Pesaro

Covid, Marche verso la zona bianca: curva dei contagi scende ancora, 1268 casi oggi

Covid, Marche verso la zona bianca: curva dei contagi scende ancora, 1268 casi oggi

Continua la "costante regressione della curva epidemica nelle Marche" con un miglioramento degli indicatori che potrebbe, secondo ipotesi di stima della Regione, riportare già da oggi la regione entro i parametri da zona bianca. In attesa dei dati su ricoveri e delle percentuali di occupazione Covid dei posti letto, intanto, si registra un ulteriore calo dell'incidenza dei positivi ogni 100mila abitanti: in 24 ore 1.268 casi e incidenza che scende da 720,79 a 684,49. I tamponi analizzati nell'ultima giornata sono 4.928 (3.524 nel percorso diagnostico, in cui si registra il 36% di positivi, e 1.404 nel percorso guariti). Dai test antigenici sono emersi 1.081 casi di positività. Tra i nuovi positivi 288 persone con sintomi, 419 casi di contatti stretti di positivi, 322 contatti domestici, 31 in setting scolastico/formativo, 3 in ambiente lavorativo, 5 in ambiente di vita/socialità, 2 in setting assistenziale e 1 sanitario; approfondimento epidemiologico in corso su 193 casi. A livello provinciale, 374 positivi ad Ancona, 289 a Macerata, 200 ad Ascoli Piceno, 180 a Fermo e 178 a Pesaro Urbino; 47 casi da fuori regione. Il numero più alto di positivi ancora nella fascia 25-44 anni (347), seguita da 45-59 anni (310), 14-18 anni (114), 60-69 anni (106), 6-10 anni (90). Ancora il discesa il numero di ricoveri per Covid-19 nelle Marche: 10 degenti in meno nell'ultima giornata. Restano ricoverate nelle strutture marchigiane 239 persone di cui 26 in Terapia intensiva (-1), 50 in Semintensiva (-2) e 163 in reparti non intensivi (-7). Quattro le persone decedute, tutte con patologie pregresse: si tratta di un 82enne e una 84enne di Tolentino, un 80enne di Fano e un 61enne di Porto Sant'Elpidio. 

26/02/2022 11:45
Pesaro, fiaccolata contro la guerra in Ucraina. Ricci: "Siamo vicini alle popolazioni, in nome della pace"

Pesaro, fiaccolata contro la guerra in Ucraina. Ricci: "Siamo vicini alle popolazioni, in nome della pace"

Centinaia di fiaccole al cielo contro la guerra in Ucraina. Pesaro si è mobilitata contro l'invasione russa e a sostegno del popolo ucraino. "Abbiamo organizzato un momento di aggregazione - ha detto il sindaco Matteo Ricci, intervenuto oggi in piazzale Lazzarini durante la fiaccolata organizzata dal Comune che ha aderito all'iniziativa 'Per la pace, per l'Ucraina' di Ali (Autonomie Locali Italiane) - per dimostrare vicinanza alla popolazione ucraina che vive nel nostro Paese. Proviamo a immaginare l'angoscia e la paura che stanno vivendo le loro famiglie. Una preoccupazione che deve mobilitare tutti coloro che credono nella pace, nella libertà e nella democrazia". Oltre al sindaco e all'assessore con delega alla Lotta all'odio Camilla Murgia, c'erano tanti studenti, rappresentanti dei sindacati aderenti (Cgil Cisl Uil Pesaro e Urbino) e, tra le associazioni, Amnesty Pesaro. "Ieri è stato molto bello vedere migliaia di cittadini scendere in piazza a San Pietroburgo - ha aggiunto Ricci -, per dire che una parte del popolo russo condanna un'invasione unilaterale e ingiustificabile da ogni punto di vista. In questo momento - ha osservato ancora - non possono esserci ambiguità: o si sta dalla parte della libertà e della democrazia, o si sta dalla parte di un capo di Stato che ha perso la testa e che sta infrangendo tutte le regole del diritto internazionale e della convivenza civile tra i popoli. Nel 2022 non può passare l'idea - ha concluso - che un paese possa essere invaso, altrimenti è a rischio la nostra libertà, la democrazia. L'Europa, che in questi anni ci ha garantito la pace, ora non può stare al ricatto energetico". (fonte ANSA)

25/02/2022 22:28
Crisi Ucraina: come il ‘caro bollette’ rischia di pesare ancora di più nelle tasche degli italiani

Crisi Ucraina: come il ‘caro bollette’ rischia di pesare ancora di più nelle tasche degli italiani

