L'Associazione ciclistica dilettantistica Velo Club Montecassiano, con il patrocinio dei comuni di Montecassiano e Montelupone, ha organizzato per venerdì 2 Giugno prossimo la quinta edizione del BCGIRO, passeggiata ecologica Montecassiano - San Firmano che nelle scorse edizioni ha riscosso notevole successo.
La passeggiata, aperta a tutti e con qualsiasi tipo di bici, partirà alle ore 8.30 dalla piazza Unità d'Italia di Montecassiano. Per chi volesse é consigliato per i bambini sotto i 10 anni unirsi al gruppo a Sambucheto alle ore 9.00 in P.le Maestri del Lavoro, nei pressi della rotatoria. Sia a Montecassiano che a Sambucheto saranno presenti punti per le iscrizioni. L'arrivo e' previsto a San Firmano percorrendo la strada quasi completamente in pianura che corre parallela al fiume Potenza attraversando le nostre meravigliose campagne. Dopo una sosta per il ristoro, si tornerà tutti insieme a Sambucheto dove la passeggiata avrà termine.
Con l'iscrizione di 5 euro verrà consegnata la maglietta del BCGIRO. Quanto ricavato verrà interamente devoluto al comune di Pievetorina duramente colpito dal sisma. L'evento è reso possibile anche grazie alla collaborazione di alcuni sponsor locali che ogni anno contribuiscono alla riuscita di questa bella iniziativa. La pedalata, di circa 23 km, per gli organizzatori vuole avere l'obiettivo di trascorrere insieme il 2 Giugno Festa della Repubblica, pruomovere la solidarietà e trascorre alcune ore a contatto con la natura.
Circondato da Comuni ben più grandi, il borgo di Montelupone emana un forte appeal che non si basa soltanto sui suoi rinomati carciofi, mieli o pizze, ma soprattutto sulla conservazione di una integra struttura architettonica medievale, entro una cinta muraria ancora intatta e ben distinta da ogni edificazione successiva. Non a caso, insieme a Piobbico, Montelupone fu il primo Comune marchigiano ad essere designato tra I Borghi più belli d’Italia.
Tale considerazione ha spronato gli amministratori, e in particolare l’assessore Orietta Mogliani, a promuovere e realizzare una particolare rievocazione notturna, ambientata nelle piazzette e nei vicoli intra-moenia, che si terrà nelle serate del 2 e del 3 giugno, dalle ore 19 alle 24. Niente sfilate nei costumi storici, né statici “presepi viventi” , ma vita vera calata in anno domini 1353, quando Fra’ Moriale in persona governava il luogo e da lì dirigeva il suo esercito privato fatti di mercenari.
Sono pronti oltre cento figuranti, mentre gli atelier sfornano costumi a gogò e l’Asd Ferreo Core perfeziona la “sceneggiatura” dinamica.
L’intero borgo sarà popolato da musici itineranti, danzatrici, spadaccini soldati e guardie, giullari e sputa fuoco, cavalieri e cavalli a disposizione anche di bambini, donnine facili e mattacchioni, frati, giudici, mercanti e quant’altro, insomma un completo set in movimento che accoglierà centinaia di visitatori invitati ad interagire. Ecco, l’interazione sarà la caratteristica distintiva delle due serate: la gente potrà sostenere Ubaldo o fomentare la rivolta, il tutto attraverso la destinazione di monete di ferro guadagnate o perdute a seguito di innumerevoli mission da portare a termine in uno scenario davvero sorprendente e gioioso. Non mancherà il mercato medievale con antichi mestieri e bancarelle storiche, mentre locande e taverne proporranno menù a tema.
Per gli appassionati di calcio, che non vorranno perdersi la grande finale del 3 giugno, sarà allestito un maxi schermo nella palestra della scuola adiacente la piazza.
Una foto con un coltello in mano: è quanto hanno trovato gli investigatori nella memoria interna dello smartphone di Valerio Andreucci, il fantino ventitrenne indagato per la morte del veterinario Olindo Pinciaroli, ucciso a coltellate domenica 21 maggio mentre viaggiava a bordo di un'ambulanza veterinaria guidata dallo stesso Andreucci. Una prova che potrebbe collegare Valerio a quel coltello insanguinato trovato a pochi metri dal corpo di Pinciaroli.
