Il Centro Nuoto Macerata ha fatto centro, dominando in modo sensazionale e trionfando ai Campionati regionali invernali di Salvamento disputati a Moie.
La squadra biancorossa è risultata la migliore di tutte, i 60 atleti della piscina di viale Don Bosco, allenati da Franco Pallocchini, hanno conquistato il gran bottino di 94 medaglie, di cui 78 nelle diverse categorie e ben 16 assolute.
L’elenco degli allori e delle soddisfazioni è infinito, partendo dai più piccoli degli Esordienti (seguiti da Nicola Tobaldi) che hanno collezionato 3 ori, 5 argenti, 6 bronzi grazie a Giulia Addimando, Sara Di Camillo, Giorgia Foglia, Niccolò Poloni, Emma Pugnaloni e Anna Maria Soltuz. Molto bravi anche gli altri debuttanti nella specialità Giulia Pistolesi, Giorgia Luzi, Isabel Schiaroli e Eleonora Reschini.
Nella categoria Ragazzi 6 nuotatori hanno conquistato il titolo di campione regionale e c’è pure chi ha fatto doppietta. Patrizia Palazzini è stata oro nel nuoto ostacoli e nei 100 pinne, Andrea D’Amico invece nel trasporto manichino e 100 pinne. Primo posto anche per Filippo Maurizi nel percorso misto e altri 3 ori sono arrivati nella specialità 200 mt super life saver dove il CN Macerata ha giganteggiato con Vittoria Altobelli, Riccardo Brancadori e Alessandro Coppari.
Altri due successi per merito degli atleti più grandi, Alex Dobai specialista del percorso misto e Lorenzo Nardelli nel super life saver.
Che dire poi dei due podi totalmente biancorossi? E’ avvenuto in due competizioni nel percorso misto juniores femmine con Sonia Sotiri, Silvia Smorlesi, Mara Sdrubolini, nonché nei 100mt manichino pinne cadetti maschi con Nicola Tobaldi, Niccolò Fidani e Riccardo Trivelli.
Ottime anche le prestazioni assolute della squadra con i titoli regionali di Maria Chiara Cera, Maria Sara Mirabile, Riccardo Zaffrani Vitali e della staffetta 4x25 manichino femminile (Cera, Mirabile, Scocco, Sotiri).
A Moie c’è stato infine il debutto per il gruppo Master Salvamento. Gli atleti Ihtisham Amin, Riccardo Andrenacci, Francesco Ansovini, Fabio Giustozzi, Maurizio Montecchiari, Michele Pazzelli, Federico Salvatelli, allenati da Giacomo Marinozzi, hanno ben figurato nelle discipline pinnate migliorando i loro crono personali.
Un podio di grande valore quello guadagnato da Giacomo Brandi in Ancona in occasione dei Campionati Italiani Assoluti nella 5 chilometri di marcia. Il forte marciatore dell’AVIS Macerata ha trovato avversari di gran nome e con importantissime esperienze internazionali come Francesco Fortunato delle FF.GG., già convocato per i Campionati del Mondo a Taicang (Cina), che ha vinto la gara, e Leonardo Dei Tos dell’Athletic Club 96 Alperia (BZ), azzurro con 5 presenze nella nazionale assoluta.
Il terzo posto del bravo Giacomo, atleta proveniente dalla Sport Atletica Fermo e allenato a Senigallia da Carlo Mattioli, con il tempo ottenuto di 20’28”50, lascia ben sperare in vista dei Campionati Italiani di marcia su strada, in programma a Roma 3 e 4 marzo, nella difficile prova della 20 km.
Ma l’AVIS Macerata è sugli allori non solo per Brandi ma anche per la sua fortissima quattrocentista che ha dominato pochi giorni fa il campionato italiano junior .
Ad Ancona Elisabetta Vandi ha esordito nella prima delle quattro batterie dei 400 dei Campionati Italiani assoluti, di questo fine settimana, carica della recente convocazione in squadra per nazionale junior che gareggerà in Francia fra 15 giorni, e si è superata.
Non ancora diciottenne, con un accredito di 54”98, record regionale di categoria stabilito a fine gennaio, e con la maglia tricolore del fresco titolo Italiano junior, non ha avuto timori reverenziali nei confronti delle titolate concorrenti Ayomide Folorunso e Marta Milani ai blocchi di partenza nelle corsie esterne.
Al via è partita subito al massimo sulla scia delle due azzurre della nazionale assoluta, ha resistito alla loro forte accelerazione nell’ultima curva e nel finale si è riportata vicinissima alle battistrada ottenendo uno straordinario risultato, 54”24, che rappresenta la seconda prestazione italiana junior di tutti tempi, ad un decimo dal record italiano di Ilaria Verderio, 54”14.
Il suo tempo è stato il terzo risultato di tutte le batterie ed il pass per la finale, ma con questa prestazione la bravissima Elisabetta ha battuto anche il record marchigiano assoluto che apparteneva ad un’altra avisina Daniela Reina che nel 2004, a Genova, si era espressa in 54”50.