La Russia di Putin ha dato il via all’invasione dell’Ucraina con i primi bombardamenti. Un'operazione militare speciale – così come l’ha definita il leader del Cremlino – volta a proteggere i separatisti del Donbass. Ma che nel frattempo ha già scatenato le reazioni dell’UE, intenzionata a riccorere a pesantissime sanzioni economiche. Ma a chi convengono queste sanzioni? Non all’Italia, che ad oggi è costretta a compensare tre quarti del proprio fabbisogno energetico con le importazioni – e solo il 20% fornito dalle rinnovabili. Sintomo di una forte dipendenza dall’estero e dai combustibili fossili come petrolio, carbone e gas naturale. Il rischio maggiore per gli italiani, dopo gli ultimi sviluppi della situazione geopolitica a Oriente, è di riuscire a usufruire del Decreto Bollette 2022 solo per poco tempo, poiché a fare la differenza sarrano i futuri accordi commerciali tra gli Stati più forti. Non solo: secondo le ultime dichiarazioni del ministro dell’Economia Daniele Franco, le nuove impennate sui prezzi dell’energia potrebbero avere serie conseguenze anche sull’applicazione del Pnrr. Quanto peserà, dunque, il 'caro bollette' nelle finanze di famiglie e imprese italiane nelle prossime settimane? Dipende dalla sorte dei prezzi all’ingrosso nel mercato energetico, che nell’ultimo trimestre (ottobre-dicembre 2021) ha segnato un aumento delle spese del +55% per l’elettricità e del 41,8% per il gas naturale. Con l'assenza dei bonus sociali. Ciò è giustificato dalla forte crescita subita dalle quotazioni internazionali rispetto alle materie prime. Detto altrimenti, nel 2021 il prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica è arrivato a un +400%, quello del gas naturale a un +500%. Se fino al 2020 la spesa per famiglie e aziende era di 30 euro al MWh, a fine 2021 si è arrivati a 180euro al MWh. L’ultimo Decreto Bollette varato dal governo per fornire agevolazioni e crediti d’imposta dovrebbe rappresentare di per sé una garanzia, una sorta di 'botte di ferro'. Ma il rischio di scontrarsi con un nuovo quadro geopolitico mondiale rimette in discussione ogni aspettativa. Soprattutto se si considera che l’Italia importa quasi il 40% del gas naturale necessario al proprio fabbisogno direttamente dalla Russia. Per conto proprio, riesce a produrne solo il 4,4%, più il 13,1% di GNL. Nel frattempo, gli Stati Uniti, la Cina, la Germania, la Francia (i paesi con il maggior peso nel mercato energetico, oltre alla Russia) continueranno a stabilire le regole del gioco e della concorrenza. L’Italia invece, in mancanza di azioni volte a una maggiore autosufficienza produttiva, può solamente restare a guardare e aspettare. (dati ARERA - Autorità di regolazione per energia reti e ambiente)

25/02/2022 10:00
Maxi multa annullata al ristoratore di 'Io Apro': "Carenza di motivazioni nel Dpcm, privo di dati scientifici"

Maxi multa annullata al ristoratore di 'Io Apro': "Carenza di motivazioni nel Dpcm, privo di dati scientifici"

Sono state rese note, nel pomeriggio di ieri dal Tribunale di Pesaro, le motivazioni per cui è stato accolto il ricorso proposto da Umberto Carriera, tramite l'avvocato del Movimento "Io Apro" Lorenzo Nannelli, in merito alle multe ricevute per le aperture serali fatte dall'imprenditore pesarese in zona gialla ed in zona arancione (Leggi qui la notizia). Un Dpcm, quello del 3 dicembre 2020 sulle misure per la pandemia da Covid 19, senza motivazioni, come se fosse stata scritta un'opinione e non un provvedimento amministrativo basato su dati scientifici, dove "non ci sono mai specifiche indicazioni sulla gravità ed incidenza della diffusione del virus tali da rendere congrue, proporzionate ed adeguate le misure adottate" che vanno a comprimere libertà costituzionalmente garantite. È quello che in sintesi scrive il giudice Flavia Mazzini del Tribunale civile pesarese nelle motivazioni della sentenza emessa quindici giorni fa su ricorso del ristoratore e fondatore del movimento IoApro Umberto Carriera. Sentenza con la quale ha annullato le sanzioni a carico del ristoratore, multato dalla polizia il 15 gennaio 2021 per aver violato il lockdown tenendo aperto di sera il suo ristorante La Grande bellezza di Mombaroccio (Pesaro Urbino) per ospitare trenta commensali tra cui Vittorio Sgarbi. La polizia elevò un verbale di 800 euro a carico di Carriera, che lo impugnò avanti al tribunale civile. "Il giudice Flavia Mazzini, ha disapplicato i Dpcm di Giuseppe Conte dichiarandoli illegittimi, perché essendo il Dpcm un atto amministrativo, lo stesso doveva essere motivato - spiega il legale -. Nessun verbale del Cts (Comitato tecnico scientifico) motivava le chiusure dalle 18 in poi, delle medesime attività (in questo caso i ristoranti) che potevano rimanere aperte a pranzo e non a cena. Inoltre non si comprende dai verbali del Cts per quali motivi nello stesso periodo le aree di servizio potessero rimanere aperte con servizio a tavolo, così come i ristoranti degli alberghi.  Ora Umberto Carriera, potrà richiedere al governo il risarcimento dei danni subiti per le chiusure dei ristoranti nelle varie fasce a colori". Nelle motivazioni del giudice Mazzini, il presupposto su cui basa la sua decisione di 'disapplicazione' del Dpcm 3 dicembre 2020 è che "non ci sono mai specifiche indicazioni sulla gravità ed incidenza della diffusione del virus tali da rendere congrue, proporzionate ed adeguate le misure adottate". (Fonte Ansa) 

25/02/2022 09:21
Marche, nel fine settimana torna la neve: temperature in picchiata e pericolo mareggiate

Marche, nel fine settimana torna la neve: temperature in picchiata e pericolo mareggiate