Un puzzle investigativo che inizia a prendere forma considerando anche gli sms che Andreucci ha inviato ai suoi amici il giorno prima dell'omicidio: "Vado e lo uccido" e "Mi ammazzo". E' pesante il quadro probatorio a carico del fantino 23enne accusato dell'omicidio del veterinario Olindo Pinciaroli, tanto che il difensore, l'avv. Alessandro Angelozzi ''alla luce di quanto emerso'' ritiene ''purtroppo necessario avere un nuovo colloquio con lui per approfondire tutti gli aspetti di questa vicenda e cercare di entrare nel vivo del suo profondo 'io'. Per poter acquisire - spiega il legale - una cognizione piena del fatto che a mio parere appare ancor più confuso''. Il giovane ha inviato messaggini agli amici chiedendo, pare, ''dove si può nascondere un corpo?''. ''Sto al fatto – replica il difensore - che lo stesso pm ha disposto che venga verificata attraverso l'analisi del sangue e delle urine prelevate domenica ad Andreucci la presenza di sostanze stupefacenti che potrebbe aver assunto''.
La salma di Olindo Pinciaroli è stata trasportata questa mattina dall’obitorio di Torrette alla chiesa di San Firmano di Montelupone, dove alle 15 si svolgerà il funerale. La moglie chiede giustizia per suo marito, barbaramente ucciso.
Si è concluso giovedì scorso nei locali del Centro di aggregazione giovanile di Montelupone il corso di lingua araba per bambini.
Le insegnanti Maria, Fathia e Anna hanno accolto per mesi una piccola schiera di bambini che, di etnia per lo più marocchina, crescono a vanno a scuola a Montelupone, parlano il dialetto locale, giocano a pallone all’oratorio e poco sanno della lingua e della cultura dei Paesi d’origine dei loro genitori. Questi bambini e questi ragazzi stanno crescendo rapidamente, presto saranno donne e uomini, ma qualcuno di loro rischierà, per motivi i più vari, di sentirsi un “déraciné”, uno sradicato, perché potrà sentirsi straniero sia in Italia che in Marocco. L’antidoto? La puntuale costruzione di una propria e autentica identità, nella consapevolezza che la doppia cultura è una ricchezza. Essi, oggi, scrivono leggono e pensano in italiano, ma è giusto e importante che sappiano anche scrivere leggere e parlare in arabo, perché la loro identità culturale non può venire dimezzata, svuotata.
L’idea e il supporto alla “Scuola di lingua araba” sono dovuti al vicesindaco Alberto Muccichini e alla professoressa nei licei di Recanati Daniela Gattari – nonché presidente del Centro culturale Galantara - che da giovanissimi hanno sperimentato l’essere italiani in Germania. Entrambi testimoniano con assoluta convinzione la stessa cosa: la doppia cultura arricchisce e definisce al meglio la propria identità consapevole.
C’è ancora molto da chiarire sulla morte del veterinario di Montelupone Olindo Pinciaroli, che la notte la mattina di domenica che è stato brutalmente assassinato dal suo assistente Valerio Andreucci, 24 anni.
Dopo la notizia che il giovane, che quella tragica mattina era alla guida dell’ambulanza veterinaria, aveva assunto circa 4 grammi di cocaina la sera precedente, è emerso un altro particolare raccapricciante. Durante la serata di sabato, passata in un locale di San Benedetto, Andreucci avrebbe inviato degli sms agli amici in cui scriveva apertamente: “ Vado su e l’ammazzo” riferendosi al suo datore di lavoro.
Nonostante gli amici abbiano cercato di fargli cambiare idea, il ragazzo lungo la via Chiaravallese, tra Osimo e Polverigi, domenica mattina ha accostato il mezzo e ha iniziato a colpire ripetutamente Olindo Pinciaroli con un coltello da cucina lungo 33 cm portato probabilmente da casa. 15 colpi inferti al torace, alla schiena e anche al viso, il veterinario ha cercato di difendersi, fuggire dall’abitacolo dell’ambulanza e ripararsi sotto al mezzo, ma per lui non c’è stato nulla da fare, causa un fendente che gli ha perforato cuore e polmone.
Ora il pm Pucilli, che non ha contestato per ora le premeditazione, in base anche agli sms inviati, dovrà cercare di fare chiarezza in una storia fatta ancora di tante ipotesi. Forse Andreucci era ancora sotto l’effetto della cocaina della sera precedente, tanto da non ricordarsi neanche di aver dichiarato, subito dopo l’omicidio di essere stati assaliti da 4 zingari. Ad oggi il gip Cimini, ha disposto la misura cautelare in carcere per il giovane ascolano per il rischio di reiterazione del reato.
