabilmente peggiorato la situazione di molti edifici giá compromessi dalle scosse dell'ottobre 2016.
In un condominio situato davanti la zona commerciale di Pieve Torina si sono formate evidenti lesioni. Sembrerebbe che l'edificio fosse tornato da pochi giorni ad accogliere famiglie, dopo alcuni lavori di ristrutturazione.
Nella piccola cittadina, nonostante gran parte della popolazione viva ormai nelle SAE, le persone sono uscite in strada. All'interno delle strutture abitative di emergenza non si sono riscontrati danni, ma in molti casi si sono sganciati pensili e oggetti appesi ai muri.
Il sindaco di Pieve Torina, intervistato da RadioRai, ha raccontato il triste scenario.
Su tutti gli altri comuni del cratere sono giá in corso sopralluoghi nelle così dette strutture strategiche e, per ora, non si segnalano danni.
Proseguono anche questa settimana le opere di demolizione nel territorio del Comune di Pieve Torina. Sono diversi gli interventi in corso d’opera, principalmente a ridosso del centro storico e lungo la principale via Roma. I lavori sono programmati nel tentativo di eliminare completamente, non appena sarà possibile, la zona rossa ancora interdetta alle persone e ai mezzi, in modo tale da agevolare tutti gli interventi futuri e la viabilità. In particolare, le demolizioni in atto in questi giorni riguardano edifici privati gravemente danneggiati e che in parte – con le violente scosse dell’ottobre 2016 – hanno subito anche dei crolli e che costituirebbero un pericolo per la pubblica incolumità. “Passo dopo passo ci riappropriamo della nostra cittadina – ha dichiarato il sindaco, Alessandro Gentilucci – abbiamo già portato a termine numerosi interventi di demolizione ma l’altissima percentuale di inagibilità, che ricordo essere superiore al 90%, e la violenza con la quale il terremoto ha colpito le nostre strutture, hanno reso necessario un importante piano di demolizioni che prosegue da mesi su tutto il territorio del nostro comune”.