Brusco abbassamento delle temperature e nevicate anche a quote collinari: nel prossimo fine settimana l'inverno tornerà a bussare prepotentemente alla porta. È quanto si evince dal bollettino meteo della Protezione Civile della regione Marche. LE PREVISIONI - Dalla serata di venerdì il transito di un fronte freddo porterà un peggioramento delle condizioni meteorologiche e un abbassamento delle temperature che perdurerà per tutta la giornata di sabato. Domenica, invece, si avranno soltanto fenomeni residui nelle zone alto collinari e montane.  Andando nel dettaglio delle singole giornate, per la serata di venerdì si assisterà all'arrivo di forti venti nord orientali con conseguente rischio mareggiate lungo le coste esposte. Proprio in ragione di ciò, la Protezione Civile ha diramato un'allerta meteo valida dalle 18 alla mezzanotte, in tutta la regione. A partire dal pomeriggio, inoltre, si avranno dapprima deboli piovaschi sparsi che si tramuteranno in serata in veri e propri rovesci con limite delle nevicate in repentino calo da 1400 metri fino a 500-600 metri.  Precipitazioni diffuse sono previste anche per la giornata di sabato. Limite delle nevicate fissato attorno ai 600 metri nel settore centro settentrionale della regione, e attorno ai 300-400 metri nei settori meridionali. Temperature in calo, in particolare nei valori massimi. Venti che potranno toccare raffiche sino a burrasca nel crinale appenninico. Diffuse gelate si avranno nelle zone collinari e montane.  Domenica 27 febbraio il cielo sarà irregolarmente nuvoloso per il transito di strutture cumuliformi in ingresso dal mare. Copertura in diminuzione nella seconda parte della giornata, nelle zone collinari e costiere delle Marche. Precipitazioni deboli, in esaurimento dal pomeriggio, con limite delle nevicate attorno ai 600 metri. Il mare sarà molto mosso o agitato, mentre le temperature non avranno variazioni di rilievo.   

24/02/2022 17:00
Gola del Furlo, a marzo l'atteso via al cantiere: "Prima dell'estate si apre la strada"

Gola del Furlo, a marzo l'atteso via al cantiere: "Prima dell'estate si apre la strada"

Si è svolta ieri la Conferenza dei servizi che ha approvato il progetto per i lavori di riapertura della strada della Gola del Furlo. “Convocata dalla Provincia di Pesaro e Urbino, in presenza dei rappresentanti della Riserva Statale Gola del Furlo, Unione montana, Comune di Fermignano, Enel Green Power e Regione Marche – comunica l’assessore alla Difesa del Suolo Stefano Aguzzi – la Conferenza ha dato una valutazione positiva sul progetto, di conseguenza Enel Green Power si è presa l’impegno di insediare il cantiere per i lavori di messa in sicurezza della strada del Furlo e la rimozione del masso pericolante già dai primi giorni di marzo”. Grande soddisfazione esprime quindi l’assessore Aguzzi che ha coordinato in questi mesi  la predisposizione di tutto il percorso: “Ringrazio – ha detto - tutte le parti per il lavoro congiunto, la Provincia di Pesaro e Urbino per la Conferenza dei Servizi, ed Enel Green Power che con solerzia ha seguito la procedura per i lavori. Sono convinto che prima dell’estate si potrà aprire la strada e ridare slancio alle attività del territorio”.

24/02/2022 16:31
Covid, 1791 nuovi casi oggi nelle Marche: sono il 41,9% delle diagnosi, ancora giù l'incidenza

Covid, 1791 nuovi casi oggi nelle Marche: sono il 41,9% delle diagnosi, ancora giù l'incidenza

Ancora giù l'incidenza di positivi al coronavirus ogni 100 mila abitanti nelle Marche: da 765,88 di ieri è passata nell'ultima giornata a 740,37. Sono stati rilevati 1.791 casi: 377 le persone con sintomi, 551 i contatti stretti di positivi, 458 i contatti domestici, 45 positivi in ambiente di scuola/formazione, 5 di vita/socialità, 3 in ambito lavorativo, due in ambito assistenziale e uno sanitario; 341 i casi su cui si sta svolgendo un approfondimento epidemiologico. Resta alta la percentuale di positivi sui tamponi del percorso diagnostico: 41,9% su 4.273 analizzati; in tutto eseguiti 6.180 test che comprendono 1.907 tamponi del percorso guariti. Dai test antigenici sono emerse 1.456 positività. A livello provinciale 538 positivi in provincia di Ancona, 411 a Macerata, 292 a Pesaro Urbino, 262 a Ascoli Piceno e 233 a Fermo. Sopra 100 casi giornalieri le fasce d'età 25-44 anni (537), 45-59 anni (346), 14-18 anni (156), 60-69 anni (142), 6-10 anni (126) e 19-24 anni (119). (Servizio in aggiornamento) 

24/02/2022 11:30
L'ANALISI - Dalla Russia alle Marche, ecco perché dobbiamo preoccuparci della crisi in Ucraina e della possibile guerra

L'ANALISI - Dalla Russia alle Marche, ecco perché dobbiamo preoccuparci della crisi in Ucraina e della possibile guerra