E' stato accoltellato ripetutamente, al tronco e al capo Olindo Pinciaroli, veterinario maceratese di 54 anni, ma su di lui non vi sono tracce di colluttazione. Lo ha stabilito l'autopsia, conclusa nel tardo pomeriggio presso l'Istituto di Medicina legale di Torrette dal medico Adriano Tagliabracci. La vittima è stata raggiunta da parecchie coltellate di cui alcune letali, in particolare quelle al tronco, una delle quali ha raggiunto il cuore. Esaminando il corpo della vittima, il medico legale ha riscontrato solo ferite da coltello e nessun trauma da colluttazione o derivante da un eventuale investimento stradale.
Dell'omicidio volontario di Pinciaroli è accusato il suo giovane collaboratore, Valerio Andreucci, 23 anni, ascolano, che guidava l'ambulanza veterinaria su cui viaggiavano i due domenica mattina lungo la strada Chiaravallese a Osimo. Davanti al gip il giovane ha ammesso di aver assunto circa 4 grammi di cocaina tra la sera di sabato e quella mattina, senza riuscire a riferire cosa accadde (ANSA).
Aveva assunto 4 grammi di cocaina nella notte tra sabato e domenica, durante una serata tra amici, Valerio Andreucci, il fantino di 23 anni fermato per l'omicidio del veterinario Olindo Pinciaroli, di 54 anni, ucciso a coltellate nei pressi della sua ambulanza veterinaria domenica mattina lungo la strada Chiaravallese a Osimo. Lo ha detto lo stesso Andreucci, rispondendo oggi alle domande del gip Carlo Cimini durante l'interrogatorio di garanzia nel carcere di Montacuto alla presenza del suo legale Alessandro Angelozzi. Andreucci - che secondo l'avvocato aveva "gli occhi spiritati" - ha raccontato di avere notato un'auto bianca con le frecce accese in una piazzola vicino al luogo del delitto, poi "buio totale". La prima versione fornita dal giovane era invece di un tentativo di rapina da parte di quattro uomini armati di coltelli, ritenuta non credibile dai carabinieri che stanno conducendo le indagini e che lo hanno arrestato. dreucci, ma l'avv. Angelozzi ipotizza "un collegamento nella sua percezione dell'auto". Quanto alla cocaina, il legale sta vagliando la possibilità che il suo assistito sia un tossicodipendente cronico. In carcere al 23enne di Ascoli Piceno, che collaborava occasionalmente con Pinciaroli e che quella mattina stava facendo con lui un giro per cose di lavoro, sono stati somministrati tranquillanti e sonniferi.. Nel pomeriggio l'autopsia sul corpo del veterinario apresso l'ospedale di Torrette.
A condurre l'esame autoptico il medico legale Adriano tagliabracci, incaricato dal pm Marco Pucilli. Dovrà stabilire quali tra le numerose ferite da arma da taglio inferte alla vittima, soprattutto al torace e alla gola, ne abbiano provocato il decesso. I carabinieri continuano a raccogliere testimonianze e elementi che aiutino a individuare il movente della furia omicida, non ancora chiarito. Se stando a familiari e conoscenti fra Pinciaroli e il suo assistente non c'erano forti dissapori, è anche vero che la violenza dell' aggressione farebbe pensare a motivi di contrasto profondi, a una vendetta, o magari al timore che il veterinario potesse raccontare o denunciare qualcosa. Si sta anche cercando di inventariare cosa c'era all'interno dell'ambulanza e se manca qualcosa: non il denaro, ritrovato addosso al morto. (ANSA).
Si terrà domani, mercoledì 24 maggio, l'autopsia sul corpo di Olindo Pinciaroli, il veterinario di 54 anni ucciso a coltellate dal suo collaboratore, Valerio Andreucci, 23 anni, fantino e ragazzo di scuderia, la mattina di domenica scorsa lungo la strada Chiaravallese a Osimo (Ancona). Il medico legale Adriano Tagliabracci dovrà stabilire quali delle numerose ferite da arma da taglio inferte alla vittima, soprattutto al torace e alla gola, ne abbiano provocato il decesso.