In finale, con un ottimo 54”36, ha agguantato un magnifico quinto posto che vale oro, superando la titolata Marta Milani dell’Esercito. Vista la sua giovane età, il risultato la dice lunga sulle sue prospettive future.
Nei 3000 nona Ilaria Sabbatini in 10’06”30 e a chiudere si è ben difesa la staffetta
4 x200 orfana di Mattia Rossi e composta, nell’occasione, con Lorenzo Angelini, Andrea Corradini, Dennis Marinelli e Jacopo Palmieri che ha concluso la prova in 1’31”69.
(Foto di Maurizio Iesari)
Sold out alla sala della biblioteca Castiglioni di Macerata, per ricordare questa volta l'opera in versi di Remo Pagnanelli. Un pienone, davvero una sala affollata, con persone in piedi ai lati, al fondo della sala, e nel retro sala. Interessanti ed emozionanti le fotografie, che la sorella di Remo, Sabina, ha proiettato insieme alla lettura commovente, davvero commovente, fatta da Remo stesso e relativa ad alcuni frammenti, tra l'altro, dedicati ad amici. E di amici ce ne erano molti nella sala l’altra sera, volti che dopo 30 anni si riconoscevano in quelle foto, amici del liceo, amici dello sport, insomma una “animus” realizzato grazie anche alla perfetta lettura di Piero Piccioni e di Fulvia Zampa. Ha coordinato l'incontro Guido Garufi, sodale e amico intimo di Remo.
Tanti gli interventi: quello di Enrico Capodaglio ha perlustrato la poetica di Pagnanelli attraverso l'analisi di un testo, davvero folto di difficoltà interpretative. Eppure ne è risultata la figura di uno scriba capace di usare la lingua poetica decentrandola su fonti inedite, persino veterotestamentarie. Il doppio registro usato dall'autore mostra anche indirettamente quanto Pagnanelli avesse a cuore le fonti letterarie esterne al suo testo, ma soprattutto la sua capacità di coinvolgere il tutto in un unicum e di dare alla poesia stessa il senso dell'inno e del canto.
Guido Garufi si è poi soffermato su un testo apparentemente semplice e dal titolo allusivo. Quasi un consuntivo, ipotizzando che Remo avesse scelto fin dagli esordi la proposta per una poesia più vicina alla prosa e alla narrazione e quindi più inclusiva del mondo e della storia. Intrigante l'intervento dello psicologo e psichiatra Piero Feliciotti, tra l'altro amico di Remo, che ha voluto affrontare un tema piuttosto sensibile, quello della morte.
Feliciotti è riuscito a produrre una tesi certamente condivisibile: Remo, a suo dire, affronta la lingua della poesia dando a questa non una funzione unicamente estetica, ma soprattutto etica, Remo è un combattente che crede nella lingua della poesia, di una poesia che è così alta tanto da non diventare merce. La testimonianza di Umberto Piersanti si è basata quasi unicamente sul tema dell'io lirico che serpeggia e che ondeggia in tutte le raccolte, approfondendo in particolar modo il rapporto tra Remo e la natura. Filippo Davoli ha parlato della sua amicizia, della differenza di età tra i due, quasi 10 anni, ripercorrendo all'indietro i contatti, le interviste, le discussioni di quella metà degli anni 80. Alessandro Seri ha, infine, messo in luce come la nuova generazione poetica marchigiana abbia avuto in Remo un punto di riferimento ed in questo senso ha parlato di una distanza “fertile” tra le diverse generazioni - pur sottolineando la grande differenza tra i tempi in cui viviamo e quelli di Pagnanelli connotati da una ricca produzione letteraria - ed auspicando quasi leopardianamente il ritorno ad una amicizia e comunicazione più globale, transegenerazionale , più viva e reale, in cui si possibile “dialogare” tra poeti di differenti generazioni. Intense ed emozionanti le letture fatte da Piero Piccioni e Fulvia Zampa. Insomma non si era mai vista tanta gente, così attenta e così presa dalle parole e da quei versi che ancora ci sono dentro, da quelle simbologie “adriatiche e fluviali”, da quel mondo di divinità in incognito che hanno fatto di Remo Pagnanelli indubbiamente un autore di riferimento nel nostro secondo Novecento.
Proseguono i controlli dei carabinieri della Stazione di Macerata che nella serata di domenica, insieme al personale della Compagnia intervento operativo del Battaglione Carabinieri "Veneto", hanno effettuato diversi servizi nel capoluogo, soprattutto nelle aree notoriamente frequentate da spacciatori e assuntori di stupefacenti.
Nel corso di queste operazioni, è stato denunciato a piede libero per possesso di droga a fini di spaccio un 22enne italiano, originario della Guinea, attualmente senza lavoro e già conosciuto dalle forze di polizia.
Il giovane aveva addosso una modesta quantità di marijuana e oltre 300 euro in contanti. La successiva perquisizione domiciliare ha consentito di rinvenire un altro piccolo quantitativo di marijuana.