Per quanto la percezione reale di un possibile conflitto tra Russia e Occidente possa essere relativo, esistono varie ragioni per cui ci si dovrebbe cominciare a preoccupare seriamente della crisi in Ucraina e dei suoi prossimi sviluppi. Soprattutto perché, nell’ipotesi peggiore, a rimetterci saranno soprattutto le tasche degli italiani. Le conseguenze di un peggioramento dei rapporti fra Putin e l’Ue avrebbero, infatti, un grave impatto sull’economia nostrana, che molto dipende tanto da Kiev quanto dal Cremlino. Ad aggiungersi ci sarebbero anche le sanzioni “minacciate” dal presidente Ursula von der Leyen e - in maniera più timida - dallo stesso Mario Draghi. Sanzioni che, a conti fatti, farebbero solo male a noi. Basti considerare che la Russia possiede alcune delle più grandi riserve mondiali di gas naturale e fornisce dal 1968 (ovvero 50 anni) l‘Europa occidentale e il nostro Paese. Più precisamente, il nostro primo fornitore è il colosso pubblico Gazprom, proprietario del gasdotto da 11 mld di dollari "Nord Stream 2". Lo stesso che nelle ultime ore la Germania ha ben pensato di chiudere – come sorta di “avvertimento” - dopo che Putin ha voluto riconoscere l’indipendenza delle repubbliche separatiste del Donetsk e del Luhansk, oltre che del Donbass. Il problema è che, già all’alba della crisi Ucraina a fine gennaio, la fornitura di gas metano dalla Russia all’Italia era scesa del 43%, con conseguente impennata dei prezzi dell’energia e che ad oggi le famiglie italiane conoscono meglio come “caro bollette”. Non solo. Le nostre regioni – comprese le Marche – sono al primo posto in Europa per importazione di gas naturale: circa il 42,5%, a differenza ad esempio di Germania (26%) e Francia (17%). Il prezzo da pagare per essere in ritardo sulle energie rinnovabili rispetto ai cugini d’oltralpe. Soprattutto perché ad aggiungersi ci sono anche i circa 2 miliardi di spesa import per i prodotti siderurgici. E il paese principale dal quale dipendiamo per la fornitura di gas – dopo Azerbaijan (2%), Africa (5%), Paesi Bassi (5%) e Norvegia (19%) - è ancora una volta la Russia: circa il 30%, di cui il 26% passa direttamente dall’Ucraina. E non è ancora l’ultimo dei motivi per cui l’Italia non può permettersi una guerra mondiale – comunque la si guardi. L’ultima analisi di Coldiretti ha evidenziato come, nelle ultime ore, siano volate anche le quotazioni internazionali del grano: + 5% in una settimana. Un dato pesante, visto che dalla sola Ucraina (già al terzo posto a livello mondiale come esportatore) noi ne importiamo annualmente 120 mln, più altri 100 dalla Russia (che da sola copre circa 1/3 del commercio mondiale). Il tutto per sopperire a un Made in Italy che, di suo, copre a malapena il 36% della produzione. Un altro settore nel quale il nostro Paese si dimostra ancora una volta deficitario. Uno scenario economico drammatico, che nei prossimi giorni potrebbe persino peggiorare e costarci più di 40 mld di euro. Tutto dipende da come l’Ue deciderà di contrastare l’avanzata del Cremlino, deciso a compiere nuove azioni con l’intento conclamato di voler sgretolare la Nato. Insomma, l’ennesima guerra geopolitica combattuta – più che dai soldati sul campo – dalle Potenze Mondiali a colpi di prezzi, forniture e accordi.

23/02/2022 10:00
Covid, Acquaroli: "Marche con numeri quasi da zona bianca, ma schema colori è superato"

Covid, Acquaroli: "Marche con numeri quasi da zona bianca, ma schema colori è superato"

"Siamo tornati 'gialli', abbiamo i numeri quasi da zona bianca ma dobbiamo evidenziare il fatto che in questo momento è assolutamente superato lo schema dei colori". Lo ha ribadito il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli rispondendo ai giornalisti a margine del Consiglio regionale. "Le terapie intensive, l'area medica e gli accessi nei pronto soccorso - ha aggiunto - sono assolutamente sotto controllo. Credo che dobbiamo restituire alla nostra popolazione, già sotto pressione sotto molti punti di vista, un po' di serenità, di tranquillità dopo due anni difficilissimi". "Sono stati due anni molto duri - ha aggiunto Acquaroli - nei quali, oggettivamente, in tante fasi, abbiamo visto una difficoltà nella quotidianità, negli accessi ai pronto soccorso, nelle strutture ospedaliere, nelle restrizioni, nelle difficoltà di tante attività economiche, nella socialità...però cerchiamo di guardare con ottimismo questa fase - ha detto ancora il presidente -, almeno per quanto riguarda la pandemia. Speriamo di aver lasciato alle spalle il periodo più brutto".   

22/02/2022 17:11
Si va verso il “freedom day” italiano. Dalle mascherine agli stadi, ecco cosa cambia dal 1° aprile

Si va verso il “freedom day” italiano. Dalle mascherine agli stadi, ecco cosa cambia dal 1° aprile

All’indomani de “il giorno della libertà” proclamato in Gran Bretagna dal premier Boris Johnson, anche l’Italia si prepara ad allentare ancora di più le ultime restrizioni. In molti domandano come nelle prossime settimane il governo Draghi – rispettando le direttive del Ministero della Salute – si comporterà nei confronti delle misure di sicurezza ancora vigenti e in fase di scadenza insieme allo stato di emergenza, fissato al 31 marzo. Al momento, l’attenzione resta ancora alta in tutte le regioni, per le quali la valutazione finale dell’ultima campagna vaccinale e il progressivo calo dei contagi saranno fondamentali rispetto alle nuove decisioni. Il 1° aprile, dunque, potrebbe a tutti gli effetti essere il “freedom day” italiano, e segnare il definitivo percorso di ritorno alla normalità che vedrebbe come termine ultimo il 15 giugno – giorno in cui scade l’obbligo vaccinale per gli over 50. Nel caso in cui il Consiglio dei Ministri non dovesse procedere al rinnovo dello stato di emergenza, ecco gli aggiornamenti sulle misure restrittive in scadenza il 31 marzo. L’ultima ordinanza del Ministro Roberto Speranza ha confermato l’obbligo della mascherina Ffp2 anche per i prossimi mesi. Questo vale principalmente per gli spettacoli al chiuso, i teatri, i cinema, le sale da concerto, tutti i locali di intrattenimento e ovunque si svolgano competizioni sportive (come piscine e palestre). L’obbligo, però, decade negli spazi all’aperto, soprattutto per quel che riguarda le consumazioni presso bar e ristoranti, per i quali il Ministero sta valutando l’ipotesi di abolire il green pass e di riconsiderare le misure in materia di distanziamento sociale. Dal 1° aprile gli stadi potranno tornare alla capienza massima del 100%, mentre per alberghi, strutture ricettive, sagre, fiere e centri congresso scadrà il vincolo della certificazione verde rafforzata. Con la possibilità – secondo l’ala paerturista del governo – di revocarla del tutto allo scopo di favorire il turismo locale e iinternazionale in vista dell'estate. La stessa formula, infine, potrebbe valere anche per il trasporto pubblico urbano e a lunga percorrenza (come i treni).