Sempre domani, Valerio Andreucci comparirà davanti al Gip Carlo Cimini per l'interrogatorio di garanzia. Ieri il suo difensore ha parlato di un giovane ''tuttora in stato confusionale, incapace di fare un discorso lineare'', immemore di quanto accaduto domenica, forse perché sotto l'effetto di sostanze che potrebbero avere alterato il suo stato mentale. Una descrizione che non collima con l'impressione riportata dagli inquirenti durante l'interrogatorio di ben 12 ore cui il fantino è stato sottoposto a poche ore dal delitto: Andreucci è apparso lucido.
I carabinieri continuano a raccogliere testimonianze e elementi che aiutino a individuare il movente della furia omicida, non ancora chiarito. Se stando a familiari e conoscenti fra Pinciaroli e il suo assistente non c'erano forti dissapori, è anche vero che la violenza dell' aggressione farebbe pensare a motivi di contrasto profondi, a una vendetta, o magari al timore che il veterinario potesse raccontare o denunciare qualcosa. Si sta anche cercando di inventariare cosa c'era all'interno dell'ambulanza e se manca qualcosa: non il denaro, ritrovato addosso al morto. E' confermato che Pinciaroli, già ferito, ha tentato di scendere o è caduto dall'ambulanza veterinaria condotta da Andreucci per venire poi travolto dal furgone. Forse l'assassino ha cercato di fare marcia indietro per rimettere in moto il mezzo, ma poi lo ha abbandonato, andando a rannicchiarsi in un fossato a 100 metri di distanza. Da lì ha chiamato la madre, inventando la storia della rapina.
(Ansa)
Avrebbe fatto tutto da solo Valerio Andreucci il giovane ascolano fermato stamani per l'omicidio del veterinario Olindo Pinciaroli, ammazzato a coltellate ieri mattina a Osimo, durante un viaggio di lavoro intrapreso insieme all'assistente a bordo di un'ambulanza veterinaria.
Dopo il delitto, sul movente del quale trapelano ancora poche indiscrezioni, Andreucci avrebbe inventato l'assalto di un commando di 4 rapinatori lungo la via Chiaravallese. ''Io sono riuscito a mettermi in salvo'' aveva raccontato ai familiari al telefono, chiedendo che andassero a prenderlo.
Poi il lungo interrogatorio notturno, mentre i carabinieri raccoglievano elementi che hanno indotto il pm a disporre il fermo per gravi e concordanti indizi di colpevolezza.
Valerio Andreucci, 23 anni, è stato portato nel carcere di Montacuto; aveva sostenuto la tesi di un'aggressione per rapina da parte di 4 sconosciuti. (Ansa)
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E' stato ritrovato a 150 metri dal luogo del delitto, sul lato destro della strada Chiaravallese, il grosso coltello da cucina con l'impugnatura di metallo con cui Valerio Andreucci, 23 anni, avrebbe ucciso ieri mattina il veterinario Olindo Pinciaroli, 54 anni. L'arma era sporca di sangue, e verrà sottoposta ad accertamenti sulle impronte.
Andreucci era stato rintracciato nei pressi dai carabinieri poco dopo l'omicidio, accucciato in un fossato a 100 metri dall'ambulanza veterinaria su cui viaggiava con il dottore, ma sul lato sinistro della strada. Era in stato semiconfusionale, ha tentato di descrivere una finta rapina ad opera di 4 sconosciuti, ma nel corso del lungo interrogatorio notturno si è più volte contraddetto. Non ha tuttavia confessato. Il pm ha disposto la convalida del fermo a carico del giovane: al momento l'ipotesi di reato è omicidio volontario, senza premeditazione.
L'autopsia dirà quali sono stati i colpi mortali. Ancora da mettere a fuoco invece il movente dell'assassinio.
''La nostra ambulanza è stata affiancata da un'auto, sono scese quattro persone e ci hanno aggredito''. Queste le prime dichiarazioni rese dal collaboratore di Olindo Pinciaroli, il veterinario maceratese ucciso a coltellate stamani lungo la Chiaravallese, mentre era diretto a Polverigi per lavoro.
Secondo il collaboratore della vittima, che presenta ferite ad una gamba e alle mani, attorno alle 9:30 sarebbero stati aggrediti da altre persone, non ancora rintracciate. Fra le ipotesi al vaglio dei carabinieri di Osimo e del Reparto investigativo di Ancona la rapina violenta, o una discussione degenerata nell'accoltellamento, ma non si escludono altri scenari.
Il giovane viene sentito in queste ore dai carabinieri. Si cercano riscontri al suo racconto, e soprattutto si cerca di ricostruire il movente della supposta aggressione.