La Roana Cbf combatte ma cede sul parquet di un Sassuolo che si dimostra ancora una volta una delle squadre più titolate per la vittoria del campionato. Le ragazze di Paniconi perdono tre a zero, lottando soprattutto nel primo parziale perso ai vantaggi.
Primi scambi di fuoco nel primo set, le due formazioni non si risparmiano con attacco e difesa, la Roana Cbf sembra averne di più e va in vantaggio trascinata da una Grizzo in gran forma. Le locali non ci stanno e cercano di recuperare ma le maceratese sembrano poter avere la meglio. Sul 18 a 20 Paniconi chiama tempo per arrestare il recupero del Sassuolo e le ragazze di Macerata rispondono con due buone azioni. La Canovi è dura a morire e raggiunge la parità 22 a 22, poi un ace su Malavolta porta le padrone di casa in vantaggio. Di Marino risponde con una fast superba, dall’altra parte della rete Obossa firma il ventiquattresimo punto. Pomili pareggia i conti, Aguero risponde e un attacco out di Rita mette fine al set 26 a 24.
Il secondo set è appannaggio delle locali che dall’inizio alla fine conducono il set, le maceratesi tentano a tratti di rimettersi in carreggiata ma Aguero e Obossa lanciano la Canovi in una cavalcata verso il 25 a 20. Paniconi tenta qualche cambio ma il risultato non cambia: le locali fanno la voce grossa.
Nel terzo parziale la Roana Cbf tenta un'iniziale fuga, ma la Canovi prima recupera e poi si mette alla guida del set. Paniconi cambia Bellucci con Costagli, Peretti con Patrassi e chiama time out sul 18 a 12 per arrestare la cavalcata modenese. Ma non c'è nulla da fare per le maceratesi: la Canovi chiude set e partita.
Quattro persone sono rimaste ferite intorno alle 19 di questa sera a seguito di un incidente che si è verificato a Macerata all'altezza dell'incrocio fra via dei Velini e via Ghino Valenti.
Per cause ancora in corso di accertamento da parte della polizia, una Panda e una Fiesta sono entrate in collisione e tutte e quattro le persone che si trovavano all'interno delle due auto sono dovute ricorrere alle cure dei sanitari del 118.
Sono stati tutti portati in ospedale per accertamenti: le loro condizioni non sono gravi.
Finisce con un pareggio senza reti il big match della quinta di ritorno tra Helvia Recina e San Marco Servigliano Lorese, un pareggio che muove la classifica di entrambe e lascia tutto invariato per quanto riguarda la squadra di mister Carassai. Dopo la sconfitta di Montefano e la vittoria in casa della Pinturetta in settimana, che ha ipotecato la finale di Coppa Italia, era importante non perdere contro l'ostica formazione fermana per ritrovare fiducia e rimanere in scia della zona play off. Recuperati in panchina Mandorlini e Mastrojanni, tocca ancora a Marcoaldi completare il trio offensivo con Perrella e Maccioni sugli esterni.
La gara si dimostra subito equilibrata, giocata sotto una pioggia battente, ed è l'Helvia a sfiorare il gol al quinto minuto con un colpo di testa di Capparuccia messo in angolo da Carnevali e sul corner successivo con Marcoaldi che, sempre di testa, non inquadra il bersaglio grosso da pochi passi.
L'Helvia gioca in maniera più attendista a copertura della sua metà campo e lascia maggiormente l'iniziativa agli ospiti, cercando di sfruttare le ripartenze. Il risultato è che entrambe si annullano sul campo con il possesso palla a favore del San Marco ma con occasioni da gol limitate. L'Helvia ci prova su punizione con Montanari e Badiali senza esito, per gli ospiti solo un sinistro centrale dal limite di Frascerra bloccato a terra da Recchi e qualche cross dalle fasce controllato dalla difesa. A ridosso del quarantesimo la seconda occasione buona per l'Helvia con Badiali che da buona posizione piazza il piatto destro ma trova la respinta da terra di Finucci. Il primo tempo è tutto qui e la ripresa si svolge sulla stessa falsa riga. Ospiti più manovrieri con il pallone tra i piedi ma poco incisivi in avanti ed Helvia che non sfrutta a dovere un paio di possibili ripartenze in campo aperto. Solo nel recupero la San Marco si rende insisiosa con una mischia in area sulla quale la difesa dell'Helvia è cotretta a respingere un paio di conclusioni ripetute di Cerbone e Iommi.
Finisce senza reti una partita molto tattica e accorta da parte dell'Helvia che non ha concesso nulla ai quotati avversari e sfiorato con più convinzione il gol del vantaggio, un pareggio che lascia gli arancioneri in linea di galleggiamento sulla zona play off, distante ancora cinque punti. Sabato prossimo trasferta sul campo del fanalino di coda Jrvs Ascoli, partita da non sbagliare per tentare di riavvicinare la zona nobile della classifica.