22/02/2022 11:10
Covid, 1858 nuovi casi oggi nelle Marche: il 21% è sintomatico, l'incidenza cala ancora

Covid, 1858 nuovi casi oggi nelle Marche: il 21% è sintomatico, l'incidenza cala ancora

Sono 1.858 i nuovi contagi oggi nelle Marche (ieri 560), con i tamponi del percorso diagnosi-screening che sono stati 4.549 (ieri erano stati 1.330). La percentuale di positività oggi è del 40,8% (da 41,9%) e il tasso di incidenza cumulativa scenda a 820,16 (da 888,30). Questo quanto emerge dai dati giornalieri diffusi dall’Osservatorio epidemiologico, che confermano il trend di discesa dei contagi, dopo il ritorno - a partire da ieri - delle Marche in zona gialla.  Resta sempre Ancona la provincia con il maggior numero di positivi: 497. Seguono nell'ordine quelle di Macerata con 362 casi, Fermo con 340, Pesaro Urbino con 319 e Ascoli con 263. Sono 77 i nuovi positivi di fuori regione. Le persone con sintomi sono 408; tra i casi 547 contatti stretti di positivi, 414 contatti domestici, 38 in ambiente scuola/formazione, 6 in ambiente di vita/socialità, 3 in ambito lavorativo, due ciascuno in ambito assistenziale e sanitario; su 429 contagi è in corso un approfondimento epidemiologico. Permangono ancora le classi di età 25-44 e 45-59 anni quelle in cui il virus continua ad infettare di più. Nelle ultime 24 ore hanno registrato rispettivamente 513 e 455 nuovi contagi: più della metà del totale. Tra gli under 18, il maggior numero di positivi continua a registrarsi tra gli alunni delle scuole elementari (bambini dai 6 ai 10 anni) che contano 173 casi. Scende sotto quota 300 il numero di ricoveri per Covid-19 nelle Marche: nell'ultima giornata -9 degenti che porta il totale a 294 di cui 31 in Terapia intensiva (invariati), 65 in Semintensiva (+1) e 198 nei reparti non intensivi (-10); molto alto il numero di dimessi: 38.  Si registrano sette decessi correlati (persone con patologie pregresse) che fanno salire il totale di vittime nella regione a 3.568. Tre dei deceduti erano residenti in provincia di Ancona (un 69enne e una 98enne di Ancona, una 89enne di Camerano), due nel Maceratese (una 89enne di Civitanova Marche, un 92enne di Sant'Angelo in Pontano) e due in provincia di Pesaro Urbino (un 84enne di Fossombrone e un 87enne di Mondolfo). Gli ospiti di strutture territoriali sono 186 e 20 le persone in osservazione nei pronto soccorso. Sale di poco il totale di positivi (23.073; +5) mentre è sensibile il calo dei casi e contatti in isolamenti domiciliare (22.499; -932). Intanto i guariti/dimessi arrivano a 292.364 (+1.846).

22/02/2022 10:50
Pnrr,  nuove strutture e nuovi macchinari: in arrivo 61 milioni di euro per la sanità marchigiana

Pnrr, nuove strutture e nuovi macchinari: in arrivo 61 milioni di euro per la sanità marchigiana

Arrivano altri 61 milioni euro dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) per la sanità marchigiana. Lo prevede la delibera approvata oggi dalla Giunta Regionale che riguarda la Missione M6C2: Ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero, che comprende Grandi Apparecchiature e Digitalizzazione. “La deliberazione della Giunta Regionale – ha detto l’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini – porta a completamento un processo di ammodernamento che proietta nel futuro il Sistema Sanitario Regionale: non solo strutture ma anche apparecchiature di ultima generazione e un sistema veloce in grado di supportarle”. Nel dettaglio 27 milioni euro andranno a finanziare l’acquisto di 57 apparecchiature di ultima generazione in grado di effettuare esami sempre più approfonditi non solo in termini di cura ma anche di prevenzione.  Altro capitolo importante è quello dei 33 milioni di euro destinati alla digitalizzazione: serviranno a creare sistemi che siano più fruibili ai cittadini anche da remoto come Cartelle Cliniche Elettroniche, Prescrizione e Somministrazione Farmaci, Telemedicina. Le interfacce utilizzate dai Sistemi Informativi Sanitari diversi saranno rese sempre in grado di comunicare tra di loro. Verranno introdotti ulteriori Sistemi Amministrativi Contabili anche per agevolare i pagamenti elettronici. A livello infrastrutturale verranno installati o potenziati Server, Network, Licenze, ma anche Sicurezza Informatica e Cybersecurity.  “Questi ulteriori investimenti serviranno a dare una risposta anche al problema delle liste di attesa per esami diagnostici e strumentali – conclude Saltamartini – uno degli impegni che abbiamo assunto con i cittadini marchigiani”.  

21/02/2022 18:20
Orgoglio marchigiano: gli Spinosini sbarcano all’Expo di Dubai (FOTO e VIDEO)

Orgoglio marchigiano: gli Spinosini sbarcano all’Expo di Dubai (FOTO e VIDEO)

La settimana dedicata alle eccellenze marchigiane è iniziata in anticipo questa sera, grazie a Marco Spinosi, AD dell’omonima azienda  di pasta marchigiana di Campofilone che - nella splendida location dello Shangri La Hotel di Dubai - alla presenza del Vice Presidente della Regione Marche Mirco Carloni e del Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli, ha omaggiato i suoi ospiti con uno show cooking dedicato alla promozione degli “Spinosini”, uno dei prodotti d’eccellenza della produzione Spinosi.  In una splendida coreografia di musica e colori, gli invitati sono stati trasportati in un suggestivo viaggio sensoriale durante il quale  il gusto della pasta, abilmente preparata davanti agli sguardi dei commensali, si è unito alla splendida cornice della magica Dubai, dove Spinosi è riuscito a coniugare sapientemente l’avanguardia ed il futuro con la tradizione e la storia.  L’evento è stato realizzato in collaborazione con le società YaYa, CEO Marco Virgili ormai da anni residente a Dubai ed Acanto, referenti in loco della Regione Marche per la settimana  che inizierà ufficialmente con la conferenza stampa di domani mattina al Padiglione Italia di Expo 2020.  Di seguito, il video:

20/02/2022 23:10
Giornata Nazionale del personale sanitario. Acquaroli: "Grazie per il sacrificio durante la pandemia"

Giornata Nazionale del personale sanitario. Acquaroli: "Grazie per il sacrificio durante la pandemia"

"Oggi è la Giornata Nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato, da due anni in prima linea nella lotta alla pandemia - si legge nell'ultimo post Facebook pubblicato dal presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli.  Il numero uno di Palazzo Raffaello ha voluto in questa modalità rendere omaggio a tutti gli operatori sanitari che si sono distinti nell'arco della pandemia per l'assistenza e l'abnegazione nei confronti della società. Nonostante le molte difficoltà che hanno messo a dura prova la Sanità tutta. "Fin dai primi momenti pieni di incertezza e di paura, senza risparmiarsi, con grande impegno, professionalità e sacrificio, sono stati determinanti per assicurare assistenza alla popolazione - prosegue il messaggio di Acquaroli - A tutti loro vanno la nostra riconoscenza e la gratitudine".   

20/02/2022 21:24
Sisma - Sospensione mutui negato: il Pd pronto alla mobilitazione. "Il governo ci lascia in ginocchio"

Sisma - Sospensione mutui negato: il Pd pronto alla mobilitazione. "Il governo ci lascia in ginocchio"

"Se il governo non ascolta la richiesta dei territori andiamo a sbattere - ha dichiarato in un comunicato l'ex assessore regionale Angelo Sciapichetti -. Il parere negativo espresso all'emendamento inserito nel decreto milleproroghe in cui alcuni parlamentari del Pd (Morgoni, Morani, Pezzopane, Verini ecc.) chiedevano la sospensione dei mutui a carico degli enti locali lascia stupefatti e rischia di mettere in ginocchio definitivamente i comuni del cratere sismico. Il grido di allarme fatto proprio dai sindaci del cratere di ogni colore politico va preso per quello che è: un grido di dolore che non può cadere inascoltato. Non basta il rinvio del termine di presentazione (dal 31 marzo al 31 maggio) del bilancio di previsione. Se il governo non ascolta la richiesta che viene dal territorio, molti comuni si troveranno di fronte nelle prossime settimane, al dilemma di non chiudere i bilanci o di fare tagli con la conseguente riduzione dei servizi in in momento drammatico come quello che stiamo vivendo per famiglie ed imprese relativo soprattutto all'aumento delle bollette di  luce e gas.  Draghi e i suoi ministri debbono sapere che qui si rischia la rivolta sociale - conclude Sciapichetti -. Se la richiesta di inserire nel Decreto energia fatta dai nostri parlamentari locali circa la sospensione dei mutui a carico dei comuni per i prossimi tre anni non dovesse essere accolta il Pd è pronto alla mobilitazione perché non è pensabile  che i nostri territori vengano trattati in maniera differente da quelli colpiti da altre calamità naturali come quelli dell'Emilia Romagna.  Chiediamo quindi con forza che al nostro territorio venga riconosciuta  la stessa dignità".

20/02/2022 20:03
EDITORIALE - “No” all’eutanasia legale: la volontà popolare non basta. E la democrazia perde un’altra occasione

EDITORIALE - “No” all’eutanasia legale: la volontà popolare non basta. E la democrazia perde un’altra occasione

“Inammissibile”. Con questa espressione il presidente della Corte Costituzionale Giuliano Amato ha voluto bocciare il referendum sull’eutanasia legale. Si temeva una depenalizzazione totale del reato di ‘omicidio del consenziente’. Detto altrimenti, in caso di approvazione “si sarebbe aperta la strada all’immunità penale  - sostiene Amato - per chiunque uccida qualcun altro con il consenso di quel qualcun altro, sia questo malato oppure no, che soffra oppure no”. Argomentazioni lapidarie e incontrovertibili, che vorrebbero far credere a un qualche inganno nascosto fra le righe del referendum, e magari sfuggito agli 1,2 milioni di cittadini italiani che lo hanno sottoscritto. Argomentazioni sulle quali il leader del Popolo della Famiglia Mario Adinolfi non ha potuto che compiacersi, oltre che della débâcle in sé subita dai pro-eutanasia. Eppure, prendendo in esame il famigerato art. 579 del Codice Penale, il comma 3 recita: “Si applicano le disposizioni relative all’omicidio (art.575-577) se il fatto è commesso: contro una persona minore degli anni diciotto; contro una persona inferma di mente, o che si trova in condizioni di deficienza psichica, per un’altra infermità o per l’abuso di sostanze alcooliche o stupefacenti; contro una persona il cui consenso sia stato dal colpevole estorto con violenza, minaccia o suggestione, ovvero carpito con inganno”. Dunque, tutta una serie di casi che non rientrano nei parametri stabiliti della “buona morte” promosso in primis da Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni. Inoltre, la cosiddetta “completa depenalizzazione dell’omicidio consenziente” addotta da Amato non sarebbe nemmeno possibile. La normativa, infatti, gode della vigenza della legge 219/2017 - secondo cui il consenso del richiedente deve rispondere alle caratteristiche nell’ambito di un percorso di fine vita – e della sentenza della Corte costituzionale 242/2019 - che individua le circostanze per le quali si possa legittimamente chiedere la morte volontaria. Strafalcioni e falsità, quelle del presidente Amato. Oggi si parlerebbe di “fake news”, di manipolazione della realtà, di discorso puramente politico. Si tratta di un errore di giudizio o di autentica malafede nei confronti del quesito referendario, considerando che la Corte Costituzionale ne avrebbe anche “rivisitato i titoli a livello interpretativo”? Una cosa è certa: l’abrogazione, seppur parziale, del referendum sull’eutanasia legale – insieme a quello sulla cannabis – segna di fatto una dura sconfitta per la volontà popolare. E un’altra occasione persa per la nostra democrazia, dato che i governanti hanno preferito voltarsi ancora una volta dall’altra parte, lasciando piuttosto che la Corte Costituzionale accogliesse senza indugio i quattro quesiti meno influenti relativi alla giustizia. Annullamento delle disposizioni in materia di incandidabilità, limitazione delle misure cautelari, la separazione delle funzioni dei magistrati e l’eliminazione delle liste di presentatori per l’elezione dei togati Csm. Misure che non renderanno la giustizia più efficiente, ma piuttosto più controllabile e asservita. A questo punto bisognerebbe domandarsi: è da ritenersi buono un governo che tollera le manifestazioni non autorizzate dei no vax (fra i principali artefici della vaccinazione rallentata), e poi non esita a manganellare gli studenti, rei di voler rivendicare un futuro migliore? Un governo che si professa garante di un Paese democratico, ma di fatto priva chi soffre della possibilità di avere uno straccio di controllo sulla propria morte? E in ultimo, è sano un Paese politicamente fermo e il cui governo guarda al futuro solo in termini di produttività, senza considerare adeguatamente le possibilità di una nuova stagione di crescita umana e culturale?