Sarà l'autopsia a stabilire quanti colpi hanno raggiunto il veterinario, e quali siano stati i fendenti mortali: la prima ispezione medico-legale ha accertato ferite da arma da taglio all'emitorace, all'addome e al collo. (Ansa)
Un veterinario di 54 anni, Olindo Pinciaroli, originario di Urbisaglia e residente a Montelupone, è stato trovato morto con delle sospette ferite da arma da taglio lungo la strada Chiaravallese, a ridosso di un canneto.
Ferito anche un collaboratore italiano di 30 anni, rintracciato dai carabinieri e ora ricoverato in ospedale a Osimo. Fra le ipotesi al vaglio del magistrato Marco Puccili quella di una rapina o di una discussione degenerata nell'accoltellamento, ma non si escludono altri possibili scenari. Pinciaroli, molto conosciuto nel settore dell'equitazione, si stava recando a Polverigi per prestare assistenza medica ad un maneggio. Il corpo è stato trovato a bordo dell'ambulanza sanitaria con la quale si era messo in viaggio insieme all'assistente. Sul posto sono accorsi i Cc di Osimo e del reparto operativo di Ancona, e il 118.
Amante e appassionato di animali, Pinciaroli lavorava prestava la sua attività in tre ambulatori di Macerata, Sambucheto e Porto Potenza Picena; curava anche un piccolo allevamento di cavalli in proprio. Era spesso consultato da circoli ippici, ma anche da privati.
Il dottore viveva a Montelupone con la moglie dentista e la figlia di 4 anni.
Con il passare delle ore sembra trovare riscontro il racconto del giovane ferito e prende corpo l'ipotesi di un'aggressione finita con il morto.
''La nostra ambulanza è stata affiancata da un'auto, sono scese quattro persone e ci hanno aggredito''. Queste sono state le prime dichiarazioni rese dal collaboratore di Pinciaroli. Il giovane, anche lui ferito, viene sentito in queste ore dai carabinieri. Si cercano riscontri al suo racconto, e soprattutto si cerca di ricostruire il movente della supposta aggressione. (Ansa)
Il Comune di Montelupone e la Condotta Slow Food Loreto Val Musone hanno stipulato un protocollo di intesa, biennale e rinnovabile, finalizzato a una stretta collaborazione per la promozione del gusto, della giusta e corretta alimentazione, dello sviluppo sostenibile dell’economia agro-alimentare locale, della tutela dell’ambiente e delle tradizioni e identità culturali, della difesa della biodiversità.
Interesse delle due parti è educare alla cultura alimentare valorizzando le “buone, pulite e giuste” pratiche di lavorazione e trasformazione dei prodotti locali, gratificando nuove possibilità occupazionali. In tale contesto, si promuove una corretta informazione e formazione, a partire da interventi rivolti ai giovani in età scolare, coinvolgendo anche i genitori, i nonni e, più in generale, gli adulti, al fine di valorizzare il patrimonio agro-alimentare locale e gli aspetti salutistici legati al cibo.
Erano presenti alla firma del protocollo d’intesa: per la Condotta Slow Food Loreto Val Musone, Antonello Loreto, Giada Fabiani, Lodovico Nardozi, Leonardo Marotta; per il Comune di Montelupone, il sindaco Rolando Pecora, la segretaria Stefania Bolli, l’assessore alle produzioni Giordano Elisei.
Di “Cibo Ambiente e Salute” si parlerà nella mattinata di domenica 7 maggio, dalle ore 11, presso il teatro “Nicola Degli Angeli” di Montelupone, nell’ambito della 56^ Sagra del Carciofo Presidio Slow Food.
L’incontro rappresenterà l’aspetto culturale e scientifico, di alta valenza, di una festa storica che non può limitarsi al solo divertimento popolare, ma che si assume il compito di divulgare l’importanza di ciò che si mangia e, quindi, di quello che si coltiva in generale, ma con un’attenzione particolare ai prodotti tipici ed eccellenti del nostro territorio. Naturalmente, il prezioso Carciofo di Montelupone Slow Food sarà al cento dell’attenzione.