"Oggi siamo stati bravi a non concedere niente ad una squadra forte come la San Marco – il commento di mister Ermanno Carassai – e, anzi, le occasioni migliori le abbiamo avute noi. Dopo la sconfitta di Montefano e la bella vittoria sulla Pinturetta era importante non perdere per ritrovare convinzione e fiducia e credo che questo sia un buon punto. Soprattutto mi premeva non subire gol, un aspetto che ci ha penalizzato tanto nelle ultime uscite. Continuiamo ad avere qualche difficoltà in avanti con alcuni giocatori a mezzo servizio e sabato prossimo dovremo affrontare la Jrvs con lo stesso atteggiamento di oggi, sottovalutare la partita sarebbe fatale e dobbiamo andare a vincere per rilanciarci in classifica".
HELVIA RECINA: Recchi, Piccioni, Montanari, Hoxha, Capparuccia, Pagliarini, Perrella (45' Massini), Campana (84' Domizioli), Marcoaldi (79' Di Crescenzo), Badiali, Maccioni (68' Mandorlini). All. Carassai
SAN MARCO SERVIGLIANO LORESE: Carnevali, Bruni (65' Jallow), Iommi, Fortunati, Finucci (83' Fermani), Aloisi (65' Guing), Mancini (81' Pettinari), Quadrini, Cerbone, Iacoponi, Frascerra. All. Amadio
AMMONITI: Piccioni, Massini (HR), Quadrini, Cerbone (SAN MARCO)
ARBITRO: Samira Curia (SBT) – Baldisserri (AN) – Sara Silenzi (SBT)
La casa sull'albero, quell’eterno desiderio che la maggior parte di noi ha sin da bambini, un’isola da sogno che sembra impossibile e dove potersi rifugiare ed immergersi in un mondo incantato e quasi immaginario.
A Macerata, in via Achille Campanile, all'interno di un piccolo boschetto con alberi abbandonati e vicino ad un monumento ai Caduti, importante per la storia che racconta, qualcuno ha pensato bene di costruire una piccola struttura che i bambini chiamano "la casetta sull'albero".
L’autore della casetta sull'albero è l'architetto Andrea Seri che ha pensato all'idea mentre vedeva la gioia dei bambini nel giocare attorno a degli alberi, in uno spazio trascurato pieno di erbacce, dove tanti residenti del luogo e non portano i cani a fare i loro bisogni.
"Ecologicamente compatibile poiché realizzata anche con scarti di bancali" spiega l'architetto Seri "la casa sull'albero è anche un'architettura tra le più antiche al mondo, tanto suggestiva da permettere di scoprire una libertà sconosciuta e inimmaginabile, trasmettendo nel contempo gioia di vivere.
Inoltre i bambini hanno la possibilità di sentire loro, non solo quello spazio come rifugio, ma anche quello di vivere a contatto con la natura, in un ambiente ogni giorno con un paesaggio diverso, articolato e variabile. Vivono assieme all'albero il cambiamento delle stagioni imparando a convivere con esso, rispettando la natura.
Soprattutto il sogno di vivere tra le fronde degli alberi, tiene lontano i bambini da televisori, tablet e altre diavolerie del genere. Non solo, volendo lasciare liberi i bambini di giocare in piena sicurezza sarebbe bene mettere dei dossi per frenare la velocità delle auto, che sfrecciano nella via e fare in modo che i cani abbiano uno spazio recintato dove i loro padroni possono portarli a fare i bisogni, in modo tale che i bambini non riportino a casa le scarpe sporche di escrementi.
Immaginate anche la contentezza di questi alberi che dopo tanto abbandono, si sentono finalmente utili, accogliendo con i loro rami le braccia dei questi bambini gioiosi e festanti.
Poi la foto di qualche genitore che non ha il coraggio di farsi riconoscere, disapprovando la realizzazione della casetta o forse preoccupato della sicurezza di questa struttura, rovina la favola dei bambini, avvisando i vigili urbani. Tutto giusto.
I genitori hanno tutti il diritto di preoccuparsi che la struttura sia sicura e resistente, ma dopo quanto successo a Macerata, con le siringhe nei giardini e gli spacciatori a viso scoperto, credo che questo sia il male e la preoccupazione minore per qualsiasi genitore.
Forse la casa sull'albero verrà smontata, ma poiché richiama quello che è il sogno di ogni bambino, abbiate il coraggio di guardare i loro occhi nel profondo, nella speranza che sentiate nei vostri cuori quella strana nostalgia di rituffarsi nel passato e rivivere quelle emozioni a noi care dell’infanzia, che rende tutto questo magico, distogliendoci dalla routine di tutti i giorni.
Forse più che smontarla, sarebbe il caso di dare dei suggerimenti per renderla più sicura per tutti coloro che ne vogliono usufruire, ma se ciò è invisibile agli occhi di chi vuole procedere alla distruzione, non è un problema, finalmente i bambini potranno rimettere i piedi a terra e tornare a giocare a "salta la merda", svago e intrattenimento tipico dei parchi della città.
Gli alberi sono la vita, i nostri figli sono il futuro e questa storia racconta forse un'altra crudeltà di Macerata".