20/02/2022 10:00
Vaccini, la quarta dose si farà. L’Aifa apre ai più fragili

Vaccini, la quarta dose si farà. L’Aifa apre ai più fragili

La quarta dose si farà. A confermarlo è l'Agenzia italiana del farmaco, che si è espressa in favore di Pfizer o Moderna. Con una nota inviata al Ministero della Salute, la commissione tecnico scientifica dell'Aifa ha evidenziato la necessità di ricorrere al doppio booster per soggetti gravemente immunodepressi.  Alla base della decisione, ci sarebbe la risposta bassa alla terza dose dei pazienti con patologie immuno-degenerative. Già nel mese di gennaio 2022, l’immunologo e divulgatore scientifico prof. Alberto Mantovani aveva dichiarato: «Per i pazienti fragili non responsivi, si pone il problema di una quarta dose, da valutare in un contesto di ricerca rigorosa e in relazione al trattamento poiché alcune terapie interferiscono con una corretta immunizzazione». Resta ancora da capire se sarà necessario anche per il resto della popolazione – ancora coinvolta nella campagna per la terza dose – ricorrere a un ulteriore richiamo nell’arco di 4 mesi o a cadenza annuale. A seguito dei dati raccolti due mesi fa sugli effetti del secondo booster in Israele – primo Paese al mondo ad aver adottato la soluzione per operatori sanitari, over 60 e fragili – è emerso che la protezione fornita da una quarta dose aumenterebbe ulteriormente i livello degli anticorpi, ma senza fornire sufficiente protezione contro i contagi da variante Omicron. «Non servirà la quarta dose di vaccino anti Covid, ma piuttosto un richiamo che auspichiamo annuale e con il quale dovremo fraternizzare» - aveva dichiarato a inizio febbraio il direttore generale di Aifa Nicola Magrini - Il dato con cui erano registrati i vaccini era del 95% di efficacia e questo dato è stato confermato, in molti Paesi, nel primo trimestre di uso reale. Poi c’è stata una graduale e lenta perdita di efficacia nel secondo trimestre che ha portato quindi alla dose booster, anche in presenza di una variante su cui il vaccino aveva perso efficacia. A livello globale la comunità scientifica ha concordemente visto lo straordinario beneficio dei vaccini». «Per le persone gravemente immunocompromesse che ricevono una serie primaria di tre dosi di vaccino a mRna, una quarta dose è già raccomandata» - aveva affermato gennaio il responsabile Vaccini e Prodotti Terapeutici dell’Ema Marco Cavaleri. In direzione opposta a inizio febbraio il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri: «Escludo categoricamente che serva una quarta dose a breve». Stessa linea per Sergio Abrignani, membro del Comitato tecnico scientifico: «Immunologicamente non serve e non si sa quando servirà. Ad oggi è ragionevole dire che per anni non serviranno richiami».

19/02/2022 17:15
Covid, i casi restano sotto soglia 2mila nelle Marche per il secondo giorno consecutivo

Covid, i casi restano sotto soglia 2mila nelle Marche per il secondo giorno consecutivo