Il gruppo dei relatori sarà di altissimo livello scientifico:
Fabio Taffetani, professore di Botanica Università Politecnica delle Marche; Leonardo Mafrotta, PhD Università Politecnica di Catalogna, Ambientologo, responsabile educazione slow food Loreto-Val Musone; Stefano Esposito, medico chirurgo, specialista in fisiopatologia della nutrizione; Ambra Micheletti, responsabile progetto biodiversità agraria; Giocondo Anzidei, responsabile presidi Slow Food Marche; Rolando Pecora, sindaco di Montelupone; Marisa Cipriani, presidente Associazione produttori del Carciofo di Montelupone Presidio Slow Food. Coordina Antonello Loreto, fiduciario condotta Slow Food di Loreto Val Musone.
Mauro Guzzini presidente della Gitronica è stato recentemente nominato presidente dell'ITS, prestigioso istituto che si occupa di alta formazione post diploma e che ha sede ad Ancona, Pesaro Recanati. Ci spiega le motivazioni che porta un imprenditore ad assumetere un impegno apparentemente così distante dall'industria.
"Credo fortemente - dice Guzzioni - che se dalla scuola vogliamo ottenere delle risorse che abbiano quel tipo di formazione che possa servire a sviluppare le nostre imprese, noi imprenditori per primi dobbiamo metterci a servizio della stessa scuola. Un connubiuo che funziona molto bene perché le scuole che abbiamo trovato ci hanno permesso di entrare e indirizzare in maniera fattiva i corsi e renderli di utilità sia per gli studenti che per le imprese".
"Se è vero - continua Guzzini - che per una ripresa rapida non c'è una ricetta è altrettanto vero che mettere mano ad una riforma come quella dell'industria 4.0 che adesso diventerà il fulcro dei nuovi corsi che stiamo lanciando, sicuramente aiuterebbe. I corsi che stiamo lanciando infatti, quelli 2017/2018, si basano proprio su questa politica, molto interessante perché permette agli imprenditori di guardare al futuro con investimenti su macchinari e risorse. Fondamentale, comunque, resta il collegamento tra scuola e impresa".
Nella serata di domenica, è sembrata inverosimile la notizia della morte improvvisa e prematura di Fabio Santilli, presidente del “Centro studi Gabriele Galantara per la satira sociale e di costume”. L’amministrazione comunale di Montelupone esprime la profonda vicinanza ai parenti di Fabio, alla moglie M. Vittoria e alla figlia Alessia, ai suoi tanti amici e collaboratori. I funerali si terranno a Roma domani, martedì 12 alle ore 15.30, presso la chiesa Cristo Re in viale Mazzini.
Fabio Santilli, nato a Roma il 18 giugno 1951 da padre proveniente dal maceratese, è stato un grande divulgatore della satira italiana. Montelupone gli deve la grande riscoperta e valorizzazione di Gabriele Galantara, in arte Ratalanga, che grazie a lui è stato riconosciuto come padre della satira politica in Italia e in Europa.
Fabio Santilli era assiduo a Montelupone, sede del Centro studi Galantara, dove sono ancora esposti in pinacoteca i lavori della mostra da lui allestita “Marc’Aurelio, la satira a cavallo tra due epoche, da Galantara a Ettore Scola” e dove, in occasione di ogni edizione del “Premio Galantara”, conduceva i più grandi satirici italiani.
Dopo un trascorso come tecnico nelle ristrutturazioni di pregio e la realizzazione di grandi complessi, aveva lavorato anche all’esecuzione dei lavori di Disney Word a Parigi, agli inizi degli anni ’90, si era trasferito a Caldarola. Infatti Fabio Santilli era il discendente di una famiglia di antichi organari che ha lasciato molti preziosi strumenti nelle più importanti chiese maceratesi e del centro Italia.
Fin da subito si è fatto conoscere per la creazione di Gog&Magog insieme al poeta Eugenio Rebecchi. Grazia al loro particolarissimo estro è nato il concorso di poesia Premo Rabelais che negli anni è stato ospitato in tantissime prestigiose location in tutta Italia, tra cui ricordiamo anche l’Enoteca Nazionale di Siena. Parallelamente ha anche dato il via a un concorso di grafica umoristica intitolato “In Vino Veritas” che, nelle diverse edizioni, ha visto la partecipazione dei più famosi umoristi italiani. Ogni edizione dei due concorsi è sempre stata corredata da prestigiosi cataloghi che raccoglievano i componimenti vincitori e le vignette più belle e che oggi costituiscono una antologia di grande pregio nel mondo della poesia e dell’arte umoristica italiana.