La Sezione di Macerata del Club Alpino Italiano, venerdì 23 febbraio alle ore 21.15 al Teatro Don Bosco di Macerata invita soci e cittadini alla proiezione del film "Senza possibilità di errore". Si tratta del film documentario sull’attività del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico, presentato in prima assoluta la scorsa primavera al 65° TRENTO FILM FESTIVAL.
Il Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico (CNSAS), istituito dal Club Alpino Italiano nel 1954, è un servizio di pubblica utilità, le cui finalità sono definite dalla legge: il soccorso degli infortunati, dei pericolanti ed il recupero dei caduti nel territorio montano, nell’ambiente ipogeo e nelle zone impervie del territorio nazionale, contribuire alla prevenzione e alla vigilanza degli infortuni nell’esercizio delle attività connesse in queste zone, concorrere al soccorso in caso di calamità, in cooperazione con le strutture della Protezione Civile, nell’ambito delle proprie competenze tecniche e istituzionali. Contribuisce inoltre alla prevenzione e vigilanza delle attività riguardanti gli sport di montagna e alle attività speleologiche in queste stesse zone. Essendo anche una struttura nazionale operativa del servizio nazionale della protezione civile presta attività al di fuori dell’ambiente montano in caso di calamità naturale.
Il Servizio Marchigiano del CNSAS, presieduto dall’Avv. Paola Riccio, è assicurato da una delegazione speleologica e dalle cinque stazioni della delegazione alpina, di cui una a Macerata. Il filmato, della durata di 60 minuti, invita alla conoscenza delle attività svolte dal CNSAS: lo scrittore Marco Albino Ferrari (direttore di Meridiani Montagne e autore di numerosi libri di montagna) nella sala d’attesa del Pronto Soccorso, si ritrova ad essere spettatore di un dramma, guidandoci alla scoperta dell’attività e dell’organizzazione del CNSAS, attraverso la viva voce dei protagonisti e fedeli ricostruzioni di interventi al limite del possibile. La centrale operativa dove vengono smistate le chiamate e organizzati i primi soccorsi, le unità cinofile, le unità speleologiche e speleosub, i soccorsi in parete e in ghiacciaio sono solo alcuni dei capitoli che compongono quest’opera. Il finale sul quale scorrono i titoli di coda è un omaggio alle vittime di Rigopiano con immagini inedite realizzate durante le drammatiche ricerche.
Il film è dedicato a tutti gli uomini del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico che hanno perso la vita durante un intervento. Si ringrazia per aver reso possibile la proiezione del film a Macerata: Trento Film Festival, Giuma produzioni, il regista Mario Barberi, Claudia Katia Monaldi del gruppo Vita di paese, gli amici della stazione del CNSAS di Macerata, il Comune di Macerata che ha concesso il patrocinio all’evento.
La Medea Macerata fa suo lo scontro al vertice della terza giornata di ritorno e guadagna la vetta in solitaria nel girone E della Serie B con un bel 3-1 ai danni della Sa. Ma. Portomaggiore. Una partita importante per risultato, prestazione e carattere che dà molti segnali positivi anche per il prosieguo di un campionato dove le difficoltà non sono finite.
Entrambe le squadre iniziano con i sestetti consueti. Nel primo set la tensione gioca un brutto scherzo alla Medea che parte contratta, con una percentuale di ricezione positiva (60%) non in linea con gli standard abituali (non che Portomaggiore faccia molto meglio, 61%). A mettere in difficoltà la ricezione di Macerata ci pensa soprattutto il servizio in salto di Pinali (3 aces per lui nel primo set). La Medea tiene difensivamente (42% di efficacia in attacco per Portomaggiore) e rimpingua la sua efficacia offensiva con 3 punti su 4 di Alex Molinari al centro, ma 10 errori punto indirizzano il primo set dalla parte della formazione di coach Taborda che prima perde l’occasione di chiuderlo facendosi raggiungere sul 24 pari ma poi lo fa suo ai vantaggi (24-26).
Come accaduto a Portomaggiore il primo set se lo aggiudica alla Sa. Ma. e, come allora, la reazione della formazione di coach Pasquali è importante. La ricezione positiva con Casoli (top scorer) e Gabbanelli sale addirittura al 93% (per il capitano 6 ricezioni perfette su 6 nel secondo set), permettendo a Miscio di far girare l’attacco biancoverde. Si cresce a muro, con 2 blocchi vincenti di Michael Molinari e 1 di Leonardo Scuffia. Il miglior rendimento deve ancora arrivare (sempre 10 errori punto per i maceratesi anche nel secondo set) ma i segnali di crescita sono evidenti e la tensione del primo set comincia gradualmente a dissiparsi e sul 16-13 la Medea allunga prepotentemente verso il traguardo, riducendo al 31% l’efficacia offensiva degli ospiti e facendo suo il parziale con un perentorio 25-18.