Sono 1.813 (ieri erano 1.873) i nuovi positivi nelle Marche su 4.575 tamponi esaminati nel percorso diagnosi-screening (ieri 4.744). L'incidenza, oggi, si attesta a 953,77 casi settimanali ogni 100mila abitanti (ieri 989,47). Questo quanto emerge dai dati giornalieri diffusi dall’Osservatorio epidemiologico delle Marche dopo la notizia del ritorno, da lunedì 21 febbraio, della regione in zona gialla.  Viene confermato, dunque, un calo costante e generalizzato dei contagi in tutte le province, sebbene le proporzioni cambino leggermente, con un incremento dei casi in provincia di Fermo. È sempre Ancona, comunque, quella che fa registrare il maggior numero di positivi (508), seguita da Macerata (395), per l'appunto Fermo (330), Pesaro Urbino (274) e Ascoli Piceno (259); sono 77, inoltre, contagi provenienti da fuori regione. Restano le consuete classi d'età intermedie le più colpite dai contagi, con quasi la metà del totale: 477 casi tra i 25-44enni e 447 tra i 45-59enni. Tra i più giovani si segnalano 489 contagi tra gli under 18: 180 casi tra i bambini delle scuole elementari (6-10 anni) e 110 per i ragazzi delle scuole superiori. I soggetti con sintomi sono 421, i contatti stretti di casi positivi 511, i contatti domestici 453, i positivi in ambito scolastico formativo 24, i casi in fase di approfondimento epidemiologico 391. Continuano a scendere i ricoveri legati al Covid nelle Marche: in 24 ore ne sono stati segnalati 10 in meno, facendo arrivare il totale a 308. I pazienti in terapia intensiva sono 32 (-1 su ieri), quelli in semi intensiva 64 (+1), quelli in reparti non intensivi 212 (‐12), e ci sono ben 38 dimessi. Dieci i decessi legati al Covid, che fanno salire il totale a 3.553: una 102enne di Porto San Giorgio, un 82enne di Monte San Pietrangeli, una 86enne di Monteprandone, una 89enne e un 93enne di San Benedetto del Tronto, una 87enne di Fermo, un 95enne di Fano, una 93enne di Pesaro, una 85enne di Osimo e un 63enne di Porto Recanati (si tratta di Leandro Scocco). 

19/02/2022 11:21
Covid Marche, da lunedì si torna in zona gialla: lo annuncia il presidente Acquaroli

Covid Marche, da lunedì si torna in zona gialla: lo annuncia il presidente Acquaroli

"Con il 12,8% di ricoveri in terapia intensiva e il 27,7% in area medica, da lunedì prossimo 21 febbraio 2022, la nostra regione tornerà in zona gialla". Con un post sulla propria pagina Facebook, il presidente Francesco Acquaroli ha voluto confermare l'ordinanza del Ministero della Salute che svincola, dopo due settimane, la Regione Marche dalla zona arancione. L'inversione di marcia è stata giustificata dal graduale calo delle tarapie intensive e dei contagi riscontrato negli ultimi giorni, favorendo dunque anche un allentamento delle restrizioni per i non vaccinati - inizialmente limitati negli spostamenti fuori i Comuni di residenza e negli ingressi ai locali poichè necessario il possesso del green pass base - tramite tampone, vaccino o guarigione - e di quello rafforzato rilasciato con il booster.   Nelle ultime 24 ore sono stati 1.873 i nuovi positivi nelle Marche con l'incidenza del virus ch escende a 989,47 casi settimanali ogni 100mila abitanti (1.038,96). Contemporaneamente, i ricoveri sono scesi a -22 rispetto al giorno precedente, con 33 in intensiva e 285 in area medica. Quattro in tutti i decessi: due uomini (85 e 82 anni) rispettivamente di Chiaravalle e Ancona, e due donne (92 e 82 anni) di Fano e Vallefoglia.

18/02/2022 19:51
Covid, oltre 2 mila casi oggi nelle Marche ma l'incidenza continua a scendere: i sintomatici sono il 18%

Covid, oltre 2 mila casi oggi nelle Marche ma l'incidenza continua a scendere: i sintomatici sono il 18%

Torna a scendere l'incidenza di positivi al coronavirus ogni 100mila abitanti nelle Marche: ora il valore si attesta a 1.038,96 (ieri 1.089,65 e il giorno prima 1.043,66). Nell'ultima giornata sono stati rilevati 2.174 nuovi casi, in base a 7.050 tamponi di cui 5.237 nel percorso diagnostico (41,5% di positivi) e 1.813 nel percorso guariti.  I dati dell'Osservatorio epidemiologico regionale danno conto di 399 persone con sintomi; tra i nuovi casi ci sono 702 contatti stretti di positivi, 558 contatti domestici, 44 in ambito scolastico/formativo, cinque in ambito lavorativo, quattro in ambiente di vita/socialità, due in ambito assistenziale, uno in ambito sanitario. Per 441 contagi è ancora in corso un approfondimento epidemiologico. A livello provinciale sono stati registrati 609 casi ad Ancona, 504 a Macerata, 346 a Pesaro Urbino, 325 ad Ascoli Piceno e 315 a Fermo; 75 contagiati provenienti da fuori regione. Tra le fasce d'età il numero più alto di contagi in quella 25-44 anni (614), seguita da 45-59 anni (489), 6-10 anni (183) e 60-69 anni (181). Nove ricoverati in meno per Covid-19 nell'ultima giornata nelle Marche che però fanno registrare altri otto decessi correlati con il totale di vittime che cresce a 3.539. Lo fa sapere la Regione. Il quadro di ricoveri si sta progressivamente alleggerendo, a partire da quelli in Terapia intensiva che scendono a 32 (-2 rispetto a ieri) con una percentuale di occupazione di pazienti Covid del "12,5% sui 256 posti letto disponibili", secondo la Regione, a sei posti dalla soglia della zona bianca (10%). In 24ore -4 ricoveri in Semintensiva (64) e -3 nei reparti non intensivi (244): complessivamente anche la saturazione Covid in Area Medica si posiziona sotto la soglia 'arancione' con 308 (-7) pazienti su 1.027 letti (29,9%). Molto alto il numero di dimessi nell'ultima giornata: sono 41. Otto i decessi in 24 ore correlati al Covid-19, tutte le vittime presentavano patologie pregresse: quattro deceduti risiedevano in provincia di Ancona (un 70enne di Jesi, un 77enne di Ostra Vetere, una 85enne di Castelfidardo e un 85enne di Camerano), due nel Pesarese (una 88enne di Fossombrone e una 98enne di Fano), due nel Fermano (una 85ene di Montefalcone Appennino e una 86enne di Porto Sant'Elpidio). 

17/02/2022 11:50
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