Sul fronte della promozione turistica, dopo aver fondato Ipparco una associazione nata con lo scopo di far conoscere il Parco dei Monti Sibillini, insieme a Luigi Settembretti, Luca Romagnoli e Federico Guerri idea TeC e avvia “InCampagna” la prima grande rassegna internazionale dedicata al mondo dell’agriturismo e dell’ospitalità rurale. Una grande kermesse fieristica che ha richiamato espositori e tour operator provenienti da tutta Europa e che ha dato un grande impulso alla conoscenza del territorio e del mondo degli agriturismi. Parallelamente ha curato le iniziative di promozione turistica per conto della Provincia di Macerata a Roma, specie nella rassegna di Castel Sant’Angelo e in altre importanti manifestazioni. Inoltre per alcuni anni aveva organizzato un premio di favole per bambini intitolato a Gianni Rodari. Fonda Arte&Co per unire la promozione del territorio con gli eventi culturali e la pubblicazione di volumi di ricerca. I sui grandi amori, comunque, sono sempre stati la satira, l’umorismo e la caricatura. Da anni era il Presidente del Centro Studi Galantara per la satira sociale e di costume. Negli ultimi anni ha curato il progetto espositivo ed editoriale “La Tentazione comica” oltre alla ristampa del poemetto satirico di Trilussa e Galantara “La Porchetta Bianca”. Insieme a Mauro Cicarè ha pubblicato un pregevole volume su la Sibilla, dalla metafora della perdizione alla metafisica del territorio e sulla Battaglia del Pian Perduto. Nel 2008 ha curato il progetto espositivo ed editoriale Il Travaglio delle idee e la manifestazione Ambarvalia per il Comune di Roma. E’ del 2099 la mostra In nome della legge realizzata insieme all’Ufficio storico della Polizia di Stato. In occasione del 150° dell’Unità d’Italia ha realizzato il progetto espositivo L’Italia s’è desta. Nel 2012 ha curato Segni di Gloria primo volume della Storia d’Italia nella Stampa Satirica da cui è nata la mostra omonima allestita al complesso del Vittoriano a Roma. La sua ultima fatica è il secondo volume Segni dei Tempi che traccia la storia nella stampa satirica dal fascismo alla Seconda Repubblica. E’ stato curatore di laboratori di comunicazione satirica presso l’Università di Macerata e di Roma Tre. Era socio di Fondazione Carima.
Vero testimonial del territorio maceratese ha lavorato incessantemente per la promozione turistica, culturale ed enogastronomica, promuovendo veri e propri eventi che hanno lasciato un segno indelebile e che oggi vengono replicati, ancora con successo, anche in altre regioni italiane.
Si è conclusa con un bel botto del tutto esaurito la stagione teatrale al “Nicola Degli Angeli” di Montelupone: teatro stipato di pubblico in ogni ordine di posto e prenotazioni non accolte per un sold out realizzato da giorni.
I personaggi televisivi, grazie alla loro popolarità, calamitano spettatori, ma l’attrice e imitatrice Emanuela Aureli è davvero un’artista a tutto tondo, camaleontica e molto accattivante con il pubblico. Il suo saluto finale, tra l’altro, è stato pieno di simpatia e di umanità, senza piaggeria: con le sue parole, è sembrata scendere tra la gente in platea per accarezzare e abbracciare la terra e il popolo marchigiano.
La sua performance è stata trascinante e molto applaudita, in un succedersi di puntuali imitazioni di personaggi conosciutissimi dal grande pubblico. Importanti anche le doti canore di Emanuela Aureli, capaci di diverse impostazioni e di notevole estensione.
La serata di sabato è stata la degna conclusione di una stagione teatrale che, sulla scia dei successi degli anni precedenti, conferma le giuste intuizioni dell’assessore Orietta Mogliani e dei suoi collaboratori e, anche, consolida la forte tradizione teatrale che continua a caratterizzare il Nicola Degli Angeli”, un’antica e storica struttura ideata dall’architetto Ireneo Aleandri (Sferisterio di Macerata) che favorisce una spontanea e coinvolgente interazione tra gli artisti e il pubblico.
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E’ stata una dolce Festa dell’Albero quella dedicata ai trentuno neonati, che nella mattinata di sabato scorso si è tenuta nell’incantevole scenario del Giardino delle Api nel Parco Eleuteri. E’ stato piantato un solo albero già abbastanza sviluppato, un sorbo domestico, e su ciascuno dei suoi rametti i genitori dei bambini nati nel 2016 hanno fissato il cartoncino con il nome del figlio.