Balsamo per il cuore dei padroni di casa che ora hanno meno paura e non si fanno spaventare dal fatto che Portomaggiore parta meglio (5-8), ma continuano a macinare il proprio gioco e crescono in termini di lucidità (solo 4 errori), tengono un positivo 79% di ricezione, ma soprattutto riscuotono dividendi con il muro che frutta 5 punti, di cui 2 a firma di Di Meo che completa il suo bottino nel parziale con 3 attacchi vincenti su 5 totali. Come nel secondo set è dopo i 16 che il punteggio prende chiaramente la direzione di Macerata, con un break di 5-1 che porta la situazione al 21-16 per la Medea che non si ferma e chiude 25-19.
Chi però conosce la Sa. Ma. Portomaggiore sa che le risorse di questa squadra non finiscono mai. Imperativo del quarto set è dunque quello di partire forte. Prontamente recepito dalla squadra che si porta subito avanti sull’8-4. La ricezione positiva in verità cala al 44% ma Portomaggiore non riesce ad approfittarne a dovere anche perché l’attacco ospite deve “accontentarsi” del 39% di efficacia in virtù di una buona prova difensiva della Medea, che si dimostra ancora continua a muro (3 vincenti anche nel quarto set). Stavolta per gli ospiti non c’è modo di riavvicinarsi a Macerata che, una volta messa la prua avanti ad inizio set la tiene fino alla fine, firmando la vittoria e il sorpasso in classifica.
La gara sarà trasmessa in differita video martedì 20 febbraio alle ore 21, sul canale 611 del digitale terrestre delle Marche ed in simulcast dalla web tv di Radio Studio 7.
MEDEA MACERATA-SA. MA. PORTOMAGGIORE 3-1
MEDEA MACERATA: Molinari A. 8, Benedetti, Casoli 18, Miscio 1, Medei n.e., Troiani 1, Molinari M. 9, Scuffia 11, Thiaw n.e., Di Meo 14, Bussolari n.e., Furiassi, Gabbanelli (L1), Valenti (L2) n.e.. All. Pasquali.
SA. MA. PORTOMAGGIORE: Murano n.e., Felloni n.e., Porcello 7, Marzola 1, Bergantino, Ferraro (L), Benvenuti, Pinali 17, Magnani n.e., Spiga 7, Spitilli, Pellegrino 6, Porcellini 16. All. Taborda.
ARBITRI: Proietti-Cruccolini
PARZIALI: 24-26 (30’), 25-18 (25’), 25-19 (26’), 25-19 (28’).
L'avvocatessa Monia Fabiani non ci sta. Da quando ha assunto la difesa di Innocent Oseghale, l'avvocatessa Fabiani è stata al centro di numerosi attacchi verbali sui social.
Oggi è lei a prendere la parola e a pretendere (giustamente) che gli attacchi che le sono stati rivolti vengano condannati senza se e senza ma in ogni sede.
"I processi non si fanno sui giornali nè nelle piazze o in televisione, ma in Tribunale dati e carte alla mano.
Respingo con fermezza una giustizia sommaria, soggetta a forme di possibile condizionamento, alla pressione mediatica, ad una informazione che corre sul web spinta da pulsioni emotive. Solo un difensore libero ed autonomo è in grado di garantire il rispetto dei diritti fondamentali - in particolare il diritto di difesa - soprattutto di chi ha meno voce per difendersi.
Condivido integralmente l'intervento della Camera Penale di Macerata a difesa del ruolo e della figura dell'avvocato che viene approssimativamente confusa con quella dell'indagato/a; sebbene con amarezza ne constato la mancanza di tempestività. I ripetuti e gravi attacchi apparsi sui social nelle scorse settimane, al mio ruolo di avvocato ed al mio essere Donna, vanno condannati in ogni sede e senza riserve".
Il sindaco Romano Carancini, ma anche il presidente del consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo, che ha aderito a titolo personale, in testa alla manifestazione antifascista e antirazzista di Macerata, promossa dal Comune dopo la morte di Pamela Mastropietro e la caccia ai migranti africani di Luca Traini.
Ad aprire il corteo partito da piazza della Libertà, a cui hanno aderito oltre 30 sigle, tra associazioni, sindacati e molti Comuni, uno striscione che recita "Macerata è libera. Non violenta, antirazzista e antifascista": parole pronunciate del comandante Augusto Pantanetti il 30 giugno 1944 dopo la liberazione della città dal fascismo.
Tanti i gonfaloni esposti nel 'serpentone' che ha sfilato per le vie della città in una giornata di nebbia e pioggia. Carancini ha voluto ringraziare "tutti quelli che hanno voluto essere a questa manifestazione in particolare i sindaci, le associazioni e le parti sindacali". "Tentiamo di ripartire dai valori costituzionali, dai primi 12 articoli della Costituzione - ha detto ancora, ricordando Pamela e i ragazzi colpiti - per la non violenza, l'antifascismo e l'antirazzismo". (Ansa)
(Foto di Giammario Scodanibbio)
E' stato trasferito nel carcere di Marino del Tronto ad Ascoli Piceno Innocent Oseghale, il 29enne nigeriano fino a ieri pomeriggio detenuto a Montacuto (Ancona) per l'omicidio di Pamela Mastropietro. Lo spostamento sarebbe dovuto all'inopportunità che Oseghale restasse nella stessa sezione d'isolamento, seppure ovviamente in celle distinte, dove si trovano anche gli altri due nigeriani - Desmond Lucky, 22 anni, e Lucky Awelima, 27 anni - fermati per le stesse accuse di omicidio volontario, vilipendio, distruzione e occultamento di cadavere. Anche loro come il 29enne, respingono le accuse.
L'indagine per la morte della 18enne romana coinvolge un quarto nigeriano indagato a piede libero. Ieri Oseghale, aveva avuto un colloquio a Montacuto con l'avv. Simone Matraxia di Ascoli Piceno. Nella sezione filtro del carcere di Ancona c'è anche Luca Traini, 28 anni, di Tolentino, autore della sparatoria a Macerata contro migranti africani per 'vendicare' Pamela. (Ansa)
Grande successo e partecipazione sabato sera a Macerata per il Capodanno Cinese, organizzato per il quinto anno consecutivo dall'Università di Macerata e dall'Istituto Confucio con il patrocinio del Comune di Macerata per la direzione artistica di Aldo Caldarelli.
Cortei, spettacoli, stand gastronomici e culturali, danze e musiche hanno fatto da sfondo al passaggio dall'anno del Gallo a quello del Cane.
Foto di Giammario Scodanibbio
Riprende il via, dopo la felice esperienza dell’anno scorso, il ciclo di conferenze su cinque grandi della letteratura italiana organizzato dal Liceo classico e linguistico “Leopardi” di Macerata; su iniziativa del professor Enzo Nardi, docente di Letteratura italiana e latina presso il liceo cittadino e promotore del progetto, saranno in città i maggiori studiosi di letteratura italiana per una serie di incontri su Leopardi (20 febbraio), Manzoni (22 marzo), Pirandello (12 aprile), Rebora (27 aprile), Buzzati (4 maggio).
Il 20 febbraio, presso la sede del liceo in corso Cavour, alle ore 15,30 aprirà il ciclo di conferenze la professoressa Novella Bellucci dell’Università di Roma La Sapienza con una lezione su “Giacomo Leopardi: lettura della seconda sepolcrale”. A seguire, fino a maggio, porteranno il loro prezioso contributo per l’approfondimento dei temi della letteratura italiana fra Ottocento e Novecento il professor Langella della Cattolica di Milano, la professoressa Costa di UniRoma 3, il professor Mussini, saggista e scrittore, la professoressa Ioli, saggista e scrittrice.
Gradita visita del presidente giovani industriali Paolo Carlocchia alla CBF Balducci avvenuta questa mattina.
Carlocchia ha incontrato Massimiliano Balducci, figlio del titolare della CBF cavalier Franco Balducci. I due giovani si sono scambiati idee e hanno parlato dello sviluppo e del futuro dell'azienda.
La CBF non è ancora iscritta a Confindustria ma quello di stamattina è stato un incontro conoscitivo che potrebbe rappresentare un primo step verso l'iscrizione.
Nell’ambito degli incontri in materia di educazione alla legalità promossi dalla Polizia di Stato, nella serata del 15 febbraio scorso, organizzata dall’Unità Pastorale SS. Crocifisso di Villa Potenza e dalla Parrocchia Santa Maria della Pace di Macerata in collaborazione con la Questura di Macerata, presso la sala parrocchiale di Villa Potenza, si è tenuto un incontro dal titolo “Bullismo e Cyberbullismo”.
L’incontro è stato tenuto da Ispettori della Polizia di Stato in servizio presso la Questura e la Sezione di Polizia Postale di Macerata.
Nel corso dell’evento, a cui hanno preso parte circa 70/80 persone, gli Ispettori della Polizia di Stato Falco Francesco e Daniele Raffaele hanno illustrato ai presenti le problematiche connesse ai fenomeni del bullismo e del cyberbullismo che possono e devono essere contrastati anche attraverso un’azione di prevenzione con interventi nelle scuole e anche in altre strutture dove, come in questo caso, possono essere convolti non solo i ragazzi ma anche i genitori. Il tema è di grande attualità, soprattutto anche in relazione ai gravi fatti verificatisi di recente a cui la stampa ha dato ampio risalto. La sofferenza psicologica e l’esclusione sociale sono purtroppo infatti sperimentate di sovente da bambini che, senza sceglierlo, si ritrovano a vestire il ruolo della vittima subendo ripetute umiliazioni da coloro che invece ricoprono il ruolo di bullo. Molto interessati i genitori presenti i quali hanno rivolto ai relatori numerose domande dando loro la possibilita’ di approfondire ulteriormente il delicato tema del bullismo.
Si è tenuta ieri 16 febbraio a Verona l’Assise Generale di Confindustria, sono stati coinvolti 8500 imprenditori, arrivati da tutto il Paese, grande la partecipazione della nostra Regione (100 presenti di cui circa 30 di Confindustria Macerata) gli interventi di proposte e indicazioni di policy sono stati 750, raccolti in 90 documenti con contributi scritti da parte di imprese e di Associazioni.