Clima gioioso, con l’assessore all’ambiente Giada Giorgetti e il vicesindaco Alberto Muccichini che facevano gli onori di casa provvedendo ad accogliere e intrattenere le giovani famigliole. Nella stessa mattinata, gli aderenti alla FedercacciaMontelupone hanno provveduto, come fanno annualmente, alla pulizia delle antiche Fonti storiche disseminate sul territorio.
Emanuela Aureli, popolarissima imitatrice e attrice, star delle Tv nazionali, si esibirà al teatro “Nicola Degli Angeli” di Montelupone nella serata di sabato 8 aprile a partire dalle ore 21.15. La celebre artista umbra, nata nel 1974 nel ternano, da anni miete successi televisivi che l’hanno resa conosciutissima e amata dal grande pubblico. La sua capacità di produrre impeccabili imitazioni di decine di personaggi famosi, imitazioni condite di simpatica ironia e di precise sfumature caricaturali, le permette di esibire pérformance, sempre di prim’ordine, che divertono e coinvolgono il pubblico.
La presenza scenica e ampiamente istrionica di Emanuela Aureli, che tra l’altro è stata attrice in diversi film, garantisce uno spettacolo di grande impatto sul pubblico che, raccolto in uno storico e suggestivo teatro, vivrà con l’artista una specie di tete-a-tete diretto e dialogante.
Oltre ai gravi danni provocati dal terremoto, gli amministratori di Montelupone sono chiamati ad affrontare i pesanti problemi socio-economici, derivati dalla quasi decennale crisi economica, che coinvolgono tanti anziani e sempre più famiglie. Per i primi, il sindaco, in occasione degli incontri con i cittadini, ha annunciato di aver già delineato il percorso per istituire in paese una Casa di Riposo, rispondendo così ad una domanda che sta assumendo contorni sempre più incalzanti. Il disegno prevede una collaborazione pubblico-privato, con le risorse pubbliche ricavate dalla vendita della quota della farmacia comunale. A breve verrà emanato uno specifico bando: la struttura sarà probabilmente costruita ex novo nei pressi del paese ed, esistendo già alcuni privati interessati, la realizzazione dovrebbe concretizzarsi in tempi relativamente brevi.Tenendo conto dei margini produttivi, il nuovo complesso dovrebbe accogliere circa quaranta ospiti (20 autonomi e 20 non) , compresa una quota di portatori di Alzheimer per ottenere, dopo un paio di anni, la convenzione con la Regione Marche
.Per quanto riguarda invece le famiglie che vivono un importante disagio economico, in cinque anni gli interventi del Comune sono lievitati del 50percento ma, tenendo conto dei tagli dei trasferimenti, l’impegno a carico del Comune è salito almeno dell’80percento. E, come ha sottolineato il sindaco, non si tratta tanto di extracomunitari, ma di famiglie locali,con anziani e figli piccoli a carico, che da sole e senza aiuto non ce la fanno ad andare avanti.
Nei recenti incontri tra gli amministratori comunali e i cittadini sono stati esposti e dibattuti diversi argomenti, tra i quali la “situazione terremoto”.
Il sindaco Rolando Pecora ha ricordato che a Montelupone le domande di sopralluogo sono ben trecento - almeno un terzo dell’intero parco abitativo – e che il paese non rientra nel “cratere”. Mentre i primi due decreti erano penalizzanti per gli otto Comuni “extra-cratere” (in totale 65.000 abitanti), il terzo e per ora ultimo decreto, sollecitato con forza dal coordinamento degli otto Comuni esclusi, pare abbia sostanzialmente sanato la poco comprensibile disparità precedente.
Al dunque, i finanziamenti saranno al 100 percento per le prime case nei centri storici e al 50 percento per quelle fuori perimetro.
Ma quali saranno a Montelupone, tra le trecento richieste di sopralluogo, le abitazioni che beneficeranno dell’intervento pubblico?
Si sta passando dalla fase dell’emergenza a quella della ricostruzione e quindi, presto, partiranno i sopralluoghi condotti dall’architetto Spaccesi dell’Utc e da un tecnico designato.
In caso di accertamento di danni da sisma, i due tecnici redigeranno la scheda Fast e il cittadino, sulla base di tale scheda, incaricherà un proprio tecnico di fiducia per il progetto di miglioramento e/o adeguamento sismico e invierà il tutto all’apposito ufficio di Macerata, indicando anche l’Iban del proprio conto corrente.I tempi saranno presumibilmente molto lunghi