Il Presidente Boccia ha detto chiaramente: L’Italia è a un bivio, abbiamo avanti due opzioni: tornare rapidamente indietro, senza che però si riesca ad attivare una rete di protezione sul Paese e in particolare sui titoli del nostro debito pubblico, o andare avanti e aspirare a diventare il primo Paese industriale d’Europa. Confindustria in modo netto sceglie di accettare la sfida e rimanere nel gruppo di testa delle grandi economie mondiali o no guardando al futuro con concretezza e visione. La programmazione economica di imprese e famiglie ha bisogno di stabilità e certezza in un orizzonte temporale di medio termine.
In una fase dove c’è chi invoca più pensioni e chi più spesa pubblica, Confindustria vuole parlare di giovani e lavoro, crescita, riduzione del debito pubblico. Propone un metodo che parta dagli obiettivi, delle vere e proprie missioni-Paese, individua gli strumenti, tiene conto delle risorse, valuta gli effetti, sa modulare l’intensità degli interventi là dove più necessario, in un’ottica di politica economica unitaria per tutto il Paese. La visione di Confindustria è mettere al centro tre concetti chiave: più lavoro, più crescita, meno debito pubblico proponendo tre missioni-Paese, interconnesse tra loro. Queste tre missioni-Paese sono a portata di mano se si mette in campo, in Italia e in Europa, uno sforzo collettivo per muovere il Paese nella giusta direzione. Serve dunque il coinvolgimento attivo di tre attori: le imprese, L’Europa, le istituzioni nazionali.
Con le nostre proposte non solo vogliamo dire cosa va fatto, ma anche come, con quali risorse, e con quali ricadute sull’occupazione, la crescita, il debito pubblico, l’export. Non si tratta dunque di una lista di richieste, ma di un insieme ragionato di interventi su: investimenti in infrastrutture, formazione, ricerca e innovazione; semplificazione e efficienza; fisco premiale.
Le Assise sono il punto di partenza di un percorso. Nel post-Assise si consoliderà il ruolo di Confindustria in tutte le sedi e livelli attraverso le proposte concrete, le soluzioni e le modalità di implementazione che sosterrà non nell’interesse di un settore produttivo o di una categoria sociale, ma nell’interesse dell’industria italiana, fatta di imprenditori e delle loro famiglie e di lavoratori.
Pamela Mastropietro sarebbe stata vista in compagnia di Oseghale mentre i due facevano la spesa. Una nuova testimonianza arriverebbe da una dipendente di un supermarket di Macerata. La donna avrebbe visto Pamela insieme ad Oseghale il giorno del delitto nel supermercato mentre facevano degli acquisti in tutta normalità.
Quella della cassiera non è però la sola nuova testimonianza. Un altro testimone si aggiunge infatti all'inchiesta della Procura di Macerata e la testimonianza viene da un'impiegata della biglietteria della stazione di Macerata. La donna ha raccontato alla trasmissione "Chi l'ha visto" di ricordare perfettamente la ragazza bionda "che trascinava il trolley" che la mattina del 30 gennaio si è presentata allo sportello chiedendo un biglietto per Roma. Il treno era appena partito e la ragazza andò via. La testimonianza della donna si incrocia perfettamente con quella del tassista che, a metà mattinata del 30, prese a bordo Pamela alla stazione e la portò ai giardini Diaz.
Intanto, viene esclusa definitivamente l'overdose come causa della morte. Pamela è stata uccisa. Brutalmente. Come, perché e da quante persone ancora non è dato sapere, ma certamente gli scenari che si aprono ora sono ben diversi dal panico per l'improvvisa morte di una 18enne per eroina sulla quale si interroga lo zio di Pamela, Marco Valerio che ai microfini della trasmissione "Quarto Grado" ricorda la nipote come una giovane generosa e innamorata della vita. Marco Valerio conclude il suo intervento chiedendosi come mai la ragazza non è stata fermata da nessuno della comunità "Pars" alla quale era stata affidata dato che: "Il buonsenso vorrebbe questo dato che la madre l'aveva affidata a loro".
“Un’agenda sociale per l’Italia “, questo il titolo dell’iniziativa, promossa dal Partito Democratico di Macerata, in programma mercoledì 21 febbraio alle 21 all’hotel Claudiani di Macerata.
L’iniziativa, che vedrà la partecipazione di associazioni ed operatori del settore, rappresenterà un’occasione per illustrare le principali misure sociali adottate dai governi guidati dal Pd in questi anni, a cominciare dal reddito di inclusione (prima misura universale di lotta alla povertà), e le proposte previste nel programma del Pd per la prossima legislatura. Un’iniziativa a cui parteciperanno il Sindaco di Macerata, Romano Carancini, la segretaria provinciale della Cisl Macerata, Silvia Spinaci, il responsabile nazionale welfare Pd, Giovanni Lattanzi e la parlamentare maceratese Irene Manzi, per discutere e confrontarsi, in una prospettiva locale e nazionale, per costruire insieme un’agenda sociale partecipata in vista della prossima Legislatura.